Incontri
importantissimi
Città della Torre di Ferro
15 settembre
Quella notte Orlando non riuscì nemmeno a dormire, era
ansioso per via del
fatto che il giorno dopo ci sarebbero stati i test d ingresso e anche
perché non
era ancora stato presentato alla classe. Nonostante fosse stato
incontrato da
diverse persone, nessuno gli aveva rivolto la parola.
Nessuno tranne Jeremy e i suoi amici.
Si alzò per andare a lavarsi. Il bagno era piuttosto lontano
dalla stanza e,
per evitare la fila, si alzò circa dieci minuti prima. Si
diresse ai bagni. Erano
grandi e un po' vecchio stampo, ma comunque avevano un aspetto
piacevole, per
quanto possa un bagno essere bello. Avevano venti docce e dieci lavabi.
Entrò in una delle docce, senza farci troppo caso, e subito
rischiò di
ustionarsi malamente. Dovete “giocare” alcuni
minuti con il regolatore, prima
di trovare il compromesso tra le ustioni di terzo grado e il
congelamento
istantaneo.
una volta lavatosi e asciugatosi, si vestì. La roba se
l’era preparata già il
giorno prima. Avrebbe indossato una tamarrissima maglietta
con un mostro
disegnato sopra e in alto, sopra il mostro, in caratteri cubitali, la
scritta
“SNOWMAN” e un paio di Jeans.
Scese poi in sala mensa a fare colazione, sedendosi con Jeremy e i
ragazzi,
dato che erano le uniche persone con cui aveva fatto conoscenza, per
cui voleva
tenersele strette.
Fecero colazione e andarono in classe, dove
gli attendeva il preside che era in procinto di fare il solito (e
noiosissimo) discorso di
inizio anno. Prima di iniziare con quella solfa, però,
presentò Orlando alla
classe. Lo fece accomodare in un banco vicino alla cattedra, davanti a
quello
dove c' erano Jeremy e Aelita.
Poi
iniziò il discorso.
–
Cari ragazzi, come ben sapete oggi è il primo giorno di
scuola, un nuoco
inizio, una nuova fase, ricco di novità e non solo a livello
didattico.
Durante
l’estate ho fatto si che venissero
portate delle novità, che vedete nei prossimi mesi.
Esse
naturalmente saranno utili nel
miglioramento della vostra istruzione e della vostra carriera
scolastica.
Alcune
di esse le vedrete nei prossimi
giorni, altre, invece, le vedrete più avanti.
Oltre
a ciò, ho deciso di farvi ripassare
nuovamente le regole dell’istituto, dato che far rispettare
le regole rientra
tra i miei compiti, dato che sono uno
dei migliori modi per tenere la disciplina fin dalla più
giovane età. Per cui
vi ricordo le regole Primo, i pasti: la colazione
è servita alle 7:30, il
pranzo alle 13:30 e la cena alle 20:30, ogni stanza è
fornita di un frigo-bar ,
ma la scuola declina la responsabilità per eventuali
intossicazioni alimentari
dei cibi del frigo-bar.
Secondo,
gli ingressi nelle stanze: è
vietato entrare in camera dalle 8:00 alle 16:30, sono permessi esterni
fino
alle 22:00, dopo scattano le punizioni.
Terzo,
gli animali: è assolutamente
vietato ogni tipo di animale, dai pesci rossi ai cani, non sino ammesse
eccezioni!
Quarto,
la personalizzazione della stanza:
sono ammessi poster e oggetti personali, purché i poster non
siamo volgari o
offensivi.
Chi
non rispetta queste regole verrà
punito come ritenuto più opportuno, fino al limite
dell’allontanamento
definitivo.
Detto
questo vi saluto.
In
seguito l’uomo se ne andò.
La
prof, la signora Suzanne Hertz, una
donna sulla sessantina con dei capelli grigi e ricci, fece l' appello e
poi
consegnò i test d' ingresso.
–
Ricordo, a voi ragazzi.
Disse,
con tono autoritario.
–
I test d'ingresso non sono valutabili, ma
servono solo a darci un'idea della vostra preparazione, ciò,
però, non vuol
dire che non dobbiate farli bene, anzi.
E
ciò, ovviamente, non vi dispensa dal divieto di copiare.
Fortunatamente, quantomeno per Orlando, i test non erano difficili,
mentre, per
qualcun'altro, lo, erano eccome.
La lezione terminò incredibilmente in fretta e, come da
routine, era giunto il
momento di fare una pausa tra una lezione e l'altra. I ragazzi andarono
ai
distributori automatici e presero qualcosina da mettere sotto i denti.
Era metà
mattina e sarebbero passare tre ore prima dell'ora di pranzo, e dopo ci
sarebbero
stati i test di matematica, motivo per cui bisognava essere carichi.
Ai distributori c' era pure Yumi, lei, quel giorno aveva, i test di
inglese e
della seconda lingua comunitaria, l'italiano. Non era molto stanca dal
primo
test ma voleva prendersi una pausa.
Trascura la breve pausa i ragazzi tornarono nelle rispettive
classi.
Fecero il test di matematica, stesso discorso di prima, i test non
venivano
valutati, ma comunque era vietato barare.
Anche i test di matematica vennero superati senza problemi.
Era, ormai ora di pranzo e così i ragazzi si diressero in
sala mensa.
Pranzarono e poi ritornarono in classe per le lezioni serali, due ore
di
lezione, usate, nella maggior parte dei casi, per ripassare e fare i
compiti.
Appena finirono le lezioni Orlando tornò in camera. Erano le
cinque meno venti
non c' erano problemi di sorta a andare in camera propria.
Prima di entrare in camera venne fermato da due ragazzine, pareva
avessero
dieci o undici anni.
Una
aveva i capelli rossi e diceva di
chiamarsi Milly teneva nella mano destra un piccolo microfono. l'
altra, invece
aveva i capelli neri, reggeva una telecamera e diceva di chiamarsi
Tamya.
Dicendo di essere le redattrici del giornalino della scuola e che lo
volevano
intervistare, lui accettò.
–
Oggi, in anteprima esclusiva
intervisteremo per voi il nuovo alunno del Kadic, Orlando!
– Non esagerare!
– Dimmi
come ti sembra questa scuola?
–
Beh, sembra un bel posto.
Come Orlano rispose mosse leggermente la testa, facendo notare il
pendente con
il simbolo Alfa Romeo, Milly, appena vide il pendente gli
chiese – Sei
superstizioso? Sai com' è quel tuo pendente sembra un
amuleto…
– No, non sono superstizioso, quel pendente rappresenta un
simbolo a cui sono
molto affezionato, potrei definirlo un portafortuna ma io a queste cose
non ci
credo…
Diciamo che è un avvertimento per chi cerca
rogne…
–
Come mai?
– Richiama una delle più famose del marchio, la
75, auto famosa per rapimenti,
rapine, sequestri di persona e omicidi, si dice che chi entra nel
bagagliaio
non vedrà più la luc...
Una
voce degna delle peggiori arpie.
– HEI
tu… Orlando… hai detto?
Cosa minchia ci fai con quelle bimbette con ancora la macchina dell'
ultima
poppata…
– Non la
sopporto… quella stronza…
Fece
milly.
Orlando, visibilmente irritate, se ne uscì con –
Sissi, Ma VAFFANCULO!!!
– Lo sai che hai appena mandato beh.. insomma.. in quel
posto.. la figlia
del preside?
–
Certo che lo so, ma il preside con me
non può far nulla… altrimenti beh, abbiamo una 75
e non abbiamo paura di usarla
–
Ok.. non ti cercheremo nulla..
–
Tranquilla.. mi piacciono le
interviste..
Intervenne
Tamya.
–
Hai fatto bene a mandarla quel posto,
rompe sempre e cerca sempre rogne.
– Scusate, ma devo andare in camera. Ci vediamo. Ciao!
Le
due lo salutarono.
Orlando entrò in camera sua e appena entrò vide
Jeremy lavorare al PC.
il
ragazzo sembrava essere piuttosto
impegnato, per cui decise di non disturbarlo, limitandosi a salutarlo.
Si sedette nel suo letto.
Quasi
immediatamente si accorse di come la
parete adiacente al suo letto fosse troppo spoglia.
Mancava
un suo tocco personale.
Jeremy
aveva un poster di Einstein, per
esempio.
Così
apprese alla parete un poster con una
foto di una Lancia Delta HF Integrale EVO rossa.
Era ritirata in modo da evidenziare la parte frontale e laterale.
Il frontale della Delta era semplice, ma al contempo elegante e
sportivo. Quattro
fari rotondi e una griglia metallica. Accanto alla linea che separava
in due la
calandra c'erano le due lettere HF. Stampato sopra le due lettere c'era
un
piccolo elefante rosso.
Nello
stesso momento in cui Orlando stava
sistemando il poster, Jeremy prese il telefono e per tutto il tempo
della
conversazione tenne un tono di voce molto basso.
Di
tutto quello che disse Jeremy capì solo
“Vecchia fabbrica” e
“antivirus”.
A
quanto pare questo Jeremy nasconde
qualcosa…” pensò Orlando.
Pochi giorni dopo ci sarebbe stata la giornata della sicurezza stradale
e
Orlando, per esercitarsi nelle piste di coni, si era fatto portare una
Panda 4X4.
Aveva
allestito il percorso proprio in una
vecchia fabbrica.
Aveva un' autorizzazione scritta che gli permetteva di uscire da scuola
a
alcune ore pomeridiane.
Il giorno dopo ci sarebbe andato a esercitarsi.
Qualche minuto dopo la fine della telefonata di Jeremy, arrivarono
Ulrich,
Yumi, Odd e Aelita.
I
cinque restarono pochi minuti, poi se ne
andarono senza dare spiegazioni.
Essi si diressero al parco dietro alla scuola. Una grande area verde
dietro l’imponente
edificio.
Tra
i diversi alberi, messo, in modo totalmente
casuale, si trovava un tombino.
I
cinque si radunarono attorno a esso.
Appena
Ulrich aprì il tombino si alzò un
odore nauseante, che ne sconsigliava caldamente l’accesso.
Nonostante ciò loro
entrarono comunque. Lo facevano per Aelita. ( Va detto che Jeremy, per
lei
farebbe qualsiasi cosa)
Attraversarono le fogne e arrivarono alla vecchia fabbrica. A una prima
occhiata
non notavano nulla di strano, o qualcosa fuoriposto, per cui presero l'
ascensore. O meglio il montacarichi.
Come
ormai da tradizione, Jeremy scese al
primo piano sotterraneo e gli altri quattro al secondo.
Jeremy
si sedette nella plancia di
comando. E avviò le procedure di virtualizzazione.
Direzione
settore Foreste.
Il piano era semplice, sarebbe stato sufficiente far entrare Aelita in
una
Torre e installare l'antivirus.
Semplice
ma non facile, dato che
sicuramente Xana avrebbe attaccato.
In pochi istanti sul rigoglioso settore delle foreste apparvero i
ragazzi
virtualizzati.
Stando
a quello che diceva Jeremy, ognuno
su Lyoko appariva così come si vedeva dentro.
Ulrich appariva come un samurai, e la sua arma principale era una
Katana. La usava
sia per attaccare che per difendersi. Dei guerrieri era il solo ad
avere due
poteri speciali. Il supersprint, che gli permetteva di correre alla
velocità
della luce, e la triplicazione, che gli permetteva di creare due cloni
di se
stesso.
Yumi, invece, appariva come una Gheiscia. La sua arma erano due
ventagli
affilati come rasoi che usava sia per attaccare sia per
difendersi. Il suo
potere speciale era la telecinesi, un potete molto versatile, che le
permetteva
di spostare persone, oggetti e mostri in tutto Lyoko.
Odd appariva come un ragazzo-gatto e le sue armi erano delle frecce
laser che
sparava dalle mani., Era l'unico che per difendersi non usava la stessa
arma d’attacco.
Come arma di difesa creava scudo di energia.
Infine Aelita. Lei apparve come un'elfa. Lei, al contrario degli altri
non poteva
contare su poteri che facevano danno. Il suo potere, la sintesi, le
permetteva
di modificare il terreno di combattimento.
La missione appariva facile, scortare Aelita alla torre e proteggerla.
Ma, come al solito, Xana aveva deciso di complicare le cose,
materializzò una
ventina di Megatank, non appena Aelita entrò nella Torre.
I Megatank erano dei mostri che lanciavano raggi laser perpendicolari
al
terreno.
I
mostri più adatti allo scopo di
danneggiare la torre.
I ragazzi fecero il possibile per contrastarli.
Ma
non fu sufficiente.
Ulrich
era solo, con pochi punti vita e la
Torre era troppo danneggiata per procedere.
La
missione era fallita e, rassegnato,
Jeremy, dovette ammettere la sconfitta.
– Avvio le
procedure di rientro!
La missione è fallita, ci riproveremo tra dodici ore.
Torniamo a scuola, non dobbiamo attirare sospetti!
Detto
ciò avviò le procedure di rientro
per Ulrich e Aelita e attese che i due salissero al piano sovrastante.
Una
volta che i due giunsero, gli altri
tre salirono sull’ascensore.
Appena uscirono dalla fabbrica salutarono Yumi, che
andò a casa sua.
Era ora di cena e i ragazzi non erano arrivati.
Orlando scese in mensa e riguardo i ragazzi tenne la bocca cucita.
Non sapeva e non voleva sapere cosa nascondessero.