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Autore: Willow Whisper    04/07/2009    3 recensioni
Cos'è l'eternità quando ci si sente morti veramente?
Quando tutto, ogni singola cosa, ci appare inutile e priva di significato?
Si può vivere di soli ricordi? di sole false speranze? di menzogne e odii profondi?
Si può esistere senza qualcuno da amare?
Genere: Malinconico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Volturi
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Spodestando Aro♥' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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capitolo 2
¢αριтσℓσ 2 ~

Le voci diventavano man mano più forti, tesi le labbra e mi avviai di nuovo, rapido, nella Sala Maggiore. Lì, Aro era intento a fare avanti e indietro in modo quasi snervante, mentre Caius roteava di tanto in tanto gli occhi, scocciato, osservandolo.
-E così, quel piccolo clan fastidioso sta risalendo verso il nord!- esclamò irritato, col suo tono teatrale. Mi avvicinai e senza proferir parola, ma con un leggero sorriso divertito a solcarmi il volto, tornai a sedermi sul mio trono. Caius notò la mia espressione e sghignazzò impercettibilmente, mentre il nostro caro fratello si massaggiava le tempie fingendo una stanchezza che non avrebbe mai potuto assalirlo –Non capisco per quale sciocca ragione questi vampiri siano così desiderosi di cercare la morte!-.
Oh, certo. Ora iniziava la parte migliore: l’interpretazione di un uomo di pace.
-Saremo costretti a sbarazzarci di loro, poco ma sicuro! Speriamo almeno che ci siano dei giovani talenti…- il tono di voce si affievolì così tanto da non essere più percepibile. Aro si immerse completamente nelle sue osservazioni e nella strategia migliore da usare.
Recitare la mia parte con o senza un pubblico?” Questo era il problema. Ad interrompere quell’attimo, fu il vociare sempre più simile ad un ronzio delle nostre guardie impazienti. Oramai, Heidi ed i nostri cari “ospiti” dovevano essere vicini. L’odore di fatti mi colpì quasi subito, rendendo la mia gola simile a lava incandescente, e la voce della nostra esca, avvertì Aro di prepararsi.
-Ecco la sala sotterranea del palazzo dei Priori, seguitemi senza far confusione, prego-. Quando la vampira comparì dalla porta ad arco, seguita da un gruppo di trenta esseri umani, tra cui donne e un paio di bambini, mio “fratello” allargò le braccia ed esclamò con voce allegra e suadente –Benvenuti, miei cari ospiti! Benvenuti a Volterra!-. Alcuni flash delle macchine fotografiche mi colpirono in pieno. Guardai annoiato quelle persone, aspettando il via per potermi nutrire e poi tornare ai miei pensieri. Demetri chiuse la porta di legno antico e sogghignò. I suoi occhi, come quelli di tutti gli altri, erano neri come la pece.
Caius si alzò in piedi con un gesto secco ed affiancò Aro, bisbigliando –Devi dire altro o possiamo nutrirci?- e l’altro ridacchiò leggero –Sei troppo impaziente, mio caro fratello, ma d’accordo…- un attimo di silenzio, poi schioccò le dita.
Ogni vampiro balzò in meno di un attimo contro un uomo, affondando i denti nella carne e bevendo con foga crescente. La sete era l’unica cosa in grado di renderci deboli, diceva Aro, e dovevo dargli ragione ogni volta. Niente, oltre a quel bisogno così disperato, era capace di sfinirci. Le urla si affievolirono un po’ di più col passare dei secondi, e dei minuti, fino a spegnersi completamente. Per me, scelsi uno dei due bambini. Gridava, il piccolo, restando immobile a fissare i propri genitori e quello che capii essere il fratello, stretti in una morsa letale. Sapevo quanto fossero brutali Felix, Santiago e Jane, con le loro prede, quindi non mi soffermai ad osservare la carneficina, ma mi chinai, invece, e dissi a quella creaturina, in un sussurro –Se resterai in silenzio, cercherò di non farti troppo male…-. Non mi sarei mai comportato così, mai, se non fosse stato in memoria di Didyme, così piena di pietà, quasi come il nostro amico Carlisle. Il bambino tremava da capo a piedi, ma annuì, forse senza neanche comprendere le mie parole. Non ci fu niente a frenarmi, allora, dal morderlo tagliando la carne e bevendo il sangue caldo rapido quanto bastava per far sì che perdesse conoscenza fino a morire. Quando anche l’ultima goccia fu estratta, mi scostai dal piccolo corpo inerme, e fissai tutt’intorno a me, i cadaveri freddi e immobili dilaniati di tutti quei turisti. Strinsi i pugni dopo aver posato sul pavimento macchiato di sangue il bambino, sentendo la risata di Aro e ritrovandomi ad osservare il suo sguardo, ora rosso acceso. Era la morte che lo circondava, a renderlo così ilare?












Angolino autrice
Bene, ecco il secondo capitolo! è un pò tetro, ma come potrebbe essere altrimenti? in fondo, stiamo parlando dei Volturi xD
E così, questo piccolo clan sta viaggiando verso il nord...mah, che c'entri qualcosa con Marcus??? può darsi ù.ù
Non so davvero cosa dire, a parte grazie.
Grazie a Uchiha_Chan per i commenti ^^
a Egypta e Nene1964 per averla aggiunta alle preferite
ed a Lady Cat per aver fatto entrambe le cose xD

   
 
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