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Autore: 09Chia    15/05/2018    2 recensioni
Purtroppo per me, quando frugo tra gli armadi di casa non ritrovo manoscritti seicenteschi da cui ricavare best seller mondiali, ma scatole di braccialetti di perline che risalgono ad almeno quindici anni fa.
Eppure, un'idea è arrivata comunque: realizzare un nuovo braccialetto, ma questa volta di "perline narrative". Storie brevi, semplici, varie, divertenti; piccoli squarci di quotidianità da portare al polso tutti i giorni, da prendere in mano per strapparsi un sorriso quando la giornata si fa un po' troppo grigia.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cioccolato

… ripieno alla fragola.

 

La prossima perlina somiglia ad un cioccolatino: è rotonda e liscia, con il cuore più tenero e più dolce che si possa immaginare. Se vi fa piacere, potete immaginarvi un ripieno alla fragola.

 

 

 

È il color cioccolato della pelle del bambino seduto nel sedile davanti al mio in autobus, sulle gambe di quello che immagino essere il suo giovane papà.

Ride alle battute che fanno due uomini dalla pelle ugualmente scura, in piedi accanto a noi, avvolti in vestiti colorati che mi trasportano a sud di qualche decina di migliaia di chilometri senza muovermi di un dito.

Parlano in una lingua incomprensibile e giocano con il piccolo nascondendo a turno, nei pugni chiusi, un cioccolatino avvolto in carta luccicante. Il bambino ride come un matto e il suo papà fatica a non farselo scivolare dalle gambe, tanto si divincola; rispondono entrambi, di tanto in tanto, nella stessa lingua. Non capisco nulla, ma mi diverto a leggere le loro espressioni.

Arriva la fermata e i due signori avvolti in vestiti colorati restituiscono il cioccolatino al bambino, salutano lui scompigliandoli i riccissimi capelli scuri e il padre con una serie di incomprensibili suoni e due sorrisi amichevoli.

L’autobus riparte, il bambino si rivolta tra le braccia del papà e il suo sguardo incrocia il mio. Ha occhi grandi e tondi, di una tonalità leggermente più scura della sua pelle. Extrafondente.

Gli sorrido, lui esita un secondo e scambia due parole sottovoce con il papà; sono parole piene di suoni aspirati e schiocchi di lingua. Il papà ridacchia e risponde, poi si sposta leggermente per lasciare che la manina paffuta del piccolo si tenda verso di me.

Ho appena il tempo di riflettere sul fatto che resterò impalata come uno stoccafisso quando una vocetta cristallina, con appena un soffio di accento straniero, mi chiede con tranquillità: «Vuoi cioccolatino alla fragola?».

Il suono della mia lingua mi lascia più stupefatta di tutto il loro discorso in africano.

«No, grazie» riesco a rispondere, cercando di nascondere la sorpresa «mangialo tu».

Lui non sembra affatto dispiaciuto del mio rifiuto, si volta e comincia a scartare il suo cioccolatino con aria soddisfatta.

Rimango ad osservarlo per qualche istante, ammirata dall’intuito di quel piccolo uomo dagli occhi color cioccolato, grande abbastanza da capire che io, con il mio colore di pelle così diverso dal suo, non so comprendere la sua lingua; troppo piccolo per rendersi conto della meraviglia che suscita.

 

   
 
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