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Autore: Emmastory    15/06/2018    3 recensioni
Tutto ha inizio nella vasta e verde foresta vicina ad un villaggio di umani dove la quiete regna sovrana. Il mondo magico e quello dei mortali coesistono perfettamente, e pare che fra i due non ci sia mai stato il caos. Kaleia è giovane, e fa parte del primo. Abituata a vivere nella calma del suo amato bosco assieme a suoi simili e ad altre creature, è felice e non potrebbe chiedere di meglio, ignara però di un solo e intrascurabile dettaglio. Un giorno le cose cambieranno, e che non vi sarà altro che un conflitto fra luce e ombra. Seguitela nella sua avventura fra bellezze naturali, battiti d'ali leggere e sottile polvere di fata.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Luce e ombra'
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Luce-e-ombra-I-mod
 
 
 
Capitolo XIX
 
Rapporti d'amore e amicizia
 
Pieno tramonto, sguardo fermo e calma piatta. L'imbrunire era arrivato, e la sera si stava avvicinando. Come se certi gesti facessero parte di un vecchio e dimenticato rituale, sedevo con Christopher sulla riva dell'ormai famoso laghetto nel nostro bosco, con i simpatici Red e Bucky a farci compagnia. La luce solare era meno forte, ma nonostante tutto non era ancora buio, e come noi, Lucy non dormiva. Sdraiata fra l'erba, guardava il cielo farsi sempre più scuro, e indicando un punto imprecisato, in cui una grigia nuvola di passaggio sembrava salutarla, sospirò, serena. Distraendomi per un attimo, guardai in quella direzione, scoprendo che quella nuvola recava in qualche modo l'immagine di una fatina piccola quanto lei. Divertita da quella sola vista, sorrisi, e tornando a guardare Christopher, lasciai che posasse le sue labbra sulle mie. Ai due animali il nostro amore quasi non importava, e ora la bambina non stava guardando, ragion per cui, abbandonando l'insicurezza nel gentil vento che soffiava, e le mie mani in quelle di lui, lo lasciai fare senza esitazione, godendomi il calore dell'abbraccio in cui mi strinse durante quel dolce contatto. Non appena ci staccammo, mi persi nei suoi occhi, e stringendogli ancora la mano, fui felice di sapere che in tutto quel tempo non era mai stato la causa del dolore che provavo. Quell'unico e piccolo livido albergava ancora sul mio polso proprio come il mio segno, e malgrado non avessi la minima idea di cosa lo causasse veramente, almeno ora potevo escludere Christopher da un'ipotetica lista di sospettati. Ad essere sincera, avrei preferito che la nuvola osservata da Lucy fosse bianca e non grigia, ma a quanto sembrava, questo non poteva accadere, almeno non ora che la luce era scomparsa. "Kaleia?" mi chiamò lui, ridestandomi dalla profondità dei miei pensieri. "Sì?" risposi, scuotendo la testa e tornando alla realtà. "Guarda." Mi pregò, tenendo bassa la voce e lieve la presa sulla mia mano. Seguendo il suo sguardo, finii per posarlo su Lucy, placidamente addormentata fra mille fili d'erba. Lentamente, Red si avvicinò a lei, e sdraiandosi al suo fianco, si assicurò che non prendesse freddo. A quella vista, una singola lacrima mi rigò il volto, e notando la mia tristezza, Christopher reagì subito, asciugandola con il pollice. "Tesoro... sta bene, non preoccuparti." Disse poi, abbracciandomi ancora e aiutandomi ad alzarmi. Annuendo lentamente, afferrai la sua mano, e rimettendomi in piedi, decisi che era ora di andare. Non era ancora notte, ma data l'assenza di luce, anche il calore del sole era scomparso. Iniziavo ad avere freddo, e sempre tenendomi la mano, Christopher iniziò a camminare al mio fianco. "Vai via?" chiese, evidentemente triste a quella sola idea. "Devo, ma esiste domani." Risposi, sorridendo debolmente e avendo cura di rassicurarlo. "Non è vero, non lo sai." Replicò lui, ai miei occhi inspiegabilmente enigmatico. Non sapendo cosa dire, mi bloccai, e guardandolo, trovai di nuovo rifugio fra le sue braccia. Aveva ragione. Tendevo sempre ad essere ottimista, ma aveva ragione. Fino ad ora, nella foresta tutto pareva andar bene, ma ricordando la presenza nel mondo degli umani di mortali non convinti della nostra esistenza, la mia luce avrebbe potuto spegnersi, e allora non ci saremmo più rivisti. Giovane com'ero, non osavo pensarci, e mentre il tempo scorreva, presi la mia decisione. "Se... se vuoi... puoi farmi compagnia." Azzardai, provando vergogna e imbarazzo insieme, ma sentendo il mio cuore battere per lui. Volendo essere sincera con me stessa, non so perchè avanzai quella proposta, forse ricordando il singolo incubo avuto ormai tempo addietro, o forse a causa della consapevolezza che mi aveva appena instillato, ma una cosa era certa. Non volevo perderlo, nè ora nè mai. "Certo." Rispose soltanto, sorridendomi e attirandomi a sè per un altro bacio, preludio del mio ritorno a casa. Sorridendo felice, mi preparai a varcare la soglia di casa con lui, e poco prima di farlo, sentii il debole uggiolio di Red. Voltandomi verso di lui, vidi che Lucy si stava svegliando, e notandola strofinarsi un occhietto con il pugno chiuso, non mossi foglia. "Non mi lasci da sola, vero?" piagnucolò, non avendo alcuna intenzione di restare fuori al freddo. "Cosa? Lucy, no! Vieni qui!" fui svelta a rispondere, restando a guardarla corrermi incontro e accogliendola fra le mie braccia. "Grazie." Continuò poi, in un dolce sussurro che mi sciolse il cuore. Lasciandomi stringere, l'accolsi in casa, seguita dal piccolo Bucky, che nel tempo era diventato l'animaletto di entrambe. Contrariamente a lui, Red decise di restare fuori, evidentemente abituato alla natura e non alle mura di una casa. Senza dire nulla, annuii mostrandogli un sorriso, e quasi vedendolo reciprocare, richiusi la porta. Una volta fatto, guardai fuori dalla finestra, notando che ormai la notte era scesa. Per tutti e tre era ora di dormire, e sdraiandomi fra le coperte, lasciai che la piccola Lucy si sdraiasse con me, mentre Christopher parve accontentarsi di una branda preparata sul momento. Quasi non notandoci, Sky non disse nulla, addormentandosi nell'esatto istante in cui la sua testa incontrò il suo bianco e morbido guanciale. Lasciando accesa la mia lampada, liberai uno sbadiglio, e chiudendo gli occhi, inspirai a fondo. Quella notte, mi sentii tranquilla, calma e circondata dalla forza di rapporti d'amore e amicizia. La dolcezza di una bambina, gli squittii e i versetti di un tenero scoiattolo e il grande amore del ragazzo di cui ero profondamente innamorata.
   
 
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