Anime & Manga > Lady Oscar
Segui la storia  |       
Autore: terryoscar    23/06/2018    8 recensioni
Autrici: Aizram e Terryoscar
“ Avventura sulle Alpi” nasce per caso.
Aizram ed io ci siamo conosciute grazie alla mia prima pubblicazione: ” Oscar storia di un grande amore.”
“Dopo averla portata a termine, Aizram mi ha contattata, chiedendomi di scrivere un’altra storia ma allegra e divertente riguardo ai nostri personaggi preferiti: Oscar e André.
Inizialmente le ho detto che non sapevo nemmeno cosa scrivere, e lei mi ha suggerito di fargli fare un bel viaggio verso le Alpi.
I primi tre capitoli li ho scritti da sola, prendendo spunto i suggerimenti di Aizram ma poi, grazie alla tecnologia di cui usufruiamo abbiamo scritto i capitoli successivi in tempo reale: tramite skipe.
Quindi questa storia è scritta a quattro mani da Terry e Aizram. Si sa due cervelli funzionano meglio di uno!
E così nasce “Avventura sulle Alpi!”
Qui avremo il generale che tenterà di convincere sua figlia a sposarsi, perché a suo dire ormai incontrollabile da quando frequenta i Soldati della Guardia e sopratutto pretenderà da lei un erede a cui tramandare il titolo nobiliare. Naturalmente Oscar di sposarsi non ne vorrà sapere, quindi si scontrerà con suo padre, e non solo con lui ….
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'IO SONO IL GENERALE JARJAYES'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Il delta del Po

Siamo nuovamente in viaggio, ci dirigiamo verso sud, per fare un percorso diverso rispetto al viaggio di andata, al fine di sviare eventuali inseguitori …. E così, con mio padre, abbiamo deciso di passare da Mantova, poi Piacenza e Pavia, seguendo il tracciato del fiume Po. Il primo tratto sarà disagevole a causa delle aree paludose determinate dalla foce a delta del fiume Po. Però il disagio sarà ricompensato dalla bellezza dei luoghi e dalla fauna composta da volatili di diverse specie che abitano queste aree. Tra loro spiccano i fenicotteri rosa ….. mai visti prima!
Il nostro viaggio è cominciato con me, Andrè, Alain e Gerard, inseguito si è unito mio Padre, ma il suo era un piano ben ordito: doveva controllare me e Andrè, in ogni caso ci ha portato soccorso sulle Alpi e di questo devo dargli atto.
Voleva assicurarsi che io mi innamorassi di Andrè, e che tutto andasse secondo i suoi piani. Ed in effetti …. credo di avere sempre amato Andrè, ma solo adesso ho compreso cosa significhi amare. Andrè è bello, da togliere il fiato, è gentile, premuroso e poi, quando si avvicina, con quello sguardo biricchino negli occhi, con quella luce e quel sorriso …. e poi il suo abbraccio, caldo e confortevole. Non avrei mai immaginato di poter stare così bene tra le sue braccia! E, devo dargliene atto, mi ama. Non so come faccia ad amarmi, certe volte sono insopportabile, lo so. Ma lui mi ama, così!
Adesso con noi si è unito un altro viaggiatore: la moglie di Alain.
La moglie di Alain … come suona strano!
Mio padre è avanti al gruppo, seguito da La Salle, Alain e Gerard. Accanto a me c’è Sabrina, è una ragazza forte e determinata, da quando siamo partirti, stamattina poco dopo l’alba, e adesso è sera, non si è mai lamentata del viaggio, non è da poco.
Il nostro viaggio è davvero disagevole.

Vedo mio Padre portare il cavallo a passo, e ci dice: “Qui va bene, possiamo accamparci, dobbiamo montare le tende.”

Scendiamo da cavallo, Gerard prende il sacco dalla sella e con l’aiuto di Alain, comincia a montare la prima tenda.
Andrè ed io tiriamo su la seconda.
Sento mio Padre dire: “Dobbiamo organizzarci con i turni guardia; Andrè ed io faremo il primo turno, poi toccherà a Sassoin e La Salle, nella prima tenda dormiranno mia figlia con Sabrina, intanto che voi tirate su le tende, io accendo il fuoco.”

“Alain come ti senti da uomo sposato?!”
“Come vuoi che mi senta, in queste condizioni mi sento, semplicemente, un soldato che aspetta di rientrare in patria per stare con la sua bella!”
“Alain adesso non ti sentirò più dire: La Salle, alla prima bettola in cui il vecchio pazzo ci trova alloggio mi recherò immediatamente a cercare un bordello ahahah!”
“Sccc … Sta zitto Gerard non vorrei che Sabrina ti ascoltasse.”
“Come se lei non sapesse che genere di uomo ha sposato: uno che non può vivere senza una gonnella ahahah!”
“Smettila Gerad!”
“Va bene, non ti dirò più nulla, però sono curioso di vedere adesso come il Generale ci sistemerà quando faremo tappa nella locanda, io dico che tua moglie te la farà vedere soltanto dipinta, ne sono certo!”
“Si lo so, maledizione … certo qualcosa mi inventerò.”
“Ma dico io Alain, non riesci proprio a prendere esempio dal mostro amico Andrè! Ma diamine un po’ di forza di volontà da parte tua!”
“Andrè, lui è imbattibile, il vecchio posso anche capirlo, ormai è avanti con gli anni, quindi è meno esigente, e tu, anche tu, come diavolo fai?”
“Non ci penso e basta.”
“Allora insegnami che io proprio non ci riesco, meno male che il vecchio è di guardia con Andrè, almeno posso sperare che quando tocchi il mio turno …”
“Non ci pensare Alain, e se dovesse accadere qualcosa? Verrei punito per averti retto il gioco. No te lo puoi scordare, io non sono il tuo complice, e poi non si muore mica, basta guardare Andrè che è ancora vivo e vegeto.
Guardali! Il Comandante e Andrè stanno montando le tende e si guardano appena, loro si che sono un esempio di virtù, possiedono la flemma del soldato, non c’è che dire, il vecchio li ha saputi educare a mestiere ahahah!”


“Ehi voi due, cosa avete da ridere, su meno chiacchiere, e sbrigatevi !”
“Si Signore Generale!”

“Andrè, Oscar, dopo la tappa di stasera, dobbiamo continuare attraverso il delta del Po’ fino a raggiungere il primo villaggio, è evidente che il tragitto da percorrere è paludoso quindi comporterà una certa difficoltà.”
“Padre la tenda è montata, ora dobbiamo sistemarci per la notte.”
Vedo Andrè dirigersi verso il suo Alaxeander e dice: “Prendo le coperte per la notte.”

Allento il nodo della cintura dalla sella per poter prendere la borsa dalla sella, sento un tonfo, qualcosa cade sui miei piedi, mi porto la borsa sulle spalle, mi chino per vedere cosa sia, e con non poco stupore mi accorgo che è un libro.
Con il buio della notte non riesco a vedere di cosa si tratta, mi avvicino al fuoco per vedere che genere di libro sia, rimango stupito ancora più di prima, mi rendo conto che è un libro per soli uomini.


Vedo Oscar avvicinarsi e incuriosita mi domanda. “Cosa c’è Andrè, non sapevo che durante le missioni ti portassi dietro dei libri sarebbe la prima volta! … Cosa c’è Andrè perché quella faccia?!”

Non rispondo e nascondo il libro dietro la schiena, vedo Alain avanzare velocemente verso di noi, me lo toglie dalle mani e mi dice: “Grazie Andrè per avermelo tenuto, ora me lo riprendo.”

Sento la voce del Generale: “Ehi Sassoin, non mi dire che sei così appassionato alla lettura che ti porti dietro un libro, per di più durante una missione, che strano!! Deve essere davvero interessante, da qui, fa vedere!”
“No no Signore, non è per nulla interessante, anzi è piuttosto noioso.”
“Ma non importa Sassoin, a me piace annoiarmi …. Suvvia … dopo tutto siamo uomini e a me piace condividere i segreti maschili! … Su dai … consegnamelo!”

Sento lo sguardo di Sabrina addosso, mi avvicino al Generale, gli consegno il libro, gli sussurro appena: “Per favore Signore, non sminuitemi davanti a mia moglie.”
“Uhmm .. Vediamo …”

Vedo il Generale sfogliarlo con attenzione, ci sono disegni molto espliciti, mi imbarazza l’idea che li stia guardando, sapendo che è mio, ma ormai non posso fare più nulla, debbo accettare qualsiasi colpo basso da parte sua.

“Però Sassoin, è davvero un libro interessante …. Non sapevo che ti interessassi di opere d’arte, se non ti dispiace me lo prendo in prestito.”
“Si si Signore Generale … se lo volete ve lo lascio, ve lo regalo.”
“Ma no Sassoin, non mi approprierei mai di qualcosa che appartiene a te, è tuo, ma te lo renderò quando saremo tornati a Parigi, così ti potrà essere di consolazione quando sarai in cella di rigore.”

Vedo La Salle ridere irrefrenabilmente, ci mancava che il vecchio lo scoprisse.

“Però Sassoin mi spieghi perché era sotto la sella del cavallo di Andrè?”

Vedo Andrè intervenire in mio aiuto.

“Vedete Signore è che Alain tiene molto al suo libro, e lui sbadato com’è, temeva di perderlo e così mi ha chiesto di custodirlo.”

Tiro un sospiro di sollievo.

“Però che solidarietà! Mancava poco che io potessi pensare che appartenesse a te Andrè, che stupido! Conoscendo il soldato Sassoin dovevo per forza immaginare che potesse essere suo. Comunque Sassoin te lo restituirò al nostro rientro, non preoccuparti!”

Sorrido beffardo, non resisto e rispondo: “Ve lo lascio con molto piacere Generale, per lo meno può tenervi compagnia in queste notti di solitudini IHIHI!”
“Si si ridi Sassoin, ridi pure, che poi riderò io!”

Non capisco tutti questi doppi sensi tra mio padre e Alain, mi incuriosisco, chiamo Andrè in disparte e gli domando: “ Ma si può sapere cos’è tutta questa ironia tra mio padre e Alain, ma di cosa tratta quel libro?”
“Vedi Oscar è .. non so come dirlo …”
“Suvvia Andrè non tentennare, dimmi di cosa tratta!”
“Oscar io … “

Lo sguardo severo di Oscar mi rende tutto più difficile, mi decido e le dico: “Ricordi i disegni che fecero su … la regina e il Conte di Fersen? Bhe è un libro di quella portata.”
“Cosa?!”
“Oscar fingi indifferenza, anche tuo padre non vuole che Alain venga messo in imbarazzo davanti a Sabrina. Tutto sommato è stato onesto e si è preso la briga di dire che è suo!”
“Non è possibile, Alain sarà anche un buon soldato, ma sembra che sia costantemente alla ricerca di complicazioni.”
Facciamo un pasto frugale, davanti al fuoco, e finito ci dirigiamo nella nostre tende: il Comandante con Sabrina ed io con Gerard. Il Generale ed Andrè rimangono di guardia.


“Cerca di dormire Alain, che tra qualche ora tocca a noi con il turno di Guardia.”
“Come faccio Gerard, non ci riesco … se penso che mia moglie è di la con il comandante, ed io sono qua solo soletto … aaaa che rabbia!”
“Ahahahah ma cosa ti aspettavi Alain, che ti dessero la tenda per la tua … luna di miele?!! … Ma ti immagini!! Tu a spassartela con tua moglie e noi a sentire … certe cose … e fare i turni di guardia. Tu sei pazzo Alain ahahah!”
“Si si lo so Gerard, è solo che … non resisto!”
“Alain, ma come ti è saltato in testa di nascondere il libro sotto la sella di Andrè, pensa cosa gli avrebbe detto il Comandante se avesse capito di cosa si trattava?!!”
“E tu credi che il suo fidanzato non le abbia detto nulla?!! Bhe ti sbagli, ho visto gli sguardi che mi ha lanciato, e se non mi ha ripreso, non lo ha fatto certo per me, ma per riguardo a Sabrina.”
“Ma tu Alain … dico io … ma come ti è saltato in mente di portarti dietro un libro simile!!”
“E … l’ho fatto è basta! Me lo sono portato da Parigi, per le mie notti solitarie … e poi come potevo immaginare che venisse fuori e …”
“E e e … ma non potevi lasciarlo a Venezia, visto che adesso sei un uomo sposato, non potevi pensare che si sarebbe creato un simile inconveniente?”
“Oh Gerard! Basta ormai è andata, è inutile pensarci. L’importante è che il vecchio in qualche modo non mi abbia messo in difficoltà con Sabrina.”
“Si però è stato chiaro: Ti farà compagnia in cella di rigore ahahah!

“Sabrina, il nostro viaggio è lungo e difficile, so perfettamente che per te sarà estenuante fin tanto che non saremo arrivati a Parigi.”
“Madame Oscar, sono consapevole di esservi di peso, cercherò di collaborare il più possibile per non intralciarvi.”


Il buio della notte è illuminato dalle fiamme del fuoco, mi avvicino, aggiungo qualche altro ramo secco, osservo mentre vedo le fiamme alzarsi. E’ una notte molto fredda, il Generale e io siamo davanti al fuoco, ci scaldiamo le mani indolenzite dal freddo.

“Andrè, domani mattina all’alba percorreremo tutta questa zona, secondo la mappa riusciremo ad arrivare al villaggio dopo domani mattina, quindi passeremo un’altra notte all’addiaccio.”
“Avete sentito Signore?!! …”
“Cosa cosa c’è Andrè?”
“Dei passi …”
“Si si li ho sentiti anch’io.”

Ci mettiamo sulla difensiva, tiriamo fuori le pistole, rimaniamo in guardia, i passi sono molteplici, non mi sbagliavo c’è qualcuno.”

“Chi è là?”

Nessuno risponde ma i passi sono sempre più vicini. 

“Andrè, c’è qualcosa che non va, va a svegliare gli altri!”
“Sissignore!”

Mi precipito nella tenda dei miei compagni, li chiamo: “Alain, Gerard su svegliatevi presto, siamo circondati.”
“Maledizione Andrè cosa succede?”
“Armatevi immediatamente, corro da Oscar.”

Entro bruscamente nella tenda dove dormono le donne, la mia voce rimbomba nel cuore della notte.
“Oscar, su svegliati c’è uno strano movimento qui fuori.”

Vedo Oscar scostare con forza le coperte, si infila immediatamente gli stivali, prende la spada e consegna la pistola a Sabrina.
“Sabrina l’hai mai usata?”
“Si madame Oscar.”
“Bene tieni, tu rimani in tenda e se qualcuno dovesse entrare per aggredirti dovrai difenderti.”
“Ma …”
“Fa quello che ti dico!”

Esco dalla tenda, fuori ci sono Alain e Gerard, sono armati, mi rendo conto che siamo circondati: sono in sei, sono tutti armati di spade.
Uno di loro ci dice: “Dateci quello che avete, se tenete alla pelle.”
Alain che non capisce una sola parola urla: “Andrè cosa diavolo vogliono?”
“Sono briganti Alain, vogliono derubarci.”
“A si, adesso li faccio vedere io.”

In pochissimo tempo l’accampamento si è trasformato in un campo di battaglia, il silenzio della notte è spezzato dal tintinnio delle spade. Ci battiamo all’inverosimile, colpi su colpi, sono in difficoltà, noi siamo dei soldati, loro soltanto dei briganti, la nostra difesa è superiore alla loro.
I primi feriti scappano, ma uno in mezzo a loro, un omone, non demorde continua ad attaccarmi, è molto forte, le nostre spade continuano a incrociarsi, siamo vicini al margine del fiume, il suolo è fangoso e paludoso, entrambi abbiamo difficoltà nei movimenti, ormai è l’unico rimasto, gli altri sono scappati, vedo Andrè correre in mio aiuto, con una mossa decisa lacero il braccio dell’uomo che sento imprecare, fugge via, ormai sono quasi sul bordo del fiume la zona è scivolosa, perdo l’equilibrio, Andrè si rende conto che sto per cadere nell’acqua, tenta di afferrarmi, non ci riesce cadiamo nel fiume, un tonfo.

Andrè e io siamo finiti nelle acque gelide del Po, sento le grida di Andrè: “Oscar afferra la mia mano!”

Non sento più nulla, Andrè e io veniamo trascinati giù dalla forza dell’acqua, entrambi ci rendiamo conto che gli stivali si sono riempiti di acqua e ci tengono prigionieri sul fondo. Con tutta la forza che abbiamo riusciamo a sfilarci gli stivali, avverto la presenza di Andrè sott’acqua accanto a me, sento che mi afferra la mano, riusciamo a risalire a galla, siamo salvi. 
Nuotiamo verso la riva, credo che la corrente del fiume ci abbia spinto lontano, usciamo dall’acqua.

“Oscar, maledizione, fa molto freddo, vieni abbracciami.”
“Andrè, siamo fradici, dobbiamo tornare indietro più in fretta possibile, altrimenti ci assidereremo.”
Scalzi, e sprofondando nel terreno paludoso, mano nella mano, tentiamo di avvicinarci più in fretta possibile al nostro accampamento, camminiamo senza arrenderci, sento Andrè che mi dice: “Su Oscar ancora uno sforzo.”
Odo delle voci, sento che sono i nostri amici.

“Andreè, Comandante, dove siete?”
“Alain siamo qui!”
Li vediamo venirci incontro con delle coperte, anche loro fanno fatica a camminare per questo sentiero paludoso, anche se siamo vicini, la distanza sembra enorme.
Eccoli sono davanti a noi, Andrè e io siamo abbracciati e stremati dal freddo, appena ci raggiungono ci coprono con le coperte e lentamente torniamo alle tende. 
Vedo mio padre ansioso e appena ci vede, dice: “Oddio ragazzi , su presto entrate nelle tende rischiate di ammalarvi!”
Andrè entra nella tenda dei soldati e io entro nella mia.
Vedo Sabrina che immediatamente si appresta in mio soccorso, mi aiuta a liberarmi degli abiti inzuppati, tenta di asciugarmi più in fretta possibile mettendomi le coperte addosso.

“Su madame Oscar, ancora uno sforzo, vi aiuto a infilarvi questa maglia di lana.”

Ormai ho indosso gli abiti pesanti, ma continuo a sentire freddo, Sabrina mi copre con delle coperte, finalmente comincio a sentire caldo.

“Sabrina per favore chiedi di Andrè!”
“Si madame ora vado.”
Esco dalla tenda vedo il Generale, mi chiede: “Come sta mia figlia?”
“Ora meglio Signore, finalmente ha riacquistato la normale temperatura corporea, vuole sapere del suo fidanzato.”
“Va da lei Sabrina, andrò io a vedere come sta Andrè.”

Entro nella tenda dei soldati, vedo Andrè ormai vestito e con un paio di coperte addosso, appena mi vede mi chiede: “Signore come sta Oscar?”
“Nella tue stesse condizioni Andrè, ha chiesto di te come tu hai chiesto di lei.”
“Ditele che sto bene, e che non si preoccupi.”
“Sta tranquillo Andrè adesso glielo dirò.”
“Signore, erano briganti, non erano qui per la lettera.”
“Si Andrè erano volgari briganti.”

Non aspetto ancora, esco dalla tenda con addosso le coperte, raggiungo la tenda dove c’è la mia Oscar.

“Oscar, posso entrare?”
“Vieni pure Andrè!”

Entro, la vedo asciugarsi i capelli con un asciugamano, ma sono troppo umidi, e fa molto freddo.

“Oscar come ti senti?”
“Ora meglio Andrè, in un primo momento ho pensato che fossero dei cospiratori ,ma si trattava solo di banditi.”

Sabrina appena mi vede ci lascia soli. 
Guardo Oscar divento pensieroso, lei mi dice: “Andrè, certo che il nostro viaggio è cominciato in maniera movimentata, e pensare che di strada davanti ce n’è, chi sa cos’altro ci aspetta, dobbiamo essere sempre vigili.”

Che notte Gerard non abbiamo riposato quasi per niente, con tutto quello che è accaduto sta notte, per fortuna che Andrè e il Comandante si sono salvati, quando li ho visti inghiottire dalle acque, ho temuto che non li avremmo più rivisti.”
“Gli stivali potevano decretare la loro morte, è stato un miracolo!”
“Già La Salle … due soldati morti a causa degli stivali, sarebbe stato il colmo! Per fortuna che è andata bene … il nostro Comandante, è davvero una donna ammirevole.”

Appena spunta il sole smontiamo le tende e ci rimettiamo in viaggio, finalmente nella zona in cui ci siamo appena addentrati è meno paludosa, riusciamo ad avanzare con i cavalli più in fretta. 
Una sola tappa, giusto il tempo di far riposare i cavalli, e di pranzare: un po’ di pane e formaggio.
Siamo accampati, seduti su dei sassi di fortuna, vedo Alain e Sabrina poco distanti da noi scambiarsi qualche parola, mio padre consuma il suo pasto e lo vedo vigilare su tutti noi, devo ammettere che nonostante il suo modo di fare, è un uomo responsabile, ed è molto attento a tutti noi. In fondo è un brav’uomo, un ottimo generale attento ai suoi uomini. Fosse solo un po’ meno fissato su certi argomenti …..
Andrè è accanto a me, è sempre così premuroso nei miei confronti: gesti semplici dove percepisco tutto il suo amore. Mi fa piacere, metto da parte il mio solito orgoglio e mi lascio coccolare dalla sua dolcezza.
Ci rimettiamo nuovamente in viaggio, è scesa nuovamente la sera, ci accampiamo, montiamo le tende.
Mio padre come sempre dispone i turni di guardia, il primo turno spetta ad Alain e Andrè, mentre noi siamo nelle nostre tende a riposare loro sono di guardia.


Andrè e io siamo vicini al fuoco, gli dico: “Amico che avventura la nostra! Mai avrei pensato che un giorno avrei fatto un viaggio così avventuroso, e soprattutto sarei tornato con una moglie! …. Andrè non ti ho ancora ringraziato per avermi salvato la faccia davanti a Sabrina per la questione del libro, non avrei dovuto portarlo, ma lasciarlo a Venezia …. Se l’avessi abbandonato nella mia stanza al palazzo, mi immagino i commenti delle cameriere: Che schifo questi francesi, guarda cosa hanno lasciato ihihih!”
“Hai sempre voglia di scherzare, Alain.”
“Tu invece sei troppo serio Andrè ……… Andrè secondo me dovresti dare un occhiata al libro, almeno prima che ti sposi, visto che non hai mai fatto pratica, impari almeno qualcosa ihihihi!”
“Sei incorreggibile Alain, spero che ti comporterai bene con tua moglie una volta arrivati a Parigi!”
“Oh se è per questo Andrè io vorrei comportarmi bene con lei anche subito, non vedo l’ora di mettere piede in una locanda per …”
“Non penso proprio che il Generale ti lasci dividere la camera con tua moglie e tu lo sai benissimo.”
“Ma chi ti dice che debba per forza dividere la mia stanza, andremo da qualche altra parte.”
“Non credo che ci riuscirai Alain, dimentichi che il Generale non te la farebbe passare liscia.”
“Andrè, io non so tu come faccia a sopportare tutto quanto, capisco che tu ami il Comandate, però amico sta attento al vecchio, quello sarebbe capace di appostarsi dietro la porta della vostra stanza a spiarvi, per sincerarsi che tu e il Comandante facciate il vostro dovere ahahah!”


E’ nuovamente l’alba, siamo in marcia, ormai manca poco a mezzogiorno, siamo arrivati a Mantova, finalmente siamo al villaggio percorriamo le strade, chiediamo informazione, mio padre come sempre è alla ricerca di una locanda fornita di tutti i confort.
Eccola l’abbiamo trovata.
Come sempre mio padre, da disposizione al locandiere su come sistemarci; come sempre Alain dividerà la stanza con Gerard, Andrè con mio padre e io con Sabrina.

La prima cosa che faccio è un bagno, dopo due giorni di viaggio e il tuffo nel Po, ne avevo bisogno. Andrè farà sicuramente altrettanto. Penso a lui, mentre mi rilasso dentro la tinozza. Al ballo in maschera, il valzer, la volta …. le sue mani, il suo profumo …. forse potrei prendere in considerazione l’idea di partecipare ancora a qualche ballo, tra le braccia di Andrè è un’esperienza molto piacevole! Mi perdo nei miei pensieri, ma si fa tardi, è ora di asciugarmi e vestirmi.
Ci ritroviamo tutti al piano inferiore per mangiare un pasto caldo, riuniti intorno al tavolo, si crea una piacevole armonia. Chiacchieriamo tranquillamente, anche Sabrina non sembra troppo in soggezione.

“Dobbiamo approfittare per riposarci, abbiamo a disposizione, il resto della giornata e la notte …. Naturalmente questo vale anche per te Sassoin.”
“Perché avete nominato soltanto me Signor Generale?”
“Perché ti conosco, niente colpi di testa, non dimenticare siamo in missione.”
“Siii lo so, Signor Generale!”

Abbiamo finito di pranzare, mio padre ci dice: “Io vado in camera ho il bisogno di riposare, consiglio caldamente a voi tutti di seguire il mio esempio, approfittate di questo intermezzo, come tutti sappiamo dopo questa notte ci aspetta la prossima in tenda, dato che difficilmente troveremo un’altra locanda prima di giungere a Cremona, a dopo!”
Gerard risponde: “Sissignore Generale, anch’io sono stanco farò la stesa cosa.”
-
Mio padre e La Salle salgono di sopra, vedo immediatamente Alain afferrare la mano di Sabrina, e trascinarla via, e ci dice: “ Comandante, Andrè, visto che il Generale ci ha concesso un po’ libertà noi ce la filiamo. Andrè dovresti seguire il mio esempio … bene noi andiamo!”

Vedo Alain e Sabrina uscire dalla locanda, Andrè e io rimaniamo seduti al tavolo, mi guarda, mi dice: “Oscar ti va una cioccolata calda?”
“Si Andrè, non guasterebbe affatto!”

Andrè la chiede all’oste, e nel frattempo che aspettiamo, mi dice: “Vedo che ti sei raffreddata dopo quel tuffo nel fiume.”
“Si Andrè credo di stare poco bene, dopo aver bevuto la cioccolata andrò nella mia stanza, ho bisogno di mettermi a letto, e rimanere al caldo, spero di stare meglio per la partenza, tu invece fortunatamente stai bene.”
“E’ stata un’aggressione da parte di briganti … è il rischio che si corre passando le notti in tenda, per questo dobbiamo stare molto attenti.”

L’oste ci porta la cioccolata, stringo la tazza tra le mani, sento il calore del liquido fumante, provo una sensazione di benessere, cominciamo a sorseggiarla.

“Uhmm … che buona Andrè … mi fa star meglio.!”


Saliamo di sopra, Andrè mi accompagna fino alla mia stanza, la apro, Andrè entra con me e chiude la porta.

“ Oscar hai gli occhi lucidi, è meglio che ti metta immediatamente a letto, vorrei farti compagnia ma entrambi abbiamo bisogno di riposarci, tu soprattutto, ti vedo poco bene, spero che non ti salga la febbre.”
“No, spero di no Andrè, e poi credo di essere semplicemente raffreddata.”

Mi avvicino a lei, accarezzo il suo viso, la guardo negli occhi, un abbraccio, le accarezzo la nuca e la schiena, la scaldo nel mio abbraccio, poi un bacio.
Il nostro bacio è pieno d’amore e di dolcezza, non vorrei lasciarla ma non è possibile … ancora un altro bacio, la stringo a me con passione e allontanandomi le dico: “Ora è meglio che ti riposi a dopo!”
“A dopo Andrè!”


“Accidenti Sabrina, qui oltre alla locanda in cui alloggiamo, non ce n’è un‘altra, che guaio! Speravo di stare con te, e invece …. Avrei dovuto chiedere a Gerard di lasciarci la stanza ma …”
“Alain ma cosa dici, il povero Gerard era stanco, dove avrebbe alloggiato, e poi il Generale ci ha disposto in questo modo.”
“Accidenti a lui, poteva almeno avere un po’ di riguardo per noi, invece niente, e prendere un’ altra camera all’interno della locanda non è possibile, si verrebbe subito a sapere, maledizione!”
“Alain lascia la mia mano …”
“Perché?”
“Dimentichi che indosso gli abiti di madame Oscar, e noi agli occhi di tutti siamo due uomini.”
“Dannazione dimenticavo, anche questo! Adesso ci manca solo che ci scambino per quelli che non siamo … penso ad Andrè, come fa a sopportare tutto questo, con il Comandante vestito in abiti da uomo deve continuamente prestare attenzione, basta poco per essere additato per sodomita.”
“Infatti Alain, tutti a palazzo non parlavano d’altro: dicevano che tra i francesi arrivati c’erano dei sodomita.”
“Oh Santo Cielo! Non vorrei che tu abbia pensato questo di me!”
“Ahahahah … Ma cosa dici Alain! Tu .. su di te girava voce che … che eri un donnaiolo incallito ahah .. non dimenticare che è stato questo il motivo per cui non mi fidavo d i te!”
“Uff … che spavento …. Meno male!”

Guardo Sabrina con tenerezza, dimenticandomi che siamo in strada, i miei atteggianti, ad alcuni passanti sembrano piuttosto equivoci, mi accorgo che qualcuno ci guarda con disprezzo e dice qualcosa, ma io non li capisco.

“Sabrina si può sapere quel tale cosa ha detto, ho avuto l’impressione che ce l’avesse con noi.”
“Alain è meglio allontanarci il prima possibile da qui, non vorrei che chiamassero i soldati, quei due pensano che noi due siamo … strani, capito?”
“Co .. cosa? Ma sono impazziti o cosa?!!”
“Alain andiamo via, ti prego.”
“Si andiamo via, solo perché ci sei tu con me, altrimenti li avrei fatto assaggiare i miei pugni.”

Appena ci allontaniamo, vedo che uno di loro spinge la mia Sabrina dice qualcosa, inveisce contro di noi, non capisco le sue parole, capisco che non è più tempo di temporeggiare ma di reagire.
Non faccio in tempo a sollevare da terra Sabrina che l’altro mi da un pugno in pieno volto.

Con rabbia gli dico: “Non sapete che sono un osso duro, anche se non capite ciò che dico, adesso capirete i miei pugni.”
Uno di loro mi risponde: “Sporco sodomita Francese, invece ti capisco eccome, e adesso, ti facciamo vedere noi.”

Guardo mia moglie e urlo: “Va via torna alla locanda, a questi devo dare una lezione!”

So che Alain non può tirarsi indietro ma due contro uno, temo che venga sopraffatto, per fortuna che la locanda non è lontana, corro a chiedere aiuto, intanto vedo Alain battersi come un leone, mi rendo conto che è molto forte, riesco a scappare, il suono dei pugni giunge fino a me nonostante mi allontani.


Delle grida mi svegliano, la mia finestra si affaccia in strada, mi alzo dal letto, mi dirigo alla finestra l’apro e mi affaccio, appena mi rendo conto della faccenda, mi accorgo che Sassoin è in strada e si sta prendendo a pugni con due uomini. Indosso velocemente gli stivali e corro giù per le scale con me c’è Andrè che mi segue, incontriamo Sabrina che è terribilmente agitata. 
“Signor Generare, siamo stati aggrediti e …”
“Si si ho visto, tu, rimani qui, a Sassoin ci pensiamo noi!”

Usciamo in strada e di corsa giriamo l’angolo e raggiungiamo Sassoin. Andrè e io andiamo in suo aiuto, e appena i due aggressori ci vedono, scappano.

“Sassoin è mai possibile che ti vada a cacciare continuamente nei guai? Eppure non faccio che ripeterlo di starne alla larga!”
“Signore, sono stato aggredito, Sabrina dov’è?”
“Le abbiamo detto di rimanere dentro e che a te ci avremmo pensato noi. Ma a quanto sembra quelli sono scappati appena ci hanno visti.”
“Per forza! Gliele ho suonate di santa ragione, e vedendovi arrivare hanno temuto il peggio.”
“Sassoin, si può sapere perché ti sei preso a pugni con quei due balordi?”
Vediamo Alain con la bocca sanguinante che mi dice: “Andrè, una domanda voglio fartela io, ma si può sapere come diavolo fai con il Comandante a non….”
“Non …”
“Si insomma Andrè quelli hanno pensato che io e Sabrina fossimo dei sodomita e così ci hanno insultati e aggrediti.”
“Sassoin è mai possibile che tu sia tanto sprovveduto? Ti avvicini a tua moglie, dimenticando che indossa abiti maschili, come pretendi che non ti capitino certe cose? E’ mai possibile che tu sia così superficiale? Meno male che non sono intervenute le guardie, e adesso entriamo nella locanda e vedi di medicarti quelle ferite. Non è possibile, sei sempre a caccia di guai! Sassoin cosa vuoi che ti metta sotto chiave?”
“No signore!”
“E allora sta lontano dai GUAI!!! Quante volte devo ricordarti che non siamo in vacanza?!!!! Tua moglie la vedrai quando saremo arrivati a Parigi, ma dopo che avrai trascorso un mese intero in  cella di rigore!! CAPITO SASSOIN?!!!”
“No Signore vi prego. Un mese è troppo per chiunque, figurarsi con uno come me sapendo che ha una moglie che l’aspetta!”
“Ma no Sassoin sta tranquillo, e poi io non sono tanto malvagio, ti consegnerò quel libro … sai, quel capolavoro con tutte quelle illustrazioni di opere d’arte, sai che divertimento?! Su su Sassoin coraggio, cos’è quella faccia?  Ti consolerà nelle tue ore solitarie Ahahah!”
Vedo il Generale ridere, mi sembra ammattito, gode sulla mia sofferenza, ma  cosa può capire quel  vecchiaccio, tanto sono convito che lui non abbia  l’esigenza che ho io  …. Accidentaccio a lui ….  Che pena mi fa il povero Andrè con un  suocero  che è davvero fuori di se.
   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: terryoscar