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Autore: Mirokia    04/07/2009    12 recensioni
-Mi dà fastidio che mi guardino mentre bacio qualcuno. La mia ragazza mi ha accennato un paio di volte che non sono un gran baciatore, quindi ho il timore che qualcuno possa accorgersene……M-Ma che fai?-
-Mica posso sapere se baci bene o male solo guardandoti.-
-La tua ragazza dice un mucchio di stronzate.-
Genere: Romantico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Mello, Near
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Premetto che in questo capitolo sarà presente una descrizione più o meno ampia di una scena di sesso

Premetto che in questo capitolo sarà presente una descrizione più o meno ampia di una scena di sesso. Ho messo rating rosso per sicurezza, ma dato che non amo usare linguaggio esplicito e espressioni volgari, sono convinta che possa leggerlo chiunque ^^.

 

Neanche per sogno

 

I don’t want to fall asleep,

cause I don’t know if

 I’ll find you still there.

 

 

-Mello, sei là dentro?-

Si fece sentire anche un’altra voce.

-Ci sei anche tu, Nate?-

Lui si mise una mano sulla fronte.

-E’ Chloe- borbottò infastidito.

-Non ti va a genio?- gli chiesi sorridendo.

-Non mi è mai andata a genio, a dirla tutta.-

-Allora vieni con me.- lo invitai prendendolo per mano e conducendolo in un cubicolo. Poi gli indicai una finestra appena sopra il water.

-No…non vorrai…- fece sbattendo più volte le palpebre.

-Certo che sì. Tranquillo, è come fare il percorso di trekking delle scuole elementari.- lo rassicurai.

-E’ proprio questo che mi preoccupa.- disse, ma poi si convinse e salì in fretta sul gabinetto. In poco tempo riuscì a spalancare la finestra, già mezza aperta, dopodiché si arrampicò senza fatica accovacciandosi sul cornicione.

“Che bella visione” mi ritrovai a pensare mentre ammiravo il bel sedere di Nate davanti ai miei occhi. Il ragazzo scavalcò e atterrò dall’altra parte, sull’erba morbida. Lo stesso feci io e ci ritrovammo fianco a fianco. Senza parlare lo presi nuovamente per mano e, ridendo, lo condussi alla mia moto. Fortunatamente portavo sempre due caschi con me e ne diedi uno a Near, che saltò subito a bordo e si aggrappò forte ai miei fianchi ancor prima di partire.

-Ehi, niente paura. Di solito non corro come un pazzo.- gli dissi notando con piacere che sembrava essersi fidato di me.

Intanto mi era arrivato un messaggio e lo lessi.

Vaffanculo. Sto aspettando da un’ora e mezza, stronzo! Io me ne vado!”

Chiara si era davvero infuriata quella volta. Beh, tempismo perfetto.

-Ti porto a casa mia.- affermai mettendo in moto e partendo sgommando. Sentii le manine di Near stringermi lo stomaco e il suo profumo arrivarmi alle narici persino attraverso il casco. Dietro di ME, appoggiato alla MIA schiena, avevo un essere paradisiaco.

Altro che restare a casa a trangugiare cioccolata.

Quel tizio la superava di gran lunga, in tutti i campi.

Ed era una cosa tremendamente rara, nel Mondo di Mello.

 

Impiegammo giusto cinque minuti per arrivare a casa.

-Abiti quasi dietro l’angolo.- commentò lui, dopo essere sceso dal veicolo.

-Già. E vado spesso in quella discoteca. Come mai non ti ho mai visto?-

-Perché io, invece, non ci vado mai. Era solo per accompagnare Chloe.-

A quel nome mi venne un attacco inspiegabile di gelosia.

-Cosa penserà quando scoprirà che non sei più là dentro?- gli chiesi sorridendo e incatenando la moto.

-Probabilmente mi chiamerà…- mentre lo diceva, afferrò il suo piccolo cellulare dalla tasca e, con “bip”, lo spense.

Un gesto davvero notevole, nel Mondo di Mello.

Gli feci strada sulle scale e, quando arrivammo davanti alla mia porta, lo vidi titubante. Allungai una mano verso di lui.

-Vieni. Io…giuro che non voglio farti del male…Non te ne farei mai, davvero.- dissi col tono più convincente possibile.

-Non ho mai pensato una cosa del genere.- asserì lui sorridendo appena ed entrando per primo in casa. Si fermò sulla soglia e diede un’occhiata a tutta la stanza, fermandosi in particolari come il divano, la televisione, il tappeto e il tavolo. Dopo qualche minuti si mise d’impegno ad arrotolarsi una ciocca di capelli su un dito. Era in imbarazzo?

Lo guardai per l’ennesima volte: era così debole e fragile, piccolo e sottile, dalla pelle candida come il latte.

Che cosa avrei fatto con lui?

Non volevo che mi considerasse un approfittatore…insomma…non intendevo certo diventare come Monique.

Ma la ragione avrebbe retto per ben poco.

Avevo il cuore che stava per esplodere nella cassa toracica e lo stomaco in subbuglio. Pensavo di essere diventato pazzo.

-Vivi da solo?- mi chiese dopo qualche minuto di silenzio.

-.-

-Quanti anni hai?-

Decisi di dire la verità. Non mi divertivo a mentire con lui. -19…Tu?-

-Io ne ho 17.-

Mi vede il nodo alla gola. Bene, ora mi sentivo anche un pedofilo.

-Lo sai che stavi baciando una donna più grande?- mi chiese ancora. Mi risvegliai dalla trance momentanea.

-Sì lo so…e tu come fai a esserne così sicuro?-

-Quella era mia cugina. Di terzo grado però.- vidi che si fermò per prendere fiato. Quella bocca…ogni volta che emetteva un suono, mi lasciava incantato. Camminò verso il tavolo.

-E’ lei che me lo disse per prima. Una volta voleva dimostrare alle sue amiche che aveva il ragazzo e aveva chiesto a me di esserlo. Avevo solo 14 anni e sono stato costretto a dare il primo bacio a mia cugina.- si mise a raccontare la sua vita con naturalezza, muovendo le mani in aria e usando un tono di voce più morbido del solito. –Sta di fatto che quella volta mi disse che baciavo da schifo. Ci rimasi male e, quando qualche anno dopo me l’ha ripetuto anche Chloe, io…-

-Tu ne hai fatto una patologia.- conclusi la frase, sarcastico.

-Più o meno.-

-Che ciarlatane del cazzo.- mi sfogai staccandomi dal muro e avvicinandomi pericolosamente al ragazzo. –E sono anche delle ignoranti. Credimi se ti dico che…- mi accostai leccandogli la punta del naso. –…baci da Dio.-

A quelle parole, gli occhi di Nate si illuminarono e lasciò che lo baciassi una seconda volta, sprofondando con le labbra nella sua dolce bocca.

“Ti volevo e ti avrò.” Era questo il mio pensiero mentre continuavo ad abbracciare la sua lingua con la mia, in una danza senza fine. Altro che shaker.

Vidi Near ritrarre le mani nella maniche della camicia e indietreggiare fino a toccare con la schiena il tavolo.

Fino a quel momento non avevo ancora osato toccarlo, come avessi paura che, se lo avessi sfiorato, si sarebbe frantumato in mille pezzi. Lui se ne accorse, mi prese una mano e la passò sulle sue guance e sul suo collo.

-Puoi toccarmi, se vuoi.- mi disse rassicurandomi.

-Sei sicuro che…- ma non mi fece finire la frase, che si gettò al mio collo e mi schioccò un bel bacio sulle labbra. Poi mi guardò alcuni istanti nelle iridi azzurre.

-Credo che tu mi piaccia, Mello.- afferrò il giubbotto dalla spalla e lo fece calare scoprendomi il gilet di pelle e facendo saltar fuori il piccolo rosario rosso e nero. Appena lo vide, lo prese in mano.

-Credi in Dio?- chiese.

-Adesso .-

-Adesso?- il piccolo sembrava confuso.

-Beh, mi ha appena inviato uno dei suoi angioletti più belli.- gli dissi. Lui sorrise timidamente e non riuscii a resistere.

Gli riempii le labbra di baci, tanto che divennero rosse e gonfie per quante volte le avevo stuzzicate. Costrinsi le mie dita a toccare la sua pelle chiara sotto la camicia che avevo già sbottonato in parte. Mi tremavano le mani e le ginocchia mi reggevano a fatica.

Per la prima volta non sapevo come muovermi o comportarmi e avevo il tremendo timore che qualunque cosa avessi fatto, avrei in qualche modo intaccato il candore e l’innocenza di quel ragazzo. Notavo che spesso era lui a guidare i miei movimenti e non io a condurre i suoi.

Un altro fatto completamente nuovo per me.

Ero come spaesato…Ma non è così che si comporta Mello!

Dovevo smuovermi, fare qualunque cosa, e non permettere che lui mi guardasse con quegli occhi interrogativi.

“Dannazione, vada come vada.” Mi dissi.

Lo abbraccia all’improvviso, poi lo alzai di peso e lo feci sedere sul tavolo, aprendogli con forza le gambe. Lo vidi arrossire di colpo.

Mentre depositavo piccoli baci su tutto il collo, gli accarezzai velocemente l’interno coscia, gesto che, evidentemente, non si aspettava affatto. Infatti, dopo averlo sentito singhiozzare ed emettere un lamento, chiuse di botto le gambe e ritrasse nuovamente le mani nelle maniche, che si portò alla bocca.

Ahia, l’avevo fatta grossa.

Mi allontanai subito, mortificandomi per l’accaduto.

-S-scusa, mi dispiace, io…insomma…oh, sono solo un idiota!- biascicai mettendomi le mani nei capelli. Near mi guardò con discrezione. –Se vuoi andartene, ti capisco.- ancora silenzio. –Ti accompagno a casa?- gli chiesi, ma lui sembrò negare ancor prima che finissi la domanda.

-Neanche per sogno-

Aveva davvero risposto così o me l’ero soltanto immaginato?

Mi riavvicinai prendendogli le mani che aveva appena ricacciato fuori.

-Non hai paura di me?-

Fece di no con la testa.

-Scusami per la mossa azzardata di prima.- mi pentii fissando il pavimento.

-Scherzi? Ho reagito così perché…beh, perché soffro il solletico.-

Lo guardai stupito.

Ma dai! Che scusa del cazzo!- scoppiai a ridere.

-Guarda che è vero…-

-Pff…ma smettila!-

Ridemmo entrambi di gusto, finchè non mi feci di nuovo più o meno serio e lo baciai sulla guancia, quasi chiedendo perdono. Aveva un sapore dolciastro.

-Sai di zucchero.- confidai passando più volte le labbra sulla sua fronte.

-E tu di cioccolata.-

-Davvero? Non l’avrei mai detto!- sorrisi e continuai a gustare la sua dolce pelle. Poi presi a mordicchiargli il lobo di un orecchio.

-Posso mangiarti?- chiesi cogliendolo di sorpresa.

-Sì, dai, mangiami. Sei magrolino…Poi mi piacerebbe diventare parte di te.-

Una risposta che mi lasciò allibito. Senza dubbio.

-P-puoi ripetere, scusa?-

-No, niente niente. Adesso mi vergogno…- si mise a ridere convulsamente. Era così adorabile.

-Allora dovrei iniziare a cucinarti…- mi sfregai apposta le mani.

-Vuoi che ti insegno come si fa?-

-Non provocarmi…Ti darò una lezione di cucina che farà invidia persino a cooking mama.- sparai la rpima cazzata che mi venne in mente.

-Oh no, lei non la supereresti mai!-

-Scusa, conosci davvero quella roba?! Sei più onnisciente di quanto credevo, Near.- ammisi per poi prepararmi a prenderlo in braccio.

-Come mi hai chiamato?-

-Oh, non farci caso.- gli feci l’occhiolino, poi lo sollevai con un sonoro “hop!” e lo portai in camera da letto.

 

Era così leggero che riuscii tranquillamente ad aprire la porta e ad adagiarlo sul letto con le coperte ancora disfatte dal mattino. Un raggio di luna illuminava e rendeva evanescente il profilo di Near.

Saltellando, mi misi a cavalcioni su di lui.

-Adesso ti faccio diventare un colapasta!-

-Ma tu sei matto!- fece una risata melodiosa schiaffeggiando le mie mani che cercavano di fargli il solletico, poi si bloccò di colpo, vedendo la mia espressione farsi seria.

Gli presi il viso e lo baciai ancora, segnando con la punta della lingua tutto il contorno delle labbra.

Lentamente. Non c’era fretta.

Le sue guance divennero bollenti quando mi permisi di sbottonare del tutto la camicia bianca.

Mentre passavo il palmo della mano sul suo petto liscio, mi chiesi se Near avesse mai fatto l’amore.

E se quella fosse la sua prima volta?

No, impossibile. Un ragazzo del genere non lo incontri neanche per sogno.

Sentii Near farsi più audace: con una mano aprì la zip del mio gilet nero e intanto con l’altra mi palpava con cura le natiche.

Hai capito il Nate!

Palpava anche fin troppo audacemente…

Diamine, se non la finiva, il tizio in mezzo alle mie gambe si sarebbe alzato troppo presto!

Ma niente da fare: l’amichetto era già dritto e sveglio. E reclamava il fondoschiena di Near

Cavolo, anche io lo reclamavo!

Mi abbassai e lasciai una scia di miei baci anche sul torace, credendo ancora di vivere un sogno.

Avevo davvero un angelo sul mio letto.

Dio esiste sul serio.

Near afferrò il crocifisso e mi attirò a sé baciandomi con quella voglia che fino a quel momento non avevo ancora avvertito. Infatti lo vidi avvicinare il suo busto al mio, quasi fosse tirato da qualcosa. Con un movimento fluido fece sfregare la sua erezione sui miei pantaloni di pelle, già troppo stretti per i miei gusti.

Mi fissò con uno sguardo di supplica, che finì per rivolgersi sulle sue stesse gambe, che si erano appena aperte.

Quando vidi quell’invito così palese, feci per toccarlo, ma mi bloccai ancora.

E se fosse successa la stessa cosa di poco prima?

Near mi guardò malissimo.

-Se non lo fai, me ne vado.- insinuò serio.

“No, no, no” pensai agitato. “Tu resti qui!”

Introdussi direttamente la mano nei suoi pantaloni e subito il respiro gli divenne corto, quasi mozzato. Tastai qualcosa di duro. Dio mio, non avevo mai masturbato un altro uomo. Mi eccitai a quel tocco e, improvvisamente, anch’io sentii il bisogno di essere accarezzato.

Come avvertendo i miei pensieri, Near allungò un braccio e, dopo avermi massaggiato il ventre piatto, raggiunse anche lui l’interno dei pantaloni.

Restammo per un po’ così, ognuno con la mano nell’intimo dell’altro, ognuno con il suo battito cardiaco da “dopo corsa”, entrambi ansimanti e già sudati, il membro che pulsava impazzito.

Near venne per primo, sporcandomi la mano destra. Un suono simile al guaito di un cane ferito gli pervenne dalle labbra, cosa che mi fece andare ancor più su di giri.

-Senti Near- iniziai trattenendo a fatica gli ansimi.

-NhA-ancora con questo Near?- fece lui di rimando con gli occhi lucidi.

-Io credo…credo di…- ma non mi sentivo pronto a pronunciare quella parola così lontana dal mio mondo. -…credo di…provare qualcosa per te.-

Lui si asciugò il sudore dalla fronte.

-Colpo di fulmine?-

-Mi sa di sì.-

Fece una finta espressione delusa.

-Parli sempre in forse. Dovresti essere più sicuro di te stesso.- mi rimproverò. Poi finì di sfilarsi i pantaloni e mi avvolse con le sue gambe sottili.

-Ti amo, Mello.- sussurrò per poi darmi un dolce bacio e spogliarmi del tutto.

Amare? Nate aveva appena detto di amarmi? Così presto? Eppure non mi sembrava una persona che prendeva certe frasi alla leggera.

-Ti amo.- ripeté e io avvampai tutto d’un colpo. Era quello l’amore?

Mentre pensavo a un possibile approccio per dimostrargli ciò che provavo anch’io, lui posizionò le gambe all’altezza del torace, appena sotto le spalle e chiuse con forza gli occhi.

Sapevo cosa voleva.

Senza pensarci due volte, gli afferrai gli arti inferiori con fermezza e, con un solo movimento, entrai completamente in lui. Smorfie di dolore di disegnarono sul suo meraviglioso viso, ma non per questo si scompose più del dovuto.

Impiegai tutte le mie energie per spingere su quel corpicino esile senza poterlo ferire e, quando finalmente venni come non ero mai venuto in vita mia, caddi sfinito sul cuscino e mi addormentai di botto.

Ero esausto. Moralmente, mentalmente e fisicamente. Ma sinceramente appagato.

 

Ricordo bene come mi svegliai la mattina dopo: non solo dolorante e con la schiena bloccata, ma anche seriamente preoccupato.

E se fosse stato tutto solo un sogno? Un bellissimo, stupendo, meraviglioso e impossibile sogno?

Avevo un timore pazzesco di voltarmi, sicuro che avrei visto solo lenzuola bianche e nient’altro al mio fianco. Mi feci il conto alla rovescia.

-Uno, due…tre!- e mi girai, trovando un Nate coperto fino al collo e con gli occhi socchiusi.

-Olè- fece lui, sorridendo.

 

Due anni dopo, qui è sempre la solita solfa.

E il bello è che non ci stanchiamo mai! Ogni mattina mi faccio la conta, poi mi volto di scatto e lui, il mio Near, è sempre lì, pronto a urlare il suo “Olè!

 

 

§

 

 

 

-Perché mi chiami Near?-

-Perché voglio che tu mi stia vicino.-

-Ma io ora devo andare a casa…-

-Torni da Chloe?-

-Neanche per sogno! Vado a farmi le valigie. Mi trasferisco nel Mondo di Mello…Vuoi?-

 

 

 

*

 

 

Ecco qua, ho finito la mia one-shot a capitoli ^^.

Perché, come dice Sara, solo io posso fare le one-shot a capitoli Ghgh XD

Ringrazio:

LadyVegeta1988: che tenero il coniglietto bianco!! E il Mello, quando sta con lui, si sente Alice nel Paese delle Meraviglie XD Anche “omino bianco” è un bel nick…Ma l’omino bianco è nero, ci hai mai fatto caso? Oddio, ora scleroo xD Grazie!

Darseey: Anche io adoro questo pairing *o* Basta dare un’occhiata ai personaggi delle mie ff XD Grazie dei complimenti! Non so se li merito davvero, però mi gaso tantissimo quando me ne fanno ^^. Anche io detesto il linguaggio sms, non lo uso neanche nella vita “reale” (perché considero EFP un mondo parallelo *o* Bellissimo, per altro *o*). Spero che ti sia piaciuta la conclusione ^^!

Incasinata: adoro il tuo nick XD Grazie dei complimenti! Byee!

Indialilla: meno male che è piaciuta ^^. Come ti è sembrato il capitolo?

 

Grazie ancora alle 7 persone che hanno aggiunto la ff ai preferiti e alle 5 che l’hanno messa tra i seguiti.

Tante belle cose!

 

Mirokia

 

 

   
 
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