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Autore: terryoscar    18/06/2018    6 recensioni
Autrici: Aizram e Terryoscar
“ Avventura sulle Alpi” nasce per caso.
Aizram ed io ci siamo conosciute grazie alla mia prima pubblicazione: ” Oscar storia di un grande amore.”
“Dopo averla portata a termine, Aizram mi ha contattata, chiedendomi di scrivere un’altra storia ma allegra e divertente riguardo ai nostri personaggi preferiti: Oscar e André.
Inizialmente le ho detto che non sapevo nemmeno cosa scrivere, e lei mi ha suggerito di fargli fare un bel viaggio verso le Alpi.
I primi tre capitoli li ho scritti da sola, prendendo spunto i suggerimenti di Aizram ma poi, grazie alla tecnologia di cui usufruiamo abbiamo scritto i capitoli successivi in tempo reale: tramite skipe.
Quindi questa storia è scritta a quattro mani da Terry e Aizram. Si sa due cervelli funzionano meglio di uno!
E così nasce “Avventura sulle Alpi!”
Qui avremo il generale che tenterà di convincere sua figlia a sposarsi, perché a suo dire ormai incontrollabile da quando frequenta i Soldati della Guardia e sopratutto pretenderà da lei un erede a cui tramandare il titolo nobiliare. Naturalmente Oscar di sposarsi non ne vorrà sapere, quindi si scontrerà con suo padre, e non solo con lui ….
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'IO SONO IL GENERALE JARJAYES'
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Questioni tra uomini


Sono felice, Sabrina mi ha dato appuntamento … spero solo che questa volta si presenti e non si prenda gioco di me.
E’ già da un po’ che aspetto, credo che ormai non venga più, si è burlata di me un’altra volta … non ci sono speranze.
Lascio lentamente il giardino adibito alla servitù, sconfortato, mi incammino verso il corridoio, quando sento una voce chiamare il mio nome.

“Monsieur Alain …”

Mi volto e vedo lei, finalmente è arrivata, è vicina a me.

“Buongiorno signor Alain!”
“Ciao Sabrina, credevo che non arrivassi più!”
“Ho avuto un contrattempo con il lavoro e allora …”
“Non ha importanza, sono felice di vederti, vieni su … ascolta Sabrina stasera è l’ultimo giorno dei festeggiamenti del carnevale, che ne dici di lasciare il palazzo e girare per la città.”
“Veramente …”
“Cosa c’è non ti va di venire da sola come? Se vuoi fa venire la tua amica con noi.”
“Con noi signor Alain?”
“Si, magari chiederò a Gerard di farci compagnia. Allora che ne dici?”
“Va bene, se usciremo anche con loro accetto!”



“Dai Gerard, fammi questo piccolo favore…”
“Ma Alain io preferivo rimanere a palazzo anche stasera.”
“Ma se ci sei stato due sere consecutive, almeno l’ultima sera divertiti per le strade. Sai, Andrè mi ha detto che lui e il Comandante si sono divertiti moltissimo, perché non avventurarci anche noi?”
“E va bene, lo faccio per te, per aiutarti a conquistare quella ragazza.”
“Grazie amico!”
“Ma Alain, tu sai che non rimarremo qui per sempre, tra quattro giorni partiremo, torneremo a Parigi, come pensi di fare con … a meno che il tuo non sia un capriccio e basta!”
“Non dire sciocchezze Gerard, Sabrina mi piace e come … è solo che … io … adesso è meglio non pensarci. Allora ci conto stasera che verrai con noi.”
“Va bene Alain!”


“Allora Marta verrai?”
“Sabrina, tu nemmeno volevi vederlo dipinto adesso che ti è successo, ma quel tale ti piace così tanto?”
“Vedi Marta, Alain è gentile, e poi non significa niente, andiamo per la città per divertirci e basta.”
“Sicura Sabrina?”
“Si.”
“Sarà … ma non ti credo.”
“Allora vieni?”
“E va bene, ma se quell’altro Gerard prova a …”
“Tranquilla Alain mi ha detto che è un tipo a posto e che a Parigi c’è la fidanzata che l’aspetta.”
“Se è così, va bene …. Verrò con te.”
“Grazie Marta!”



“Oscar posso entrare?”
“Vieni avanti Andrè.”
“Ho visto che tuo padre non è nei paraggi e allora sono venuto.”

Guardo l’anulare di Oscar e sorrido, lei si tocca la mano sinistra e mi dice: “Cosa c’è Andrè, perché guardi le mie mani?”
“Vedere l’anello che ti ho regalato al tuo dito …. Oscar sono felice da impazzire …”

Non riesco a starle ancora lontano, l’abbraccio e prendo le sue labbra. Lei ricambia il mio bacio, con dolcezza. Le accarezzo piano la schiena e sfioro i suoi capelli. Lei affonda le sue mani tra i miei riccioli. Il suo è un tocco leggero, timido. Quanto è dolce la mia Oscar! Sembra sempre un po’ impacciata, ma ogni giorno che passa si lascia andare un po’ di più. Non cerco di forzarla, voglio che sia lei a decidere di restare con le sue labbra sulle mie.
All’improvviso sentiamo bussare. Con rammarico ci stacchiamo, ci guardiamo negli occhi ed esce un sospiro simultaneo dalle nostre labbra, un sospiro di frustrazione!

“Andrè spero che non sia mio padre, è già troppo quello che è successo stamattina ….”
“Comandante, sono Alain …”
“Entra Alain.”
“Andrè, ti cercavo, non trovandoti nella tua stanza…..ero sicuro di trovarti qui.”
“Che ti succede Alain?”
“Vedi Andrè io non vorrei disturbarvi ma …”
“Su avanti parla, cosa vuoi dirmi!”
“Alain se devi parlare con Andrè io …”
“No no Comandante, la questione riguarda anche Voi …”
“Non capisco …”
“Vedete, stasera è l’ultimo giorno per i festeggiamenti per il carnevale, Gerard ed io andiamo in città con … Marta e Sabrina, vorrei che vi uniste anche voi con noi, sapete … vorrei che Sabrina si fidasse di me e capisse che non la voglio prendere in giro.”
“Non ti capisco Alain, cosa c’entra Sabrina con te?”
“Andrè tu non le hai raccontato nulla?”
“No Alain.”
“Ascoltami bene Alain, io non mi presto ai tuoi giochi, soprattutto non mi immischio nei tuoi intrallazzi amorosi.”
“Ma no Comandante, proprio perché faccio sul serio, vorrei che veniste anche voi non noi e…”
“Alain, ma stai bene? Tu mi hai appena detto che vorresti fare sul serio con una donna? Ma sei ubriaco oppure … Aspetta come hai detto tu …. ah si … volevi stare lontano da Andrè per paura che ti contagiasse con la sua malattia, però non mi hai mai detto di che malattia si tratti, perché sai il nome …”
“E va bene Comandante, avete tutto il diritto di prendermi in giro, me lo merito.”
“Te lo meriti solo Alain?!!”
“Nooo io direi qualcosa in più! …. Alain …”
“Si Comandante.”
“Non è che Andrè ti ha attaccato il mal d’amore? Sai, spero che tu guarisca presto, perché tra quattro giorni noi torneremo a Parigi, l’hai forse scordato?”
“E come potrei Comandante, è per questo motivo che vorrei che Sabrina …. Si insomma che …. Comandante, io vorrei che venisse con noi …”
“Cosa?!! Ma tu sei pazzo Alain, ma cosa ti salta in mente, e poi chi ti dice che quella ragazza lasci tutto per te?!!”
“E’ per questo che la voglio conquistare, e farle capire che faccio sul serio e che ci siate pure voi stasera, almeno potrò dimostrarle che i miei sentimenti sono sinceri.”
“Alain io stento a crederti, ma se non hai fatto altro che passare da una donna all’altra, come fai ad essere sicuro dei sentimenti che dici di provare?!!”
“Vi assicuro che non sono stato mai così sicuro in vita mia Comandante! Allora vi unirete a noi stasera?”

Guardo Andrè e gli dico: “Tu che ne pensi?”
“Per me va bene Oscar, ma tuo padre …”
“Ooooh ti prego Andrè, è mai possibile che tu debba farti intimorire dal vecchio! …. Scusate Comandante …. Andrè siamo a Venezia, è un’occasione unica e tu pensi a tuo suocero, come siete riusciti a squagliarvela ieri potete farlo anche stasera, e poi avrà poco da dire sapendo che sarete in nostro compagnia.”

“Bella compagnia! …”
“Ge … Generale Voi avete ascoltato tutto?”
“L’indispensabile … e così stasera volete unirvi ai festeggiamenti in città?!”
“Padre per favore, è inutile fare scenate perché non le accetto …. Alain ci saremo, tranquillo!”
“Grazie Comandante …… Un’ultima cosa Comandante indosseremo dei costumi.”
“Naturalmente Alain.”
“Vado, con permesso!”
“Padre, spero che non Vi opporrete, tanto non servirà a niente … e poi Vi abbiamo dimostrato che non è servito a nulla controllarci, non è vero?”
“Oscar, hai toccato un tasto dolente, non dovevi farlo … mi hai deluso!”
“Come Voi avrete deluso i miei nonni.”
“Ora basta, sei una sfacciata, da quando presti sevizio in quella dannata caserma … basti pensare a quell’elemento che è appena uscito da qui …”
“Avete finito Padre? 
“No, sono venuto a dirti che dobbiamo presenziare davanti l’imperatore Josefh .”
“L’imperatore! … Cosa succede?”
“Non lo so.”
“Dovrò indossare la divisa?”
“Il Primo Ministro mi ha comunicato che l’imperatore ci riceverà in forma privata, e come tale dobbiamo presentarci senza la divisa.”
“Non riesco a capire …”
“Su Oscar andiamo!”



Siamo al cospetto di sua Maestà all’infuori di noi non c’è nessuno.
L’Imperatore si alza dalla sua poltrona e ci dice: “Generale, Colonnello, siete arrivati al palazzo consegnandomi una lettera, e tornerete a Versailles, per consegnare la mia risposta a mia sorella: la regina Maria Antonietta … confido in Voi affinché arrivi nelle sue mani perché solo così porterete a termine la missione.
La scriverò poco prima che voi partiate e ve la consegnerò personalmente signori …. È superfluo dirvi che confido in voi.”
“Ai Vostri ordini Maestà!”




Mio padre ed io percorriamo i corridoi senza dire una parola, fino ad arrivare alla camera di Andrè.
“Andrè, possiamo entrare?”
“Avanti Generale.”


Chiudo la porta e mio Padre comincia a spiegare: “Andrè l’Imperatore poco prima della nostra partenza ci consegnerà una lettera per la nostra Regina, quindi dovremo prendere tutte le misure necessarie per portare a termine la missione. E’ inutile dirti che dobbiamo stare in guardia, naturalmente dovremmo raccomandarci anche agli altri due soldati, soprattutto a quel libertino di Sassoin, intesi Andrè?”
“Sissignore, bene questo è tutto. Andrè raggiungimi in camera mia debbo parlarti.”
“Padre, se dovete parlare con Andrè non preoccupatevi, vado via, devo scegliere l’abito da indossare per stasera.”
“Bene, va pure Oscar.”
“Padre, che non vi venga in menti di seguirci, mi sono spiegata?”
“Oscar vedi di andartene, e lasciami solo con Andrè!”

Oscar non ribatte, esce dalla stanza, adesso sono solo con il Generale.

“Bene Andrè, quella che debbo farti è una conversazione da uomo a uomo.”
“A quale riguardo Signore?”
“A quello che è successo stanotte tra te e mia figlia …”
“Ma …”
“Non interrompermi …. Vedi io mi auguro che si sia trattato di una scherzo il vostro ….”
“Ma Signore ci avete trovati a letto, vi è sembrato uno scherzo?”
“Ehmm … si si però … come ha detto mia figlia … avete dormito tante volte insieme che …. Insomma Andrè tra voi due c’è stato qualcosa?”
“Ma Signor Generale, vi sembrano domande da farsi?”
“Certo che si, visto che non siete ancora sposati, non vorrei che voi due … mi capisci?”
“Sinceramente no, Signore.”
“Accidenti a te Andrè è mai possibile che tu …tu …”
“Ascoltatemi Signore, se voi volete sapere se io e Oscar abbiamo dormito insieme … ebbene si Generale lo abbiamo fatto, siete soddisfatto adesso?”
“Noooo io voglio che tu mi dica se … se … o insomma Andrè mi hai capito benissimo … allora?”


Il Generale mi mette alle strette. Per fortuna che qualcuno apre la porta senza nemmeno bussare.


“Sassoin dannazione sempre tra i piedi!!”
“Generale, ma io non cercavo mica Voi, ma il mio amico, e poi perché vi arrabbiate così tanto, ve l’ho già detto: alla Vostra età arrabbiarsi così non fa bene alla salute.”
“Alain cosa c’è?”
“Ascolta Andrè tra mezz’ora vi aspettiamo davanti al cancello, vedi di prepararti … e il Comandante?”
“E’ andata a vestirsi.”
“Va bene, allora a tra poco … Generale!”
“Cosa vuoi ancora Sassoin!”
“Vi chiedo a nome di tutti, per favore non rovinateci la serata, mettendovi sulle nostre tracce, Vi ricordo che siamo dei soldati e non abbiamo bisogno di alcuna protezione … con permesso!”
“Sassoin vedi di saperti comportare e sparisciii!”
“Come sempre a i Vostri ordini Generale!”

Alain ci lascia soli e il Generale incalza nuovamente: “Allora Andrè, prima che quell’imbecille ci interrompesse, noi stavamo parlando di una certa questione, mi devi dire se tra te e mia figlia …”
“Mi dispiace Signore, ma se non ricordo male, mi avete insegnato che non si parla mai di una donna, soprattutto di certe cose.”
“La donna in questione è mia figlia!”
“Allora chiedetelo a lei, adesso vogliate scusarmi, ma devo prepararmi per stasera, come avete appena sentito ci stanno aspettando.”

Non è possibile, con Andrè non sono riuscito a sapere nulla, debbo parlare con Oscar, è l’unica cosa che mi rimane da fare, anche se mi rendo conto che parlare di certe cose con mia figlia sia al quanto imbarazzante. Ma è doveroso da parte mia capire, per me è di vitale importanza per potermi assicurare la discendenza della famiglia, dopo tutto ho allevato Oscar come un uomo, quindi non dovrebbe essere poi tanto imbarazzante; almeno devo provarci.
E’ tutta colpa di Andrè. Se solo lui mi avesse detto ciò che volevo sapere!
Busso alla porta di Oscar.
“Avanti!”
“Vedo che sei quasi pronta per andare …. debbo ammettere che sei davvero bellissima!”
Oscar indossa un grazioso abito, semplice ma su di lei è perfetto. Blu scuro, con il corpetto bianco, le maniche lunghe e una scollatura appena accennata. Mi chiede di finire di allacciarglielo, visto che sono qui….Certo che vederla in abiti femminili non semplifica di certo il mio obiettivo, anzi! Se indossasse i suoi soliti abiti avrei almeno l’impressioni di avere davanti mio figlio, ma così…come faccio! Dannazione Andrè!

“Vi ringrazio Padre …. Ma perché mi guardate in quel modo, se avete qualcosa da dirmi fate in fretta, devo andare via.”
“Oscar sediamoci un attimo, dobbiamo parlare di una questione un tantino delicata.”
“Si tratta della missione?”
“No, la missione non c’entra affatto …. E’ di te e Andrè che dobbiamo parlare ….”
“Cos’altro avete escogitato adesso!”
“Ehmmm … vedi … io … vorrei …”
“Padre vi prego di decidervi a parlare, è inutile perdere tempo.”
“Si si hai ragione …. Se solo qui ci fosse tua madre …. Sarebbe tutto più facile per entrambi.”
“Dal Vostro discorso deduco che Vogliate parlare di questioni personali!”
“Ssi … vedi … stamattina quando sono entrato in camera e vi ho scoperti a letto …. Mi sono chiesto da quanto tempo dura questa cosa …… Voglio dire ….. tu e Andrè …”
“Spiegatevi meglio, perché non Vi capisco.”
“Io invece penso che tu abbia inteso perfettamente ciò che intendo … ormai non sei più una ragazzina ingenua, anzi, posso considerarti già maritata …… purtroppo!”
“Continuo a non capirvi.”
“Mi stai mettendo in difficoltà con la tua improbabile ingenuità!”
“Padre ora basta, non credo di meritarmi un’offesa da Voi, io non riesco a capirvi, se Volete delle spiegazioni, siate chiaro e Vi assicuro che Vi dirò tutto ciò che volete sapere.”
“E va bene Oscar … sarò esplicito, fingerò che davanti a me ci sia mio figlio e non mia figlia, non so se mi spiego.”
“Si si, ho inteso benissimo … avanti parlate pure senza remore, Vi ascolto.”
Vedo mio padre guardarmi intensamente, tutto rosso in volto, e tutto di un fiato mi dice: “Da quando sei promessa con Andrè, mi sono sempre assicurato che il vostro rapporto rimanesse casto … intendo vero?”
“Vi intendete benissimo padre, proseguite pure senza alcun imbarazzo, Vi ascolto.”
“Bene, meglio così …. Sono sicuro che fino a … questa notte tra voi due non è successo nulla … però …”
“Però? ….”
“Però Oscar … dimmi la verità … tu e Andrè ve la intendevate già da prima?”
Spalanco gli occhi. Capisco dove vuole arrivare e con un sorriso sarcastico gli dico: “Certo padre, Andrè e io ci siamo sempre … come dire ….. sempre intesi … come non poteva essere altrimenti? Dopo tutto siamo sempre stati insieme, abbiamo vissuto fianco a fianco sin da bambini e poi siamo diventati adolescenti che sono andati alla scoperta del mondo e infine ora siamo adulti, quindi spiegatemi Voi che siete un uomo di mondo come poteva essere diversamente, io e Andrè ci intendiamo perfettamente, eccome!”

Vedo mio padre confuso, e mi riprende: “Non so tu cosa abbia capito ma la mia domanda è: “Tu e Andrè da quanto tempo …”
“Tempo?! ….”
“Su dai Oscar hai capito benissimo cosa voglio dire …”

Lo guardo e non rispondo.

“Oscar in tutta sincerità io stamattina quando sono entrato nella stanza di Andrè dopo che tu e lui siete …. Insomma Oscar le lenzuola erano bianche, non c’era alcuna traccia! Da quanto tempo siete amanti?!! … Finalmente ci sono riuscito!.... Allora?!!”
“Amanti? Ma padre, io non mi ritengo l’amante di Andrè, ma la sua fidanzata … guardate l’anello che mi ha regalato, questo è un dono del mio fidanzato, non del mio amante, sapete?!! Non so nemmeno cosa significhi essere amanti. Io e Andrè ci amiamo, siamo fidanzati e tra non molto ci sposeremo, il resto ….”
“Basta Oscar …. Mi preoccupo se …. Se voi … i nipoti Oscar!! Se voi … allora perché non sono ancora arrivatiii?!!”
“Semplice padre, perché Andrè e io non siamo ancora sposati, e come potremmo pensare a darvi un nipote se il matrimonio avverrà al nostro rientro?!!”
“Nooo tu fingi di non capire io ….”
“Basta padre, ho capito benissimo dove volete arrivare, Sapete cosa Vi dico? Chiedetelo ad Andrè, e adesso scusatemi devo andare. A domani padre e lasciateci tranquilli! Stasera Andrè ed io vogliamo trascorrere una bella serata, senza segugi, mi sono spiegata?”
“No Oscar, non ti sei spiegata, io voglio sapere se tu e Andrè….se tu e Andreè..ecco…avete consumato il matrimonio in anticipo!”
“Consumato? Davvero non Vi capisco più!”
“Insomma basta! Avete fatto l’amore?!” Ecco, l’ho detto…
Oscar sgrana gli occhi, diventa livida di rabbia e sento la sua mano raggiungere la mia guancia ad una velocità incredibile! Uno schiaffo! Un sonoro schiaffo! Mia figlia!
“.....si…..me lo sono meritato, ma ……da questa notte uno di voi due dormirà con me!!!” 

“Adesso basta! Davvero dubitate di me?!! Pensate davvero che io sia una donna di facili costumi?! Mi vergogno io per Voi, Padre! Avete così poca stima di me? Vi ho mai deluso in tutti questi anni? Davvero, non mi sarei mai aspettata che poteste arrivare a farmi una tale domanda.
Comunque la risposta è NO! Visto che ci tenete tanto a saperlo! No! Volevamo farvi uno scherzo, perché siamo stanchi della Vostra sorveglianza, mi dispiace che sia finito così”.

Vedo mio padre rosso in viso, imbarazzato e sorpreso dal mio gesto e dalle mie parole “Sono solo un Padre, Oscar, preoccupato. E comunque non finisce così, tu dormirai con me!”
Scappo quasi dalla mia stanza, imbarazzata e scioccata per lo schiaffo, raggiungo la stanza di Andrè e con un tocco deciso busso: “Andrè, sono pronta possiamo andare!”

Vedo Andrè aprimi la porta, mi vede agitata e mi domanda: “Cosa ti succede? No aspetta hai discusso con tuo padre non è vero?”
“Si è così, ma se non ti dispiace adesso raggiungiamo gli altri, su sbrigati andiamo!!”

Percorriamo i corridoi a passo marziale, Oscar è davanti a me ed è furiosa, la conosco, è meglio far sbollire la rabbia, poi le chiederò cos’altro le ha detto il Generale, ma intuisco quale sia stato il discorso, sicuramente.

Oscar e io percorriamo i giardini mano nella mano.
Oscar come sempre è bellissima: cammina leggera, nonostante la rabbia. Ha in mano la cappa per ripararsi dal freddo, i capelli raccolti e legati con un nastrino blu scuro, come il vestito. È bellissima e seducente, ha le movenze di un felino, snella, agile, veloce. E poi il suo profumo…..è inconfondibile!
Vediamo Alain e gli altri aspettarci davanti al cancello, appena ci vedono ci salutano.

“Andrè, Comandante su sbrigatevi!”
“Adesso arriviamo.”
“Su sbrigati Andrè, voglio allontanarmi da qui più in fretta possibile, ho bisogno di distrarmi.”

Siamo riuniti fuori il cancello, oltre ad Alain e Gerard ci sono Marta e Sabrina, appena mi vedono mi salutano inchinando il capo.

“Vi prego, stasera non ci sono titoli e convenevoli, pensiamo solo a divertirci.”

Le vedo sorridere, mi rispondono: “Si Madame.”

Ci aggiriamo per le calli ed i ponti della città, attraversiamo diversi sestieri, ovunque si sente la musica ed il frastuono per i festeggiamenti. Poco più avanti a noi vedo Alain parlare con Sabrina, vedo che è felice, la guarda con dolcezza, capisco che si è davvero innamorato, sinceramente non riesco a crederci.

“Oscar …”
“Dimmi Andrè!”
“Anche stasera ti sei armata di stiletto?!!”
“Andrè ma … lo sai Andrè è meglio essere premuniti….. perché mi guardi così?”
“Spero che la serata scorra tranquilla.”
“Lo spero anch’io Andrè.”


Ormai siamo in città, si respira aria di festa, la gente è festante, ovunque vediamo persone in maschera, anche noi indossiamo dei costumi, sento Andrè stringermi la mano, che emozione, e tutto così bello.
Andrè mi guarda, anch’io lo guardo.
Andrè mi tira a se, mi bacia e mi trascina tra la gente che danza, ci uniamo anche noi, la folla sembra inghiottirci, non vedo più Alain e gli altri. Andrè danza con me, mi stringe, mi bacia, non si separa mai da me, la sua mano non lascia mai la mia.
I nostri abiti, i capelli sono pieni di coriandoli, la città è in festa!

“Andrè, Andrè ti prego fermiamoci almeno un po’.”
“Cosa c’è, sei stanca?”
“No ma, riprendiamo fiato un attimo Andrè.”
“Aspettami qui Oscar, vado a prenderti qualcosa da bere ….. no … meglio se vieni con me, non voglio lasciarti sola, potrebbe avvicinarsi qualcuno e tu tireresti fuori il tuo stiletto, è meglio se restiamo insieme, su dai andiamo!”
“Andrè, hai paura che non riesca a difendermi?”
“Proprio perché so che lo sai usare a perfezione, devi venire con me, non voglio passare la serata al Comando delle Guardie , ho voglia di divertirmi ahahahah!”


Sabrina è tra le mie braccia, balliamo …sono felice, tra un volteggio e l’altro la guardo estasiato, quanta tenerezza che mi ispira.

“Ti stai divertendo Sabrina?”
“Si Alain, ma ora vorrei fermarmi un po’ non ce la faccio più!”

Prendo la sua mano e la porto via dalla confusione per appartarci appena, alle nostre spalle c’è il mare, lo guardo, mi incanto.

“Alain, ti piace il mare? Non fai che guardarlo!”
“E’ bellissimo Sabrina, ma tu lo sei molto di più!”

La guardo, lei china il capo, mi dice: “Alain ti piace Venezia?”
“Mi piace Venezia, il mare e ….. tu…”

Sabrina mi da la spalle, sento la sua voce: “Alain a quante donne lo hai detto?”

Non oso sfiorarla, temo che possa interpretare male i miei gesti, le dico: “Puoi anche non credermi ma ….non ho mai detto una cosa simile a una donna …. E soprattutto non ho mai provato niente di simile per una donna …”

Vorrei toccarla ma non lo faccio, le passo davanti siamo l’uno di fronte all’altro.


“Sabrina…hai tutto il diritto di pensare male di me, me lo merito, ma tu per me sei speciale….non vorrei che tu fraintenda cose che non ….”
“Alain ti dispiace se balliamo?!”
“Ma si dai, andiamo!”

Le prendo la mano e ci perdiamo tra la folla festante; balliamo senza stancarci, la guardo, mi perdo mei suoi occhi: è bellissima, ne sono certo … sono perdutamente innamorato di lei!


Mi dispiace Mademoiselle Marta, forse sono di poca compagnia?”
“Ma cosa dite monsieur, ma se abbiamo ballato fino adesso, ora parliamo un po’”
“Cosa volete che vi dica?”
“So che a Parigi avete una fidanzata!”
“Si, si chiama Odette, pensiamo di sposarci entro l’anno.”
“Quando ripartirete?”
“Tra quattro giorni Marta, ci aspetta un lungo viaggio, solo l’idea ahahah”


La serata scorre tranquillamente, balliamo fino a notte fonda, dopo conclusi i festeggiamenti, torniamo a palazzo, Oscar rallenta il passo capisco che deve parlarmi.

“Andrè prima di rientrare debbo dirti che ho avuto una brutta discussione con mio padre, mi ha detto delle cose …. Ho perso il controllo e …. L’ho colpito …”
“Co …. Cosa hai fatto!! Oscar ma …”
“Andrè mi ha detto … mi ha chiesto se … tu …. Andrè è stato imbarazzante …”
“Cosa ti ha detto?”
“Se … se …se tu e io abbiamo fatto l’amore …..

Vedo Andrè arrestare il passo, è sbigottito non riesce a dire nient’altro.

“Andrè mi sono sentita … offesa … imbarazzata … gli ho risposto di no, che era tutto uno scherzo perché siamo stanchi del suo continuo sorvegliarci, e poi sono uscita di corsa dalla stanza e sono venuta cercarti, ma prima mio padre mi ha detto, che da stasera uno dei due dovrà dormire in camera sua, meglio….che io dovrò dormire con lui!.”
“Stai tranquilla, lo scherzetto che gli abbiamo combinato ci è un po’ sfuggito, ma non è successo nulla di grave, dai! Dopo parleremo insieme con tuo Padre, vedrai!”



L’avvolgo tra le mie braccia e percorriamo così, abbracciati e sicuri di trovare l’uno nell’altra la forza per affrontare l’ira del Generale, gli ultimi metri che ci separano dal palazzo del Doge.
   
 
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