CAPITOLO 2
Dopo averlo raggiunto in
soggiorno ed avergli consegnato la birra, Sam si sedette sulla poltrona di
fronte al divano dove stava seduto Jack.
-Allora Signore…come è andata la missione di stamattina?- chiese Sam
soffiandosi il naso arrossato.
-Oh benissimo…siamo
riusciti ad instaurare una nuova alleanza; sembrano davvero delle brave
persone!- le rispose sorseggiando la birra fresca.
-Mi dispiace non aver
preso parte alla missione, ma stamattina non sono riuscita ad alzarmi dal
letto- confessò Sam sistemandosi meglio la coperta
sulle gambe –ma credo che domani potrò già tornare alla base!- affermò decisa.
Jack sospirò, e si trovò a
pensare quanto fosse cocciuta quella donna; quando si
metteva in testa una cosa, doveva per forza essere quella, e poi il lavoro per
lei era tutto.
-Carter…un po’ di riposo
non ha mai ucciso nessuno! Io credo che sia meglio che rimani a casa per
qualche giorno anche perché Janet non ti permetterà di tornare in servizio
attivo finché non ti rimetterai!- controbatté Jack altrettanto
sicuro.
-Su questo siamo d’accordo
Signore, ma mi sento già meglio, e non c’è bisogno che lei resti!- insisté Sam nel tentativo di convincerlo, ma inutilmente.
-Ormai però è ora di cena,
ordino del cinese e una pizza, sei d’accordo?- chiese Jack sorridendole, nel mentre raggiungeva il telefono.
-Io non ho molta fame
Signore, comunque il menù è nel cassetto in cucina!-
lo informò Sam tornando a sedersi sul divano e risistemandosi la coperta
addosso.
Nel frattempo Jack si diresse in cucina; non aveva mai visto una casa con
così tanti libri, o forse solo una…quella di Daniel! Dopo aver trovato il menù,
ordinò due porzioni di cinese e una pizza ai Wurstel, e dopo aver riattaccato
la cornetta si soffermò a guardare Sam, sdraiata sul divano con un numero indecifrato
di fazzoletti attorno.
Il suo cuore sobbalzò, non
poteva guardarla a quel modo, non era professionale e soprattutto non poteva
provare alcun sentimento nei suoi confronti; oltre al rispetto e all’amicizia
non poteva esserci altro fra di loro; lei era il suo
secondo in comando DANNAZZIONE, non poteva essersi…essersi…innamorato.
Dopo essersi riscosso dai
suoi pensieri, decise di preparare il tavolo per la cena, visto che tra pochi
minuti sarebbe arrivato il fattorino; così fu, infatti
cinque minuti dopo arrivò il ragazzo delle consegne, e lasciò la cena nelle
mani di Jack.
-Si mangiaaaa!!- disse poggiando la cena sul tavolo.
Sam si alzò dal divano e
andò a prendere un bicchiere d’acqua in cucina.
-Io non ho fame grazie!- disse poggiandosi al mobile per mantenersi in equilibrio,
dando le spalle a Jack, che intanto apriva le confezioni della cena.
-Dai,
hai bisogno di mangiare!- la
incoraggiò.
-No…mangi
pure lei!- sussurrò Sam senza voltarsi.
-Tutto bene Cart..-
Neanche tempo di finire la
frase che Sam crollò a terra priva di sensi; Jack si precipitò da lei e dopo averle sentito il battito, si accorse che scottava.
-Sam…rispondimi!- provò Jack, scuotendola leggermente, ma non ci fu risposta.
Chiamò immediatamente
Janet e portò Sam sul divano.
Janet arrivò lì in pochi
minuti, e dopo essersi fatta spiegare l’accaduto, iniziò a visitarla, mentre Jack aspettava preoccupato nella stanza accanto.
Faceva avanti e indietro
nella cucina, senza sosta; non riusciva a smettere di pensare a lei.
Passarono circa venti minuti prima che Janet uscì dal salotto.
-Come sta?-
l’assalì Jack raggiungendola.
-Non bene; ha la febbre
molto alta e ha bisogno di impacchi freschi per tutta
la notte. Le medicine che le avevo dato non hanno
fatto molto effetto, ora gliene prescrivo delle altre. Può rimanere qui
stanotte?- chiese finendo di scrivere.
-Certo, rimango
io!- affermò deciso Jack.
-Grazie!-
Detto ciò Janet uscì,
mentre Jack preparò il necessario per fare gli
impacchi a Sam, nel tentativo di abbassarle la temperatura.
Si sedette su una sedia,
accanto al divano, e iniziò a farle scendere la temperatura; era pallida, ma il
respiro era regolare.
Jack le prese una mano, e la strinse nella sua, mentre
le faceva gli impacchi freddi.
Non si sarebbe mai
aspettato di provare di nuovo questi sentimenti per
una donna dopo Sara e la morte di Charlie; non poteva credere che fosse
capitato proprio a lui, eppure si era innamorato di lei, da molto tempo; con
questi pensieri si abbandonò contro lo schienale della sedia e decise di
chiudere gli occhi solo per qualche minuto.
****
I primi raggi di sole lo
colpirono in pieno volto, facendolo quasi cadere dalla sedia su cui si era
addormentato.
Doveva essere crollato
prima di finire gli impacchi a Sam; si voltò verso il divano per vedere come
stava, ma con sua grande sorpresa lo trovò vuoto.
Sentì
dei rumori di stoviglie provenire dalla cucina, allora si diresse lì per controllare.
Là, in
piedi intenta a preparare la colazione, anche se un po’ barcollante,
c’era Sam.
-Heilà…vedo che stai
meglio!- disse strofinandosi gli occhi ancora
assonnati.
-Buongiorno Signore!-
rispose voltandosi di scatto, colta di sorpresa.
-Dovresti riposare…e non dirmi che stai bene, perché anche ieri sera me lo hai detto
e poi sei crollata a terra facendomi prendere un colpo- la informò prima che
potesse obiettare.
-Scusi Signore!-
-Siediti che finisco io di
preparare la colazione!- le ordinò avvicinandosi al
banco.
-Ormai è pronta…si sieda altrimenti facciamo tardi alla base!- rispose lei
poggiando la colazione sul tavolo.
-IO faccio
tardi alla base…TU sei in vacanza!- rispose sorridendole vedendo la sua
faccia sconvolta.
-Non mi dirà
che il Generale dei giorni di permesso per questa banale influenza?- chiese
conoscendo già la risposta.
-Sì, io ho dato l’idea e
Janet mi ha dato una mano!- confessò fissandola negli
occhi, notando facilmente la sua irritazione per quel colpo alle spalle.
Dopo aver finito la
colazione, condita di sguardi complici e parole non dette,
Jack dovette raggiungere la base.
-Devo andare, ma tu
mettiti sotto le coperte…è un ordine Carter!- le disse
sulla soglia di casa.
-Grazie Jack!-
Al suono del suo nome, Jack alzò lo sguardo e la fissò dritta in quelle iridi blu
profonde come l’oceano; si avvicinò piano al suo viso e le poggiò un casto
bacio sulla guancia.
-È stato un piacere Sam!-
le rispose con il cuore che aveva accelerato notevolmente i battiti al minuto.
Si voltò e lentamente
raggiunse il suo pick-up immerso nei pensieri e sovrastato dalle emozioni.
Angolo dell’Autrice:
Mi scuso anticipatamente con tutte per
il troppo tempo che ci ho messo ad aggiornare questa ff; spero che vi sia piaciuta…anche se moOoOoOoOoOolto breve è pur sempre una
Jarter (JSJSJSJSJSJSJ) J
A presto!!