Layla era nella propria stanza, che si trovava di fianco a quella del ragazzo-mezzomorto della radura, e stava studiando, o almeno ci provava. Odiava profondamente chimica, inoltre trovare un ragazzo svenuto in mezzo a un prato, pieno di sangue e senza memoria non era roba di tutti i giorni. A un certo punto sentì un urlo. Accorse immediatamente nella camera del suo fratello più piccolo, dove avevano deciso di mettere il ragazzo senza nome. Il giovane si stava agitando tra le coperte, tremava e la sua fronte era imperlata di sudore. Aveva il viso contratto in una smorfia di dolore. Una lacrima gli rigò la guancia. ‒ No! ‒ urlava disperato con gli occhi serrati ‒ No!
Layla era impietrita di fronte alla scena. Anche i suoi fratelli accorsero nella stanza spaventati.
‒ Tornate qui! ‒ gridava il ragazzo ‒ Non lasciatemi solo!
Il suo corpo era scosso da spasmi violenti. Improvvisamente poi iniziò ad emanare una luce argentata. I capelli si gonfiarono per opera di un vento invisibile.
‒ Nema! ‒ urlò e a un certo punto il taglio che aveva sulla fronte sembrò incendiarsi. Lilo, il fratello più piccolo di Layla, con mano tremante aveva preso un fazzoletto imbevuto d'acqua e glielo aveva posato sulla fronte, mentre Liro, il più grande, cercava di svegliarlo scuotendolo per le spalle. Layla invece continuava a rimanere immobile, allora ce l'aveva una famiglia, non era come lei, pensò, e chi era Nema? Il velo di mistero che avvolgeva quel ragazzo si rafforzò ulteriormente quando ripensò ai capelli che si muovevano da soli e a quella luce argentea. Chi era veramente quel tipo? Da dove veniva?
Layla era impietrita di fronte alla scena. Anche i suoi fratelli accorsero nella stanza spaventati.
‒ Tornate qui! ‒ gridava il ragazzo ‒ Non lasciatemi solo!
Il suo corpo era scosso da spasmi violenti. Improvvisamente poi iniziò ad emanare una luce argentata. I capelli si gonfiarono per opera di un vento invisibile.
‒ Nema! ‒ urlò e a un certo punto il taglio che aveva sulla fronte sembrò incendiarsi. Lilo, il fratello più piccolo di Layla, con mano tremante aveva preso un fazzoletto imbevuto d'acqua e glielo aveva posato sulla fronte, mentre Liro, il più grande, cercava di svegliarlo scuotendolo per le spalle. Layla invece continuava a rimanere immobile, allora ce l'aveva una famiglia, non era come lei, pensò, e chi era Nema? Il velo di mistero che avvolgeva quel ragazzo si rafforzò ulteriormente quando ripensò ai capelli che si muovevano da soli e a quella luce argentea. Chi era veramente quel tipo? Da dove veniva?