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Autore: CriminalFrancois    22/05/2018    0 recensioni
Una ragazza, due mondi, tre pietre... La realtà non sarà mai più la stessa, tutto quello che pensavate sta per cambiare e non potrete fare niente per evitarlo..
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I due entrarono in un castello. Nero, spaventoso, tetro... estremamente principesco. Valery aveva paura, si stava pentendo di essere salita in auto con quell'uomo. Ma appena fu entrata in quel posto si sentì nuovamente sicura. Il castello all'interno sembrava di cristallo. Era lucidissimo, talmente pulito che brillava, ci si poteva persino specchiare su ogni singolo oggetto. Appena si entrava a terra vi erano tante mattonelle di un bianco candido e il muro era di un colore tenue e tutto era meraviglioso. Colori chiari, soprammobili angelici e decorazioni spensierate. Alla fine della sala c'era una vetrata a specchio e dietro si intravedeva una bella e attrezzatissima cucina. A destra delle scale a chiocciola, che conducevano ai piani superiori. E accanto a queste una porticina in legno, sembrava vecchia e abbandonata, era l'unica cosa polverosa e non lucidata. -Ahiiii!- Valery era rimasta estasiata alla visione del castello e quell'urlo l'aveva fatta sobbalzare, il rigoroso silenzio si ruppe -Che dolore! Dalla cucina uscì una signora tracagnotta, poco più bassa di Valery e con una corporatura grassottella. Aveva un cucchiaio di legno in mano e l'indice sinistro gonfissimo e rosso. Parlava veloce, ma con tono premuroso e pieno di enfasi: -Daniel, le padelle erano pesanti e mi sono schiacciata il dito quando le ho posate sul davanzale, hai una benda?... E questa? Chi è? Che brutta cera, sembra stanca, come se le fosse caduto il mondo addosso! Non ti preoccupare tesoro, ora un bel piatto di stufato della nonna Bettina e ti passa tutto, se hai appetito ne faccio anche di più, anzi vado subito, il dito mi è passato, ne vuoi anche tu Daniel? -Daniel, si chiama così allora- pensò Valery. Era confusa. -Betta, fermati!- il tono di Daniel era deciso, caldo, rassicurante e calmo -Ora ti metto una benda, poi vai a preparare lo stufato. Questa é L'Eletta, si chiama Valery. Ha una brutta cera solo perché Robert e Clarisse gli hanno spiegato la storia ed è anche molto stanca e affamata. La donna era scossa: -Davvero è lei?- stavolta parlava lenta. Daniel annuì -Bene! Immagino che Robert e Clarisse...- Daniel annuì di nuovo -Ok... Ehm... Lascia stare per la benda, corro in cucina. A metà strada la donna si voltò, abbassò lo sguardo e disse: -Benvenuta cara! I due salirono le scale: conducevano ad un grande e lungo corridoio, con moltissime porte e Daniel camminava spedito indicando porta per porta: -Camera mia. Camera di Betta. Camera del Dottor Den. Camera di Sasha, che ora sarà anche tua. Studio del Dottor Den. Camera di allenamento per me e Sasha ed ora anche per te. Biblioteca. Salone del segreto. E i bagni sono tutti interni. Valery era un po' confusa, ci avrebbe messo un po' ad imparare tutto. Ma la cosa che più la turbava era sapere chi fossero il Dottor Den e Sasha. Entrarono in camera sua e lì c'erano 3 letti, 3 armadi, 3 comò... insomma 3 di tutto, ed ecco un'altra cosa strana. Comunque Daniel indicò un letto a la ragazza vi posò sopra la valigia ed iniziò a sistemare le sue cose. Appena finì si stese sul letto. L'omone capì che doveva ambientarsi qualche minuto, era successo tutto troppo in fretta, così uscì socchiudendo la porta in legno chiaro. Accanto alla porta c'era il primo letto, con coperte rosso fuoco, luccicanti come un rubino. Poi un comò dello stesso legno della porta e con maniglie rosse. Tutti e tre i letto poggiavano la testa nella parete a destra e avevano il comò a sinistra. Il secondo letto era però azzurro, di un azzurro opaco. Il terzo era invece quello di Valery. Verde, verde smeraldo, acceso e brillante. Poi sulla parete opposta alla porta una grande finestra che conduceva in un balcone fiorito, era strano vedere fiori a gennaio, ma la cosa non infastidiva l'Eletta. E accanto un piccolo armadio con maniglie rosse. Sull'ultima parete erano appoggiati altri due armadi e... provate a indovinare i colori delle maniglie? Azzurro l'uno e verde quello di Valery. Infine c'era una porta che conduceva al bagno. Piccolino, con una vasca sul fondo, WC e bidè a destra e lavandino, specchio e mensole a sinistra. Il bagno era sui toni del lilla/viola scuro, perfettamente abbinabili con i fiori del balcone e le tenui pareti della stanza. I lampadari erano semplici, ma luminosissimi, Valery si lasciò cadere a terra ammirata e il suo giro di pensieri ricominciò. -Perché io? Dove sono mamma e Papa? Dove sono io? Che devo fare? Posso fidarmi di queste persone? Come è possibile che Betta conosca i miei? Chi sono Sasha e il Dottor Den? Perché i letti sono 3? Perché sta succedendo tutto questo? Perché oggi? Perché a me? Perché?... Perché? I suoi pensieri furono interrotti da Daniel che apri la porta, era stranamente sorridente: -Forza! A pranzo, prima che io finisca tutto!
   
 
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