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Autore: Sedge    04/07/2009    3 recensioni
L'amore, la passione, il dolore di Sam e Emily, coinvolti dalla passione travolgente della forza dell'imprinting
Genere: Romantico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Ciao ragazze

Ciao ragazze!Grazie per i commenti, siete molto carine e dolci. Scusate se questa storia va a rilento, non è ancora completamente formata nella mia testa. Grazie comunque di seguirmi, cercherò di fare il meglio possibile. Un bacio, Silvia.

Emily
Mi strinsi con le braccia al suo collo e mi rannicchiai su di lui mentre velocemente mi portava a casa.
Era freddo, molto freddo, ma Sam era così caldo…era un piacere essere avvolta tra le sue braccia, a stretto contatto con il suo petto nudo.
Non sentivo freddo, non sentivo paura…Ero con lui, e solo questo era importante. Entrò nella sua camera, dalla finestra, silenziosamente. Era molto agile e ogni suo movimento era avvolto da una grazia inumana. Non sapevo ancora cosa fosse e quale strana cosa animasse e sconvolgesse il suo corpo in certi momenti, ma non me ne importava. Ero consapevole che prima o poi l' avrei saputo. Ormai era ovvio che le nostre vite erano intrecciate, come se il nostro primo incontro avesse sancito la promessa di una vita assieme.
Mi distese delicatamente sul letto, lasciando un bacio vicino all’angolo sfigurato della mia bocca.
-Torno subito-, mormorò, prima di lasciarmi sola nella stanza. Mi sentii morire. Possibile che stare senza di lui per pochi minuti mi devastasse e mi sconvolgesse in quel modo? Mi mancava l’aria, come se Sam si fosse portato via con lui la materia prima che mi permetteva di vivere. Ma cosa mi stava succedendo?Non mi ero mai sentita così sconvolta in vita mia. Ma quello che mi lasciava ancora più interdetta era che questo sconvolgimento mi sembrava giusto, la cosa più normale che mi potesse accadere. Quasi la cosa più ovvia. Ma di normale c’era ben poco. Non era normale che io me ne stessi sdraiata sul letto del ragazzo di mia cugina, con i vestiti a brandelli ed una gran voglia di sentire ancora il suo corpo nudo su di me. Ma che razza di persona ero?Perché mi stavo comportando così?Eppure sapevo quando grande e profondo fosse l’amore di Leah nei confronti di Sam.
Perché le stavo facendo così tanto del male?Non lo meritava.
Tornò quasi subito, fortunatamente. Stavo per scappare, travolta dalla consapevolezza di quello che avevamo appena fatto. Ma quando tornò, indossando solo un paio di pantaloni della tuta, ogni mia buona convinzione scomparve. E non perché fosse talmente bello da impedirmi di respirare, no, ma perché sentivo di amarlo, più di me stessa, più di qualsiasi altra persona al mondo. Volevo stare con lui, anche a costo di far soffrire persone a me care. Era un pensiero egoistico, ma non potevo farne a meno, non avevo scelta.
Si sedette vicino a me. Il mio stato di agitazione era evidente.
-Calmati Emily-, disse dolcemente,talmente vicino al mio viso che era impossibile per me tranquillizzarmi.
-Non possiamo farci niente, niente-, continuò a sussurrare, spostando le sue labbra lungo la mia guancia, facendomi perdere ogni briciolo di lucidità.
Mi faceva morire sentirlo così vicino a me,sentire il suo respiro vibrare e solleticarmi l’orecchio…avrei fatto qualsiasi cosa avesse voluto, a parte allontanarmi da lui. Annuii, stringendomi alle sue spalle.
-Aspetta-, disse, allontanandomi leggermente. Che dolore provai in quel momento! Quel rifiuto non aveva giustificazione ai miei occhi e mi sentii invadere da un senso profondo di tristezza.
-E’ meglio medicare la tua ferita, prima che faccia infezione-, continuò, passando un batuffolo di cotone all’angolo della mia bocca. Non mi stava rifiutando, stava solo cercando di darmi sollievo, curando le mie ferite superficiali, che erano nulla in confronto alle lacerazioni che si creavano in me alla sola prospettiva di sentirlo lontano.
Il disinfettante bruciò forte la mia pelle e io mi ritrassi automaticamente, portando le mani sul mio volto.
-Scusa-, sussurrò affranto, abbassando il capo. Non capiva che non me ne importava nulla. Avrei probabilmente portato per tutta la vita i suoi segni su di me, ma era quello che volevo. Volevo che tutti sapessero che ero sua.
-Sam-, lo chiamai dolcemente, alzando il suo capo e portandolo ad incrociare i suoi occhi,-va tutto bene, non ti preoccupare-, dissi, incapace di dire qualcosa di più sensato. Mi avvicinai a lui portando le mie labbra sul suo mento e cercando di risalire in cerca di un contatto più intimo con le sue labbra. Le trovai poco dopo, umide e dischiuse per me. Lentamente le accarezzai con la lingua, assaporandone il dolce gusto. Non avevo mai voluto un ragazzo così in vita mia, e mai l’avevo avuto. Ma con Sam era tutto diverso. Volevo condividere tutto con lui, ogni cosa. E sentivo che per lui era lo stesso. Mi stesi sul letto, attirandolo a me, consapevole che quella sera tutto il mio mondo era cambiato.

   
 
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