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Autore: sixi    04/07/2009    1 recensioni
Una maga e un assassin... due mondi opposti, due destini diversi, destinati ad incontrarsi e così, per puro caso nacque il loro amore. Sentinel Soul, l'assassin meno adatto a diventare il capo della gilda era stata il capo migliore, colei che aveva cambiato le mentalità di tutti gli assassin. "Gli eletti, i prescelti... gli esclusi"
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo I

Capitolo I

 

O3=====

Red Mage

 

Era sola nell'immensa città di Holyville; si guardò intorno e non poté fare a meno di notare vari gruppi di persone che parlavano tranquillamente, altre che controllavano i registri delle gare e altre ancora che cercavano una gilda in cui entrare consultando il libro delle gilde. Lei era nella gilda dei red mages, i Flame of God, nome scontato, forse per quello molti sceglievano di fare o l'holy mage o il blue mage o il dark gunner, la sua, in pratica, era una gilda morta. Si guardò intorno e notò tristemente che in città non c’era neanche un red mage, nemmeno un novizio, sospirò sonoramente e si disse per l'ennesima volta che avrebbe fatto meglio a scegliere il dark gunner come lavoro, dopotutto aveva una buona mira... Scese dalla staccionata e la gonna seguì i suoi movimenti rivelando, attraverso lo spacco laterale, le gambe slanciate della ragazza; si diresse verso il mercato di Eva, doveva comprare il pranzo, la missione che stava per affrontare era piuttosto lunga. Entrò nel negozietto, salutò educatamente la proprietaria e andò alla ricerca del pacchetto del pranzo. Lo trovò facilmente, sempre nel solito scaffale, fece per prenderlo, ma vide un braccio passarle accanto e prendere le ultime due confezioni rimaste. Si voltò di scatto e notò un assassin vicino al bancone pronto per pagare... le serviva quel pranzo, anche se era stato un assassin a prenderlo non le importava. Si avvicinò al bancone e con tono umile affermò: "Scusa, ma servirebbe anche a me un pacchetto del pranzo..."

L'assassin, la squadrò attentamente, poi si rigirò verso Eva e disse: "Ne prendo solo uno."

Rimase incantata dalla sua voce, era bassa ma dal tono melodioso... ecco perché gli assassin erano considerati i piu pericolosi, per il loro modo di ammaliare la loro vittima prima di ucciderla, loro giocavano con le loro prede e dopo essersi divertiti le uccidevano. L'assassin uscì dal negozio, mentre lei pagò ed uscì qualche istante dopo.

"Non dovresti dirmi qualcosa?"

Si voltò di scatto e vide l'assassin appoggiato al muro del negozio. "Gra-grazie" balbettò sorpresa dalla sua presenza.

"Di niente" le si avvicinò senza fare il minimo rumore "Come ti chiami?"

"Amethyst Ore"

Le prese una ciocca dei capelli rosso fuoco "Bel nome" se la passò fra le dita e ne annusò il profumo "Io sono Silver Rain. Che missione devi fare?"

"Devo raggiungere il sentiero del tempio e uccidere dei demoni che sono comparsi da quelle parti." Riuscì a balbettare nonostante fosse al culmine dell’imbarazzo.

"Capisco... vuoi un aiuto?"

Lo guardò piacevolmente sorpresa, non pensava che esistessero assassin cosi disponibili verso gli altri. "D'accordo."

"Bene, allora andiamo."

Le prese la mano libera dal bastone e iniziò a correre verso la loro meta. La sentì ansimare dopo qualche metro e si ricordò che le maghe non avevano resistenza, eppure lei non si lamentava, anzi, continuava a correre stando dietro al suo passo, che anche alcuni assassin non riuscivano a reggere... quella ragazza era diversa dalle altre, forse per questo...

Scosse il capo e si bloccò di scatto.

"Come mai ci siamo fermati?"

Non rispose, la prese in braccio senza il minimo sforzo e riprese a correre. Abbassò leggermente gli occhi e la vide al culmine dell'imbarazzo: guardava da un'altra parte e teneva il bastone stretto al petto, forse per coprire il seno che il top lasciava leggermente scoperto, eppure non capiva che così si rendeva ancora piu attraente. Sogghignò e disse: "Sei troppo lenta e ti stanchi troppo facilmente, preferisco portarti così."

"Potevi chiedere almeno." Affermò lei risentita.

La guardò negli occhi e li notò di un intenso viola ametista. Era offesa dalla sua affermazione, a quanto pare non era stato il primo ad averglielo detto. "Offesa?"

"Sì."

Aveva un bel carattere, si sarebbe divertito durante quella missione.

Continuò a correre e si bloccò solo all'ora di cena dietro ai bastioni dei soldati della città di Holyville. La poggiò a terra con delicatezza e si sedette vicino ad un albero.

"Piaciuto il viaggio?"

"No."

"Sei ancora arrabbiata per il mio commento sulla tua velocità?"

"Sì."

Amethyst si voltò per parlare con un soldato per chiedergli il luogo esatto della missione e Silver ne approfittò per alzarsi senza essere notato. Le fu dietro in un secondo, aspettò che finisse di parlare e quando si voltò verso di lui l'abbracciò con dolcezza. La testa della ragazza poggiava sul suo petto, mentre quella di lui era piegata nell'incavo della sua spalla.

"Mi perdoni?"

Sentì il suo battito accelerare e la strinse ancora piu a sè.

"Va-va bene... ti p-perdono."

Sciolse l'abbracciò e la vide completamente rossa in volto.

"Sai che sei ancora più carina quando arrossisci?"

Lei alzò di scatto lo sguardo e lui la fissò intenerito dalla sua reazione. "Perché devo...?"

"Silver!"

Si voltò di scatto lasciando la frase incompleta e vide il capo della sua gilda venirgli incontro. "Capo che-che ci fa qui?"

"Stavo tornando in gilda quando ti ho visto." Guardò la ragazza vicino a lui "Tu, invece, che ci fai qui?"

"Aiutavo questa ragazza in una missione."

Si avvicinò ad Amethyst e s'inchinò con fare teatrale. "Sentinel Soul, capo degli Artic Song, piacere."

"Amethyst Ore, sostituto dei Flame of God, il piacere è tutto mio." Anche lei s'inchinò, ma in maniera molto più impacciata dell'assassin.

"Ha fatto qualcosa di sconvenevole Silver?"

"No no, assolutamente no."

"Va bene" il suo sguardo di ghiaccio guardò il ragazzo "continua a fare il bravo." E scomparve.

Amethyst guardò Silver e notò il suo volto leggermente rabbuiato, anche se la sciarpa, che gli lasciava scoperto solo mezzo viso, non permettesse di capire la sua espressione.

"Quella era il mio capo."

"Non pensavo che il capo degli Artic Song fosse una ragazza..."

"Infatti, lei è capo solo da qualche mese, il nostro vecchio capo è stato battuto da lei quindi ora lui è solo sostituto della gilda."

"Come mai è cambiato il capo? Insomma anch’io ho battuto il mio capo a volte, eppure non sono capo della gilda."

"Nella nostra gilda il piu forte è il capo, è il Consiglio ad averlo stabilito."

"Il Consiglio?"

Spalancò di colpo gli occhi capendo di aver detto una parola di troppo. "Fa finta che non abbia detto niente."

Voleva ribattere, però dal suo sguardo irrequieto capì che non le avrebbe rivelato niente. "Mangiamo qualcosa?"

"Tu mangia, io non ho molta fame."

"Va bene." Materializzò il pacchetto del pranzo sedendosi a terra e iniziò a mangiare con gusto.

Quando ebbe finito di mangiare fece scomparire la cena schioccando le dita. Fissò Silver rendendosi conto che non si era mosso neanche di un millimetro. "Tutto bene?"

Lui girò gli occhi verso di lei. "Sì, te?"

"Tutto bene... dove dormiamo?"

"Io devo fare una missione che mi porterà via tutta la notte, tu puoi dormire nell'alloggio delle guardie."

Lo guardò sorpresa, nonostante avesse una missione da svolgere si era proposto per aiutarla.

Si girò verso l'alloggio, non era male come idea, c'era solo un problema: lei era una ragazza e là dentro erano tutti uomini, anche se venivano da Holyville i soldati erano sempre desiderosi di provare tutti i piaceri; se n'era accorta mentre parlava con quella guardia, continuava a guardare insistentemente il suo seno.

"Penso che dormirò all'aperto." Affermò disgustata al pensiero di cosa le sarebbe potuto accadere se avesse dormito là dentro.

Silver notò il suo tono e affermò serio. "Se provano anche solo a toccarti li uccido tutti."

"Preferisco dormire all'aperto." Sorrise e quel sorriso bastò a convincere il ragazzo.

"D'accordo, quando ti addormenti vado." E così fece.

 

  
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