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Autore: Spensieratezza    18/06/2018    5 recensioni
2 Spin off della storia il Quinto mondo e settima storia del ciclo delle fiabe
Sam e Dean visitano il paradiso assieme a Cas e Gabe. Oltre a scoprire che quando erano morti, ciascuno dei due sognava di stare con l'altro, nel proprio paradiso, scopriranno anche che il paradiso ha diverse sezioni segrete, scopriranno di essere anime gemelle e tanto altro ancora!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nel futuro, Più stagioni
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- Questa storia fa parte della serie 'Come nelle favole'
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Sam stava continuando a camminare verso il suo doppio, che aveva a malapena 24 o 25 anni, a giudicare dal viso. Aveva alzato una mano verso di lui e le loro mani erano vicine. Così vicine.

“SAM! Cosa stai facendo??”

La voce di Dean gli arrivò come da una grande distanza, ma oramai non poteva più allontanarsi.

La sua mano si intrecciò con lentezza esasperante con quella del suo doppio e dalle loro dita intrecciate si scaturì una strana elettricità blu.

Sam, allontanati da lì!”

Sam si riscosse come da un sogno profondo e si allontanò, interrompendo il contatto e indietreggiando.



“SAM!” lo richiamò ancora Dean, questa volta afferrandolo per la maglietta. “Si può sapere che stai facendo?”

“Quello che stavi facendo anche tu, nel mio paradiso, suppongo!”

“MI avevi rimproverato per quello e ora tu fai la stessa cosa??”

Il doppio di Sam continuò a guardarli per poi svanire lentamente.



“Ehi! È svanito!” disse Sam. “L’hai fatto scappare!”

Dean lo guardava allibito.

Sam, quella cosa non è reale! Si può sapere che ti prende??”

“Che cos’è questo chiasso? Di cosa state discutendo?” disse una voce, quella di Castiel.
 
Entrambi i ragazzi si mossero sorpresi e si guardarono a disagio.



“Avanti, lo scopriremo comunque!” disse Gabriel, dando loro un’occhiata eloquente.

“E voi come mai saltate fuori proprio adesso??” chiese Dean sospettoso.

“Il Paradiso è un luogo pregno di pace e beatitudine, quando all’interno avviene qualcosa che minaccia questa pace, si sentono delle scariche di tensione e negatività, se credevate che vi stessimo spiando, siete fuori strada!” li guardò male Gabriel.

“Ce ne siamo andati apposta per lasciarvi da soli” disse Cas.

“E anche per divertirci da soli.” Ammiccò Gabe. Cas gli lanciò un’occhiata di rimprovero.

“Cosa? Quindi avevo ragione!” si gasò Dean.

“Dean, non abbiamo tempo per questo.” sospirò Sam. “Stavamo..ecco, in realtà stavamo discutendo dei nostri doppi.
 
Castiel e Gabriel li guardavano perplessi.



“Doppi? Intendi dire che avete dei doppi peni o qualcosa del genere?” chiese Gabe.

“Credo che stiano parlando delle proiezioni olografiche, Gabriel.” Disse Cas.

“Solo da te potevo aspettarmi una battuta del genere, Gabe. Sì, Cas, esatto.”

“E..che cosa c’è da dire esattamente al riguardo?” chiese Cas curioso.

“Beh..noi abbiamo scoperto che,..” esitò Sam, guardando Dean.

“Che possiamo toccarli. “ disse Dean per lui venendo in suo aiuto.
 
Gli angeli li guardarono con tanto d’occhi.



“Avete toccato le vostre proiezioni olografiche?” chiese Cas.

“Beh..io ho toccato la mia..e Sam la sua..beh, ecco a dirla così, suona un po’ ambigua” disse Dean guardando Sam.

“Perché diavolo l’avete fatto? Che senso ha?” chiese Gabe. Gli angeli sembravano più confusi che arrabbiati.

Sam e Dean si guardarono.

“è stato come un..un impulso irresistibile. Non sappiamo spiegarlo.” Disse Sam imbarazzato.

“Volevate vedere cosa sarebbe successo?” chiese Cas.
“Sì.” Risposero in coro.

“è assurdo! Si tratta di proiezioni nate dal desiderio che voi avete l’uno dell’altro. Cosa volevate che succedesse?” chiese Gabe ridacchiando.

“Beh..quando io ho sfiorato il mio doppio, si è sprigionata una luce azzurra…”

Ora gli angeli sembravano sbalorditi.

“Ti ha fatto del male??” gli chiese Cas.

“No!” si sbrigò a dire Sam.

“IDIOTI! NON SAPPIAMO COSA SAREBBE POTUTO ACCADERE!” gridò Cas.
 
Sam e Dean non si aspettarono quelle grida e si ritrassero.



“Calmati, Cas..non è successo nulla..” disse Dean.

“PROMETTETE DI NON AZZARDARVI Più A TOCCARE LE VOSTRE PROIEZIONI!” gridò ancora Cas.

Sam e Dean a questo punto erano decisamente scocciati. Se la questione delle proiezioni era così importante e pericolosa per loro, perché mai li avevano lasciati da soli in compagnia di esse?
 
“Lo promettiamo, ma ora calmati…e già che ci sei, perché non ci spieghi perché è così pericolosa come cosa? Cosa sarebbe potuto accadere?” chiese Dean.

Castiel sembrava aver ritrovato la calma.
“Mi scuso se ho dato di matto..”
“Va bene, ma ora dicci..” riprese Dean.

“Non lo sappiamo che cosa sarebbe potuto accadere, ecco! Credete forse che noi angeli sapessimo tutto? E poi cosa? Il mistero della nascita dell’Universo, magari?” sbottò Cas.
Dean e Sam si guardarono.

“Beh..sì…non siete nati dall’alba dei tempi?” chiese Dean corrucciato.

“Certo che no.” disse Gabe scocciato. “Credevate che noi angeli fossimo nati TUTTI QUANTI il giorno della Creazione? E dove l’avrebbe preso Dio tutto questo potere per crearci? Si sarebbe prosciugato anch’esso.”
Dean e Sam restarono senza parole.
 
“La maggior parte di noi..” disse Castiel. “è nata con il passare dei secoli. I primissimi angeli, quelli che noi chiamiamo I Primi, gli Antichi.. molti di loro sono morti in seguito alle numerose guerre nei cieli che ci sono state con mostri e demoni di altri mondi venuti sulla Terra per invaderla prima che l’uomo vi mettesse piede e quando un angelo MUORE, può prendere due strade. O va in luoghi come il Vuoto o il Purgatorio, o rinasce sotto forma di altri esseri viventi. Dei primi angeli è quasi impossibile trovare traccia, alcuni di noi ne hanno visti alcuni, ma anche in quel caso, è impossibile cavargli qualche parola dalla bocca. Sono scorbutici, odiano gli angeli che sono venuti dopo di loro e soprattutto per la maggior parte HANNO DIMENTICATO.”

“Dimenticato?” chiese Sam curioso.

“Sì, cosa credete che possa succedere alla memoria di un essere vivente che esiste da milioni di anni? è naturale DIMENTICARE. Soprattutto il primo giorno che si nasce. Anche a voi umani succede. Un processo normale.” disse Gabriel.

“Va bene..ci stiamo perdendo..non era quello che stavamo chiedendo..” disse Dean.



“Stavate chiedendo delle proiezioni e noi stavamo spiegando il perché anche noi esseri celesti non siamo a conoscenza di tutti i segreti del Paradiso. Ci sono delle gerarchie, anche in Paradiso e ad ognuna di queste, sono riservate dei segreti, riservati solo ad alcuni.” Disse Gabriel.

Joshua, per esempio, colui che avevate creduto fosse Dio, inizialmente, governa e si occupa del Giardino. Dei segreti della natura e delle piante.” Disse Castiel.

“Il Paradiso ha molte sezioni segrete, molte sezioni inaccessibili, perfino a noi due e una di queste riguarda proprio i Desideri.” finì Gabe.
 
Sam e Dean erano ritornati interessati.

“Credevamo che i desideri fossero nostri e tali dovessero restare.” disse Dean con una punta di accusa.

“Ed è così. Nessuno di noi viene a conoscenza dei desideri di chi finisce in Paradiso, nemmeno il Custode. Li custodisce soltanto.” Disse Castiel.

Ora Sam e Dean erano più confusi che mai.

“Sentite..neanche noi sappiamo cosa ci sia in quel posto, ma sappiamo che c’è un posto in cui tutti i desideri delle persone che finiscono qui, fungono da ricezione, un po’ come un ricetrasmettitore. Le persone sognano e desiderano e questi impulsi vengono trasmessi in questa stanza segreta.” Disse Gabriel.

“Ma..lo scopo di tutto questo?” chiese Sam sbalordito.

“Non lo sappiamo.” Disse Gabe semplicemente. “Probabilmente in questa stanza segreta esiste un’energia sconosciuta e potentissima che permette di trasmettere in modo illusoriamente concreto, i desideri delle persone defunte, in modo da dare ai defunti, l'illusione di una vita REALE.”
 
Sam restò un attimo pensieroso, poi, come se non fosse sicuro di quello che stava dicendo, disse incerto:

“Ma..se tutto questo è fatto in modo..che i defunti possano avere un’illusione più REALISTICA della loro vita reale..non..non potrebbe essere così allora..anche per le proiezioni?” chiese infine.



Gabrel e Cas li guardarono un po’ perplessi, un po’ confusi, forse spaventati.
“Prego?” chiese Cas.

“Già, che cosa vuoi dire?” chiese Gabe.

“Se è tutto così realisticamente vero e perfetto al punto che i defunti credano che questa sia la loro vera vita, potrebbero pensarlo anche le proiezioni?” disse Sam.
Castiel e Gabe ora sembravano terrorizzati.

“Assolutamente no. Le proiezioni non hanno un’intelligenza propria o artificiale. Esse sono nate dal desiderio dei defunti.” Disse Cas.

“Sarebbe terribile e crudele in caso contrario. Peggio delle cavie da laboratorio.” Disse Gabe.

“Ci credete così crudeli?” intervenne Cas.

“Quelli là ufficialmente NON ESISTONO.Capito?” disse Gabe.
 
“Va bene, calmatevi.” Disse Dean e assieme a Sam, cercarono di tranquillizzarli, anche se ci misero un bel po’, gli angeli sembravano davvero sbattuti davanti a quell’ipotesi che loro giudicavano TERRIFICANTE.

“Questo non vuol dire comunque che non avete rischiato di creare un bel pasticcio..insomma..mai neanche noi angeli tocchiamo le proiezioni dei desideri delle altre persone..avreste potuto creare un corto circuito o peggio..” disse Cas.

“Va bene, abbiamo capito, ora però basta. Stiamo già abbastanza di merda così, grazie!” disse Dean, che non ce la faceva più a vedere Sam così mortificato.

“Bene, dopo il cazziatone, crediamo che sia giunto il momento che anche Gabe faccia FINALMENTE autocritica e racconti l’epilogo del Paradiso di Dean.” Disse Cas raggiante.

Gabe lo guardò male. Sam e Dean ebbero appena il tempo di scambiarsi uno sguardo confuso, che l’angelo schioccò le dita e sparirono di nuovo tutti quanti.
 
 
 
 
 
 
*

Si trovavano ora davanti a una specie di loop sconvolgente, estenuante e piuttosto triste. Dean e Sam facevano l’amore, poi flashback di Dean che tornava alla vita e ricominciava a vivere come se niente fosse, poi moriva di nuovo, intrappolato nel loop temporale di Gabriel.

“Dobbiamo proprio RIVEDERE i retroscena di quello che ha fatto questo maledetto stronzo?? No, grazie!” disse Dean che aveva capito che il suo Paradiso era legato all’inganno di Gabriel, ma era stato così bello fingere di dimenticarsene, per un po’.

Sì, anche io non voglio vedere! Per favore, fermate tutto, basta!” disse Sam,protestando.

“Gabe, accelera il processo.” Disse Cas.

Gabe ruotò la mano, come se avesse in mano un telecomando invisibile e così passarono direttamente agli stati d’animo di Dean in Paradiso. Quando amava Sam e lo baciava, quando si teneva la testa tra le mani, come se gli scoppiasse, perché stava per tornare alla vita, quando tornava alla vita dimenticandosi di tutto, quando tornava in Paradiso e correva dal suo Sam fittizio, abbracciandolo.

“Dean, io non sono davvero Sam, lo sai, vero?”

“Non mi importa…” gli diceva Dean, riprendendo a baciarlo.
 
Dean era esterrefatto. Non riusciva a credere di averlo detto davvero, era sconvolto anche da sé stesso, ma niente era paragonabile a quanto era sconvolto Sam. afferrò il bavero della giacca di Gabriel, furibondo.

“TI HO DETTO DI INTERROMPERE TUTTO, FIGLIO DI PUTTANA!”

Aveva gli occhi lucidi. Gabe restò impassibile, ma Cas cercò di farlo ragionare.

“Adesso basta, Gabe, questa è tortura psicologica.”

Gabe fece un nuovo roteamento con la mano.
 
 
 
Ora si vedeva Dean nudo nel letto con il Sam fittizio, abbracciato a lui.

Gabriel si presentò davanti a lui. Aveva gli occhi lucidi.

“Gabriel?? Cosa ci fai qui?? Non vedi che sono..che siamo..insomma..VATTENE!”

“Perdonami per quello che ti ho fatto, Dean.”

“Io non capisco!”

“è giunta l’ora di tornare dal tuo Sam. Il tuo vero Sam.”
 
 
La scena scomparve e tornarono nel buio.

Sam e Dean erano tornati a guardare astiosi Gabriel.

“Hai lasciato che io mi cullassi nel desiderio di avere accanto a me, Sam, tutte quelle volte..tutto quel tempo…e non hai fatto niente per interrompere..” disse Dean che aveva gli occhi lucidi.

Sam non disse niente, ma continuava a guardare Gabriel come se avesse voluto dargli fuoco.

“Quello che ho fatto è stato terribile. Sono stato un mostro e quel giorno ho avuto davanti ai miei occhi la prova concreta dell’atrocità che avevo fatto. Ero pentito. Stavo scaricando su di voi la sofferenza che provavo per la mia famiglia, cercando di esorcizzare la minaccia che gli angeli avrebbero potuto prendervi come tramite, per fare del male a mio fratello Lucifer.”

Delle lacrime scivolarono via dalle guance di Gabriel, che scossero i fratelli più di tutto il resto.
 
“Venite qui, ragazzi. Dovete ancora vedere il vostro VERO Paradiso. Quello in cui siete finiti insieme sei anni fa.” disse Castiel e i fratelli notarono che un lieve sorriso si allargò sul suo volto.

Nonostante ciò i fratelli tentennarono.

“Che problema c’è?” chiese Cas.

“Non si tratta di un ricordo piacevole per noi.” disse Dean.

Sam si voltò e vide che il maggiore si tormentava il ciondolo stretto al collo. Ebbe un tuffo al cuore anche lui. Quello fu il giorno in cui Dean se ne sbarazzò.

Castiel rilassò il volto sorridendo di più.

“Appunto. Quello che vi mostrerò, addolcirà quel ricordo e questa volta, senza bisogno di mandarvi immagini di proiezioni.” Disse.

I fratelli incuriositi, si avvicinarono.





















Note dell'autrice: 

scusatemi per il capitolo lungo, ma la storia sta andando a rilento e ci mancava solo che dividevo sto capitolo in due parti xd lo so le spiegazioni sono noiose, ma questa è una parte importante e anzi siate contenti che me la sono sbrigata in poche righe.. qualche anno fa non sarebbe stata così ahhah xd baciiiiii <333
   
 
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