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Autore: G RAFFA uwetta    18/06/2018    1 recensioni
Voldemort, stanco degli insuccessi dei suoi Mangiamorte, affida alla sua fedele Nagini un compito: uccidere Harry Potter. Da qui, si intrecceranno le vite di molti e Harry, a sue spese, farà i conti con una realtà ben diversa da come l'aveva vissuta finora.
"L'invidia è il sentimento più radicato in ognuno di noi, trama a nostra insaputa e quando ne veniamo travolti ormai è già troppo tardi per rimediare."
Accenni Drarry e presenza di OOC.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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Il morso del diavolo


Cap. 14 – ...diventeranno le tessere del mosaico della nostra vita

In un’aula, tenuta in ombra da pesanti tendaggi e arredata con quadri grotteschi raffiguranti la devastazione di chi subisce le tre Maledizioni Senza Perdono, gli alunni di Serpeverde e Grifondoro sedevano silenziosi e composti in attesa del professore di Difesa contro le Arti Oscure; uno svolazzo del lungo mantello nero e la voce profonda del professore riempì la stanza ragguagliando i ragazzi su cosa si aspettasse da loro.

Aprite il libro e andate alla pagina che parla del Basilisco. Disse imperiosamente girando tra i banchi incutendo timore con il solo sguardo severo. All’istante la mano di una studentessa scattò verso l’alto e, muovendo le dita nervosamente, cercò di attirare l’attenzione. L’uomo, per nulla sorpreso, deliberatamente si posizionò al centro dell’aula voltandole con astuzia le spalle, continuando imperterrito con la presentazione della lezione. Notando che l’attenzione degli alunni scemava perché intenti a guardare la ragazza che si sbracciava quasi sdraiata sul banco, si decise a rivolgerle la parola.

Signorina Granger, non ammetto uscite fuori programma durante le mie lezioni, se ha bisogno di andare in bagno doveva farlo prima di prendere posto nella mia aula. riuscì a schernirla pur usando un tono piatto, i ragazzi Serpeverde sorrisero sardonici.

Ma professore... provò a intervenire uno studente notando l’espressione ferita della ragazza.

Cinque punti in meno per aver disturbato, signor Finnigan. Posso continuare con la lezione o devo togliere altri punti? chiese retorico. In quanto a lei, Signorina Granger, mi presenterà domani, oltre ai soliti compiti, una ulteriore pergamena in cui spiega, in modo creativo, perché non deve disturbare una mia lezione con i suoi patetici interventi. Infatti, ritengo che chiunque, leggendo le pagine del libro in dotazione, sarebbe stato in grado di sciorinare le stesse informazioni con cui ci stava per annoiare. Ora, proseguì voltandosi verso il rosso. visto che il suo focoso compagno di banco sembra deciso a emulare sul viso il colore dei propri capelli, nell’inutile speranza di dire qualcosa di eclatante, proporrei anche a lei lo stesso elaborato. Inoltre le suggerirei, se proprio deve copiare, lo faccia in modo intelligente. Ma ahimè dovrò già rassegnarmi all’idea di tale mancanza visto la penuria di questa caratteristica. concluse dipingendosi sulle labbra un ghigno malefico mentre i Serpeverde scoppiavano a ridere e i Grifoni a protestare.

Silenzio! tuonò. Cinquanta punti in meno ai Grifondoro ed ora riprendiamo la lezione, non ammetto nessun’altra interruzione.

Il malcontento sul volto di Ron era lampante. Dentro di sé rimuginava: “L’atteggiamento negativo del professore nei confronti di noi Grifoni è da attribuirsi unicamente all’odio profondo che prova verso quell’inetto di Potter, e se cambiasse qualcosa?”

Il giorno della prima partita del campionato di Quidditch arrivò senza ulteriori scosse. In una giornata particolarmente fredda e ventosa scesero in campo, a contendersi il Boccino d’oro, le squadre di Corvonero e Grifondoro. Eletto all’unanimità dalla sua Casa come capitano, un orgogliosissimo Ronald Weasley in quelle settimane aveva allenato duramente i componenti della propria squadra che, a suo avviso, era la più quotata come pretendente al titolo. Aveva mantenuto per sé il ruolo di portiere, dando per scontata la propria bravura senza considerare minimamente la possibilità di essere sostituito, e a sua sorella il ruolo che era appartenuto al più giovane cercatore di tutti i tempi: Harry Potter. Il restante dei componenti era stato scelto più per simpatia che per reale bravura. La conoscenza del Grifone verso questo straordinario sport era leggendaria e visto la mancanza di Harry, l’intera Casa rosso–oro si affidò completamente a lui; così quella mattina, appena dopo la solita abbondante colazione, scese in campo tronfio, esibendo come un pavone la fascia da capitano. Sugli spalti, gli spettatori elettrizzati schiamazzavano, chi inneggiando slogan, e chi fischiando derisorio; tutto il castello era presente alla partita curioso di conoscere le tattiche adottate dal sostituto del famigerato Harry Potter.

Fu una totale disfatta.

Infatti, sorprendentemente, i Grifondoro persero contro quelli che sulla carta erano considerati i più deboli. A nulla era servito che una intraprendente Ginny Weasley avesse preso il boccino poiché il fratello si era fatto rifilare ben cinquantuno centri con la pluffa in poco più di mezz’ora di partita. Poco prima della fine dell’incontro, il morale del capitano era sprofondato nel baratro quando si rese conto che sugli spalti erano rimasti solo gli striscioni incantati e qualche Corvonero che esultava lanciando scintille con la bacchetta.

Ho volato in modo impeccabile, riuscendo con la scopa in alcune mosse davvero difficili e pericolose ma non è stato abbastanza perché il tanto decantato Re del Quidditch ha vanificato ogni sforzo fatto dalla squadra. gli vomitò addosso infuriata la Cercatrice, una volta raggiunto lo spogliatoio. Ma il peggio li attendeva in Sala Grande dove, al loro ingresso, i Serpeverde si alzarono tutti in piedi per applaudirli inneggiando canti beffardi al loro ritrovato Re. Scoppiò il putiferio: da un lato all’altro del locale volarono gli incantesimi che costrinsero i ragazzini più piccoli a nascondersi impauriti sotto i grandi tavoli; vennero tolti molti punti alle quattro Case e alcuni dei contendenti finirono in infermeria; tra di essi vi era Ron che, sdraiato sul proprio letto, rimuginava incattivito sulla fama dell’ex compagno che continuava a perseguitarlo.

In un tardo pomeriggio di novembre, nell’aula di Difesa contro le Arti Oscure regnava sovrano il silenzio. Fuori, oltre i secolari muri del castello, imperversava da giorni una bufera di neve.

Oggi non faremo uso dei libri, Disse il professore entrando con passo deciso, posizionatevi in due file ordinate, una di fronte all’altra lasciando due metri di spazio libero. L’aria fu immediatamente satura di eccitazione: finalmente per ogni studente era arrivato il momento di mettere in pratica i frutti del loro intenso studio. Con un gesto della bacchetta, il docente impilò i banchi contro la parete e fece apparire dei morbidi cuscini in terra, alle spalle di ogni studente. In questa prima prova valuterò la vostra preparazione: quelli alla mia sinistra lanceranno un incantesimo di disarmo e l’avversario di fronte dovrà difendersi con uno protettivo; poi vi scambierete i ruoli. Ora osservate attentamente il movimento del polso e ripetetelo mentre passo tra di voi a correggere la postura. Lentamente risalì la fila osservandoli e criticandoli in ogni loro più piccolo errore. Noto che la nostra nuova celebrità si sta annoiando, disse fermandosi a un passo da Ron Weasley, cinque punti in meno a Grifondoro per la scarsa attenzione dimostrata.

Il Grifone, per nulla turbato rispose strafottente: Sono magie che pure un ragazzino al primo anno è in grado di fare.

Perfetto, Signor Weasley, ora darà a tutti noi una dimostrazione delle sue eccezionali doti. Signor Paciock, disse improvvisamente facendo sussultare il ragazzo in questione, prego si posizioni davanti al suo compagno di Casa mentre la Signorina Granger andrà davanti al Signor Zabini. Tutti gli altri si accomodino in fondo all’aula ad assistere a questo straordinario evento. Aspettò paziente che gli studenti eseguissero l’ordine per poi rivolgersi ai ragazzi al centro dell’aula Mettetevi in posizione, cominciò a elencare il Professore, fate il saluto e al mio tre il Signor Weasley e la Signorina Granger attaccheranno rispettivamente il Signor Paciock e il Signor Zabini che dovranno difendersi. Siete pronti? Uno… due… tre!

Contemporaneamente i fasci di luce scaturiti dalle bacchette illuminarono la stanza. Subito dopo si sentì lo schianto di un corpo che cozzava contro la parete e quello ovattato di uno che scivolava sul cuscino. Nel silenzio più totale, l’esterrefatta classe osservò il del Re dei Grifoni, semi svenuto, giacere scomposto in terra mentre la sua bacchetta era rimasta esattamente dove prima poggiavano i piedi del proprietario; più composta e aggraziata la figura femminile della Grifondoro si era accasciata sul cuscino. Mortificata, la ragazza si rialzò in fretta per raggiungere Ron e cercare di alzarlo. Soddisfatto del suo operato, Zabini ritornò tra le schiere sorridenti dei Sepeverde che presero subito a sbeffeggiare il traditoredelpropriosangue; in mezzo all’aula rimase da solo un impietrito Neville con tanto di occhi strabuzzati come piattini da caffè.

Perfetto, venti punti a Serpeverde per questa ottima dimostrazione di padronanza della materia. Poi si rivolse al ragazzo che continuava a stare pietrificato al centro dell’aula. Signor Paciock, chi l’ha istruita così bene? Non credo siano stati i miei colleghi precedenti. Sono oltremodo colpito, con una semplice formula come il Protego, ma di inaudita potenza, aggiunse con voce sorpresa, abbia sbaragliato l’autoproclamatosi salvatore di tutte le genti.

Neville, intimorito, balbettò: Harry Potter.

Chi l’avrebbe mai detto. Cinque punti al Signor Paciock per aver dimostrato una perfetta sincronia nei movimenti non lasciando scampo all’avversario.

L’intera classe rimase sconvolta e a bocca aperta: era la prima volta che il Professore assegnava punti alla Casa dei rossooro!

Quella stessa notte, una figura furtiva si aggirava nei freddi corridoi del castello approfittando delle ombre. Poco dopo, dalla Guferia, uno strampalato ospite si tuffò nella tormenta stringendo tra le zampette il suo prezioso carico.



Note dell’autrice: grazie a chiunque legge e leggerà, a chiunque apprezzi la mia storia e soprattutto a chi commenta. Buona lettura.

   
 
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