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Autore: shira21    24/05/2018    0 recensioni
Raccolta di one-shot sulla vita e i sentimenti dei vari personaggi della saga di Harry Potter, già esistenti o inventati da me
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlie Weasley, Ginny Weasley, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: Sirius/Lily
Note: OOC, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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«Il peggior giorno della mia dannata vita!» Una frase rivolta alla stanza vuota subito seguita da un rumore di vetri rotti. Con il petto che si alzava e si abbassava al ritmo di un respiro affannoso, Sirius osservava il disastro che aveva combinato: da terra decine di frammenti di vetro riflettono la sua immagine frastagliata, rotta. Ed era esattamente come si sentiva lui dentro; neanche il dolore alla mano che stava sanguinando sul tappeto servì a distrarlo.
"È il tuo migliore amico, stronzo" gli sussurrò una voce nella testa, facendolo sentire ancora più in colpa. Con un gesto rabbioso si strappò la cravatta da intorno al collo, lanciandola a terra e facendola seguire subito dopo anche dalla giacca nera. Con indosso solo la camicia bianca e i pantaloni neri da cerimonia si lasciò cadere sulla poltrona, il volto sprofondato nelle mani, i capelli di nuovo in disordine. Poteva fingere con praticamente chiunque ma non con se stesso e la verità era che non poteva farlo, era semplicemente troppo.
Non mangiava da giorni perché anche il pasto più leggero gli faceva venire da vomitare e di dormire non se ne parlava proprio, non quando i suoi sogni erano serpi tentatrici. E ora era giunto il giorno temuto.
Un leggero bussare distrasse Sirius dai suoi pensieri: se era uno degli altri Malandrini, non poteva farsi vedere in quello stato: la stanza distrutta, i vestiti disfatti e il dolore inciso a chiare lettere negli occhi.
«Chi è?» La voce gli uscì bassa, una frustata delle corde vocali.
«Sono io, Lily».
Tanto bastò a Sirius per fargli aprire la porta, gli occhi grigi e sgranati fissi in quelli verdi di lei; era bellissima nel suo abito bianco da sposa.
«Mi fai entrare?» La voce di lei era un leggero sussurro, come se volesse essere certa di non farsi sentire da nessuno. Stordito Sirius si fece da parte e quando lei gli passò accanto il suo profumo di fiori gli rimase nel naso. Lily si guardò intorno prima di lasciare ai suoi occhi di posarsi su di lui. «Cosa è successo?» era sconvolta e Sirius non poté fare a meno di scoppiare in una risata sarcastica, priva di qualsiasi allegria, e forse un po' folle. «Sei seria, Evans?»
Incapace di reggere ulteriormente lo sguardo duro del ragazzo, Lily abbassò il capo ben consapevole del dolore dell'amico.
«Mi dispiace, Sirius. Non so che fare...»
«Tu lo ami?» La domanda dura e diretta, quella che non aveva osato farle in tutto quel tempo, aleggiava su di loro. Sentendo le lacrime scendere impotenti sul suo volto, Lily alzò lo sguardo per incrociare di nuovo quegli occhi in tempesta e con un filo di voce rispose «Sì».
Qualcosa di oscuro crebbe nel petto di Sirius, qualcosa di molto simile alla gelosia, e disgustato da se stesso cercò di spingerla più in profondità possibile. «Allora non abbiamo altro da dirci».
«Sirius, ti prego... non fare così!»
In pochi passi era di fronte a lui ma quando provò a prendergli la mano, Sirius si ritrasse come scottato.
Le volse le spalle perché non era mai stato tanto bella come in quel momento, anche se stava piangendo e i suoi occhi chiedevano un perdono che non poteva offrirle. Invece si mise a guardare fuori dalla finestra, il sole caldo che male si accordava a quello che stava succedendo in quella stanza. «James è il mio migliore amico, il fratello che mi sono scelto, la mia famiglia. E ti ama veramente.» Un sospiro spezzato gli si bloccò in gola mentre appoggiava la fronte contro il vetro freddo. «Non farò nulla che lo faccia soffrire... non farò nulla, Lily. Tra poche ore sarete sposati e io dimenticherò tutto, compresso il modo in cui mi hai spezzato il cuore anni fa». Quelle parole furono per Lily come uno schiaffo in pieno volto. Aveva sempre saputo di averlo ferito quando quel pomeriggio aveva scelto James invece che lui ma mai prima di allora era stato tanto esplicito.
«Mi dispiace... vorrei poter fare qualcosa...» ma la frase rimase a metà, spezzata da un altro singhiozzo.
«Se vuoi fare qualcosa per me, esci da questa stanza ora e fai come me: cancella il passato» Sirius guardò il suo riflesso: la vide alzare una mano verso di lui, incerta e indecisa e di nuovo la parte più oscura di lui sperò che lei gli dicesse che non poteva sposarsi, che in realtà voleva lui. Ma poi Lily annuii e si diresse alla porta senza aggiungere un altra parola. Solo quando fu sicuro di essere solo, permise al suo corpo di accasciarsi e fu una delle poche volte nella sua vita in cui pianse.

Non si era accorto subito di essersi innamorato di quella ragazzina dai capelli rossi tanto brava in Pozioni. In segreto l'ammirava per il modo in cui teneva testa a lui e James, il modo in cui il fuoco le scorreva nelle vene.
Ma non osava fare nulla, non quando James sembrava così perso per lei, e così si accontentava di stuzzicarla e prenderla in giro: il modo in cui si spostava i lunghi capelli sopra la spalla, gli occhi verdi che brillavano e le guance che ti coloravano di una sfumatura appena più delicata di quella della sua capigliatura: piccole cose che rendevano Sirius un uomo un po' più felice. Credeva che sarebbe sempre riuscito a guardarla da lontano e accontentarsi senza fare altro finché un giorno il suo intero universo si ribaltò.
Stava attraversando il giardino, era rimasto più a lungo del previsto a Trasfigurazione ed era già in ritardo per la cena, quando vide una figura familiare circondata da tre ragazzi di Serpeverde. Senza pensarci un solo momento, si diresse verso il quartetto. Lily aveva tirato fuori la bacchetta ma la mano le tremava talmente tanto che non sarebbe mai riuscita a lanciare un buon incantesimo. «Torna a casa, sporca sanguemarcio», a Sirius non servì sentire altro per lanciarsi infuriato sui tre ragazzi. Non si prese neanche la briga di tirare fuori la bacchetta, deciso a spaccargli la faccia come avrebbe fatto un Babbano qualsiasi. Presi alla sprovvista dalla furia di Sirius non riuscirono neanche a difendersi e quando scapparono perdevano tanto di quel sangue che stavano in piedi per miracolo.
«Non avresti dovuto: finirai di nuovo in punizione!»
Lui si lasciò cadere a terra, sul prato ancora fresco, con un sorriso malizioso «Non c'è di che, Evans».
Lei alzò gli occhi al cielo ma alla fine sorrise e si sedette accanto a lui. «Grazie» e stavolta la voce era diventata dolce, un balsamo per l'anima di Sirius, con il cuore che inspiegabilmente gli batteva più forte. «Di nulla».
Rimasero così, in silenzio a guardarsi negli occhi per quello che parevano ore, anche se in realtà furono solo pochi secondi. Alla fine lei fece una leggera risata e si sposto i capelli dietro l'orecchio. «Ti sei per caso dimenticato che sei un mago?» e con un cenno del mento indicò le nocche spaccate. «No ma a volte da soddisfazione anche questo... dovresti provarci qualche volta!» Le rispose facendole l'occhiolino. Questa volta Lily si lasciò sfuggire una vera e propria risata «Grazie ma credo che lascerò a te questo tipo di divertimenti». Poi prese la mano nella sua e, con un leggero colpetto di bacchetta, tutte le ferite si rimarginarono. «Sei davvero brava» mormorò lui a bassa voce facendola arrossire. A rompere quel momento furono le voci in avvicinamento di alcuni professori.
Svelto Sirius si rimise in piedi e offrì la mano a quella ragazza che ormai era sicuro di amare. Lei la prese sicura e pochi istanti dopo si ritrovarono con i corpi che si sfioravano. Sirius si abbassò quel tanto che bastava per appoggiare la fronte contro la sua, abbastanza per vedere le pupille di lei diventare più grandi e il verde farsi più scuro.
«Ti devo dire una cosa, Lily Evans, ma questo non è un bel momento. Aspettami a mezzanotte nella sala comune» con la punte delle dita le sfiorò la guancia e con una voce incerta che non gli apparteneva chiese «Ci sarai?»
Lily era diventata tutta rossa e con un sorriso disse «Ci sarò», prima che lui le facesse cenno di andarsene. Ovviamente fu messo in punizione ma era talmente felice che le ore gli parvero volare. Questo fino a quando rientrato alla torre di Grifondoro non si accorse che lei non c'era. La aspettò fino a quasi l'alba ma Lily non si presentò mai. Eppure fu solo quando salì nel dormitorio che capì per la prima volta cosa significava avere il cuore spezzato mentre un James sorridente gli disse che aveva un appuntamento con Lily Evans.

Sirius si riscosse dai ricordi in cui era sprofondato tanto intensamente che gli sembrava di rivivere tutta una seconda volta. Si alzò e si rimesse apposto per il matrimonio del suo migliore amico e della donna che amava.
Non aveva mai fatto a tempo a dirle quello che provava ma lei lo sapeva già, era impossibile che non lo sapesse, eppure aveva scelto James. E ora chiunque poteva vedere che quei due si amavano. Si rimise per la seconda volta davanti allo specchio e, fingendo un sorriso, si disse che era arrivato il momento di lasciar perdere il passato. Eppure Sirius sapeva che se non era lei, non poteva essere nessun'altra.
Con passo deciso uscii e andò a bussare alla porta di fronte.
«Sei pronto, amico?»
Gli occhi nocciola di James lo guardarono pieni di felicità «Sono pronto».
   
 
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