Ciao ragazze!Grazie
per i commenti, siete molto carine e dolci. Scusate se questa storia va a
rilento, non è ancora completamente formata nella mia testa. Grazie comunque di
seguirmi, cercherò di fare il meglio possibile. Un bacio, Silvia.
Emily
Mi strinsi con le braccia al suo collo e mi rannicchiai su di lui mentre
velocemente mi portava a casa.
Era freddo, molto freddo, ma Sam era così caldo…era un piacere essere avvolta
tra le sue braccia, a stretto contatto con il suo petto nudo.
Non sentivo freddo, non sentivo paura…Ero con lui, e solo questo era
importante. Entrò nella sua camera, dalla finestra, silenziosamente. Era molto
agile e ogni suo movimento era avvolto da una grazia inumana. Non sapevo ancora
cosa fosse e quale strana cosa animasse e sconvolgesse il suo corpo in certi
momenti, ma non me ne importava. Ero consapevole che prima o poi l' avrei
saputo. Ormai era ovvio che le nostre vite erano intrecciate, come se il nostro
primo incontro avesse sancito la promessa di una vita assieme.
Mi distese delicatamente sul letto, lasciando un bacio vicino all’angolo
sfigurato della mia bocca.
-Torno subito-, mormorò, prima di lasciarmi sola nella stanza. Mi sentii
morire. Possibile che stare senza di lui per pochi minuti mi devastasse e mi
sconvolgesse in quel modo? Mi mancava l’aria, come se Sam si fosse portato via
con lui la materia prima che mi permetteva di vivere. Ma cosa mi stava
succedendo?Non mi ero mai sentita così sconvolta in vita mia. Ma quello che mi
lasciava ancora più interdetta era che questo sconvolgimento mi sembrava
giusto, la cosa più normale che mi potesse accadere. Quasi la cosa più ovvia.
Ma di normale c’era ben poco. Non era normale che io me ne stessi sdraiata sul
letto del ragazzo di mia cugina, con i vestiti a brandelli ed una gran voglia
di sentire ancora il suo corpo nudo su di me. Ma che razza di persona
ero?Perché mi stavo comportando così?Eppure sapevo quando grande e profondo
fosse l’amore di Leah nei confronti di Sam.
Perché le stavo facendo così tanto del male?Non lo meritava.
Tornò quasi subito, fortunatamente. Stavo per scappare, travolta dalla
consapevolezza di quello che avevamo appena fatto. Ma quando tornò, indossando
solo un paio di pantaloni della tuta, ogni mia buona convinzione scomparve. E
non perché fosse talmente bello da impedirmi di respirare, no, ma perché
sentivo di amarlo, più di me stessa, più di qualsiasi altra persona al mondo.
Volevo stare con lui, anche a costo di far soffrire persone a me care. Era un
pensiero egoistico, ma non potevo farne a meno, non avevo scelta.
Si sedette vicino a me. Il mio stato di agitazione era evidente.
-Calmati Emily-, disse dolcemente,talmente
vicino al mio viso che era impossibile per me tranquillizzarmi.
-Non possiamo farci niente, niente-, continuò a sussurrare, spostando le sue
labbra lungo la mia guancia, facendomi perdere ogni briciolo di lucidità.
Mi faceva morire sentirlo così vicino a me,sentire il
suo respiro vibrare e solleticarmi l’orecchio…avrei fatto qualsiasi cosa avesse
voluto, a parte allontanarmi da lui. Annuii, stringendomi alle sue spalle.
-Aspetta-, disse, allontanandomi leggermente. Che
dolore provai in quel momento! Quel rifiuto non aveva giustificazione ai miei
occhi e mi sentii invadere da un senso profondo di tristezza.
-E’ meglio medicare la tua ferita, prima che faccia infezione-, continuò,
passando un batuffolo di cotone all’angolo della mia bocca. Non mi stava
rifiutando, stava solo cercando di darmi sollievo, curando le mie ferite
superficiali, che erano nulla in confronto alle lacerazioni che si creavano in
me alla sola prospettiva di sentirlo lontano.
Il disinfettante bruciò forte la mia pelle e io mi ritrassi automaticamente,
portando le mani sul mio volto.
-Scusa-, sussurrò affranto, abbassando il capo. Non
capiva che non me ne importava nulla. Avrei probabilmente portato per tutta la
vita i suoi segni su di me, ma era quello che volevo. Volevo che tutti
sapessero che ero sua.
-Sam-, lo chiamai dolcemente, alzando il suo capo e
portandolo ad incrociare i suoi occhi,-va tutto bene,
non ti preoccupare-, dissi, incapace di dire qualcosa di più sensato. Mi
avvicinai a lui portando le mie labbra sul suo mento e cercando di risalire in
cerca di un contatto più intimo con le sue labbra. Le trovai poco dopo, umide e
dischiuse per me. Lentamente le accarezzai con la lingua, assaporandone il
dolce gusto. Non avevo mai voluto un ragazzo così in vita mia, e mai l’avevo
avuto. Ma con Sam era tutto diverso. Volevo condividere tutto con lui, ogni
cosa. E sentivo che per lui era lo stesso. Mi stesi sul letto, attirandolo a
me, consapevole che quella sera tutto il mio mondo era cambiato.