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Autore: cristal_smeraldo48    01/06/2018    0 recensioni
Una ragazza dal passato ignoto e con un chakra fuori dal comune entrerà a far parte dell'Akatsuki. L'allieva di Pain dovrà affrontare prove con la squadra di criminali più famosa del mondo e scoprirà la natura dei suoi poteri. Tra le tante avversità troverà conforto nei suoi amici e, forse, in un nuovo amore che man mano sboccerà con il più misterioso dei membri.
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Akatsuki, Itachi, Kisame Hoshigaki, Nuovo Personaggio | Coppie: Sasori/Deidara
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Sentii uno strano rumore provenire dal villaggio ma non capii esattamente di cosa si trattasse con ciò decisi di accasciarmi al suolo per non farmi notare e cominciai a strisciare sul terriccio tra i cespugli. Un urlo. Un altro ancora. Mi si gelò il sangue nelle vene e il respiro si affaticò mentre   mi fermai  spaventata da quel terribile suono. Presi un kunai dalla mia bisacca e lo portai dinanzi al mio viso e dopo alcuni secondi di esitazioni ne presi un altro posizionandomi con uno scatto in posizione di attacco. Emisi un piccolo urlo di sorpresa e sgranai gli occhi  quando vidi il villaggio in fiamme. Il mio villaggio. Corsi come un fulmine nel quartiere dove abitava Miwa ma non trovai nessuno. A farmi compagnia c'era solo il fuoco. Le strade erano deserte, le case abbandonate. Non so dire il momento in cui comiciai a correre per le strade gridando il suo nome disperata  notando la desolazione e il silenzio innaturali interrotti solo dallo scoppiettare del fuoco e dall'ululato del vento. Non mi rendevo neanche conto di dove stavo andando,per me l'importante era trovarla e sapere che stava bene altrimenti avrei dato di matto. Dopo aver girato a vuoto per quelli che mi parvero interminabili minuti mi accorsi di essere arrivata nel piccolo parchetto dove di solito io e i ragazzi andavamo a giocare. << Devi stare attenta... quello che farai sarà troppo pericoloso>> mi girai di scatto e intravidi Seiki seduto su una panchina, l'aria corrucciata così inusuale. << Sei... ma tu che ci fai qui? >> il fumo mi oscurò la vista così non potei più vedere il mio migliore amico << Non è ancora il momento >> sussurrò anche se apparve vivido alle mie orecchie.

Il suono incessante della porta mi fece sobbalzzare e cadere dal letto portandomi dietro tutte le coperte. Imprecai per il bel risveglio e mi alzai dolorante e sudata << Arrivo, arrivo santa porchetta>> urlai e andai ad aprire. Sbuffai facendo notare il mio disappunto nel trovarmi davanti lui << Che vuoi Hidan ? >> inarcò un sopracciglio << Sei in ritardo... dovevamo incontrarci nell'ufficio di Pain più di un'ora fa >> involontariamente portai lo sguardo sulla sveglia appoggiata sul comodino.
"7:30"
 Sbuffai scocciata.
Non avevo passato esattamente una bella nottata e l'idea di dover andare in missione non mi allettava. Purtoppo gli ordini devono essere eseguiti. << Dammi 5 minuti e vi raggiungo. >> chiusi la porta senza neanche ascoltare la sua risposta e mi diressi in bagno.

La mia faccia poteva spaventare anche un cacciatore di taglie. Avevo delle occhiaie enormi e scure mentre il resto era bianco come un lenzuolo. Non era la prima volta che facevo brutti incubi e che mi svegliavo sempre in quello stato ma il disgusto per l'orrore che mi trovavo davanti non scemava mai.
"Cosa voleva dire?"
Entrai nella doccia e il getto d'acqua fredda mi svegliò del tutto, mi insaponai sbuffando, consapevole che per asciugare quei capelli ci avrei messo millenni. Non che non mi piacessero ma ovviamente ogni cosa ha i suoi pro e contro. Mi avvolsi un asciugamano cercando di contenere quel seno troppo prosperoso che odiavo. Poteva essere estremamente complicato fare movimenti agili e scattanti con quel peso che rimbalzava. Per non parlare di quando mi trovavo tra ragazzi, non perdevano un attimo a dare un'occhiatina ma venivano prontamente presi a mazzate. Sbuffai vestendomi e asciugandomi i capelli. Guardai l'orologio che segnava le ore 7:50 e imprecai correndo ad infilarmi i sandali con i capelli spennati e non legati. Corsi come una furia verso la fine del corridoio sapendo che lì avrei trovato l'ufficio del maestro, visto che Konan aveva provveduto ieri, prima di ritirarsi in camera sua, di spiegarmi almeno i luoghi più importanti del covo così da non perdermi e non arrivare tardi.
"Beh...tardi ci arrivo comunque"
Arrivai con il fiatone spalancando la porta senza neanche bussare, ma la buona educazione non mi apparteneva. << Lo so... ho avuto un contrattempo... partiamo subito capo >> parlai come un treno in corsa senza smettere o guardare con chi stavo parlando, troppo impegnata a farmi i codini << Kilari... esigo puntualità... che non si ripeta mai più... e anche un pò di buone maniere... quante volte ti ho detto che devi chiedere il permesso prima di entrare come una pazza?! >> la voce calma del capo di prima mattina era irritante, ma anche abituale. Sorrisi grattandomi la testa << Scusami Pain... >> lui scosse la testa, poggiando la fronte sulle mani congiunte << La tua squadra ti sta aspettando... Itachi ti accompegnerà all'uscita... vedi di memorizzarla >> disse una volta alzato di nuovo lo sguardo così da adagiare il mento sui dorsi. << Subitissimo Pain-san ... ehm... dove trovo Itachi? >> chiesi avvicinandomi alla porta e aprendola già pronta per uscire e magari con tutta probalità perdermi.  << Sono qui. >> per poco non mi venne un infarto. Il moro apparse alle mie spalle come un fantasma, con le mani in tasca e la solita espressione glaciale e la cosa più imbarazzante e che non lo avevo proprio notato, forse per il semplice motivo che fino a quel momento si trovava nell'ombra, appoggiato di schiena alla libreria. << Ah fantastico>> ironizzai e dopo un cenno verso il maestro mi ritrovai nel corridoio che percorsi a passo spedito, destinazione ignota, fregandomene del ragazzo dietro di me.


<< Itachi ti ho convocato per la nuova missione che svolgerete tra una settimana. >> il capo era serio e attento dietro la grande poltrona con le gambe accavallate e una mano che reggeva uno dei tanti fogli della pila che aveva davanti << Ma prima devo parlarti di una cosa estremamente importante. >> si fece ancora più tenebroso di prima. Io mi sedetti su una sedia più sobria, vigile e prestai attenzione alle sue parole << Sono tutt'orecchie >> si schiarì la voce e cominciò a parlare << Tu e Kisame avete il dovere...anzi no... l'obbligo di vincere la sfida contro Kilar.i >> sgranai per un attimo gli occhi, sorpreso e curioso, però mi ricomposi subito tanto che forse lui non notò nemmeno il mio cambiamento.
"L'educazione nelle Ambu a qualcosa è servito".
<< Potrei chiedere il motivo? >> mi scrutò combattuto se rispondermi oppure farlo valere come un semplice ordine. Chiuse gli occhi tastandosi la radice del naso prima di continuare il suo monologo. << Gli altri non possono proteggerla come lo faresti tu... per ora ti basti questo >> la situazione non mi piaceva, ma non avevo altra scelta se non abbracciare la convinzione che con quella ragazza in squadra mi sarei dovuto controllare le spalle più spesso. << Forse dovresti darmi delle notizie sul suo modo di combattere da avere un vantaggio in più. >> mi limitai a rispondere glacialmente ed attesi la sua reazione. Da prima storse le labbra in un espressione di disappunto, quando si rassenò indicò la libreria al lato della stanza restando in silenzio, ancora un pò seccato per la proposta. Anche se non capivo le sue intenzioni mi alzai e mi diressi dove indicato appoggiandomi all'alta di vetro che proteggieva i tomi, il tutto inarcando un sopracciglio incitandolo a proseguire, non ottenendo alcuna risposta se non uno sbuffo. Pain si drizzò sulla poltrona congiungendo le mani sotto il mento, come in attesa, e accavallando le gambe guardava con attenzione la porta, che dopo poco venne spalancata con un calcio. Balzai impercettibilmente per l'inaspettata venuta di Kilari, la quale sembrò non accorgersi minimamente della mia presenza, e se magari se ne forse accorta si sarebbe vergognata per lo stato indecente in cui si trovava: capelli scompigliati, mezza salopette aperta e le bende della caviglia mezze sciolte. 
Dopo la strigliata dal capo, le scuse e via dicendo, grazie all'intervento di quest'ultimo si rese conto che c'ero anche io. Dopo la sua ironica battuta uscì dalla stanza come una furia ed io ebbi appena il tempo di congedarmi in maniera più rispettosa << Itachi appena hai finito con lei ritorna e parliamo della missione>> capii che avremmo ripreso l'argomento interrotto e che avrebbe risposto alla mia domanda << Certo Pain >> e chiusi la porta alle mie spalle.
La raggiunsi in poco tempo mentre cercava la strada giusta senza perdersi, agitando il dito nelle varie direzioni accompagnato da riflessioni da manicomio << Allora, se di là si va verso la cucina e si scende non è possibile che sia quella giusta. Ma se vado da questa parte mi ritrovo...ah beh non lo so sinceramente>> si grattò la testa confusa e disorientata, poi si girò verso di me imbronciandosi così da assumere un atteggiamento bambinesco che mi ricordava Sasuke. << Che ne dici se ti aiuto? >> le chiesi una volta raggiunta e resomi conto di essere molto più alto di lei tanto da dover inclinare la testa all'ingiù per guardarla << Beh, non che io ne abbia bisogno ma ti concedo questo onore. >> assentì beffarda accennando un mezzo sorriso che ricambia involontariamente per poi indicare la via per uscire dal covo << Forza andiamo >>.
Mi seguì in silenzioso, troppo preoccupata a farsi i codini bassi e ad aggiustarsi un pò.
 << Nervosa? >> domandai una volta che ebbe finito di stringersi le bende << Tse... non lo sono mai. >> ribattè portandosi le braccia dietro la testa a mò per reggersela, ma dal suo sguardo notai un pizzico di inquietudine. << Non è un reato sai... >> aggiunsi osservandola di sottecchi  aspettando una risposta che non arrivò. Ridacchiai sotto voce quando la vidi corrucciarsi nuovamente dopo aver portato gli arti superiori lungo i fianchi. Continuai a fissarla impaziente di ottenere una delle sue piccanti repliche. Quello che ottenni però era solo uno sguardo di rimprovero << Non mi piace quando mi scrutano come se fossi una cavia da laboratorio sai. >> si fermò per fronteggiarmi incrociando le braccia al petto. << Sei un tipo aggressivo... ti stavo solo controllando >> replicai divertito mettendomi davanti a lei. << Non ho intenzione di squartarti appena abbassi un pò l'attenzione. >> si avvicinò inarcando un sopracciglio e alzando la testa per potermi esaminare meglio << Lo sai sei proprio bassa. >> sussurrai trattenendo una risatina per quella assurda situazione suscitando la sua ira, ma prima di darle l'opportunità di ribbattere riacquistai il controllo e la mia serietà << Se hai voglia di litigare mi dispiace non sono il tipo adatto >>. Mi allontanai da lei riprendendo il cammino e sospirai chiudendo gli occhi.  Dovevo apparire sempre impassibile agli occhi di tutti perchè le emozioni portano alla rovina e anche se non consideravo quella ragazza un grande problema non mi sarei esposto neanche con lei. Io sono Itachi Uchiha e dovevo sempre essere freddo e glaciale perchè se avessi riacceso la mia umanità sarei stato travolto dai sensi di colpa che tentavo sempre di placare. Kilari mi seguì con lo sguardo ancora ferma. << Se tu non mi avessi fissato non ti avrei proprio considerato. >> brontolò per poi correre al mio fianco.

Arrivammo nel vicolo cieco dove era nascosta l'uscita qualche minuto dopo e mi preparai con i sigilli << Vedi di impararli, altrimenti sarai prigioniera qua dentro >> annuì e seguì con attenzione i miei movimenti. Una volta aperto il varco uscimmo fuori e trovammo il team zombie ad attenderci. Hidan mi scrutò dall'alto verso il basso e in seguito fece un cenno alla rossa, la quale lo salutò con un gestaccio, mentre Kakuzu era intento a leggere una mappa. << Alla buon'ora >> disse quest'ultimo piegando la cartina e rivolgendo uno sguardo terrificante ad entrambi << Abbiamo avuto alcuni contrattempi >> spiegai prima di girare sui tacchi  << Buona fortuna, Kira >> le dissi sulla soglia e sparii nel buio.

<< Grazie >> sussurrai al vuoto per poi  unrmi ai miei compagni << Allora ci muoviamo? Già mi sta sulle palle che deve venire con noi poi ci fa anche aspettare. >> sbraitò con la sua solita grazia Hidan al compagno  che pareva stizzito dal suo tono troppo alto.  << Vedi di smetterla o ti uccido >> la sua voce mi faceva gelerare il sangue ma quello che disse ancora di più.
" Addirittura sarebbe capace di eliminare una persona solo perchè lo ha fatto incazzare... Kami, dove sono capitata"
 << Uffa sempre la stessa storia, che cazzo Kakuzu non hai inventiva amico. >> scherzò l'albino suscitando maggiore ira nell'altro << Smettila... >> quei due non mi piacevano proprio e speravo di concludere quella missione al più presto per non finire senza qualche parte del corpo. << Ehm... f-forza andiamo >> incitai correndo verso la foresta cercando di allontanarmi da loro << Aspetta rossa non sai neanche dove devi andare >> urlò e mi raggiunse prendendomi dal colletto della maglietta << Hidan mi affoghi, cretino >> scalciai quando mi ritrovai sollevata dal terreno ma, naturalmente, la mia opinione non contava, dunque il ragazzo mi sollevo di peso e mi portò come un sacco di patate dal compare << Mettimi giù testa di cazzo >> urlai dimenandomi come una fossennata tuttavia non riuscii a colpire qualche parte delicata << Stai ferma... dove dobbiamo andare? >>  l'incappucciato ci guardava con astio, magari definendoci dei cretini, e poi rispose << Il viaggio sarà lungo... alla fine di questa giornata dobbiamo almeno arrivare al confine del Paese del Vento >> mi bloccai e girai la testa per vederlo << Scusami tanto ma potrei sapere in che consiste la missione? >> lui sospirò riprendendo la mappa di poco prima e si avviò nella direzione opposta a quella che avevo preso io << Visto che non era quella la direzione bimba?! >> lo guardai infastidita << Non sono una bambina e mettimi giù >> sbuffai capendo che anche sotto minaccia non mi avrebbe messo a terra e tanto valeva godermi il viaggio. 
<< Il tipo schizzofrenico non mi ha risposto... >> lui sorrise aggiustandomi meglio sulla sua spalla << Ci farai l'abitudine visto che starai in squadra con noi >> sghignazzò quando si ritrovò dietro al compagno << Come fai ad esserne sicuro? >> appoggiai i gomiti sulla sua schiena così da poter mantenere il mento con le mani << Perchè siamo i più forti >>.
"Pallone gonfiato".
<< Ma nessuno mi ha mai battuto >> sussurrai sicura non facendomi sentire.  

Emisi un sospiro di sollievo quando Konan entrò accennando un sorriso, ricambiato anche se furtivamente.
" Per ora è al sicuro" pensai accasciandomi sulla poltrona in pelle e osservando la mia amica sistemare la pila di fogli ordinatamente sulla scrivania. Era sempre ordinata e precisa in ogni più piccola azione << Kakuzu non era molto contento di dover badare a Kilari >> sorrise continuando il suo lavoro calma ed attenta senza alzare lo sguardo ma percepivo la sua preoccupazione da come le mani affusolate si muovevano agili e scattanti in movimenti automatici << Non che mi interessi... in questi giorni più lontana si trova dal covo meglio sarà per lei... e per me >>. La blu sollevò il viso e ritrovai i suoi occhi fissi sul mio volto, inespressivi, che al tempo stesso dicevano così tante cose << Credo che sia più pericoloso che stia lontana da te... perchè l'hai portata qui? >> chiese girandosi e portando un libro nella libreria << Preferivi che stesse da sola? Come se non sapessi che se ne andava gironzolando... e se avesse avuto un attacco? Ti rendi conto che cosa avrebbe comportato? >> mi alzai dalla mia comoda postazione per raggiungerla e abbracciarla da dietro appoggiando la fronte nell'incavo del suo collo. Il suo profumo mi inebriava e la voglia di stringerla, di sentirla mia crebbe incontrastata. << Almeno aveva degli amici >> sussurrò lei dopo aver posto il volume al suo posto e aver preso ad accarezzarmi i capelli. Le sue dita sfiorava quei fili arancioni che non mi appartenevano con amore e dolcezza riportandomi alla realtà. Era di Yahiko, e io non ero lui. Svogliatamente sciolsi quell'abbraccio stringendo i denti e gli occhi << Devo proteggerla... non mi interessa degli altri... la situazione è sotto controllo... per ora non sospetta nulla... >> affermai aggrapandomi alla maniglia della porta come un ancora di salvezza in quel mare di emozioni che mi travolgevano ogni volta che Konan era nei paraggi. Non dovevo assolutamente perdere la concentrazione, ogni distrazione poteva rivelarsi letale, soprattutto quelle amorose. << Lui saprà che ce l'hai tu... la vorrà >> continuò lei portandosi una mano all'altezza del petto e stringendola a pugno.  Ammettevo di non aver un piano di riserva, se la avesse scoperta non osavo immaginare cosa poteva succedere, per questo dimostravo di avere sempre una soluzione a tutto. Ho passato notti intere cercando un'idea, una soluzione a quel problema senza trovare nulla e l'ipotesi di un fallimento mi spaventava. Mi girai verso Konan sorridendo appena << Per adesso va tutto bene... questo è l'importante... e quando Itachi e Kisame vinceranno la sfida andrà anche meglio >> la ragazza inarcò un sopracciglio << Come fai ad esserne sicuro? >> la mia piccola alcune volte era così ingenua << Fidati di me Konnie... Kilari non cadrà nelle sue mani >> e uscii insicuro. Non sapevo come sarei riuscito a proteggerla, ma dopotutto era la mia arma, avrei venduto cara la pelle a chiunque si avvicinasse. 

 Ehm... salve a tutti..
Okay diciamo che sono ritardo di anni e ormai chiedo sempre scusa e non ha senso tutto ciò.
Chiedo venia ma mi ero proprio dimenticata di questa storia... per non parlare di quell'altra su Shikamaru e Temari che prometto che aggiornerò in questi giorni... non ci sono scuse accettabili per questo ritardo ma realmente Efp l'avevo proprio dimenticata... poi bhe... cercando una cosa sul computer ho peccato la cartella con la storia ed eccoci qua...
Chiedo ancora scusa in milletrecento lingue ( manco l'italiano so mò parlo trecento lingue vabbè...)
Cristal_smeraldo
  
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