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Autore: Il Professor What    08/06/2018    0 recensioni
Il Dottore, come sappiamo, viaggia nel tempo e nello spazio, a bordo della sua macchina e con i suoi compagni. La serie e gli altri media ci hanno fatto vedere che, occasionalmente, il nostro Signore del Tempo preferito ha visitato anche il nostro paese. Ma se ci fossero state altre avventure, che la serie non ci ha mostrato? Questa è la seconda di tredici storie dove il Dottore interagisce con la storia del nostro paese.
Nella Firenze del 1881, Carlo Collodi è deciso a terminare la storia di Pinocchio con un finale ben diverso da quello che conosciamo. Qualcuno, però, non è affatto contento della cosa, e pone una minaccia che sembra seria alla vita dello scrittore. Al Secondo Dottore, Jamie e Zoe il compito di capire di chi si tratta, e come fermarlo.
Genere: Avventura, Commedia, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Companion - Altro, Doctor - 2
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Doctor Who: The Italian Adventures'
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Parte 3

Avvenne tutto in attimo. Il burattino approfittò della sorpresa di Jamie e del carabiniere per scivolare lungo la balaustra della scala, tenendo i piedi stretti e tesi in avanti, così da colpire al petto almeno uno dei suoi inseguitori. Il ragazzo e il carabiniere si allontanarono per evitare il colpo e provarono a sparargli, ma la creatura fu più veloce e, rialzatasi da terra, prese a correre verso la porta, fermandosi solo quando si accorse della presenza del Dottore, Zoe e dell’altro uomo di guardia. Guardandosi attorno, il burattino puntò verso la finestra della sala, ma Jamie, abbandonata la pistola, si buttò su di lui nel tentativo di bloccarlo. I carabinieri tentarono di dargli una mano, mentre altri tre loro colleghi, accompagnati da Collodi, arrivarono dal piano di sopra. La creatura, vedendosi circondata, iniziò a menare schiaffi e calci in tutte le direzioni, allontanando i carabinieri e colpendo anche Jamie che lasciò andare la presa. Di nuovo libero, il burattino riprese la corsa, ma Jamie, combattendo contro il dolore, gli corse dietro, e riuscì ad afferrarlo alle spalle proprio nel momento in cui il burattino, nello slancio, stava rompendo il vetro. Le braccia di Jamie si chiusero attorno al tronco della creatura un attimo prima che quest’ultima toccasse il suolo. Quando, pochi momenti dopo, il Dottore, Zoe e i carabinieri si sporsero per vedere, a terra erano rimasti soltanto i frammenti del vetro della finestra.

***

“Presto, Zoe” sussurrò il Dottore alla ragazza, facendole segno di muoversi, “dobbiamo tornare al TARDIS…”

“Fermi lì voi due!” esclamò un carabiniere, un ufficiale sulla quarantina circa, dai capelli e dai baffi biondo scuri. 

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“Non ricordo di avervi visto in casa quando siamo entrati. Chi siete?” Il Dottore provò a iniziare a spiegarsi, ma Collodi lo interruppe.

“Li ho visti stamattina, maresciallo, alla trattoria dove pranzo. Mi hanno detto di essere viaggiatori dall’Inghilterra, turisti in visita a conoscenze locali.”

“Ah, sì? Quali, di preciso?” chiese l’ufficiale. Il Dottore fece per rispondere, ma ancora una volta venne interrotto, stavolta dalla signora Tina, che riferì della loro visita quel pomeriggio, incluso tutto quello che le avevano detto sul fatto di essere agenti speciali in contatto con i carabinieri. “Davvero? Oh, questa è bella! Evidentemente devo avere dei vuoti di memoria, perché non ricordo di aver contattato né l’uomo né la signorina.”

“E il nostro amico” intervenne Zoe. “Non so se l’ha notato, comandante…”

“Capitano De Magistris” specificò quest’ultimo. “E sì, ho notato che eravate in tre, così come ho notato che vi siete mostrati stasera, non attesi, per risolvere un problema che, in teoria, non dovrebbe riguardarvi. Il che vi rende sospetti.”

“Oh, andiamo, questo è ridicolo!” esclamò il Dottore. “Come può sospettare…”

“Posso eccome, e lo faccio. Agenti, portateli di là per l’interrogatorio, sempre se il signor Lorenzini non ha obiezioni a…”

“Assolutamente no, capitano, e se permette, anzi, vorrei assistere” rispose lo scrittore. “Desidero vederci chiaro anch’io in questa storia; ne va della mia casa e del mio lavoro.”

“Molto bene” annuì il capitano, facendo cenno agli agenti di scortare via i due viaggiatori. Il Dottore e Zoe non ebbero altra scelta che obbedire, e nel frattempo sperare che Jamie, da qualunque parte si trovasse, stesse bene.

***

“E togliti di dosso, scimmione!” si sentì urlare Jamie da una vocetta acuta. Ci mise un po’ a collegarla alla creatura di legno su cui si trovava sdraiato a seguito della loro caduta dalla finestra di casa Collodi… una finestra che adesso, peraltro, era scomparsa, come la casa cui apparteneva. Lui e qualsiasi cosa fosse il suo attuale compagno si trovavano in mezzo a quella che sembrava il folto di una foresta, composta da alberi altissimi, e immersa nel buio della notte. I rami si muovevano poco, mossi dal vento, e fra i cespugli si sentivano parecchi rumori che a Jamie non diedero l’impressione di appartenere a qualcuno, o qualcosa, di amichevole.

“Ehi, dove siamo?” chiese, portando la mano al coltello che teneva infilato nella cintura. “Dov’è finita la casa dello scrittore? E cosa diavolo sei tu?”

“Un burattino! Perché, non si vede?” sbottò quest’ultimo. “E comunque, sono io che dovrei chiedertelo! Sei un assassino, per caso?”

“Co… ma no, certo che no! Cosa te lo fa…”

“Mi sei saltato addosso e hai tentato di ammazzarmi, cosa dovrei pensare?”

“Cercavo solo di bloccarti! Avevo un amico che… Oh, lascia perdere” sbuffò il ragazzo. “Piuttosto, dimmi dove siamo!”

“E io che ne so? Sto cercando i miei compagni, l’oste del Gambero Rosso ha detto che se ne sono andati prima di mezzanotte. Non mi hanno nemmeno lasciato indicazioni su come raggiungere il Campo dei Miracoli.”

“Ma cosa stai dicendo?” esclamò Jamie, completamente sbalordito. “Siamo appena usciti dalla casa di uno scrittore, tutti e due! Abbiamo saltato fuori da una finestra, non ricordi?” Il burattino, a questa uscita, restò interdetto, e prese a guardarlo in silenzio, con un’aria in apparenza davvero attonita. Provò ad aprire la bocca per parlare, ma nessun suono venne fuori dalla fessura nella sua faccia di legno, mentre i suoi occhi (che, notò Jamie in quel momento, sembravano molto più larghi e vivi adesso) sembrarono farsi vuoti. Jamie, preoccupato, stava per scuoterlo, quando un’altra voce si levò da sopra di loro. Veniva da una fievole fonte di luce posata sul ramo di un albero vicino.

“Pinocchio… Pinocchio…”

Al sentire quel nome, il burattino sembrò rianimarsi, e, ignorando Jamie, si voltò verso la luce. Inebetito, Jamie restò a guardare mentre Pinocchio discuteva con quest’ultima, che si era definita l’ombra del Grillo Parlante, e tentava di convincerlo a non procedere sulla strada che aveva intrapreso e a tornare dal suo “babbo”. Pinocchio, testardo, si ostinava a dire che voleva andare avanti, perché il Gatto e la Volpe gli avevano promesso di portarlo a un campo miracoloso dove, se avesse piantato le monete d’oro, ne sarebbe spuntato un albero pieno zeppo. Alla fine, l’ombra si rassegnò e scomparve, augurando al burattino: “Che il cielo ti salvi dalla guazza e dagli assassini.”

“Gli assassini…” sbuffò Pinocchio. “Sai che paura!” continuò, tornando a voltarsi verso Jamie. “Be’, ti sei incantato?”

“Tu… tu sei Pinocchio?”

“O bella! E chi dovrei essere?”

“Ma… ma come… tu sei un…”

“Oh, senti, coso, qui non ho tempo da perdere, io! Ho fretta di uscire da questo bosco e ritrovare i miei amici. Se vuoi venire con me, bene, se no saluti e tante care cose.” Detto questo, il burattino si voltò e iniziò a camminare nella boscaglia, borbottando fra sé sulla stupidaggine di quanto aveva sentito dal Grillo. Dopo aver fatto pochi passi, si voltò indietro e domandò a Jamie se aveva intenzione di venire o no. Sospirando, il ragazzo decise che avrebbe fatto bene ad andargli dietro. Almeno, così avrebbe potuto scoprire cosa stesse succedendo… forse.

***

Per la sfortuna del Dottore e di Zoe, il capitano De Magistris si rivelò essere un ufficiale scrupoloso e attento. Qualsiasi bugia i due tentassero di propinargli, l’ufficiale la smontava con qualche semplice domanda, che andava a toccare proprio i tasti che i due cercavano di evitare. E siccome loro, ovviamente, si rifiutavano di rispondere, il processo ricominciava da capo, in quello che rischiava di diventare un circolo vizioso che non andava da nessuna parte. Dopo un’ora e mezza di quello strazio, alla fine il capitano decise di portarli entrambi in caserma e rinchiuderli per la notte; li avrebbe interrogati di nuovo domattina.

“Non potete farlo!” esclamò il Dottore. “È di vitale importanza che mi lasciate andare! Jamie…”

“Diramerò un ordine di ricerca per il vostro amico” tagliò corto il capitano. “Non vi preoccupate, lo troveremo.”

“Non credo proprio, se la mia teoria è esatta. È andato nello stesso posto dove se ne è andato Pinocchio.”

“Pinocchio?” esclamò Collodi. “Cosa sta…?”

“Non mi dica che non ha riconosciuto la sua creazione, signor Collodi! Il vestito rosso, il berrettino bianco…”

“Uno scherzo di pessimo gusto, da parte di qualcuno travestito! O un’infame trovata di Martini, per farmi continuare la storia.”

“Ah, sì?” lo sfidò il Dottore. “E come mai non se ne trova traccia? Come fa a entrare in casa? E perché le pallottole non l’hanno ferito, se è solo un uomo in costume?”

“Che volete che ne sappia? Gli uomini avranno mirato male! Capitano, per favore, conducete via questi uomini!” sbuffò lo scrittore, che ne aveva avuto abbastanza.

“Stavamo cercando di aiutare!” protestò Zoe. “Se avessimo saputo che questo era il ringraziamento…”

“Sì, sì, ne riparliamo domattina” disse il capitano. “Adesso, per favore, seguite i miei uomini fino alla caserma. Non preoccupatevi, sarete comunque ben trattati.”

“Solo un momento” disse il Dottore. “Chiedo il permesso di fare un’ultima domanda al signor Collodi, poi vi seguirò senza fiatare. Soltanto una, poi ci riparleremo domattina.” Il capitano guardò Collodi, il quale sbuffò e fece cenno al Dottore di proseguire. Ringraziandolo, il Signore del Tempo si rivolse allo scrittore.

“Signor Collodi, rifletta attentamente, la prego. Quando ha iniziato a scrivere Le avventure di Pinocchio, ha avuto per caso degli strani sogni?”

“Cosa?”

“Un universo completamente bianco? Soldati giocattolo giganteschi? Una foresta di parole? Un libro alto come un uomo, dentro una stanza piena di piccole luci?”

Irritato, Collodi stava per ribattere, ma qualcosa sembrò bloccarlo. Improvvisamente perplesso, lo scrittore si portò una mano al pizzetto, come se cercasse di riflettere. Vedendolo, il Dottore sorrise.

“Come pensavo” mormorò fra sé, rivolgendosi poi al capitano. “Non ho altro da chiedere, possiamo andare.”

***

Jamie iniziava a non poterne più. Pinocchio non aveva fatto che parlare da quando avevano iniziato il loro cammino attraverso la foresta, lamentandosi senza fine della presunzione del Grillo, che aveva osato dargli dei consigli, come se lui fosse un idiota che non sapeva quello che faceva. E via di discorsi sui falsi maestri che vogliono insegnare tutto, sugli assassini per cui non provava paura, su suo padre cui voleva comprare una bella casacca di color turchino con bottoni dorati…

“La vuoi finire?” sbottò a un certo punto Jamie. “Ho capito il messaggio, va bene! Davvero non capisco cosa ci trovi Zoe in te…”

“Chi?”

“Lascia perdere” sbuffò Jamie. “Piuttosto, non è che per caso hai idea di dove stiamo andando, vero?”

“Certo, di qua!” rispose il burattino, indicando con sicurezza la direzione davanti a sé.

“E dopo?” insistette Jamie.

“Dopo…” iniziò Pinocchio, esitando però un po’ troppo, per i gusti di Jamie, a continuare la frase.

“Va be’, ho capito. Speriamo solo che qualcuno ci trovi prima che succeda qualcosa di brutto.”

“E che dovrebbe succedere? Questi boschi sono tranquilli.”

“Anche troppo. Non hai notato che non si sentono uccelli né animali da un po’?”

“È notte, dormiranno anche loro.”

“Oh, perché perdo tempo a parlare con te? Un burattino che pensa che le monete crescano sugli alberi!”

“Non cominciare anche tu, eh! Lo vedrai, quando siamo arrivati! Mi sento già in tasca le monete che…”

“Sì, sì” lo liquidò Jamie, mentre si bagnava un dito per sentire il vento. “Comprerai una casacca a tuo padre, con i bottoni dorati. Me l’hai già detto.”

“Se lo merita” mormorò Pinocchio, diventando più serio. “Quella che aveva l’ha data in pegno per comprarmi l’Abbecedario, così che potessi andare a scuola. E io invece sono stato cattivo, e ho dato il libro per vedere le marionette di Mangiafuoco. È giusto che lo ripaghi in qualche modo.” A questo, Jamie non trovò nulla da eccepire, ma forse era perché era più preoccupato a cercare di orientarsi. Passò qualche minuto prima che parlasse di nuovo al burattino.

“Niente, non riesco a capire dov’è il nord, o in che direzione stiamo andando. Abbiamo solo due possibilità: o torniamo indietro, o passiamo la notte qui.”

“Qui? Ma sei scemo?”

“Pensavo che la foresta non ti facesse paura.”

“No, ma è scomoda.”

“E allora torniamo all’osteria, ci facciamo un bel sonno e ripartiamo domattina.”

“E i miei amici?”

“Se li incontriamo ti spiegherai. Tanto, cosa cambia se le monete le pianti oggi o domani? Magari così ci facciamo pure accompagnare, e la cosa sarà molto più facile. Non trovi?” insistette Jamie, cercando di restare il più calmo possibile. Pinocchio lo guardò, indeciso, poi si tolse il berretto e prese a grattarsi la testa, e i capelli dipinti, con la mano di legno. Alla fine, annuì.

“Bravo, la prima decisione sensata che prendi in serata” commentò Jamie. “Allora, dove…?”

“O la borsa o la vita!” urlò una voce alle sue spalle, mentre un coltello gli veniva puntato alla gola. Dalla boscaglia erano usciti due loschi figuri, completamente avvolti in una casacca nera che rendeva impossibile vedere loro la faccia. Uno di loro l’aveva afferrato e lo teneva sotto tiro con il coltello, mentre l’altro si era avvicinato minaccioso a Pinocchio, pallido come uno straccio.

***

Una volta in caserma, il Dottore e Zoe vennero condotti dal capitano De Magistris alle celle di detenzione; ne erano rimaste, per fortuna, due libere, così i carabinieri furono in grado di sistemarli ognuno in una cella diversa. Dimostrandosi un gentiluomo, De Magistris ordinò di sistemare, in quella di Zoe, un telo che coprisse una parte della cella, così che la ragazza potesse sistemarsi per la notte senza doversi spogliare di fronte a tutti. Dopo aver dato queste disposizioni, il capitano augurò loro buona notte e li lasciò dormire. Il Dottore, toltasi la giacca, andò a stendersi sulla branda, rimpiangendo la mancanza del suo amato flauto, mentre Zoe, approfittando della gentilezza del capitano, si spogliò dei suoi abiti. Solo quando si fu messa a letto, la ragazza tentò di parlare con il suo compagno.

“Dottore… Dottore!”

“Sono sveglio, Zoe. Sto riflettendo.”

“Dottore, quella domanda che ha fatto a Collodi… le immagini. Stava parlando della Terra dei Racconti?”

“Esatto.”

“E quindi Jamie…”

“Sì, è tornato in quella terra infernale, e se la mia ipotesi è corretta, proprio dentro la storia di Pinocchio.”

NOTE DELL'AUTORE

- La Terra dei Racconti compare nel secondo serial della stagione 6, "The Mind Robber". Si tratta di un universo posto al di fuori delle normali coordinate spazio-temporali, governato da un computer che, sfruttando l'immaginazione di una mente umana, è in grado di ricreare personaggi e universi della letteratura. Il Dottore, Jamie e Zoe ne sono rimasti intrappolati perché il Signore di quella terra (uno scrittore per l'infanzia rapito nel 1927 e collegato alla macchina) intendeva fare del Dottore il suo successore. La Terra è poi riapparsa in alcune delle Virgin New Adventures (romanzi dedicati al Settimo Dottore, posti dopo la fine della serie classica).
- Per il volto del capitano De Magistris, ho scelto Giorgio Pasotti. Nessuna citazione o rimando, mi piaceva semplicemente l'idea, e penso sia un buon attore.
- Come detto dal Dottore, Jamie si ritrova all'interno della storia di Pinocchio, in particolare all'interno dei capp. 14-15, quelli in cui, come ho detto, Collodi aveva originariamente previsto di finire la storia. In questi capitoli, Pinocchio, imbrogliato dal Gatto e dalla Volpe, si avventura in una foresta per raggiungere gli amici al cosiddetto Campo dei Miracoli; nell'andare, incontra l'ombra del Grillo Parlante (da lui ucciso nel cap. 4) che lo avverte, ma non gli dà retta. Come conseguenza, viene attaccato dal Gatto e dalla Volpe travestiti da assassini, che provano a derubarlo e ucciderlo.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, e ci rivediamo presto col prossimo aggiornamento. A presto!

Il Professor What

  
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