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Autore: GattyP    20/06/2018    4 recensioni
Ecco la quarta (e penultima) fanfic della saga, con protagonisti Lily Anderson e Peter O’Neil, ad Hogwarts nello stesso anno in cui è ambientato "Il principe mezzosangue". Ormai si sta avvicinando lo scontro finale e, alla fine dell’anno, anche Lily e Peter saranno impegnati nella prima battaglia di Hogwarts… Intanto però dovranno fare nuove esperienze e affrontare nuove avventure… Viene rispettato integralmente il Canon.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Anderson-O'Neil saga'
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Capitolo 4.

 

Una giornata particolare

 

 

Malgrado fossimo in un luogo sicuro, la realtà intorno a noi era sempre più inquietante… Sebbene la Gazzetta del Profeta cercasse di limitare la diffusione di notizie troppo negative, non poteva non parlare delle continue sparizioni e di alcuni efferati omicidi. E, talvolta, l’ombra del male coinvolgeva anche i familiari dei nostri compagni... A metà settembre giunse la notizia della morte della madre della gentile Hannah Abbot, una tassorosso molto graziosa, di un anno più grande di noi: era molto affabile e quando vedeva me e Lily si fermava sempre a parlare del più del meno. Poi, qualche giorno dopo, ritornò a scuola: ricordo ancora il momento in cui la vedemmo dopo il lutto: Lily si sciolse in lacrime e anch’io avevo un groppo alla gola. Hannah si faceva forza e ci disse che probabilmente sua madre si era trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato: alcuni Mangiamorte avevano ucciso un vecchio mago, Gedeon Lisander e, prima di smaterializzarsi, erano stati visti dalla madre di Hannah… avevano in un attimo deciso di non lasciarsi dietro testimoni… Ascoltando quel racconto agghiacciante della malvagità assoluta di quel mostro di Voldemort e dei suoi seguaci, giurai a me stesso che avrei fatto tutto il possibile per combatterli, aiutando la mia Lily ed Harry…

Anche una Corvonero, Eloise Midgeon, di un anno più piccola di noi, ebbe dei parenti coinvolti in uno scontro con i Mangiamorte e, con tutta la famiglia preferì emigrare in Francia. Insomma, il clima era cambiato e sia io sia Lily eravamo molto preoccupati per la situazione all’esterno della scuola. Tuttavia la vita scolastica continuava e. a parte lo studio (sempre intensissimo) e qualche innocuo svago (qualche passeggiata il fine settimana, chiacchierate nella sala Comune di Corvonero, limonate, sempre più audaci, quando possibile, a dispetto dei motivi di preoccupazione che si sommavano), decidemmo, agli inizi di ottobre di cominciare a perlustrare il Bosco degli Inferi, passando naturalmente dal bagno del sesto piano, quando naturalmente non c’era nessuno in giro.

Ci eravamo ormai abituati ai passaggi istantanei da un luogo all’altro: da Hogwarts in un attimo ci trovavamo nel solito colle, all’aperto, con alle spalle lo spettrale palazzo (in cui mai sarei entrato, detto tra noi) e davanti, tutto intorno al colle, la trentina di portali ancora in piedi e innumerevoli rovine degli altri. Avevamo già individuato dall’anno scorso, uno che conduceva in Irlanda, in una caverna, non lontano dalla mia zona; gli altri conducevano a vari luoghi delle isole britanniche, purtroppo identificate solo da un nome, spesso non geografico: veniva infatti indicato spesso solo un cognome, evidentemente di colui che un tempo l’aveva costruito o utilizzato. Ed, essendo stati utilizzati secoli prima, spesso poi, conducevano in luoghi abbandonati, in castelli distrutti, soffocati in mezzo alla vegetazione… In una decina di casi, però, i luoghi erano identificabili e i passaggi quanto mai interessanti… Uno in particolare, avrebbe sollecitato tutta la mia attenzione, se fossi stato uno scassinatore: conduceva addirittura nella sala centrale della Gringott, la famosa Banca dei Maghi, gestita dai Folletti, che si trovava a Londra a Diagon Alley. Anche questo era dissimulato in un grande specchio, dal quale uscimmo io e Lily (naturalmente perfettamente invisibili) durante un normale pomeriggio: intorno a noi i folletti e i clienti continuavano a scambiarsi galeoni, falci o zellini, mentre un vecchio folletto brontolava tra sé e sé prendendosela con i Lepricani che stavano architettando non so che cosa… Se avessimo voluto fare un colpo alla Gringott, sarebbe stato un bel modo di penetrare nella banca! Ma, per fortuna (loro), non avevamo questa intenzione!

Poi, uno dopo l’altro, in quei mesi, provammo a perlustrali tutti, dopo aver messo, prudentemente, gli anelli di Corvonero tra le labbra ed essendo diventati invisibili… Tuttavia ricordo che uno dei primi percorsi che facemmo fu di tornare nella mia isola… Non mi sembrava vero riuscire, in un attimo, a passare da Hogwarts all’Irlanda… Una domenica mattina, ai primi di ottobre, ci infilammo pertanto subito nel portale e, un attimo dopo eravamo, belli tranquilli in Irlanda, a contemplare l’abbazia di Kylemore.

- Dai, scendiamo a fare una passeggiata, Lily - dissi, tutto eccitato.

Così, tranquillamente, scendemmo dalla collina (avevamo memorizzato il posto in cui saremmo dovuti ritornare per ripassare nel Bosco degli Inferi: era in fondo ad una piccola caverna, su una falsa parete rocciosa), passeggiammo lungo il laghetto, mano nella mano, visitammo l’abbazia mescolandoci ai fedeli e ai turisti. Poi ci infilammo a fare uno spuntino in un simpatico pub, situato nelle vicinanze, dove ci accolse un gentilissimo barista; c’era anche un complessino che faceva le prove per un festival locale di musica tradizionale irlandese… Per fortuna avevo soldi non magici, altrimenti con gli zellini e i galeoni non so come avremmo fatto! Ero felice: una normalissima giornata irlandese “non magica” (o “babbana”, come avrebbe detto Lily), senza nessuna preoccupazione di salvare il mondo, Voldemort, Mangiamorti o Creature oscure. Come sarebbe stato bello passare la vita così, insieme. Ci sentivamo in vacanza!

Ma all’ora di pranzo ritornammo indietro e, passando per la caverna e poi il Bosco degli Inferi, dove ci infilammo nel portale che conduceva di nuovo ad Hogwarts: non dovevamo far insospettire nessuno con la nostra assenza.

- Sono stata veramente bene. Grazie, Peter. Mi ha fatto bene l’uscita. E’ veramente bella l’Irlanda, Peter - Mi piacerebbe viverci…

Poi, improvvisamente arrossì. Non c’era bisogno di leggere nella mente per capire a cosa stava pensando. Ne fui contentissimo.

- Anche a me piacerebbe… naturalmente con te… - le dissi.

Ci dirigemmo quindi nella Sala Grande per pranzare… ma non riuscimmo ad arrivarci perché incontrammo in un angolino del Castello Astoria Greengrass in lacrime…  Subito Lily si precipitò da lei e anch’io cercai di confortarla… Lei si ricompose, cercò di tranquillizzarci, poi si mise di nuovo a piangere e ci confidò la sua profonda infelicità… Il ragazzo a cui voleva bene (quel Draco Malfoy che spesso si attaccava con Harry Potter), con cui pensava di aver iniziato qualcosa alla fine dell’anno precedente, le era sembrato straordinariamente freddo, completamente sfuggente e molto preoccupato…Cercammo di confortarla (Lily per fortuna era più brava di me) e così arrivammo a pranzo quando questo era quasi finito… Beh, per fortuna avevamo mangiato qualcosa nella mia isola, altrimenti saremmo dovuti scendere in cucina a chiedere agli elfi domestici se ci potevano dare qualcosa…

 

Passammo poi il pomeriggio in modo meno piacevole della mattinata… Cioè leggendo e traducendo il libro sulla Foresta Proibita… o meglio io leggevo e Lily traduceva, anche utilizzando l’incantesimo Transduco, in cui era abilissima (non so perché, ma tutto quello che riguardava lo studio e i libri non mi coinvolgeva particolarmente… come Corvonero ero decisamente atipico!).

Coppius aveva diviso il suo libro in capitoli, ognuno dei quali dedicato ad una zona della foresta  e/o ad una Creatura che in esso vi abitava.

Dopo alcuni dati riguardanti l’intera foresta (che si estendeva intorno al castello per circa 2000 acri (cioè qualcosa come 800 ettari) e comprendeva vari tipi di habitat, era presente un interessante capitolo riguardante i centauri (che io e Lily avevamo già conosciuti nell’anno precedente), i loro usi e costumi (in modo particolare il loro amore per la guerra e l’astrologia), il loro bizzarro rituale di corteggiamento (descritto in modo esplicito e con espressioni anche particolarmente colorite, che fecero arrossire Lily, che traduceva il testo) e la descrizione delle loro abitazioni, situate nella parte orientale della foresta, all’interno di profonde caverne (ma era possibile che tutto fosse cambiato, pensai, dato che si riferiva alla situazione di secoli prima). A loro, che si consideravano i proprietari della foresta, era stato affidato il compito di proteggere Hogwarts dalle Creature Oscure, che cercavano di attraversare la foresta partendo dalle lande desolate del Nord…

- Quanti capitoli mancano? - chiesi a Lily.

- Altri quattordici - disse lei, dopo aver controllato brevemente le pagine - Dai, leggeremo piano piano tutto, così, quando esploreremo la foresta proibita saremo informati su ogni aspetto.

- Esplorare? Ma è pericoloso! - dissi. In effetti le due volte che ci ero entrato avevo dovuto scontrarmi con esseri giganteschi (troll, gigante) che volevano uccidermi e divorarmi. - Non ricordi cosa ha detto Silente?

- Dai, Peter - mi disse Lily, deliziosamente - Quando mai ci siamo fermati davanti a qualche vago pericolo?

E mi mise le braccia intorno al collo, accostando le sue labbra alle mie. Il suo corpo aderiva completamente al mio. Sentivo il suo seno sul mio petto. Feci scivolare le mani sul suo fondoschiena. La sua lingua incontrò la mia…

- Sono perfettamente d’accordo con te - le dissi, pensando a tutt’altro… In quel momento avrei acconsentito a qualunque cosa mi avesse chiesto…

 

A metà ottobre, poi, ci fu l’abituale gita ad Hogsmeade. Lasciammo l’uniforme ad Hogwarts e, con abiti “civili” ci preparammo a passare un severissimo (così avevano detto) controllo di Gazza. Che, ad essere sincero, fu particolarmente attento per i nostri compagni (anche se non aveva senso: avrebbe dovuto controllare i ragazzi che rientravano da Hogsmeade, non quelli che si recavano in quella cittadina), velocissimo, giusto pro forma, per me e Lily: Gazza aveva un debole per Lily (e quindi per me) dall’anno precedente, dato che Lily aveva protetto (e mi aveva più volte convinto a proteggere) Mrs Purr, la malefica gatta del Custode che veniva presa di mira continuamente dal movimento anti-Umbridge. Da quella volta ogni volta che ci vedeva, ci faceva dei grandi sorrisi e, qualche volta, si fermava anche a parlare con Lily delle bestiole che avevano...

Purtroppo la passeggiata verso Hogsmeade non fu altrettanto piacevole: un vento gelido, tagliente, ci colpiva in faccia e, malgrado fossimo protetti da cappotti, guanti, sciarpa, cominciammo a sentire molto freddo.

Facemmo un veloce giro per il paese (e notammo con dispiacere che l’Emporio degli Scherzi di Zonko era chiuso), ci infilammo a Milandia, poi ai Tre Manici di Scopa, dove passammo un paio d’ore al caldo: ci raggiunsero Giorgia e Godric e li sfidammo a scacchi. Poi, verso le cinque, decidemmo di tornare al castello.

Avevamo ripreso appena la strada per Hogwarts, lottando contro il vento (che ora ci colpiva alle spalle), quando incontrammo Ginny Weasley e Dean Thomas, che si affrettavano precipitosamente verso Hogsmeade.

- Tutto bene, ragazzi? - chiesi.

- No - rispose Ginny - ho perso da qualche parte Arnold! Stiamo tornando indietro a cercarla! L’avevo in tasca, ma mi è scivolata in qualche posto…

Arnold era naturalmente la sua puffola pigmea: un cosino peloso con un simpatico musetto sempre allegro. Piaceva naturalmente tantissimo a Lily (ma lei impazziva per qualsiasi animaletto, thestrall e piovre giganti compresi).

Subito Lily si preoccupò per il povero Arnold… e così tutti e quattro tornammo indietro a ripercorrere i luoghi in cui Ginny e Dean erano stati e a ripetere in ogni dove Accio Arnold! Fu Lily a trovare la piccola puffola pigmea: si trovava nello zainetto di una ragazza di quinta, Jean Alanson, che l’aveva trovata in un angolo di Madama Piediburro (“il rifugio delle coppie felici”) e che la stava riportando ad Hogwarts.

Ginny fu così contenta di averla trovata che volle a tutti i costi invitare tutti noi (Jean Alanson e moroso compresi) di nuovo ai Tre Manici di Scopa, dove passammo un’altra ora a ridere e a scherzare. Ginny era bravissima ad imitare gli insegnanti, specialmente la McGranitt (che rappresentava come una vecchietta bigotta e fissata per la sua disciplina) che, ad un certo punto, comparve dietro di lei, mentre noi le facevamo segno di fermarsi!

- Vedo che mi ha osservata bene, signorina Weasley - disse improvvisamente in tono acido la professoressa a Ginny - vorrei che applicasse lo stesso zelo nello studio di trasfigurazione!

- Mi scusi, professoressa - esclamò Ginny sbigottita… Era diventata tutta rossa nel viso, tanto che non c’era una gran differenza tra il colore della pelle e quello dei capelli!

- Ah… vedo che c’è anche O’Neil con lei… - disse, ancora più acidamente. Perché doveva notare me? Eravamo in sei al tavolo! Immaginavo che prendesse l’occasione per dare la colpa a me! Per fortuna si allontanò quasi subito, senza aggiungere altro.

Partita la McGranitt, il clima tornò sereno e ci divertimmo a prendere bonariamente in giro Ginny…Fu un bel pomeriggio. Dopo ripartimmo e tornammo ad Hogwarts, sereni e rilassati.

Purtroppo il giorno dopo venimmo a sapere di un incidente avvenuto tra Hogsmeade e Hogwarts. Katie Bell, una piccoletta tutto pepe, molto brava a Quidditch (era nella squadra di Grifondoro, che quell’anno era allenata da Harry Potter), era stata confusa e costretta a portare nel castello una collana di opali stregata. Nel viaggio di ritorno l’aveva però toccata e aveva rischiato la morte: ora era a San Mungo, mentre la sua amica Leanne Kaplett era sconvolta.

Insomma, anche se ad Hogwarts cercavamo disperatamente di preservare il solito stile di vita, il male innegabilmente assediava il nostro castello.

 

 

“Normale” vita hogwartiana prima che si scateni la tempesta… La possibilità di spostarsi alla Gringott sarà utile nella prossima fanfic (indovinate in quale occasione?). Continua l’anno scolastico per Lily e Peter con il prossimo capitolo (Quidditch, questioni d’amore e strane erbe), che pubblico sabato.  Immagino che il cognome di Leanne (sconosciuto nel Canon) sia Kaplett (come presente nella bella fanfic di AdhoMu, Le prodigiose sorprese di un armanio svanitore, a cui mi collego per questo particolare e per la presenza, saltuaria, di Cain Montague, cugino di Aileen). Un particolare ringraziamento a Barbie_Ettelanie_91, ace95 e AdhoMu, per il graditissimo scambio di opinioni. Un abbraccio a tutti. A presto. GattyP :)

   
 
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