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Autore: terrioscar    24/06/2018    3 recensioni
Madamigella Oscar François de Jarjayes era diventata l'eroina della rivoluzione, anche grazie al suo giornale "Libertè", lei da nobile era passata al popolo, pur cercando di salvare la sua regina dalla ghigliottina. Questa esecuzione provocò non pochi nemici alla Francia, poichè tutti i paesi europei dichiararono il lutto e Madamigella Oscar fu nominata Ambasciatrice di Francia per salvare le alleanze. In tutto questo contesto il suo amato Andrè, l'uomo che l'amava da sempre, le era vicino, ma la fama di Oscar cresceva rendendola la donna più desiderata della Francia e lui proprio perchè l'amava incondizionatamente si chiedeva se non fosse un atto di egoismo pretenderla per se. Generali, Conti e perfino un pasha potevano offrirle tutto ciò che desiderava, eppure lei dimostrava di amare e volere solo lui, perchè hai suoi occhi Andrè era l'uomo migliore che conoscesse e la faceva sentire meravigliosamente donna...in un percorso complicato dove l'amore è un continuo donarsi Oscar e Andrè impareranno che nulla è come sembra, se non il loro amore unico...grande...passionale e infinito...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, Altri, André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3 Quando la mattina i tre si incontrarono nel salone, il Conte di Fersen era visibilmente imbarazzato, ricordava vagamente ciò che era accaduto, ma era certo di aver confessato i suoi sentimenti per la sua amata Oscar e nel suo codice d’onore non poteva certo negare la realtà. Oscar gli si avvicinò cercando di intuire cosa ricordasse della notte precedente “Buongiorno Conte di Fersen come vi sentite?” chiese guardandolo facendolo rabbrividire perché era capace di mettere al nudo ogni suo stato d’animo “ricordo quasi tutto Madamigella Oscar e mi dispiace che abbiate dovuto scoprire i miei sentimenti entrambi in questo modo e momento, non vi ho aiutato perché vi amo, l’avrei fatto anche quando pensavo che voi foste solo la mia migliore amica” disse “questo lo so Fersen, ma credo che il sentimento che vi unisca a me sia dovuto al ricordo della regina Maria Antonietta, forse è un modo per continuare ad amarla attraverso i nostri ricordi” rispose lei, ma lui era certo di un'altra versione “darei la vita per voi, farei qualsiasi cosa, ma non potrei mai mentirvi. Semplicemente vi amo, a dispetto del grande amore che ho provato per la mia Maria Antonietta” disse per poi guardare negli occhi Andrè ”perdonatemi, posso immaginare cosa provate in questo momento, ma Oscar sarebbe stata mia moglie se avessi capito i miei sentimenti per lei anni prima” . Oscar guardò il suo uomo che con sua grande sorpresa rispose “Ho amato la mia Oscar da sempre senza essere ricambiato. Se oggi lei mi ama è un dono del cielo e posso capire il vostro sentimento. Non vi condannerò Fersen per questo amore, non potrei mai farlo, ma combatterò con tutto me stesso perché la donna che amo continui ad amarmi”. Il silenzio attraversò la stanza, c’era imbarazzo, ma nello stesso tempo una serenità che sono la verità può suscitare “avete la mia parola, che custodirò per me soltanto questo mio sentimento…perdonatemi” disse prima di uscire dalla stanza. Trascorsero due settimane, in cui Oscar e Andrè riuscirono a viversi con una serenità mai provata prima. Fersen veniva ogni giorno a vedere che tutto procedesse bene, ma poi se ne andava, lasciandoli soli. Loro due condividevano le loro passioni di sempre, facevano lunghe passeggiate nel bellissimo parco, si scambiavano pareri su tutto, facevano lunghe cavalcate, Oscar suonava ogni giorno il piano mentre Andrè adorava ascoltarla, si allenarono alla spada, ma soprattutto accadde un piccolo miracolo per Andrè. Lui stava spaccando la legna vicino alla stalla a dorso nudo, Oscar entrò ed arrossì vistosamente, perché si era scoperta che lo desiderava ardentemente, anche se la notte prima erano stati insieme. Cercò di nascondere il suo imbarazzo, ma lui la conosceva molto bene e ficcando l’ascia dentro la legna le si avvicinò guardandola con occhi dolcissimi, ma colmi di passione “sai cosa mi farebbe impazzire di gioia Oscar, se tu fossi libera di desiderarmi come lo sono io” le disse facendole aprire i suoi meravigliosi occhi azzurri con sorpresa “io ti appartengo Oscar e farei l’amore con te sempre, so che ti sembrerò sfacciato ma è la verità.” aggiunse invitandola a lasciarsi andare. Oscar appoggiò la sua mano sul torace di lui e constatò che il suo cuore batteva forte come il suo e sorrise con un innocenza mista all’erotismo “mi stai chiedendo di prendermi ciò che desidero liberamente, senza aspettare che sia tu a farlo?” chiese “Si, io sono tuo Oscar anima e corpo” aggiunse lui. Lo sguardo di Oscar cambiò ancora e ciò emozionò a tal punto Andrè da farlo tremare dall’emozione e lei accennò un sorriso malizioso, tanto raro in lei, pur essendo una splendida donna, perché solo Andrè riusciva a farla sentire tale. Lei mordendosi le labbra lo bloccò contro una parete godendoselo come mai aveva osato fare, amava follemente quell’uomo e voleva dimostrarglielo come lui faceva da sempre con lei. Andrè travolto da una Oscar audace che lo pretendeva perse completamente il controllo, facendo l’amore con una tale intensità che dopo ore di amplesso si trovarono ansimanti, sudati incapaci di capire dove iniziasse il corpo di uno e finisse l’altro. Lei lo guardò felice e finalmente libera dicendo “ora tocca a te, cosa desidera il mio Andrè?”. Lui sospirò “sposarti e avere un figlio nostro” osò dire pronto ad aprirsi come mai aveva fatto lei. Oscar non si stupì, lo conosceva profondamente e sapeva inconsciamente che era il suo sogno “lo desidero anche io Andrè, ma vorrei che nostro figlio crescesse con due genitori con una vita stabile”. Lui annuì “lo so, ma considerando la loro meravigliosa madre guerriera credo che sia difficile che arrivi questo momento.” constatò. Lei dovette ammettere che era vero, ma lui prontamente aggiunse “Oscar se accadrà sarà un altro miracolo del nostro amore, che è già meraviglioso così come è” . Si strinsero l’uno all’altra felici e sereni come non lo erano mai stati. La mattina successiva però Fersen arrivò sul suo cavallo bianco ignaro di essere seguito da un uomo del Pasha, che era riuscito a risalire a lui proprio perché era stata l’unica nave non perquisita, che era partita subito durante la ricerca di Oscar in Francia. Torturando l’amico di Fersen era riuscito a fargli dire la meta dell’uomo e a farsi confermare la presenza di due ospiti, che dalla descrizione erano Oscar e Andrè. Seguito a vista, Fersen portò l’uomo di fiducia del Pasha proprio nella tenuta di Stoccolma dove era la coppia, quando arrivò con delle provviste, si trattenne con loro per la colazione, per poi seguirli nella stalla, poiché c’era una cavalla che stava per partorire. In quel frattempo l’inseguitore mise nella spremuta che stavano bevendo per colazione una droga, per poi allontanarsi velocemente per raggiungere il suo padrone e avvisarlo di averli finalmente trovati. Quando rientrarono, dopo circa un ora, la prima a bere fu Oscar che ignara si avviò verso il suo cavallo per fare una cavalcata con i due uomini come avevano preventivato, mentre Andrè né bevve appena un sorso poiché sentì la donna chiamarlo “Andrèèèè” riuscì solo a dire prima che tutto le girasse intorno e cadesse svenuta. I due uomini la raggiunsero correndo e nel vederla a terra le prestarono subito soccorso terrorizzati, ma anche Andrè in quel momento sentì la testa girargli e nel frattempo udirono dei cavalli al galoppo avvicinarsi, Andrè anche se sfocato riconobbe da lontano il Pasha “ci hanno trovato Fersen” disse cercando di resistere alla droga rimettendo Oscar sul cavallo per poi salire a sua volta, seguito da Fersen con il suo cavallo per fuggire all’odiato nemico. La fuga che si aprì fu spietata e disperata, finchè il cavallo di Andrè e Oscar si azzoppò facendoli cadere rovinosamente. Andrè era esausto con la droga che oramai l’aveva quasi del tutto assopito, con le ultime forze aiutò Fersen a caricare Oscar sul suo cavallo “abbi cura di lei” disse “Andrè io” stava per dire Fersen, ma lui fu irremovibile “salvala” riuscì solo a dire prima di svenire. Fersen continuò la sua folle corsa, lasciando Andrè al suo destino, poiché non aveva scelta. Il Pasha nel vedere il corpo inerme di Andrè nell’erba fece cenno ad un suo uomo di prelevarlo, mentre lui continuava la sua folle corsa. Fersen però era un osso duro da raggiungere e furbamente riuscì ad arrivare ad un arsenale reale dove trovò l’aiuto necessario per far desistere il pasha ad intervenire. Quest’ultimo furibondo fu costretto alla ritirata “per ora hai vinto Conte, ma non sai con chi hai a che fare” disse furibondo prima di urlare ai suoi uomini di seguirlo “alla Reggia di Svezia” ordinò, sicuro di avere una tale ricchezza che a nessun re poteva non interessare. Fersen intanto mandò dei soldati a cercare Andrè, mentre lui si occupava della sua Oscar. Constatando che le pupille erano dilatate ebbe conferma che era stata drogata, ma le sue pulsazioni erano regolari come il suo respiro e stringendola a se iniziò a calmarsi, ma calde lacrime gli bagnarono il bel volto “amore mio” mormorò, poiché l’incertezza di ciò che le era accaduto lo aveva sconvolto. Il medico la visitò, ma era impossibile capire che tipo di droga avesse ingerito, sicuramente era molto potente. Quando Oscar riaprì gli occhi guardò Fersen, ma lo vedeva avvolto in una nebbia fitta e pensò subito perché accanto a lei non ci fosse il suo amore “dov’è Andrè?” chiese con un filo di voce, ma l’uomo abbassò lo sguardo, lei con enorme sforzo si sedette sul letto “Dov’è Andrè?” chiese ancora agitata “mi dispiace, ma non lo so. Ci hanno trovato e vi hanno drogato, abbiamo provato a scappare, ma poi il vostro cavallo si è azzoppato e lui mi ha chiesto di portarvi in salvo sul mio cavallo continuando la fuga. L’ho lasciato svenuto nell’erba, ho mandato subito degli uomini a cercarlo, ma temo che sia nelle mani del Pasha” concluse. Oscar disperata si alzò perché avrebbe voluto cercarlo, sapendo che il Pasha non gli avrebbe mai risparmiato la vita “Devo trovarlo” disse avvicinandosi alla porta, ma l’adrenalina riattivò la droga e lei svenne. Le forti braccia di Fersen riuscirono a non farla cadere e prendendola tra le braccia la riportò sul letto. Il bellissimo volto della donna era rigato dalle lacrime che lui asciugò “mi dispiace Oscar non sono riuscita a salvare il tuo amore, purtroppo temo che l’abbiano ucciso. Desidero il tuo amore più di ogni altra cosa al mondo, ma non così” disse dispiaciuto, ma qualcuno bussò alla loro porta e lo costrinse ad uscire dalla stanza. Un ufficiale gli porse una missiva del re Gustavo IV Adolfo “Conte Hans Axel von Fersen vi ordino di presentarvi subito al mio cospetto con Madamigella Oscar François de Jarjayes …” c’era scritto. L’uomo per nulla intimorito, penso che ci fosse lo zampino del Pasha Selim III e dopo aver organizzato la difesa di Oscar si recò dal suo re. Arrivato davanti al trono del re, trovò quest’ultimo e Il Pasha ad attenderli “ Dov’è Madamigella Oscar?” chiese contrariato il Pasha non rispettando il protocollo reale che prevedeva che fosse il re il primo a chiedere la parole e ciò infastidì non poco Gustavo IV. Fersen non gli rispose e si inchinò al suo re. “ Conte Hans Axel von Fersen è vero che avete aiutato la fuggiasca francese Madamigella Oscar François de Jarjayes accusata di tradimento nella sua patria?” chiese, ma lui rimase calmo “no, ho semplicemente portato nella nostra Svezia, Madamigella Oscar François de Jarjayes per farla diventare mia moglie e quindi intoccabile per la nostra legge” aggiunse facendo infuriare il Pasha che riusciva appena a controllarsi “se le cose stanno così Pasha, non abbiamo più niente da dirci” disse il re “ma la vostra Madamigella Oscar François de Jarjayes è al corrente di questo matrimonio, visto che fino a poco tempo fa doveva sposare un certo Andrè” chiese il Pasha minaccioso “certo” rispose secco Fersen. Il re aggiunse “ dispongo che le nozze si svolgano nelle prossime sei ore, per la serenità di tutti. Se ciò non dovesse accadere, vuol dire che mi avete mentito Conte di Fersen e sarete destinati all’accusa di tradimento, sia voi che Madamigella Oscar François de Jarjayes” concluse il re. Rimasti da soli gli uomini circondati da guardie sapevano di non potersi sfidare “che fine ha fatto Andrè?” chiese Fersen, dando modo al sadico Pasha di prendersi una piccola rivincita “E’ morto, l’ho ucciso con le mie stesse mani” mentì ben sapendo che l’avrebbe fatto presto, poiché l’aveva lasciato in vita solo per il gusto di ucciderlo di persona. Fersen impallidì, poiché sapeva che avrebbe dato alla sua amata un dolore infinito. In realtà Andrè ripresosi dalla droga era riuscito a scappare dalla nave e anche se ferito e malconcio stava cercando la sua amata, sperando che fosse al sicuro. Quando Fersen ritornò dalla sua Oscar la donna era ancora sotto gli effetti della droga, appena riaprì gli occhi capì dallo sguardo grave di Fersen che il suo Andrè era morto. Pianse disperata, desiderando solo di raggiungerlo e Fersen la lasciò sfogare. Un ora prima però del fatidico matrimonio la incontrò “so che quello che sto per dirvi vi sembrerà assurdo, ma se io e voi vogliamo salvarci dovete diventare mia moglie, la Contessa di Fersen, poiché il Pasha ha chiesto che gli venga consegnata la traditrice francese accusata di tradimento Madamigella Oscar François de Jarjayes e solo il nostro matrimonio può salvare entrambi. Per me morire per voi sarebbe un onore, ma lascio a voi la scelta. Qui sotto tra un ora ci sarà il vescovo mandato dal re Gustavo IV Adolfo di Svezia, se non dovesse scendere saremo condannati entrambi a morte per tradimento…” disse con voce rotta dall’emozione “era l’unico modo che avevo per salvarvi Madamigella Oscar” concluse prima di uscire. Oscar non si voltò a guardarlo, desiderava solo che fosse tutto un brutto incubo, era troppo disperata anche per pensare. L’ora passò ed Oscar non si presentò, i soldati stavano per arrestare il Conte che rassegnato, ma sereno di morire per amore, non oppose resistenza, ma in quel momento apparve Oscar. Era bellissima, anche se pallida e provata, vestita di una semplice camicia e pantalone bianchi. Il Conte di Fersen la guardò innamorato più che mai avvicinandosi a lei “non posso condannarvi a morte, quando l’unica colpa che avete è di avermi salvato la vita, anche se la mia vita è finita con Andrè” disse guardandolo in lacrime, lui commosso annui e l’accompagnò davanti al vescovo che celebrò le nozze. Quando il Pasha fu informato dal re delle nozze tornò alla nave per informare e poi uccidere Andrè, ma quando seppe della sua fuga si sfogò sugli uomini che dovevano essere di guardia uccidendoli con la sua spada , poi con occhi colmi di ira come mai nella sua vita disse a se stesso “troverò un modo per averti Oscar”. Intanto Andrè cercò la sua Oscar nella tenuta di Fersen, ma con sua grande sorpresa seppe che che il Conte Hans Axel von Fersen e sua moglie la Contessa Madamigella Oscar François de Jarjayes erano partiti in un viaggio di nozze senza che nessuno ne conoscesse la meta. Incredulo era certo che Oscar fosse stata costretta ad accettare quel matrimonio, ma più che mai era deciso a ritrovarla, anche perché senza di lei, la sua vita non aveva più ragione di esistere. Intanto Oscar chiusa nel suo immenso dolore seguì il Conte solo per salvargli la vita, ma il suo cuore era completamente e disperatamente del suo amato Andrè e sentiva che non aveva più ragione di battere senza il suo amore. L’unico speranzoso era il Conte di Fersen ora che sapeva che Andrè era morto aveva ricominciato a sperare che con il tempo la sua Oscar potesse amarlo , più che mai ora che era la sua adorata moglie.
   
 
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