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Autore: MonicaX1974    06/06/2018    1 recensioni
Harry e Chloe.
Lui deluso dalla vita, lei con un immenso dolore nel cuore.
Lui pensa solo a divertirsi, lei cerca di ritrovare la speranza.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cade la neve ed io non capisco 
che sento davvero, mi arrendo, 
ogni riferimento è andato via...
spariti i marciapiedi e le case e colline... 
sembrava bello ieri.


"L'ultima notte al mondo"

Tiziano Ferro

**********

Harry's POV

Da piccolo ho passato parecchio tempo da solo.

Il più delle volte quel tempo l'ho passato davanti alla tv guardando film di supereroi che salvavano il mondo. Ho sognato spesso di avere dei superpoteri, forse per compensare le mancanze che sentivo, ma uno di quelli che volevo di più era quello di fermare il tempo. Soprattutto quando, in un paio di occasioni, mio padre si è alzato dal letto per prepararmi la colazione. Sapevo che sarebbe stata un'occasione più unica che rara ed era per quello che avrei voluto fermare quel momento. Il momento in cui papà mi sorrideva porgendomi la tazza colma di latte e cereali, magari avrei potuto farlo con una sola parola magica, ma per quanto ci provassi non succedeva mai.

Adesso, invece, pare sia successo. Mi è bastato salutare la ragazza in piedi di fronte al nostro tavolo e tutto si è come congelato. I miei amici sono come paralizzati, riesco a percepire come unico movimento, lo spostarsi dei loro occhi da me a lei. Anche le persone sulla pista sembrano essersi fermate, come pure la musica che non riesco più a sentire.

Il mio cervello sembra risvegliarsi quando mi volto lentamente verso Chloe: anche lei sembra essere stata immobilizzata dalla presenza di Winter. Poso una mano sulla sua gamba sotto al tavolo, poi, ritorno con lo sguardo sulla mia ex che non mi ha tolto gli occhi di dosso nemmeno un secondo.

«Come stai?» Lei riprende a parlare e sembra che tutto il resto del mondo riprenda a muoversi.

«Sto bene» rispondo, ma non è quello che avrei voluto realmente dirle.

Tutto quello che mi passa per la testa in questo momento è veloce e confuso. Vorrei dirle una marea di cose, ma allo stesso tempo vorrei che sparisse dalla mia vista. Mi ha lasciato come un coglione e la sensazione che provo adesso nel ritrovarmela davanti senza preavviso, è assolutamente la stessa: mi sento un coglione che non sa come reagire, come comportarsi, né con lei e nemmeno nei confronti delle persone che sono come, soprattutto con Chloe.

«Possiamo parlare un attimo?» Istintivamente mi volto verso la ragazza seduta al mio fianco che fa la stessa cosa con me.

Non le sto chiedendo il permesso e lei non mi sta dicendo che è d'accordo. Quello che leggo nei suoi occhi è totale e sconfinata fiducia in me. Le sue labbra si piegano leggermente all'insù accennando un piccolo sorriso, mi si avvicina e mi sussurra all'orecchio.

«Forse dovresti mettere un punto a tutto questo...» mi dice. Infine si scosta da me, si alza, guarda sua sorella ed insieme si allontanano. Chloe mi sta lasciando la possibilità di decidere cosa fare in totale autonomia, senza che la sua presenza mi possa minimamente influenzare.

E mi basta un solo attimo per capire che ha ragione, che devo mettere la parola fine ad una storia che è finita da un pezzo, ma che è rimasta come una spada di Damocle sulla mia testa fino a questo momento.

Ho tenuto la mia vita in standby per lei, per un tempo troppo lungo perché avevo la vana speranza che prima o poi sarebbe tornata da me, che si sarebbe accorta di aver commesso un errore, ma ho finito solo per detestarmi sempre di più.

Mi alzo, la raggiungo, lei mi sorride come se fosse la cosa più normale del mondo, io non riesco a farlo. Mi incammino verso l'uscita del locale mentre lei mi segue e mi guardo intorno, con la troppo ambiziosa aspettativa di incontrare il suo sguardo, ma non riesco a vederla da nessuna parte.

Arriviamo all'esterno, l'aria gelida mi colpisce in pieno, ma non m'importa adesso. Quello che voglio e sistemare questa faccenda per tornare da Chloe.

«È la tua ragazza?» mi domanda posizionandosi di fronte a me.

«Sì» rispondo sincero e orgoglioso.

«È carina» dice con un tono di voce che non mi piace affatto.

«Winter perché non mi dici subito cosa vuoi da me così ognuno potrà tornare alla propria vita?» Ci provo ad essere tranquillo, ma non è facile. L'unica cosa che vorrei fare è urlarle in faccia quanto io la detesti.

«Harry non stare sulla difensiva... sono in città per festeggiare l'ultimo giorno dell'anno con i miei amici» dice per poi fare un passo verso di me.

«E ti aspetti che io ci creda?» So che sta mentendo, o comunque non è del tutto vero quello che ha appena detto.

Winter ridacchia. A quel punto capisco di averci preso in pieno. «Ho saputo che avrai una promozione» dice continuando a sorridere.

Tento di recuperare nella mia mente i motivi per cui lei sia venuta a conoscenza di quella notizia. D'un tratto mi ricordo che, alcune volte, suo padre ha fatto degli investimenti tramite mio padre. Che i nostri genitori siano ancora in contatto? Non è così importante ora però...

«E questo ti ha portato di nuovo a parlarmi?» le chiedo mentre sento l'adrenalina iniziare a scorrere più velocemente.

«Beh mi faceva piacere farti le mie congratulazioni...» Fa un altro passo verso di me ed io uno indietro.

«Sia chiaro, non ti devo alcuna spiegazione, ma te lo dico lo stesso. Non so se accetterò quella promozione e non credo tu voglia semplicemente congratularti con me...» Sorride, fa un altro passo e posa le sue mani sui due lembi della camicia che indosso, quelli sbottonati.

Lo sguardo mi cade sulle sue dita, sulle sue unghie smaltate rosso fuoco, e per un attimo vengo catapultato indietro nel tempo. Quante volte quelle mani sono state su di me? E quante volte ho desiderato averle di nuovo su di me quando lei se n'è andata?

Un mare di emozioni contrastanti riaffiorano tutte insieme a quel contatto. Sento chiaramente il dolore dei giorni che sono seguiti alla sua partenza, quello della sofferenza quando non rispondeva alle mie chiamate, e quello della disperazione, della solitudine del mio appartamento quando mi sono ritrovato improvvisamente da solo per l'ennesima volta, abbandonato dalla persona a cui tenevo di più.

E se tutto questo fosse capitato qualche mese fa, probabilmente la prima cosa che avrei fatto sarebbe stata cadere di nuovo ai suoi piedi, sarei corso a stringerla tra le braccia per poterla tenere di nuovo con me, ma mi ha fatto troppo male lasciandomi come se io non fossi mai stato niente, come se non valessi niente.

Svegliarmi la mattina senza di lei al mio fianco era diventato insostenibile perché, dopo che aveva accettato di venire a vivere con me, ero ormai convinto che sarebbe stata lei la donna della mia vita, che stavamo iniziando a costruire qualcosa insieme, ma lei ha distrutto tutto quanto.

Percepisco l'avversione nei suoi confronti, il disprezzo per me stesso, il risentimento che ho provato per mesi, torturandomi come se fosse stata colpa mia, il rifiuto per le persone che avevo intorno, dovuto alla delusione che lei ha provocato tagliandomi fuori dalla sua vita come se fossi diventato inutile.

Non voglio più provare quelle sensazioni, non voglio più vivere quei momenti.

«Non sono più il tuo giocattolo Winter!» affermo deciso, per poi spostare le sue mani da me.

«Andiamo Harry...» Continua a sorridere come se niente fosse, come se non mi avesse annientato.

«Volevo darti tutto, ma a te non stava bene niente, non ti accontentavi mai...» Le parole iniziano ad uscire. Chloe ha ragione, devo mettere un punto a tutto questo. Winter non avrà più alcuno spazio nella mia vita. «E sinceramente non m'importa il motivo per cui sei tornata perché adesso so che non ti ho mai amata.» L'ho detto cazzo! L'ho detto! Non credevo sarei mai arrivato a dirlo, ma ora so che posso farlo: lei non ha più alcun potere su di me.

Non voglio più sapere altro, non importa di lei, ora è tutto molto più chiaro. Avevo bisogno di questo sfogo, di questo confronto, di guardarla in faccia e rendermi conto che lei non è niente per me, assolutamente niente. «Ora puoi anche andare, tanto sei bravissima a farlo!Ti auguro di passare una bella serata» le dico, poi mi volto senza aspettare una sua risposta ed inizio a camminare verso l'interno del locale.

«Aspetta Harry!» mi richiama a gran voce, ma non voglio voltarmi, non voglio restare, non voglio più parlare con lei.

«C'è già qualcun altro che mi sta aspettando!» le urlo senza aspettarla.

Ho messo il punto, ora devo tornare da lei.

**************

Chloe's POV

Assurdo, è decisamente assurdo.

Non riesco a pensare ad altro che non sia questa parola mentre mi guardo allo specchio, con le mani appoggiate al bordo del lavandino di questa orribile toilette affollata di ragazze ubriache.

Assurdo, totalmente privo di logica, come quello che ho fatto io spingendolo tra le braccia della sua ex. Secondo quale stupida logica mi sono comportata in questo modo suggerendogli di andare a parlare con lei?

Inaccettabile, totalmente inaccettabile, come il comportamento di 'quella' nei confronti di Harry, o come la mia decisione di suggerirgli di mettere la parola fine alla loro storia.

Non avevo alcun diritto di farlo, e sono stata piuttosto stupida a dirgli di andare da lei.

Winter è bella, molto bella. Alta, biondissima, occhi azzurro ghiaccio, un paio di meravigliose gambe messe in risalto da quella gonna indiscutibilmente mini, e che le sta particolarmente bene.

«Vedrai che la manderà a stendere» dice mia sorella per quella che credo sia la terza volta da quando siamo entrate nel bagno delle signore.

Non lo so se sarà così, anche se in cuor mio non faccio altro che sperarlo, perché perdere Harry vorrebbe dire tornare al punto di partenza.

«Reb, ma l'hai vista?» le domando restando a fissare la mia immagine allo specchio. Normalissimi e lisci capelli castani, occhi scuri, con un banale paio di jeans, come potrei mai competere con lei?

E, anche se volessi sorvolare sull'aspetto fisico che non è cosa da poco, c'è sempre il fattore emotivo.

Lui e Winter hanno condiviso molto di più che una banale storiella da quattro soldi, hanno un passato importante che li lega, hanno vissuto insieme, e lei l'ha lasciato senza nemmeno dargli modo di discuterne, o di rendersene conto. Quando l'ho conosciuto non riusciva nemmeno a nominarla, segno che la ferita che lei ha lasciato nel suo cuore era ancora aperta e faceva male. Mi ha rivelato di essere stato innamorato di lei proprio la sera che eravamo qui, in questo stesso locale, con quello stupido gioco degli shottini. Ricordo che anche quella sera, sapere che lui è stato innamorato di un'altra mi ha dato fastidio, ma oggi è decisamente peggio.

Sono quasi certa che anche lui provi qualcosa per me, ma se non fosse abbastanza? Se tutto quello che provava per lei fosse tornato a galla e fosse di gran lunga superiore a quello che abbiamo io e lui? In fin dei conti io l'ho fatto decisamente impazzire da quando ci conosciamo e non sono una persona semplice da gestire a causa del mio passato.

«L'ho vista, e ha l'aria da stronza. Ho imparato a conoscere Harry e non potrebbe mai stare con quella!» afferma decisa tornando ad accarezzarmi la schiena come stava facendo poco fa. «Chloe... guardami...» Mi volto lentamente verso di lei che mi sta sorridendo per confortarmi. «... scommetti che sta già tornando da te?»

Non appena finisce di pronunciare quelle parole, il vociare delle ragazze che affollano la toilette si alza notevolmente. Sento urla e fischi come se stessero incitando qualcuno, e poi capisco il perché di tutta questa confusione.

Harry compare alle spalle di Reb con un sorriso incredibilmente divertito sulle labbra, mentre io resto ferma ad osservare la scena che si sta svolgendo davanti ai miei occhi come se non fosse reale. Supera mia sorella per posizionarsi velocemente davanti a me.

Le sue mani arrivano sul mio viso, le sue labbra premono con forza sulle mie mentre i fischi non fanno che aumentare. Ci metto qualche secondo per capire cosa stia succedendo, ma poi mi rendo conto che Harry mi sta realmente baciando, che non è frutto della mia immaginazione e rispondo al suo bacio con la stessa passione che ci sta mettendo lui. Le mie mani risalgono sul suo petto, fino alle clavicole per andare ad allacciarsi dietro la nuca. Le sue scendono sui miei fianchi, e restiamo stretti in questo abbraccio che mi toglie il fiato, ma che mi sta restituendo Harry.

«L'ho fatto Chloe...» mi dice quando si allontana quel poco che gli basta per guardarmi negli occhi. «... ho messo quel punto.» Resta serio, in attesa di una mia reazione, ma io non riesco a dire né a fare niente perché la felicità che mi investe è talmente potente che non riesco a controllarla e mi ci vuole qualche secondo per riprendere a respirare.

«Tu... tu...» Vorrei trovare il modo per parlare, per dirgli quello che con poche e semplici parole è riuscito a scatenare dentro di me, ma non ci riesco. È tutto lì, fermo, tra la gola e il cuore.

«Andiamo fuori da qui» mi dice per poi prendermi per mano e trascinarmi fuori dai bagni delle donne mentre faccio appena in tempo a lanciare uno sguardo a mia sorella che mi sorride comprensiva.

Si fa spazio tra la folla con me, che tengo stretta la sua mano per non perderlo di vista. Cammina veloce ed io fatico a stargli dietro, ma non importa perché sento il cuore traboccare di una gioia infinita. Il solo contatto delle nostre mani è già qualcosa di assolutamente perfetto e meraviglioso, se ci aggiungo il fatto che mi ha appena detto che ha definitivamente chiuso con la sua ex, ancora non riesco a capacitarmi come sia possibile che il mio cuore non sia esploso.

Si ferma solo quando arriviamo vicino al nostro tavolo. «Ragazzi, vi auguro un meraviglioso anno nuovo...» lascia la mia mano e recupera i nostri cappotti. «... vi bacerei tutti, ma non siete il mio tipo...» prende anche la mia borsa sotto lo sguardo confuso di tutti, compreso il mio. Harry si muove veloce senza dare tempo a nessuno di ribattere. «Io e Chloe vi salutiamo, ci vediamo l'anno prossimo!» dice con un tono piuttosto divertito. Poi torna a prendermi per mano e, mentre con il braccio destro tiene accartocciate a sé le nostre cose, ricomincia a trascinarmi in mezzo alle persone fino all'esterno del locale dove si ferma ed io con lui.

«Harry, cosa...» sto per domandargli cosa sta combinando, ma il suo sorriso mi porta a zittirmi.

Prende il mio cappotto per aiutarmi ad indossarlo, mi consegna la borsa, poi infila le braccia nelle maniche del suo cappotto e torna con le mani sul mio viso guardandomi negli occhi.

«Ti ricordi le regole della punteggiatura?» mi domanda osservandomi con attenzione, e sono sicura di avere la faccia di una che non ha capito niente, ma lui si affretta a spiegarmi con la sua solita espressione di quando mi prende in giro. «Ti ricordi a cosa serve un punto quando scrivi una frase?» Credo di aver capito dove vuole arrivare, ma credo anche di volerlo sentire uscire dalle sue labbra, quindi sorrido per poi afferrare il bavero del suo cappotto ed avvicinarmi un po' di più a lui. «Ok, te lo spiego... forse non eri così brava a scuola... La virgola serve a dividere i vari elementi all'interno di un periodo, il punto e virgola, e i due punti indicano che i due periodi sono in qualche modo legati, ma il punto... il punto fermo è quello che chiude un periodo. Vuol dire che tutto quello che viene dopo è nuovo, che quello precedente è finito, ed io ho fatto esattamente questo. Ho messo un punto fermo dopo la parola Winter, ora è tutto nuovo per me...»

Non so spiegare quanto le sue parole siano arrivate fino in fondo al mio cuore, alla mia anima. Hanno toccato corde che credevo ormai irraggiungibili. Harry è andato oltre a tutto quello che è riuscito a fare finora. Ha distrutto il muro di protezione che mi ero creata, ha fatto crollare ogni difesa io avessi alzato per difendermi dai sentimenti, si è aperto un varco nel mio cuore, nella mia mente ed è arrivato fino alla mia anima dove si è creato un posto tutto suo, un posto dal quale riesce a curare le mie ferite e a tenere sotto controllo il mio dolore.

«Harry... io non so cosa dire...» Perché è proprio così che sono in questo momento, senza parole, con il cervello in completo blackout.

«E tu non dire niente, vieni a casa con me...» Sono concentrata unicamente sul suo sguardo, persa nei suoi occhi verdi, dove potevo leggere tutte le promesse che mi stava facendo senza nemmeno bisogno di dirle ad alta voce. «... so che volevi passare con loro la serata, ma io voglio te Chloe, solo te. Voglio arrivare a casa prima di mezzanotte ed iniziare l'anno insieme, solamente noi due. Vorrei che il prossimo anno fosse solo nostro...» Il suo sguardo, le sue parole, le sue mani ancora sul mio viso, ogni cosa è decisamente carica di emozioni che non posso e non voglio ignorare.

«Sì Harry» riesco a dire non senza sforzo.

Lui sorride, è felice, e non c'è altro che sia più importante di questo al momento.

************************

Una delle notti più straordinarie della mia vita.

È stato questo il primo pensiero di stamattina. Non appena ho aperto gli occhi e ho visto il volto disteso e sorridente di Harry al mio fianco, ho sentito di stare bene.

Ieri sera siamo rientrati nel suo appartamento quando mezzanotte era passata da pochi minuti. Abbiamo sentito i fuochi d'artificio mentre salivamo di corsa le scale. Lui si è fermato all'improvviso e mi ha baciata lì, sui gradini, tra una rampa e l'altra, come se al mondo non esistessimo che noi. Non mi sono resa conto di dov'ero perché tutto ciò che sentivo erano le sue labbra, la sua lingua e i suoi denti, sentivo lui che reclamava la mia presenza solo per sé stesso ed io che gli concedevo ogni cosa lui volesse.

Questo letto è stato messo a dura prova stanotte. Harry e la sua fame sembravano incontenibili, non che io mi stia lamentando, anzi, e il sorriso che ha ancora sulle labbra porta a far sorridere anche me. Gli passo una mano delicatamente tra i capelli, ma lui non fa una piega: suppongo sia stanco, molto stanco, ma soddisfatto.

Credo proprio che meriti una colazione con i fiocchi, quindi mi alzo, mi infilo una delle sue felpe, un paio di leggins che ho lasciato qui, e mi dirigo in cucina. Abbiamo fatto la spesa da poco - da quando ho iniziato a dormire qui si è deciso a comprare qualcosa di più commestibile - perciò non ho difficoltà a preparare qualche pancake.

Mescolo la pastella e ripenso a ieri sera, alle parole che mi ha detto fuori dal locale e sento un'inspiegabile piccola fitta alla bocca dello stomaco. Dovrei continuare ad essere felice, dovrei sentirmi bene come mi sono sentita fino a pochi minuti fa, invece succede qualcosa nella mia testa, qualcosa che non mi piace per niente.

Ho passato dei momenti meravigliosi con lui, carichi di emozioni positive, talmente positive che... che ho resettato il cervello e non ho ragionato, non ho nemmeno ben capito cosa stesse succedendo perché ero presa solo dalla mia felicità e da me stessa.

«Dio! Che stronza egoista che sono!» Impreco a bassa voce non appena mi rendo conto di come mi sto comportando.

Lui mi sta dando tutto, e intendo davvero tutto di sé. Mi sta dando ogni spazio possibile, mi sta rendendo la sua priorità, ed io che faccio? Io prendo, prendo e continuo a prendere, mentre continuo ad approfittarmi della sua pazienza e di tutto quello che ha fatto per me.

Lui mi ha rincorso quando lo allontanavo, è riuscito a calmare i miei attacchi di panico e i miei incubi scompaiono quando sono con lui. Mi ha insegnato a gestire la rabbia e a divertirmi, ha alleviato i miei sensi di colpa ed è entrato nel mio cuore dalla porta principale. È volato fino a Montreal per me ed io cosa ho fatto per lui?

Harry ha messo il suo punto, io non sono stata capace di farlo. Il dubbio si insinua subdolo nella mia testa ed io non posso evitarmi di pormi una domanda decisamente scomoda. E se non volessi mettere il mio punto? Se non fossi capace di farlo? Vorrebbe dire che ci sarebbe sempre un'ombra tra me e Harry. Non ne abbiamo mai parlato apertamente, Harry ha sempre avuto troppo riguardo per me per mettermi di fronte ad una scelta, ma sono assolutamente sicura che lui soffra per la presenza di Dylan, perché, alla fine, lui è sempre presente.

Lo è nella mia testa quando riaffiorano i sensi di colpa - perché ancora non li ho davvero superati - lo è in ogni angolo della mia casa a Montreal... Che stupida! Gli ho anche dato quelle lucine da piazzare quando lui sa bene cosa rappresentano per me... Credevo di fargli un favore per allontanarlo momentaneamente dai miei genitori, per dargli un attimo di respiro mentre, probabilmente, gli ho solo creato altra sofferenza chiedendogli di occuparsi di quel filo elettrico in camera mia dove ci sono ricordi di Dylan ovunque...

E se non fossi in grado di lasciarlo andare? Se non fossi in grado di vivere appieno la mia vita? Harry non merita una storia a metà e nemmeno una donna che può donargli solo metà di sé stessa... A questo punto mi chiedo... sono in grado di dargli davvero e realmente tutta me stessa?

«Merda!» Salto quasi per aria dallo spavento. Il cucchiaio con il quale stavo mettendo la pastella nel padellino per i pancake mi è volato per terra, e il cuore mi è saltato in gola.

Non l'ho sentito arrivare, ma ora lo sento ridere sulla mia spalla, mentre le sue mani si fanno strada sotto la felpa che indosso e il suo corpo aderisce perfettamente alla mia schiena.

«Mi hai spaventato Harry...» gli dico, per poi fare dei respiri profondi tentando di calmarmi.

«Ben ti sta, così impari a svegliarmi.» Mi bacia appena sotto l'orecchio.

«Non credevo di aver fatto così tanto rumore» gli dico convinta del fatto di essere stata più che silenziosa sia con la padella, sia con gli sportelli dei mobili e tutto il resto.

«Ti ho già detto un sacco di volte che gli ingranaggi iperattivi del tuo cervello fanno un casino infernale quando si mettono in moto...» Mi giro all'interno del suo abbraccio. Sento le sue mani scorrere sulla mia pelle nuda fino ad intrecciarsi dietro la mia schiena, poi lo guardo negli occhi, che sono luminosi, in cui ci posso leggere tutta la felicità che prova in questo momento. «... a cosa stavi pensando?» mi domanda studiando attentamente la mia espressione.

Non voglio rovinare questa giornata, non voglio incrinare la sua felicità, perciò non gli dirò che uno dei miei orribili conflitti interiori è venuto a farmi visita e che mi sta torturando da diversi minuti. Non posso dirgli che credevo di essere ad un passo dal mio obiettivo, ma mi sono resa conto di aver fatto troppi passi indietro lungo il tragitto che ho percorso fino ad oggi.

Mi sono svegliata percependo la felicità come se potessi toccarla, ma sentendo anche che c'è qualcosa che stride, qualcosa che rende imperfetto il quadro a cui stiamo dando origine.

«Styles, dì la verità... ti sei svegliato perché dovevi andare in bagno...» Cerco di deviare la sua attenzione, non credo di avere grandi possibilità, ma devo almeno provarci.

«Stewart ti conosco... c'è qualcosa in questa tua testolina, e sono sicuro non sia niente di buono...» Non posso e non voglio dargli ragione. Non oggi che è così felice.

«In realtà c'è qualcosa di buono... stavo facendo i pancake... veri, non surgelati...» Stavolta ride, le fossette diventano evidenti sulle sue guance ed io mi sento meglio.

«Questo è un colpo basso... sento la mia autostima compromessa.» La sua espressione da finto offeso continua a farmi sorridere.

«Allora vai a rattristarti da qualche altra parte perché io ho da fare.» Le mie mani sono già tra i suoi capelli.

«Sei una donna insensibile Stewart...» le sue mani risalgono sulla mia schiena. «Una donna insensibile che non indossa il reggiseno...» il suo tono di voce si fa più malizioso, ma ho deciso che voglio preparagli una colazione decente e lo farò.

«Ma non avevi un problema con la tua autostima?» gli domando.

«Non ci mangio con l'autostima» dice senza smettere di sorridere.

«Hai fame Styles?» gli domando avendo ben capito a cosa sta alludendo.

«Io ho sempre fame, se poi ci aggiungi che ti trovo senza reggiseno...» le sue mani, ora, stanno scivolando sul davanti del mio corpo che si ricopre di brividi perché l'effetto che ha su di me è sempre lo stesso.

«E allora...» Infilo le mie mani sotto la mia felpa, le metto sulle sue per bloccarle. «... dovresti lasciarmi finire di preparare la colazione, così poi possiamo mangiare.» Pronuncio volutamente l'ultima parola con un tono più marcato, e lui sembra accettare il compromesso.

Toglie le mani dai miei fianchi e mi regala un altro meraviglioso sorriso. «Sarà meglio per te che quei pancake valgano l'attesa» dice per poi allontanarsi.

Lo osservo fino a che lo vedo lasciarsi andare sul divano e prendere in mano il suo cellulare, lo accende ed io torno ad occuparmi della colazione, anche se in realtà non ho la minima idea di che ore siano, ma non ha un grande importanza.

D'improvviso sento il suo telefono suonare ed istintivamente mi volto a guardarlo. La sua espressione si rabbuia nel momento in cui osserva il display. Non risponde, ma resta a fissare il piccolo schermo come se fosse indeciso sul da farsi, ma alla fine lo fa.

Porta lentamente il telefono all'orecchio e il suo tono di voce è incredibilmente serio. «Che succede?» chiede senza mai guardare verso di me. «Ascolta...» Il suo tono è più preoccupato ed anche io sento la stessa preoccupazione, ma non capisco il perché. «No, no, no, no Kelly... Kelly calmati...» Harry raddrizza la schiena, e continua a tenere lo sguardo basso. So bene di aver già sentito quel nome, ma ora non ricordo dove.

C'è una brutta sensazione che mi attanaglia lo stomaco, come un brutto presentimento, e vorrei davvero sapere cosa sta succedendo, ma lui non mi guarda, non riesco a capire perché e non riesco a ricordarmi chi sia questa Kelly.

«No, il telefono l'ho appena acceso...» Sento odore di bruciato, così mi volto e mi rendo conto che avevo messo un pancake nel padellino, ma adesso è immangiabile. Spengo il fuoco e torno con lo sguardo su di lui che ora è in piedi. «Ci penso io Kelly, ma ora ti devi calmare... No, io non credo che...»

Poi, un forte rumore alla porta d'ingresso fa piombare il silenzio in casa. Il mio sguardo va dalla porta a Harry, il suo è fisso verso l'ingresso mentre tiene ancora stretto nella sua mano destra il telefono. Passano un paio di secondi in cui né io né lui sembriamo sapere cosa fare, e quel bussare così forte e insistente si ripete, ma stavolta si aggiunge una voce che riconosco. «Cazzo Harry, apri!»

Sul pianerottolo c'è Dylan, il suo amico e collega, che sta bussando come impazzito.

«È qui» dice Harry al suo interlocutore con lo sguardo fisso alla porta, poi chiude la comunicazione e finalmente mi guarda.

Ora riesco a vedere i suoi occhi e sono certa che sia spaventato, ma come potrebbe esserlo? Dopotutto lì fuori c'è il suo amico d'infanzia, quello con cui ha condiviso gran parte della sua vita privata e lavorativa, per quale motivo dovrebbe avere paura di lui?

«Chloe, ti giuro che non volevo che venissi a scoprirlo in questo modo...» Ora sono decisamente spaventata.

«Harry! Vuoi aprire questa cazzo di porta?!» La voce di Dylan torna a farsi sentire ancora più forte, ma nella mia testa continuano a vorticare le parole che mi ha appena detto Harry.

«Cosa significa? Cosa non avrei dovuto scoprire in questo modo?» gli chiedo sentendo le gambe farsi sempre più molli e il respiro sempre più corto.

Harry fa un paio di passi verso di me. «Chloe, davvero io non volevo che...»

«Harry maledizione!» Un altro urlo di Dylan... un altro urlo che fa bloccare entrambi sul posto.

«Cazzo! Mi dispiace Chloe...» dice ancora per poi allontanarsi e andare ad aprire la porta che il suo amico potrebbe buttare giù da un momento all'altro.

Nel momento in cui Harry apre, riesco a scorgere la figura del suo amico fermo in piedi. Il suo viso è una maschera di sofferenza e rabbia. I due ragazzi si guardano per qualche secondo nel più totale silenzio, poi è Dylan a parlare per primo.

«Cosa cazzo è successo alla mia vita?»



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SPAZIO ME

Mi sembra di essere sulle montagne russe, a voi no?

La questione Winter sembra essersi risolta per il meglio, anche se tutto questo provoca in Chloe sentimenti contrastanti. Sa bene che anche lei deve fare qualcosa per Harry, anche lei deve mettere un punto, in un modo o nell'altro perché, come ha detto lei, Harry non merita una storia a metà.

Ma dato che io sono una cattiva persona, non mi bastava insinuare questo dubbio in voi. Arriva Dylan nel bel mezzo di un momento di crisi di Chloe a far scoppiare la bomba che era rimasta in sospeso finora.

Adesso che cosa succederà? Chiusi tutti e tre fra quelle quattro mura saranno in grado di gestire la situazione? Che farà Chloe? E Dylan? E Harry?

Nel prossimo capitolo ci sarà la seconda parte di questa intensa mattinata. Il loro inizio anno è stato esplosivo, ora vedremo cosa succederà-

Sento già il vostro odio arrivare fino a qui, ma io vi voglio bene lo stesso perché siete ancora qui.

Eeeee niente, buona lettura😍

   
 
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