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Autore: MonicaX1974    04/06/2018    1 recensioni
Harry e Chloe.
Lui deluso dalla vita, lei con un immenso dolore nel cuore.
Lui pensa solo a divertirsi, lei cerca di ritrovare la speranza.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quante volte ho pensato nella vita
Voglio fare quello che mi va
Poi le cose mi sfuggivan tra le dita
E arrivava la realtà
Quante cose son passate ormai
Quante cose che non torneranno mai
Quante volte ho pensato nella vita
Posso fare anche senza di te

"Quante volte"

Vasco Rossi

*********

Harry's POV

È l'ultimo giorno dell'anno, un anno che è cambiato continuamente con l'andare dei mesi.

Ho vissuto ogni emozione, ne ho provate di nuove, ho allontanato il dolore e mi sono riavvicinato a mio padre. Mi sembra ancora impossibile che tutto questo sia avvenuto, dato che all'inizio di quest'anno l'unica cosa che provavo era rancore.

Provavo rancore nei confronti di mio padre per aver trascurato la famiglia ed essersi dedicato completamente al lavoro, mentre ora sto provando a capire il suo punto di vista e lasciando andare i sentimenti negativi che mi hanno praticamente annebbiato la testa. Non posso dire di averlo perdonato, ma credo di essere riuscito a fare qualche passo verso di lui e forse potremmo arrivare ad avere un normale rapporto padre-figlio un giorno.

Il rancore per mia madre, invece, è rimasto invariato. È come scomparsa dalla faccia della terra e ancora non riesco a spiegarmi come può essersi dimenticata dei suoi figli. È una cosa inconcepibile per me e non credo di poterla perdonare.

La rabbia per la morte del nonno si sta trasformando in nostalgia, ma so che se voglio tenerlo nel mio cuore e nei miei ricordi, devo necessariamente soffrire. Per smettere di provare quel dolore dovrei dimenticarmi di lui ed è una cosa che non voglio fare, quindi ho imparato a convivere con questa sofferenza pur di tenerlo con me.

Per quanto riguarda Winter il discorso è diverso. Lei è riuscita a distruggere ogni mia difesa, la mia autostima e la mia dignità. Avevo fatto affidamento su di lei per ritrovare la fiducia nella vita, mi ero completamente affidato alla nostra storia e lei si è presa tutto senza lasciarmi niente.

Cercare di placare i miei demoni non è stato facile e posso dire di avercela fatta solo grazie a Jordan e ai miei amici che non mi hanno lasciato mai solo. Da allora non ho più permesso a nessuno di entrare nella mia vita, non volevo dare a nessuno il potere di potermi distruggere come e quando voleva. Non volevo più provare quei sentimenti che ero convinto mi avrebbero portato ancora a soffrire, ma poi è arrivata Chloe.

Il suo modo di trattarmi senza troppo garbo, la sua continua voglia di sfidarmi e il suo modo di guardarmi, come se io potessi salvarla, mi fa sentire potente, importante e prezioso per lei.

È successo in fretta, ma non ho saputo trattenermi, non ho fatto niente per non essere coinvolto nella sua vita, anzi l'ho voluto dal primo momento, da quando l'ho vista quella sera sulla metropolitana in cui aveva lo sguardo di chi chiede disperatamente aiuto, lo stesso che avevo io. Quando l'ho vista scendere ero convinto di aver perso la mia opportunità, ma poi l'ho rivista alla serata di beneficienza, ed è stato lì che ho capito che doveva essere mia, che il destino me l'ha fatta incontrare e io avrei dovuto fare di tutto per non lasciarmi sfuggire la mia possibilità di essere felice.

Ed è così che mi sento in questo momento, felice.

Sono felice nonostante il mio passato ogni tanto torni a farsi sentire, sono felice anche se non ho ancora del tutto chiarito con mio padre, e sono felice anche se c'è quell'ombra che tende ad oscurare tutto, quella che prevede il momento in cui Kelly racconterà a Dylan la verità sul suo passato, un passato legato in qualche modo a quello di Chloe di cui non riesco a prevedere la reazione, e so bene che dovrei essere preoccupato - non che non lo sia - ma in questo momento preferisco godere della vista del suo corpo coperto solo dalla biancheria intima mentre sta tornando dal bagno dopo aver fatto la doccia. Mi sono imposto di stare immobile nel suo letto per non raggiungerla, o non saremmo mai usciti stasera.

«Sei comodo Styles?» mi domanda per poi voltarmi le spalle e cercare qualcosa nel cassettone di fronte a me.

«La vista da qui non è male, ma sarei più comodo se fossi qui con me» le dico senza poterla guardare negli occhi perché sta continuando a rovistare nel cassetto senza degnarmi di uno sguardo.

«Trovato!» Afferma poi soddisfatta senza rispondermi.

Mi accomodo meglio sul suo cuscino e resto a guardarla mentre si veste, mentre si infila quei jeans chiari che tanto mi piacciono su di lei, e il maglioncino scuro che ha appena preso da quel cassetto che ha chiuso con forza.

Mi ha privato della vista del suo corpo, ma se chiudo gli occhi posso ancora vederlo. Ho perfettamente impresso ogni centimetro di pelle, ogni tatuaggio, e ogni perfetta imperfezione che la rendono unica e bellissima.

«Stai dormendo?» Riapro gli occhi nel sentire la sua voce che mi richiama e le sorrido.

«In realtà ti stavo immaginando senza niente addosso» le dico la verità provocando la sua solita reazione.

Alza gli occhi al cielo, ma sorride, ed io so che non è infastidita, anzi le piace sapere che continuo a pensare a lei, ormai non faccio altro.

«Lo sai che siamo in ritardo?» dice abbassandosi a cercare, presumibilmente, le scarpe.

«Perché? Dobbiamo timbrare il cartellino? E poi non è colpa mia, sei stata tu a passare trentaquattro minuti in bagno.» Mi rendo conto solo dopo, di quello che ho appena detto e sorrido come uno stupido.

«Mi hai cronometrato?» mi domanda inarcando un sopracciglio.

«Mi stavo annoiando Stewart, sei pronta?» mi metto seduto in attesa di una sua risposta, ma ho voglia di baciarla, proprio adesso, quindi mi alzo in piedi e mi avvicino mentre lei è ancora alle prese con la ricerca delle sue scarpe e, non appena si mette in piedi, le prendo il viso tra le mani e mi impossesso delle sue labbra, della sua bocca, di ogni cosa che riesco a prendermi di lei.

Profuma di vaniglia, le sue labbra sono assurdamente morbide, e adoro quando posa le sue mani sul mio petto, specialmente come fa ora, intrufolandosi nella scollatura della mia camicia lasciata sbottonata. Lascio scorrere le mie mani fino ad infilare le mie dita tra i suoi capelli, poi mi sciolgo del tutto quando la sento che si lascia andare tra le mie braccia, lo fa sempre, dalla prima volta in cui l'ho tenuta stretta. Riesco a sentire perfettamente quanto si fidi di me e per un attimo mi sento uno stronzo a tenergli nascosta una cosa tanto importante.

Mi stacco da lei malvolentieri. «Dovremmo andare...» le dico ad un soffio dalle sue labbra, ma non m'importa un'accidenti di andare a questa stupida festa, il fatto è che mi sento in colpa nei suoi confronti e ho bisogno di prendere un attimo le distanze.

«Hai ragione... mi metto le scarpe...» scivola via lentamente dalla mia presa, che si fa sempre più debole, permettendole di sedersi sul bordo del letto per indossare i suoi tacchi.

Mi strofino con forza le mani sul volto costringendomi ad allontanare i pensieri che mi tormentano. Dylan non può avere altro spazio stasera, devo e voglio concentrarmi su Chloe, su di me, su di me e lei insieme. «Stai bene Harry?» mi domanda posando una mano sul mio braccio. So di non riuscire a nascondere bene il mio malessere, ma voglio che stasera si diverta, quindi devo cercare di tirar fuori tutte le mie scarse doti di attore e darmi una regolata.

«Sì, è solo che vorrei tornare a casa mia, così puoi leggermi qualche bella ricetta in spagnolo» le sorrido, sperando di riuscire a convincerla.

«Improvvisamente ti è venuta voglia di cucinare?» mi domanda stando al gioco.

«No, improvvisamente mi è venuta fame, perciò se non vuoi che ti chiuda a chiave qui dentro, ti conviene sbrigarti.» Mi sorride, poi mi lascia un veloce bacio sulle labbra e cammina svelta fuori dalla sua stanza sotto al mio sguardo divertito.

Scuoto leggermente la testa, poi recupero il mio cappotto e infilo distrattamente la mano in tasca. Mi rendo conto solo ora di avere ancora con me il regalo che le ho comprato per Natale e che non ho avuto il coraggio di darle.

Ho agito d'impulso per poi pentirmene subito dopo averlo avuto tra le mie mani mentre tornavo a casa. È una catenina che ho visto in vetrina quando ho accompagnato Zayn che doveva comprare un regalo per Rebekah. Lì per lì ho creduto che fosse un'idea grandiosa, con quel piccolo ciondolo a forma di vagoncino di metropolitana, ma poi, quando il mio neurone solitario si è attivato, ho capito di aver fatto una stronzata.

Come posso darle questa catenina senza chiederle implicitamente di togliere l'altra? Potrebbe persino pensare che l'ho fatto di proposito, che non voglio più vedere quel piccolo cigno quando facciamo l'amore, o in qualsiasi altro momento, e anche se in realtà è così, non potrei mai chiederle una cosa del genere.

«Harry!» la voce alta di Chloe arriva dal piano inferiore e mi riscuote dalle mie stupide paranoie.

«Arrivo!» urlo a mia volta per farmi sentire.

Risistemo la scatolina in tasca, richiudo la piccola cernierina interna e scendo al piano di sotto dove lei mi sta già aspettando.

«Sei lento Styles» mi dice aprendo la porta di casa per poi uscire.

«Sei acida Stewart» rispondo con un sorriso per non farle capire cosa mi sta passando per la testa.

Niente auto stasera, useremo i mezzi pubblici, più precisamente la metropolitana. Scendiamo le scale mobili velocemente, poi ci avviciniamo ai tornelli e non resisto, devo farlo. Di nuovo.

Chloe si avvicina per passare il biglietto, ed io mi stringo a lei, da dietro. «Harry!» la sento lamentarsi, ma non le do retta, le resto appiccicato, facendo scorrere una mano dal suo fianco al suo ventre, poi mi avvicino al suo orecchio per bisbigliare.

«Muoviti Stewart se non vuoi di nuovo correre» le dico, ricordandole la fuga dal controllore di quel giorno insieme. Non se lo fa ripetere, passa il biglietto, il tornello si apre ed io la spingo all'interno restandole incollato.

Si volta poi di scatto e mi guarda con aria minacciosa, ma non posso evitare di sorridere. «Era necessario?» mi domanda stizzita.

«No, ma è stato divertente.» Mi avvicino e le lascio un bacio veloce sulle labbra, poi mi allontano camminando verso la banchina senza fermarmi per aspettarla.

Sento il rumore veloce dei suoi tacchi dietro di me, mi raggiunge e resta ad osservarmi assottigliando gli occhi con le braccia incrociate. È bella, bellissima, anche con l'espressione corrucciata, anche quando è struccata o appena sveglia la mattina. È bellissima sempre, da ogni punto di vista la si guardi, e non posso fare a meno di restare a guardarla quando mi sveglio prima di lei, o quando è impegnata a fare qualcosa e non si accorge che la sto osservando.

Sollevo una mano per portarla all'altezza del suo viso, la poso appena sotto la mandibola che accarezzo lentamente solo con il pollice. Le piccole rughette all'altezza della fronte spariscono quasi subito e i lineamenti del suo volto si distendono, infine torna a sorridere, ma il più bello arriva quando lei si avvicina e mi bacia. Ogni volta che lo fa io vorrei fermare il tempo.

«Com'è che alla fine vinci sempre tu?» mi domanda quando sentiamo il treno avvicinarsi.

«Sono o non sono Harry Styles?» le rispondo come uno stupido idiota, ma è quello che sono.

Il treno si ferma, le porte si aprono e noi entriamo all'interno sistemandoci in un angolo fino alla nostra destinazione.

Lei ancora non lo sa qual è il locale a cui stiamo andando, non gliel'ho detto solo per potermi gustare la sua espressione non appena lo riconoscerà. Louis mi ha parlato di una festa e quando mi ha detto il luogo in cui si sarebbe svolta gli ho detto che ci saremmo stati. Non che m'importi davvero partecipare ad uno stupido veglione di fine anno, ma a lei sembrava piacere l'idea di trascorrerlo con i miei amici e non ho saputo oppormi. Se fosse stato per me avrei passato l'intera serata a sfogliare quel libro di ricette in spagnolo e non trattengo una risatina al pensiero che mi è appena passato per la testa.

«Che c'è?» mi chiede lei a bassa voce.

«Vuoi davvero saperlo?» le domando con un sorriso ironico. Lei annuisce in silenzio, così mi avvicino al suo orecchio. «Stavo pensando ad una lunga lista di ingredienti per una di quelle ricette scritte sul libro che mi hai regalato.» Lei ridacchia, poi mi dà un debole pugno su un braccio.

«Non ti stanchi mai Styles?» mi dice prendendomi in giro.

«Di te? Mai!» Mi lascio andare alla sincerità di una risposta che premeva per uscire e che non avrei potuto trattenere in alcun modo.

I suoi occhi restano fissi nei miei e vorrei realmente potermi lasciare andare del tutto e dirle quello che sento, ma devo prima risolvere la questione di Dylan. Fortunatamente mi salva la nostra fermata che è arrivata giusto in tempo. La prendo per mano restando nel più totale silenzio e ci dirigiamo verso l'uscita.

Mi piazzo davanti a lei sulle scale mobili solo per nasconderle la vista di dove stiamo andando, so che non potrò tenerlo segreto ancora per molto, ma voglio provare a non farglielo capire il più a lungo possibile.

Una volta arrivati in superficie lei inizia a guardarsi intorno. «Harry, ma non siamo già stati qui?» mi chiede osservando la via che stiamo percorrendo.

«Allora qualcosa lo ricordi?» La punzecchio, solo per il piacere di osservare la sua espressione confusa.

Ci sono molte più decorazioni e luci in giro rispetto a quella sera, ma noto che lo ricorda comunque. «Stiamo andando al 'Tunnel'?» mi domanda leggermente stranita.

«Già» le sorrido mentre immagini di lei che butta giù shottini per non dover rispondere alle mie domande mi passano veloci davanti agli occhi.

Sembra passata un'eternità da allora per quante sono sono successe tra noi due. Avvicinarmi a lei non è stato facile, conquistare la sua fiducia nemmeno e magari dovrei raccontarle del bacio di quella sera.

«A cosa stai pensando?» le chiedo vedendola persa tra i suoi pensieri quando siamo ormai ad un passo dall'ingresso del locale.

Lei si ferma e si posiziona di fronte a me. «A quanto sono stata stupida quella sera» afferma avvicinandosi per poi mettere le sue mani sui miei fianchi. Porto le mie sul suo viso e lei inclina leggermente la testa per fare aderire meglio la sua guancia al mio palmo.

«Decisamente stupida...» le dico ripensando al fatto che volesse ubriacarsi da sola. «... Ma abbastanza intelligente da chiamarmi prima di fare qualche stronzata.»

«Quindi sono abbastanza intelligente eh?» Il suo tono di voce è palesemente ironico.

«Abbastanza sì... Abbastanza intelligente da venire via con me...» le accarezzo dolcemente gli zigomi con i pollici. «... Abbastanza intelligente da ballare con me nel mio soggiorno...» il suo sguardo si fa più attento. «... E abbastanza intelligente da baciarmi anche se eri sbronza...» il suo sorriso si fa più ampio come se sapesse già quanto le ho appena raccontato. La guardo chiudendo di poco gli occhi, fingendo uno sguardo minaccioso, ma lei sorride di più. «Tu lo sapevi?» le chiedo.

«Si Harry, mi sono ricordata tutto di quella serata. Tu che mi trascini su per le scale, io che divento sfacciata chiedendoti di ballare, quel bacio meraviglioso, poi la mia corsa al bagno, l'incubo e tutto il resto... Volevo solo che fossi tu a dirmelo...» Le sue parole mi colpiscono molto più di quanto lei non immagini.

Ha fiducia in me, si aspetta che io sia sincero con lei, ma io non lo sto facendo, le sto nascondendo una cosa importante. Forse dovrei dirglielo io prima che lo sappia in qualche altro modo... Sì, è da me che deve saperlo. «Chloe...» lei mi guarda con attenzione restando in silenzio, ma proprio quando sto per parlare veniamo interrotti.

«Siete arrivati prima di noi!» La voce di Zayn arriva subito dopo la sua pacca sulla spalla e d'un tratto ho perso tutto il coraggio che mi stava spingendo a rivelarle la verità.

Chiudo per un secondo gli occhi, poi li riapro e le sorrido, lo fa anche lei, ed io mi dico che devo darmi una regolata se non voglio combinare un disastro. Ci sarà anche Dylan stasera, come potrei rovinare la festa a tutti? E poi non ho alcun diritto di farlo... o sì?

«Harry entriamo?» Scuoto leggermente la testa per riprendermi dai miei vaneggiamenti per vedere Zayn che mi osserva con una strana espressione. Lui sa. Nel viaggio di ritorno da Montreal si è accorto di quanto il mio cervello stesse andando a fuoco e di quanto avessi bisogno di parlare, di tirare fuori quello che mi stava torturando, e non ha mollato la presa fino a che non ho vuotato il sacco.

Mi ha ascoltato in silenzio, totalmente incredulo. So bene che sembra tutto un maledetto piano del destino, io stesso ho stentato a crederci all'inizio, ma Kelly ha confermato ogni parola, e fingere davanti a Dylan sta diventando sempre più insopportabile.

«Sì, scusami...» Chloe e sua sorella si sono incamminate davanti a noi che le seguiamo all'interno del locale già estremamente affollato ed estremamente rumoroso.

«È tutto a posto?» mi domanda il mio amico mentre ci stringiamo per passare in mezzo alla ressa di persone accalcate davanti al bancone del bar.

«Sì Zayn, ero solo sovrappensiero. Sai se gli altri sono già arrivati?» gli chiedo cambiando discorso per non dover rovinare anche a lui la serata.

«Mi ha scritto Lou che è già al tavolo. Praticamente aspettano solo noi.» È stato Louis ad organizzare la serata, lui a prenotare il tavolo per tutti. È sempre stato l'anima della festa.

Ci facciamo largo tra la folla ed arriviamo al nostro piccolo angolo dove trovo già riuniti tutti quanti. C'è Niall con una ragazza che non avevo mai visto, Liam con la bionda che ha iniziato a frequentare la settimana scorsa, c'è Louis attaccato ad Eloise come una cozza, e c'è Dylan che so essere ancora infatuato di Chloe. Non me l'ha mai detto apertamente, ma da quando abbiamo avuto tempo fa quella sorta di chiarimento, io so che lui è ancora attratto da lei, me ne accorgo da come la guarda, da come le parla e non posso che darmi dell'idiota al pensiero che la stavo spingendo tra le sue braccia.

Saluto tutti, lo fa anche Chloe, poi mi siedo in un angolo, lei sul divanetto accanto a me. Si appoggia con la schiena sul mio petto ed il mio braccio intorno al suo collo. Tengo la mano sulla sua spalla e il mio braccio trema appena quando lei ride per qualche stronzata detta da Louis che stasera sembra più lanciato del solito, ma forse è lo champagne che sembra non voler smettere di bere.

La serata sta andando bene, molto meglio di quanto mi aspettassi. I miei amici sorridono, ridono e si divertono. Chloe si stringe a me, non sapendo neanche di quanto io abbia bisogno di questo contatto con lei stasera.

Arriva la seconda bottiglia e anche Chloe sembra gradire tanto che è al suo terzo bicchiere. So bene quanto poco regga l'alcool ed inizio a pensare che stasera non mi leggerà nessuna dannata ricetta in spagnolo, ma si addormenterà come una bambina.

«Perché non ne vuoi?» Chloe si è appena voltata verso di me con un bicchiere pieno in mano e gli occhi decisamente lucidi.

«Perché stai già bevendo tu per entrambi» le dico provocandole una piccola smorfia sulle labbra che mi affretto a baciare.

Torna ad appoggiarsi a me tenendo il bicchiere tra le dita. In realtà non sta bevendo così tanto, ma io voglio restare completamente lucido. Ho troppe cose per la testa, e voglio prestare attenzione ad ognuna di esse. Come ad esempio il discorso fatto con mio padre il giorno di Natale, discorso in cui mi ha proposto di prendere il posto di Jordan per la gestione del personale. Mio fratello era entusiasta dell'idea, io un po' meno dato che sono abituato a prendere giusto un paio di decisioni l'anno, ma in questo caso, si tratterebbe di maggiori responsabilità e non so se posso farlo dato che non ricordo nemmeno come sia chiama Alan.

«Mi fai ballare Harry?» mi domanda ancora, voltandosi solo leggermente con il viso.

«C'è solo un posto dove vorrei farti ballare adesso, e non si tratta di quella pista piena di persone» Chloe ridacchia per la mia allusione, poi si gira e mi bacia. Resta a guardarmi, il suo sorriso scompare, il mio anche, la sua mano arriva sul mio viso per lascarvi una carezza e l'unico posto dove vorrei davvero essere è dentro al mio letto, con lei.

«Torno subito» dice a bassa voce e, lentamente, scivola via dalla mia presa per alzarsi.

La guardo allontanarsi insieme a sua sorella e alle altre ragazze mentre si dirigono verso la pista da ballo. È goffa, ma comunque incredibilmente sexy anche indossando un semplice paio di jeans. Mi accomodo meglio sul divanetto per guardarla, per osservare i suoi movimenti e il suo corpo che posso perfettamente immaginare senza gli indumenti che ha addosso.

D'un tratto, una figura attira la mia attenzione. È di spalle, ma non credo di sbagliarmi su chi sia. La pace e la serenità che stavo provando fino ad un attimo fa vengono bruscamente interrotti da uno strano senso di inquietudine che si fa spazio nel mio petto, come un presagio che qualcosa di molto poco piacevole stia per avvenire.

'Non può essere' mi dico mentalmente mentre continuo a tenere gli occhi sulla sua figura snella proprio accanto a Chloe, e credo stia per avverarsi il mio incubo peggiore. Poi, la ragazza si gira e il mio fiato resta bloccato tra i polmoni e la gola, il cuore sembra improvvisamente cessare di battere, non sento nemmeno più il rumoroso frastuono della musica martellante che mi ha assordato finora le orecchie. Mi sembra di percepire un unico fischio, continuo, che mi avvisa dell'imminente pericolo e, quando riesco a voltarmi verso i miei amici, li trovo tutti a guardarmi con gli occhi sbarrati a dimostrazione che non sto avendo una fottuta allucinazione.

Lei è lì, accanto a Chloe, esattamente alle sue spalle ed io non so davvero che cazzo fare!

Sono paralizzato, come uno stupido idiota, e so bene che dovrei fare qualcosa invece di restare a fissare loro due in mezzo alla pista, una accanto all'altra, ma non mi aspettavo di vederla di nuovo, qui, stasera, e sono completamente disorientato.

«Harry!?» La voce di Zayn mi fa voltare nella sua direzione. «Pensi di restare a guardare ancora per molto?» mi chiede spronandomi ad agire in qualche modo.

«Che cazzo devo fare?» gli domando usando un tono fin troppo scontroso, come se fosse colpa sua, e so bene che non è così, ma sono praticamente terrorizzato. Se mi alzassi per andare da Chloe, lei mi vedrebbe di sicuro, se resto qui e lei mi vedesse potrebbe avvicinarsi al tavolo e Chloe la vedrebbe comunque

Non bastava la rivelazione di Kelly e relativi sensi di colpa nei confronti del mio amico, il regalo che ho ancora in tasca e che non ho coraggio di darle, il fatto che non possa dirle quello che provo perché non voglio fondare qualcosa su cose non dette, e mio padre che mi promuove a completare il disastro della mia testa, no! Ci voleva anche il suo stramaledetto ritorno.

Sono confuso, mi sento sottosopra, e per fortuna non ho bevuto ancora un goccio, ma potrei scolarmi l'intera bottiglia in un attimo solo per potermi dimenticare quello che sta succedendo.

«Vado a chiamare Chloe così le puoi spiegare quello che potrebbe succedere?» suggerisce Louis.

«Perché tu credi che se vai lì non ti riconoscerebbe?» Conosce bene tutti i miei amici, se dovesse vedere qualcuno di loro, capirebbe subito che sono qui.

«Harry dovresti lasciare perdere e goderti la tua serata. Non le devi alcuna spiegazione, non le devi proprio niente...» È Zayn a parlare, e forse ha ragione. «... se n'è andata, ha preso la sua strada, ignorala come lei ha ignorato te...»

Emetto un lungo sospiro, poi mi appoggio con i gomiti sul tavolo e nascondo il viso tra le mani. Vorrei non essere venuto qui stasera, vorrei poter risultare invisibile e vorrei non dover rischiare di rompere l'equilibrio che io e Chloe abbiamo raggiunto, ma sono quasi certo che se lei sapesse chi è la ragazza alle sue spalle, non sarebbe così sorridente e rilassata come è in questo momento.

Il tempo scorre inesorabile senza che io riesca a prendere una decisione sul da farsi. «Harry stai bene?» Sento la mano di Chloe posarsi sulla mia testa piegata in avanti. È tornata al tavolo ed io non ho ancora risolto nulla.

Si siede accanto a me, facendo scivolare la sua mano sulla mia schiena. Alzo la testa e resto a guardare il suo viso preoccupato. «Sto bene, solo...» cazzo, devo assolutamente dirglielo!

«Solo?» mi incita lei, non appena smetto di parlare.

«C'è una cosa che devo dirti...» devo smetterla di fare il vigliacco, dopotutto non ho fatto niente di male.

«Harry mi stai spaventando.» Leggo chiaramente nei suoi occhi la paura per le parole che ho appena pronunciato. Devo rimediare subito, ma quando sto per aprire di nuovo la bocca, sento chiaramente quella voce, quella che appartiene alla ragazza che ha preso il mio cuore per calpestarlo sotto al suo tacco dodici riducendolo in minuscoli pezzettini.

«Ciao Harry!» Chloe si volta immediatamente in direzione di quella voce, istintivamente lo faccio anche io, ma molto più lentamente, e ritrovarla dopo tanto tempo a questa poca distanza, mi provoca una forte fitta al petto che fatico a tenere sotto controllo.

«Ciao Winter...»

E, nonostante il frastuono, sono certo di aver sentito un piccolo crack...



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SPAZIO ME

Non cercatemi, non mi trovereste 😇😇😇

Totale punto di vista di Harry in cui spiega chiaramente tutta la confusione che ha in testa, tutto ciò che lo tormenta o comunque non lo fa essere totalmente tranquillo

C'è la questione di Dylan, il fatto che lui si senta di stare in qualche modo tradendo la fiducia di Chloe, il riavvicinamento con suo padre e il regalo che ha comprato per lei che non ha il coraggio di darle perché si fa un sacco di paranoie. Harry è convinto che se le desse quella catenina sarebbe come chiederle di accantonare Dylan quindi è molto combattuto.

Per finire, a tormentargli la vita, torna Winter e...

Sorry, no spoiler.

Nel prossimo capitolo i nostri protagonisti si affronteranno su questo, e succederà ancora qualcosa. Insomma non è ancora arrivato il momento per loro di essere tranquilli.

Vi auguro una splendida domenica, non odiatemi troppo.

Eeeeee niente, buona lettura 😍

 
   
 
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