Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug
Segui la storia  |       
Autore: Zamia    28/05/2018    4 recensioni
dalla storia *Quando, dopo lo shampoo, si guardò allo specchio gli sembrò di vedere un’altra persona. Quel colore gli stava bene, glielo avevano detto anche le persone nel salone, tuttavia non era il solito Adrien. Gli occhi se possibile sembravano ancor più verdi perché i capelli scuri li facevano risaltare ma sembrava molto meno angelico. Si chiedeva se questo cambio di look avrebbe fatto risvegliare il suo carattere vivace anche al di fuori dei panni di Chat Noir*
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2

Quella stessa sera un’altra urgenza richiamò Ladybug e Chat Noir ai loro doveri.
Niente di che per fortuna. Non era opera di Papillon la confusione che trovarono in Place de Vosges ma di una banda di ragazzacci che aveva messo a soqquadro la zona facendo esplodere Molotov e petardi e spaventando turisti e cittadini.
Per i due eroi fu un gioco da ragazzi aiutare le forze dell’ordine a riportare la situazione alla normalità e quindi in men che non si dica si ritrovarono a battersi i pugni congratulandosi per un altro colpo messo a segno dalla giustizia.
Non avevano usato i loro poteri quindi non avevano fretta di ritrasformarsi perciò Chat Noir tiró Ladybug verso di sé e si complimentò per la nuova chioma ma soprattutto per il fatto che era stata di parola.
"I capelli così ti stanno benissimo, milady, e il fatto che tu mi abbia ascoltato e dato retta mi fan ben sperare in un cambio dei tuoi sentimenti nei miei confronti!" disse il gatto facendole l’occhiolino.
Lei se ne allontanò subito chiarendo che era solo per goliardia che aveva rispettato il patto.
E scappò via precisando "sono una coccinella di parola io".

Si sentiva in enorme imbarazzo quando si soffermò a pensare che senza nemmeno rifletterci aveva sentito l’urgenza di accontentare il collega.
Eppure, lo aveva fatto…
 
Certo con quei capelli così diversi dal solito entrambi avevano attirato l’attenzione su di sé.
Persino il telegiornale quel giorno si soffermò sulla notizia, facendo passare le foto dei due eroi con quel netto cambio di look. Il loro mutamento aveva sorpreso tutti: addirittura Nadia Chamak ne fece uno speciale nel quale propose l’idea che i due volessero dar vita ad una nuova moda mentre i complottisti, che non mancano mai di dire la loro in ogni circostanza, provarono a far passare la teoria per cui quei due non erano i veri eroi ma degli impostori che ben presto si sarebbero impossessati della città.
 
La domenica Adrien fu impegnato l’intera giornata con il servizio fotografico e non ebbe tempo di pensare ad altro. Non vedeva l’ora di portare a termine quest’impegno così da ritornare al salone di bellezza per riportare i suoi capelli al colore normale. Ma quel giorno non ci sarebbe riuscito. Il lunedì a scuola sarebbe dovuto andare così. Ma in fondo non cambiava niente. I compagni lo avrebbero visto prima o poi sui cartelloni pubblicitari quindi tanto valeva anticipar loro la sorpresa.
 
Il lunedì mattina Marinette ed Adrien si recarono a scuola un pochino emozionati. Le novità sono sempre foriere di giudizi e commenti ed entrambi erano interessati a sapere che reazioni il loro cambiamento avrebbe determinato nei compagni di classe.
 
Adrien entrò in classe a testa bassa, in ritardo rispetto agli altri compagni. Proprio quella mattina dovevano bucare una ruota? Adesso tutti gli occhi sarebbero stati concentrati su di lui.

In realtà, i compagni erano già tutti seduti ai loro posti e la professoressa Bustier aveva già cominciato a fare l’appello. Un leggero brusio si alzò al suo arrivo e vide i compagni girarsi verso di lui. Si girò indietro per salutarli mentre, impacciato, portava la mano destra sulla nuca. E fu allora che notò qualcosa di diverso in Marinette. I capelli della ragazza erano sciolti e attraversati da frequenti strisce rosse. La trovava davvero molto carina e sbarazzina.

Nino, accorgendosi dello sguardo interrogativo dell’amico, gli si avvicinò e sottovoce gli domandò: "vi siete accordati? Anche tu ti sei tinto i capelli!".
Adrien spiegò a Nino della campagna pubblicitaria e del fatto che sperava che in breve sarebbe tornato al suo aspetto normale e che, si, Marinette l’aveva sorpreso con questa nuova acconciatura.

L’insegnante richiamò la loro attenzione e in silenzio ripresero a seguire la lezione.

Ma Adrien era distratto…andava spesso col pensiero a Marinette e alle sue ciocche di capelli rossi, di una tonalità che gli ricordava il costume della sua Ladybug e la tinta con cui lei si era presentata la sera precedente.
Continuava a girarsi indietro per guardarla e trovare il coraggio di farle qualche domanda ma non voleva metterla in difficoltà...in fondo aveva o no il diritto di cambiare look?
Si chiedeva, poi, se mai Ladybug e Marinette potessero essere la stessa persona. “Altro che salvare Parigi! la sua amica l’avrebbe distrutta, tanto spesso inciampava nei suoi stessi passi!” pensò sorridendo con tenerezza al pensiero della dolce Marinette che, a dispetto dell’imbranataggine che mostrava con lui, invece era sempre decisa e forte al momento del bisogno.
E quindi, si, forse lei avrebbe potuto essere Ladybug…
Anche Marinette non riusciva a concentrarsi. Dall’alto del suo banco fissava stranita i capelli scuri di Adrien e un paio di volte Alya aveva dovuto prenderla a gomitate tanto era assorta.
Lo guardava e riguardava, e ogni volta che lui si voltava indietro per qualche motivo notava che il colore degli occhi risaltava brillante con quel colore scuro. Gli dava un non so che di misterioso e gli sguardi che ogni tanto le rivolgeva di sottecchi come se fosse impegnato in chissà quale strano pensiero la mettevano in imbarazzo come solo gli apprezzamenti di Chat Noir sapevano fare.
Seppur il pensiero la faceva rabbrividire (il suo puro, meraviglioso, splendido Adrien neanche lontanamente poteva essere paragonato a quello sbruffone di Chat Noir) tuttavia non poteva non notare la somiglianza tra i due e la bizzarra coincidenza dei capelli tinti.
Cominciò a fantasticare sull’identità di Chat Noir e si convinse che l’eroe dovesse essere davvero un collega del suo Adrien... un attore/modello che per motivi professionali, così come il suo amico, era stato costretto a tingersi i capelli.
 
Appena la lezione fu terminata la classe si mise a cerchio intorno a i due giovani ad osservare che entrambi erano dei fan sfegatati di Ladybug e Chat Noir per essersi tinti i capelli proprio come i due eroi.
E alla fine tutti, allontanandosi da loro, si convinsero che i due ragazzi sarebbero stati una coppia perfetta perché avevano avuto la stessa idea di seguire la nuova moda lanciata dal gatto e dalla coccinella, senza neppure essersi consultati.
 
Adrien appena uscito da scuola si fece accompagnare dal parrucchiere per decolorare i capelli...non avrebbe riavuto subito il suo colore naturale ma sarebbe potuto tornare ad un aspetto simile a quello abituale. Il risultato fu sorprendente. Il parrucchiere e la sua estetista si dedicarono a lui e con un bel taglietto e una decolorazione gli permisero di riavere i suoi capelli di un colore grano piuttosto naturale. Così ora si sentiva più a suo agio e avrebbe zittito finalmente le voci sul modaiolo Chat Noir che per primo aveva dato inizio alla favolosa moda dei capelli del colore delle tute degli eroi parigini.
Perché, è vero, in pochi giorni quella casualità si era trasformata in una vera e propria mania.
Mentre era dal parrucchiere, numerose ragazze erano entrate richiedendo una tinta simile a quella di Ladybug. E in poche ore decine di fanciulle andavano in giro con le ciocche rosse tra i capelli per imitare l’eroina più amata di Parigi. Ed in città ormai i corvini avevano superato di gran lunga i biondi e i castani.

Nel letto, quella sera, il ragazzo rifletté con Plagg su quanto era stato precipitoso nel pensare che Marinette e Ladybug potessero essere la stessa persona ma al contempo sospirò ripensando alla sua amica e al fatto che doveva amare Ladybug quasi quanto lui visto che aveva pensato subito di seguirne gli indirizzi di moda.
Plagg nel frattempo si poggiò sul cuscino e sorrise benevolmente ripensando a ciò che lui sapeva e il suo portatore continuava a negare. Adrien, con la sua ingenuità, prima o poi l’avrebbe fatto impazzire ma di sicuro gli stava rendendo il cuore più tenero con la sua dolcezza. E con questi pensieri, nuovi anche per lui, si addormentò mentre il ragazzo gli teneva un dito sul pancino.


Angolo dell’autrice: ed ecco a voi un piccolo divertissement. Una storiellina leggera leggera simile ad un episodio, per intenderci, messa su così, giusto per farci insieme una risata sulla cecità dei nostri due supereroi preferiti e sulle loro ingenuità adolescenziali. Grazie per aver terminato la lettura e aspetto di sapere se vi è piaciuta.
 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug / Vai alla pagina dell'autore: Zamia