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Autore: terryoscar    25/05/2018    10 recensioni
Autrici: Aizram e Terryoscar
“ Avventura sulle Alpi” nasce per caso.
Aizram ed io ci siamo conosciute grazie alla mia prima pubblicazione: ” Oscar storia di un grande amore.”
“Dopo averla portata a termine, Aizram mi ha contattata, chiedendomi di scrivere un’altra storia ma allegra e divertente riguardo ai nostri personaggi preferiti: Oscar e André.
Inizialmente le ho detto che non sapevo nemmeno cosa scrivere, e lei mi ha suggerito di fargli fare un bel viaggio verso le Alpi.
I primi tre capitoli li ho scritti da sola, prendendo spunto i suggerimenti di Aizram ma poi, grazie alla tecnologia di cui usufruiamo abbiamo scritto i capitoli successivi in tempo reale: tramite skipe.
Quindi questa storia è scritta a quattro mani da Terry e Aizram. Si sa due cervelli funzionano meglio di uno!
E così nasce “Avventura sulle Alpi!”
Qui avremo il generale che tenterà di convincere sua figlia a sposarsi, perché a suo dire ormai incontrollabile da quando frequenta i Soldati della Guardia e sopratutto pretenderà da lei un erede a cui tramandare il titolo nobiliare. Naturalmente Oscar di sposarsi non ne vorrà sapere, quindi si scontrerà con suo padre, e non solo con lui ….
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'IO SONO IL GENERALE JARJAYES'
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Chiarimento
 
 Ho lanciato  Cesar al galoppo, sono fuori di me,  non posso crederci; Andrè poco fa mi ha confessato di amarmi.
Se non impazzisco adesso non impazzisco più.
 Mi chiedo: come sia  potuto accadere una cosa simile?
Che stupida, proprio io mi pongo una domanda del genere; io che ho amato un … un … omuncolo che insegue tutte le gonnelle in movimento.
Allora di cosa mi meraviglio?
 O Dio!!… Andrè mi ama  … mi rifiuto di crederci!
Come farò ad attraversare le Alpi, e giungere fino a Venezia,  con la consapevolezza di avere un uomo accanto che mi ha sempre amata. Era il mio confidente, gli parlavo liberamente, adesso Andrè  non farà più alcun mistero sui suoi sentimenti, mi sentirò scrutata ogni istante, e Dio solo sa, cosa penserà   di me.
Accidenti a te Grandièr, sarebbe stato meglio se non mi avessi detto niente, almeno avremmo preso parte a questa missione in maniera più tranquilla.
Adesso ci mancava solo che mio padre ci voglia ad ogni costo sposati … mi sembrano tutti impazziti.
 
Sono arrivata in caserma,incrocio i primi soldati che appena mi vedono si mettono sull’attenti.
Entro a passo marziale incrocio  l’ennesimo soldato, gli ordino: “Fa venire nell’ufficio del colonnello De Guille, il soldato Sasson e il soldato La Salle.”
“Agli ordini comandante.”
Entro nell’ufficio del vice comandante.
“Buongiorno colonnello De Guille.”
“Buongiorno comandante, che sorpresa! Vi aspettavo domani mattina, avete a disposizione ancora un altro giorno di licenza, è successo forse qualcosa?”
“Si colonnello, vi dovrete occupare da solo del comando, per almeno sei settimane.
 Vedete? Mi è stata affidata una missione riservata, non mi è dato nemmeno sapere, lo scopo di tale incarico.
 Partirò domani mattina all’alba, con me verranno La Salle, Sassoin e Grandièr.”
“Capisco comandante, partire pure tranquilla, mi incaricherò io di ogni cosa.”
“Grazie colonnello.”
“Sento bussare  sono loro, si mettono sull’attenti sbattendo i tacchi.
“Entrate e chiudete la porta.”
 
“La Salle, Sassoin tenetevi a disposizione, dobbiamo  prendere parte a una missione, con noi ci sarà anche Grandièr.
 Saremo in quattro, portatevi l’indispensabile per affrontare un viaggio lungo di almeno sei settimane, portatevi abiti pesanti, partiremo domani mattina all’alba ci incontreremo alle porte di Parigi.
“Comandante, possiamo almeno sapere qual’è lo scopo e la destinazione di questa missione?”
“Vi metterò a conoscenza della destinazione domani mattina prima di  metterci in viaggio, deve rimanere segreto, nessuno dovrà sapere nulla prima di allora.”
Signori potete andare.”
 “Agli ordini comandante.”
 
 
Rimango fuori al cancello davanti alla caserma, aspetto Oscar che arrivi, non mi va di vedere i miei compagni, farebbero troppe domande e non sono dell’umore adatto.
Non so se pentirmi di averle confessato di amarla, così in quel modo, ma non ho avuto altra scelta. Mi ha accusato di avere una tresca con Anne, quando non è vero. E poi se dobbiamo sposarci, dovevo pur confessarle i miei sentimenti.
Ho una gran confusione nella testa.
La vedo, percorrere la piazza d’armi in groppa a Cesar, devo dirle qualcosa non possiamo rimanere così.
Ormai e fuori il cancello e siamo faccia a faccia, mi guarda come se fossi un estraneo, le dico: “Spero che ti sia calmata, dobbiamo parlare …”
“Andrè di cosa dovremmo parlare?”
“Non è il luogo adatto Oscar, allontaniamoci da qui,andiamo sulla collina.”
 
Siamo giunti sul posto, Oscar è davanti a me, mi guarda in modo strano come se non mi conoscesse, mi dice: “Allora Grandiè cosa hai da dirmi?”
Le parole mi rimangono prigioniere, ci pensa lei a dar vita alla nostra conversazione.
“Cosa c’è Andrè, non hai fatto in tempo a prepararti il discorso? A che riguardo vorresti parlarmi, sentiamo: All’imposizione di mio padre che vuole vederci sposati ad ogni costo, ad Anne o alla rivelazione che mi hai fatto?”
“La mia, come tu la chiami, non è una rivelazione, ma una confessione. Cos’è che ti intimorisce Oscar il fatto che mi sposi o che ti amo?”
“Ma che cosa dici? Ti rendi conto che noi … noi …”
Mi sento in difficoltà, non riesco a dire nient’altro, e comincio a dire la prima cosa che mi passa nella testa.
“Andrè mio padre, ci ha messi davanti al fatto compiuto, ci dice prima che dobbiamo partire mandandoci via per molte settimane e poi ci impone di sposarci, e tu naturalmente sei d’accordo con lui, e io? La mia volontà non conta?
La guardo rapito, non mi perdo una sola sillaba, la lascio parlare.
“Andrè ma ti rendi conto quante cose potrebbero accadere in sei settimane? E poi, sempre secondo i progetti di mio padre, al nostro rientro dovremmo sposarci … tu e io?”
“E’ così terribile per te sposarmi?”
 
Spalanco gli occhi e ribatto rigorosamente mentre sento il cuore battere all’impazzata: “Andrè ma … ma …”
“Lo vedi Oscar!? In cuor tuo infondo non ti dispiace …”
“Cosa?”
Mi sento a disagio con Andrè sento che non è più come prima, che mi succede?
“Allora Oscar parla.”
“Mi … mio padre vuole a tutti i costi degli eredi da … noi … Santo cielo! E’ tutto così imbarazzante.”
“Perché imbarazzante, io lo trovo bellissimo, se penso di avere dei figli da te …”
“Smettila Andrè, tra te e mio padre mi fate sentire  un animale da riproduzione.”
“AH!AH! Cosa vai a pensare Oscar AH!AH! Avere dei figli non significa essere un animale da riproduzione, ma sono frutto di un atto d’amore.”
“Mi prendi in giro? Prima di  parlare di questi atti d’amore, bisogna innamorarsi Andrè, perché altrimenti io li chiamerei in maniera ben diversa …”
“E cioè, sentiamo.”
“Un volgare accoppiamento tra animali!!”
“AH!AH! Questa poi …. AH!AH! No Oscar ti prego  … è troppo anche per me AH!AH! 
“Ma insomma Grandièr, mio padre vuole impiantare un allevamento di nipoti, maschi,utilizzando noi come animali da riproduzione e tu …. tu …. Invece di ribellarti ridi!!! Ma se impazzito  pure tu?  … Qui siete tutti fuori!!!!
 
“Lascia stare Andrè, tutto questo è davvero disdicevole.”
Gli do le spalle, ma sento i suoi passi, è dietro di me, appoggia le mani sulle mie spalle e mi dice: “Io ti amo Oscar, sono disposto ad aspettarti tutto il tempo che vorrai, anche se ci sposiamo non ti obbligherei a fare nulla contro la tua volontà.”
Noo, solo all’idea sto avvampando e con voce tremante ribatto: “Non ci posso credere a quello che mi stai dicendo … tu non avanzeresti alcuna pretesa? Mi aspetteresti? E se io non … non …”
“Pazienterei e  aspetterei comunque, e poi sono ottimista, sono sicuro che prima o poi, ricambierai  i miei sentimenti.”
“Come fai a esserne così sicuro?”
“Devo ricordarti che in un solo giorno mi hai fatto per ben tre volte delle scenate di gelosia? Non è per caso un buon motivo per sperare?”
“Andrè, tu dici di potermi aspettare, ma mio padre? Lui vuole un nipote subito!!  Io lo conosco, è talmente matto da assicurarsi personalmente che noi … noi … si insomma … hai capito?!!! No no no  … è troppo!!”
Le sfioro i capelli e le dico: “Ora basta Oscar, non dobbiamo pensare queste cose, vedrai che tutto si sistemerà, adesso dobbiamo pensare a come organizzare il viaggio, e a cosa portarci dietro.”
“Spade, pistole e munizioni a volontà, Non sappiamo cosa potrebbe succedere. O basta ti prego … o la testa che mi scoppia, è meglio tornare a casa Andrè, anzi no, preferisco tornarci nel pomeriggio, non mi va di vedere mio padre, altrimenti succede che discutiamo ancora.”
“Come vuoi Oscar, mangiamo fuori.”
“Si ma … non voglio tornare nella locanda di ieri, andiamo possibilmente in qualche parte dove non ci sono quel tipo di donne, che ne ho avuto già abbastanza!”
Vedo Andrè ridere come un matto, e mi dice: “Va bene … va bene Oscar!”
 
 
“Margherite, Oscar e Andrè perché non sono a tavola con noi?”
Nanny, mi ha detto che sono usciti da stamattina per andare in caserma per dare alcune disposizioni ai soldati.”
“Margherite, ti informo che anch’io partirò domani mattina con il mio reggimento, e non so quando tornerò … forse un paio di mesi.”
“Così tanto Augustin?”
“Si anche a me hanno affidato una missione, quindi sarò via, giusto il tempo che mancherà nostra figlia.”
“Come è strano sentirti parlare così di lei, ti sei rivolta a Oscar sempre al maschile e …”
“E’ inutile che tu stia a rinvangare il passato, non serve a nulla. Nel pomeriggio mi recherò a corte per chiedere la dispensa di matrimonio, per nostra figlia; così al mio rientro l’atto sarà pronto e si potrà sposare immediatamente!”
“Augustin, ma tu non hai pensato a nostra figlia, a i suoi sentimenti, non pensi che lei veda Andrè come un amico o un fratello, dimentichi che sono cresciuti insieme …”
“Meglio Margherite …  chi più di loro si conoscono, e il nostro Andrè sa perfettamente a cosa va incontro sposandola, per lo meno è ben preparato, e poi questo viaggio calza proprio a pennello, pensa che saranno a stretto contatto tutto il tempo, così avranno modo di conoscersi come fidanzati.”
“E’ l’amore Augustin? Per quanto ne so, Oscar vuole bene ad Andrè, ma non lo ama.”
“Lo amerà sta tranquilla, non avrà altra scelta, lo dovrà amare.”
“Augustin ma cosa dici? L’amore è un sentimento che nasce spontaneamente, e non per dovere.”
“Margherite non ci siamo amati noi? Hai dimenticato che il nostro matrimonio è stato combinato dalle nostre famiglie? Sta tranquilla cara, vedrai andrà tutto per il meglio!”
“Augustin, perché proprio Andrè?”
“Sii realista Margherite chi si avventurerebbe a sposare nostra figlia? Te lo dico io, nessuno.
 Si certo nostra figlia è molto bella, anzi, bellissima, ma non possiede le virtù che dovrebbe avere una moglie, in pratica ha gli stessi atteggiamenti di un uomo, possiede il dono del comando, non si capirebbe chi dei due sia l’uomo di casa … quindi che questo problema se lo prenda Andrè, tanto lui sa già come comportarsi, è un ragazzo buono e arrendevole.
A me quello che preme, è avere dei nipoti da Oscar, visto che lo riconosciuta alla nascita come il conte Jarjeyes, dobbiamo tramandare il nostro casato, e i nostri nipoti porteranno il nostro cognome.”
“Augustin …”
“Si cara!?”
“Mi fai paura!!”
 
 
 
Aizram_g  e io abbiamo trovato il modo di scrivere la storia congiuntamente. Da questo capitolo in poi, i dialoghi  e la narrazione verranno scritti insieme. Che dire? Sono i miracoli della tecnologia. Stiamo facendo qualcosa  senza neanche conoscerci.
Non è meraviglioso?
   
 
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