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Autore: terryoscar    13/06/2018    12 recensioni
Autrici: Aizram e Terryoscar
“ Avventura sulle Alpi” nasce per caso.
Aizram ed io ci siamo conosciute grazie alla mia prima pubblicazione: ” Oscar storia di un grande amore.”
“Dopo averla portata a termine, Aizram mi ha contattata, chiedendomi di scrivere un’altra storia ma allegra e divertente riguardo ai nostri personaggi preferiti: Oscar e André.
Inizialmente le ho detto che non sapevo nemmeno cosa scrivere, e lei mi ha suggerito di fargli fare un bel viaggio verso le Alpi.
I primi tre capitoli li ho scritti da sola, prendendo spunto i suggerimenti di Aizram ma poi, grazie alla tecnologia di cui usufruiamo abbiamo scritto i capitoli successivi in tempo reale: tramite skipe.
Quindi questa storia è scritta a quattro mani da Terry e Aizram. Si sa due cervelli funzionano meglio di uno!
E così nasce “Avventura sulle Alpi!”
Qui avremo il generale che tenterà di convincere sua figlia a sposarsi, perché a suo dire ormai incontrollabile da quando frequenta i Soldati della Guardia e sopratutto pretenderà da lei un erede a cui tramandare il titolo nobiliare. Naturalmente Oscar di sposarsi non ne vorrà sapere, quindi si scontrerà con suo padre, e non solo con lui ….
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'IO SONO IL GENERALE JARJAYES'
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Carnevale



 
“Oscar calmati, è inutile infervorarsi in questo modo, se vuoi andiamo a parlare nella tua o nella mia stanza.”
“Ma che sei matto Andrè, sarebbe il primo posto dove mio Padre verrebbe a cercarci, non ci penso proprio.”
“Vogliamo andare nei giardini?”
“No Andrè, verrebbe a cercarci anche lì, e io non voglio vederlo fino al ballo di stasera!”
“Ballo? Quale ballo?”
“A già tu non sai, questa è l’ultima che poteva succedermi.”
“Di che parli?”
“Vieni andiamo, allontaniamoci da qui, andiamo nei giardini adibiti alla servitù, almeno lì, spero, non verrà a cercarci.

Siamo seduti su una panca del giardino, Oscar comincia a parlarmi di come è andato il loro incontro dall’imperatore.


“E’ così Andrè, l’arciduchessa Maria Teresa Elisabetta ha espresso il desiderio, o meglio l’ordine, di prendere parte al ballo in maschera che si terrà stasera a corte, vogliono conoscerti …”
“Conoscere me?”
“Si Andrè, vogliono conoscere il mio promesso sposo.”
“Ma …”
“C’è poco da protestare Andrè, è un ordine dell’Arciduchessa; ci farà recapitare degli abiti adatti per tutti.”
“Tutti?”
“ Al ballo prenderanno parte mio Padre, Alain e Gerard in quanto nostri collaboratori. Non dimenticare Andrè che mio padre li ha presentati come tali alla corte, per giustificare il fatto di aver espresso il desiderio di alloggiarli in una stanza comunicante.”
“Oscar …”
“Dimmi Andrè …”
“Di tutta questa faccenda, almeno c’è qualcosa che mi delizierà.”
“Di cosa parli?”
“Stasera ti vedrò indossare un abito femminile, e ti giuro che mi emoziona l’idea.”
“Andrè veramente io …”
“Cosa c’è, perché tutta questa incertezza? Se hai indossato un saio, e sei passata per novizio, non vedo cosa ci sarebbe di male vederti indossare un abito da … donna … sono sicuro che sarai bellissima!”

Vedo Andrè guardarmi con occhi dolci, dimentico tutto ciò di sgradevole che mi è successo, stare accanto a lui mi fa stare bene, anch’io lo guardo con dolcezza, lui mi accarezza il viso e istintivamente, predo la sua mano e gliela bacio.
Delle voci mi riportano alla realtà: “Ehi avete visto i due francesi? Sono dei sodomita.”
“E’ un vero peccato, il moro è davvero un sogno!”
“Già amica mia, anche  il biondino non è niente male … però sono senza vergogna, qui davanti a tutti, per lo meno che facciano come gli altri, che si vadano a chiudere in camera, dopo tutto la corte non è nuova a queste cose!”

“Oscar hai sentito?”
“Certo Andrè, e come non avrei potuto ascoltarli! E’ meglio andare via da qui.”
“Oscar, poche volte concordo con tuo padre,  non possiamo aggirarci per la corte così senza pensarci …”
“Non ti capisco Andrè”
“Tu .. indossi questi abiti ed è normale che gli altri …”
“Andrè cosa vorresti che cambiassi il modo di vestirmi?”
“Vedi Oscar è che … e poi non mi hai detto ancora ciò che aspetto sentirti dire …”
“Cosa Andrè?”
“Mi ami Oscar?!”

Vedo ancora le cameriere chiacchierare alle nostre spalle, è l’occasione di eludere il discorso con Andre.

“Oscar, perché non mi rispondi? Mi ami? Rispondimi ti prego!”
“Andrè ci stanno osservando andiamo.”
“Dove Oscar, io voglio parlarti, voglio conoscere i tuoi sentimenti.”
“Andrè non siamo soli …”
“Non mi importa, tanto ai loro occhi siamo quelli che non siamo.”
“Ma cosa dici Andrè?”
“Andiamo da qualche altra parte, dove vuoi, anche in camera tua, basta che tu mi dica ciò che senti per me!”
“Andrè io … aspetta stasera ti prego.”

La guardo con passione, lei lo sa, non resisto a tanta bellezza, non mi importa che ci guardino, con la mano le prendo il viso e le sfioro le labbra, lei me lo lascia fare, ma ancora una volta l’incantesimo si spezza con le parole della servitù.

“Ma che schifo, questi francesi!”

“A … Andrè andiamo.”
“Si Oscar, andiamo via, ma stasera dovrai confessarmi i tuoi sentimenti.”
“Va bene, adesso voglio andare, Andrè!”


“Generale, cosa sono questi abiti che ci hanno portato?”
“Sassoin, Gerard, stasera prenderemo parte al ballo in maschera che si terrà a corte.”
“Un ballo?!”
“Si hai sentito bene, pare che in questa città non pensino ad altro!”
“Come a Versailles del resto Generale, almeno qui si travestono e si coprono la faccia ah ah ah!”
“Piantala Sassoin, e bada a non ficcarti nei guai che se no …”
“Si lo so, appena saremo a Pari …”
“E basta con questa cantilena, piuttosto voi due li avete visti quei due?”
“Oh Signore! Ma Voi non pensate ad altro che non al Comandante e ad Andrè?! Ma lasciateli in pace una volta tanto, e poi adesso avete avuto la certezza che prima o poi arriveranno questi benedetti eredi, Andrè non è imbranato come sembra, cos’altro volete!”
“Ancora una parola Sassoin …”
“Va bene Generale, terrò la bocca chiusa … Allora Gerard quale abito indosserai tu?”
“Non lo so Alain, mi è indifferente, qualunque cosa mi va bene.”
“Io indosserò quello da moschettiere, credo che mi si addica di più visto che sono un soldato, e voi Generale?”
“Baaa … Sassoin cosa vuoi che mi importi!”
“Potreste presenziare al ballo in divisa Generale!”
“Sassoin mi chiedo dove tu nasconda tutta questa baldanza, perché io comincio ad arrendermi alle tue cretinate, non so mia figlia come abbia potuto sopportarti nell’esercito e portarti dietro in missione.”
“Se non ricordo male, ve l’ha già spiegato una volta il Comandante: non per vantarmi, ma sono tra i migliori soldati che la Guardia Metropolitana abbia a disposizione!”
“Siii … in fatto di insubordinazione sono sicurissimo che non ti batte nessuno Sassoin, sei indisciplinato, per fortuna che con questo viaggio mia figlia conclude la sua carriera militare.”
“Già per aprire un’altra di carriera, quella di creare un esercito tutto suo a palazzo Jarjayes ah ah ah!”
“Sassoinnnn ….”

E’ pomeriggio inoltrato, Andrè e io abbiamo trascorso tutto il tempo lontano da mio Padre,  debbo dire che ci siamo riusciti, adesso ci ritiriamo nelle mie stanze, per concludere la serata con indosso un abito.
Andrè ha insistito tanto che assecondassi quest’altra follia, dopo tutto ho indossato un saio, cosa potrebbe essere un abito da donna! Andrè mi accompagna in camera mia e mi dice: “A più tardi Oscar, passo a prenderti, è superfluo dirti fatti bella, perché tu lo sei sempre Oscar!”

Abbasso lo sguardo, e mormoro appena: “Ciao Andrè a dopo!”

Entro, guardo il mio letto è sommerso da un infinità di abiti, non mi resta che scegliere quale indossare: sono tutti pieni di pizzi, decori, sottogonne, e poi il panier…no…mi rifiuto!! 



Non ci credo, vedo entrare Sabrina nella camera del Comandante, devo fare in modo di incontrarla.

“Alain, Alain cosa stai sbirciando da quella porta?”
“Gerard, ho visto entrare Sabrina nella stanza del diavolo biondo!”
“Sabrina? Si può sapere chi sarebbe questa Sabrina?”
“Emmm … vedi .. lei è la cameriera che abbiamo visto …”
“Ah … ho capito! Non ce l’hai fatta vero? Ti sei addirittura informato come si chiama ancor prima di combinarci qualcosa ih ih ih!”
“Smettila idiota!”
Si .. si Alain .. ho capito! Immagino allora che stasera andrai a caccia di … come hai detto che si chiama?! … Sabrina? Ah ah ah Ma dimmi un po’ capisce il francese o secondo la tua teoria rimane soltanto un dettaglio e per certe cose comunicare non serve ah ah?!!!”


Entra la cameriera, mi dice: “Signorina, avete deciso cosa indossare?”

Mi sento a disagio, non so cosa rispondere, quando sento bussare alla porta.

“Oscar posso entrare?”
“Avanti padre … cosa c’è?”
“Perché quel tono cara, ti ho forse disturbata?”
“Cara? E’ la prima volta che mi chiamate in questo modo, ma che vi succede? Forse non state bene?”
“Guarda che ho appena lasciato la stanza di quell’imbecille di Alain che già ne ho avuto a sufficienza delle sue stupidaggini, e non intendo sorbirmi anche il tuo sarcasmo!”
“Padre avete ribadito ad Alain di rigare dritto e di non cacciarsi nuovamente nei guai con le donne?”
“Certo Oscar, non faccio che ripeterglielo in continuazione, che ormai non fa che canzonarmi!”
“Padre, Alain è fatto così, ma in fondo è un buon uomo, se non fosse che abbia il vizietto delle donne.”
“Oscar basta parlare di Sassoin, adesso pensa a prepararti, scegli l’abito più bello, voglio che Andrè ti veda bellissima!”
“Andrè non bada a certe cose Padre, almeno credo! …..”
“Beh che ti prende adesso, perché quella faccia? Sembri quasi schifata! …. Oscar perché non dici nulla?”
“Padre mi sentirò ridicola, possibile che voi non capiate? Quando divenni capitano delle Guardie Reali, giurai a me stessa che mai avrei indossato un abito da donna e adesso ….”
“Ma su andiamo Oscar! Ormai appartiene al passato, questo è il presente, il tuo presente, anzi, il nostro; e poi non dirmi che hai paura di un vestito! Santo cielo, sei un soldato dell’esercito francese!!! Forza non ti farai mica intimorire da uno stupido abito?!!
Appunto Padre, io mi sento un soldato, e un soldato non indossa un abito femminile!”
“su Oscar figliola, la tua vita adesso è cambiata, pensa ad Andrè che non vede l’ora di vederti con un vestito come questi.”
“E va bene padre! ….. Ma padre, devo vestirmi, volete accomodarvi fuori?”
“Va con la ragazza dietro il paravento a vestirti,  aspetto nell’anticamera, voglio essere io a vederti per primo.”
“Padre!!!”
“Ti prego di comprendermi Oscar, sono emozionato al pensiero di vederti vestita come le altre donne! Su sbrigati vai!!”

Tra tutti gli abiti presenti, scelgo il più semplice. È azzurro chiaro, con il corpino bianco candido ricamato con fili argento e blu scuro. Maniche lunghe, impalpabili, ma sufficienti a coprirmi un minimo, che finisco a tulipano con un bordo in pizzo. E poi ha un’infinità di sottogonne, in tulle, per renderlo ampio e voluminoso. Ma almeno può essere indossato senza il panier.
E la biancheria: coulottes di seta candide, calze con giarrettiera blu da allacciare con un fiocco, scarpe di raso, blu come la notte, con un laccetto alla caviglia ed un tacco un poco meno alto delle altre presenti. Però è così sottile! Ma come si fa a camminare con queste cose?!! Sembrerò un funambolo!


Non ci posso credere, mio padre aspetta con impazienza di vedermi vestita con quest’abito. Vedo mio padre accomodarsi nell’anti camera, la cameriera mi aiuta a vestirmi, sono davanti alla specchiera non sembro nemmeno io, in questo abito azzurrino, con bordi argento e blu, il corpetto ricamato, mi sento ridicola il bustino è talmente stretto che mette il seno in maniera così evidente, mi sento a disagio.
Dico alla ragazza che mi aiuta a vestirmi: “E’ troppo stretto in vita, non va bene, mi mette troppo in risalto il seno.”
“Signorina cercate di non muovervi altrimenti non riesco ad allacciarvi l’abito.”

Sento la voce di mia padre: “Oscar, Oscar cosa succede? Hai indossato l’abito?”
“Siii padre!”
“Benissimo figliola …. Ohhh … lo sapevo, sei stupenda …”
“Padre, Sabrina non mi ha ancora allacciato il vestito, per favore!”
“Ti aiuto io Oscar.”
“Ma padre, cosa dite?!!”
“Ma cosa credi che non sappia allacciare un vestito ad una donna?!! Su muoviti che ci aspettano! I capelli Oscar, devono essere raccolti, Mademoiselle pensate voi a sistemare i capelli a mia figlia.”
“Si certo signore.”

Sento bussare.
“Chi sarà mai Oscar?”
“Deve essere Andrè, è venuto a prendermi.”
“Non se ne parla nemmeno, deve aspettarti nel salone, adesso lo mando via.”
“Ma padre!”
“Ma padre un bel niente, qui le cose debbono essere fatte per bene.”

“Andre!” Indossa un abito in broccato blu scuro, con cappello e piuma bianca, camicia bianca e giacca da cui escono dei polsini in pizzo, decisamente sembra il principe delle favole!
“Generale.”
“Andrè, devi aspettare Oscar nel salone, va va figliolo, aspettaci là, e sorveglia l’imbecille di Sassoin, appena ti raggiungerò penserò io a quell’idiota!”
“Va …va bene, Signore.” Rispondo deluso.

“Padre, e Andrè?”
“L’ho mandato via al salone, gli ho detto di controllare Sassoin fino al mio arrivo, manca ancora l’ultimo dettaglio”
Vedo mio Padre estrarre un astuccio da una tasca, lo apre. Al suo interno una collana, semplice, in oro bianco con un diamante, la chiusura è ornata con lo stemma dei Jarjayes. Mio padre me la pone davanti al viso e la allaccia dietro al collo. Mi guardo allo specchio, il pendaglio cade verso l’incavo del seno, così impudente messo in evidenza dal corpetto. Ma devo ammettere che l’effetto è stupendo.
Un poco di cipria sul decoltè per uniformare l’incarnato ed il belletto in viso.
“Ora sei pronta figliola, possiamo andare. Su dammi il braccio.”
“Grazie Sabrina.”
“Dovere signorina e buon divertimento!”

Sono al braccio di mio padre, percorro il corridoio, sono emozionata, mi tremano le gambe all’idea di indossare quest’abito, ma soprattutto Andrè che mi vedrà così conciata, spero di non apparirgli ridicola.
Facciamo il nostro ingresso nel salone, sarà la mia impressione, ma ho la sensazione di avere tutti gli occhi puntati su di me, cerco con lo sguardo Andrè ma in mezzo a tutta questa gente non lo vedo, magari è lui che vede me.

“Ehi Andrè guarda là!”
“Chi Alain?”
“Ma il Generale pazzo, porta al braccio una splendida dama. Hai capito al vecchio, e poi con me fa tanto il bacchettone, la moglie a casa e lui al braccio di una fanciulla giovane e bellissima, chi l’avrebbe detto!.... Andrè … Andrè mi senti? … Ma che ti sei imbambolato anche tu per quella donna? Guarda che se ti vedesse il diavolo biondo della tua fidanzata ti infilzerebbe vivo! Ehi Andrè ma ci sei?”
“E’ Oscar …”
“Chi?”
“Quella donna è la mia Oscar … “
“Co… cosa? Que … quella è … il Comandante? Ma stai scherzando?”

Le danze si aprono, mi sento rapito dalla sua bellezza, avanzo verso di lei, mi avvicino, sono incantato, la voglio tra le mie braccia, le dico: “O ..Oscar mi concedi l’onore di questo ballo?”
“Te lo scordi Andrè, mia figlia concederà a me il primo ballo, dopo toccherà a te!”
   
 
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