Anime & Manga > Lady Oscar
Segui la storia  |       
Autore: swimmila    05/06/2018    11 recensioni
Ti concedo il lusso di chiamarlo amore solo perché voglio rispettare il tuo dolore. Nel frattempo, continuerò a sfogliare l’ipocrisia che riveste questa tua infatuazione. Voglio guardarlo negli occhi, questo presunto amore; in faccia, di lato, di schiena, e prenderlo a picconate ogni volta nel modo in cui l’ispirazione del momento mi suggerisce, fino a fargli confessare il vuoto che lo riempie.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: André Grandier, Axel von Fersen, Generale Jarjayes, Hans Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Chi, se non un marito?

“So che vostro padre, il Generale Jarjayes, ha intenzione di farvi accettare una proposta di matrimonio”
Il primo colpo. Una lama nelle viscere. L’urlo soffocato nella disciplina. La sorpresa nascosta nella paralisi dell’attenti.
“Oscar io….vorrei che foste voi la donna che sarà al fianco del mio Fersen.”
Il secondo. L’affondo della disperazione. L’ottundimento che lo incassa.
Eravamo sole. Due donne deliranti. Di dolore l’una. Di stordimento l’altra.
L’agonia di un amore che cerca l’amicizia della propria morte. L’ardire di un tormento che vuole almeno scegliere l’arma del suo supplizio. La supplica di un cuore dilaniato ad un cuore raggelato.
L’erba soffice sotto la mia mano. La passione di un sole morente che si spegne nell’imperturbabilità del fiume.
I rebbi dell’angoscia a farmi sanguinare l’anima.
Il bagliore di una lacrima nel lucore di un’alba. Lo splendore di un diamante nella promessa di un nuovo giorno.
Sono contento che sia stato ferito io all’occhio e non tu, credimi Oscar.
L’infinito, in quella dolcezza. L’immensità, nel tuo cuore. L’eternità, nel tuo starmi accanto.
La tua solitudine scambiata per riservatezza, la gioia negata ad una paternità innata: improvvisa, la risposta sempre schivata a domande mai formulate.
La naturalezza del tuo coraggio specchiata nel disagio della mia codardia.
L’urlo della stoffa lacerata, il grido soffocato nel mio petto, l’orrore nei tuoi occhi, le tue lacrime sul mio viso.
Una rosa non sarà mai un lillà.
Quale amore sublime ha la forza di tornare indietro dall’inferno prima di compiere l’irreparabile? Quale animo tenace ha la potenza di sedare l’esplosione di un magma covato nelle viscere del tempo?
Chi, se non un marito, è già tutto questo?
Chi, se non una pazza, ama l’infinitamente meno?
La mia scelta: la tua rinuncia, nella mia rinuncia.
 
Ho rifiutato l’invito di Alain ad unirmi al suo boccale e alla sua boccaccia. Il suo spirito dissacrante, stasera, non mi sarà di alcun aiuto. E poi la morte, al contrario della vita, è un atto che si compie in solitudine.
Non sono nemmeno passato da casa, a fine turno. Non volevo vederti cambiata d’abito. Non volevo vedere la tua trepidazione a stento contenuta mentre ti avvii verso un futuro che mi esclude. Non voglio immaginare le braccia di Fersen che ti sostengono nella danza della vostra promessa di matrimonio.
Per quanto mi riguarda, ho tutta l’intenzione di morire qui, adesso. Bevo birra e lacrime e attendo la magnanimità della morte che mi libererà dalla tortura di questa vita.
Alzo il boccale vuoto per attirare l’attenzione dell’oste. Questa birra disseta come sabbia. Sento la gola arsa, gli occhi in fiamme.
Una mano si chiude attorno al mio polso. La morte è venuta a prendermi con una rissa. Mi volto per esprimerle gratitudine. Inciampo in due occhi azzurri in cui non so leggere.
“E’ la terza bettola in cui ti cerco.”
Brume d’alcol e di disperazione nei tuoi occhi. Il tuo stupore candito in parole mute. La febbre del rimorso a scavarmi dentro. Un pugno, un altro, e un altro ancora, nel mio stomaco.
La tua voce è salda come lo sguardo in cui a poco a poco ritrovo casa. Ci metto un’eternità a darti un senso. La divisa. La terza bettola. Che vuol dire? Eri di turno stasera? Accidenti, mi sono sbagliato. Non è stasera il ballo in tuo onore. Non è stasera il mio appuntamento con la morte.
La sedia dura sotto le mie gambe. Le parole ancora in fuga dalla tua bocca. La mollezza del dubbio nel tuo sguardo. La fermezza della decisione nel mio. La mia occhiata sottile tutt’intorno.
“André. I tuoi gusti stanno peggiorando”.
Ti siedi davanti a me. Sono ancora incapace di articolare suono. Tu, invece, parli e ti muovi con la determinazione del comando, anche se non sembrano ordini quelli che scandisci. E poi, finalmente, riconosco quella minuscola scintilla nei tuoi occhi. Quella con cui tante volte hai dato fuoco alla tua voglia di provocarmi. Per scherzo. Per rabbia. Per ripicca. Metto a fuoco con il solo occhio che mi è rimasto, interpreto con l’istinto dell’anima e dell’esperienza, e capisco che vuoi provocarmi per sdrammatizzare. Capisco che era stasera il ballo in tuo onore. Il mio appuntamento con la morte.
Negli occhi della mente, un salone che ho lasciato di stucco. La mia assenza, lì, bruciante come uno schiaffo. La complicità del silenzio, qui, a spiegarti la mia presenza. Con l’anima a pezzi, a sollevarti dal tuo dolore. Con una birra, a sopportare il mio.
Afferri il mio boccale vuoto e lo agiti in aria. L’oste ti vede subito. Mi concedo la distrazione dell’offesa. A me, poco fa, mi aveva ignorato. Ma io non ho i tuoi capelli d’oro. L’azzurro penetrante dei tuoi occhi. La bellezza apodittica del tuo viso. L’uomo si asciuga le mani arrossate nel grembiule cencioso, caracolla verso di noi, lascia due boccali pieni e si porta via questo vuoto. Questo vuoto.
Un ufficiale e l’ordine della sua sovrana. Una donna a respingerlo. Un’altra donna a lavarne l’onta con le lacrime. L’irriverenza di un pensiero fugace, l’angolo di un sorriso tirato su: il Generale mio  padre non saprà mai di avere un traditore in famiglia.
Ritrovo la compostezza nei miei pensieri. Accarezzo con gli occhi la tua divisa che mi ha riportato in vita. Mai mi sei apparsa così donna in una uniforme. Mai ho amato questi titoli e questi gradi che oggi ti hanno sfilato l’anello dal dito. Segui il mio sguardo, intuisci i miei pensieri. Non ho vergogna di mostrarteli. Sai da un pezzo che il mio cuore è tuo. E tu, stasera, ne hai ricomposto i cocci e lo hai riadagiato nella speranza. Allisci una piega immaginaria sulla tua manica impeccabile mentre i tuoi occhi impediscono ai miei di muoversi dai tuoi: è il tuo modo per dire quello che non dici. Lasci che sia la tua divisa a parlare per te. La ascolto, e sono le parole più belle che abbia mai udito.
Un uomo e il suo immenso amore per me. Il mio dolore a scrivere il tuo conforto. La nostra magnifica amicizia a consolare il tuo amore. L’angolo del dolore inumidito negli occhi: non saprai mai quanto la dolce follia di un padre abbia sfiorato la felicità della figlia. Quanto il prezzo della tua serenità abbia sfiorato la mia pazzia.
Ad un tratto sollevi il boccale nell’intenzione di un brindisi. Sarebbe troppo complicato spiegare a chi ce lo chiedesse a cosa stiamo brindando. Ma noi lo sappiamo. L’incontro dei nostri boccali risuona nella confusione del locale. Il sorriso, nei nostri sguardi, si accende di connivenza.
Alzo il boccale. Aspetto il tuo. Si trovano. Tintinnano. Il lampo di una lacrima nei tuoi occhi. Lo splendore di un diamante nella limpidezza della tua gioia.
Stasera, André, sono contenta che sia io a soffrire e non più tu.
 
 “Ecco qua, alla salute ragazzi!”
Metto altri due boccali colmi di fronte ai due avventori. Cade un po’ di birra sul tavolaccio. Accidenti, un’altra macchia nel legno imputridito. Mi allontano e lascio il soldato e l’ufficiale a tracannare le loro birre. Mah, chi li capisce questi uomini d’armi? Il soldato bruno fino a poco fa sembrava sul punto di svanire. Ora, invece, ha ritrovato favella e voglia di brindare. A che cosa, poi!
E l’ufficiale biondo….per Dio! Ho dovuto assicurarmi che in mezzo alle mie gambe non si fosse smosso niente. Non ho mai visto un soldato così bello in vita mia!
   
 
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: swimmila