Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: terrioscar    22/06/2018    4 recensioni
Madamigella Oscar François de Jarjayes era diventata l'eroina della rivoluzione, anche grazie al suo giornale "Libertè", lei da nobile era passata al popolo, pur cercando di salvare la sua regina dalla ghigliottina. Questa esecuzione provocò non pochi nemici alla Francia, poichè tutti i paesi europei dichiararono il lutto e Madamigella Oscar fu nominata Ambasciatrice di Francia per salvare le alleanze. In tutto questo contesto il suo amato Andrè, l'uomo che l'amava da sempre, le era vicino, ma la fama di Oscar cresceva rendendola la donna più desiderata della Francia e lui proprio perchè l'amava incondizionatamente si chiedeva se non fosse un atto di egoismo pretenderla per se. Generali, Conti e perfino un pasha potevano offrirle tutto ciò che desiderava, eppure lei dimostrava di amare e volere solo lui, perchè hai suoi occhi Andrè era l'uomo migliore che conoscesse e la faceva sentire meravigliosamente donna...in un percorso complicato dove l'amore è un continuo donarsi Oscar e Andrè impareranno che nulla è come sembra, se non il loro amore unico...grande...passionale e infinito...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, Altri, André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 Una meravigliosa donna, alta con lunghi capelli biondi e intensi e grandi occhi azzurri era insieme a tre uomini per concordare un articolo da pubblicare sul suo giornale “Libertè”, che era diventato un punto di riferimento per molti francesi durante la rivoluzione francese. La rivoluzione che aveva visto ghigliottinare i sovrani Luigi XVI e Maria Antonietta aveva visto la proprietaria del giornale l’eroina Madamigella Oscar François de Jarjayes tentare in tutti i modi di salvarli, anche organizzando una nuova fuga, dopo quella non riuscita di Varennes, ma questi si erano rifiutati di seguirla per salvare la loro dignità di regnanti. Erano passate poche settimane dall’esecuzione della sua Regina e Madamigella Oscar aveva ancora il cuore segnato dal dolore. Lei, che era stata Comandante delle Guardie Reali, anche se era passata dalla parte del popolo, le era stata vicina fino all’ultimo momento, pregandola di permettere di salvarla, ma la donna fu irremovibile. Perfino il giorno prima dell’esecuzione, quando Oscar andò a trovarla in prigione la donna le disse: “devo morire come Regina di Francia mia amata Oscar, voi continuate a starmi vicina. So che quando avete abbracciato la causa del popolo non eravate contro il vostro Re e la vostra Regina, ma volevate migliorare le loro condizioni per renderci sovrani amati e desiderati, ma forse abbiamo capito i nostri errori troppo tardi. Non mi importa di morire, ma di sicuro voglio farlo con la dignità che esige il mio ruolo di Sovrana” .Oscar la capiva, ma vederla ghigliottinata le aveva aperto dentro al cuore una voragine che l’aveva resa silenziosa e malinconica. Era vero lei era passata dalla parte del popolo, ma continuando a credere nel suo Re e nella sua Regina, con il suo giornale “Libertè” aveva messo in evidenza anche le loro qualità, ma il popolo era trascinato da sanguinari come Robespierre, che proprio per l’amore che lei provava per i suoi sovrani l’aveva trasformato in un suo acerrimo nemico. Lui la odiava, ma le lotte che Oscar aveva affrontato per il diritti del popolo, la sua integrità morale, i suoi combattimenti sempre in prima linea e la sua bellezza l’aveva resa un eroina intoccabile. I tre uomini accanto a lei erano Bernard, Alain e il suo amato Andrè. Lei e Andrè si erano salvati miracolosamente da ferite gravissime prima e durante la presa della Bastiglia, e dopo quattro anni dalla loro prima notte d’amore erano innamorati più che mai. Andrè la guardava ammirato con i suoi profondi occhi color smeraldo, di cui uno era irrimediabilmente spento, dono d’amore alla sua amata, per averla salvata anni prima, da una prigione dove era rinchiusa. Andrè si prendeva cura di lei in ogni modo, era un compagno discreto, ma che faceva la differenza in ogni occasione. Il suo desiderio più grande era sposare la sua Oscar, la donna che amava da sempre, ma la rivoluzione, i dispiaceri per aver perso tutti i loro cari e il giornale “Libertè” prendevano tutte le loro energie, anche se lui custodiva questo desiderio nel cuore da sempre. Dopo aver deciso gli articoli che avrebbero pubblicato, Oscar era attesa dal Generale De Gaulle per discutere e organizzare le difese della nuova Guardia Nazionale francese “devo lasciarvi, ma stasera cenerete tutti a casa nostra, ho già organizzato tutto con il nostro maggiordomo Philippe” disse lei accennando un sorriso per poi guardare Andrè che annui “io ritornerò certamente prima, stai serena provvederò che tutto sia perfetto” le disse dolcemente “potresti accompagnarmi ai cavalli Andrè?” chiese lei. Lui annuì seguendola, mentre lei salutò i due uomini “ a stasera” disse prima di uscire. Sia Alain che Bernard la veneravano, ma in modo diverso poiché Bernard l’ammirava, mentre Alain ne era follemente innamorato, pur nascondendo questo sentimento nel cuore. Appena furono soli Oscar guardò Andrè con i suoi bellissimi occhi azzurri e lui sentì il cuore battere più velocemente dall’emozione “perdonami se sono sempre impegnata Andrè e abbiamo poco tempo per noi. Ti avevo promesso che presto avremmo avuto una vita più tranquilla, non mi sarei mai aspettata questo nuovo incarico dal Generale De Gaulle” disse dispiaciuta. Lui le sorrise, effettivamente Oscar gli mancava tremendamente e dovendosi occupare del giornale “Libertè” non poteva seguirla come desiderava nel nuovo assetto della Guardia Nazionale: “non ho niente da perdonarti amore mio…mi manchi questo è vero, ma recupereremo appena ti sarà possibile” disse accarezzandole il bellissimo volto, avrebbe voluto baciarla, ma sapeva quanto Oscar fosse riservata e temeva che se qualcuno fosse entrato vedendoli, l’ avrebbe messa in imbarazzo. Oscar, quindi, bella come una dea, salì sul suo cavallo bianco e si allontanò sotto lo sguardo innamorato di Andrè. Mentre stava rientrando nella loro tipografia, arrivò un uomo di bell’aspetto con lunghi capelli castani e grandi occhi verdi, sul suo cavallo nero “Buongiorno Andrè è qui Madamigella Oscar?” chiese, “No, Conte de Fersen è appena andata via per raggiungere la Guardia Nazionale” rispose “allora forse sono ancora in tempo per parlare con lei, grazie Andrè” disse spronando il cavallo all’inseguimento. Andrè aveva il cuore chiuso in una morsa di gelosia, la sua Oscar, era corteggiata da centinai di pretendenti e il Conte di Fersen che era stato il suo primo amore, aveva dimostrato sempre di più di legarsi a lei. Lui non aveva detto nulla alla sua amata della gelosia che provava, poiché pensava di non averne il diritto e si fidava ciecamente di lei, ma non si sentiva mai abbastanza. Oscar aveva scelto lui, che non era ne ricco e ne nobile e lui avrebbe desiderato essere un re per farla diventare la sua regina. Bernard lo raggiunse “dovresti dirglielo Andrè?” disse l’uomo facendolo imbarazzare “Cosa dovrei dirle Bernard?” chiese pensando che si riferisse alla sua gelosia per Fersen “Dovresti dire a Madamigella Oscar che hai acquistato il vostro anello di fidanzamento quattro anni fa, vendendo l’unico oggetto di valore che possedevi della tua famiglia, l’orologio d’oro di tuo padre e che da allora stai aspettando il momento giusto per chiederla in moglie” chiarì l’uomo. Andrè sospirò “E’ la cosa che più desidero al mondo, ma lei è talmente bella, ambita, desiderata da nobili come il Conte di Fersen che più passa il tempo e più mi chiedo se sono degno di lei” confessò . L’amico lo guardò contrariato “ma cosa dici Andrè, Madamigella Oscar ha occhi solo per te” lo tranquillizzò “Si, ma non è egoismo da parte mia privarla di una vita migliore. Hai visto Fersen come la guarda?” aggiunse l’uomo lasciando trasparire il suo immenso dolore “Basta Andrè, sai bene che moriresti senza di lei” concluse Bernard. Andrè senza aggiungere altro entrò nella tipografia, il pensiero di Bernard era giusto, ma a lui non importava morire se avesse saputo che la sua Oscar era felice. Intanto Fersen aveva raggiunto Oscar, che si fermò per ascoltarlo “Buongiorno Madamigella Oscar dovrei parlarvi di un mio progetto, quando sareste disponibile a farlo? ” chiese visibilmente emozionato. “Buongiorno Fersen potreste venire questa sera a cena da noi” aggiunse. L’uomo annui “volentieri” , lei gli sorrise e ricominciò la sua corsa sotto lo sguardo visibilmente emozionato dell’uomo. Quando Oscar giunse dal Generale De Gaulle trovò ad attenderla molti alti ufficiali, Comandanti e due Generali “Buongiorno, come mai c’è questa riunione, cosa è successo?” chiese “Madamigella Oscar abbiamo fatto questa riunione per parlare di voi. Siamo tutti concordi a nominarvi ambasciatrice di Francia. Dopo la notizia della morte di Maria Antonietta, tutte le corti europee hanno preso il lutto. La regina di Sicilia e Napoli, Maria Carolina, sorella di quest’ultima in particolare, abbiamo molti nemici e dobbiamo creare nuove alleanze” disse . Oscar rimase in silenzio, il pensiero della morte della sua Regina le logorava il cuore, ma il bene della Francia era una sua priorità “quanto tempo ho per decidere?” chiese pensando che doveva condividere questa ulteriore scelta con il suo Andrè “potete comunicarcela domani sera alla festa di ballo che abbiamo organizzato in onore del Pasha Selim III. Anche lui ha chiesto di conoscerla dopo che gli hanno raccontato la vostra vita straordinaria.” Lei salutò militarmente e si allontanò per svolgere il suo lavoro di Comandante delle Guardie Nazionali. Giunse la sera e Oscar arrivò a casa de Jarjayes quando ormai i suoi ospiti erano tutti presenti, Andrè aveva organizzato insieme al maggiordomo Philippe, alto, magro di circa sessant’anni, tutto perfettamente. La tavola era imbandita, c’era un violinista e circa quindici persone presenti tra cui anche il Conte di Fersen, Bernard con sua moglie Rosalie, Alain e tutti i tipografi che avevano reso possibile il successo del loro giornale. Oscar salutò tutti avvicinandosi ad Andrè per sorridergli dolcemente “scusate il ritardo, ceniamo subito e grazie di essere venuti” disse avviandosi alla tavola splendidamente imbandita. La cena fu un vero successo e si conversò piacevolmente, Oscar e Andrè erano meravigliosi padroni di casa. Dopo cena salutarono i tipografi e restarono solo gli amici più intimi “ Bella idea festeggiare i traguardi del vostro giornale con i lavoratori” disse Fersen, lei annui “Lo meritano davvero, anche se è sorto un problema ed è meglio che ve ne parli subito. Soprattutto con te Andrè perché dovremmo decidere insieme se accettare oppure no. Il Generale De Gaulle, vorrebbe nominarmi Ambasciatrice di Francia e ciò vorrà dire Bernard e Alain che dovreste occuparvi da soli del giornale per lungo tempo, poiché io e Andrè saremo impegnati all’estero. Domani alla festa di Versailles dovrò dare una risposta” disse guardando verso l’uomo che amava. Lui le sorrise “E’ una decisione tua Oscar, comunque sia, credo di parlare a nome di tutti, scegli liberamente” disse con l’assenso dei presenti e l’ammirazione sconfinata di Fersen. “potreste fare la differenza in tante alleanze Madamigella Oscar e Dio sa quanto sarebbero utili in questo momento dopo tanta crudeltà verso i nostri regnanti” disse mostrando tutto il suo immenso dolore per aver perso la donna che amava. Oscar annuì “dobbiamo rifletterci bene Andrè” disse guardando negli occhi l’uomo, che annui. Oscar poi chiese all’uomo che aveva di fronte“di cosa volevate parlarmi Conte di Fersen ?”, lui con voce rauca rispose “ne parleremo dopo la vostra scelta Madamigella Oscar”. Poiché l’atmosfera fu travolta da un imbarazzante silenzio, Alain intervenne a suo modo “Bene direi che è ora di ritirarci Madamigella Oscar è esausta e io ho bevuto e mangiato come un maiale” disse facendo ridere tutti per i suoi modi alquanto coloriti. Tutti si salutarono e ognuno per quella meravigliosa creatura aveva un sentimento profondo che celavano nel cuore. Quando Oscar e Andrè rimasero da soli, dopo aver salutato il loro maggiordomo,si ritirarono nella loro camera da letto. Oscar lo guardò negli occhi “posso sapere cosa pensi veramente Andrè?” chiese, lui le si avvicinò baciandola finalmente come aveva desiderato fare dalla mattina. Lei sentì il suo uomo desiderarla con una tale voracità da toglierle il respiro “Andrè…” disse imbarazzata, ma lui aveva un esigenza incontenibile di sentirla, così iniziò a cercarla, accarezzarla, assaporarla finchè rendendola un fuoco ardente la fece sua con una tale passione da farle perdere completamente il controllo urlando il suo nome. Quando affannati ma felici si guardarono Oscar sorpresa disse “non so cosa stavi pensando, ma sono d’accordo” disse facendolo sorridere “la mia risposta è che ti amo e non importa dove saremo, l’importante è stare insieme Oscar” rispose. Lei istintivamente lo strinse a se, “sono una donna fortunata Andrè ad essere amata da un uomo meraviglioso come te” aggiunse. Lui la strinse forte, aveva bisogno più che mai di sentirselo dire”. Quella notte stretti l’uno all’altra si addormentarono e la mattina quando Andrè si alzò per portarle la colazione, come faceva tutte le mattine, nel vestirsi cadde dalla tasca del pantalone l’astuccio con l’anello a terra, ma poiché non se ne rese conto non lo raccolse e si allontanò. Dopo la colazione Andrè uscì prima per recarsi al giornale, mentre Oscar si stava preparando per recarsi dal generale De Gaulle e solo allora notò l’astuccio. Quando l’apri rimase senza parole, era un anello bellissimo, si ricordava perfettamente quando quattro anni prima, l’aveva visto per la prima volta. Bernard stava comprando l’anello per Rosalie e loro due l’avevano accompagnato da un loro gioielliere di fiducia. Oscar istintivamente aveva guardato quell’anello perché le ricordava quello che sua madre portava sul dito e che le aveva regalato suo marito il Generale de Jarjayes,”guarda Andrè sembra il topazio che mia madre portava tanto orgogliosamente come pegno d’amore di mio padre. Era tramandato da generazione in generazione peccato averlo perso” disse. Lui la guardò con uno strano scintillio negli occhi e quando se ne andarono lui chiese di aspettarlo rientrando nella tenuta del gioielliere. Solo allora ricordò di non aver più visto l’orologio d’oro del padre di Andrè, unico ricordo di una famiglia,dignitosa ma non benestante. Quell’oggetto così prezioso era stato donato da un Conte al padre di Andrè per avergli salvato la figlia da due balordi. Oscar commossa intuì che era da tanto tempo che il suo uomo stava aspettando il momento giusto per chiederla in moglie e lei con tutta la sua vita intensa e complicata non gliene aveva dato modo. Decisa lo strinse tra le mani e usci dalla casa convinta di farsi perdonare. Quella sera Oscar fece dire ad Andrè dal maggiordomo Philippe che l’aspettava direttamente alla Reggia di Versailles, ad Andrè sembrò strano, ma si anticipò, dopo aver cercato il suo anello ovunque, ma senza successo . Si vesti con una splendida divisa blu che gli risaltava il fisico statuario e muscoloso ed uscì. Quando arrivò a destinazione non trovandola iniziò ad agitarsi, così lui decise di andarla a cercare, ma proprio in quel momento entrò una bellissima venere bionda che indossava un elegantissimo abito rosa, scollato sulle spalle che le modellava il corpo perfetto da sirena. Tutti rimasero senza parole, ma chi stava per svenire dall’emozione era Andrè. Quella venere era la sua Oscar che si era vestita da donna davanti a tutti per dare un segno tangibile d’amore al suo Andrè. Sicura di se si avvicinò all’uomo e con un sorriso radioso si inchinò, lui in lacrime commosso le prese la mano baciandola “sei talmente bella amore mio” mormorò, “anche tu Andrè” aggiunse lei felice. Intanto tutti nella sala rimasero incantati dalla meravigliosa coppia, soprattutto il principe arabo Selim III “chi è quella meravigliosa creatura?” chiese al generale De Gaulle “La nostra eroina Madamigella Oscar François de Jarjayes “ disse orgoglioso “Non ho mai visto una donna più bella, desidero incontrarla in privato” ordinò . “Principe Selim III, domani il vostro incontro era già previsto” lo tranquillizzò il Generale e lui soddisfatto annui. Intanto Andrè ballava con la ragione della sua vita “l’hai fatto per me?” chiese con voce rauca “ si, sono la tua donna Andrè e voglio che a tutti sia ben chiaro” rispose rendendolo euforico. Andrè era un ballerino impeccabile, ma Oscar era di una tale bellezza e classe che nessuno riusciva a distogliere lo sguardo da loro, così alla fine del ballo si allontanarono nei giardini per poter restare tranquilli. Andrè l’attirò a se per baciarla con passione e guardarla con immenso amore “mi hai reso così felice” disse, ma lei lo guardò con uno sguardo malizioso che lui non le aveva mai visto prima “non devi dirmi qualcosa Andrè?” chiese dolcemente. Lui spalancò gli occhi “cosa amore mio?” chiese temendo di averla delusa in qualche cosa. Lei gli porse l’astuccio e lui si mise il volto tra le mani ormai bagnato di lacrime, a tal punto che fece piangere anche lei per la commozione. Lui prese l’astuccio e prendendo l’anello, afferrò delicatamente la mano della donna “vuoi sposarmi Oscar François de Jarjayes e trascorrere tutta la vita con questo uomo che è perdutamente innamorato di te?” chiese, lei lo guardò pensando che Andrè fosse bellissimo ma soprattutto l’uomo migliore che avesse mai conosciuto “Si, lo voglio.” rispose baciandolo lei questa volta, con enorme gioia dell’uomo che non era abituato a vedere Oscar prendere l’ iniziativa per la sua rigida educazione militare. Lei sorrise imbarazzata “è bello sentirsi desiderati dalla donna che ami” aggiunse Andrè ribaciandola con una tale passione da farli alimentare di una passione incontenibile “possiamo tornare a casa?” chiese visibilmente eccitato. Lei annuì e lui prendendola tra le braccia la portò verso le stalle sul suo cavallo. Mentre tornavano a casa de Jarjayes, Oscar sentiva il cuore del suo uomo battere come un folle e quando arrivarono nella loro stalla la voglia era così incontrollabile che Andrè, non riuscì a portarla nella loro camera e iniziò a cercarla e baciarla assaporando la sua pelle vellutata, facendola inebriare di desiderio. Sdraiandola sul fieno si tolse velocemente la divisa quasi strappandosela per sentire la pelle di lei sulla sua e con le mani le alzò il vestito cercando e stuzzicando la sua intimità. Oscar gemette di piacere e lui continuò godendosela in tutta la sua statuaria bellezza. Tutta questa enfasi ispirò Oscar che eccitata ricopri con baci e carezze il corpo di Andrè che travolto in un vortice incontrollabile le aprì le gambe impossessandosi di lei. Con stoccate talmente potenti che urlando entrambi arrivarono subito all’apice di piacere, ma lui non si fermo e continuò ad amarla per tutta la notte sicuro ora più che mai dell’amore che li avrebbe uniti per sempre. Oscar la sua Oscar sarebbe diventata sua moglie…”. Irrequieto però a Versailles c’era un uomo molto potente che non riusciva a pensare ad altro che alla bellissima venere bionda che aveva visto quella sera al ballo in suo onore. Lui il Pasha Selim III Signore D’Oriente era un uomo bellissimo, alto, moro di carnagione scura come i suoi occhi neri e taglienti. L’aveva cercata alla festa, ma lei era sparita nel nulla in compagnia di un uomo, che indipendentemente da chi fosse, per lui, non la meritava. Era venuto in Francia attratto dalle belle opere e voleva concludere affari, ma da quel momento l’unica opera d’arte, che gli interessava era Oscar, che avrebbe incontrato il giorno seguente. Strano destino, lui che aveva, cinquanta moglie sottomesse era attratto da una donna guerriera, che andava contro ogni suo credo. Intanto anche il Conte di Fersen continuava a pensare a Madamigella Oscar, pentendosi della scelta fatta quella famosa sera del ballo anni prima, dove Oscar gli aveva dichiarato il suo amore e lui non aveva avuto la lungimiranza di ricambiarla. Ora lei era la donna di Andrè, l’attendente che l’amava da sempre.
   
 
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