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Autore: Mariannuzza    15/06/2018    0 recensioni
Storia è narrata in prima persona e racconto le vicende di una ragazza e della sua cotta. Uno spaccato di vita quotidiana.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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Un giorno come tanti. Solita routine.

Vi do una breve descrizione di me, giusto per farvi immaginare come sono: alta 1,65 circa, capelli lunghi castani e ricci, occhi castani, formosa.

Da qualche tempo frequento una palestra, un pò controvoglia a dirla tutta, l'unica nota positiva è Lui...

Tutta la nostra storia è cominciata il primo anno, ed è andata così:

Giornata piena a lavoro, abbastanza stressata, di cattivo umore per via di un cliente poco cortese, decido di andare in palestra per scaricare un po' di tensione. Prendo il mio borsone dallo spogliatoio dell'ufficio e controllo che dentro ci sia tutto: maglietta grigia, top nero, leggins grigio scuro molto attillati, calze nere e scarpe da ginnastica grigie. Prendo anche il mio profumo dalla borsa per il post, giusto per avere addosso il mio solito odore dopo la doccia.

Controllo accappatoio, scarpette per la doccia e saponi vari. Ho tutto.

Metto il borsone in spalla e mi avvio verso la palestra.

Dopo dieci minuti di cammino (è molto vicina rispetto al posto in cui lavoro), giungo in palestra. Entro dalla porta di vetro ed alluminio e scendo le scale fino al piano seminterrato. Passo la mia card di accesso dal tornello ed entro. Giungo ad un'altra scala che porta ancora più giù per arrivare alla sala in cui ci sono tutti gli attrezzi. Entro nello spogliatoio e lascio tutto nell'armadietto, compresi pensieri, noie, stress, per poi allenarmi e rilassarmi.

Una volta indossata la mia tenuta sportiva e recuperate le cuffiette tutte ingarbugliate dalla tasca più esterna del borsone, entro in sala e senza fare molta attenzione a ciò che mi circonda salgo sul primo tapis roulant libero.

Comincio a camminare lentamente tutta presa dal filo delle cuffiette ancora più attorcigliato di prima. Ad un certo punto comicio a sentire un suono, come una frusta che sbatte ritmicamente sul pavimento, che sferza l'aria e ritorna a battere a terra. Facilmente intuibile di cosa si trattasse: era qualcuno che saltava la corda. Alzo lo sguardo dal disastro che erano le cuffie e vedo un ragazzo di profilo davanti a me che salta. E' alto almeno 1,85/90, ha le spalle larghe, una felpa senza maniche (senza neinte sotto) con dei fori molto profondi da cui far passare le braccia, grigia e bianca con cappuccio e cerniera. Non lascia molto all'immaginazione: si vedono perfettamente i muscoli scolpiti delle braccia e delle spalle, ha una paio di pantaloni lunghi neri e una paio di scarpe da ginnastica dello stesso colore.

Ha i capelli castani di media lunghezza, gli occhi castano scuro, la mascella scolpita, un naso abbastanza pronunciato, le mani grandi, fisico asciutto e definito. Lo squadro più e più volte fino a fissarmi su un piccolo, insignificante particolare: un neo sul collo. Mi piace.

Passano i 20 minuti di cardio in maniera piacevole fino a che, mentre continuavo a guardarlo per memorizzare ogni dettaglio, Lui si accorge che lo sto guardando... Io chiaramente in imbarazzo faccio finta di niente distogliendo lo sguardo con non chalance, ma è troppo tardi... se n'è accorto.

Ad un tratto smette di saltare la corda, tutto completamente sudato e sfinito. Lancia a terra l'attrezzo e si esibisce in una verticale perfetta che mi lascia anora più sconvolta: con un fare sicuro poggia le mani a terra e si spinge con le gambe in su. La maglietta gli ricade sul petto lasciando gli addominali nudi. Erano come me li immaginavo. Perfettamente scolpiti come il resto del suo corpo. Continuo a guardarlo cautamente sperando che non si accorga di nuovo che lo fisso da almeno 30 minuti.

Dopo aver ripetuto l'esercizio per almeno 4 volte mantendo la posizione per 2 minuti circa, si sposta nel lato più interno della sala per continuare il suo allenamento con bilanceri e manubri.

Cerco di togliermi dalla mente quelle immagini, anche se riflettendoci, non c'è alcun motivo per non pensarci.

Mi sposto nella zona più libera della sala con un disco da 10kg per iniziare i miei squat. Continuo il mio allenamento intravedendolo di tanto in tanto dagli specchi.

Anch'io ormai sfinita e zuppa di sudore, sono quasi alla fine del circuito. Lui passa dietro di me e si posizione al mio fianco per lo stretching. Faccio finta di nulla e procedo tranquilla verso la scala verticale per terminare la mia giornata di allenamento con un allungamento dei muscoli sui quali ho concentrato il mio allenamento.

Ad un tratto mi giro e mi accorgo che anche lui ha fatto il mio stesso errore: l'ho beccato a guardarmi. Ha avuto la stessa reazione che ho avuto io prima: ha distolto lo sguardo concentrandosi sul suo riflesso nello specchio.

Ho sentito le guance andarmi in fiamme... ma per fortuna ero già abbastanza congestionata dagli sforzi per gli esercizi, quindi il tutto era abbastanza camuffato.

 

Finisce di fare gli esercizi, raccoglie le sue cose e sparisce negli spogliatoi maschili.

  
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