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Autore: _Maeve_    05/06/2018    3 recensioni
arriverà sempre l'Estate, al sapore di dissapore
Spaccato estivo o di inizio Estate, stagione foriera di sentimenti contrastanti, che sentivo di dover incanalare da qualche parte. L'Estate ciclica e eterna come implacabile rimando allo scorrere del tempo, al senso di sospensione e di costernazione che esso causa a noi e a ciò che vorremmo fare, ai desideri appena accennati e subito smorzati in questa implacabile macchina cosmica e amniotica.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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trompel'oeil
Trompe-l'oeil


C'è uno strano profumo nell'aria.
Una sorta di padronanza, di spadroneggaire d'ambienti
che non sembra neanche vero.
L'alone di sudore arrossato che trapela dalle imposte,
questo avanzare placido e inespresso di un crepuscolo ventilato
carico di gogne,
questo rimbombo del tempo illogico e assurdo,
questo rigurgito quantico, questo sfasamento nell'evoluzione cellulare.
Oh, è lì da qualche parte, il mare!
Nel sacro spazio dell'ordine naturale, tra il contigente metereologico
e il nulla,
è lì se solo ti sporgi dall'angolo...!
e galoppa nell'aria come l'Idea del Futuro,
scortato in trionfo dalla straniante, epifanica consapevolezza
che non avrò i capelli diversi o più belli, fra due anni:
arriverà sempre l'Estate, al sapore di dissapore,
e attenderla sarà come l'orlo del baratro e del binario nove,
e una brutta ragazza
sotto la Tour Eiffel, e Aristofane a Montmatre.




Note
Trompe-l'oeil - se perdonate il titolo un po' cliché -  è una piccola illusione, o meglio un affresco/affaccio su qualcosa di infinito e indefinibile, su sensazioni che volevano dire di più (e di più dovevano essere i versi, che mi auguro non si arrestino, nel finale, un po' troppo bruscamente anche per un aprosdoketon). Forse però è meglio che siano andati così, o che ci siano stati, piuttosto che, solito, trito e ormai un po' comico nemico, il famigerato nulla. Quel mare, che lì scorgete appena, prendetelo come il mare nel Viandante sul Mare di Nebbia di Friedrich; per il resto, per l'appunto, sono contenta di aver lasciato un minimo segno, nel mio memoir diacronico di poesia volgarmente empirica, di quest'inizio un po' sfasato di Estate, e, anche se è buttato lì e ci dovevano essere anche altri versi, di Parigi.
Che si dice in questi casi? Non lasciatevi scoraggiare, e
a bientôt.

   
 
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