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Autore: terryoscar    04/06/2018    11 recensioni
Autrici: Aizram e Terryoscar
“ Avventura sulle Alpi” nasce per caso.
Aizram ed io ci siamo conosciute grazie alla mia prima pubblicazione: ” Oscar storia di un grande amore.”
“Dopo averla portata a termine, Aizram mi ha contattata, chiedendomi di scrivere un’altra storia ma allegra e divertente riguardo ai nostri personaggi preferiti: Oscar e André.
Inizialmente le ho detto che non sapevo nemmeno cosa scrivere, e lei mi ha suggerito di fargli fare un bel viaggio verso le Alpi.
I primi tre capitoli li ho scritti da sola, prendendo spunto i suggerimenti di Aizram ma poi, grazie alla tecnologia di cui usufruiamo abbiamo scritto i capitoli successivi in tempo reale: tramite skipe.
Quindi questa storia è scritta a quattro mani da Terry e Aizram. Si sa due cervelli funzionano meglio di uno!
E così nasce “Avventura sulle Alpi!”
Qui avremo il generale che tenterà di convincere sua figlia a sposarsi, perché a suo dire ormai incontrollabile da quando frequenta i Soldati della Guardia e sopratutto pretenderà da lei un erede a cui tramandare il titolo nobiliare. Naturalmente Oscar di sposarsi non ne vorrà sapere, quindi si scontrerà con suo padre, e non solo con lui ….
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'IO SONO IL GENERALE JARJAYES'
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Il piano del Generale

Sento bussare alla porta della mia stanza: è mio padre che mi chiama per assistere alla messa domenicale. Ha chiesto ad uno degli uomini di turno, di far chiamare anche i nostri compagni di viaggio affinchè assistano alla funzione. Credo che mio padre voglia punire Alain obbligandolo ad un’ora di silenzio e meditazione. In fondo condivido la Sua scelta.
“Andrè, anche la messa al forte dobbiamo subire! Certo che il tuo futuro suocero ha delle idee…..!”
“Alain taci, se ti sente potrebbe farti la pelle, ormai credo che tu sia un sorvegliato speciale! Ed evita di fare ulteriori uscite o saranno guai!”
Alla fine della funzione, Gerard, Alain ed io salutiamo i soldati che ci hanno ospitato nelle loro camerate, ci rechiamo nel porticato del Fortezza, pronti per la partenza.
Oscar e suo padre si apprestano a salutare gli ufficiali che ci hanno ospitato, dietro di noi si chiude il portone principale di Forte di Exilles, siamo in viaggio per Avigliana.
Oggi è una splendida giornata di sole, davanti a noi si staglia un’altra parte della Valle, il percorso è ormai in discesa ed il clima migliora: ci lasciamo alle spalle le punte più alte delle Alpi e ci avviciniamo alla pianura.
La vallata si apre a fianco di un fiume, di cui seguiamo in gran parte il tracciato, tra monti ai due lati. Superiamo la piccola città di Susa e poco oltre ci fermiamo per fare riposare i cavalli e consumare un veloce pasto, accampati in uno spiazzo. Per fortuna, man mano che si scende la neve lascia il posto ad un terreno umido ed un poco fangoso, e riusciamo a viaggiare con maggiore tranquillità.
Nel pomeriggio vediamo sulla destra un alto monte con una costruzione imponente.
“Comandante, sapete cos’è quella costruzione?”
“Alain, si tratta di un monastero: la Sacra di San Michele! È a guardia di un’altra parte della valle”
“Non vorrete farci pernottare nuovamente in un monastero?!!! Mi pare di avere pregato a sufficienza in questi giorni!”
“No Alain, sarebbe inutile salire sul monte Pirchiriano per poi dover discendere, ci fermeremo ad Avigliana, in una locanda. Ti ricordo che valgono ancora gli ordini di Briançons, vedi di non deludermi!”. Mio padre inarca un sopracciglio, non comprendendo quanto è sottointeso nel nostro dialogo, ma non intendo dargli altre spiegazioni.
Dopo tanto aver portato i cavalli al galoppo, abbiamo portato i cavalli al passo, tra non molto arriveremo al villaggio, pernotteremo in una locanda.
E’ da ieri mattina che non ho avuto modo di scambiare una sola parola con Andrè, e chissà fino a quanto sarà così, diventa sempre più difficile parlare con lui, non siamo mai soli.
Raggiungiamo finalmente Avigliana, una piccola città racchiusa nelle mura medievali, con due splendidi laghi ai suoi piedi. Mio padre sceglie una locanda, piccola ma apparentemente ordinata.
“Buona sera, signori in cosa posso esservi utile?”
“Dovete servirci un pasto ed abbiamo bisogno di stanze per la notte.”
“Benissimo signori, intanto che faccio preparare la cena, vi mostro le stanze, venite da questa parte prego!”
“Dispongo di tre camere libere, due con il doppio letto ed una con un ampio letto matrimoniale, a meno che non vogliate compagnia per cui dovrei sistemarvi diversamente.”
Vedo mio padre ribattere immediatamente: “Vanno bene queste, tu Oscar dormirai nella matrimoniale, Andrè ed io prenderemo la stessa stanza e voi due naturalmente dividerete l’altra.”
“Bene signore, visto che avete deciso come disporvi, potete sistemarvi, tra meno di mezzora, sarà pronta la cena.”

“Ahahah Gerard il Generale gliel’ha fatta nuovamente al caro Andrè, addirittura si è assicurato che dormisse con lui ahahah si vede che non lo conosce affatto!”
“Alain ridi pure, ma intanto quei due, per come stanno le cose, non hanno modo di stare un po’ da soli, a me fanno sola pena.”
“Vedrai, vedrai si rifaranno … loro avranno tutto il tempo ma io … ehi Gerard, che ne dici se stasera ne approfittiamo, aspettiamo che il vecchio si chiuda in camera, e via … a caccia di qualche bella italiana.”
“Ma Alain, non pensi, che il Generale possa venire a controllare nelle stanze? E gli ordini del Comandante?”
“Anche se fosse? Metterò i cuscini sotto le coperte, non verrà mica ad alzarle?!!”
“Chi lo sa, non dimenticare che sarebbe capacissimo di sbirciare anche sotto le coperte e …”
“Su, su La Salle, non ti facevo così codardo! Comunque tu fai ciò che vuoi, io questa notte andrò a caccia!”

Siamo seduti intorno ad un tavolo, l’oste ci ha servito la cena, Alain, Gerard, mio padre ed Andrè hanno un’aria stanca, a dire il vero anch’io non ce la faccio, sento che il sonno sta prendendo il sopravvento
“Oscar, hai l’aria stanca!”
“Si Andrè, appena avrò finito, tornerò in camera mia.”
“Avete ragione Comandante, il viaggio è davvero faticoso; anch’io farò la stessa cosa, appena avrò finito. Vi assicuro che non ce la faccio più!”
“Ma Alain, se fino a poco fa ….”
“Sento che il mio amico mi pesta il piede sotto il tavolo, mi lamento: “Ahaia …”
“Gerard cos’hai?”
“Niente Andrè, è solamente un crampo.”
Sento Alain distogliere l’attenzione dalle mie parole spezzate, e dice: “Generale, qual è la prossima tappa?”
“Torino, non dista molto ma i cavalli sono stanchi, credo che ci metteremo poco più di un giorno, sarà inevitabile passare la prossima notte all’addiaccio.”
“Se è così Generale, allora vorrà dire che stasera ne approfitterò per ritirarmi nella mia stanza al calduccio, ho bisogno di riposo!”
Vedo Andrè guardarmi con sospetto, mi conosce benissimo, sa perfettamente che andrò a riposare si, ma nel letto di qualche fanciulla.
“Bene signor Generale con il vostro permesso, mi ritiro in camera mia. Comandante, Andrè a domani.”
“Aspetta Alain vengo anch’io.”
“Oh Gerard, mi fa piacere che abbia deciso anche tu di seguirmi, visto che ci aspettano giorni difficili ne abbiamo bisogno, su andiamo … buona notte a tutti!”
“Buona notte Alain!”
“Padre, Andrè, salgo anch’io in camera, sono stanca, ho bisogno di riposo.”
“Va pure Oscar, a domani.”
“A domani … Andrè.”
“A domani Oscar.”
“Andrè, rimani con me per l’ultimo bicchiere?”
“Va bene signore, ma poi andrò a dormire anch’io.”
“Bene figliolo, ci facciamo portare un altro bicchiere di vino.”

Percorro il corridoio con il mio amico La Salle, dopo tutto come ha detto il vecchio, ci aspettano ancora giorni difficili, freddo e turni di guardia, un po’ di compagnia non può che farmi bene.
Ehi Gerard, non so tu, ma io ho già preso accordi con una donzella, mi infilerò direttamente nella sua stanza.”
“Io penserò dopo a cosa fare.”
“Come sempre Gerard ahahah!”

Percorro il corridoio che mi porta in camera mia, giro la maniglia per entrare, quando vedo in fondo il corridoio, Alain chiudersi in camera con una donna: è inutile, le mie raccomandazioni non sono servite a niente, ma se lo scoprisse mio padre, scoppierebbe il finimondo.
E’ meglio che vada a dormire. Sono nel letto penso ad Alain: è davvero incorreggibile, non riesce a stare lontano dalle donne …. penso ad Andrè, lui è così diverso, non soltanto da Alain, ma da tutti gli altri uomini.
Nessuno può eguagliare il mio Andrè …..mio…..accidenti! Il mio Andrè!

“Bene Andrè, ora che siamo soli, possiamo parlare in tutta tranquillità e soprattutto lontani da orecchie indiscrete …”
“Ditemi signor Generale.”
“Sono contento di darti in sposa mia figlia, come sono contento che tu non ti sia opposto, in caso contrario non so, ti avrei convinto in qualche modo.”
Sorrido per le parole appena dette dal Generale penso: obbligato a sposare l’amore della mia vita? 
“Però adesso Andrè, mi devi dire che genere di sentimenti ti legano ad Oscar!”
“Io … signore …”
“Parla Andrè, come se fossi tuo padre, dopo tutto sei cresciuto in casa mia ed io ti ho accolto come tale!”
Sono impacciato, il Generale mi parla davvero come un padre, non me lo sarei mai aspettato, sarà forse stato quel bicchiere in più che ha bevuto?
“Allora Andrè perché tanta esitazione, forse mia figlia non ti piace poi così tanto? E’ per via del suo carattere? Allora forza dì qualcosa, comincio a diventare nervoso e a perdere la pazienza!”
“Vedete Generale, io … amo vostra figlia … da sempre. E l’idea che diventi mia moglie, non può che farmi gioire.”
“Oh che Dio sia lodato! E’ quello che volevo ascoltare! Bene, bene Andrè, e adesso dimmi, lei ricambia i tuoi sentimenti?”

Questa domanda proprio non me l’aspettavo, adesso si che non so cosa rispondergli.
“Allora Andrè, è mai possibile che debba tirarti le parole di bocca? Su sbrigati che non ho tempo da perdere, sono stanco anch’io, e domani ci aspetta un’altra giornata di viaggio, allora? Su muoviti, ti ama o no?!!”
“Vedete Generale io … io …”
“Io, io, ti decidi a parlare?”
“Non lo so Generale, Oscar ed io non abbiamo avuto modo di …”
“Cosaa? Ma stai scherzando Andrè?!! Ma si può sapere di cosa avete parlato tutte quelle notti che avete trascorso insieme? O … o avete fatto altro anziché chiarire i vostri sentimenti?!!!”
“Generale … ma…”
“Ma ma ma, non sai dire altro Andrè?”
“Signore per favore non scherzate su certi argomenti, io …”
“Basta Andrè, queste tue affermazioni poco concrete mi fanno perdere solo la pazienza, comunque una cosa è certa, tu la ami!”
“Si signore.”
“Bene, è già qualcosa, anzi è fondamentale, adesso tocca a lei amarti, ed io ti ordino di farti amare, si insomma, convincila, corteggiala, in pratica, fa tutte quelle cose che piacciono alle donne!”
Io sono costernato per quello che il Generale mi dice, non posso crederci, devo fare tutto quello che piace ad una donna…..ma Oscar non è certo una donna comune! Apprezza di più un bel duello che un ballo…. Il Generale mi guarda severamente e continua: “Andrè, è vero che negli ultimi giorni non avete avuto modo di rimanere un po’ da soli, ma quando saremo arrivati a Venezia, sarà tutto diverso.”
“Signore, quanto tempo ci intratterremo?”
“Penso circa una settimana e tu avrai tutto il tempo di corteggiare mia figlia, mi raccomando fa del tuo meglio Andrè, voglio che lei ti ami, solo così potrà esserci armonia tra di voi e quindi darmi tutti gli eredi che servono. Chiaro Andrè? E’ inutile gironzolarci intorno, sappiamo entrambi che mia figlia in quanto a carattere ne ha da vendere, è un osso duro, lo so, quindi figliolo sii più deciso e fatti valere, conto su di te. Avrai una settimana a disposizione, per farti amare da mia figlia … naturalmente non in senso letterario, ciò voglio dire amarsi si, ma … mi riferisco a conoscersi e basta, intesi Andrè? E’ inutile che le lo ripeta, tanto tu hai già capito, vero?”
Lo guardo con pazienza, e lui mi dice: “Bene hai capito, adesso io vado a letto sono davvero stanco, buona notte Andrè!”
“Buona notte Generale!”
Ciò che ha detto è assurdo, se l’avesse ascoltato Oscar, non so cosa sarebbe accaduto.

E’ mattina, la prima cosa che faccio è precipitarmi dietro la stanza di Alain, busso, sento appena una voce che farfuglia: “Avanti.”
Il mio tono è severo e deciso: “ Soldato Sasson, soldato La Salle, vi ordino di mettervi in piedi immediatamente!”

Ci sveglia di soprassalto il suono della sua voce, scattiamo in piedi, accorgendoci in seguito che siamo in mutande.
“Agli ordini Comandante Oscar!”
“Alain, se credi di prendermi in giro ti sbagli, tu hai confuso un po’ le cose, qui sei in missione, non a divertirti, è chiaroo?!”
“Ma comandante Oscar, a cosa alludete?”
“Fingi di non sapere, bravo sei davvero un commediante. Mi riferisco a ieri sera, altro che stanco! Ti sei infilato si in camera, ma non nella tua, non è questo che voglio da te Sassoin, un’altra delle tue e ti giuro che non sarà mio padre a sbatterti fuori dall’esercito ma io!”
Vedo il Comandante adirato, stavolta non ha nessuna intenzione di farmela passare liscia, tento di difendermi , ma non serve a nulla.
“Comandante vedete io sono … stato coinvolto da una tresca, non è stata colpa mia ecco …”
“Basta Alain hai superato il mio limite della sopportazione, un ultimo passo falso, e sei fuori, chiaro?”

Vedo Il Comandante uscire furiosa dalla stanza.
“Alain, sei stato scoperto, ora credo che sia giunto il momento di darti una calmata, altrimenti la vedo male.”
“Gerard era così furiosa, che secondo me non si è accorta che eravamo in mutande, è tale e quale a suo padre, quando si arrabbia diventa una belva inferocita.
Povero Andrè, non sa in che guaio si è andato a cacciare, poveraccio, che pena mi fa!!”

 
   
 
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