Anime & Manga > Lupin III
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Autore: JigenS    01/06/2018    0 recensioni
'' Mi affretto a rovistare tra pile di trucchi e qualche banconota racimolata dalle ultime rapine di ''fortuna'', quando trovo il pacchetto, ma me lo ritrovo ovviamente mezzo spoglio. E io di solito le conto bene le sigarette.
E le ho contate bene anche qualche ora prima: ne ho fumate 15 in tre ore, ma ora ne rimangono solo due, perciò Fujiko deve essersene soffiate tre. Maledetta ladra…
... e che colmo. Già; beh chissenefrega, ormai. Io ho rubato di peggio, forse.
...
Volto di nuovo lo sguardo verso di lei e annuisco: decisamente di peggio. ''
Genere: Erotico, Introspettivo, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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(Capitolo da correggere per alcuni errori di battitura; ho scritto da cellulare)



Proprio così: se sbagli un colpo... non ti chiami Jigen Daisuke ed è anche piuttosto matematico: Daisuke, l'uomo "col cappello" e - aggiungerei io - ora anche con in mano la sua fidata pistola e un bicchiere di Brandy nell'altra, non sbaglia mai un colpo... a meno che... ¶

¶ ...a meno che ora non si trovi senza cappello e senza bicchiere; ma questo ultimo particolare è dato dal fatto che se lo è scolato tutto d'un fiato per la situazione in cui si è cacciato, mentre avidamente sta cercando in tutti i modi di rendere in qualche modo broglio alla roulette di Saint-Vincent. E per colpa di chi?
...Devo proprio dirlo?
Non ci arrivate? Per colpa della serpe che porta il nome di Fujiko Mine, ovviamente.

...

(Ma cosa ne sa Bukowski?) ¶
¶ Tu, Hank, di' un po' al tuo vecchio, brillo amico, se hai mai incontrato una donna come lei, capace di far perdere la testa al più duro e rigoroso degli uomini. Una donna in grado di manipolare il più abile ladro di tutti i tempi, discendente del famoso Arsenio Lupin I e ora pronta altrettanto verso il suo compare e, prima di quest'ultimo, forse anche dedita a Goemon; che eppure trovo parecchio più intelligente da sostenere e metterci la mano sul fuoco del mio accandino, che possa lui averla ben ''pesata'' a suo tempo. E non lo avrei mai detto prima, io, né mi sarei sognato di farlo dopo; intendo dire: sto sottointendendo che Goemon sia riuscito a essere più furbo di me ed è una cosa che ludicamente non oserei mai dire. E poi ho una certa dignità, anche se il bicchiere di nuovo vuoto (sai com'è, il brandy ha quella strana capacità di invitarti a consumarlo ancora; che sia masochista pure lui?) la dice lunga sul perché io stia ammettendo una amara sconfitta; ma tornando a noi, oh caro Hank: forse non ti tocca proprio rispondere sai, mio caro?, perché sicuramente risponderesti Macchina per fottere[*1], in risposta alla mia domanda. E Dio, quanto darei ora davvero per barattarla con quella serpe, in questo momento; insomma, parliamoci chiaro: almeno ti fotterebbe nel vero senso della parola e saprebbe rubarti i gioielli di famiglia, altro che i cappelli!
...Ma alla fine, che ne puoi sapere tu? Avrai pure conosciuto tutte le peggiori serpi di questo mondo, ma da' retta a me: se ti è mancato di conoscere Fujiko Mine hai praticamente conosciuto la punta della vera punta dell'iceberg. Nel dubbio puoi solo staccarne un pezzo e aggiungerlo al bicchiere a mo' di barman con lo Shaker. ¶

 
[...]

È tutto capitato nel giro di tre ore e qualcosa, ma il conteggio esatto delle ore non conta poi molto e ho persino la netta sensazione che mi toccherà trovare una stanza interna al Casinò, perché ne avrò ancora per molto; e il bello, quasi avesse persino la capacità di leggerti nel pensiero, è che Fujiko Mine si sta avvicinando a me.
«Senti Baby[2*], non è serata.», o almeno la mia speranza è che si tronchi subito la conversazione, MA...
«Lo vedo, Hank.», sorride la donna con farsa. D'altronde è colpa sua e infatti, da che riderei per la sua battuta di rimando al mio modo di dire, in omaggio al mio autore preferito, ora mi sento solo di storcere le labbra. E anche lei ora fa altrettanto, ma per farmi qualcosa di simile a un “versetto”, che come risultato mi fa solo rendere cupo ancor di più.

«Ah, era solo un cappello, no? Ne puoi ricomprare a bizzeffe, Zuccherino~.»

Scuoto, in tutta risposta, il capo: qualsiasi risposta lei la prenderebbe con una becera, fastidiosa filosofia fai-da-te e di certo in questo momento conosco un unico fai-da-te, che non è affatto filosofico e tantomeno casto; ma almeno mi rilasserei.
''E no, stupida serpe!, che non è la stessa cosa comprare un altro paio di cappelli: tu ti sei giocata il MIO cappello e senza di lui potrei anche non saper sparare come prima; e non aggiungere come al solito «è solo una tua para mentale, Hank: è suggestione!», come se me ne importasse qualcosa della tua opinione di femmina e, oltretutto, come se io potessi credere a un tuo intento di pietà nei miei confronti. Perché tu non vuoi aiutare e ti sei giocata di proposito il mio cappello!!!''

(...) «Hai la minima idea di quanto mi sia costato? Hai idea di quanto ci tenessi? Lui è stato testimone di vent'anni di carriera e ora sta tra le grasse mani di Hullmans. Ah, che spreco: me lo sta pure sporcando.», mi decido di dirle, ma non degnandola di un solo sguardo; o almeno, così è fino a quando distrutto non me ne torno in stanza e si sono fatte le cinque del mattino con lei, che messa dietro alle mie spalle mi spinge i suoi odiosi meloni contro la schiena mentre mi fiondo sul divanetto. E io li sento, purtroppo, così come sento una sua gamba poggiarsi sulla mia spalla e il liquore e chissà che altro aumentare la mia sbronza.
«Baby, no. Mi viene da vomitare...»
   ... Lei inclina il capo, come offesa e mi si presenta davanti, sfilandosi la sottana da notte fino all'inguine. E Cristo, che bella visione, ma non sufficiente a far sì che la testa smetta di virare senza alcun controllo in compagnia del mio stomaco.
«Baby, per favore...» Ma no e poi no, che lei insiste e si denuda del tutto.
«Così va meglio, per farmi perdonare?» Ma no, che ora mi son scocciato di esser disturbato; tanto che non le rispondo o meglio, in risposta mi ficco una cicca in bocca in silenzio, ma quasi in reazione chimica (che strano colmo, se inflitto da una cicca, per me) ribalto il mio stomaco sul pavimento in parquet bordeaux... che ora appare tutto, fuorché bordeaux e puzza di alcol e...
...
Vomito di nuovo.

«Grazie del complimento, Hank!»
«Zitta, Sei Pollici[3*].»
«Non cambierai mai!»

...
In risposta vomito un'altra volta, ma una cosa positiva c'è: Fujiko si zittisce e se ne va a spennare qualcun altro.
Grazie per esistere, Dio! Anche se in te non credo, ma suona bene da dire, qualche volta. E oggi pare proprio la buona volta.

¶ E fu così che restai solo a vomitare a Saint-Vincent: privo del mio cappello, alcol in corpo e pavimento contrito, con Bukowski e le sue grasse risate dall'inferno dei pazzi che hanno provato almeno una volta a capire le donne.
 
NOTE!

1*: ''Macchina per fottere'', dall'omonimo titolo di una storia di Bukowski in ''Storie di Ordinaria follia'' ;

*2: ''Senti Baby'': un appellativo che i personaggi di Bukowski sono soliti dire alle ''loro'' donne ;

*3: ''Sei pollici'' è il nome di una storia che compare in ''Storie di ordinaria follia'' di Bukowski; citata anche in note per quanto riguarda il secondo capitolo di questa ff! 
   
 
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