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Autore: terryoscar    18/05/2018    13 recensioni
Questo racconto è cominciato come un one shot, ma poi gli ho dato un proseguo. Il primo capitolo in realtà è: "Semplicemente ti amo." seguito da "Primi tormenti" e "Disperazione". Sono tutti ispirati dalle puntate dell'anime; di mio ho aggiunto i pensieri e gli stati d'animo dei nostri beniamini, dando voce così a ciò che non abbiamo visto e magari avremmo voluto vedere. Grazie a tutti voi che leggerete la mia storia e buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: André Grandier, Marron Glacé, Oscar François de Jarjayes, Rosalie Lamorlière
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Maldicenze
Per la prima volta indosso l’alta uniforme, per la prima volta partecipo a un ballo a Versailles; non volevo andarci ma è stato Andrè a convincermi.
Il motivo? Lo devo fare per proteggere Maria Antonietta dalle maldicenze, anche se ormai non si può più nascondere: la regina  e  Fersen si amano.
Accidenti a Fersen ha occhi solo per lei, non si rende conto che io muoio d’amore per lui!
Sto male … la mia è una maledizione ma perché tutto questo mio Dio? Mi tocca sopportare una serata così insolita, non solo sto soffrendo ma devo anche proteggerli.
Bussano alla porta, deve essere Andrè, sento la sua voce.
“Sei pronta Oscar? Ho già preparato la carrozza!
Sono infastidita, apro la porta, lo guardo e gli dico: “ Si Andrè ora scendo.”
Vedo Andrè che mi guarda inebetito ma che gli prende? Nemmeno se non mi avesse mai visto in uniforme!
Il suo sguardo impertinente mi infastidisce, lo ignoro.
Mi chiedo ancora: Ma cosa avrà da guardare!?
Gli dico con indifferenza: “Andrè hai capito? Ora scendo.”
Noto che è imbarazzato, mi risponde appena:” Si, si Oscar … ti precedo, aspetto di sotto!”
Ma! Più passa il tempo, più diventa strano … chi lo capisce, è sempre malinconico.
 
Esco dal palazzo, Andrè mi apre lo sportello, salgo e partiamo.
Sbircio dal finestrino, noto che c’è la nebbia ed è molto fitta, siamo in pieno inverno è naturale che faccia così freddo però quanto si gela.
Il mio pensiero adesso corre a Versailles.
Ma cosa mi tocca fare!? Devo ballare tutta la serata con sua maestà, per evitare che Fersen balli con lei, debbo allontanare le chiacchiere che già li travolge.
Siamo arrivati, sono nervosa, ma chi l’avrebbe detto che avrei fatto una cosa simile in vita mia!?
Andrè mi apre lo sportello, ho il suo sguardo addosso, se non ci unisse un legame fraterno penserei che mi guarda come   si guarda a una donna anche se, indosso questa divisa che di femminile non ha proprio nulla!
Ma quante sciocchezze che sto pensando, è meglio che mi sbrighi prima che cominci il ballo.
Mi incammino, sento la voce di Andrè: “Oscar …”
Mi volto: “Cosa c’è André?”
Vedo i suoi occhi verdi brillare, non mi sono mai accorta fino ad ora di quanto fossero belli.
Mi dice: “Ti aspetto nelle stanze della servitù.”
“Va bene, quando sarà tutto finito verrò a cercarti … a dopo Andrè!”
“A dopo Oscar!”
La sua voce è malinconica …
Entro nella reggia, attraverso i lunghissimi corridoi, sento giungere la musica, mi domando: Ma qui non si fa altro mentre lì fuori, a Parigi, c’è il malcontento?
Sono arrivata nel salone delle feste, la porta è spalancata, da fuori vedo tantissima gente … gente che non pensa ad altro se non a divertirsi, infischiandosene dei problemi della Francia.
Entro, sento tutti gli sguardi addosso, non mi hanno mai vista in alta uniforme, sento vociferare intorno a me, ma poco mi importa.
Alzo lo sguardo fiero, in un angolo vedo il mio amato Fersen che non sospira certo per me.
Mio? Ma quando mai è stato mio!?
Lui appartiene  solo alla regina.
Sento lo sguardo addosso di Fersen mi sorride, ma io non gli do alcuna soddisfazione.
Ci mancherebbe che nascano altre maldicenze, già mi immagino: la regina il suo amante e il colonnello delle guardie reali. Vorrei ridere ma non posso.
La corte è corrotta.
Le menti sono corrotte.
Mi avvicino sempre di più a sua maestà, la guardo appena, mi inchino al suo cospetto, mi dice: “Avete indossato l'alta uniforme, avete intenzione di ballare madamigella!? Sono curiosa di sapere, se ballerete con una dama o un cavaliere.”
Ride scherzosa, non la guardo nemmeno, le rispondo: “E con voi che desidero ballare maestà. Voi conoscete il motivo.”
La regina diventa improvvisamente seria e mi risponde: “Si, ho capito Oscar …”
Mi alzo dal mio inchino, ci guardiamo ancora, le porgo la mano, le danze hanno inizio, cominciano i giri di valzer.
Non ci fermiamo, non permetto a nessuno di avvicinarla, sento lo sguardo addosso di Fersen, lo guardo appena, lo vedo sorridere  e alzare il calice  guardando noi.
Sento alcuni uomini dire: “ Che colpo da maestro quello del Colonnello delle Guardie Reali, ha salvato l’onore della regina!”
Anche Maria Antonietta ha udito quella spregevole conversazione,  mi dice: “Grazie amica mia.”
Che continuino a dire ciò che vogliono, tanto sono riuscita nel mio intento.
 
Vedo Fersen lasciare la festa.
Che serata estenuante! Finalmente è finita, credo che sia l’alba.
Sono stanca!
Vado a cercare Andrè nella stanza della servitù, lo cerco, non lo trovo. Dove si sarà cacciato? Vediamo se è in quest’ultima stanza.
Apro, lo vedo chiacchierare con una cameriera, noto che la ragazza lo guarda con occhi languidi, capisco che brama per lui.
Mi chiedo: sarà lei la ragazza che lo tormenta? Ammetto che vederlo in atteggiamento tanto confidenziale con quella giovane mi da un poco fastidio eppure non siamo più dei ragazzini; è normale che Andrè si interessi alle donne.
Lo guardo credo in modo severo, lui invece come sempre ha uno sguardo gentili.
“Andrè possiamo andare.”
“Si, si Oscar andiamo pure.”mi dice timoroso.
Esco per prima dalla stanza, sento la voce della ragazza che dice: “Ciao Andrè, spero di rivederti presto!”
“Ciao Odette, buona notte!”
Però che fastidio quelle poche parole … ma cosa dico? Perché dovrebbero darmi fastidio? Che brutto scherzo che mi fa la stanchezza.
Percorriamo il corridoio, non resisto: “E’ lei la donna di cui ti sei innamorato?”
Sento i suoi passi rallentare, faccio lo stesso .
“Andrè cosa ti succede? Perché ti sei fermato? Forse è per quello che ti ho chiesto?”
Mi giro, lo guardo.
“Allora?”
Non mi risponde.
“Ho capito non è lei. Su Andrè andiamo, se non ti va di parlarne non fa niente.”
Lo sento sospirare.
 
Stiamo tornando a casa, la nebbia è sempre più fitta, sento la carrozza fermarsi, mi affaccio al finestrino, vedo l’amante della regina che mi fa cenno di scendere.
Si, perché lui non è altro che l’amante della regina di Francia ed io mi sento una stupida.
Andrè rimane a cassetta mentre io e Fersen ci allontaniamo e parliamo in riva al fiume.
“Madamigella, non so come ringraziarvi per quello che avete fatto per noi.
Se non ci foste stata voi, l’avrei presa tra le mie braccia e avrei ballato con lei per tutta la sera e a quel punto sarebbe scoppiato uno scandalo.”
Lo ascolto e non dico nulla, non riesco nemmeno a guardarlo, non riuscirei a nascondere i miei sentimenti.
Sento l’uomo che amo parlare di lei, mi dice: “Non posso più rimanere ne a corte e nemmeno in un altro posto altrimenti correrei da lei, l’unica soluzione è partire e allontanarmi il più possibile …”
Spalanco gli occhi, mi sento morire solo all’idea di non vederlo più.”
“Dove volete andare?” gli chiedo con un nodo in gola mentre assistiamo al sorgere del sole.
“Vado in America, voglio arruolarmi ... come saprete lì ci si batte per l’indipendenza …”
“Ma cosa dite perché mai dovreste mettere a repentaglio la vostra vita in questo modo assurdo!?”
“Ve lo già detto, questo amore ci procura solo sofferenza e non voglio che lei abbia a soffrire per causa mia … vi prego ditele da parte mia di avere cura di se stessa.”
Mi guarda,lo guardo, sento che le lacrime salire ma le trattengo, non posso umiliarmi in questo modo. Vedo allontanarsi, sento la sua voce rotta dal pianto: “ Addio madamigella Oscar e grazie ancora per ciò che avete fatto per noi.”
Lo vedo salire in carrozza, lo guardo andare via fino a che la nebbia me lo permette, rimango al margine del fiume a guardare l’alba, mi sento sola e disperata, sento dei passi avvicinarsi, è Andrè.
“Fa molto freddo! ... Oscar che ne diresti di tornare a casa?”
Percepisco il suo sguardo ma il mio è nel vuoto, non rispondo, nella mia testa c’è solo Fersen, l’idea che possa non tornare più mi fa impazzire.
Rimango ancora qui ferma, sento Andrè allontanarsi, sale nuovamente in cassetta e mi aspetta pazientemente.
Mi chiedo: se non ci fosse stato l’amico di sempre al mio fianco, non so cosa sarebbe stato di me … credo di essere molto egoista, non gli permetto di farsi una vita, non faccio altro che appoggiarmi a lui! ... Stasera l'ho visto con quella ragazza, non lo nego mi ho dato molto fastidio.
Ma cosa pretendo? Muoio d’amore per il conte e poi non mi va di vedere Andrè con un’altra donna?
Che egoista che sono.
 
Torniamo a casa, scendo dalla carrozza non mi volto nemmeno per guardarlo; gli auguro semplicemente la buona notte e salgo in camera mia.
 
Ma quale buona notte mi chiedo se ormai è giorno ed io non riuscirò nemmeno a riposare.
Mi cambio in fretta, indosso i miei vestiti e un cappotto, scendo in giardino, voglio andare a Parigi per bere qualcosa e dimenticare questa brutta nottata.
Vado nelle scuderie per sellare il mio Cesar, mi sorprendo vedere Andrè sdraiato sul pagliaio con le mani dietro la nuca e pensieroso, appena mi vede si alza in piedi.
“Cosa ci fai qui Oscar, perché non dormi?”
“Non ci riesco, voglio andare a Parigi … a bere.” dico mentre lo vedo sospirare.
“Se ti va Andrè, accompagnami.”
“Si, certo, come sempre Oscar …”
Sgrano gli occhi e vedo una strana luce nei suoi, è come se volesse rimproverarmi nuovamente.
“Andrè non approvi il mio comportamento immagino.”
“Mi conosci perfettamente per sapere cosa penso di tutta questa faccenda.”
Comincio a sentire la rabbia salire lancio quasi un grido: “ Cosa vuoi intendere Andrè?”
“Questo tuo sentimento è sterile, esattamente come il mio.”
“Maledizione Andrè! Sai come farmi del male, come ferirmi, non ti ho chiesto nulla se non venire con me a Parigi!”
Lo guardo arrabbiato e con altrettanto sentimento lui continua a ferirmi: “Proprio perché tengo a te, ti parlo in questo modo! Non riesco a capire come Fersen sia riuscito a far breccia nel tuo cuore se non ti ha mai dato una speranza.”
“Questo è troppo Andrè, non ti sopporto più! Tu dici a me una cosa simile? Ma se sei nella mia stessa condizione! Adesso dimmi, la donna di cui sei perdutamente innamorato cosa ha fatto per rubarti il cuore in questo modo?”
Lui non risponde, vedo il suo sguardo brillare nuovamente.
“Lo vedi Andrè!! Nemmeno tu, sai darmi una spiegazione! E’ così e basta. Spero solo che un giorno questi nostri sentimenti si dissolvano e …”
“Oscar, desidero con tutto il cuore  che tu ne venga fuori, per quanto riguarda me non c’è soluzione. Quella donna, come la chiami tu, non potrei mai togliermela dal cuore, neanche se morissi! … E poi non voglio neanche che succeda una cosa simile perché quella donna ormai fa parte di me, spero che un giorno si accorga di quanto io l'ami … magari il mio, rimarrà solo un sogno … so di essere uno stupido ma non posso farci nulla!”
“Andrè cosa dici? Amare non è da stupidi …”
“Invece si, se sai che mai potrai essere ricambiato.”
Vedere Andrè soffrire mi fa davvero male, mi avvicino, gli prendo le mani, lo guardo negli occhi, vedo le lacrime trattenersi gli dico: “ Andrè, tu per me sei come un fratello e mi fa male vederti così, se solo tu me lo permettessi, ti aiuterei … ma devi dirmi chi è?”
Vedo Andrè livido di rabbia, le sue labbra tremano, le sue mani tremano.
“Andrè ho detto qualcosa che ti ha ferito? Se è così dimmelo ti prego, non voglio vederti così …”
Sento le sue mani staccarsi con forza dalle mie, mi spinge appena all’indietro sento un gemito:”Va via Oscar …”
Lo vedo montare a cavallo e partire come una furia lasciandomi interdetta, a questo punto mi chiedo cosa gli avrò detto tanto di terribile per aver reagito in questo modo … mi ripeto: se non conoscessi i suoi sentimenti fraterni,  direi che sono io la donna di cui si è innamorato ma non può essere, sarebbe davvero assurdo!

 
   
 
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