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Autore: terryoscar    21/06/2018    7 recensioni
Autrici: Aizram e Terryoscar
“ Avventura sulle Alpi” nasce per caso.
Aizram ed io ci siamo conosciute grazie alla mia prima pubblicazione: ” Oscar storia di un grande amore.”
“Dopo averla portata a termine, Aizram mi ha contattata, chiedendomi di scrivere un’altra storia ma allegra e divertente riguardo ai nostri personaggi preferiti: Oscar e André.
Inizialmente le ho detto che non sapevo nemmeno cosa scrivere, e lei mi ha suggerito di fargli fare un bel viaggio verso le Alpi.
I primi tre capitoli li ho scritti da sola, prendendo spunto i suggerimenti di Aizram ma poi, grazie alla tecnologia di cui usufruiamo abbiamo scritto i capitoli successivi in tempo reale: tramite skipe.
Quindi questa storia è scritta a quattro mani da Terry e Aizram. Si sa due cervelli funzionano meglio di uno!
E così nasce “Avventura sulle Alpi!”
Qui avremo il generale che tenterà di convincere sua figlia a sposarsi, perché a suo dire ormai incontrollabile da quando frequenta i Soldati della Guardia e sopratutto pretenderà da lei un erede a cui tramandare il titolo nobiliare. Naturalmente Oscar di sposarsi non ne vorrà sapere, quindi si scontrerà con suo padre, e non solo con lui ….
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'IO SONO IL GENERALE JARJAYES'
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Oggi Sposi
 
 

Entro nella mia stanza fischiettando, incurante del fatto che il mio amico Gerard sia già a letto e magari stia già dormendo. Sono così felice che non mi accorgo di fare rumore e svegliarlo.

“Cosa succede Alain, cos’è tutto questo fracasso?”
“Oh buongiorno La Salle, tutto bene?”
“Buongiorno? Ma se siamo nel cuore della notte!”
“Be’ per me è come se fosse giorno, e che giorno!”
“Alain! Ti sei ammattito? Cosa ti è preso?”
“Gerard Gerard, sono felice, mi sposo!”
“Cosa? Ti sposi? Hai per caso battuto la testa amico?”
“Niente affatto, la mia testa è a posto, ti ho appena detto che mi sposo!”
“O mio Dio, ho perso un amico, temo che quella ragazza gli abbia fatto perdere il senno!”
“Gerard non dire idiozie!”
“Io idiozie? Mi sa che l’unico idiota sei tu! Non puoi dirmi: Gerard mi sposo, dopo aver conosciuto una donna tre giorni fa!”
“E invece si, domani dirò al diavolo biondo e al vecchio pazzo che ci sarà un altro viaggiatore con noi …. Però prima di lasciare Venezia, la sposo.”
“E tu chiami Vecchio pazzo il Generale, e tu forse non ti sarai mica ammattito?”
“No no sono sempre io: Alain de Sassoin soldato della Guardia Metropolitana comandata dal Diavolo Biondo ahahah!”


La luce grigia del mattino entra nella stanza, mi accorgo che anche oggi la giornata non è delle migliori, sicuramente il tempo sarà grigio e nuvoloso.
Esco dal letto, vedo mio padre dormire, cerco di non far rumore; vado alla toilette, mi lavo, sono dietro il paravento, mi vesto, con i miei soliti, comodi, abiti maschili, mi appresto a uscire quando sento una voce: “Dove vai Oscar? Perché esci in punta di piedi?”
“Buongiorno Padre, io non esco in punta di piedi, è solo che non volevo svegliavi.”
“Uhmm sarà, ma tu hai tutta l’aria di voler uscire da questa stanza senza che io me ne accorga, dimentichi che da buon soldato, ho il sonno leggero!”
“Come avete visto, esco!”
“Dove vai di buon ora?”
“Dimenticate che anch’io sono un buon soldato, e un buon soldato che si rispetti si sveglia di buon ora, e adesso vogliatemi scusarmi.”

Esco dalla mia stanza nervosamente, l’interrogatorio di mio padre mi ha messo di cattivo umore. Percorro il corridoio, vado in cucina e chiedo alla servitù di farmi servire la colazione in camera di Andrè.
Poco dopo sono dietro la sua porta. Busso.

“Entra pure Oscar.”
“Buongiorno Andrè!”
“Buongiorno a te Oscar, dormito bene?”
“Uhmm si, direi di si, ho chiesto alla servitù di far portare la colazione in camera tua, così possiamo parlare un po’.”
“Questa si che è una buona idea.”

Andrè mi si avvicina, mi stringe tra le sue braccia, con dolcezza; il suo abbraccio sa di casa, di quiete, mi rilassa e mi fa andare oltre il buongiorno che mi ha dato mio padre. Mi bacia, dapprima con dolcezza, quasi timidamente, poi con un po’ più di passione. Che bello ritrovarsi tra le braccia di Andrè in inizio di giornata. Decisamente questo è un ottimo inizio!

“Su vieni, dimmi, ieri dopo che ti ho lasciata, tutto bene con tuo padre?”
“Ah si … come sempre, ha detto qualche altra idiozia, ma io neanche l’ho ascoltato, mi sono addormentata quasi subito.”

Sentiamo bussare alla porta.

“Accidenti che velocità, la colazione è già arrivata!”
“Avanti.”
“Buongiorno Andrè. Che sorpresa, trovo di buon’ora anche il Comandante, meglio, così informerò anche Voi!”
“Alain già immagino quale sia l’argomento: Sabrina , non è così?”
“Già! … Comandante, Andrè … vi informo che prima di partire mi sposo.”
“Cosa?!! Tu scherzi Alain?!”
“Per niente Andrè, sono serissimo, mai stato tanto serio in vita mia. Stamattina io e Sabrina andremo in città e parleremo, anzi, parlerà con il prete e lo informerà della nostra decisione.”
“Ma Alain, così due piedi!”
“No Comandante, io direi su quattro piedi, visto che non sarò il solo a sposarmi ahahah!”
“Ma Alain non credi di essere precipitoso?”
“Niente affatto, con noi partirà Sabrina e lei verrà con me come mia moglie. Sono venuto a informarvi adesso, l’unico che devo ancora mettere a conoscenza è Vostro padre Comandante …. Ah dimenticavo … Andrè, Comandante Oscar, sarete i miei testimoni, adesso io vado, mi preparo per organizzare il matrimonio, a dopo!”

Vediamo Alain sul ciglio della porta, quando si volta a guardarci e ci dice: “Voi due state perdendo un mucchio di tempo, dovreste affrettarvi, Andrè vent’anni sono assai anche per un Santo incallito, figurarsi per un uomo ahahahah!”

Vediamo Alain uscire dalla stanza.

“Andrè ma l’hai sentito?”
“Certo che si, chi l’avrebbe detto: Alain un donnaiolo impenitente, si sposa? Nooo Oscar allora si che a questo mondo è tutto è possibile, vuol dire che possiamo ben sperare che tuo padre prima o poi possa cambiare ahahah!”
“Mio padre cambiare? Andrè che ottimista che sei!”
“No Oscar, se Alain è potuto cambiare, perché non sperare con tuo padre!”
“Piuttosto, è più facile afferrare la luna nel pozzo …. Andrè mio padre ha pianificato la nostra vita, ma ti assicuro che io non asseconderò tutti i suoi capricci.”
“Cos’hai in mente questa volta?!”
“Lui desidera che io lasci l’esercito appena torniamo a Parigi, e invece non sarà così, dopo sposati per un certo periodo continuerò a prestare servizio, voglio proprio vedere come reagirà.”
“A quale scopo vuoi fare questo?”
“Semplice, voglio che capisca che non ho nessuna intenzione di piegarmi al suo volere, e che comunque farò sempre di testa mia, vedrai …e poi a me piace questa vita, non potrei mai passare le mie giornate a ricamare … .mi ci vedi?”




Percorro felice il palazzo, arrivo alla stanza della mia Sabrina, busso, la chiamo.
“Sabrina sei pronta?”
“Si Alain, arrivo!”

La vedo uscire, la bacio sul ciglio della porta non curante che gli altri ci vedano.

“Buongiorno Sabrina!”
“Buongiorno a te Alain!”
“Sei pronta per andare?”
“Si, ho detto a Marta di sostituirmi e che tornerò prima possibile, andiamo pure Alain!”

Percorriamo i corridoi mano nella mano, siamo felici, Alain mi guarda con amore e io ricambio il suo sguardo.


Vedo Oscar e Andrè passeggiare nel parco, ammetto di essere davvero felice che quei due mi abbiano mentito, sono molto più tranquillo. L’idea che si fossero lasciati, mi aveva fatto quasi uscire di testa, per fortuna che era solo uno scherzo. Che bello! Mi rincuora vederli passeggiare così: in perfetta armonia. Almeno so per certo che si amano e mi daranno tutti i nipoti che desidero.
E’ meglio che adesso mi allontani e non mi vedano, altrimenti penseranno come sempre che io li spii, non voglio che dicano di me, che lascio loro poca libertà, tanto passeggiano solamente.


“Padre, Padre … potete anche restare, sapete, ormai il Vostro sorvegliare non ci infastidisce più, se Vi fa piacere, potete unirvi a noi.”
“Oscar, sei sempre così ironica, che ormai neanche più io ci faccio caso!”
“Meglio così Padre, mi fa piacere, così discutiamo il meno possibile.”
“Andrè, non vedo da ieri quell’imbecille di Sassoin, non vorrei che si ficcasse in qualche guaio.”
“Vedete Signore, su Alain ormai possiamo stare tranquilli ma avrete presto una bella sorpresa.”
“Uhmmm comincio a preoccuparmi, di che si tratta? Quando c’è di mezzo quel soldato….c’è solo da preoccuparsi!”
“Padre è meglio che veniate informato, almeno non sarete colto impreparato.”
“Comincio davvero a preoccuparmi, che diavolo ha combinato Sassoin?”
“Intende sposarsi e portare con noi a Parigi sua moglie.”
“Cosaaa?!!! Ma che … è una burla? Stai scherzando?!! Vuole sposarsi e …. Nooo, ma dico è diventato matto?!! Ma dico io, uno come .. come lui … un .. libertino, possa pensare a … sposarsi? E poi questa ragazza dovrebbe affrontare un viaggio cosi estenuante e rischioso, si, perché io lo definisco rischioso, finché non avremo portato a termine la missione. Nooo Sassoin è fuori di testa, non ho dubbi, lui ragiona con i pantaloni. Dov’è adesso quel disgraziato!!!?”
“A preparare i documenti per il matrimonio, si sposeranno prima di partire.”
“Ma questo …. deficiente non ha capito che lui qui è in missione e non in viaggio di piacere? Appena torna mandatelo da me!”
“Un momento Padre, ciò che dite è giusto, ma non dimenticate che Alain e Gerard sono i miei soldati, e ciò che fanno riguarda me che sono il loro Comandante, quindi se Alain ha deciso di sposarsi, lo faccia pure, per me non è un problema, l’importante è che si comporti da soldato e faccia il suo dovere. Tutto sommato non si è andato a cacciare nei guai come l’ultima volta.
“Oscarrr adesso capisco perché Sassoin è così poco rispettoso, sei tu che come Comandante non hai polso!”
“Ora basta Padre, non Vi permetto di criticarmi, è vero, forse gli ho concesso cose che un altro superiore non gli avrebbe permesso, ma per bacco qui parliamo di persone, di sentimenti e non di …. Bestie!”
“Oscar, se tu hai deciso di assecondare la follia di Sassoin, allora vuol dire che te ne prendi la responsabilità, io non ti riconosco più!”
“Pensateci bene, Padre, alla fine avremo un viaggiatore in più, ma un problema in meno: ci penserà sua moglie a sorvegliarlo! Sapete quanti problemi in meno?”

Vedo mio Padre allontanarsi, è fuori di sé, guardo Andrè e gli dico: “Andrè devo ammettere che mio Padre un po’ ragione ce l’ha, però non me la sono sentita di ….”
“Ti capisco Oscar, adesso non ci resta che aspettare che torni e ci dica cosa faranno.”


Siamo tornati a palazzo, ho lasciato Sabrina al suo lavoro, io cerco Andrè e il Comandante, ma anziché trovare loro, incontro il Generale che appena mi vede mi dice: “Ehi tu Sassoin si può sapere cos’è questo nuovo colpo di testa?!! Mia figlia mi ha raccontato tutto, ma cosa ti sei messo in testa, che sei qui a villeggiare?”
“Signor Generale io non voglio certo recarvi disturbo però spero che abbiate un minimo di comprensione …”
“Sassoin ma ti rendi conto, cosa vuol dire portarsi una donna in una missione militare e a quali rischi la ragazza stessa potrebbe andare incontro? Oltre che portare a termine la nostra missione dovremmo badare anche a lei.”

Vediamo entrare nella stanza Andrè e Oscar e appena il Comandante mi vede mi chiede: “Allora Alain come è andata?”
“Ecco Comandante, abbiamo parlato con il sacrestano, e ci ha detto che il parroco non è a Venezia, rientrerà dopo domani e ….”
“Ma dopo domani noi partiamo!”
“Si lo so Comandante, infatti Sabrina e io prima dell’alba ci recheremo in Cattedrale e ci sposeremo qualche ora prima di partire.”
“Oh Sassoin Sassoin sai solo complicarmi la vita, ma cosa credi di partire in viaggio di nozze?”
“Signore Generale, è inutile che facciate dell’umorismo, so perfettamente che il viaggio di rientro non è altro che portare a termine una missione, come so benissimo che il mio non è un viaggio di nozze.”
“Oh meno male che fin qui ci siamo arrivati, bene adesso non ti resta che parlare con il tuo Comandante, io vado a farmi un giro, almeno mi calmo un poco!”



Oscar ed io siamo rimasti soli nella stanza, rimango in silenzio, lei mi guarda.

“Andrè sei pensieroso, cos’hai?”
Penso ad Alain e a tutta questa fretta di sposarsi.”
“Stai pensando a noi vero?”
“Si … la nostra, è una storia è complicata fin dall’inizio …. Anch’io ti avrei sposata immediatamente.”
“Immediatamente? Sentiamo a quanti anni?”
“Quindici.”
“Ahahahah Andrè io ne avevo allora quattordici!”
“Forse … ti avrei sposata anche prima … ti ho amata da sempre ….”
“Uhmmm … sempre è un tempo indefinito, visto che sei entrato a far parte della famiglia quando io avevo cinque anni e tu sei. Mi avresti sposata già allora?”
“Ahahah … Oscar …”
“Cosa hai Andrè?”
“Niente, niente … è solo che …”
“Che?”
“Vieni qui, abbiamo tanto tempo da recuperare!”


La stringo tra le mie braccia, le accarezzo il viso e poi uno, due, tre, tanti baci, le nostre labbra non si lasciano più, finché qualcuno non bussa alla porta. Uff….è con strazio che ci stacchiamo!

“Avanti.”
“Possiamo entrare Comandante?!”
“Alain, Sabrina, entrate pure, su accomodatevi!”
“Ecco Comandante … noi volevamo dirvi che è tutto pronto per domani mattina all’alba, il parroco ci aspetta alle sei, la cerimonia non durerà più di mezzora. Come già detto, voi sarete i miei testimoni e quelli di Sabrina saranno la sua amica Marta e Gerard.”
“Va bene Alain domani mattina saremo tutti nella chiesa.”

Mio padre entra, scruta tutti, ha un’espressione accigliata, ormai non bussa nemmeno più….

“Buona sera a tutti!”
“Buona sera Signor Generale …”

C’è silenzio, si avverte imbarazzo per l’atteggiamento contrariato di mio padre, ma Alain riesce a stemperare l’atmosfera venutasi a creare.

“Ehmm … Signor Generale io vorrei chiedervi l’onore di … accompagnare all’altare la mia fidanzata.”
“Uhmmm … Cosa?”
“Vedete Signore, Sabrina è orfana e se a Voi non dispiace …. Per noi sarebbe un onore e poi credo che non Vi sarà difficile, visto che ormai siete un veterano in questo, dato che avete già sposato ben cinque figlie e tra un po’ toccherà alla sesta!”
“Sassoin …”
“Sissignore!”
“Non manchi certo di umorismo, vero?”
“Signore, la vita va presa con allegria, e Voi siete troppo serio! … Allora Signore, accettate?”
“Come potrei rifiutare Sassoin?! …. E tu ragazza sei sicura di volerlo sposare? E’ una testa calda, e prende la vita poco sul serio.”
“Vi prego Signor Generale, così me la spaventate e magari decide di mollarmi proprio adesso che ho fatto davvero tanto fatica a convincerla!”
“Fatica dici? Alain ma se è passata appena una settimana da quando siamo arrivati, e tu mi parli di fatica?!!”
“Hai ragione Andrè, dico certe cose in tua presenza, quando tu sei un esempio di virtù: una settimana paragonata ai tuoi vent’anni è niente.
Generale, dovreste dare qualche riconoscimento al nostro Andrè, uno, per aver atteso il Comandante per vent’anni, e l’altro, per avere il coraggio di sposarla ahahah!”
“Sassoinnn chiudi quella boccaccia! Ti giuro che appena saremo tornati …”
“So cosa mi aspetta Signor Generale.”
“No che non lo sai, altro che viaggio di nozze, ti sbatterò direttamente in cella di rigore!”
“No Signore, almeno datemi una settimana per …”
“Te lo puoi scordare Sassoin, ne hai combinate troppe, dovevi pensarci prima.”
“Ma io non sapevo mica che mi sarei sposato e …”
“Peggio per te!”

Oscar e io ci allontaniamo appena e le dico: “Oscar, tuo padre e Alain, secondo me diventeranno amici, ormai non possono più fare a meno l’uno dell’altro!”
“E’ vero Andrè, anch’io ho avuto la stessa impressione ahahah!”




“Manca poco all’alba, sento dei rumori, mi sveglio, vedo mio padre aggirarsi per la stanza, mi tiro su, mi siedo a letto e lo osservo.

“Padre siete già sveglio!”
“Certo che si, non dobbiamo dimenticare che oggi oltre al matrimonio di Sassoin, dovremo partire e ancora prima dovremo recarci da sua Maestà l’Imperatore per la consegna della lettera, quindi … abbiamo un mucchio di cose da fare!”

Sento bussare.

“Chi sarà mai?!”
“Deve essere la cameriera che ci porta la colazione, le ho detto ieri che doveva servircela prima.”
“Avanti.”
“La colazione signori.”
“Poggia sul tavolo … è stata servita anche agli altri?”
“Sissignore.”
“Bene va pure!”
“Buongiorno signori!”
“Su Oscar sbrigati, abbiamo poco tempo per tutto, e poi tu devi vestirti e ti servirà del tempo.”
“Non ci metterò molto, ormai Padre sono diventata veloce ad infilarmi nelle vesti! E poi Voi avete una certa pratica nell’allacciarmi gli indumenti, siete meglio di una camerista!”


“Allora Sabrina sei pronta per indossare il tuo abito da sposa?”
“Si Marta, sono pronta!”
“Sabrina, sentirò la tua mancanza, amica mia …”
“Su dai Marta, se fai così mi fai piangere e io non voglio portare via con me il ricordo delle tue lacrime, voglio invece, che tu gioisca per me!”
“Ma io sono felice per te, so che hai trovato l’amore, si vede che Alain è davvero innamorato di te, è solo che non ci vedremo più … ti ricorderò sempre Sabrina.”
“Anch’io Marta … però esistono anche le lettere e di tanto in tanto possiamo scriverci.”
“Si certo, amica mia …”

Ci stringiamo in un abbraccio, è inevitabile che le lacrime cadano copiose, ci asciughiamo le gote e le dico: “Hai visto che bel vestito da sposa che mi ha regalato il Generale? Sembra un uomo tanto burbero, però in fondo con me, si comporta in maniera gentile.”
“Su basta Sabrina adesso sbrigati, tra un po’ saranno qui!”



Sento la voce di Andrè, è dietro la porta.
“Oscar , sei pronta?” 
“Si certo Andrè entra pure!”

Vedo la mia Oscar con indosso un abito femminile …. credo che sarà l’ultima occasione di vederla così  …. poi chissà quando avrò ancora questo piacere. È bellissima, il vestito è molto semplice, non troppo ampio, con un corpino stretto color perla, con dei ricami più scuri, una piccola scollatura, non troppo profonda, che lascia intuire tutto quello che nasconde sempre sotto la divisa, maniche lunghe più scure, come i ricami, ed una gonna rossa, con una cintura in vita. Ha in mano una cappa rossa come la gonna, con bordi di pelliccia e cappuccio.

Vedo Andrè rimanere senza parole, esclama: “Sei bellissima!”
“Grazie Andrè!”
“Ehi voi due, avete finito di guardarvi in quel modo?!”
“Padre, Vi prego!”

Qualcuno bussa alla porta.

“Comandante siete pronti?”
“Si Alain possiamo andare, mio Padre ci raggiungerà con Sabrina.”

Il sole albeggia appena, è una tipica giornata di febbraio fredda e nebbiosa.
Andrè, io, Alain e Gerard percorriamo la strada che ci porta alla chiesa scelta dai due sposi.
Sabrina è al braccio di mio padre, con loro c’è Marta, ci distanziano, vedo Alain nervoso.

“Alain, ti proibisco di girarti e guardare la tua fidanzata, vedrai la sposa in chiesa … quindi cammina e non voltarti!”
“Agli ordini Comandante!”
“Dai Alain non fare la vittima, manca poco ormai, e Sabrina diventerà tua moglie.”
“Gerard, è vero che tra qualche ora Sabrina diventerà mia moglie, è pur vero che il nostro matrimonio, almeno per qualche settimana, sarà: ti vedo ma non ti tocco.”
“Alain sta zitto, abbi rispetto per il Comandante almeno.”
“Il Comandante dici?! Con il padre che si ritrova secondo me sente di peggio ahah!”



Siamo giunti nella Chiesa, Alain è al mio braccio, percorriamo la navata, di fronte a noi c’è il parroco, ci aspetta, ci saluta. Andrè e Gerard prendono posto tra i banchi.

“Comandante, Sabrina e il Generale stanno tardando, non vorrei che Vostro Padre, per punirmi, non la porti più in chiesa?”
“Ma che idiozia dici Alain! Ti pare che mio Padre possa fare una cosa simile?”
“Non lo so Comandante, è solo che mi sento così nervoso!”
“Calmati! Piuttosto Alain , il parroco ci ha salutato in francese, quindi conosce la nostra lingua.”
“Si Comandante, conosce la nostra lingua proprio come la mia Sabrina, io invece, come sapete a parte la parola Signore che ho imparato, non so nulla di italiano, e così gli abbiamo chiesto di celebrare le nozze in francese.”
“Capisco Alain … eccoli Alain sono arrivati!”

Che emozione, vedo La mia sposa bellissima, è al braccio del Vecchio pazzo, però chi l’avrebbe detto: proprio lui, accompagna all’altare la mia Sabrina, e il diavolo biondo ha accompagnato me, non avrei mai immaginato che sarei tornato a casa con una donna che amo con tutto me stesso! 
Eccola è qui davanti a me, la vedo, è ancora più bella, il suo sguardo è dolce e pieno d’amore. Il Generale la conduce a me, mi sorride, non ci posso credere, almeno adesso non ha lo sguardo severo, forse è solo matto come un cavallo, infondo non deve essere cattivo.

Raggiungo Andrè, mi siedo accanto a lui, le nostre mani si toccano, si stringono, i nostri occhi non possono non sfiorarsi, Alain e Sabrina si sposano e io sono emozionata, penso al momento che diventerò la moglie di Andrè Grandièr: che emozione!
Vorrei dire tante cose al mio Andrè, ma almeno adesso non posso.

Ti guardo Oscar, sapessi come batte forte il mio cuore, come vorrei che li sul sacrale della Chiesa ci fossi io con te. Invece dobbiamo ancora aspettare, ti guardo rapito, sei bella, davvero bella!

Alain e Sabrina sono diventati marito e moglie, il parroco, dopo la cerimonia, gli dice: “Vi faccio i miei auguri Signori Sassoin.!

Percorriamo nuovamente la navata, siamo fuori dalla Chiesa, ci sono gli scambi di auguri.

“Auguri Alain!”
“Grazie Gerard.”
“Ehi Alain, hai tanto canzonato il nostro Andrè e alla fine ti sei sposato prima di lui ahahah!”
“Gerard, so che mi merito tutte le battute di questo mondo, ma almeno risparmiamele in questo momento ahah!”
“Ehi Sassoin, mi dispiace rovinare l’idillio, ma dobbiamo tornare al palazzo, cambiarci e partire, quindi Romeo torniamo indietro!”
“Ahahah l’hai sentito il Generale, ti ha chiamato Romeo, ben ti sta Alain ahahah!”

Siamo davanti al palazzo del Doge, sono tutti davanti a noi, Andrè e io ci siamo distanziati, Andrè ha rallentato il passo, mi tira a se, mi ruba un bacio, mi stringe e mi dice: “Oscar, d’ora in avanti sarà davvero difficile rimanere soli, almeno tento di rubarti ancora qualche bacio.”

Mi stringo a lui, vedo mio padre che è avanti a noi girarsi, ci sorride e continua a percorrere il giardino del palazzo.

Dio che bello! Mia figlia e Andrè si amano, come sono felice!
Davanti a me, già riesco a vedere un esercito di nipoti tutti maschi, si perché mia figlia, con il caratteraccio che si ritrova, può solamente generare figli maschi!
Signore Ti Ringrazio ancora!

Siamo arrivati a palazzo, sento mio padre che prende in mano la situazione, ci dice: “Adesso non ci resta che cambiarci d’abito, ci vediamo tutti tra un’ora davanti al cancello e adesso tutti nella vostre camere! Veloci!”
“Agli ordini Signor Generale!”

Questa volta è la cameriera che mi aiuta a slacciarmi l’abito, mi cambio in fretta, mio padre è già davanti alla porta pronto ad aspettarmi, dobbiamo recarci da sua Maestà l‘imperatore Josefh.



Siamo qui al cospetto dell’Imperatore, ha appena finito di scrivere la missiva da consegnare a sua sorella la regina Maria Antonietta. La chiude accuratamente e appone il sigillo reale con la ceralacca, me la consegna, mi dice: ”La consegno a Voi affinchè vada nelle mani di mia sorella!”
“Non dubitate Maestà.”

Ci congediamo dall’imperatore, lasciamo la sala del trono, percorriamo per l’ultima volta i corridoi dove ci hanno visti protagonisti di svariate vicende, lieti e tristi. Ancora l’ultimo corridoio ed eccoci fuori dal palazzo, mio padre ed io percorriamo i giardini, quanti ricordi: le passeggiate, le serate spensierate, le discussioni con mio padre, il dichiararci amore reciproco con Andrè e lui in ginocchio che mi chiede di sposarlo, e non potrò mai scordare che qui, davanti a questo cespuglio, per poco non colpivo mio padre con lo stiletto.
Sorrido al pensiero degli scherzi che gli abbiamo fatto e della vendetta che ha messo in atto nei nostri confronti. Lo ammetto, ero arrabbiata, ma adesso rido ripensando a tutto quanto.
Eccoli, ci stanno aspettando fuori dal cancello, li raggiungiamo, montiamo in sella e partiamo tutti al galoppo. Dietro di noi si chiudono i cancelli del Palazzo del Doge, dove abbiamo trascorso giornate caotiche ma indimenticabili.
Percorriamo per l’ultima volta, le strade di questa meravigliosa città, per me indimenticabile.
Stiamo attraversando Piazza San Marco, qui in strada ho ballato e mi sono divertita con Andrè, guardo per l’ultima volta il Canal Grande, voglio scolpire la sua immagine nella mia mente.
Ecco abbiamo lasciato Venezia ormai è alle nostre spalle, la porterò per sempre nel mio cuore.
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