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Autore: Il_Signore_Oscuro    17/05/2018    2 recensioni
Il mondo si ricorda solo dei grandi personaggi, di coloro che hanno avuto un ruolo centrale negli eventi più importanti del suo tempo. Mentre il grande meccanismo della Storia divora tutto il resto, precipitandolo nell'oblio. Io però ho scavato e scavato, consegnando alla vostra memoria una storia diversa, una storia che era rimasta nell'ombra. Una guerra più profonda, e combattuta lontano dagli occhi dei molti...
Da oltre dieci generazioni i Cangramo sono i leali alfieri degli Argona, i potenti sovrani della costa orientale di Clitalia, la terra divisa fra i molti re. I Cangramo dominano su una piccola contea nell'estremo sud-est, una contea che comprende il Porto del Volga, la Valspurga alle pendici del Monsiderio e l'antica Rocca Grigia, costruita su un'altura a strapiombo sul mare. I quattro fratelli Cangramo cercheranno di ritagliarsi un posto in un mondo violento e insidioso, intessuto di amori, battaglie, inganni e segreti. Mentre lontano dagli occhi, un male a lungo dimenticato, antico e potente, getta la sua ombra sul futuro degli uomini...
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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 CAPITOLO XXIX
L’ALTRA FACCIA

(Miranda)

 
 
Oltre cinquecento armati si riversavano fuori dalle mura di Rocca Grigia, diretti verso il Valga, dove uno stormo di navi li attendeva. Un viaggio da cui forse la metà di loro non sarebbe ritornata. E Miranda osservava l’uomo alla testa di quel manipolo di condannati, suo padre: il Conte Severo Cangramo.
Avrebbe voluto urlargli dalla finestra di non andare, di rimanere lì insieme con lei. Gli avrebbe voluto ricordare che l’ultima volta che era partito le cose erano cambiate, radicalmente.
Gli avrebbe voluto dire… Miranda si toccò il ventre e scostò lo sguardo dalla finestra, trattenendo le lacrime che minacciavano di forzare lo scudo imperturbabile degli occhi. “Quanto sono sciocca. Sono una donna adulta ormai. Ogni essere umano ha il preciso dovere di piegarsi ai propri doveri, altrimenti che sarebbe della civiltà? In che mondo vivremmo?”. Ma il suono di quelle parole nella testa le sembrò così vuoto, così lontano che a stento le avrebbe riconosciute come sue, se le avesse ascoltate dall’esterno ad alta voce.

Fece per uscire dalla sua camera nuziale, quando suo marito fece capolino dalla porta. Gli occhi guizzanti incupiti da un’ombra che non gli apparteneva.
Miranda si inchiodò sui suoi passi, cingendo le mani dinanzi al bacino e corrucciando lievemente le sopracciglia.
«Amore, c’è qualcosa che non va?» si arrese a chiedere lei, avvicinandosi a lui.
Vittorio sospirò con fare sommesso, poi la guardò dritto negli occhi «Tuo fratello desidera parlarci in privato».
“Perché una colloquio con ‘Bastiano lo mette così in tensione? Sa qualcosa che io no so?” ma mettendo da parte le domande, Miranda mise davanti alla sua curiosità l’amore e l’affetto che covava per lui, il desiderio di rassicurarlo.
«Tesoro, vedrai che non sarà nulla di che» gli disse, carezzandogli la guancia e passando il pollice sui fili di barba raccolti sulle sue guance. Lui rimase in silenzio per qualche istante, mordendosi il labbro inferiore e portando la sua mano a carezzare il ventre di lei. Dopodiché negò lieve col capo e finalmente si sfilò la maschera di cupa malinconia per rindossare il solito viso sereno e pacato del Vittorio Belgi che Miranda aveva sempre conosciuto.

Suo fratello ‘Bastiano li attendeva nella sala del trono, il ragazzo ormai uomo sedeva sullo scranno di suo padre con le mani giunte e i gomiti poggiati sulla rotondità delle ginocchia. Quella donna, che per certi versi a Miranda ricordava Mowan, se ne stava diritta accanto a lui: silenziosa e guardinga come una delle torri di Rocca Grigia.
«Mi scuso per avervi chiamato con così poco preavviso, ma la situazione lo richiedeva» ‘Bastiano alzò lo sguardo verso Miranda, per poi spostarlo verso Vittorio «e ancor di più mi scuso per ciò che sto per chiedervi».
«Di che si tratta?» chiese la ragazza, mal celando l’allarme nella voce.
«In quanto erede di Rocca Grigia e futuro Conte della famiglia Cangramo è mio preciso dovere preservare l’onore della nostra casata. Non desidero che in futuro io venga ricordato come l’uomo che rimase al sicuro dietro le mura, mentre la guerra imperversava là fuori» si prese un attimo di silenzio, un attimo che Miranda non si lasciò sfuggire. Conosceva bene ‘Bastiano e sapeva dove stava andando a parare.
«Vuoi partire anche tu?!» chiese lei, avanzando di un passo verso il trono.
Lui sospirò brevemente «Esattamente. Vi chiedo scusa, so che avevate in progetto di mettervi in viaggio ma devo chiedervi di prendervi cura di Rocca Grigia fino a quando la guerra non sarà terminata».
Vittorio abbassò lo sguardo, ma Miranda non aveva alcuna intenzione di chetarsi.
«Come puoi anche solo pensare di chiederci una cosa del genere? Te ne vai proprio mentre siamo più vulnerabili! Gran parte degli uomini sono partiti con nostro padre, chi sorveglierà Rocca Grigia?».
Suo fratello si raddrizzò sullo scranno, stringendo le mani intorno ai braccioli
«Di questo non devi preoccuparti sorella mia, ho inviato una missiva al Conte Cinghiatauro, amico intimo di nostro padre. Provvederà a inviarci una piccola guarnigione di uomini per presidiare il castello e sono sicuro che la famiglia di Vittorio-»
«Stanne pure certo, fratello mio. Non vi farà mancare il loro aiuto» confermò l’uomo, voltandosi preoccupato verso Miranda.
Lei sentì gli occhi inumidirsi e i muscoli della fronte irrigidirsi e vibrare, fino a quando non scoppiò in un grido furioso «Sei un idiota ‘Bastiano! Come al solito lasci che la tua fottuta sete di gloria offuschi le tue priorità» e senza aggiungere altro si avviò fuori dalla sala del trono, troppo infuriata per aggiungere altro e vomitargli addosso tutto ciò che pensava.
Come poteva confessargli che non era la paura dei nemici ad agitarla tanto nel profondo? No, sapeva che l’unica minaccia si trovava da qualche parte ad est, che Clitalia pur con i suoi giochi di potere era un regno forte, un regno. La verità era che il solo pensiero di poterli perdere entrambi, così in una sola volta le spezzava qualcosa dentro. E ciò che più le dava rabbia, era il fatto che suo fratello fosse pronto a gettare via tutti i brevi anni della sua vita solo e soltanto per l’orgoglio.


 
   
 
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