Anime & Manga > Sword Art Online
Segui la storia  |       
Autore: Danmel_Faust_Machieri    17/05/2018    2 recensioni
Sword Art Online e i Souls Game: questa serie vuole provare a coniugare queste due componenti.
Io e il mio coinquilino abbiamo seguito Sword Art Online affascinati dall'idea su cui è stato costruito: l'essere intrappolati in un gioco. Purtroppo siamo rimasti delusi dalle potenzialità inespresse di questo anime. Essendo anche due Souls Player recentemente ci è venuta un'idea: un mondo simile a quello di SAO con un universo narrativo come un Souls. Ci è sembrato qualcosa di interessante: abbiamo creato i personaggi, studiato le meccaniche di gioco e la lore. Naturalmente ci saranno citazionismi più o meno espliciti e ci auguriamo che possa essere un'idea di vostro gradimento.
Naturalmente ci teniamo alla vostra opinione quindi non fate i timidi e fate sentire la vostra voce :)
Siamo Danmel_Faust_Machieri e Djanni e vi auguriamo buona lettura!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il ticchettio dell'orologio a pendola distruggeva il silenzio della biblioteca-mausoleo, riempiva l'aria con la sua cadenza esasperante impedendo a chi occupava quello spazio di sfuggire al pensiero del tempo.
-Se il tempo non esistesse non esisterebbe la preoccupazione- aveva detto Teresa a un tratto soffermandosi con l'indice sul dorso di un libro.
-Cosa vuoi dire?- chiese Roberto che continuava a fissare quell'orribile sfera di vetro colma di acque profonde e surreali.
-Che se non avessimo la consapevolezza del tempo che passa gli eventi arriverebbero sempre nel momento giusto, le partenze, i ritorni, gli approdi… Non esistendo il tempo o più semplicemente non riuscendo a comprenderlo tutto sarebbe un istante un coincidere di eventi; se mai dovessimo sentire la mancanza di qualcuno o di qualcosa nello stesso istante questo qualcuno tornerebbe tra le nostre braccia…- sorrise mestamente la ragazza. Era passato ormai più di un giorno da che Niccolò, Lorenzo, Alessandro e Luna si erano gettati in quel maledetto mondo che li aveva sottratti per troppo tempo… Ancora il tempo. 
L'orologio ticchettava.
-Che filosofeggiare impattante- disse Kubasa mentre insieme a Camilla  poggiava sul tavolo una teiera fumante, qualche tazza e un piatto di biscotti.
-Beh… Filosofeggiare mi aiuta a distrarmi- sorrise Teresa anche se Camilla riuscì a cogliere dietro a quel sorriso tutta la preoccupazione di lei.
-Anche un buon tea può essere d'aiuto- disse allora la maga porgendo alla ragazza una tazza di tea appena versato.
-È verissimo, è un ottimo ricostituente per la mente- aggiunse Riccardo che fino ad allora era stato zitto vinto dal tempo e dalla preoccupazione.
L'orologio ticchettava segno che le ore continuavano a passare e quell'atmosfera di continua attesa non dava tregua ai ragazzi, c'erano tante altre cose di cui avrebbero potuto discutere: ormai l'analisi del boss del 51esimo piano era terminata, la Golademone non aveva offerto alla seconda linea nessun tesoro o PNG degno di nota, quindi anche quello era stato un buco nell'acqua, e poi c'era la questione relativa agli sguardi che Riccardo, insieme a Salazar e Orias, si era sentito addosso; ma la preoccupazione mette in ginocchio la mente di un uomo rendendogli quasi impossibile qualsiasi altro pensiero. 
L'orologio ticchettava.
L'orologio ticchettava.
-BASTA!- urlò Roberto battendo i pugni sul tavolo, facendo sussultare tutte le tazzine che vi erano poggiate -Io entro!-
-No!- lo bloccò subito Camilla.
-Dimmi perché non dovrei entrare!-
-Ci hanno chiesto di non preoccuparci-
-Come si può ben vedere non ce la stiamo facendo-
-Rob, per fa vore-
-Camilla ho già perso un amico, smarrito chissà dove… Non voglio perdere anche loro-
-Non li perderemo, li hai lì davanti-
-Per questo voglio entrare, loro so dove andarli a riprendere… Lasciami entrare…-
-Per favore Roberto non fare così, ci hanno chiesto di rimanere qui e di proseguire con le altre missioni… Se la caveranno-
-Camilla ha ragione- si intromise Teresa sorridente -Ho la certezza che tutto andrà per il meglio Roberto, non temere; e se tra mezz'ora non saranno ancora usciti da quella sfera andremo insieme a cercarli- 
La maga abbandonò un sospiro e guardò l'orologio che continuava a ticchettare -Va bene, gli diamo ancora mezz'ora e poi entriamo a cercarli-

La locanda di Mecho era affollata come al solito, i clienti si erano quasi affezionati a quel luogo, a quei tavoli scricchiolanti e al fuoco che scoppiettava nel camino rinfrancando gli spiriti vinti dal freddo invernale, si erano affezionati al profumo delle leccornie che venivano servite e agli aromi pungenti dei liquori che riempivano bicchieri e boccali; insomma i clienti continuavano ad andare da Mecho perché lì si poteva respirare un'aria di familiarità e di casa. D'altro canto il locandiere era stato in gamba a dissimulare ogni sua adesione nei confronti della seconda linea in modo da mantenere un gran numero di clienti e evitando problemi di sorta con questi; era questo il suo modo di raccogliere informazioni dai giocatori, li ascoltava parlare al bancone, ascoltava i loro problemi e sentiva i racconti di speranze o incubi ricorrenti; eppure sentiva che quel mondo si era fatto sempre più reale, che nessuno parlava mai del vero mondo; ogni problema si limitava a quel mondo, al salire di livello, al trovare un oggetto raro o all'ottenere più monete… Mecho pensava a quello ogni giorno, ogni volta che un avventore varcava la porta trascinando dietro a se uno sbuffo d'aria gelida… Ma quel giorno l'entrata in scena di un avventuriero non gli fece scattare quella domanda bensì dipinse sul suo volto un'espressione stupita. Avvolto in una cappa rossa come il fuoco, ornata da ricami dorati era stato accolto dall'applauso della locanda; un sorriso beffardo come di chi crede di saperla lunga e l'espressione da condottiero brillava nei suoi occhi; eccolo lì Godric, uno dei capi della Gilda delle Guardie Notturne. Avanzò nella locanda mentre diversi avventurieri si muovevano per stringergli la mano, per offrirgli da bere o addirittura per chiedergli aiuto ma lui scostò tutti sorridendo e dirigendosi verso un tavolo distante al quale era seduto un giocatore avvolto da un mantello verde con il volto coperto da un cappuccio del medesimo colore.
-Mi chiedevo quando mi avresti offerto un pasto- disse Godric sedendosi al tavolo prima di accorgersi che sul tavolo c'era solo una scacchiera e delle pedine per giocare ad Othello -Ancora questo gioco? Uff… Certo che sei noioso-
-Beh è da un po' che non giochiamo no?-
-Va bene ma almeno fammi ordinare qualcosa da bere- e con un gesto della mano Godric fece cenno a Mecho di portargli un boccale di birra -Allora come state voi disperati della seconda linea-
-Sempre meglio disperati che ottusi come voi altri-
-Ottusi… Noi siamo l'esatto contrario; ci è stata data l'occasione di vivere una nuova vita e l'abbiamo colta al balzo, abbiamo avuto la mente aperta e pronta ad accettare il cambiamento; siete voi che volete tornare indietro, voi non siete in grado di aprire la mente alle nuove possibilità, voi siete gli ottusi- concluse subito prima che Mecho poggiasse la birra accanto a lui. Intanto i vari giocatori presenti nella locanda cercavano di ascoltare le parole dei due, cercavano di capire con chi stessa parlando uno dei loro eroi ma c'era qualcosa di strano, le voci parevano distorte e le immagini sfocate.
-Hai usato un incantesimo per non far ascoltare agli altri i nostri discorsi? Hai paura che ti dia scacco matto davanti a tutti loro?-
-Al contrario, oggi sono qui per mostrare a te la realtà, non a loro-
-Ancora con questa sciocca storia che la vera vita è al di là di questo mondo? Non siete stufi di predicare sempre con un'unica preghiera?-
-Noi predichiamo con la verità, solo uno sciocco cercherebbe di cambiarla… La verità è qualcosa di giusto, qualcosa che non ha bisogno di essere rabbonito o venduto con belle parole, la verità bisogna semplicemente accettarla-
-E la nostra verità per te è la fuori vero? Al di là di questo mondo-
-La nostra verità sta nella nostra realtà, non in questo mondo virtuale-
-Eppure ora ci troviamo qui, questa è diventata la nostra realtà, la nostra verità-
-Il virtuale è virtuale, il reale è reale-
-Ma tu ora sei qui! Ora tu ti giochi la tua vita in questo mondo! In questo virtuale! I tuoi occhi ora vedono questo mondo! Le tue mani lo toccano, le tue orecchie lo sentono! La tua anima ora è qui dentro!-
-È qui che sbagli… Questo non è il mio corpo bensì un insieme di dati organizzati perfettamente affinché rispecchino ciò che è la mia realtà… Questa è solo una banalissima copia…-
-… Parli a vanvera…-
-Sai anche tu che è così-
Godric tacque mentre la figura frugava al di sotto del mantello alla ricerca di qualcosa -Ti ho portato un regalo-
-Che genere di regalo?-
Il giocatore incappucciato porse al mago un libro rilegato -È una copia di Harry Potter e il calice di fuoco, il tuo preferito… Ti ricordi quando nostra madre ce lo leggeva da bambini? Ti ricordi di nostra mamma?-
-Taci Salazar!- urlò Godric alzandosi dal tavolo e dirigendosi verso l'uscita della locanda lasciando lì dov'era il libro.
-Ti ricordi di me… Fratellino…- sussurrò Salazar osservando il fratello andarsene dalla locanda lasciandosi dietro di sé se stesso.

Questa volta gli occhi erano aperti ma intorno era ancora tutto nero, tutto avvolto da un'inverosimile oscurità. Questa volta il corpo stava sprofondando ma di un fondo o di un appoggio non c'era traccia. Luna intravide altre tre sagome, poco lontane da lei e provò a muoversi verso di loro e senza nemmeno accorgersene iniziò a nuotare verso di esse: si trattava Lorenzo, Alessandro e Niccolò, ancora addormentati; la ragazza emise un urlò che risultò ovattato ma comunque bastò a destarli dal sonno. I tre da subito si guardarono intorno perplessi e intimoriti.
-Dove diavolo siamo?- domandò Alessandro.
-Non ne ho idea… Ricordo solo che ci siamo lanciati nella voragine…- rispose Lorenzo guardandosi intorno.
-Sembra di essere in acqua o immersi in un qualche liquido no?- osservò Niccolò provando a nuotare in quell'assurdità.
-È lo stesso pensiero che ho avuto io- disse allora Luna. Le barre della follia si erano azzerate, i loro punti ferita erano al massimo, non avevano riportato un livido; era tutto perfetto.
Ma poi, improvvisamente, una voce risuonò quasi direttamente nelle loro menti -Benvenuti nella mia prigione avventurieri-
-Cazzo!- esclamò il monaco portandosi una mano al cuore -Ho preso un infarto! Chi cazzo ha parlato?!-
Una sagoma più oscura della stessa oscurità apparve enorme in lontananza e si avvicinò ai quattro.
-Credo sia stato lui a parlare…- disse Alessandro deglutendo per la paura dell'ignoto che aveva difronte.
Una specie di pesce incredibilmente grande apparve davanti a loro; le sue scaglie erano di color verdastro e le tre pinne di color arancione, sei brillanti occhi rossi osservavano avanti e una bocca trinagolare, circondata da spessi tentacoli, terrorizzava i quattro giocatori. Il termine pesce non potrà mai rendere l'orrore di quell'essere.
-Un Aboleth!- esclamò Niccolò quando riconobbe la creatura tanto che la sua paura cedette il passo allo stupore.
-Cosa scusa?- domandò Luna.
-È vero! È un Aboleth!- Lorenzo e Alessandro si aggiunsero contemporaneamente all'epifania.
-Nessuno ha intenzione di spiegarmi che cosa sia un Aboleth?!- riprese la ladra infuriata.
Assurdo il modo in cui alle volte viene vinta la paura.
-Massì un Aboleth è una creatura presente nei manuali di D&D ispirata ai libri di Lovecraft- spiegò il monaco osservando con interesse la creatura. Tuttavia l'interesse si limitò all'aspetto dell'Arconte dal momento che i dialoghi da lui forniti erano praticamente uguali a quelli che avevano già sentito; l'unica novità era il nome dell'Arconte ossia Alethob.
-Che gran fantasia… Un anagramma…- sospirò Niccolò quasi fosse deluso.
-Dovremmo fargli qualche domanda forse?- propose Lorenzo scorrendo l'elenco delle domande che era possibile fare alla creatura.
-Non saprei… Guarda se c'è qualcosa relativo ai sigillatori- propose Alessandro.
-Mmm… Sì, ecco qui- e dopo aver posto la domanda l'Arconte rispose -I sigillatori che ci hanno rinchiuso in queste catene che bonariamente hanno definito mondi ora si celano anche agli uomini, eppure, una volta giunti ai piedi del monte che ospita la vittà dorata essi si riveleranno e la loro sconfitta coinciderà con la nostra liberazione…-
-Monte ai piedi della città dorata… Strano no?- osservò Luna.
-Già… tuttavia sappiamo che potremo sconfiggerli- disse Niccolò prima di rivolgersi a guardare l'Arconte e aggiunse con tono sconsolato -Sono curioso di sapere cosa accadrà a loro una volta sconfitti-
-Lo siamo tutti ma non credete che sia ora di uscire da questo posto? Chissà gli altri come saranno preoccupati- affermò Alessandro con una certa sicurezza.
-Massì dai, vuoi che si siano preoccupati?- commentò Lorenzo ignaro ci ciò che li aspettava.

Il ritorno fu seguito da un amalgamarsi di rimproveri e abbracci sollevati ai quali seguirono poi la pace del ritorno, la quiete di una pace riconquistata. Chissà se l'orologio stava ancora ticchettando. Ecco, forse a quella conclusione era arrivata Teresa col suo filosofeggiare vedendo tornare Niccolò da quell'assenza interminabile; infondo chi faceva caso al tempo quando le cose andavano bene? Il tempo è un concetto troppo strano per essere compreso a pieno da noi uomini soprattutto per il suo essere senza mai essere. Innumerevoli filosofi avevano provato a dire la loro sul tempo senza mai arrivare al punto: per alcuni esisteva solo il futuro perché il passato era passato e non esisteva più e il presente diviene passato nell'attimo stesso in cui passa; ma il passato esiste in quanto passato… Allora il tempo è l'unione di queste tre assurde componenti? Eppure Teresa credeva di aver capito una cosa: il tempo esiste poiché altro esiste. 
-L'essere è e non può in alcun modo non essere… Quindi per te se c'è l'essere c'è il tempo?- domandò Niccolò mentre si infilava sotto le coperte.
-Beh penso di sì… Insomma basta che esista una minima cosa perché il tempo esista; non dipende dall'essere descritto con numeri, orologi o clessidre; lui dipende solo dal fatto che esistono le cose, è simile a un essere primordiale che nasce nell'istante stesso in cui esiste qualcosa- provò a spiegarsi Teresa sciogliendosi i capelli prima di mettersi sotto le coperte e lasciarsi abbracciare da Niccolò.
-Ma secondo te le altre coppie parlano di queste cose come facciamo noi?- chiese il ragazzo incuriosito dal non riuscire a figurarsi altre possibilità.
-Ahahah me lo auguro per loro… Insomma io amo poter parlare delle mie idee con te, condividere con te il mio mondo…- rispose la ragazza prima di baciarlo teneramente.
-Lo stesso vale per me- rispose lui carezzandole prima i capelli e poi il viso -Solo Dio sa quante poesie sconclusionate ti sei dovuta sorbire pronunciate dalla mia voce insicura-
-Le ho amate dalla prima all'ultima… Erano sempre dei pezzi di te che mi offrivi; dimmi: come non avrei potuto amarle?-
-Non puoi negare che alcune però erano veramente imbarazzanti-
-Vero-
-Ehi! Adesso non ti sembra di essere troppo schietta-
-Lo sai che io lo sono sempre!- disse Teresa sorridendo e facendo la linguaccia a Niccolò.
-Ah sì?!- domandò lui prima di prendere la ragazza e stringerla a sé, prima di iniziare quel gioco di rincorse e di coperte che danzavano a tempo con i loro corpi; quel gioco in cui l'amore traspariva da ogni atto, da ogni carezza, da ogni tenera carezza. Quello era uno dei tanti modi con cui dimostravano di amarsi, di amare l'universo che si celava di là dal solo corpo. In quell'amarsi dimostravano come parte del loro mondo era nell'altro. Eppure, anche mentre loro dormivano dopo quell'amarsi, il tempo scorreva, senza che nessuno lo guardasse; il tempo mandava avanti i giorni, i piani esplorati, i boss sconfitti; il tempo mandava avanti quel mondo, quel mondo che era l'unica possibilità per loro di stare insieme. Quel mondo scorreva come il tempo.
L'orologio ticchettava.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sword Art Online / Vai alla pagina dell'autore: Danmel_Faust_Machieri