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Autore: terryoscar    19/06/2018    7 recensioni
Autrici: Aizram e Terryoscar
“ Avventura sulle Alpi” nasce per caso.
Aizram ed io ci siamo conosciute grazie alla mia prima pubblicazione: ” Oscar storia di un grande amore.”
“Dopo averla portata a termine, Aizram mi ha contattata, chiedendomi di scrivere un’altra storia ma allegra e divertente riguardo ai nostri personaggi preferiti: Oscar e André.
Inizialmente le ho detto che non sapevo nemmeno cosa scrivere, e lei mi ha suggerito di fargli fare un bel viaggio verso le Alpi.
I primi tre capitoli li ho scritti da sola, prendendo spunto i suggerimenti di Aizram ma poi, grazie alla tecnologia di cui usufruiamo abbiamo scritto i capitoli successivi in tempo reale: tramite skipe.
Quindi questa storia è scritta a quattro mani da Terry e Aizram. Si sa due cervelli funzionano meglio di uno!
E così nasce “Avventura sulle Alpi!”
Qui avremo il generale che tenterà di convincere sua figlia a sposarsi, perché a suo dire ormai incontrollabile da quando frequenta i Soldati della Guardia e sopratutto pretenderà da lei un erede a cui tramandare il titolo nobiliare. Naturalmente Oscar di sposarsi non ne vorrà sapere, quindi si scontrerà con suo padre, e non solo con lui ….
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'IO SONO IL GENERALE JARJAYES'
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Chi di scherzo ferisce…..




Sento la mano di Andrè stringere la mia, percorriamo i corridoi del palazzo, sono agitata, penso a mio padre che dovrò affrontare nuovamente.
La discussione che abbiamo avuto ha dell’incredibile, entrambi abbiamo davvero esagerato: lui con le sue continue intromissioni e io ….. eccolo è là, davanti alla porta della mia stanza, ci sta aspettando.
“Buonasera Signore.”
“Buonasera Padre.”
“Buona sera a voi, siete tornati,… deduco che i festeggiamenti si siano protratti fino a tardi …”
“Sissignore …”
“Umm … Andrè … immagino che Oscar ti abbia raccontato della discussione che abbiamo avuto per via di quanto accaduto …”

Sento la mano di Oscar che è ancora nella mia irrigidirsi e stringere la mia ancora più forte, con lo sguardo la invito a mantenere la calma.

“Oscar passerò la notte nella tua stanza … non ti recherò alcun disturbo, dormirò sul divanetto.”
“Non è la Vostra presenza a recarmi disturbo, ma la Vostra diffidenza …”

Spalanco la porta della mia stanza e guardandolo gli dico: “Se proprio volete sacrificarvi, prego accomodatevi!”

Guardando il Generale e Oscar dico: ”Buona notte Oscar , Generale ..” e faccio il baciamano alla mia fidanzata, da perfetto gentiluomo rispettoso.
“Buona notte a te figliolo a domani.”
“Buona notte Andrè ..” con tono sconsolato.

Mio padre e io entriamo in camera, con sguardo fiero e deciso mi dice: “Voglio crederti …”
“A proposito di cosa?!!”
“Che tra te e Andrè non sia successo nulla!”
“Secondo me non avete altra scelta … dovete crederci!”
“Cominci a fare dell’umorismo Oscar?”
“Nessun umorismo padre, ho detto semplicemente la verità.
Però padre, una cosa permettetemi di dirvela …”
“Sentiamo.”
“Io ero molto piccola quando le mi sorelle si sono maritate e non ricordo, ma ditemi, avete assunto lo stesso atteggiamento nei loro riguardi?”
“Certo che si, fu tua madre in persona a sorvegliarle, io ero troppo occupato con il mio reggimento .”
“Quindi vi siete fidato di mia madre? E siete proprio sicuro che siate riuscito a tenere sotto controllo tutte le mie sorelle?”
“Non capisco dove tu voglia arrivare …”
“Padre io ho qualche dubbio in proposito .. per esempio il primogenito della seconda delle mie sorelle, è nato esattamente otto mesi dopo le nozze, ciò dimostra che qualche dubbio ci può anche stare a proposito della Vostra sicurezza …”
“Uhmmm …. Oscar non insinuare in me, il dubbio …”
“Non voglio insinuare un bel niente, voglio solo farvi capire che oltre ad essere assurdo sorvegliare costantemente qualcuno, è anche impossibile farlo, e Voi dovreste imparare non solo a fidarvi della vostre figlie ma anche a non eccedere nell’invadenza.”
“Ascoltandoti certo il tuo ragionamento non fa una piega, però quello che dici tu, lo trovo troppo libertino.”
“E’ inutile discutere con Voi Padre, preferisco andare a letto, se non Vi dispiace slacciatemi l’abito, da sola non ci riesco.
Non mi spiego perché ci mettano tante asole!”
“Umm … negli ultimi giorni non faccio che allacciarti e slacciarti i vestiti …”
“Se per Voi è un disturbo lo chiederò ad Andrè …”
“Ti piace provocarmi, vero? Non ho detto che mi disturba è solo … non fai che prendere l’occasione al volo per punzecchiarmi, vero Oscar?”
“Io padre? Ma cosa dite! E poi certo non si può dire che siate stato un esempio di virtù…” 
Gli dico mentre vado dietro il paravento e indosso la camicia.
Mi infilo nel mio letto e continuo: “Padre, mio nonno cosa vi disse dopo che nacque mia sorella maggiore?”
“Oscarrr …”
“Cosa c’è Padre! Un po’ di confidenza tra noi …. Come avete detto stamattina?!! … A si … fingerò di avere di fronte mio figlio e non mia figlia …. Bene io fingerò di avere mia madre di fronte e non mio padre ……. Allora padre, mio nonno materno che Vi disse? Sapete sono pur sempre tre mesi di anticipo, non certo uno come quello di mia sorella che può essere anche camuffato con un parto prematuro!!”
“Uhmmm …. Non sono discorsi da fare tra … padre e figlia …”
“Ma come … stamattina avete detto …”
“Ciò che ho detto o non detto adesso vedi di cambiare argomento, sono faccende riservate.”
“Riservate dite? E le mie?! Che genere di faccende sarebbero? Quindi se non ho capito male, le Vostre questioni personali rimangono vostre, e le mie di questioni, sono anche Vostre! Capisco Padre, non mi resta che augurarvi una buona notte.”

Vedo mio padre sdraiarsi sul divano, tirarsi le coperte, non resisto e dico: “Padre siete davvero ammirevole …”
“Perché?”
“Passerete le prossime tre notti sul quel sofà, per amor mio … Vi sarò riconoscente per tutta la vita ahahah!”
“Prendimi pure in giro, intanto domani mattina farò mettere un letto in questa stanza.”
“Perché non avete provveduto oggi stesso?”
“L’avevo dimenticato, ero preso da …. altro.”
“Padre mi sento come se fossi agli arresti e Voi sembrate il mio carceriere ahahah!”
“Non mi sbaglio quando dico di avere l’impressione di sentir parlare Sassoin ….. tutta colpa di quegli zoticoni …. Da quando presti servizio in quella caserma, sei irriconoscibile!”


“Ahi ahi … ho dolori ovunque …”
“Buongiorno Padre, dormito bene?”
“Sono un soldato Oscar, ho dormito in situazioni ben peggiori! …. Considero questa una missione!”

Mi alzo dal letto e brontolando gli dico:” Si missione … che missione … sorvegliare la virtù di Vostra figlia! Una figlia trentenne per di più! Secondo me Voi ne avete fatto una questione di principio …. Contento Voi … fate pure … tanto per me non cambia nulla ..”
Afferro i pantaloni e la camicia e vado dietro il paravento. Mi sciacquo velocemente, spero l’acqua lavi via il mio livore, poi indosso un completo con pantaloni grigio scuro, camicia grigio perla con foulard abbinato, gilet lungo rigato grigio chiaro e grigio scuro e giacca grigio perla, calze di seta bianche, scarpe nere. Il tutto in tono con il mio pessimo umore.

“Padre mi viene da farvi una domanda, forse Vi sembrerò sfacciata ma devo farvela.”
“Di cosa si tratta.”
“Quando io e Andrè ci sposeremo, ci lascerete tranquilli o continuerete a starci con il fiato sul collo?”
“Ma .. cosa … che ti viene in mente …”
“Sapete! Vorrei prepararmi per l’evento ….. padre non è che origlierete dietro la porta della nostra camera da letto? Sareste capace di appostarvi e …”
“Ma … che …. dici …. Oscarrr sei davvero sfacciata!! Cosa ti salta in mente?!”
“Da come balbettate, temo che abbiate fatto un pensiero ardito, spero di sbagliarmi, ma a questo punto mi aspetto qualsiasi cosa da Voi … già mi immagino … appostato dietro la porte della nostra camera da letto ahahahah! Per fortuna che ho voglia di scherzare Padre!”


Tu credi Oscar? Mi assicurerò che tu e Andrè facciate il vostro dovere.


“Padre sono pronta, adesso sono libera di andare o sono ancora agli arresti?”
“Io vado nella mia stanza, ma tra poco tornerò dobbiamo parlare del viaggio, a dopo Oscar.”
“Vi ringrazio per tutto Padre, a dopo!”

Vedo mio padre uscire e poco dopo sento bussare.

“Oscar posso entrare?”
“Entra Andrè.”
“Buongiorno Oscar.”
“Buongiorno Andrè.”
Mi si avvicina, mi abbraccia e mi da un bacio, ci sediamo a tavola e mi chiede: “Come è andata con tuo padre?”
“Come vuoi che sia andata, ha dormito sul sofà e si è alzato tutto indolenzito.”
“Un po’ devo ammettere che mi fa pena, lui è così convinto di ciò che pensa.”
“Mi ha detto, che stasera farà mettere un letto qui nella mia stanza … ma …. Andrè a me è venuta un’idea …”
Hai uno sguardo birichino, quello di quando eravamo bambini e ne combinavamo di tutti i colori, meglio tu decidevi quale marachella combinare, ed io ubbidivo…..”Temo ciò che stai per dire.”
“No Andrè … ho pensato di … sperando che ci lasci un tantino in pace, fingiamo di litigare …”
“Cosa?”
“Aspetta lasciami finire … dunque lui teme che noi potremmo fare qualcosa di sconveniente, quindi se noi litigassimo starebbe più tranquillo.”
“Tranquillo dici?! Ci obbligherebbe a fare pace.”
“Sicuramente, ma per lo meno non si metterebbe a spiarci in continuazione …”
“Oscar ma come ti vengono in mente certe cose?”
“Nello stesso modo in cui è venuto in mente a te di fare quello scherzo a mio padre.”
“Insomma sarebbe un’altra burla? “
“Chiamalo come vuoi, ma io lo trovo ridicolo che dorma altre tre notti con me, nemmeno se fossi una bambina, anzi, allora dormivo da sola, e quando avevo paura dei temporali scappavo dalla mia stanza per infilarmi nella tua, a me non era consentito avere paura …. . Andrè ascoltami, fingiamo di litigare e diciamo a mio padre che non vogliamo più sposarci, così ci assicureremo il viaggio di ritorno senza essere sorvegliati continuamente.”
“Sei davvero diabolica Oscar.”
“E quello che si è messo in testa lui, anzi quello che … mi … ha domandato lui, non è forse diabolico? … Ho deciso Andrè, da questo momento per mio padre non siamo più fidanzati.”
“Non ci posso credere … con il nostro atteggiamento stiamo tornando ad essere i due ragazzini di un tempo.”
“E allora? Se non ricordo male, eravamo felici ed era tutto più bello, non te lo ricordi? Ahahahah …”
“Si ridi ridi, spero solo che il tuo piano non degeneri nuovamente.”
“Il divertimento comincia da adesso, tra un po’ sarà qua, ha detto che verrà a parlarmi del viaggio e appena lo sentiremo arrivare cominceremo a discutere, devi urlarmi contro. Intesi? ”

Mi avvicino, l’abbraccio, le dico: ”Almeno prima di litigare e di lasciarci, mi concedi un bacio?”

La stringo con impeto e con passione la bacio, non riesco a fermarmi … ormai sono fuori controllo, lei lo percepisce, punta le mani contro il mio petto, si allontana, e con tono sarcastico mi dice: “Andrè dobbiamo litigare e se possibile fare la guerra non …..”
“Oscar sei davvero crudele.”
“Non quanto mio padre.”
“No … io … non intendevo … ma guarda cosa mi combini … prima … e dopo mi allontani … tra non molto io …. Impazzisco …”
“Andrè ma … tu ….”

Non resisto mi avvicino nuovamente a lei e le rubo ancora un bacio e non è certo un bacio casto: è pieno di desiderio, inizialmente lei mi corrisponde, ma poi mi spinge via con forza.

“A … Andrè credo che tu stia esagerando e poi se continuiamo così, mio padre, anziché vederci litigare penserebbe ad altro.”

La guardo con rassegnazione, le dico: “Oscar, non so come poterti resisterti ancora …. Io …”
“Andrè smettila e piuttosto comincia ad alzare la voce, a breve sarà qui.”

Faccio un respiro profondo, udiamo dei passi, non so da dove cominciare, è lei che comincia con tono alto e deciso.

Odo delle voci provenire dalla stanza di mia figlia, ho l’impressione che stia litigando con qualcuno. Mi fermo, e origlio, non posso farne a meno, devo sapere cosa succede.

“Andrè non ce la faccio più, sei davvero insopportabile …”
Oscar bisbiglia e mi dice: “ Accidenti vuoi cominciare a dire qualcosa?”
“Ma cosa?”
“La prima cosa che ti viene in mente, basta che urli.”
“E va bene ti dirò tutto quello che penso di te!”
Alzo la voce: “Non bastava tuo padre che sicuramente in questo momento starà origliando dietro la porta, adesso ti ci metti anche tuu!!! Oscar sei … testarda come un mulo, capricciosa e prepotente! Con te non è possibile dialogare, vuoi averla vinta sempre e io questo proprio non posso sopportarlo …”
“A si Andrè, è così ?!! Allora sai che ti dico? Non ho più intenzione di sposati ….”

Vediamo la porta spalancarsi improvvisamente e mio padre che entra urlando: “ Ma cosa stai dicendo! Perché mai dovresti mandare all’aria le nozze se fino a ieri voi due …. Oscar avete perfino dormito INSIEME!!!!”
“Padre, il mio è stato un errore, ho capito che io e Andrè non siamo fatti l’uno per l’altra!”
“Ma sei impazzita o cosa?”
“L’avete appena sentita Generale? Appena l’ho contraddetta su un certo argomento, mi ha aggredito, per poco non mi colpiva con lo stiletto, e io dovrei sposarmi con una belva simile?!! Dovrei dormire con la paura che mia moglie dorma con un coltello sotto il cuscino pronta a colpirmi? No Signor Generale io non voglio una moglie simile, mi fa paura!!”
“Andrè per favore, non essere precipitoso e … pensa a quanto l’ami …”
“Signore, è vero io l’amo, ma il rischio da affrontare è troppo grosso e io sinceramente non me la sentooo!!”
“L’avete sentito Padre non mi vuole più, e io ne son ben felice, quindi … niente più nozze, sono libera dalle vessazioni a cui una moglie è costretta a sottoporsi!”
“Oscar Oscar che cosa dici? Andrè è un bravo ragazzo e se lui ha perso la pazienza, vuol dire che l’hai combinata grossa!”
“Padreee, difendete lui e non mee , e questo che volete?! Che io sposi un despota? Bhe io non ci sto! Almeno non corro il rischio di imbattermi in una vedovanza anzitempo!! Andrè tu puoi sposarti solo con una donna come Anne non certo con una come me!”
“Sta sicura Oscar meglio lei che te, sei un’arpia!!”
“Ora BASTA!!! Andrè … Oscar si può sapere che diavolo vi succede?!!! L’altra notte vi ho trovati abbracciati nello stesso letto e adesso avete mandato all’aria le nozze! Cosa vi ha preso?!!”
“Non lo so Padre è lui che … che … no è troppo imbarazzante.”
“Andrè che pretesa hai avanzato su mia figlia, per farla arrabbiare così tanto, non è che volevi …”
“Si padre proprio quello, e io non voglio!”

Oscar mi stupisce, quasi mi spaventa, temo la reazione del Generale.

“E poi Padre non è nemmeno quello il motivo della mia decisione, è che lui non mi sta più bene, è troppo prepotente per i miei gusti!!”
“Nooo, puoi dire tutto di Andrè, ma non certo che è prepotente, qui una prepotente ho davanti a me, e quella sei tu!!”
“Anche Voi vi ci mettete Padre? Credevo che steste dalla mia parte, Vi ricordo che sono Vostra figlia invece….”
“Su Oscar, vedi di calmarti figlia mia, il matrimonio, non è fatto solo di … di … baci e quant’altro, è fatto anche di discussioni, ma poi c’è la riconciliazione e tutto diventa più bello, quindi … Andrè … Oscar vi proibisco di litigare ancora, e vi ordinoo di riappacificarvi subito, sposatevi, fatemi un erede, meglio due o tre, e poi se vorrete litigate pure, ma adesso fate paceee!!!!!!”
“Ma quale erede Padre, Andrè non dovrà nemmeno pensare di sfiorarmi, non glielo permetterei nemmeno da morta!! E poi, non era questo che volevate?! Che non mi toccasse!”
“Siiii … che non ti tocchi adesso, ma dopo deve toccarti eccome!!”
“Beh sapete che Vi dico Padre! Fatevi toccare Voi da Andrè, perché io non sarò la donna di nessuno, neppure se lui fosse il migliore tra tutti uomini …….. figuriamociii !! Preferisco chiudermi in convento, tanto ho già indossato il saio!!!”

Vedo il Generale sbiancare in volto, mi guarda e mi dice: “Andrè Andrè ma si può sapere cosa è successo? Se l’hai fatta arrabbiare in questo modo, qualcosa avrai detto o fatto, tu la conosci e sai che mia figlia ha un temperamento suscettibile. Su su figliolo vedi di ritrattare, falla felice, assecondala, e poi non ti avevo detto già una volta che le donne vanno assecondate? Su Andrè comincia a mettere in pratica ciò che ti ho insegnato … SBRIGATIII!!!!”
“Signore Vostra figlia è una belva, non lo vedete? Come faccio a calmarla!!”
“Oscar, Andrè ha ragione calmati, vedrai che tutto si sistemerà.”
Prendo la via d’uscita e dico: “Basta Padre, se volete riappacificatevi Voi con lui, io me ne vado.”
“Dove?”
“Da qualsiasi parte, basta che sia lontano da Andrè!!”

Esco dalla mia stanza e sento mio padre dire ad Andrè: “Su cosa fai lì impalato, vedi di correrle dietro, muoviti imbranato, e vedi di calmarla, non di irritarla. Accidenti a te Andrè ma dico io non puoi essere più accomodante con lei?!!”
“Generale, più di così come posso? Spiegatemelo Voi, perché io proprio non ne sono capace!”
“Ora basta Andrè ti ordino di andare da lei e rimanerci finchè non ti sarai riconciliato, HAI CAPITO?!! Non tornare prima se no …..”
“Vado, vado Generale, vi prometto che farò l’impossibile, ma la mia sarà un’impresa molto ardua!”

Oddio, questi due prima o poi mi faranno morire, dobbiamo tornare prima possibile in patria, prima che Andrè ci ripensi, e si renda conto effettivamente che belva feroce stia per sposare. Non posso più aspettare altrimenti salta tutto. DANNAZIONE!!!

Vedo Oscar aspettarmi in fondo il corridoio, la raggiungo, le prendo la mano, corriamo lontano e ridiamo come pazzi. Credo che la mia futura sposa, prima o poi mi farà impazzire davvero!!


Ci allontaniamo, raggiungiamo il cancello, usciamo, ormai siamo lontani dal palazzo, ridiamo come due ragazzini.
Andrè mi dice: “Oscar è la prima volta da quando ci siamo fidanzati che tuo Padre mi ha costretto a raggiungerti e ordinato di non tornare se prima non ti ho convinta a rivedere la tua decisione ahah!”
“Andrè sai cosa facciamo? Approfittiamone per trascorrere un’altra giornata in città, lontano da lui e vedrai stavolta non verrà a cercarci ahah!”. Andiamo in giro così per la città, tranquilli, ridendo come due bambini che hanno appena rubato i biscotti…..siamo liberi e felici!


Sono in un angolo del corridoio, aspetto di vedere Sabrina, eccola, è in compagnia di Marta.
Bisbiglio, la chiamo: “Sabrina … Sabrina …”
“Alain!”
“Vieni un attimo per favore …”
“Alain, ma sto lavorando, non vorrei che mi vedessero …”
“Un attimo soltanto, non ti porterò via molto tempo, su dai!”
“Marta adesso arrivo.”
“Fa presto, non vorrei che fossimo richiamate.”

“Sabrina allora ti aspetto, stasera? Ci vediamo come sempre al parco.”
“Va bene Alain a stasera, ciao!”
“Ciao Sabrina.”

Sono davvero soddisfatto la diffidenza che aveva nei mie confronti sembra che non ci sia più.
Non vedo l’ora che arrivi stasera, per poterla vedere.”



Non è possibile, quei due hanno litigato, spero che Andrè si armi di santa pazienza e la riconquisti.
Sapevo che non sarebbe stato facile, con mia figlia, ma speravo almeno che Andrè resistesse fino al matrimonio e non ci avesse fatto almeno un paio di nipoti … invece mia figlia ha tirato fuori le unghie prima del previsto. Che bel problema!


“Oscar dobbiamo mangiare qualcosa è ora di pranzo, fermiamoci in una locanda.”
“Si ma non quella dell’altra volta, lì ci sono i soliti frequentatori abituali e ormai ci conoscono.”
“Andrè andiamo da un’altra parte.”



E’ sera, aspetto Sabrina nel parco, la vedo arrivare, mi viene incontro. 
“Alain …”

Mi avvicino, ci sediamo a una panchina che è poco lontano da noi.

“Sabrina finalmente!”
“Ehi Alain, non credo di essere in ritardo.”
La guardo intensamente, le dico: “No ma … non vedevo l’ora di vederti.”
“Alain, ieri ho trascorso davvero una bella serata, sai non mi sono mai divertita tanto in vita mia!”
“Anch’io ho passato una bella serata … Sabrina …”
“Io … vorrei dirti …”
“Cosa c’è Alain?”
“Tu mi piaci Sabrina …”

La vedo alzarsi e darmi le spalle.

“Non credo di averti offesa, dicendoti che mi piaci, forse non sono nemmeno sincero dicendoti che mi piaci … io provo per te qualcosa di molto profondo …”
“Alain non continuare più, non serve a niente dire altro, tu tra qualche giorno devi partire, la nostra è amicizia e nient’altro, adesso scusami, vado.”
“No aspetta, io voglio che la nostra non rimanga una semplice amicizia ma …”
“Alain ti ho già detto che non sono una donna di facili costumi e …”
“Non l’ho mai pensato, e non è quello che pensi tu. Voglio che tu sappia tutto di me, io ho sempre visto le donne come … un oggetto di piacere e questo lo sai, non lo posso negare ma … da quando ti conosco …”
“Ma ti rendi conto Alain, noi non ci conosciamo affatto, sono solo tre giorni che tu sei ….”
“Sono sufficienti per innamorarsi e capire quando incontri la donna della tua vita … e io l’ho trovata …. Adesso tocca a te decidere.”
“Alain ma … è assurdo, la distanza ci divide e …”
“Vieni via con me.”
“Ma ti rendi conto di quello che dici?”
“Si!”
“No invece, tu non ti rendi conto affatto, non sappiamo nulla l’uno dell’altro, come potrei lasciare tutto e andare con uno sconosciuto …”
“Cominciamo a conoscerci … ti dirò tutto di me, cosa vuoi sapere?”
“No Alain, sapere della tua vita non significa conoscersi, io non posso accettare quello che mi proponi; andare via con un uomo che ho appena conosciuto, no!”
“Sabrina cosa provi per me … credo che non ti sia indifferente … lo so …”
“E se così fosse, non significa che dicendoti: Si Alain lascio tutto e vengo con te, sia una garanzia sul nostro futuro. Alain è meglio che rientri comincia a fare freddo … ciao Alain.”

La vedo allontanarsi, è come se una parte di me andasse via con lei, sento l’impulso di andarle dietro, sono dietro di lei, la raggiungo. Le prendo la mano, la tiro a me, siamo viso contro viso, le sussurro: “Non mi importa se tu mi picchierai ma non posso farne a meno …”
Prendo il suo viso tra le mani, la bacio con dolcezza, con delicatezza, le mie mani scendono sui suoi fianchi, la stringo a me, l’abbraccio, non so da quanto tempo le sue labbra sono unite con le mie, ma mi sembra davvero poco tempo che mi appartengono … riprendo fiato, le dico: “Ti amo.”
La bacio ancora e ancora, lei ricambia il mio bacio, fino a che non lascio andare appena le sue labbra per dirle ancora: “Ti amo”
Ma lei si allontana da me, mi guarda, come se fossi uno sconosciuto, vedo il suo viso avvampato, mi sussurra: “No Alain, è meglio lasciar stare.”

Le sue parole sono crudeli, la vedo andare via con lentezza, la mia voce non sussurra più, le dico: “Di cosa hai paura Sabrina?”

Non mi risponde, continua per la sua strada, è lontana, sento il cuore lacerarsi, ora capisco cosa vuol dire soffocare un amore.



Penso ad Andrè e Oscar, è da stamattina che non li ho più visti, spero che abbiano fatto pace, sono qui ad aspettarli … che brutte giornate che sto vivendo qui a Venezia per colpa di quei due!



“Oscar dobbiamo tornare è tardi!”
“Andrè arrivo prima io a palazzo, fingo con mio padre che sono ancora nervosa poi vedi tu cosa fare, l’importante è che continuiamo a fingere, e spero di non trovare il letto di mio padre nella mia stanza. Io vado Andrè a dopo!”
“Ehi ehi dove vai! Per tutto il giorno siamo stati insieme senza poterti sfiorarti, perché vestita con questi abiti, e adesso un bacio prima di addentrarci nel parco me lo puoi anche dare.”

L’avvicino, la bacio, mi perdo in lei, il mio è un bacio d’amore, di tenerezza, di passione, di desiderio, non riesco a staccarmi da lei, la stringo forte e percorro con le mani la sua schiena, scendo fino ai glutei e poi risalgo, le sfioro i capelli e mi perdo nel suo profumo. È lei che mi sfugge e mi dice: “Basta Andrè non respiro più!”
“Oscar, vorrei che diventassi mia moglie quanto prima .. io … ti desidero Oscar …”

Mi avvento ancora sulle sue labbra, il mio bacio è ancora più ardente di prima, sento che mi sfugge.
“Andrè … ora basta … è meglio rientrare …”, la guardo, è rossa in viso, con il respiro affannato, i capelli un po’ scompigliati: quanto è bella! Anche con questi abiti maschile, è bella e sensuale, senza neppure accorgersene.

Un lungo respiro e le dico: “Va pure avanti … vediamo adesso cosa succede con tuo padre.”



“Allora Oscar, ti sei riconciliata con Andrè?”
“Chi io? Ma non ci penso nemmeno, Andrè non lo voglio vedere nemmeno dipinto!”
“Si può sapere cosa avete fatto tutto il giorno fuori?”
“Non Vi capisco.”
“Come non mi capisci, tu e Andrè cosa avete fatto se non vi siete riconciliati?”
“Padre se volete sapere quello che è successo, vi racconterò tutto.
Dunque, è venuto a cercarmi, ma io arrabbiata com’ero l’ho cacciato in malo modo, ma lui niente, continuava a insistere e allora io sapete cosa ho fatto?!”
“Spero che tu non …”
“Ho tirato fuori lo stiletto e gli ho intimato di sparire dalla mia vista, e lui che sinceramente credevo un uomo innamorato e coraggioso, invece di persuadermi è scappato via come un codardo, altro che uomo temerario e coraggioso! … Per fortuna che mi sono accorta in tempo, di che persona fosse!”
“Mi dispiace Oscar ma non ti credo.”
“Perché non dovreste credermi!”
“Perché conosco Andrè, e non è certo l’uomo che tu mi hai appena descritto, secondo me stai trovando un mucchio di scuse per non sposarti più.”
“Ma che dite? Ma se io lo amo …”
“E allora?”
“E allora Padre non è solo l’amore che unisce due persone ma altro .”
“Cioè?”
“Voglio un uomo sottomesso al mio volere, che mi compiaccia in ogni modo e mi dica sempre di si, altrimenti preferisco rimanere tra i soldati della Guardia, per lo meno loro obbediscono senza ribellarsi!”
“Ma è assurdo, il tuo discorso non sta nè in cielo e nè in terra, la vita da donna sposata non è come pensi tu, non è comandare un esercito, è … è … obbedire!”
“Cosaaa?!! Obbedire io?!! Ma io non sono abituata ad obbedire ma ad essere obbedita e di questo ve ne sarò eternamente riconoscente Padre. Adesso se volete scusarmi vado a letto!”
“Un momento non puoi mandare tutto all’aria, in questo modo, ti ho già spiegato che abbiamo bisogno di un erede e tu devi portare a termine la tua missione.”
“Porterò a termine la mia missione quando verrà recapitata la lettera alla Regina.”
“Oscarrrr … sai benissimo cosa intendo dire, devi sposare Andrè!!!”
“Non ci penso nemmeno.”

Vedo mio padre lasciare la mia stanza di corsa per entrare in quella di Andrè.

“Andrè dove sei? Vieni fuori!”
“Cosa c’è Signore?!”
“Ti avevo detto di porre rimedio con mia figlia, e tu invece cosa hai fatto? Niente!”
“Ma Signore, Oscar mi ha detto che preferisce rimanere nell’esercito, perché lì sono tutti disposti a obbedirle, lei …”
“Lo sooo … me l’ha appena dettooo!! E tu vuol dire che gli giurerai eterna obbedienza. Capitooo! Tanto non è poi così differente da quello che fai quotidianamente come soldato agli ordini del tuo Comandante!”
“Ma Signore …”
“Questo è un ordine!!!”
“Non posso obbedirvi Signore, questo è troppo anche per un Santo!”
“Ti prego Andrè, figliolo fa uno sforzo, almeno per un po’ di tempo, sposa mia figlia, datemi un erede e poi se proprio non andrete d’accordo, sarete liberi di vivere come vorrete!”
“Generale, ma ….”

Ascolto ciò che mio padre ha appena detto ad Andrè e intervengo.

“Siete proprio disposto a tutto per la Vostra discendenza Padre, ma non avete capito, io – non – voglio – più- sposarmi! E’ chiaro adesso?!!”

Vedo mio padre uscire dalla stanza livido di rabbia

“Oscar, non ti fa un po’ pena?”
“Andrè non sopporto che continui ad assillarmi, non so come abbiano fatto le mie sorelle, ma io proprio non ci riesco.”

Percorro il corridoio del palazzo, sono fuori di me: questa figlia non vuole piegarsi, è proprio un osso duro …. Dannazione … ma io non mi voglio arrendere.
Torno indietro, devo parlare a tutti e due, non possono non tornare sui loro passi .
Sono in prossimità della camera di Andrè, sento ridere, mi rincuoro … finalmente hanno fatto pace. Signore ti ringrazio, allora devo ordinare nuovamente alla servitù di portare un letto nella stanza di mia figlia … ma un momento, cosa dicono …

“Oscar dobbiamo smettere di giocare, siano cresciuti abbastanza non ti pare?”
“Andrè dobbiamo fingere fino a che non saremo tornati a casa, così mio Padre ci lascerà un pochino tranquilli e adesso, torno in camera mia, non vorrei che sospettasse.”

“Aspetta, almeno prima dammi un bacio.”

E brava a mia figlia!!! Credevi di farmela?!..... E tu Andrè?! ….E va bene se volete giocare con me, io ci sto. 
Allora uno scherzetto voglio farvelo anch’io.

 

   
 
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