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Autore: CriminalFrancois    22/05/2018    0 recensioni
Una ragazza, due mondi, tre pietre... La realtà non sarà mai più la stessa, tutto quello che pensavate sta per cambiare e non potrete fare niente per evitarlo..
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Allora... I maghi dell'inizio -Maghi? Dell'inizio? -Si, vedi all'inizio del mondo c'era un consiglio di maghi che hanno deciso di sigillare la loro anima in tre amuleti. Proprio in questi sono stati racchiusi i poteri in grado di ricreare il mondo, i poteri principali: lo Spazio, il Tempo e la Vita. -Wow!- affermò Valery... Era stupita e meravigliata allo stesso tempo. Non sapeva come reagire. Qualcosa in lei la faceva sentire sicura, ma contemporaneamente tutto questo le sembrava una grandissima buffonata. La madre continuò ed era sempre più seria. Il suo tono era diventato duro e cupo: -Lo Spazio è in un rubino rosso, è lucente e luminoso, ma anche bugiardo... non tutto ciò che luccica è oro e quindi è molto pericoloso per chi non lo sa dominare. Il Tempo in uno zaffiro blu, è opaco e variabile, ma basta toccarlo per cambiare era, perciò bisogna prima assumere il suo potere. Infine la Vita che è in uno smeraldo verde, è rassicurante per chi la prende in mano, ma il suo potere è estremamente contrastante. Stranamente ora cominciò a parlare suo padre, fin ora era stato in silenzio. Aveva una voce tremante e insicura: -Vedi, tu essendo l'Eletta devi salvare questi amuleti dal male... Cioè dalla magia oscura... La madre aveva intanto tirato fuori una scatolina e dentro c'era una collana, semplice, elegante. Era un filo nero e sottile con una piccola chiave che sembrava emanare luce, quella fu la prima volta che Valery vide la magia. -La magia però non è solo buona e positiva, in ogni pietra dell'inizio c'è una macchia nera, la magia oscura che solo l'Eletta può distruggere. - disse Clarisse. -Tutto questo non ha senso... Perché io? Ammettetelo è tutto uno scherzo!- Valery senza accorgersene era scoppiata in lacrime -No tesoro, l'Eletta sei tu!- il tono della madre affermava che il discorso era chiuso -Quella chiave ti servirà per trovare le pietre e poi le dovrai appendere alla catenina. Valery si sentiva vuota, non sapeva più chi era, tutto quello in cui credeva era stato distrutto. Una strana voce in lei le diceva che era tutto vero, anche se un'altra parte di lei pensava ancora che fosse tutto uno scherzo, ma la magia prese il sopravvento... Fecero in tempo ad abbracciarsi un'ultima volta. Valery capì che sarebbe dovuta andare avanti da sola. Piangevano tutti e Robert riuscì a sussurrare: -Devi essere forte, so che ce la farai! Valery rimase sola, poggiata solo sull'aria, il suo abbraccio si sciolse e cadde a terra. La sua famiglia era sparita. La ragazza aveva le idee annebbiate, ma sapeva cosa fare, almeno per ora. Si specchiò nel padiglione e si concesse due minuti per guardarsi. Pensò perché proprio lei: aveva dei normali capelli dorati che le si arricciavano morbidi sulle spalle. Dei normali occhi verdi e lucenti. Una normale bocca di un rosso acceso. Una normale corporatura alta, snella e agile. Cosa aveva di speciale? Tornò alla macchina per verificare se era sparita anche quella. Invece no. Si accorse che nel bagagliaio c'era una valigia, con cose essenziali e alcune provviste. La prese, ma si chiese come poteva... combattere con il bagaglio dietro poi sentì una voce: -Allora... Sali?! Valery fece un salto e prese paura, poi si accorse che c'era un uomo gigantesco alla guida. Aveva i capelli castani, con gli occhi di un nero così intenso che ispiravano fiducia e la corporatura possente e muscolosa. Valery pensò che era un fighissimo peso massimo di Wrestling. Poi salì in auto e questa sfrecciò veloce. L'uomo la portò molto lontano e per tutto il viaggio ci fu silenzio assoluto. Intanto l'Eletta pensava: -Perché sono salita?... Dove sono mamma e Papa?... Cosa sta succedendo?... Non vi capiva più niente. Ma ad un certo punto: vuoto totale. La sua mente era libera, non pensava più a niente, non era più preoccupata, era come se qualcuno... o qualcosa l'avesse rassicurata silenziosamente e non aveva più dubbi. Quella era la sua strada e doveva percorrerla fino in fondo senza guardarsi indietro!
   
 
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