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Autore: Accountacaso    19/06/2018    0 recensioni
Terra, anno 3089. Nicholas Luther, con il consenso del governo inizia un'operazione di sterminio dei Nephalem residenti a Central City. il programma prevede anche la reclusione di Umani e Nephalem che non possono pagare una certa cifra in tasse, in prigioni create apposta, come la città di Sky Front. Luther istituisce un patto di non aggressione con alcuni clan di stampo mafioso delle grandi città, molti di questi accettano, mentre altri si ribellano. Tra i clan rivoltosi spicca Rebellion, situato a Pandora.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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P.D.V. di Rick                                                                                                                     P.D.V.: punto di vista
Stasera sono con Ronin per la mietitura, non devo fare molto: solo guidare e aiutarlo se ha bisogno, ma visto che stiamo parlando di Ronin, io devo solo guidare.
Passiamo davanti a un bar, e dentro ad esso vediamo due poliziotti. Ronin mi dice di fermarmi e di aspettare in macchina, mentre lui si dirige verso il bar. Osservo tutto da fuori: Ronin ne afferra uno e lo neutralizza sbattendogli la testa sul pavimento, poi si dirige verso l’altro che comincia a sparargli. Ronin aveva una strana abilità nello schivare i proiettili, si muove a velocità disumana e in un batter d’occhio prende il secondo poliziotto per la gola e lo strangola, per poi fare lo stesso con il poliziotto svenuto.
Ronin porta i due cadaveri fuori dal locale e li mette nell’ampio bagagliaio, riesco a vedere la barista per pochi secondi: piangeva dietro il bancone e poi si mise ad osservarci, come se avesse visto due mostri, e sinceramente non la biasimo.
“La prossima volta scendi tu”
“Ma Ronin, io…”
“Ho detto che la prossima volta scendi tu! Adesso guida, non abbiamo finito oggi”
Gli ordini di Ronin sono chiari, appena incontriamo altri poliziotti, che di solito girano in coppia, io devo scendere ed ucciderli. Stavolta siamo stati stranamente lenti, di solito Ronin combatte con la sua katana, una spada molto strana: la lama si materializza dal nulla e invece che tagliare, brucia tutto quello che tocca. Falco, la ragazza di Ronin, ha provato a spiegarmelo, la spada l’ha progettata lei, ma si è messa a parlare di luce concentrata e poi non ho più capito nulla.
Lui era un nephalem, e anche il fondatore del mio clan, Rebellion. Non era molto alto, era nella media, capelli neri rasati ai lati e pettinati verso destra, occhi blu ghiaccio e carnagione scura. C’è però qualcosa di strano nei suoi occhi, sono freddi, quasi vuoti, le pupille sempre piccole e con il suo sguardo è capace di leggerti l’anima e farti raggelare.
Il fatto di dover combattere mi faceva rabbrividire: io non ero forte come Ronin o gli altri, mi ero ritrovato nei ranghi alti di Rebellion grazie a Lucas, detto Apocalisse, che mi aveva preso sotto la sua ala, mi aveva promesso che mi avrebbe allenato, ma fin’ora mi aveva solo mandato con qualcuno a mietere.
Mentre camminiamo incrociamo una macchina della polizia, Ronin mi ordina di fare cambio di sedile con lui, così procedo, dopodiché mi sporgo dal finestrino e impugno la mia pistola
Sparo
Prendo il poliziotto seduto al posto del passeggero sul collo, e questi muore
L’altro poliziotto spara a una ruota della nostra macchina, e ci andiamo a schiantare contro un palazzo
Stranamente sono vivo, Ronin mi ha salvato, e ora si dirige verso il poliziotto, che intanto è sceso dalla macchina. Il mio compagno, e salvatore, estrae la spada e trafigge il poliziotto alla pancia, prendendosi però un proiettile sulla spalla destra.
Infuriato, Ronin mi si avvicina, io sono sdraiato a terra, non riesco a muovermi dalla paura, quando mi è vicino, mi tira un calcio fortissimo sul petto, non riesco a respirare adesso, e sputo del sangue dalla bocca.
“Dovevi sparare al guidatore, idiota che non sei altro! Se non ci fossi stato io cosa avresti fatto, eh? Saresti scappato? No, ti avrebbero sparato e tu adesso saresti morto o in manette! Andiamo a casa adesso, chiama Falco e dille di venirci a prendere”
Obbedisco e la chiamo, lei mi risponde incazzata come al solito,le descrivo l’accaduto e mi dice di fermare l’emorragia sulla spalla di Ronin con un fazzoletto o con la mano direttamente.
Durante il viaggio sto zitto e guido, mentre Falco toglie il proiettile dalla spalla di Ronin, nei sedili posteriori
Il suo vero nome e Celine, è una nephalem, ma tutti la chiamano Falco per la sua meravigliosa mira, si dice abbia sbagliato un solo colpo in tutta la sua vita. È alta come Ronin, magra, capelli tinti di blu e occhi verdi, oltre ad essere un abile cecchino è anche una meccanica, e oltre alla spada del ragazzo, ha anche progettato alcune armature simili a quelle Crusader, ma più leggere e quindi fragili.
Arrivati a casa visitano pure me: me la sono cavata, ho solo una costola rotta, a causa del calcio di Ronin, mi medicano e mi mandano a casa. Cerco di scusarmi con Celine ma tutto quello che ottengo è un “Devi scusarti con Ronin, non con me, adesso vai a casa e vedi di dormire, cretino”. Vivevo in una villetta che comprendeva più appartamenti: al piano terra quello di Alex e Jasmine, lui era un cacciatore di demoni e il suo compagno di caccia viveva in un altro appartamento, sempre qui a Pandora, ma non nella nostra villetta, pure quest’ultimo faceva parte di Rebellion, il suo nome era Ramingo, al primo piano c’era quello di Lucas e Luna, io vivevo con loro, e dormivo in una piccola stanza, al secondo piano vivevano Ronin e Celine. Sebbene fossimo solo criminali, avevamo delle case di lusso, avevamo persino un giardino con piscina, cinque box per le macchine e ogni appartamento aveva un terrazzo. Questo era stato possibile solo dopo la diffusione di Rebellion e il reclutamento di altri criminali nelle nostre schiere, grazie al commercio di droga in tutta Pandora e, ultimamente anche a Metropolis, anche se lì comandava Chapo Nuevo.
Tornato a casa salutai Lucas e Luna, e poi andai a dormire, non dopo avergli spiegato tutto. Mentre parlavo con loro avevo un’ansia tremenda, Lucas era a dir poco intimidatorio: più alto di me, corpo totalmente tatuato, capelli neri e pettinati all’indietro, spesso raccolti in un codino, e occhi innaturalmente rossi, era un nephalem anche lui. Luna non era da meno: più bassa del ragazzo, pelle scura, capelli neri che sfumavano al biondo verso le punte e occhi marroni, andava molto d’accordo con Celine, e tutti la chiamavano Calavera, lei invece era umana.
Mi cambio e dormo, o meglio, cerco di dormire ma penso solo al dolore al petto provocato dal calcio di Ronin.
Il giorno dopo, uscito da scuola, torno a casa e metto a posto la mia roba, poi esco, diretto verso il bar di ieri sera. In giardino incrocio Ronin e provo a chiedergli scusa, ma lui mi passa accanto e mi tira una spallata, abbastanza forte da farmi barcollare, lo guardo entrare in casa e chiudere la porta, mentre mi massaggio la spalla per il dolore. Mi dirigo verso il bar e appena arrivo vi entro guardo per terra, c’è del sangue, forse lasciato dal poliziotto che Ronin aveva neutralizzato, ormai era rattrappito e dubito fosse facile toglierlo.
“Sei qui per finire il lavoro che ha cominciato il tuo amico ieri notte?”
Stranamente mi ha riconosciuto, mi avvicino al bancone e la rassicuro
“No… sono venuto solo per una tazza di caffè”
La barista me lo prepara impaurita e me lo porge abbassando la testa, solo bevendo quel caffè penso a quanto dolore io abbia provocato in una sola notte, mi fa stare male questo pensiero. La barista è stupenda: è un’umana come me, ha i capelli marroni raccolti da un lato a caschetto, la pelle è pallida, le labbra pure e i suoi occhi sono dello stesso colore dei capelli. Finisco il caffè e appoggio la tazza lentamente sul bancone, intanto lei sta lavando delle stoviglie.
“Quanto viene?”
“Un dollaro, grazie”
Le do i soldi e me ne vado,
“Arrivederci, era buonissimo”
Mentre esco la sento parlare da sola sussurrando
“Spero in un addio”
Mi allontano a testa bassa e rimuginando sulla scorsa notte. Penso a quello che Ronin mi ha detto, e deluso da me stesso ammetto tutto, è vero, a quest’ora Lucas mi starebbe cercando, e scoprirebbe che aveva preso sotto la sua ala un idiota rammollito. Cerco di non pensarci e torno a casa. A casa cerco un libro di Luna che mi possa insegnare una stregoneria semplice. Mentre cerco dalla sua libreria lei mi si avvicina, porgendomi un libro nero
“Quei tomi sono in ultarico, la lingua degli dei, non penso tu li capisca, prendi questo: sono stregonerie oscure per principianti, se proprio le vuoi imparare”
Prendo quel libro e ringrazio Luna, mentre mi dirigo verso il salone Luna mi avverte,
“Attento, molte di queste sono macabre e hanno una spiegazione che lo è molto di più, cerca di non spaventarti troppo”
Non aveva tutti i torti, molte di queste parlano di concetti come la linfa vitale dell’umano e del nephalem, definendola “Gaia”, poi parlano dell’annientamento di questa linfa attraverso il suo opposto, il “Dark Gaia”, che è possibile replicare attraverso delle incisioni. Ancora una volta Luna mi si avvicina
“Allora? Quale hai scelto?”
Indico la formula dell’assorbimento del Gaia di un essere umano o nephalem,
“Bene, allora devi tatuarti sui polpastrelli di una mano i segni della formula, se vuoi oggi ti posso accompagnare dal tatuatore di Rebellion”
Annuisco, e lei mi chiede d seguirla.
Prendiamo la macchina e ci dirigiamo verso il centro. Quando arriviamo Luna mi fa entrare in un locale buio e pieno di graffiti sui muri, ci avviciniamo a un nephalem, biondo con barba e capelli a spazzola alti, portava degli occhiali da vista ed era pieno di tatuaggi.
“Chi è ‘sta pulce, Luna?”
“E’ un mio amico, ha bisogno dei tatuaggi per usare una stregoneria oscura”
“Ok, dammi i disegni delle rune”
Luna porge un foglio al tatuatore e lui mi fa accomodare su una sedia, per poi iniziare a tatuare i simboli. Dopo quindici minuti ha finito, Luna lo paga e mi riaccompagna a casa. Quando siamo lì mi fermo in giardino, stava passando un topo. Lo afferrò e faccio come scritto nel libro, mi concentro sul Dark Gaia e poi sul topo, mi sento le dita calde e subito dopo il mio petto si riscalda come le mani, sento Luna parlare
“Come ti senti?”
“Molto meglio… molto meglio”
Ronin si affaccia dalla porta di casa
“Pensi di poterlo fare anche su un poliziotto?”
Lascio cadere il topo, i suoi peli mi rimangono in mano, mentre cade a terra prosciugato, mi tolgo tutti i peli dalla mano,
“Certo”
“Bene domani sera vieni a mietere con me, e non fare cazzate”
   
 
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