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Autore: ilaria8    06/07/2009    1 recensioni
Cosa succederebbe se Sam saltasse una missione???.....
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jack O'Neill, Samantha 'Sam' Carter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2

CAPITOLO 2

 

Dopo averlo raggiunto in soggiorno ed avergli consegnato la birra, Sam si sedette sulla poltrona di fronte al divano dove stava seduto Jack.

-Allora Signore…come è andata la missione di stamattina?- chiese Sam soffiandosi il naso arrossato.

-Oh benissimo…siamo riusciti ad instaurare una nuova alleanza; sembrano davvero delle brave persone!- le rispose sorseggiando la birra fresca.

-Mi dispiace non aver preso parte alla missione, ma stamattina non sono riuscita ad alzarmi dal letto- confessò Sam sistemandosi meglio la coperta sulle gambe –ma credo che domani potrò già tornare alla base!- affermò decisa.

Jack sospirò, e si trovò a pensare quanto fosse cocciuta quella donna; quando si metteva in testa una cosa, doveva per forza essere quella, e poi il lavoro per lei era tutto.

-Carter…un po’ di riposo non ha mai ucciso nessuno! Io credo che sia meglio che rimani a casa per qualche giorno anche perché Janet non ti permetterà di tornare in servizio attivo finché non ti rimetterai!- controbatté Jack altrettanto sicuro.

-Su questo siamo d’accordo Signore, ma mi sento già meglio, e non c’è bisogno che lei resti!- insisté Sam nel tentativo di convincerlo, ma inutilmente.

-Ormai però è ora di cena, ordino del cinese e una pizza, sei d’accordo?- chiese Jack sorridendole, nel mentre raggiungeva il telefono.

-Io non ho molta fame Signore, comunque il menù è nel cassetto in cucina!- lo informò Sam tornando a sedersi sul divano e risistemandosi la coperta addosso.

Nel frattempo Jack si diresse in cucina; non aveva mai visto una casa con così tanti libri, o forse solo una…quella di Daniel! Dopo aver trovato il menù, ordinò due porzioni di cinese e una pizza ai Wurstel, e dopo aver riattaccato la cornetta si soffermò a guardare Sam, sdraiata sul divano con un numero indecifrato di fazzoletti attorno.

Il suo cuore sobbalzò, non poteva guardarla a quel modo, non era professionale e soprattutto non poteva provare alcun sentimento nei suoi confronti; oltre al rispetto e all’amicizia non poteva esserci altro fra di loro; lei era il suo secondo in comando DANNAZZIONE, non poteva essersi…essersi…innamorato.

Dopo essersi riscosso dai suoi pensieri, decise di preparare il tavolo per la cena, visto che tra pochi minuti sarebbe arrivato il fattorino; così fu, infatti cinque minuti dopo arrivò il ragazzo delle consegne, e lasciò la cena nelle mani di Jack.

-Si mangiaaaa!!- disse poggiando la cena sul tavolo.

Sam si alzò dal divano e andò a prendere un bicchiere d’acqua in cucina.

-Io non ho fame grazie!- disse poggiandosi al mobile per mantenersi in equilibrio, dando le spalle a Jack, che intanto apriva le confezioni della cena.

-Dai, hai bisogno di mangiare!- la incoraggiò.

-No…mangi pure lei!- sussurrò Sam senza voltarsi.

-Tutto bene Cart..-

Neanche tempo di finire la frase che Sam crollò a terra priva di sensi; Jack si precipitò da lei e dopo averle sentito il battito, si accorse che scottava.

-Sam…rispondimi!- provò Jack, scuotendola leggermente, ma non ci fu risposta.

Chiamò immediatamente Janet e portò Sam sul divano.

Janet arrivò lì in pochi minuti, e dopo essersi fatta spiegare l’accaduto, iniziò a visitarla, mentre Jack aspettava preoccupato nella stanza accanto.

Faceva avanti e indietro nella cucina, senza sosta; non riusciva a smettere di pensare a lei.

Passarono circa venti minuti prima che Janet uscì dal salotto.

-Come sta?- l’assalì Jack raggiungendola.

-Non bene; ha la febbre molto alta e ha bisogno di impacchi freschi per tutta la notte. Le medicine che le avevo dato non hanno fatto molto effetto, ora gliene prescrivo delle altre. Può rimanere qui stanotte?- chiese finendo di scrivere.

-Certo, rimango io!- affermò deciso Jack.

-Grazie!-

Detto ciò Janet uscì, mentre Jack preparò il necessario per fare gli impacchi a Sam, nel tentativo di abbassarle la temperatura.

Si sedette su una sedia, accanto al divano, e iniziò a farle scendere la temperatura; era pallida, ma il respiro era regolare.

Jack le prese una mano, e la strinse nella sua, mentre le faceva gli impacchi freddi.

Non si sarebbe mai aspettato di provare di nuovo questi sentimenti per una donna dopo Sara e la morte di Charlie; non poteva credere che fosse capitato proprio a lui, eppure si era innamorato di lei, da molto tempo; con questi pensieri si abbandonò contro lo schienale della sedia e decise di chiudere gli occhi solo per qualche minuto.

****

I primi raggi di sole lo colpirono in pieno volto, facendolo quasi cadere dalla sedia su cui si era addormentato.

Doveva essere crollato prima di finire gli impacchi a Sam; si voltò verso il divano per vedere come stava, ma con sua grande sorpresa lo trovò vuoto.

Sentì dei rumori di stoviglie provenire dalla cucina, allora si diresse lì per controllare.

Là, in piedi intenta a preparare la colazione, anche se un po’ barcollante, c’era Sam.

-Heilà…vedo che stai meglio!- disse strofinandosi gli occhi ancora assonnati.

-Buongiorno Signore!- rispose voltandosi di scatto, colta di sorpresa.

-Dovresti riposare…e non dirmi che stai bene, perché anche ieri sera me lo hai detto e poi sei crollata a terra facendomi prendere un colpo- la informò prima che potesse obiettare.

-Scusi Signore!-

-Siediti che finisco io di preparare la colazione!- le ordinò avvicinandosi al banco.

-Ormai è pronta…si sieda altrimenti facciamo tardi alla base!- rispose lei poggiando la colazione sul tavolo.

-IO faccio tardi alla base…TU sei in vacanza!- rispose sorridendole vedendo la sua faccia sconvolta.

-Non mi dirà che il Generale dei giorni di permesso per questa banale influenza?- chiese conoscendo già la risposta.

-Sì, io ho dato l’idea e Janet mi ha dato una mano!- confessò fissandola negli occhi, notando facilmente la sua irritazione per quel colpo alle spalle.

Dopo aver finito la colazione, condita di sguardi complici e parole non dette, Jack dovette raggiungere la base.

-Devo andare, ma tu mettiti sotto le coperte…è un ordine Carter!- le disse sulla soglia di casa.

-Grazie Jack!-

Al suono del suo nome, Jack alzò lo sguardo e la fissò dritta in quelle iridi blu profonde come l’oceano; si avvicinò piano al suo viso e le poggiò un casto bacio sulla guancia.

-È stato un piacere Sam!- le rispose con il cuore che aveva accelerato notevolmente i battiti al minuto.

Si voltò e lentamente raggiunse il suo pick-up immerso nei pensieri e sovrastato dalle emozioni.

 

 

 

Angolo dell’Autrice:

Mi scuso anticipatamente con tutte per il troppo tempo che ci ho messo ad aggiornare questa ff; spero che vi sia piaciuta…anche se moOoOoOoOoOolto breve è pur sempre una Jarter (JSJSJSJSJSJSJ) J

A presto!!

  
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