Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Longriffiths    16/05/2018    2 recensioni
La pace aleggia nel Mondo Magico, ed Hogwarts è pronta ad ospitare la più numerosa combriccola mai capitata nelle mura del Castello: i rampolli della famiglia Weasley/Potter.
Vi è inoltre un ragazzo vittima dei pregiudizi della gente ancora stabili e fondati sulle colpe di cui la sua intera famiglia si è macchiata, un ragazzo nobile e complicato, fiero ed orgoglioso. Scorpius Malfoy danna chiunque, insidiandosi volente o nolente nei pensieri di ogni singolo individuo che abbia a che fare con lui. Una sola persona pare tenersi volontariamente a distanza, e sarà proprio quella che col tempo, scoprirà essere perdutamente innamorata di lui. L'unico ostacolo è il suo cognome.
Riuscirà quell'amore a coronarsi, malgrado i piani del Malfoy Senior?
Vecchie rivalità, il passato verrà ancora e ancora a bussare alle loro porte, trascinandoli in un vortice irremovibile di emozioni e mura da abbattere.
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Famiglia Malfoy, Famiglia Weasley, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Senza alcuna titubanza né pudore, le braccia dell'uomo dai folti capelli color del platino avevano stretto con fare protettivo un corpo fin troppo simile al proprio in questione di fisionomia, differenziato invece da una non tanto rilevante quantità di centimetri. Il leggero volume della barba che suo figlio ancora non possedeva pungeva fastidiosamente la sua fronte e lo spazio tra la palpebra ed il sopracciglio destro, ma non per questo, egli si sottrasse dalla presa.

《Padre per favore, mi stai bloccando il respiro.》

《Perdonami Scorpius. Vieni, andiamo.》 A quel richiamo fatto senza ombra di fretta o impazienza, Draco lasciò quasi a malincuore il contatto con il ragazzo posandogli un braccio intorno alle spalle strette, iniziando a piccoli passi a recarsi fuori dall’edificio. Non aveva alcuna voglia di prepararlo già alla partenza per la scuola, quella giornata l'avrebbero trascorsa assieme e, nel caso, ad Hogwarts sarebbe sbarcato l'indomani nel tardo pomeriggio. Ad ogni passo batteva la fine del porta-bacchetta in terra non tanto per grazia ed estetica come usava fare suo padre, quanto per il dovere di agevolare una gamba che aveva perso parte della sensibilità qualche anno addietro. Il sedicenne rivolse uno sguardo perplesso al suo accompagnatore quando non gli sfuggì il fatto che egli aveva omesso di trasfigurare i loro corpi in un evanescente macchia nera in procinto di scomparire, intraprendendo invece il tragitto a piedi come una qualsiasi persona nonostante la sua piccola infermità, senza mai togliere l’arto dalla sua schiena. Non aveva più detto una parola, né si aspettava che fosse il suo erede a proferire qualcosa, ma semplicemente quella piccola passeggiata in sua presenza lo aiutava a distendere i nervi e riappacificare il proprio animo genitoriale turbato, e se proprio doveva ammetterlo a se stesso, anche il ragazzo stava beandosi dei benefici che quell'innocuo gesto quasi dimenticato e sottovalutato da parecchia gente, gli portava. Si era fermato con lui in un pub babbano, uno di quelli che ti fanno venir voglia di non alzarti più dalla sedia per consumare costantemente quei cibi.. altro che spazzatura per il palato. Inoltre, trovava che a suo figlio non avesse guastato un po' di carne in più su quelle ossa troppo sporgenti sulla mandibola e sui polsi. Quelle erano infatti le uniche parti che tendeva a vedere, non lo osservava nella sua intera figura nuda da un paio d'anni, quando lo aveva per l'ultima volta portato al mare assieme alla sua compagna. Prima che ella si ammalasse in realtà, i due coniugi stavano da un po' meccanizzando il pensiero di dare al loro primogenito una compagnia su cui contare in futuro, qualcuno che condividesse ben più dell'amicizia con lui, ma purtroppo non fu possibile in breve tempo per la donna avere la forza di reggere un'altra gravidanza, ed alle volte come in quel momento, mentre osservava i grigi occhi di suo figlio guardare le cose attorno a lui senza realmente vederle, si domandava se per caso gli facesse peso la solitudine, che anche per colpa sua e della sua impossibilità di stargli fisicamente vicino aveva patito. Sapeva quanto fosse difficile per lui camminare nei corridoi di quella scuola senza essere additato, il suo cognome era presente in ogni maledetto volume degli anni del ritorno dell’Oscuro fino all'ultima battaglia che i ragazzi della sua generazione portavano come una Bibbia, e perfino il biondo ne aveva una copia che gelosamente custodiva. Si domandava inoltre quanti amici avesse, se tutti i richiami che la Preside gli inviava a casa non fossero dovuti ad un modo che aveva di approcciarsi alle persone, seppur sbagliato. Si domandava se in realtà non lo odiasse, o non provasse schifo o vergogna di appartenere alla famiglia forse più infima del mondo magico. Era un grande problema quel ragazzo, per parecchie persone, eppure, era proprio l'ultima cosa che egli desiderava essere per il prossimo. Purtroppo era marchiato da qualcosa che non avrebbe mai lavato via da se stesso, una condanna per la maggior parte del tempo che gli era stata assegnata ancor prima che nascesse. Qualcosa che si sarebbe portato per tutta la vita. Era per questo motivo che Draco non gli impediva di viaggiare per il mondo babbano, di fare e di concedersi nei limiti quel che desiderava. Sarebbe stato lui artefice della sua vita e della sua immagine, sapeva quanto sarebbe stata dura per lui scalfire i pregiudizi e presentarsi agli altri, fare in modo di essere riconosciuto come Scorpius, prima di Malfoy. Ma sapeva anche quanto dura paragonabile al marmo nero fosse la sua testa, e che presto o tardi ce l'avrebbe fatta. Otteneva quel che voleva sempre e comunque.

Quella notte dopo tanto tempo, Scorpius riposò tranquillo nel suo letto a sette piazze coperto dalle lucide lenzuola di seta, fatto fare appositamente su sua richiesta quando aveva imparato a dormire da solo senza incubi. Era infatti un inferno per lui dormire in uno spazio così piccolo nel dormitorio, circondato poi dai suoi compagni che nelle notti di profondo assopimento rassomigliavano a un motore ingolfato. E poi, in quella casa c’era ancora lo spirito di sua madre, ne era certo, poiché la sentiva stranamente vicina quando si trovava tra quelle storiche mura. Iniziava a credere che forse davvero le anime lasciavano definitivamente quel posto solo quando tutte le persone da loro amate in vita glielo avrebbero permesso, ed il ragazzo riconosceva  suo malgrado di non essere ancora in grado di separarsi da lei. Conscio e dispiaciuto del suo egoismo, sperava quantomeno che non soffrisse

Il giorno seguente un sonno senza sogni, impeccabile come un nobiluomo il biondo si accinse a scendere nel salone principale che dava all'ingresso del Maniero ove sua nonna e suo padre lo attendevano, per scortarlo al treno. King's Cross risultava sempre un assoluto spettacolo per lui anche se poteva comunque sembrare una semplice stazione ferroviaria, ma era sicuro che scaturisse le stesse emozioni in chiunque si presentasse in quel luogo anche per la decima volta in una settimana. Era lì dopotutto che era iniziata la magia per tutte le persone che avevano varcato quel muro. Si sentì stranamente in dovere di porgere qualcosa a suo padre prima di afferrare la gabbietta con il suo gufo color della pece, per cui temporeggiò ad entrare all'interno del vagone lasciando che egli sistemasse la sua cravatta lucida, prima di esprimergli verbalmente la sua sincera gratitudine.

《Ti raccomando padre, fai il bravo.》 Gli aveva inoltre detto precedendo la frase che si sentiva sempre dire in procinto della partenza, con un sorriso divertito alludendo al suo rientro al Ministero, che venne colto però solo quando il treno aveva già fischiato in lontananza. Draco non era abituato ad un simile comportamento da parte di suo figlio, ma in quel momento sperò veramente tanto che fosse la volta buona in cui avrebbero finalmente iniziato a rimettere insieme i cocci. Sì, gli avrebbe scritto appena tornato a casa di modo che la lettera gli arrivasse giusto in tempo per il suo arrivo.


13.02.2022; {Hogwarts; Aula di Trasfigurazione; 10:00 A.M.}


La notizia aveva già fatto il giro del Castello, eppure la Gazzetta del Profeta era stata consegnata a chi vi era abbonato solo due ore prima. Tutti i professori ad ogni singola lezione avevano dovuto richiamare gli studenti non sotto le cinque volte perché la smettessero di distrarsi e di discutere su quanto fosse giusto o immorale il comportamento degli Auror, riguardo i mezzi utilizzati per estorcere informazioni agli studenti. Avrebbero potuto optare per la Soluzione Corroborante invece che al Veritaserum, sottolineavano, ed i Serpeverde richiamati all'appello un paio di giorni prima non accennavano mica a smettere di parlare della loro esperienza, né a sottrarsi alle domande e dalla curiosità dei compagni di scuola. ‘Professore, è giusto che sappiano i dettagli!’ – ‘Ti hanno fatto del male con la Legilimanzia?’ – ‘Davvero quella Pozione non sa di niente?’ – ‘Ma quindi avevate i detenuti proprio vicino vicino senza protezioni?’

《Ragazzi, adesso basta! Avete degli esami quest'anno, prestate attenzione!》 Ted aveva ripreso il suo posto, avendo terminato il mese di congedo richiesto precedentemente, e per lui risultava ancora più difficile tenere una lezione, poiché in special modo le sue studentesse azzardavano domande non poco implicite riguardo il suo matrimonio, il nome ed il sesso del suo bambino, la località, sua moglie, e perfino il colore predominante del ricevimento. Era sull'orlo di una crisi di nervi, quando un rumore di nocche battute sul legno non interruppe il vociare fin troppo alto per quello che la McGranitt tollerava in una lezione a meno che non fosse previsto l'uso pratico della magia. Il silenzio scese tra i ragazzi timorosi di star per ricevere un ammonimento, ma il sollievo dell'insegnante che al contrario loro crebbe di essere stato graziato da Tosca in persona, ricadde come un albero abbattuto quando la figura di Scorpius varcò la soglia. I Grifondoro forse più dei Serpeverde iniziarono ad agitarsi, tanto che, quando il secondogenito dei Potter scattò in piedi per raggiungere il suo amico come avrebbe fatto il fratello di un Auror tornato da una missione in Albania, il professor Lupin dovette davvero assentarsi temporaneamente per andare a chiedere un prezioso aiuto, dichiarando la lezione nulla per il seguente paio d'ore. Il ragazzo strabuzzò gli occhi nel trovarsi accerchiato, e in balia dello svolazzare sotto il suo naso di una miriade di fogli con immagini in movimento. Allungò una mano per raccoglierne uno, e leggere il contenuto che il giornale dei maghi riportava in prima pagina.


“Dopo dieci anni circa dal verificarsi di uno dei casi più inquietanti della comunità magica degli ultimi tempi che vide già da parecchio tempo la caduta del mago più Oscuro di tutti i tempi, importanti rivelazioni sono state riportate alla luce, quando dopo un decennio di ricerche e operazioni militari indotte e affrontare dal Capo e dal Vicecapo Auror ancora oggi in carica, che essi stessi con l'aiuto della perseveranza, determinazione e tenacia degli uomini che compongono la loro personale squadra, hanno potuto riportare a noi tutti quest'oggi. Una settimana fa sono stati infatti arrestati e scortati in Germania nella Prigione di massima sicurezza di Azkaban, gli ultimi latitanti protagonisti e detentori del sequestro di otto infanti, figli e/o nipoti di ex-Mangiamorte attualmente reclusi o scagionati, accusati inoltre di omicidio verso uno degli Auror caduti in missione. Dopo un interrogatorio utile a poter se possibile diminuire la loro pena o condanna, i criminali avevano lasciato intendere di essere ormai indifferenti alla loro cattura, convinti di aver sottratto alle vittime ormai l’innocenza che più nessuno avrebbe potuto rendere loro. Al seguito di queste agghiaccianti parole, il Ministro della Magia ha accordato uno speciale permesso ai maggiori esponenti delle forze dell'ordine di procedere ad un ulteriore interrogatorio, che avrebbe visto in prima persona le figure dei ragazzi attualmente tutti in fase di studio presso le scuole di magia e stregoneria di Hogwarts, Ilvermony, E Castelobruxo. A questi, quasi tutti minorenni, sarebbero state applicate col consenso dei loro tutori delle minime dosi di Veritaserum ed una leggera seduta di Legilimanzia praticate dallo stesso Capo Auror, che avrebbe permesso di scoprire una scomoda verità che si presumeva mai confessata dai giovani. Evidentemente però, la loro parola era puramente stata diffusa solo al sadico scopo di incrementare nuovamente la paura, ed evidenziare il fatto che fino a che una singola persona ancora lotterà per un uomo ormai palesemente sconfitto, il suo operato non cesserà mai. Tutto ciò che è stato quindi detto, era soltanto da ritenersi di livello simbolico, anche se palesemente non ci libereremo mai dei giudizi e dei pensieri che hanno permesso a queste persone di avvelenare la comunità nel quale viviamo. Ciò che nessuno ancora sapeva, era l'esatto mezzo degli Auror con il quale erano riusciti a scovare la sede a Nocturn Alley nel quale i bambini erano stato reclusi. Pare che allora, l'attuale sedicenne studente presso Hogwarts, Scorpius Hyperion Malfoy, unico erede di una delle casate più antiche e fedeli al Mago Oscuro per eccellenza, abbia trovato il modo di sottrarsi al suo “turno” di seduta nel quale i rapitori tentavano di marchiare le giovani braccia, di cui molti ne hanno ancora indosso le conseguenze, rifugiandosi in un buco di quella squallida struttura e rischiando la morte sua e dei suoi compagni, nell’attirare l’attenzione della squadra di perlustrazione e dare modo loro di irrompere, portando così in salvo i piccoli. Una dose di coraggio fin troppo superiore a qualcuno affidato alla casa di Serpeverde, che sia stato qualcos'altro ad accendere in lui la scintilla? Torneremo a parlare di questo agghiacciante caso, o è davvero finita? Queste, Sono state le domande porte ad Harry James Potter, che, rendendo in primo luogo il fatto di aver avuto personalmente avuto a che fare in più occasioni con il ragazzo, ci ha brillantemente illuminati in questo modo:“《Trovo che i bambini siano la cosa più preziosa di qualsiasi mondo, e che in ogni caso vadano protetti e tutelati. I bambini sanno essere molto più svegli ed emancipati di noi adulti, ed inoltre posseggono un'empatia che noi abbiamo perso. Nessuno nasce buono o cattivo, per cui, trovo che quando ti venga strappata via l'adolescenza, e che se ti ritrovi costretto a passare dall'infanzia alla maturità da un giorno all’altro, è il tuo istinto a suggerirti come muoverti, e cosa fare. A sei anni come a quaranta, quando il momento giusto ti appare sai che devi coglierlo, o non avrai più altre possibilità di salvezza. E quel bambino come i suoi compagni, non desiderava altro che salvarsi da quello stato di degrado e cattiveria. La sua casa d’appartenenza, non ha alcuna rilevanza. Per il resto, spero come voi di non dover riaprire le pagine di questi fascicoli mai più.》”.


 Stremato già al principio, sbuffò rendendo quel pezzo di carta al suo proprietario, sapendo di essere comunque in dovere di spiegare loro quanto accaduto, il prima possibile per seppellire di nuovo quella storia. I giornalisti esageravano davvero troppo per i suoi gusti. Anche se in quel frangente, avendo il pugnale dalla parte del manico, si sentiva molto più leggero e soddisfatto, capace di sostenere gli sguardi dei compagni da cui per una volta traspariva solo ammirazione e preoccupazione. Non mancavano certo gli scettici e gli indifferenti alla questione, con l'unica differenza che ora sapeva perfettamente come muoversi tra le loro taglienti lingue. Poi, tutto cessò non appena un cappello a punta ed un paio di occhiali irruppero nella stanza, facendo estinguere ogni singolo suono non inerente alla lezione. Quel pomeriggio, parecchi gruppi di persone in special modo dalle fattezze femminili o dalla taglia che subito poteva essere collocata a chi studiava al primo anno, gli si avvicinarono per congratularsi o anche solo per fargli sapere quanto fossero colpiti dal coraggio e dalla furbizia che un bambino della sua età di allora aveva saputo mostrare. Perfino i suoi compagni di prigionia lo avevano ringraziato, per averli salvati tutti. O gli amici di questi ultimi, i loro parenti in fase di formazione come lo erano loro. Parte degli insegnanti, e addirittura qualche quadro in giro per i corridoi. Ma egli si stava comunque prendendo i meriti di qualcosa che in realtà aveva quasi completamente rimosso. Tenne quell'innocente particolare per sé. Albus poi, non rendeva il tutto tanto sottile. Passeggiava con un braccio attorno al suo collo come se stesse al fianco della Regina d'Inghilterra, rispondendo quasi al posto suo alle domande dei più curiosi mantenendo un velo di mistero e fascino. Questo divertiva e alleggeriva l'umore del compagno, che per davvero poco non rideva in faccia agli studenti per le movenze e l'atteggiamento del moro. Non gli dispiaceva in realtà quei dialoghi positivi associati al suo nome, per cui, decise che non gli sembrava affatto male l'idea di crogiolarsi in essi senza arrivare tra le nuvole. Quando furono soli, egli si avvicinò all'orecchio del giovane per stare attento che nessuno potesse ascoltare.《Ho una sorpresa per te. Papà mi ha mandato un gufo dicendomi di tutto quello che era successo prima che fosse reso pubblico, e mi ha chiesto di starti vicino, perché potevi essere scosso. Così il migliore amico che ti poteva capitare ieri si è procurato dalle cucine una delle scorte di Incendiario al gusto di Menta Piperita delle scorte del professor Vitious, ed ha pensato, ti va se stasera dopo il coprifuoco ce ne andiamo ad Hogsmeade?》 

《Al, così mi uccidi!》

《Sapevo che avresti apprezzato! In realtà mi ha anche chiesto di vederci un weekend di questi, ma non so davvero cosa voglia..》

《Amico, a proposito..》

《 ..Beh non voglio pensarci ora, forza andiamo a scegliere i vestiti.》 Il cuore del biondo ebbe un tuffo talmente forte che chiunque avrebbe potuto vedere se prestava la dovuta attenzione, la sua maglietta all'altezza del petto sollevarsi dalla pelle a scatti regolari. Più tardi avrebbe meditato sul fatto di prepararlo o meno, ma non poteva essere sicuro sulle ragioni che avevano spinto suo padre a chiedergli un incontro. Avrebbe dovuto rifletterci, ma non era quello il momento. Sulla strada verso il sotterraneo in cui il ragazzo lo aveva praticamente trascinato, qualcosa di assolutamente inaspettato lo attese, e l'espressione emozionata e intrisa di eccitazione dell'amico non lasciarono dubbi sul fatto che fosse stato tutto premeditato. L'intera combriccola Weasley-Potter attendeva seduta sulle scale di pietra, e fu a quella vista che il biondo intese che la sorpresa non era in realtà la gita clandestina di quella notte. Come aveva fatto a non pensarci, loro ci andavano praticamente sempre lì! Si sentì tutt’a un tratti fuori luogo anche se quella parte del Castello era la sua dimora, il covo delle Serpi, eppure sembrava proprio lui ad essere l'intruso malgrado nessuno di loro si accostasse lì se non a causa delle lezioni di Pozioni, o la Sala Comune dei Tassi. Dopo l'impatto iniziale causa di un profondo disagio, riprese il controllo di se stesso ringraziando quelle figure che, sapeva, erano li specialmente sotto richiesta di Albus che da anni ormai tentava di fare in modo che venisse visto di buon occhio dai suoi familiari, ed i loro sguardi sembravano addirittura molto più sinceri di quello che forse avrebbero voluto apparire. Strinse la mano agli uomini che gliela postero e accolse gli abbracci di Lily, Dominique e Molly Jr; che non serbavano poi così tanto rancore per lui, in special modo da quando avevano compreso l'effetto che la sua vicinanza aveva sortito in Rose. Lei non ne era a conoscenza, ma le ragazze la trovavano più radiosa, più calma, e avevano notato la preoccupazione che in quei giorni di lontananza la riccia aveva mostrato. Ad esempio, in un quarto d'ora aveva sfogliato solo cinque volte le pagine del libro che stava leggendo in Sala Grande, e aveva battuto le palpebre in continuazione, segno che stava pensando su qualcosa che le appannava la vista. Aveva versato l'inchiostro in biblioteca, e aveva disegnato le Rune che dovevano consegnare alla professoressa più volte in maniera non lineare alle loro assi. Rose, dopo l'esperienza di separazione dei suoi genitori e il rischio che aveva corso di perdere anch'essa sua madre, era diventata ombrosa col resto del mondo, aperta ai sentimenti solo quando questi erano sinceri, e loro sapevano quanto logica e razionale fosse la rossa. Se Scorpius l'aveva resa quel che stava diventando, più rilassata e aperta al dialogo e al divertimento, forse non era tanto male come avevano sempre pensato. Rose non si lasciava influenzare da chiunque. Inoltre, dal momento in cui le iridi dell'eroe del momento incrociarono la figura della rossa, egli parve sciogliere ogni singolo muscolo del suo corpo, e ciò non fece che rafforzare le intuizioni delle cugine, non poco spaventate all'idea. E fosse nato qualcosa di molto lontano a una semplice amicizia discreta tra loro come la sera di Natale avevano liberamente optato prendendola in giro per tutto il resto della serata canticchiando in coro uno dei più celebri testi babbani di un musical tratto dalla tragedia di ‘Romeo e Giulietta', quei due avrebbero pur dovuto avere degli alleati che supportassero la guerra che in casa avrebbero affrontato, no? Quel gruppo era stato l'unico a non porgere domande, ma al contrario, raccontare loro qualcosa in più al ragazzo. Ma adesso, Scorpius non stava più ascoltando. Curioso come proprio quando stava partecipando come ospite accolto per una forse unica volta dalla comune concordanza di tutti a quelle tanto invidiate dalla scuola intera, piccola riunione di famiglia, senza viverla veramente. Annuiva soltanto, o al massimo emetteva qualche verso di accordo dando di tanto in tanto ragione a qualcuno lasciandosi sfuggire piccole risate quando comprendeva di dover rispondere ad una spiritosa battuta che non aveva nemmeno tentato di ascoltare. Non aveva dimenticato il saluto che aveva rivolto a quella brillante ragazza quella sera, e solo ora, mentre cercava di resistere al continuo impulso di guardarla stava realizzando di volersi trovare da solo con lei. Tutto il resto era offuscato, gli parve perfino di sentire solo ed esclusivamente il rumore dei suoi respiri. Le sue narici furono inebriante dall'ultimo odore avvertito nella preparazione dell'ultima pozione che in quello stesso luogo aveva preparato, senza neanche rendersene conto fu assalito da un senso di positività, era maledettamente felice di vederla, si sentiva spinto verso di lei da una forza gli tornò in mente il suo sorriso, la sua vicinanza, il contatto con la sua pelle.. voleva, no, doveva baciarla, subito, senza perdere tempo. Prima di compiere un gesto inconsulto, si obbligò letteralmente ad appoggiarsi al muro, e lì riconobbe un fastidioso formicolio alla schiena e alla testa, simile ad una vertigine, che lo spinse a battersi una mano sulla fronte coprendosi entrambi gli occhi. Quell’azione, quasi allarmò le persone attorno a lui, ed immediatamente Fred Jr. sollevò le mani in segno di resa.

《Ehi amico, sto scherzando! Certo che tuo padre non subirà alcuna condizione da quell'articolo!》

《No, no figurati. È che si asfissia qui sotto. È un problema per voi se ci spostiamo ai giardini?》 Arrivò a tutti la sincera giustificazione del giovane, era chiaro come il sole che non cercasse di fare pena o di collegarsi a qualche trauma rivissuto al Ministero. Era davvero impallidito pericolosamente, il che era assurdo dato il colore esageratamente perlaceo della sua carnagione. Si ripromise, mentre percorreva i corridoi del Castello, che non avrebbe mai più formulato un pensiero simile riguardante quella ragazza, anche se per la prima volta in vita sua non era nato su una base a sfondo malizioso. E fu proprio quel dettaglio, a renderlo fin troppo nervoso.


----------------------

Salve a tutti! Imperdonabili ritardi lo so, non me ne vogliate, non sono mai stata tanto incasinata in vita mia.. rimpiango il mio dolce far niente che mi permetteva di scrivere anche tre capitoli al giorno e specialmente leggere i vostri! Ma mi rimetterò in pari questi giorni di.. leggerezza, ecco 😂😂Non credete che le cose tra tutti loro si siano aggiustate così, in una sola notte! Ne vedrete ancora tante in questa storia😉Dedicato come sempre alla mia cara paige95 e un abbraccio a tutti voi che seguite e recensite♡♡












   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Longriffiths