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Autore: GattyP    23/05/2018    2 recensioni
Terza fanfic della saga, con protagonisti Lily Anderson e Peter O’Neil, quest’anno alle prese con l’odiosa professoressa Umbridge… Avventure parallele a quelle di Harry e C (le cui vicende talvolta si incrociano con quelle dei nostri due personaggi, comunque nel pieno rispetto del Canon).
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Anderson-O'Neil saga'
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Capitolo 9

 

San Valentino

 

 

- Dove avrà nascosto il preside Dippet quel maledetto portale? - pensavo, dopo l’ennesimo buco nell’acqua fatto insieme a Lily.

Non eravamo riusciti a capire cosa volesse indicare il numero 19 (decem et novem), che Dippet usava per indicare il portale. Avevamo allora deciso di controllare sistematicamente tutte le stanza di  Hogwarts alla ricerca di qualche indizio (all’inizio la diciannovesima partendo da ogni possibile punto di riferimento: scale, arazzi, statue, finestre…., poi anche tutte le altre di ogni piano). Erano giorni che controllavamo, settore per settore, tutto il castello. Avevamo perlustrato buona parte dei sotterranei, anche l’area occupata dai fantasmi (che, tra l’altro, si erano anche irritati vedendo due viventi nella loro zona), l’intero primo piano, il secondo, ed ora stavano perlustrando il terzo. Certo, il castello era gigantesco, ma l’avremmo controllato tutto, una stanza dopo l’altra… (almeno questo era il piano di Lily). A cercare cosa, poi? Un passaggio, un’apertura, un portale? E se fosse stato camuffato o trasfigurato? Era molto difficile che, in tanti anni, nessuno si fosse accorto della sua presenza… evidentemente era stato modificato ed era irriconoscibile…

Per fortuna, a cancellare i nostri malsani propositi di ficcarci in tutti gli angoli bui del Castello, era arrivato il 14 febbraio, San Valentino, e finalmente avevamo accantonato per un giorno la ricerca. Potevamo andare  ad Hogsmeade! Era una delle poche volte che noi studenti eravamo liberi di andarcene tranquillamente dove volevamo, senza insegnanti che ci guidassero o controllassero (Oddio, Hogsmeade ne are generalmente piena, ma almeno nessuno era responsabile di te), a fare quello che volevamo! Pertanto, dopo aver fatto colazione ed esserci scambiati, nella prima mattinata, i regali (io feci a Lily uno zainetto opportunamente trattato con un incantesimo di estensione irriconoscibile per poter aumentare lo spazio al suo interno, lasciando inalterato l’aspetto esterno; Lily mi regalò un bel libro sull’Irlanda magica), partimmo subito per  Hogsmeade.

Erano con noi anche Giorgia e Godric, che si erano messi insieme durante la permanenza a Durmstrang e incrociammo, lungo la strada, anche Harry e Cho Chang, che, avevamo saputo (nel mondo magico si sa tutto di tutti in tempo reale), provavano una forte simpatia l’uno per l’altro (anche se, da come camminavano separati, senza neanche darsi la mano, dovevano essere ancora all’inizio del loro rapporto).

Passeggiammo un pochino per Hogsmeade, guardando i negozi e fermandoci all’ufficio postale ad ammirare i gufi, poi ci recammo in un simpatico localino (di Madame Piediburro), in cui si trovavano quasi tutte le coppiette… Trovammo un tavolo un po’ appartato (avevamo lasciato Giorgia e Godric) e cominciammo a parlare. Poi, un po’ per l’atmosfera (tutti si tenevano stretti e/o si baciavano, senza problemi di esser scoperti da prefetti o insegnanti), cominciammo a scioglierci anche noi e partimmo con la nostra attività preferita. Che però ad un certo punto fu interrotta da Harry e Cho…. erano arrivati anche loro e si erano posizionati in un tavolo non troppo lontano da noi. Ma avevano dei problemi, evidentemente, e la loro permanenza fu molto breve: i due litigarono davanti a tutti e Cho, dopo aver fatto una scenata, se ne andò via, seguito da Harry. E quella fu l’ultima volta che li vidi insieme…

Ci spostammo quindi da Mielandia, e poi in Libreria… Qui Lily cominciò a controllare tutte le nuove uscite “babbane” (Lily leggeva anche letteratura non magica), mentre io vagavo tra gli scaffali guardano qua e là… Leggevo i titoli dei libri sul dorso della copertina…C’era un interessantissimo In viaggio con i vampiri, di un certo Gilderoy Allock (era un nome che avevo sentito… penso sia stato un ex insegnante di Hogwarts), un inquietante Il meglio del settimanale delle streghe di Camilla McAllister e un invitante Armando Dippet: maestro o impostore? della famosa Rita Skeeter, che subito controllai… magari offriva informazioni sul portale! In realtà rimasi deluso: purtroppo presentava pettegolezzi a non finire, soprattutto sui parenti magici o babbani dell’ex preside e su sue presunte relazioni ad un’associazione terroristica filobabbana, e, almeno dalla scorsa veloce che diedi, non dava nessuna informazione su portali magici presenti ad Hogwarts o altrove…

Ad un tratto fui colpito dall’Enciclopedia magica del mondo magico, di Lotarius Caramell, in molti volumi, che riportava, sempre sul dorso i numeri romani, da I a XXIV (cioè da 1 a 24). Scorsi con gli occhi i volumi fino ad arrivare al XIX, cioè al 19… Decem et novem era latino e i latini scrivevano in quel modo i numeri… XIX aveva una particolarità: le due X si presentavano simmetriche rispetto al piano in cui si trovava la I, come se una si specchiasse nell’altra…. Ebbi un’intuizione: uno specchio! Il portale era stato trasformato in uno specchio! L’indizio per individuarlo non era contenuto nel significato della parola, ma da come era scritta!

- Lily, ho avuto un’illuminazione sul portale - le dissi.

- Quale ? - mi chiese subito, interessata.

- Penso di aver capito… Dobbiamo cercare uno specchio…

 

Non è possibile immaginarsi il numero di specchi che esiste ad Hogwarts, dalle camere, ai bagni, a qualsiasi altro luogo del castello. Centinaia di specchi erano presenti dappertutto, schiacciandoci con il loro numero. Alcuni erano piccoli, altri giganteschi, alcuni magici (tra cui uno di cui parlerò tra poco), altri perfettamente normali, alcuni in vetro, altri in ottone o altro metallo… Come individuare quello giusto? (naturalmente se il mio ragionamento era quello esatto, il che non era sicuro… e se decem et novem avesse voluto significare qualcos’altro?).

-  Beh, noi siamo avvantaggiati - ragionava Lily - Abbiamo te, che sei il discendente dello psicopatico creatore del Bosco degli Inferi e hai il suo sangue. Devi solo munirti di una Pietra di Luna, recitare la formula che ti ha detto la Poliakova davanti ad ogni specchio e provare ad appoggiare una mano: se è quello il portale, te ne accorgerai subito … Non dico di entrare completamente: quello lo faremo dopo aver parlato con Silente…

Considerando tutto quello che avevamo combinato in passato, mi sembrava un piano estremamente prudente…

- E la Pietra di Luna? - le chiesi.

- Quella me la procuro io, non preoccuparti.

Infatti, qualche giorno dopo, aveva in mano due ciondoli, legati da una leggera cordicella, che contenevano la Pietra di Luna. Uno lo fece indossare a me, un altro lo mise lei al collo.

- Dove li hai trovati, Lily? - le chiesi.

- Da mio padre… Non glieli ho presi, questa volta… me li ha dati lui… - mi disse - Sai che sta scrivendo un saggio sulle proprietà curative di quella Pietra e ne ha un campionario piuttosto ampio… Gli ho detto che volevo farti un regalino per il nostro anniversario… e la pietra di luna va di moda, non lo sai?… Lui è sempre gentile e farebbe qualsiasi cosa gli chiedessi… Poi, aveva molta fretta e voleva allontanarmi dal suo studio… Doveva arrivare Harry Potter, mi ha detto, per le ripetizioni…

- Harry va a ripetizione di pozioni? E da quando? - chiesi stupito.

- Non lo so, ma non penso sia vero. Per me non stava dicendo la verità… Sta facendo qualcosa, d’accordo con Silente, e naturalmente non mi dice niente… Tipico suo… Magari mio padre gli dà lezioni di occlumanzia e non vuole che si sappia. Sai, Hanry è un grande mago, ma come occlumante non è proprio il massimo…

 

Il nostro comportamento nelle settimane successive fu, in apparenza, abbastanza strano: ce ne andavamo in giro dovunque, nel castello, cercando specchi e ripetendo, davanti ad essi, la formula latina… Il guaio era che dovevamo sondare tutti gli specchi… compresi quelli presenti nei bagni femminili, o in quelli dei prefetti, o in quelli degli insegnanti… La cosa non era effettivamente molto semplice. Una volta, ricordo, fummo sorpresi dalla terribile professoressa McGranitt nel bellissimo bagno dei prefetti, al quinto piano: avevamo avuto la parola d’ordine per accedervi da Kain Montague (il cugino di Aileen) che, come capitano della squadra di Serpeverde, poteva utilizzarlo (il bagno era aperto anche ai capitani delle quattro squadre di Quidditch). Ci aveva guardato un po’ perplessi (evidentemente pensando che volevano utilizzarlo per qualcosa di intimo e “particolare”, dato che c’era una grande piscina), ma ci aveva subito detto la parola necessaria per accedervi. Era effettivamente molto bello, completamente di marmo, con una grande piscina al centro del pavimento, rubinetti d’oro e candidi asciugamani…. Peccato che, dopo che avevamo controllato inutilmente gli specchi, mentre ci attardavamo ad ammirare il dipinto di una bella sirena, venimmo sorpresi dalla McGranitt, che entrò improvvisamente, dato che aveva sentito le nostre voci. Facemmo perdere non so quanti punti a Corvonero e poi messi in punizione per tutta la settimana! La prof.ssa McGranitt mi dedicò degli sguardi assassini e schifiti ogni volta che incrociava il mio sguardo a lezione e non smetteva mai di rimproverarmi, per qualsiasi cosa; aveva invece un mieloso atteggiamento di pietà per Lily, come se io la stessi traviando (!). E il professor Piton, nei giorni successivi, sembrava volesse incenerirmi… chissà cosa pensava che volessimo fare, insieme, chiusi nel bagno dei prefetti…

In una dei solai del castello (ci infilammo anche lì), trovammo poi uno specchio magico… Faceva vedere quello che ognuno desiderava, come poi capimmo. Entrato infatti, io e Lily vedevamo una cosa diversa: lei si vedeva con me, attorniata da tre o quattro bambinetti…

- Predirrà il futuro?... sono ancora giovane nello specchio… Ci sposeremo presto? - disse Lily.

In realtà, chiedendo poi agli elfi, scoprimmo che era lo Specchio delle Brame: non era il futuro, ma solo ciò che Lily desiderava…sognava di formare una famiglia con me… era dolcissima!

Anche io vedevo Lily… ma in modo diverso… e non dico cosa facevamo nello specchio, avvinghiati l’uno all’altra! E dovetti anche ricevere la solita sgridata da parte di Lily che non si stancava mai, malgrado le mie proteste, di dare un’occhiata dentro la mia mente… Pensavo ancora a quello che avevo visto nello specchio…

- Te lo sogni! - disse subito; poi, per fortuna, aggiunse: -… almeno per adesso…

Mi ripromisi di prendere lezioni di occlumanzia, appena possibile: ero evidentemente un libro aperto per Lily…           

 

 

Riusciranno i nostri amici a trovare il portale? Vi do l’appuntamento a sabato per il nuovo capitolo (Nel bosco degli Inferi) (eh, sì, mi sa che ci riusciranno…). Un abbraccio a tutti e il solito ringraziamento a Barbie_Ettelanie_91 ed ace 95 che, sempre gentilissimi, mi inviano ogni volta le loro impressioni! Alla prossima. GattyP:)

   
 
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