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Autore: Lancia Delta    17/06/2018    1 recensioni
Si dice che se una farfalla batte le ali in Giappone, in America accada una tempesta...
Appena Orlando arrivò al Kadic, a bordo della sua Thema Ferrari, non si sarebbe mai aspettato di cambiare tutto, in meglio.
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Accetto critiche purché siano costruttive.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Incontri importantissimi
Città della Torre di Ferro
15 settembre
Quella notte Orlando non riuscì nemmeno a dormire, era ansioso per via del fatto che il giorno dopo ci sarebbero stati i test d ingresso e anche perché non era ancora stato presentato alla classe. Nonostante fosse stato incontrato da diverse persone, nessuno gli aveva rivolto la parola.
Nessuno tranne Jeremy e i suoi amici.
Si alzò per andare a lavarsi. Il bagno era piuttosto lontano dalla stanza e, per evitare la fila, si alzò circa dieci minuti prima. Si diresse ai bagni. Erano grandi e un po' vecchio stampo, ma comunque avevano un aspetto piacevole, per quanto possa un bagno essere bello. Avevano venti docce e dieci lavabi.
Entrò in una delle docce, senza farci troppo caso, e subito rischiò di ustionarsi malamente. Dovete “giocare” alcuni minuti con il regolatore, prima di trovare il compromesso tra le ustioni di terzo grado e il congelamento istantaneo.
una volta lavatosi e asciugatosi, si vestì. La roba se l’era preparata già il giorno prima. Avrebbe indossato una tamarrissima  maglietta con un mostro disegnato sopra e in alto, sopra il mostro, in caratteri cubitali, la scritta “SNOWMAN” e un paio di Jeans.
Scese poi in sala mensa a fare colazione, sedendosi con Jeremy e i ragazzi, dato che erano le uniche persone con cui aveva fatto conoscenza, per cui voleva tenersele strette. 
Fecero colazione e andarono in classe, dove  gli attendeva il preside che era in procinto di  fare il solito (e noiosissimo) discorso di inizio anno. Prima di iniziare con quella solfa, però, presentò Orlando alla classe. Lo fece accomodare in un banco vicino alla cattedra, davanti a quello dove c' erano Jeremy e Aelita.

Poi iniziò il discorso.

 – Cari ragazzi, come ben sapete oggi è il primo giorno di scuola, un nuoco inizio, una nuova fase, ricco di novità e non solo a livello didattico.

Durante l’estate ho fatto si che venissero portate delle novità, che vedete nei prossimi mesi.

Esse naturalmente saranno utili nel miglioramento della vostra istruzione e della vostra carriera scolastica.

Alcune di esse le vedrete nei prossimi giorni, altre, invece, le vedrete più avanti.

Oltre a ciò, ho deciso di farvi ripassare nuovamente le regole dell’istituto, dato che far rispettare le regole  rientra tra i miei compiti, dato che sono uno dei migliori modi per tenere la disciplina fin dalla più giovane età. Per cui vi ricordo le regole Primo, i pasti:  la colazione è servita alle 7:30, il pranzo alle 13:30 e la cena alle 20:30, ogni stanza è fornita di un frigo-bar , ma la scuola declina la responsabilità per eventuali intossicazioni alimentari dei cibi del frigo-bar.

Secondo, gli ingressi nelle stanze: è vietato entrare in camera dalle 8:00 alle 16:30, sono permessi esterni fino alle 22:00, dopo scattano le punizioni.

Terzo, gli animali: è assolutamente vietato ogni tipo di animale, dai pesci rossi ai cani, non sino ammesse eccezioni!

Quarto, la personalizzazione della stanza: sono ammessi poster e oggetti personali, purché i poster non siamo volgari o offensivi.

Chi non rispetta queste regole verrà punito come ritenuto più opportuno, fino al limite dell’allontanamento definitivo.

Detto questo vi saluto.

In seguito l’uomo se ne andò.

La prof, la signora Suzanne Hertz, una donna sulla sessantina con dei capelli grigi e ricci, fece l' appello e poi consegnò i test d' ingresso.

– Ricordo, a voi ragazzi.

Disse, con tono autoritario.

– I test d'ingresso non sono valutabili, ma servono solo a darci un'idea della vostra preparazione, ciò, però, non vuol dire che non dobbiate farli bene, anzi.

 E ciò, ovviamente, non vi dispensa dal divieto di copiare.


Fortunatamente, quantomeno per Orlando, i test non erano difficili, mentre, per qualcun'altro, lo, erano eccome.
La lezione terminò incredibilmente in fretta e, come da routine, era giunto il momento di fare una pausa tra una lezione e l'altra. I ragazzi andarono ai distributori automatici e presero qualcosina da mettere sotto i denti. Era metà mattina e sarebbero passare tre ore prima dell'ora di pranzo, e dopo ci sarebbero stati i test di matematica, motivo per cui bisognava essere carichi.
Ai distributori c' era pure Yumi, lei, quel giorno aveva, i test di inglese e della seconda lingua comunitaria, l'italiano. Non era molto stanca dal primo test ma voleva prendersi una pausa.
Trascura la breve pausa i ragazzi tornarono nelle rispettive classi. 
Fecero il test di matematica, stesso discorso di prima, i test non venivano valutati, ma comunque era vietato barare.
Anche i test di matematica vennero superati senza problemi.
Era, ormai ora di pranzo e così i ragazzi si diressero in sala mensa.
Pranzarono e poi ritornarono in classe per le lezioni serali, due ore di lezione, usate, nella maggior parte dei casi, per ripassare e fare i compiti.
Appena finirono le lezioni Orlando tornò in camera. Erano le cinque meno venti non c' erano problemi di sorta a andare in camera propria.
Prima di entrare in camera venne fermato da due ragazzine, pareva avessero dieci o undici anni.

Una aveva i capelli rossi e diceva di chiamarsi Milly teneva nella mano destra un piccolo microfono. l' altra, invece aveva i capelli neri, reggeva una telecamera e diceva di chiamarsi Tamya.
Dicendo di essere le redattrici del giornalino della scuola e che lo volevano intervistare, lui accettò.

– Oggi, in anteprima esclusiva intervisteremo per voi il nuovo alunno del Kadic, Orlando!
– Non esagerare!
 – Dimmi come ti sembra questa scuola?

– Beh, sembra un bel posto.
Come Orlano rispose mosse leggermente la testa, facendo notare il pendente con il simbolo Alfa Romeo, Milly,  appena vide il pendente gli chiese – Sei superstizioso? Sai com' è quel tuo pendente sembra un amuleto…
– No, non sono superstizioso, quel pendente rappresenta un simbolo a cui sono molto affezionato, potrei definirlo un portafortuna ma io a queste cose non ci credo… 
Diciamo che è un avvertimento per chi cerca rogne… 

– Come mai? 
– Richiama una delle più famose del marchio, la 75, auto famosa per rapimenti, rapine, sequestri di persona e omicidi, si dice che chi entra nel bagagliaio non vedrà più la luc...

Una voce degna delle peggiori arpie.
 – HEI tu… Orlando… hai detto?
Cosa minchia ci fai con quelle bimbette con ancora la macchina dell' ultima poppata…
 – Non la sopporto… quella stronza…

Fece milly.
Orlando, visibilmente irritate, se ne uscì con – Sissi, Ma VAFFANCULO!!!
– Lo sai che hai appena mandato beh.. insomma.. in quel posto..  la figlia del preside?

– Certo che lo so, ma il preside con me non può far nulla… altrimenti beh, abbiamo una 75 e non abbiamo paura di usarla

– Ok.. non ti cercheremo nulla..
 – Tranquilla.. mi piacciono le interviste..

Intervenne Tamya.

– Hai fatto bene a mandarla quel posto, rompe sempre e cerca sempre rogne.
– Scusate, ma devo andare in camera. Ci vediamo. Ciao!

Le due lo salutarono.
Orlando entrò in camera sua e appena entrò vide Jeremy lavorare al PC.

il ragazzo sembrava essere piuttosto impegnato, per cui decise di non disturbarlo, limitandosi a salutarlo.
Si sedette nel suo letto.

Quasi immediatamente si accorse di come la parete adiacente al suo letto fosse troppo spoglia.

Mancava un suo tocco personale.

Jeremy aveva un poster di Einstein, per esempio.

Così apprese alla parete un poster con una foto di una Lancia Delta HF Integrale EVO  rossa.
Era ritirata in modo da evidenziare la parte frontale e laterale.
Il frontale della Delta era semplice, ma al contempo elegante e sportivo. Quattro fari rotondi e una griglia metallica. Accanto alla linea che separava in due la calandra c'erano le due lettere HF. Stampato sopra le due lettere c'era un piccolo elefante rosso.

Nello stesso momento in cui Orlando stava sistemando il poster, Jeremy prese il telefono e per tutto il tempo della conversazione tenne un tono di voce molto basso.

Di tutto quello che disse Jeremy capì solo “Vecchia fabbrica” e “antivirus”.

A quanto pare questo Jeremy nasconde qualcosa…” pensò Orlando.
Pochi giorni dopo ci sarebbe stata la giornata della sicurezza stradale e Orlando, per esercitarsi nelle piste di coni, si era fatto portare una Panda 4X4.

Aveva allestito il percorso proprio in una vecchia fabbrica.
Aveva un' autorizzazione scritta che gli permetteva di uscire da scuola a alcune ore pomeridiane.
Il giorno dopo ci sarebbe andato a esercitarsi.
Qualche minuto dopo la fine della telefonata di Jeremy, arrivarono Ulrich, Yumi, Odd e Aelita.

I cinque restarono pochi minuti, poi se ne andarono senza dare spiegazioni.
Essi si diressero al parco dietro alla scuola. Una grande area verde dietro l’imponente edificio.

Tra i diversi alberi, messo, in modo totalmente casuale, si trovava un tombino.

I cinque si radunarono attorno a esso.

Appena Ulrich aprì il tombino si alzò un odore nauseante, che ne sconsigliava caldamente l’accesso. Nonostante ciò loro entrarono comunque. Lo facevano per Aelita. ( Va detto che Jeremy, per lei farebbe qualsiasi cosa)
Attraversarono le fogne e arrivarono alla vecchia fabbrica. A una prima occhiata non notavano nulla di strano, o qualcosa fuoriposto, per cui presero l' ascensore. O meglio il montacarichi.

Come ormai da tradizione, Jeremy scese al primo piano sotterraneo e gli altri quattro al secondo.

Jeremy si sedette nella plancia di comando. E avviò le procedure di virtualizzazione.

Direzione settore Foreste.
Il piano era semplice, sarebbe stato sufficiente far entrare Aelita in una Torre e installare l'antivirus.

Semplice ma non facile, dato che sicuramente Xana avrebbe attaccato.
In pochi istanti sul rigoglioso settore delle foreste apparvero i ragazzi virtualizzati.

Stando a quello che diceva Jeremy, ognuno su Lyoko appariva così come si vedeva dentro.
Ulrich appariva come un samurai, e la sua arma principale era una Katana. La usava sia per attaccare che per difendersi. Dei guerrieri era il solo ad avere due poteri speciali. Il supersprint, che gli permetteva di correre alla velocità della luce, e la triplicazione, che gli permetteva di creare due cloni di se stesso.
Yumi, invece, appariva come una Gheiscia. La sua arma erano due ventagli affilati come rasoi che usava sia per attaccare sia per difendersi. Il suo potere speciale era la telecinesi, un potete molto versatile, che le permetteva di spostare persone, oggetti e mostri in tutto Lyoko.
Odd appariva come un ragazzo-gatto e le sue armi erano delle frecce laser che sparava dalle mani., Era l'unico che per difendersi non usava la stessa arma d’attacco. Come arma di difesa creava scudo di energia.
Infine Aelita. Lei apparve come un'elfa. Lei, al contrario degli altri non poteva contare su poteri che facevano danno. Il suo potere, la sintesi, le permetteva di modificare il terreno di combattimento.
La missione appariva facile, scortare Aelita alla torre e proteggerla.
Ma, come al solito, Xana aveva deciso di complicare le cose, materializzò una ventina di Megatank, non appena Aelita entrò nella Torre.
I Megatank erano dei mostri che lanciavano raggi laser perpendicolari al terreno.

I mostri più adatti allo scopo di danneggiare la torre.
I ragazzi fecero il possibile per contrastarli.

Ma non fu sufficiente.

Ulrich era solo, con pochi punti vita e la Torre era troppo danneggiata per procedere.

La missione era fallita e, rassegnato, Jeremy, dovette ammettere la sconfitta.
 – Avvio le procedure di rientro!
La missione è fallita, ci riproveremo tra dodici ore.
Torniamo a scuola, non dobbiamo attirare sospetti!

Detto ciò avviò le procedure di rientro per Ulrich e Aelita e attese che i due salissero al piano sovrastante.

Una volta che i due giunsero, gli altri tre salirono sull’ascensore.
Appena uscirono dalla  fabbrica salutarono Yumi, che andò a casa sua.

 Gli altri tornarono a scuola, nonostante l’ora tarda.
Era ora di cena e i ragazzi non erano arrivati.
Orlando scese in mensa e riguardo i ragazzi tenne la bocca cucita.
Non sapeva e non voleva sapere cosa nascondessero.

   
 
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