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Autore: terryoscar    15/06/2018    9 recensioni
Autrici: Aizram e Terryoscar
“ Avventura sulle Alpi” nasce per caso.
Aizram ed io ci siamo conosciute grazie alla mia prima pubblicazione: ” Oscar storia di un grande amore.”
“Dopo averla portata a termine, Aizram mi ha contattata, chiedendomi di scrivere un’altra storia ma allegra e divertente riguardo ai nostri personaggi preferiti: Oscar e André.
Inizialmente le ho detto che non sapevo nemmeno cosa scrivere, e lei mi ha suggerito di fargli fare un bel viaggio verso le Alpi.
I primi tre capitoli li ho scritti da sola, prendendo spunto i suggerimenti di Aizram ma poi, grazie alla tecnologia di cui usufruiamo abbiamo scritto i capitoli successivi in tempo reale: tramite skipe.
Quindi questa storia è scritta a quattro mani da Terry e Aizram. Si sa due cervelli funzionano meglio di uno!
E così nasce “Avventura sulle Alpi!”
Qui avremo il generale che tenterà di convincere sua figlia a sposarsi, perché a suo dire ormai incontrollabile da quando frequenta i Soldati della Guardia e sopratutto pretenderà da lei un erede a cui tramandare il titolo nobiliare. Naturalmente Oscar di sposarsi non ne vorrà sapere, quindi si scontrerà con suo padre, e non solo con lui ….
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'IO SONO IL GENERALE JARJAYES'
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Una lunga notte di stelle e di stiletti
 


Udiamo dal corridoio la musica, Oscar è arrabbiata, si dirige a passo marziale nel salone delle feste, la seguo e la sento borbottare.

“Oscar fermati, calmati …”

Arresta il passo, mi guarda con i suoi occhi scintillanti, è rossa in viso.

“Andrè, mio padre ha la capacità di … di …”
“Dio quanto sei bella!”
"Ma che dici Andrè, io sono ... furiosa e .. tu ... mi dici ..."
"Che sei incredibilmente bella!"


Non dico nient’altro, ormai non capisco più nulla, la passione e il desiderio di lei diventa irrefrenabile, la stringo a me, la guardo, lei è nuovamente avvampata, mi guarda smarrita, e al contempo trepidante, si abbandona tra le mie braccia e la bacio, ancora più appassionatamente di prima, fino a lasciarci senza fiato, udiamo dei passi, un sussulto, il nostro pensiero va al Generale.

“Per fortuna Andrè una volta tanto non è mio Padre!”

Ridiamo. Le prendo la mano, è la prima volta che lo faccio e stavolta senza temere di essere scoperti o di temere un suo rifiuto, adesso prendo la mano della mia fidanzata.

“Su andiamo Oscar, uniamoci alle danze, vieni.”
“Si Andrè!




“Marta guarda! Eccolo lì il donnaiolo.”
“Si lo vedo Sabrina, sta ballando con una dama, ma vedilo com’è fiero di se.”

“Ditemi Mademoiselle come vi chiamate?”


Accidenti anche questa sorride e non capisce una sola parola di francese, maledizione. come faccio ad abbordarla!...... Il mio sguardo va in un angolo della sala, devo due dame parlare tra di loro, una di loro mi sembra che abbia un’aria familiare, è come se la conoscessi, appena finisco questo giro di valzer andrò da lei; magari sono più fortunato e mi comprende.


“Sabrina, sta venendo da questa parte, guardalo!”
“Vedi che atteggiamento spavaldo che ha!”

“Alain, ti stai divertendo?”
“Gerard, giusto te cercavo.”
“Cosa c’è?”
“Guarda quelle due …”
“Chi?”
“Quelle che sono in quell’ angolo!”
“Si le vedo, e allora?”
“La ragazza con l’abito rosa, mi sembra di conoscerla e poi ha un corpo incantevole!”
“Alain ti prego non cacciarti nuovamente nei guai.”
“Ma no Gerard, vieni con me! Tu invita a ballare l’altra e io invece prenderò lei.”
“Chi ti dice che ci stia?! E poi come ci facciamo capire, qui siamo circondati da italiani. Lo hai dimenticato?!”
“Imbecille, per invitare una donna a danzare non serve parlare, e poi io la inviterò parlandole nella nostra lingua, magari sono fortunato e mi comprende.”
“Tu sei un ottimista per natura Alain …”
“E tu un pessimista cronico, su muoviti andiamo.”

“Eccoli Sabrina, si stanno avvicinando i francesi …”


Mi avvicino alla dama con il vestito rosa e Gerard alla sua amica, le dico:
“Mademoiselle. mi concedete l’onore di danzare con me?”

Anche Gerard avanza la stessa richiesta all’altra, ma quello che mi stupisce, è che la dama che a me piace anziché ballare con me preferisce Gerard, e la sua amica avanza verso di me e con un francese stentato mi dice: “Accetto con piacere Monsieur.”

La dama in questione mi sorride come se fossi un cretino, si getta tra le mie braccia e volteggiamo. Il mio sguardo geloso cade su Gerard che balla con la donna che avrei voluto per me.
Sento la dama che mi accompagna nel ballo che mi dice: “Monsieur, forse siete deluso che non balliate con la mia amica?”
“No no mademoiselle, è solo mi chiedo: ma qui in Italia i gesti vengono compresi al contrario?”
“Non capisco cosa vogliate dirmi monsieur!”
“No niente mademoiselle, lasciate stare.”
Vedo Gerard danzare felice con lei, maledizione credo che queste due ci prendano in giro, hanno un modo di fare molto strano. 
Cambia il ballo adesso c’è lo scambio di dama, è vicina a me, adesso deve concedermi un volteggio, io cedo la mia dama a Gerard e lui la sua, finalmente eccola tra le mie braccia, non perdo tempo le dico:
“Mademoiselle, mi comprendete?”

Mi sorride ma non mi risponde, capisco che non parla francese, ma non mi arrendo.

“Io mi chiamo Alain e voi?”

Continua a sorridere, credo proprio di non essermi sbagliato, dal suo atteggiamento capisco che voglia prendermi giro: non fa un accenno, nessuno sforzo per capirmi, sorride solo e nient’altro. C’è nuovamente cambio di dama, danzo nuovamente con la stessa di prima, non esito a chiederle: “Scusatemi mademoiselle, ma la Vostra amica non comprende il francese?”
“No mi dispiace, non capisce una sola parola di francese!”
“Peccato!”
“Vi piace forse la mia amica monsieur?”
“Oh non fraintendetemi mademoiselle, è solo che mi pare di averla già vista.”
“Impossibile monsieur, Voi siete uno straniero e la corte poi non è tanto grande da non ricordare gli ospiti di palazzo ah ah!”

Sarà, ma la sua spiegazione non è per niente convincente, ma insisto.

“Se non Vi sembro inopportuno, mi dite almeno come si chiama?”
“Chi?”
“Ma la Vostra amica naturalmente, di chi se no!”
“A già scusatemi monsieur, ma perché non chiedetelo a lei?!”

Sorrido e infastidito le dico: “Vi state prendendo gioco di me mademoiselle?”
“Assolutamente Monsieur, non mi permetterei mai e poi perché visto che nemmeno ci conosciamo?”
“Non lo so mademoiselle, ma ho come l’impressione che Vi stiate divertendo alle mie spalle, Voi e la Vostra amica!”
“Ma no ah ah ah!”




 
Tra un volteggio e l’altro Oscar mi dice: “Andrè non mi sono mai divertita tanto a prendere parte a un ballo.”
“Ma Oscar, tu non hai mai preso parte a un ballo se non come ufficiale delle Guardie Reali!”
“Si è vero, li ho sempre trovati noiosi, forse perché non avevo nessun interesse a prendevi parte, ma con te adesso è tutto così diverso!”
“Oscar, non mi stancherò mai di ripeterti quanto sei bella!”


C’è il cambio di dama, Oscar è tra le braccia di un altro uomo, la osserva con insistenza, mi accorgo che le dice qualcosa, lo ammetto sono geloso, fremo all’idea che un altro la stringa a se, devo immediatamente riprendermela.
Torna nuovamente a me, la guardo le chiedo: “Cosa ti ha detto quello la?”
“Andrè ma … io neanche l’ho capito.”
“Cosa fai Oscar ti piace ingelosirmi?”
“Andrè ma cosa dici, la gelosa qui sono io: prima Anne a palazzo e poi …”
“Ti diverti a infierire Oscar? Ora che so che mi ami e hai accettato di sposarmi, io .. io .. ti amo come un disperato Oscar!”
“Lo so Andrè, ti amo anch’io!”


“Alain la donzella ti è sfuggita ah ah ah!”
“Gerard, quelle due si stanno burlando di noi.”
“Parla per te amico, credo che sia tu il loro bersaglio e sinceramente non ne capisco il motivo ah ah!”
“Cosa fai ti diverti alle mie spalle?
“No no amico ah ah ah!”
“Guarda Gerard, sono di fronte a noi … ridono …. Sai che ti dico?! Non è ancora nata la donna che mi prenderà in giro!”
“Ehi dove vai Alain!!”



Mi avvicino a passo deciso, la guardo e senza dirle una parola la prendo tra le braccia e la porto al centro della sala, danziamo senza dire una sola parola, mi sorride, e nulla più, mi sento irrequieto, solo a guardarla, questa donna ha qualcosa che mi toglie il respiro.
La danza sta per terminare, a passi di danza la porto sul balcone, lei continua a sorridermi, le dico: “Mademoiselle, anche se non mi capite, tenterò di farmi capire, mi chiamo Alain vorrei tanto conoscere il vostro nome e vedervi in viso.”



Non mi comprende, si allontana da me per tornare alla festa, ma io non demordo, le prendo la mano e la tiro a me, con gesto deciso le sfilo la maschera, e con stupore sussurro: “Sabrina ….”

Lei continua a sorridere, con forza lascia la mia mano e torna nella sala.
Sono turbato, confuso, ammaliato dalla sua presenza: è bellissima.
La vedo allontanarsi sempre di più, qualcosa di irrefrenabile mi spinge a correrle dietro, afferro nuovamente la sua mano e la trascino via, ci uniamo nuovamente alle danze, la stringo a me le sussurro: “Non credi che ti sia divertita abbastanza alle mie spalle Sabrina? Se la tua amica comprende la mia lingua, sono sicuro che la capisca anche tu, non negare!”


Lo comprendo perfettamente, ma non voglio che lo sappia, voglio proprio vedere fin dove è capace ad arrivare.
Mi guarda con insistenza, la presa intorno ai miei fianchi diventa sempre più forte, con la mano tento di allentargliela, non ci riesco, lui mi guarda e mi dice:



“Non ti lascio andare …. dimmi …. ti diverti a farmi impazzire, non è vero? ….. …. Ho capito, ti rifiuti di parlarmi, allora hai deciso di rimanere in silenzio, vuol dire che continueremo a ballare, tanto io non mi stanco facilmente, ritieniti mia prigioniera fin tanto che non mi rivolgerai la parola.”




“Soldato La Salle!”
“Agli ordini Generale!”
“Cos’hai da ridere?”
“Vedo il mio amico Alain, Generale, ha completamente perso la testa per una donna ah ah ah ora possiamo stare tutti tranquilli che non si andrà più a cacciare nei guai, perché ha trovato la donna che gli darà filo da torcere ah ah ah!”
“Ma cosa dici La Salle?”
“Guardatelo anche Voi Signore, finalmente è stato accalappiato e il guaio è che lui non se n’è nemmeno reso conto ah ah ah …. Scusatemi Signore, mi unisco anch’io alle danze ah ah ah!”


Beh se è come dice La Salle, almeno posso stare un po’ più tranquillo con quell’esaltato ….. non vedo più Oscar e Andrè, ma dove si saranno cacciati!




“Andrè ne ho avuto abbastanza di questo ballo in maschera, andiamo via!”
“Dove Oscar?”
“Da qualsiasi altra parte, basta che sia lontano da qui!”

Andrè mi stringe la mano, percorriamo in tutta fretta i corridoi, ridiamo felici, arresta il passo, mi tira a se e in un angolo buio mi bacia ancora senza mai stancarsi, anche se sono inesperta seguo il suo ritmo. 
Si allontana appena da me e mi dice: “Allontaniamoci da qui, voglio rimanere solo con te!”

La mia mano è stretta alla sua, sono dietro di lui arriviamo dietro la porta della mia camera, mi dice: “Tuo Padre ci cercherà dappertutto, magari non gli viene in mente che siamo proprio qui, in camera tua.”
“Tu credi Andrè?”
“Ci spero Oscar ah ah ah!”

Entriamo e chiudo la porta, Andrè mi tira a se, mi stringe tra le sue braccia, mi sfiora il viso con le sue calde labbra, mi dice: “Non so quante volte stasera ti ho detto che sei bellissima, voglio che tu me lo ripeta ancora …”
“Cosa Andrè?”
“Che mi ami ….”
“Andrè lo sai che ti amo, non so da quanto ma ti amo …. Forse ti amavo inconsapevolmente già da quando ho …. trovato quella sfacciata di Anne nella tua stanza …. Ma bada Andrè se solo tu ….”
“Cosa mi faresti Oscar impugneresti lo stiletto anche contro di me? Ah ah ah …”
“Smettila di prendermi in giro!”
“Oscar ah ah ah … ma dimmi cos’era quell’idea assurda di mettere lo stiletto tra le gonne io … io … tu sei così imprevedibile Oscar ah ah ah”
“Andrè non prendermi in giro, tu sai che giro sempre armata, ma come potevi pensare che indossando un abito, me ne andassi in giro come una qualsiasi donzella indifesa! E poi Andrè …. Ahah hai visto mio Padre come si è spaventato? Però un pochino mi sono divertita debbo ammetterlo ah ah ah!”
“Di la verità Oscar, per un attimo hai pensato che potesse essere lui?”
“In tutta sincerità Andrè?! Beh si l’ho sospettato eccome, spero che adesso ci stia almeno un po’ lontano dopo quanto accaduto ah ah!”



“Ridiamo, le nostre risate riempiono la stanza.”



“Oscar do … dove hai messo lo stiletto?”
“Dove l’ho preso naturalmente, anzi è meglio se me ne liberi, tanto non mi serve più ah ah!”

Vedo Oscar andare dietro il paravento, sento il fruscio delle gonne, viene fuori da lì con l’arma in mano e la posa sul tavolino che è accanto a lei.



“Oscar per fortuna adesso sei disarmata, mi fai meno paura ah ah ah!”



Vedo Oscar indispettirsi, si avvicina al suo letto, afferra il cuscino e me lo tira dietro dicendomi: “Tieni questo Andrè … così impari a burlarti di me!”
Colgo l’occasione, immediatamente afferro anch’io un cuscino e glielo lancio addosso, lei recupera il suo. In breve tempo la nostra diventa una vera e propria battaglia, ci colpiamo con i cuscini senza demordere fino a farne uscire le piume che in breve tempo si espandono per tutta la stanza, ridiamo come due bambini, forse le nostre risate giungono fuori dalla porta. Lascio il mio cuscino, disarmo Oscar, l’afferro per le braccia e cadiamo sul letto, sono sopra di lei, comincio a baciarla, con passione, con ardore, sento che ricambia appieno le mie emozioni.

Le sussurro: “Non sai quanto ti amo …”
“Non sai tu Andrè quanto ti amo io, ti amo …”
Ancora un altro bacio.

Oscar si allontana da me e mi dice: “Aspetta Andrè ho un dubbio.”
“Quale amore!?”



Mi invita a levarvi da lei, si alza, in punta di piedi si incammina verso la porta e con un gesto deciso la spalanca velocemente, e con stupore da parte mia, ma con rassegnazione da parte sua, vediamo il Generale cadere ai suoi piedi, si solleva goffamente, sento Oscar sbraitare.



“Padre! Non vi è bastato quanto è successo poco fa? Adesso vi siete messo a origliare anche dietro le porte? Se non sbaglio da bambina mi avete insegnato che non è educato fare simili cose, adesso cosa Vi succede, avete dimenticato le regole della buona creanza?”
“Non prendermi in giro Oscar … sei tu che non conosci la decenza, cosa fai chiusa qui, in camera tua da sola con Andrè?!!!”
“Volete proprio saperlo Padre?”
“Certo che si!”
“Non so … debbo ancora pensarci, magari seguirò il Vostro esempio …”
“Co … cosa?!! Non ci pensare affatto, dovrete aspettare il nostro rientro a Parigi e poi se vuoi saperlo, ho scritto una lettera a tua madre, dicendole di preparare le nozze, così appena tornati non dovrete aspettare molto tempo.
E tu Andrè, vedi di tenere a bada i tuoi bollenti spiriti, capito?!!”
“Padre …”
“Cos’hai da dire a tua discolpa Oscar?!!”
“Io padre? Nulla! E Voi?”
“Io?”
“Si proprio Voi!”
“Oscar non mi confondere …”
“Confondervi io Padre? Impossibile … solitamente siete Voi che confondete, me. A proposito il soldato Sassoin cosa sta combinando, spero che torni in patria, perché stasera l’ho visto gironzolare dietro a un’altra gonnella! Perché non vi occupate un po’ di lui padre, per lo meno lascereste tranquilli un po’ me e Andrè, non ho forse ragione padre?!!”





“Allora Sabrina, che ne dici se mi fai ascoltare almeno la tua voce, non credo di pretendere chissà cosa da te … una sola parola e giuro che ti lascio andare … su dai!!”
“Imbecille!”
“Oh finalmente! Che voce dolce e soave che hai bellissima Sabrina!”
“Hai fino di dire stupidaggini buffone?”


Lo lascio annichilito e mi allontano dalla sala, sento la sua voce ma non mi volto.

“Sabrina aspetta!”


La raggiungo, l’afferro per un braccio e la trascino via, fuori sulla veranda, è il primo posto che mi viene in mente.

“Si può sapere perché ce l’hai con me? Cosa ti ho fatto? Perché mi guardi con disprezzo? …. Dannazione di qualcosa!”
“Io non comprendo il Vostro francese signore!”
“Cosa fai continui a prenderti gioco di me?”

Provo a sfiorarla, ma con un gesto secco e deciso allontana la mia mano e con disprezzo mi dice: “Non osate toccarmi, non sono una di quelle a cui siete abituato, sono stata abbastanza chiara?”
“Ma io non capisco, perché siete così prevenuta nei miei confronti? Non credo di averti offesa in nessuna maniera e se lo fatto, ti chiedo di perdonami.”
“Non vedo di cosa dovrei perdonarvi signore, io non vi conosco e non ho nessun interesse a conoscervi.”
“Continuo a non capirti ma perché?”
“Non insistete e lasciatemi andare, buona sera signore!!”


Sabrina si allontana, mi lascia senza parole, continuo a chiedermi: ma perché?”



Il Generale è andato via quasi subito dopo l’ennesima discussione con Oscar, non riuscivo a crederci ma è stato così. 
Ho salutato Oscar con l’ennesimo bacio, e sul ciglio della sua stanza le ho detto: “Buona notte amore, a domani.”
“Buona notte a te Andrè, a domani.”
“Oscar, sono sicuro che questa notte non riuscirò a dormire, ti penserò e ti sognerò tra le mie braccia … Oscar …”
“Si Andre! …”
“Ti amo.”
“Ti amo anch’io.”


Ho appena lasciato Oscar, e già ne sento la mancanza.
Sono qui, chiuso nella mia stanza, con indosso ancora il mio costume,
Sono talmente felice che Oscar finalmente mi ha confessato di amarmi che vorrei far partecipe mia nonna della mia felicità, guardo lo scrittoio , vedo dei fogli e il calamaio, il mio pensiero corre a lei, ora più che mai sento la sua mancanza, non ci penso più di tanto, afferro un foglio impugno il pennino e comincio a scrivere.

“Mia cara nonna,

sono felice! Anzi molto di più! Dopo un lungo viaggio siamo giunti a Venezia. Ho detto ad Oscar che la amo, ed ho atteso che lei mi dicesse cosa prova per me. È difficile, diffidente. Sembra un piccolo gatto selvatico, con gli artigli pronti a difendersi. Faccio molta fatica ad avvicinarla.
Nulla è più come prima, però ho capito che anche lei mi ama. L’ho capito quando ci siamo baciati.
Nonna cara, Oscar è dolcissima, un angelo biondo, che profuma di rose.
E poi questa sera: una festa in maschera, Oscar ha indossato un vestito bellissimo, semplice, come lei, azzurrino. Era bellissima! Nonna, ho ancora l’immagine davanti agli occhi. E poi la sensazione di lei tra le mie braccia, durante il ballo. Un valzer, e poi una Volta.
Poi siamo usciti nel giardino, quasi di corsa. Ho dovuto tenerla, ha rischiato di inciampare nel vestito! Avresti dovuto vederla! Impacciata, con le scarpine. 
Nel giardino, finalmente lei ha detto di amarmi! Lei mi ama!
Così le ho chiesto infine se vuole davvero sposarmi. Si, ha detto si, mille volte si. Ero in ginocchio, con la sua mano tra le mie, quando le ho donato l’anello che era di mia madre, quello che mi hai consegnato tu.
Non credo che questa notte riuscirò a dormire. Troppe sensazioni. 
Sono felice, nonna. 
Certo, il Generale è un poco pressante, sempre presente. Mi incita e mi consiglia (consigli che non seguo, ovviamente), ed ha aspettative paurose.
Ma non importa, a me basta sapere che Oscar mi ama. 
A presto nonnina cara, non vedo l’ora di tornare da te e raccontarti tutti, e poi ho bisogno dei tuoi consigli!
Con affetto,
tuo nipote Andrè”



 
 
Dopo aver condotto Sassoin in camera sua, finalmente mi ritiro nella mia stanza, mi libero immediatamente delle scarpe, le getto via con stizza e parlo ad alta voce con me stesso: “Che serata! Se ripenso che stasera mia figlia poteva infilzarmi con una stilettata, rabbrividisco. Solo perché volevo assicurarmi che Andrè riuscisse a farsi amare … bah… va a capire le donne … io ci rinuncio … eppure la mia Margherite è così differente dalla mia amata figlia, più la osservo e più vedo in lei la tempra dei Jarjayes, avrei voluto che almeno avesse appena un poco della dolcezza di sua madre, invece … niente … è proprio tutta suo padre! Devo essere sincero con me stesso: compiango Andrè, povero figliolo!”

Mi siedo accanto al camino e mi accorgo che sul tavolino c’è una lettera, sulla busta leggo che è indirizzata a me, riconosco la grafia è della mia Margherite.
L’apro velocemente e leggo.



“Mio amato Augustin,
leggo in parte con estremo piacere la tua missiva. In parte perché sono felice dei “progressi” di mia figlia e del nostro caro Andrè. 
“Progressi”, come puoi usare tale termine. È una parola fredda, distaccata. Indegna dei sentimenti che li legano. Perché, seppure Oscar non me lo ha confidato, sono sicura che ricambi i sentimenti di Andrè.
Sei tu invece a preoccuparmi. Spero che tu non li stia assillando, che non continui a controllarli! Lasciali stare un poco soli, lascia che si conoscano, che si corteggino! Lasciali vivere il loro amore in tranquillità. Se scopro che li segui o peggio li spii…Augustin, ne pagherai le conseguenze. E tu sai quanto io sia risoluta.
Non comprendo invero la tua urgenza di celebrare il matrimonio. Mi stai forse nascondendo qualcosa? Augustin, ti avverto! Non provare e mentirmi!
Organizzerò il fidanzamento, non perché me lo ordini tu, ma perché sarà un piacere avere qui tutte le nostre figlie, sono anni che non ho questa gioia! Per gli abiti, sarà Oscar a decidere come abbigliarsi. E sarà una festa sobria, per pochi intimi. Sarà come vorrà lei!
Per il matrimonio invece, lasceremo decidere ai futuri sposi, che sia giugno, settembre o altro mese, a me poco importa, voglio solo che siamo felici.
Spero che rientriate presto, la casa è vuota senza di Voi.
Con affetto,
Marguerite”

Che serata!
Sono sdraiato nel mio letto, mi giro e mi rigiro, non riesco a dormire. Nella testa c’è il volto di Sabrina, è impresso nella mia testa.


“Alain, cosa ti succede, non riesci a dormire? Stai pensando all’italiana?”
“No ti prego Gerard, non ti ci mettere anche tu, stasera sono stato preso in giro abbastanza da quelle due!”
“Quelle due! Io direi dalla splendida Sabrina, certo che quella ragazza è davvero avvenente, se non avessi la fidanzata che mi aspetta a Parigi … uhmmm …”
“Smettila imbecille, non fare certi pensieri su di lei.”
“Ah ah ah … Ti piace ormai è evidente, ma, Alain non ti sarai per caso innamorato?!!”
“Finiscila idiota! Non voglio ascoltare le tue cretinate.”

Mi alzo dal letto, mi rivesto velocemente.

“Alain cosa fai? Dove vai a quest’ora?”
“Esco, faccio un giro, tanto qui non si riesce a dormire!”
“Ah ah ah Alain!”
“Cosa vuoi imbecille?!”
“Ci sono passato prima di te, le tue sono pene d’amore ah ah ah!”
“Imbecille!”
“Ah ah ah ah ….”
Sono furioso apro la porta, esco la chiudo sbattendola. Sento delle voci a me familiari provenire più in la, mi avvicino, le riconosco, sono Andrè ed il vecchio pazzo, ma che fanno ancora in giro! Forse non riescono a dormire nemmeno loro?!!” Mah! Chissà cosa dicono! Sentiamo un po’.
Mi nascondo dietro ad una colonna e ascolto.


“Andrè, perché ti aggiri nei corridoi a quest’ora?!! Non vorrei che ti fosse venuto in mente di intrufolarti nella camera di Oscar!”
“Ma Signor Generale, ma Voi non pensate ad altro? Ma non credete che se io e Oscar volessimo …”
“Taci impudente! Ricordati che non ti ho allevato ed educato per mancarmi di rispetto, bada a quello che dici e soprattutto a quello che fai! Sappi che non mi è piaciuto per niente quello che ho visto stasera … le tue mani Andrè … erano dappertutto! Non credere che da dietro il cespuglio io non abbia visto, per poco non davo ragione a quell’imbecille di Sassoin!!”




Caspita! Qui mi tirano in ballo! Però … finalmente Andrè comincia a darsi da fare, e poi come avrebbe potuto resistere a tutta quella … bellezza, e poi quelle tette … che sicuramente non avrà mai visto in vita sua!




“Signore …”
“Ma quale Signore e Signore! Dimmi perché sei nel corridoio?”
“Perché non riuscivo a dormire Generale! E Voi?”
“E’ colpa tua e di mia figlia, che mi avete tolto il sonno!! E poi che dire dell’assalto che mi ha fatto! Per poco non mi infilzava con lo stiletto! Era una furia!”
“Signor Generale, come poteva Oscar immaginare che dietro a quel cespuglio ci foste Voi! Lei ha sentito la presenza di qualcuno e ha reagito in quel modo.”
“Modo? Lo chiami modo?!! Aggirarsi con uno stiletto durante un ballo, e .. e … e ricevere una proposta di matrimonio?! E poi dove lo teneva nascosto? !!! Sotto la gonna, nella giarrettiera!!!!”
“A Voi certo Signore non sfugge proprio nulla, avete visto addirittura che l’ha tirato fuori dalla giarrettiera!!”
“Ma certo Andrè, se non da dove allora! Ma secondo te non conosco l’abbigliamento di una donna?!! Comunque non è questo il punto, il problema è che mia figlia, in certi momenti è troppo aggressiva.”
“Di cosa vi lamentate Signore l’avete educata Voi in quel modo, e poi cosa dovrei dire io che a breve la sposerò e sono perfettamente consapevole che se non filerò dritto, rischierò davvero la vita!!”
“Andreèè cosa fai ti burli di me?”





Come, come … ma senti un po’, il diavolo biondo ha aggredito quel pazzoide di suo padre?!! Evidentemente non ce l’ha fatta più, e l’ha assalito. Ben ti sta brutto scimunito, quando capirai di lasciare in pace le colombelle? Non riesco a trattenermi e scoppio in una fragorosa risata.




“Ma … ma .. chi è che ride così sguaiatamente?!!”

Faccio un passo in avanti, mi piego in due dal ridere, ora mi hanno visto che ero nascosto dietro la colonna.”

“Sassoinnnn sempre tu?!!! Ora ti metti anche a origliareee???”
“ Ahahahah Scu … scusate Generale ma … ah ah ah non l’ho fatto apposta ad origliare, è stata una coincidenza ah ah ah e così Vostra figlia Vi ha assalito ah ah ah ma … ma non l’avete ancora capito che siete petulante ah ah ah !!”
“Sassoinnn come ti permetti?!!”




Sento delle voci insistenti provenire dal corridoio, ma cosa succede? Indosso la vestaglia e mi precipito.
Vedo mio padre, Andrè, e Alain ridere come un ossesso, mi avvicino a loro e chiedo: “Ma che succede, cos’è tutto questo trambusto?”
“Ah ah ah siete Voi Comandante …. Il nostro Comandante il gonnella dallo stiletto facile ah ah ah”
“Alain come ti permetti?”
“Ah ah ah no vi prego …non Volevo offendervi Comandante, ma questa è troppo per chiunque ah ah ah, …certo Andrè che se tutte le donzelle andassero armate come la tua fidanzata, chissà quanti eunuchi si aggirerebbero ah ah ah…..”
“Sassoinnn ora basta!! Sei … sei ..”
“Sono uno zotico indisciplinato Signor Generale, lo so, lo so ah ah ah e quando tornerò a Parigi sarò punito ah ah ma intanto adesso sono un Vostro collaboratore ah ah ah”
“Sassoin ma ti si è fuso il cervello? Non smetti di ridere, per caso quell’italiana che ti ha fatto perdere la testa, ti ha tolto il senno?”
“Co … come avete detto Generale?!!”
“Ah ah cosa c’è non ridi più Sassoin? Mi fa piacere che tu abbia trovato una donna che ti abbia tenuto testa, e non si sia concessa! Sapessi Sassoin quanto mi dispiace ah ah ah!”
“Ma … ma … chi Vi ha detto queste cose Generale? Non è …”
“Colpito nel segno Vero?”
“Io .. io…”
“Alain, non ridi, balbetti, cosa c’è non ti sarai per caso innamorato?”
“A … Andrè ma che ti salta in mente, io certo non mi rincretinisco come te! …. Con tutto il rispetto Comandante! …. Io non mi faccio abbindolare da nessuna donna, che vi sia ben chiaro!!!”
“Ah ah ah non sembra … dai tutt’altra impressione Alain!”
“Con voi è in utile parlare, con il vostro permesso, torno in camera!”

Vediamo Alain dileguarsi nel corridoio e chiudersi immediatamente nella sua stanza.

“Padre, Andrè, cosa sta succedendo, perché siete qui?”
“Niente , niente figlia, non è il caso di riprendere il discorso, è meglio se torniamo tutti nelle nostre stanze, domani sarà un'altra giornata impegnativa, almeno per me …. Buona notte!
“Buona notte padre!”
“Buona notte Generale!


Appena mio padre si allontana, Andrè mi si avvicina rapido e mi bacia con passione, mi stringe, mi accarezza, sento le sie mani sul mio corpo,  non mi resta che arrendermi a lui e abbandonarmi al suo bacio.


“Andreè Oscarr state esagerando controllateviii … Andate a dormire, ma ognuno nella propria stanzaaa …”
“Padreee …”
   
 
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