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Autore: evil 65    19/05/2018    14 recensioni
Dopo essere morto nel tentativo di salvare suo figlio dalla furia dell'Imperatore, Darth Vader , alias Anakin Skywalker , si ritrova catapultato indietro nel tempo, nei mesi successivi alla distruzione della Prima Morte Nera.
Armato di nuovi propositi e della capacità di usare sia il Lato Chiaro che il Lato Oscuro della Forza , l'uomo darà il via ad una sanguinosa rivoluzione , nel tentativo di creare un nuovo Impero e preparare la Galassia all'arrivo di una brutale razza di creature provenienti dalle regioni sconosciute : gli Yuuzhan Vong.
Genere: Avventura, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader, Chelli Lona Aphra, Mara Jade
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ecco un nuovissimo capitolo ! Gli aggiornamenti non saranno sempre così veloci, dipenderanno anche molto dalla risposta del pubblico.
Buona lettura !


Welcome Back


Sveglia !
 
Sono sveglio.
 
E come fai a saperlo? Intorno a te c'è la più totale oscurità. Ti stai avvicinando alle origini dell’universo. Che cosa vedi?
 
Niente.
 
Qualcosa devi pur vedere. Cosa vedi?
 
Vedo un vortice di particelle. Nelle luce della mia anima sembra neve. Sostanze inorganiche che sprofondano. L'aria è satura di composti inorganici. È un po' torbida. No...molto torbida.
 
Puoi vedere ancora molto. Non vuoi vedere tutto?
 
Tutto ?
 
Naturalmente sa che è la sua voce quella con cui sta dialogando quasi inconsapevolmente. È la quintessenza delle esperienze fatte, della vita imparata e vissuta : punti di vista solo al limite della coscienza. Qualcosa gli sta parlando. Qualcosa che, nel contempo, è fuori di lui e con lui, la cui esistenza gli era rimasta nascosta fino a quel momento. Quella cosa nella sua testa gli pone domande, gli fa proposte.
 
Cosa vedi?
 
Poco.
 
Poco è già un'esagerazione. Solo gli esseri senzienti accettano l'idea assoluta di affidarsi a un apparato sensoriale. Libera la tua mente. Vuoi vedere tutto?
 

 
Allora svegliati.
 

Sono sveglio !
 
Sì,certo che sei sveglio , ma stai anche sognando. Tutta la vita è prigioniera del sogno a occhi aperti di un mondo che non esiste. Noi sogniamo un cosmo fatto di tabelle tassonomiche e medie statistiche, che colga oggettivamente la natura. Rifiutiamo di vedere la relazione intima delle cose, legate in un intreccio indistricabile, cerchiamo di scorporare ogni elemento, ordinandolo in una struttura gerarchica al cui vertice mettiamo noi stessi. Ci accordiamo su idoli e frammenti minuscoli che chiamiamo realtà, cerchiamo conseguenze e gerarchie, deformiamo spazio e tempo. Dobbiamo sempre vedere qualcosa per comprenderlo, ma ,nel momento in cui lo rendiamo visibile, lo sottraiamo alla nostra comprensione. L'uomo vivente è cieco, Vader. Guarda nell'oscurità. L'origine di tutta la vita è oscura.
 
L'oscurità è minacciosa.
 
E invece no ! Semplicemente sottrae i punti di riferimento alla nostra esistenza visibile. È così brutta ? La natura è obbiettiva e ricca di verità ! S'impoverisce attraverso le lenti dei preconcetti, perchè noi giudichiamo secondo ciò che approviamo e non approviamo. Vediamo sempre noi stessi in quel violento luccichio.
 
Capisco.
 
Ottimo. Te lo ripeto, Anakin : Vuoi vedere tutto?
 

.
 
Allora svegliati !
 
 
Darth Vader, alias Anakin Skywalker, si destò da un sogno confuso dominato da un'unica immagine, quella del volto dell’Imperatore intento ad ucciderlo. 
Muori, gli diceva l'uomo, e nessuno era lì per aiutarlo.
Ma non era un incubo. Era un bel sogno. Era bello perché era lui ad essere colpito dai fulmini e non Luke, quindi non era affatto Vader, bensì Anakin. E questo gli era di consolazione ,perché sarebbe stato mille volte meglio morire come Anakin che vivere nei panni di se stesso. Un uomo che, nel nome di un gelido sogno, aveva tradito una donna che in lui aveva riposto tutta la sua fiducia. La sua amata Padme.
Bene, d'accordo. Morirò, pensò ,ascoltando il respiro della mietitrice. Lasciatemi morire. Ma quello non era il respiro della morte. Era il suo.
Ben presto, si rese conto che era disteso a faccia in giù, ascoltando il silenzio. Era perfettamente solo. Nessuno lo guardava. Non c'era nessun altro. Non era del tutto sicuro di esserci nemmeno lui.
Dopo molto tempo, o forse nessun tempo, capì che doveva esistere, doveva essere più che pensiero disincarnato, perché era disteso, certamente disteso su una superficie. Quindi possedeva il senso del tatto, e anche la cosa sulla quale giaceva esisteva. Non appena fu giunto a questa conclusione, Darth Vader ,signore oscuro dei Sith, si rese conto di avere ancora l'armatura.
Convinto com'era della propria totale solitudine, la cosa non lo preoccupò, ma lo incuriosì. Si chiese se, così come era in grado di sentire, sarebbe riuscito a vedere. Aprendoli, scoprì di avere gli occhi.
Era in una camera spoglia, bianca e immacolata.
Si mise a sedere. Il suo corpo sembrava intatto.
Si toccò il viso. La sua maschera era sempre lì, dura come la pietra.
<< Dove...dove mi trovo ?>>sussurrò a se stesso.
Ricordava molto bene dove si trovava fino a pochi minuti fa. Era sulla seconda Morte Nera, tra le braccia del figlio a lungo perduto...pronto a morire e a unirsi con Padme nella Forza. Era forse questa la vita dopo la morte ? Non era quello che si aspettava.
Perchè non era morto come Anakin Skwalker ? Aveva ucciso l'Imperatore, rinunciato ai suoi deliri di conquista per la sua famiglia ! Eppure, eccolo lì, ancora intrappolato in quella tuta infernale.
Poi, i ricordi degli ultimi avvenimenti arrivarono a lui con la stessa intensità di una navetta pronta a saltare nell’iperspazio.
Era morto…ed era stato trascinato nel suo inferno personale. Costretto a rivivere il suo passato ancora e ancora. E poi…e poi…perché non riusciva a ricordare ?
Un dolore lancinante e infinito cominciò a pulsargli nelle mani. Ugualmente gli dolevano i piedi . Gambe e braccia non smettevano di proclamare la loro presenza.
Andatevene, intimò alle parti mancanti al suo corpo. Ormai siete fantasmi. Andatevene.
A qualcosa servì. Non a molto, ma a qualcosa servì. Erano fantasmi, questo sì, ma assai vividi.
Si alzò in piedi in equilibrio instabile e si guardò intorno. Sembrava la cabina della sua nave ammiraglia, l’Esecutore ,il suo vecchio Star Destroyer.
Lo colse una vertigine. Lottò invano, ma gli si piegarono le ginocchia e cadde a sedere, morsicandosi stupidamente la lingua.
Non perderai conoscenza, si ordinò con cupa tenacia. Non qui. Non dopo tutto quello che hai passato . Così si rialzò.
Un rumore statico attirò la sua attenzione. Abbassò lo sguardo sulla cintura dell’armatura.
<< Signore, l’Imperatore richiede la sua presenza nel blocco 22-G >>.
Quella…era la voce di Firmus Piett , il suo ammiraglio più fedele . Ma era impossibile. Aveva visto l’Esecutore precipitare contro la Morte Nera, e Piett con esso. Poi, le parole dell’uomo risuonarono forti e chiare attraverso il suo cervello.
L’Imperatore…era vivo.  E allora capì. Per quanto la situazione potesse sembrare assurda, era l’unica spiegazione ragionevole. O persone che credeva morte erano misteriosamente ritornati in vita, il che lui dubitava fortemente…oppure aveva viaggiato indietro nel tempo.
Con voce tremante sussurrò : << Dite all’Imperatore che sarò da lui in pochi minuti >>
<< Subito, signore >>.
Il Cyborg si rimise in piedi e cominciò ad ammirare il suo corpo. Era tornata indietro. Per qualche assurda ragione, la Forza aveva inviato la sua coscienza indietro nel tempo.
<< Perchè ?! L'universo non ha già preso abbastanza da me ? Le mie sofferenze sono state così effimere ? >> domandò in tono disperato, per poi crollare in ginocchio sul pavimento della stanza.
No, mormorò a se stesso. Avrebbe dovuto vivere ancora una volta all’interno di quella tuta infernale.
Poi, come dal nulla, una rivelazione scioccante cominciò a farsi strada nelle sinapsi del so cervello. Era tornato indietro nel tempo…e conosceva l’esito degli eventi futuri. Certo, non era sicuro del momento esatto in cui era stato catapultato, ma avrebbe potuto comunque manipolare la situazione a suo favore. E sapeva esattamente da dove cominciare.
Armato di nuovi propositi, il signore oscuro cominciò a incamminarsi verso il blocco in cui l’Imperatore lo stava aspettando.
 
                                                                                                               * * *
 
Dopo aver rinforzato i suoi scudi mentali, Darth Vader entrò all’interno della camera con passò lento e misurato.
Ad attenderlo , avvolto in un mantello nero come la pece, vi era l’Imperatore Palpatine, meglio noto come Darth Sidious, colui che era responsabile di quasi ogni sofferenza affrontata durante la sua vita passata.
Il Sith poggiava comodamente su una poltrona, affiancato da un coppia di guardie reali.
<< Ah, Lord Vader, stavamo giusto parlando di te >> ridacchiò la voce maligna dell’uomo, fredda e gracchiante come la ricordava.
Noi ? fu il primo pensiero che gli passò per la mente.
Una seconda figura affiancò quella dell’Imperatore. Apparteneva ad una giovane ragazza dai lunghi capelli neri e dalla corporatura atletica. Costei era Chelli Lona Aphra :  archeologa, scienziata, cacciatrice di taglie e assistente personale dello stesso signore oscuro. O meglio, ex assistente.
Vader ricordava molto bene questo momento della precedente time-line.
Aveva assunto Aphra per aiutarlo a scoprire il nome del ribelle che aveva distrutto la Prima Morte Nera. Ribelle che, in seguito, si sarebbe rivelato come suo figlio.
Passati molti mesi insieme, l’uomo aveva cominciato a sviluppare una sorta di affetto per la giovane donna, probabilmente dovuto alla sua personalità forte e fiammeggiante, molto simile a quella di Padme. Sfortunatamente, il fato si era contrapposto ancora una volta al suo tentativo di formare legami affettivi. Sapendo che la ragazza era una mina vagante in possesso di informazioni che avrebbero minato la fiducia dell’Imperatore nei suoi confronti, aveva tentato di risolvere il problema uccidendola.
 Disperata, Aphra si era rivolta all’Imperatore stesso per protezione. Una scelta poco saggia, considerando il fatto che l’uomo era rimasto assai impressionato dai tentativi di Vader di scavalcare la sua autorità.
Consapevole che Palpatine avrebbe usato il suo legame con la donna per indebolirlo, il Sith aveva proceduto a scaraventare l’archeologa nello spazio ,falsificando la sua morte. Dopotutto, il cyborg era consapevole del fatto che Aphra aveva elaborato un piano di fuga per salvarsi.
Nei successivi anni la percepì diverse volte durante alcune delle sue missioni, scegliendo sempre di tenersi a distanza. Una volta aveva persino avuto la possibilità di distruggere la sua navetta.
Con le informazioni che sapeva, la cosa prudente da fare sarebbe stata quella di fare a pezzi il mezzo di trasporto e lei con esso. Eppure…si era ritrovato incapace di premere il grilletto. Così aveva scelto di ignorarla, con la speranza che avrebbe vissuto una lunga vita.
<< Ehilà, capo ! Non mi avevi detto che l’Imperatore era un tipo così simpatico >> commentò la giovane donna, il volto chiuso in un sorriso smagliante. Internamente, si rese conto di quanto gli fosse mancato.
L’Imperatore si alzò dal posto a sedere, seguito dalle guardie, e cominciò a incamminarsi verso di lui.
 << Complottare alle mie spalle. Usare i fondi dell’Impero per i tuoi scopi…>> sibilò, fermandosi ad appena un paio di passi dalla figura del sensitivo.
Aphra lo raggiunse alle sue spalle e con tono civettuolo gli sussurrò : << Oh, oh, sei nei guai >>.
No, non lo era. E lo sapeva bene.
Pochi secondi dopo, infatti, le labbra del monarca si arricciarono in un sorriso agghiacciante.
<< Davvero…impressionante, Lord Vader. Non mi aspettavo una tale iniziativa da parte tu…>>
Non ebbe neanche il tempo di terminare la frase. Con un movimento fluido della mano destra, Vader attivò la spada laser che teneva lungo la cintura.
La lama rossa come il sangue trapassò il petto dell’Imperatore da parte a parte, uccidendolo all’istante. Il corpo dell’uomo cadde a terra con il volto chiuso in un perenne ghigno.
Aphra squittì di sorpresa e compì un balzo all’indietro.
Quasi come ad un segnale, le guardie imperiali saltarono addosso all’assassino del loro maestro.
Vader sollevò la mano . Il collo del primo avversario scattò come l’ala spezzata di un uccello.
La seconda guardia cadde ai suoi piedi. Sul suo volto coperto balenò il disprezzo che l’uomo aveva scorto tante volte. E lui chiuse gli occhi e colpì la vittima con un pugno rinforzato dalle protesi.
Tornò subito a mirare la sua opera: la guardia era a terra, le mani contro lo stomaco, la lama sul pavimento. Vader colpì ancora. E no, non era affatto la vendetta che aveva immaginato.
 Continuò a combattere, ma non era appagante, non era pulito, non era una soddisfazione, era solo rabbia, e ogni volta che la carne cedeva sotto la sbarra e le ossa si frantumavano, il terrore provato dalla vittima lo aggrediva.
Avrebbe continuato a occhi chiusi, se avesse potuto. Avrebbe smesso, se non avesse saputo che i seguaci dell’Imperatore non avrebbero avuto la stessa pietà, lo stesso orrore che raggiava su di lui. Era una guerra, e adesso sapeva quanto davvero fosse terribile, inaccettabile e devastante, il pensiero o muori tu o muoio io.
Alla fine… si fermò.
Passò la testa da parte a parte della stanza. Il tutto era durata a mala pena dieci secondi.
<< Forza >>sussurrò una voce alle sue spalle, costringendolo a voltarsi.
Aphra stava ad appena una decina di metri da lui, il volto chiuso in una maschera di pure shock. Si era quasi dimenticato della sua presenza.
La donna posò gli occhi sul corpo esanime di Palpatine e indicò Vader con un dito tremante.
<< Tu…l’hai ucciso. Hai ucciso l’Imperatore ! >>esclamò con un tono che rasentava l’incredulità più totale.
In tutta risposta, il cyborg si limitò a disattivare la spada laser e cominciò a camminare verso di lei.
L’archeologa deglutì e compì un passo all’indietro.
<< Capo, mi dispiace. Io…io non volevo fare la spia ,ma sai come vanno queste cose…giusto ?>> azzardò con un sorriso forzato.
Quando Vader non diede alcun segno di fermarsi, riprese a indietreggiare. Ben presto, si ritrovò con le spalle al muro.
Alzò le mani in segno di resa.
<< Voglio dire, hai cercato di uccidermi per quello che sapevo…non avevo altra scelta !>> tentò di giustificarsi.
Ormai, il Signore dei Sith si trovava proprio di fronte a lei.
<< Ti prego …>> piagnucolò, chiudendo gli occhi e aspettando l’inevitabile verdetto.
Ci siamo, pensò. Questa è la fine. L’avrebbe uccisa, ne era sicura. Le avrebbe tagliato la testa. O peggio. Avrebbe fatto a pezzi il suo corpo e lo avrebbe lanciato nello spazio. Le avrebbe…le avrebbe…messo una mano tra i capelli ?
Come dal nulla, sentì le dita guantate dell’uomo farsi strada lungo la cute, affondando nella chioma corvina. Per un attimo, Aphra credette che stesse per spezzarle il collo. Tuttavia, passati almeno una decina di secondi, si rese conto di essere ancora in vita.
Darth Vader, Signore Oscuro dei Sith, flagello della galassia da più di vent’anni…le stava strofinando la testa. Non c’era alcun dubbio !
Aprì gli occhi con esitazione.
Potete immaginare la sua sorpresa quando ,anziché rettificare il tutto con un rapido colpo della spada laser, il cyborg si limitò a continuare l’azione . Sembrava quasi che stesse cercando di confortarla.
La donna si ritrovò incapace di trattenere uno sbuffo mentale. Giusto, pensò con fare stizzito. Darth Vader ? Confortarmi ? I fuochi di Mustafar geleranno, prima che ciò accada.
Poi, il signore oscuro disse :<< Aphra…respira >>
E allora la ragazza sussultò.
<< R-respira ? >>domandò con tono esitante.
Il Signore dei Sith annuì con un rapido cenno del capo.
 << Sì, lentamente >> confermò, tirando indietro la mano dai capelli.
Fatto questo, la portò in alto
<< Dentro… >>
e poi in basso
<< …e fuori >>
Accompagnando il tutto con il sonoro sibilo del suo respiratore artificiale.
Aphra, visibilmente troppo scioccata per fare altrimenti ,seguì le istruzioni alla lettere e prese un paio di respiri calmanti. Sorprendentemente, l’azione riuscì a farle riguadagnare un po’ della sua fiducia precedente. Era ancora viva ,dopotutto. Se Vader voleva ucciderla lo avrebbe fatto all’istante. Non era il tipo da perdersi in chiacchere e certamente non avrebbe perso tempo rimandando un’esecuzione.
Ma perché ? Darth Vader non era certo conosciuto per la sua misericordia. E lei lo aveva offeso nel modo peggiore, vendendolo all’Imperatore stesso.
Inconsciamente, gli occhi di Aphra scattarono verso il cadavere del vecchio ancora disteso a pochi passi dalla coppia.
Di fronte a lei, il cyborg inclinò leggermente la testa, dimensionandola da capo a piedi.
 << Va meglio ?>> domandò con tono quasi…premuroso ?
Ora, Aphra non era molto familiare alle manifestazione di affetto ma, anche attraverso quella maschera nera come la notte, le parole dell’uomo non poterono fare a meno di risuonarle gentili e preoccupate. Forse stava impazzendo. Sì, sicuramente. Oppure era già morta…e questo era il suo inferno. Probabilmente.
Annuì con esitazione, ricevendo un cenno soddisfatto ad opera del Sith.
<< Bene. Ora, dimmi, in quanti ti hanno visto in compagnia dell’imperatore ?>>
<< C-cosa ?>> balbettò l’archeologa, messa fuori bordo da una simile domanda.
Per nulla indispettito dalla reazione della donna, il cyborg ripetè : << L’imperatore. In quanti ti hanno visto accompagnarlo fino a questa stanza ?>>
Aphra sembrò pensarci su e chiuse il volto in un espressione contemplativa.
<< Uh…direi tutto il personale dell’hangar di atterraggio. E qualche soldato >> aggiunse. Con Vader era sempre meglio essere più precisi possibili.
La maschera dell’uomo non rivelò niente, né angoscia né sorpresa, solo una fredda indifferenza.
<< Capisco >> disse con  la sua profonda voce robotica.
Senza perdere tempo, afferrò una delle lame appartenenti alle guardie e la conficco dritta nel punto in cui aveva infilzato Palpatine con la propria spada laser.
Aphra trasalì alla scena ma riuscì a mantenere la sua compostezza.
<< Da ora in poi tu sarai Lona Aphra ,nome in codice Jinx. Sei una spia personale dell’Imperatore >> dichiarò l’uomo, come se fosse una verità assoluta.
Ancora troppo scioccata dagli eventi a cui aveva appena assistito, la donna annuì lentamente.
<< Giusto, una spia personale dell’imperatore >> ripetè in maniera meccanica.
Dopo circa un minuto buono, decise di azzardare una domanda.
 << Ehm…perché ?>> chiese con esitazione.
Il Signore dei Sith non si voltò nemmeno a guardarla, ancora impegnato a spostare i cadaveri delle guardie .
<< Perché ho bisogno di un testimone. E dato che hai accompagnato personalmente l’Imperatore fino a qui, la gente sarà più propensa a credere alla nostra versione degli eventi >>
<< Versione ?>> azzardò Aphra, il volto chiuso in un’espressione che rasentava quella di un pesce spiaggiato.
In tutta risposta, Vader si limitò ad indicare il corpo della guardia più vicino a quello di Palpatine.
<< Questo individuo era una spia ribelle. Sì è infiltrato tra le guardie imperiali e ha ucciso l’Imperatore prima che potessi fermarlo >> dichiarò come un dato di fatto.
Fatto ciò, compì qualche passo in direzione di Aphra e le mise la mano destra sulla spalla. Mentalmente, l’archeologa si diede una rapida pacca sulla testa.
Ecco che arriva il colpo di grazia !
<< Dovrai mantenere i nervi saldi durante tutta la durata dell’interrogatorio >> continuò il cyborg, incurante dei pensieri che correvano nella testa della giovane donna.
Aphra dilatò le pupille.
<< Interrogatorio ?>> ripetè a pappagallo. Si rese conto che ,negli ultimi minuti, lo aveva fatto molto spesso.
Darth Vader annuì in conferma e afferrò un com-link dal fianco della sua tuta.
Lo portò al respiratore e disse :  << L’Imperatore è stato colpito. Mandate subito del personale medico al blocco 22-G >>.
 
                                                                                                                          * * *
 
All’interno del centro medico della nave, Vader ed Aphra raccontarono per filo e per segno la versione degli eventi elaborata dal Signore dei Sith.
L’ammiraglio Ozzel, comandante dello Star Destroyer su cui si trovavano attualmente, ascoltò il tutto con apprensione. L’uomo era un vecchio idealista coi capelli grigi, i baffi impomatati e il viso perennemente panozzo, ma era tra gli ufficiali di alto rango più fedeli alla causa dell’Impero.
Con grande sollievo di Aphra, il medico di bordo confermò che le ferite riportate da Palpatine erano state provocate da una delle lame appartenenti alle guardie imperiali.
L’Ammiraglio schioccò la lingua e con tono sofferente disse : << Dobbiamo informare la popolazione >>
<< No >> ribattè Vader, sorprendendo l’uomo.
<< N-no ? M-mio signore, non capisco >>balbettò questi, visibilmente scosso dalle parole del cyborg.
Questi volse all’ammiraglio la sua più totale attenzione.
 << Pensa a cosa accadrebbe se la Galassia dovesse scoprire che è stato un semplice ribelle ad eliminare l’imperatore >> sussurrò Vader , suscitando un’espressione di puro smarrimento ad opera del sottoposto.<< Sarebbe l’anarchia. La ribellione otterrebbe nuovi sostenitori, l’Impero apparirebbe debole e vulnerabile. Non possiamo permetterlo >> dichiarò con un tono che non ammetteva repliche.
Apparentemente convinto dal ragionamento del Sith, l’ammiraglio tornò a fissare il corpo di Palpatine .
<< Ma allora…che cosa possiamo fare ?>> domandò con esitazione.
Il cyborg incrociò ambe le braccia davanti al petto.
<< Diremo ai cittadini dell’Impero che il nostro sovrano è morto placidamente nel sonno. Aveva una certa età, per cui la notizia sembrerà credibile >>.
Ozzel annuì, concordando con la valutazione del superiore.
<< Diremo anche loro che prenderò il trono con effetto immediato >> aggiunse Vader.
Il tempo parve fermarsi. Un silenzio inesorabile sembrò calare nelle profondità della stanza. E il tutto so propagò per circa un minuto buono.
Aphra, che era rimasta ferma e immobile fino a quel momento, non potè fare a meno di mostrare la sua evidente sorpresa.
Poi, quando quel breve lasso di tempo giunse al suo termine, Ozzel lanciò a Vader un’occhiata guardinga.
<< Il trono, mio signore ? Vuoi proclamarti Imperatore ?>>
<< In mancanza di discendenti e, in quanto  braccio destro di Palpatine, sono l’unico adatto a ricoprire una tale carica >> disse il cyborg.
L’ammiraglio inarcò un sopracciglio.
<< I Moff e i governatori potrebbero non condividere le sue certezze >>
<< Le loro opinioni non mi riguardano >> ribattè il Signore dei Sith. <<  Ho già il favore dell’esercito e della Marina Imperiale, e tanto basta . Mi seguiranno…o moriranno >> sussurrò con voce fredda e senz’anima.
Ozzel si tirò il colletto dell’uniforme, deglutendo a fatica. Contraddire Darth Vader non era mai una scelta saggia. C’erano decine di ufficiali che avrebbero potuto confermarlo. Certo, se i loro corpi non fossero stati lanciati nello spazio, aggiunse mentalmente.
<< Come desidera, mio signore. Farò immediatamente rotta verso Coruscant >> disse con voce calma e raccolta, nel tentativo di frenare una potenziale esecuzione.
Cominciò  incamminarsi al di fuori della stanza ma, poco prima di oltrepassare l’uscita, rivolse al cyborg un ultimo saluto.
<< Lunga vita al nuovo Imperatore >>
E, detto questo, lasciò la camera.
Vader ed Aphra seguirono subito dopo, dirigendosi verso il centro comunicazioni presente sulla nave.
Percorso metà del viaggio in relativo silenzio, Il Signore Oscuro volse la propria attenzione nei confronti della sottoposta.
<< Aphra >>  
La donna alzò lo sguardo verso di lui.
<< Uh ? O-oh, voglio dire…sì, maestà ?>>domandò con un leggero rossore.
Vader agitò una mano con fare sprezzante.
<< Non c’è alcun bisogno di tali formalità. Di a Triple-Zero e Bee-Tee di portare la tua navetta nell’hangar, abbiamo molte cose di cui discutere >>
L’archeologa inciampò. Per un attimo, pensò di aver sentito male.
<< L-lo sapevi ?>> balbettò con tono esitante.
Il Cyborg rilasciò una risata divertita.
<< Leggo nella mente, mia cara. Pensavi davvero che non avrei percepito i tuoi piani ?>> domandò retoricamente.
La donna deglutì a fatica, tentando di mantenere i nervi saldi.
Passato un altro corridoio, Vader inclinò leggermente la testa nella sua direzione.
<< Sembri tesa, dottore . Qualcosa ti preoccupa ?>>
Se Aphra rimase sorpresa dalle parole del Sith, di certo fece del suo meglio per nasconderlo.
Lanciò all’uomo un’occhiata incerta e disse :  << Bhe, immagino di sentirmi un po’….sopraffatta ?>>
Sì, sopraffatta. Era sicuramente la parola più adatta per descrivere il suo stato d’animo.
<< Voglio dire…hai ucciso l’Imperatore ! Ed ora stai per prendere il suo posto ! E non mi hai ucciso ! Non che non sia felice di questo, voglio dire, a chi piacerebbe morire ? Forse ad una persona suicida, ora che ci penso. Non che io sia suicida ! D’accordo, svolgo un sacco di lavori pericolosi, con alte probabilità di essere mutilata, disintegrata, torturata…ma non è questo il punto, sto divagando. O, Forza, sono viva ! Io …io…>>
Poco prima che potesse andare avanti, Vader si voltò di scatto, bloccandole la strada e posandole una mano sulla bocca. Aphra sentì l’odore del metallo e del cuoio che cominciarono a penetrarle nelle narici.
Nonostante la posizione insolita, riuscì a non mostrare il suo timore improvviso.
<< Aphra, stai per avere un attacco di panico. Rilassati >> ordinò il cyborg, sorprendendo la ragazza.
Tentò di parlare, ma il guanto dell’uomo glielo impedì. Riuscì solo a pronunciare un incoerente: << mublblmblmlbl >>.
Vader alzò la mano libera, intimandole di fermarsi.
<< Calma la tua mente >> sussurrò con voce quasi gentile. Era difficile dirlo, a causa del respiratore.
Tuttavia, Aphra decise comunque di fare come ordinato. Chiuse gli occhi e prese un paio di respiri calmanti attraverso il naso.
 << Così, brava >> si complimentò Vader, liberandole la bocca.
L’archeologa sputacchiò un po’ e si passò la lingua tra le labbra, nel tentativo di eliminare il sapore del cuoio. Il tutto sotto lo sguardo divertito del nuovo imperatore.
Fatto ciò, cominciò a dimensionare l’uomo da capo a piedi, il volto adornato da un’espressione visibilmente sospettosa.
<< Ehm…Lord Vader, non prenderla nel modo sbagliato, ma….ti senti bene ?>> domandò con tono incerto.
Il Signore dei Sith inclinò la testa una seconda volta. È piuttosto adorabile, fu il primo pensiero che passò per la mente dell’archeologa.
Non appena si rese conto di ciò, scosse rapidamente la testa. Vader e adorabile nella stessa frase ? Sì…era sicuramente impazzita.
<< Perfettamente. In realtà, non mi sentivo così bene da molto tempo >> fu la risposta del suddetto cyborg. << Perché me lo chiedi ?>>
<< Sembri…diverso >> azzardò la mora, dondolandosi sulle punte dei piedi.
Dietro la maschera, Vader non potè fare a meno d’inarcare un sopracciglio.
<< Diverso ?>>
Aphra annuì in conferma e rispose:  << Sì. Sei più…amichevole ? Non credo sia la parola che dovrei usare, ma… >>
Agitò una mano, come se quel gesto potesse spiegare tutto.
Tuttavia, quando il neo-nominato imperatore non fece alcun segno di aver capito, la donna prese un respiro profondo.
<<  Quello che voglio dire…è successo qualcosa ?>> sussurrò a bassa voce.
Ora che ci pensava, l’ex jedi non aveva preso in considerazione a come avrebbero reagito i suoi sottoposti all’improvviso cambiamento di personalità. Personaggi come Ozzel avevano interagito con lui solo durante situazioni di battaglia. Ma quelli come Aphra , con cui aveva passato molto più tempo…bhe,non sarebbero certo rimasti indifferenti alla svolta improvvisa.
Rimase in silenzio, valutando le opzioni che aveva a disposizione. Dopo averci rimuginato su ,la soluzione gli arrivò chiara e diretta come il bagliore di una supernova.
<< Ho scoperto di avere un figlio >> dichiarò con tono calmo e raccolto.
L’espressione sul volto di Aphra divenne impassibile.
<< Un figlio >>
<< Due ,in realtà. Gemelli, maschio e femmina >> aggiunse il Cyborg.
L’archeologa chiuse gli occhi, prendendo un paio di respiri calmanti.
<< Gemelli >> mormorò con voce flebile.
Vader annuì di rimando.
<< Il maschio si chiama Luke Skywalker, ed è il ragazzo che ha fatto esplodere la Morte Nera >>
<< Il ragazzo che ha fatto esplodere la Morte Nera. Capito >>
<< La ragazza, invece, è Leia Organa >>
<< Leia Organa. La principessa >>
<< Sembra che siano stati separati dalla nascita >>
<< Ha senso >> commentò Aphra, annuendo a se stessa.
Di fronte a lei, il cyborg prese a fissarla con fare incerto.
<< … Stai prendendo la cosa piuttosto bene >> osservò con attenzione.
Al sentire tali parole, il sorriso della donna si fece improvvisamente teso.
<< Bene ? Bene ?! Io…tu…figli…gemelli !>> esclamò, portandosi le mani ai capelli. << Io…io credo che sto per…o Forza >>
E, detto questo, cadde pesantemente lungo l’asse del pavimento.
Vader si porse in avanti. Era svenuta.
<< Uhmmmm. Suppongo che avrei potuto prevederlo >>



Com'era ? Spero bello ! 
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