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Autore: Monkey D Anjelika    22/05/2018    2 recensioni
Dal testo:
"Sofia ricorda ancora il giorno in cui conobbe Sara e non immaginava che quell'incontro le avrebbe cambiato per sempre la vita.
Era una calda mattina di metà settembre la scuola era appena iniziata e tutti i ragazzi si precipitavano veloci nelle classi per prendere gli ultimi posti."
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sofia ricorda ancora il giorno in cui aveva conosciuto Sara e non immaginava che quell'incontro le avrebbe cambiato per sempre la vita.
Era una calda mattina di metà settembre e la scuola era appena iniziata.
Tutti i ragazzi si precipitavano veloci nelle classi per prendere gli ultimi posti.

Tutti tranne Sofia.
La ragazza, abituata al comportamento immaturo dei suoi compagni di classe, fece spallucce continuando tranquilla per il suo cammino quando i suoi grandi occhi cerulei notarono una giovane ragazza davanti l'entrata della scuola.
Cercava in tutti i modi di salire lo scalino, ma la sedia a rotelle glielo impediva.
Nonostante ciò ci provava e riprovava fino a quando la sedia iniziò a muoversi spinta da Sofia.
La ragazza la guardò stranita mentre Sofia le rispose con un dolce sorriso.

La ragazza sorrise a sua volta.
Quando arrivarono in classe la ringraziò dicendole anche il suo nome: Sara.
Un nome semplice e molto comune totalmente differente dalla ragazza che lo portava.

Le noiose ore di lezione durante le quali Sofia non aveva fatto altro che fissare Sara, passarono lentamente fino a quando suonò la campanella per la ricreazione.
Tutti i ragazzi si recarono fuori lasciando sola Sara. 
Nessuno voleva avere a che fare con una ragazza problematica.
Ma Sofia non la pensava come loro.
Così prese l'iniziativa di diventare amica di Sara.
Ma quando si avvicinò, la ragazza la fissò con i suoi occhi color smeraldo come se volesse sfidarla.
Invece, se ne andò lasciando la povera Sofia con l'amaro in bocca.

Sofia si arrese di già.
Se lei non voleva essere sua amica, era meglio non insistere.

I giorni successivi passarono tranquillamente ed erano sempre uguali: una spola tra casa e scuola.
In particolar modo il primo giorno di novembre con il freddo che accarezzava ruvidamente i volti della gente, fu uguale al primo giorno di scuola.
Sara non riusciva a salire lo scalino per via della sedia a rotelle e Sofia l'aiutò, solo che questa volta tra le due ci fu un dialogo.

"Già ti sei arresa?" Domandò Sara sistemandosi la cascata di boccoli castani.
"Come scusa? Arresa su cosa?" Sofia non capiva ciò che intendeva.
"Il primo giorno di scuola volevi essere mia amica ma il giorno dopo non più" spiegò la ragazza.
"No, hai frainteso, io voglio ancora essere tua amica ma tu..."
"E allora perché non ci hai più provato? Non mollare mai, ricordatelo" la interruppe Sara.
Sofia non ribattè.
Fu così colpita da quelle parole che non fece altro che riflettere tutto il giorno ignorando ciò che i professori avevano da dire.

Quando suonò la campanella Sofia colse la palla al balzo e si recò da Sara proponendo di tornare a casa insieme, e con sua grande sorpresa Sara accettò.
Durante il tragitto le due ragazze parlarono molto raccontandosi dei loro sogni, ambizioni e ideali.
Sara scoprì che il sogno di Sofia era quello di fare la cantante ma aveva troppa paura.
Allora Sara le ripeté quando aveva detto prima: "Non mollare mai!" 

Da quel giorno le due divennero grandi amiche e quella semplice frase divenne il loro motto.
Le due ragazze passarono tutti i giorni insieme scoprendo sempre più il mondo dell'altra.
C'era solo una cosa che Sofia non sapeva ed era il motivo per il quale la sua amica era sulla sedia a rotelle.
Sara non aveva mai toccato l'argomento, forse era troppo delicato e doloroso quindi era meglio non domandare. 

Il tempo passava tranquillo e arrivarono anche le tanto attese vacanze di Natale.
In quei giorni, a causa dei preparativi, dei mille pranzi familiari e altro, Sara e Sofia non si erano viste e sentite.
Così il 27 di dicembre Sofia decise di andare a casa dell'amica per darle il suo regalo, ma non immaginava la sorpresa che l'aspettava.

Quando suonò al campanello, la madre di Sara le aprì con uno sguardo spento e con un filo di voce le comunicò l'accaduto: Sara non c'era più.
Sofia incredula scoppiò in lacrime e veloce si recò in riva al mare.
Mentre le lacrime copiose scendevano dal suo viso e i biondi capelli erano cullati da vento, la ragazza urlava il nome dell'amica con voce carica di dolore.
La sua unica forza non c’era più.
Chi le aveva insegnato a non mollare alla fine aveva mollato.
Ma il destino a volte è più forte della nostra volontà e senza che ce ne accorgiamo ci porta via le cose più belle.

Ma non moriranno mai finché il loro ricordo vivrà e Sofia non dimenticherà mai Sara e il dolce sorriso che le aveva insegnato a vivere.
   
 
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