Film > Star Wars
Segui la storia  |       
Autore: JeanGenie    26/06/2018    5 recensioni
[Post - TLJ]
"Ci affronteremo là, dove la Luce e l'Oscurità si incontrano"
Genere: Avventura, Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Chewbacca, Finn, Kylo Ren, Poe Dameron, Rey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Lindòrea'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

6.

Now I want the water to wash away all my sins
The wind to blow away my thoughts without meaning
The fire to burn away my thickened skin

Everything has a reason for its happening
Can't you tell it's your own spell and
Everyone has to dance his dance like anyone
Can't break free of destiny
We should open new doors

 

(Epica, Dance of Fate)

 

Rey di Jakku si sente scivolare di nuovo in uno stato di euforia, come se non fosse mai uscita dalla caverna dei cristalli. È  quel pianeta. È il suo kyber. È quell’energia che la attraversa squassandola come…

Finn direbbe che assomiglia all’amore. Io dico che è come la sbronza che mi sono presa a dodici anni assaggiando l’Halmad  Prime.

Soppesa con cura la sua nuova spada. Prova l’elsa passandola da una mano all’altra e  impugnandola con la lama rivolta verso il basso. È totalmente diversa da quella costruita in precedenza. È un prolungamento del suo braccio e le trasmette una leggera sensazione di solletico fino al polso. Prima di assemblarla non sapeva quale sarebbe stato il risultato finale. È come se si fosse composta da sola davanti ai suoi occhi chiedendole semplicemente di assecondarla.

Con un gioco veloce di polso la fa roteare. Gli occhi del ragazzino di nome Han la guardano affascinati. Rey sa che non la considera più una truffa, una falsa Jedi, una dilettante. E quando avrà sconfitto Kylo Ren anche i suoi ultimi dubbi saranno fugati.

E, se vorrai ancora un maestro, potremo riparlarne.

Chewie le ricorda di non abbassare la guardia ma lei si sente sicura. Troppo, probabilmente. Ma riuscirà a stupire il suo avversario e questo rappresenterà un notevole vantaggio.

“Signorina Rey, spero si renda conto che il sole ormai è calato e che presto gelerà lei, gelerà il Millennium Falcon e geleremo anche noi all’interno” la informa C-3PO con il suo solito ottimismo.

Lei non la vede in modo tanto negativo. È sicura che il motore a fusione del Falcon potrà resistere benissimo al freddo, ma l’ultima parola spetta a Chewbacca.

“Non so quanto durerà.” Rey si rivolge al Wookiee cercando di apparire tranquilla, anche se sta smaniando per uscire all’esterno. “Lui è un osso duro. Se ci fossero problemi,  partite senza di me. Troverò il modo di raggiungervi.”

“Raggiungerci? E come?” Il ragazzino le rivolge un sorrisetto saccente. “Vuoi fregargli il caccia, vero? Se lo scopre ti distrugge, lo sai?”

“Distruggerci a vicenda è esattamente ciò che vogliamo” gli fa notare Rey. In realtà pensava semplicemente di farsi tornare a prendere.  Ma quel ragazzino deve avere un istinto criminale innato che tende ad attribuire anche agli altri.

Distruggerci a vicenda...

Di nuovo quella menzogna.  Ma lei e Ben non riescono più neppure a parlare, quindi non ha davvero scelta. Lui esita quando deve colpirla. Ormai è una certezza. Può e deve approfittarne.

“Ha lasciato il Primo Ordine. Non credi che basti?”

La voce del ragazzo che l’ha soccorsa nella caverna le riempie i pensieri. Quindi almeno lui non l’ha sognato. Quanto al resto, a quel bacio imprevisto e fasullo, al sapore della bocca di Ben, più ubriacante perfino di una sbronza a base di Halmad Prime…

“Vai via di qui, ragazza. Vattene subito. Non costringerlo a farti del male.”

Rey scuote la testa come  a voler scacciare un insetto fastidioso. È troppo tardi. È  stato troppo tardi dal momento in cui Kylo Ren è entrato nella sua testa forzando i suoi pensieri più nascosti.

Chewie le dice che lui non andrà da nessuna parte. Prevedibile. Non si era aspettata niente di diverso.

“Invece sì” insiste Rey. “Il motore del Falcon tenuto a basso regime  può mantenersi funzionante ma il gelo non deve arrivare ai circuiti.”

Il Wookiee  le risponde  che non succederà, che il Falcon è una nave dalle mille risorse. Lei ne è  consapevole, ma l’istinto le sta dicendo che sarà molto meglio trovarsi al più presto lontani da lì. Non c’è nulla di razionale. Sa solo che se resteranno potrebbe accadere loro qualcosa di orribile.

“Posso invitarla a indossare abiti più pesanti?” domanda C-3PO.

“No. Devo muovermi velocemente. Mi sarebbero d’intralcio.” Non vuole ritrovarsi impedita da strati di vestiario. Ben è in grado di surclassarla fisicamente. Lei deve fare affidamento sull’agilità.

“Vorrei farle notare che il principe Ben in questo momento è perfettamente protetto dal freddo e questo rappresenta un notevole vantaggio per lui” insiste il droide protocollare.

“Chiamalo un’altra volta principe Ben e giuro che ti smonto pezzo per pezzo, ti faccio fondere e ti trasformo in un servizio di posate” lo minaccia Rey. La cosa la irrita in modo irrazionale.

“Che ragazza terribile…” si lamenta quell’ammasso di viti dorate mentre R2-D2 le rivolge un bip di augurio.

“Grazie. Ne avrò bisogno.” Rey si ferma esitando un ultimo istante. Ci sono ipotesi a cui non vuole neppure pensare. Ma i suoi compagni sono vicini alla vittoria. Hanno il generale Hux nelle loro mani.  Se Kylo Ren dovesse tornare, gli equilibri duramente conquistati andrebbero di nuovo in pezzi. “Chewie…” La bocca le si è fatta asciutta. “Chewie, se mi uccide, non perdere tempo. Fai fuoco sul suo caccia e decolla. Se mi uccide, scappa e lascialo qui a morire. Io distruggerò il suo comunicatore in modo che non possa farsi recuperare dallo Star Destroyer né da nessun altro.”

Potrebbe rendersi necessario. Neppure uno come lui può sopravvivere troppo a lungo in quel posto. Distruggendo il Tie gli verrà tolta ogni possibilità di muoversi. Che la sua ammiraglia resti pure in orbita intorno a Ilum per sempre mentre lui si consuma per la fame e per il freddo.

“Sai essere davvero crudele, Rey.” Il ragazzo senza nome si insinua di nuovo nella sua mente. Ma sembra quasi divertito.

Ha cominciato lui, pensa ricordando ogni singola volta in cui Kylo Ren ha agito senza farsi scrupoli.

È  ora…

Rey rivolge un cenno di saluto ai suoi compagni poi apre il portellone d’ingresso del Falcon. Lui è lì. Non si stupirebbe più di tanto se scoprisse che non si è mosso di un millimetro da quando si sono salutati. La sta aspettando e Rey legge chiaramente l’ansia sul suo viso. Sorride,  poi accende la sua nuova spada.

Sembra un sole pieno di vita, vero? Lo stupore negli occhi di Kylo Ren è la sua ricompensa più grande. Si sente carica e decisa. Non percorre la passerella che conduce a terra. Non sarebbe una cosa adatta al momento. Un salto, una piroetta e poi cala con la spada su di lui. Le piace. Le piace librarsi senza peso. Le trasmette una sensazione di potere. È come se la Forza la avvolgesse completamente. Non ha più bisogno di imitare Kylo Ren. Di modellare se stessa su di lui. È libera. Non possono più essere  alla pari. Deve prevalere.

Come immaginava, lui le è  superiore quanto a forza fisica  e para i suoi affondi respingendola indietro. Rey lo asseconda quando si rende conto che vuole portare la battaglia su un terreno più adatto. La parete di roccia  e le due navi non sono altro che ostacoli che intralciano il loro duello. Si stanno allontanando dalla zona conosciuta alternando attacchi e difese e Rey comincia a prevedere le sue mosse.  Deve stancarlo, renderlo meno fermo sulle gambe. È troppo alto per avere il pieno controllo del proprio equilibrio e, con quella stazza, non può reggere a lungo il ritmo. Se inizia a usare la Forza le cose cambieranno ma per ora Kylo Ren si limita a combattere e lei intende approfittarne.

Vincerò. E dopo? Stai brillando, Kylo Ren. Vedo di nuovo quella luce in te. Cos’è?  Senti anche tu quest’euforia?

Si ritrovano al centro del nulla, una pianura di ghiaccio livido attraversata da rivoli di lava. E lui risplende. Kylo Ren risplende ogni volta che lei attacca. E ogni volta lei sente la Forza  crescere. Ogni colpo è una scarica di adrenalina. Ogni colpo le regala consapevolezza.

--------

Sorprendente…

Non ha mai visto prima una spada di quel colore. Sa che ne esistono ma sono rare. Neppure tra le reliquie reperite nel corso  dei suoi viaggi con Luke Skywalker sono riusciti a trovare un kyber giallo. Vederla brillare lo ipnotizza. Ma c’è dell’altro. È la spada di Rey. È un prolungamento della sua essenza e se ne sente attratto come se afferrarla fosse l’unica cosa di cui ha bisogno.

Non ha senso. È solo una spada laser. Eppure non riesce a fare a meno di seguirne i movimenti, di ascoltarne il suono mentre fende l’aria. Sta abbassando la guardia. È distratto e lei è aggressiva e tenace.

Arretra rendendosi conto che il terreno gli è sfavorevole. È  troppo scoperto e Rey continua a saltellargli intorno come un tooka in cerca d’affetto. Solo che lei vuole fargli la pelle. Deve usare il suo vero vantaggio per portarla altrove. Rey non padroneggia ancora del tutto l’uso della Forza. Lui sì. La formazione rocciosa che appare alle sue spalle come un’escrescenza  nel deserto gelato è l’arma che stava cercando. La roccia va in frantumi, frammenti appuntiti fluttuano nell’aria, poi Kylo Ren glieli scaglia addosso come una pioggia di meteoriti.

Lei ha la prontezza di spirito di sollevare la mano sinistra e fermare  quegli improvvisati proiettili a mezz’aria.

E senza il minimo sforzo.

Deve smettere di sottovalutarla. Deve smettere di dimenticare che i loro poteri si equivalgono.

Chi sei e perché esisti?  

In quel tempo ristretto lui balza più oltre mettendo una notevole distanza tra loro due. Si ritrova tra le rocce appuntite  ricoperte di ghiaccio. Non sa quanto sia stata una buona idea ma al momento gli è sembrata l’unica opzione possibile. Ritrova la posizione più idonea, rotea la spada e attende. Rey sta correndo verso il sito monolitico. Sciocca. Avrebbe potuto raggiungerlo immediatamente usando la Forza invece ha scelto di affannarsi in quel modo. Sono di nuovo i suoi costrutti mentali a fermarla. Quando i suoi passi si fanno più vicini, lui le va incontro, pronto ad affondare la spada. Si era aspettato una sua parata così come sapeva che la Forza l’avrebbe sbilanciata se le fosse arrivato addosso con tutto il suo peso.

La lama aurea stride contro la sua. “È splendida” le dice.

“Oh, sì. E ti farà a pezzi.” Lei è veloce e sguscia di lato togliendosi dalla pessima situazione in cui l’ha messa. Si infila tra le rocce, veloce come una folata di vento.  

“Vieni a prendermi”  grida infilandosi nel labirinto naturale.

Stai tentando di mettermi in trappola?

È un gioco a cui non vuole partecipare. Si concentra e il sito monolitico si sgretola riducendosi in polvere. La sua avversaria, rimasta allo scoperto, gli si lancia addosso  come se non aspettasse altro. Kylo Ren arretra istintivamente quando lei lo colpisce alla cintura con la punta della spada.

Ritenta, ragazza.

L’unica cosa che è riuscita a ottenere è  stata distruggere il comunicatore e lui al momento non ne ha bisogno. Ma sembra soddisfatta anche se non  gli ha fatto neppure un graffio. Lui la allontana di nuovo con un gesto della mano.

Distanza… riflette Kylo Ren usando la Forza per respingerla indietro.

“Giochi sporco, vero?” grida lei e riscoprire la furia nei suoi occhi lo rende soddisfatto.

“Puoi sempre ricambiare, Jedi!”

E lei ricambia. Il braccio teso contro di lui, per aiutare la concentrazione, gli scaraventa addosso quell’energia che non controlla ancora del tutto. Lui resiste, ben piantato sui piedi nonostante il terreno scivoloso. È una situazione già  vissuta. Sono di nuovo in stallo. Ma la terra vibra. Il suolo di Ilum ondeggia sotto i suoi piedi mentre le placche si contraggono per raggiungere il nucleo con uno spasmo geofisico.

Un terremoto... Prevedibile.

Poi il cielo notturno  si accende di una luce rosso vivido, improvvisa e violenta che lo costringe a coprirsi gli occhi. Conosce quell’effetto. È quello che segue a un’esplosione. Solo che questa è stata di dimensioni inconcepibili.

Non è concordato, ma entrambi guardano verso l’alto dimenticando la battaglia. Lo spettacolo spaventoso di quella luce distruttiva non sembra volersi dissolvere.

“Cosa avete fatto? Un’altra arma per sterminare interi pianeti?” Rey è  sull’orlo dell’isteria e la sua voce non riesce a nasconderlo.

“No, quella è…”  Kylo Ren si rende conto di avere la bocca asciutta. “Quello è un intero sistema ridotto in cenere. Come minimo. Ma non è stato indotto da nessuna arma.”

Un evento di tale portata può influire sull’esistenza di altri pianeti anche a distanza di anni luce. Esserne testimone è un’esperienza spaventosa. È certo che migliaia di vite, in tutta la galassia, siano ora in preda al terrore.

E sta accadendo qui e ora… la luce ci giunge così come si mostra. Non c’è inganno. Il tempo è piegato. Annullato.

“E voi non ne sapete nulla, vero?” Rey gli si scaglia contro rabbiosa obbligandolo a distogliere gli occhi dal cielo color sangue e a occuparsi di lei.  Non ha il tempo per convincerla che quello che hanno visto è uno spaventoso evento naturale. L’aria è satura di luce morente. Sente Ilum gridare di dolore e sa che per Rey è lo stesso. Gli sembra quasi che i suoi organi interni vengano lacerati dallo stesso strazio.

Le spade si incrociano  ma gli occhi di Rey sono pieni di lacrime. Lei non sta pensando alla battaglia. “La sento. La Forza è dilaniata. Sta chiedendo aiuto. Perché  non posso aiutarla?”

È un concetto inesprimibile a parole ma lui la comprende perfettamente. Avverte il suolo tremare sotto i piedi in modo ancora più violento, ma continua a colpire mentre il terreno si crepa lasciando ribollire la lava in superficie. Rey perde l’equilibrio. Lui combatte l’istinto di afferrarla. Solo quando  lei è a terra le concede la resa.

“Basta così, Rey.” La Forza urla. Non li vuole lì.  È tutto completamente sbagliato. Le stanno facendo del male.  Ma non lascerà che quel momento di assoluta follia passi senza averle parlato. “Può cambiare tutto, ora. Tu sai di essere importante. Qui. Tu sai che non sta accadendo per caso.”

Lei solleva di nuovo la spada e lo costringe a parare con un movimento goffo e debole.

“L’hai detto tu stesso. Io sono niente.”

“È vero. Ma il fatto che tu sia niente vuol dire una sola cosa. Che puoi diventare qualunque cosa tu voglia. Ma è questo il punto cruciale. Devi capire cosa vuoi davvero.” Deve esserci un modo per farle comprendere. Averla come nemica è un enorme spreco.

“E tu, Ben? L’hai capito? Hai capito cosa vuoi davvero?” Non c’è rabbia nelle sue parole. Solo schiettezza. La osserva rialzarsi goffamente. Il calore della lava sta rendendo difficile a entrambi  respirare.

Io non voglio più nulla, Rey.

Rimane a fissarla privo di domande e certezze, con il ricordo fugace di un sogno e delle sue labbra che avevano lo stesso profumo di sua madre. Un’altra scossa si rivela provvidenziale per strapparlo da quell’assurda malia e permettergli di colpirla e rimandarla a terra.

Ma lei compie una rotazione su se stessa puntellandosi a terra e dandosi una spinta per rialzarsi. Gli ci vuole un attimo per capire cosa sia successo. Una seconda lama gialla risplende all’altro capo dell’elsa.  È un’asta di luce dall'impugnatura centrale e Rey fa roteare l’arma intorno al corpo regalandogli uno spettacolo mortale di velocità e di grazia. Sorride, fiera di se stessa. Ha chiaramente atteso il momento migliore per spiazzarlo con la rivelazione della vera natura dell’arma che ha costruito.

Due lame. Una per estremità. Rey di Jakku ha creato  il proprio vantaggio con le sue mani. La doppia spada laser vola intorno al suo corpo e lei la asseconda. Sembra dotata di vita propria. Lui sa che si tratta di un’abilità che lei ha coltivato per tutta la vita ma ha l’impressione  comunque che il modo in cui giostra abbia qualcosa di magico. Ma non può permettersi di restarne incantato. Deve reagire, colpisce di taglio, affonda, aggredisce, ma ogni suo colpo viene parato con una rapidità spaventosa. Kylo Ren arretra. La sua superiorità con la spada non serve più a nulla. La piccola cercatrice di rifiuti lo sta mettendo all’angolo.

-----

Rey non crede di essere mai stata tanto soddisfatta. Non importa a quale genere appartenga il cataclisma che la circonda. Se lui ne è responsabile, allora sta per pagarla definitivamente. Ha distrutto il suo comunicatore. Se le cose dovessero mettersi male, Chewbacca distruggerà il suo Tie e lui sarà impossibilitato a comunicare con la sua ammiraglia.

Ma le cose non si metteranno male. Perché, quando ha visto l’altra lama emergere dal lato opposto dell’elsa, l’espressione sorpresa e preoccupata di Kylo Ren le ha regalato la certezza di avere la vittoria in pugno.

Perché lui è insicuro, ha paura, comincia credere di poter essere sconfitto. Rey non si è mai sentita tanto determinata. Deve avere a che fare con il senso di angoscia che le ha ghermito lo stomaco.

Ha appena assistito alla morte di un sistema planetario, Ilum sta cadendo in pezzi intorno a lei ed  è certa che abbia a che fare con il Lato Oscuro. Come potrebbe essere altrimenti? Nessun altro elemento può essere così negativo e letale. Un No costante ed afflitto pulsa nei suoi pensieri. La Forza, amica e viva, sta sanguinando e prova dolore. Se ne capisse l’essenza, Rey potrebbe pensare a come essere di aiuto. Ma lei è solo una ragazza in balia di un potere cosmico ed eterno. Se lui fosse ancora Ben, potrebbe chiedergli il suo appoggio. Ma lui è solo il suo nemico. Probabilmente, assistere a quel grado di distruzione lo rende felice.

Una parte della mente di Rey si rende conto  che il freddo è scomparso. Placche di terreno galleggiano su rivoli di lava improvvisa. Di quanto si sono allontanati dal tempio? Rey non riesce a calcolare le distanze. Il paesaggio  è mutato troppo. Si sbilancia e rischia di cadere mentre frammenti di roccia incandescente le piovono addosso.

Meteoriti… Frammenti che cercano di riunirsi alla massa originale. Il Falcon… pensa.

“Chewie, vai via!” urla nel comunicatore. Non potrebbe mai raggiungerlo in tempo. Un frammento più grande degli altri arriva a velocità smodata verso il suo avversario. Rey vorrebbe gridargli un avvertimento, ma capisce che è  tardi. D’istinto lo allontana usando Forza. Ha agito senza riflettere, ma almeno lui è a terra anche se continua stringere ostinatamente la spada spenta. Gli ha salvato la vita ma non può perdere quell’occasione. Lo raggiunge e gli punta la lama alla gola tenendo l’elsa ben stretta con entrambe le mani. È la sua arma. Ora si sente completa. Ma quel mondo mistico sta crollando loro intorno.

Colpisci. Non pensare. Colpiscilo e sarà finita.

“Siamo…”

Non ci riesco. Non posso. Non posso farlo.

“Siamo noi” conclude per lei Kylo Ren.

Non possono combattere lì.  È stato un errore. La Forza sta impazzendo e rischiano di distruggere la fonte dei kyber appena rinati. Rey solleva la testa. Il Falcon ha preso il volo. I suoi compagni sono in salvo. Non pagheranno per i suoi errori. Il mercantile diventa un punto luminoso ai suoi occhi ed esce dall’atmosfera di Ilum. Rey si rende conto che quello potrebbe essere un addio. Perché non ha avuto il coraggio di uccidere il suo nemico e sa che lui stavolta potrebbe non esitare.

“Dobbiamo andarcene” dice Kylo Ren rialzandosi.

Cosa?

“Mi spiace. Sono rimasta a piedi” gli fa notare Rey, troppo sorpresa nel comprendere che il loro duello non avrà una fine neppure quella volta.

Lui la afferra per una mano e, prima che riesca a protestare, si ritrova trascinata in una corsa folle sul terreno che si frantuma sotto i loro piedi. “Dovrò darti un passaggio, allora!” grida lui schivando  i frammenti di roccia incandescente che continuano a cadere. Lei vorrebbe dirgli di rallentare. Per ogni suo passo deve farne due. Ma sa che non hanno tempo, e non vuole farsi vedere in difficoltà, quindi si lascia trascinare dalla sua stretta ferma senza dire nulla. La sua mente è concentrata sul Tie. Non le resta che sperare che Chewbacca non l’abbia fatto saltare davvero in aria, altrimenti saranno fregati sul serio. Aveva pensato ad ogni eventualità ma non a quella di fuggire con lui sul suo mezzo.

Con un sospiro di sollievo vede lo splendido caccia nero, intatto anche se in bilico su una voragine che si sta aprendo.

“Sali!” urla Kylo Ren saltando a bordo. Lei lo imita arrampicandosi senza difficoltà. Lui si sistema alla guida e lei resta a guardare.

Osserva come sotto ipnosi le mani di Ben ricoperte dai guanti che si muovono sui comandi e si sente improvvisamente felice che Chewbacca non abbia distrutto quella meraviglia e non solo perché è l’unico mezzo che hanno per fuggire. Si accomoda alle sue spalle catturando con gli occhi ogni dettaglio per poi osservare i suoi gesti che hanno la padronanza di chi li ha compiuti centinaia di volte. Tiene per sé ogni domanda. Sul Tie, sulla Forza, sul disastro a cui hanno assistito e sul loro ruolo. Perché Rey sa che non è stato un caso.

Un intero sistema ridotto in cenere. E stavolta non c’è nessuno da incolpare. A parte il suo orribile Lato Oscuro. O no?

Il caccia prende il volo mentre, sotto di loro, Ilum subisce ulteriori ferite.

Ormai ho perso il conto delle volte in cui ci siamo salvati a vicenda.

Avrebbe potuto affondare la lama nella sua gola. E non l’ha fatto. E ora stanno fuggendo insieme. Non è quello che si aspettava quando ha lasciato la Resistenza.

Siamo prigionieri di un paradosso?  

Deve ritrovare il Falcon e raggiungere Chewbacca. Se la sua situazione attuale è quella di una prigioniera, allora dovrà darsi da fare per rubare un mezzo dalla Finalizer, se non l’intera Finalizer, e raggiungere i suoi amici al punto d’incontro stabilito.

Più facile a dirsi che a farsi. Ma questo gioiello tecnologico ha l’Iperguida. Se riesco a sottrarglielo è fatta.

La furia degli elementi su Ilum sembra essersi placata mentre il Silencer esce dall’atmosfera. Forse si sono allontanati abbastanza in fretta e il tempio dei Jedi ha resistito. Rey promette a se stessa di tornare a verificare il prima possibile.

Kylo Ren come pilota è migliore di quanto avesse immaginato. Schiva i meteoriti con abilità e naturalezza. Ha il tocco di Han Solo e la cosa non la sorprende. Suo padre deve avergli insegnato a volare fin dai suoi primi anni.

L’immenso Star Destroyer, un’autentica e minacciosa città volante,   ora incombe su di loro, ma Kylo Ren sa esattamente dove dirigersi. Quello è il suo mondo. Rey si rende conto di dover decidere in fretta. Di sicuro non si farà imprigionare da lui. Non questa volta. Aver violato la sua mente è una delle cose che non riuscirà mai a perdonargli e non ha nessuna intenzione di ripetere quell’orribile esperienza.

Non devo essere ridicola. Perché dovrebbe farlo? Non c’è più nulla che voglia da me.

Il Silencer atterra lieve come una piuma. Lei si guarda intorno studiando il ponte d’atterraggio e memorizzando ogni dettaglio.  Kylo Ren apre l’abitacolo e plana a terra, poi le offre il suo aiuto. Rey fissa le sue braccia tese. Può farcela da sola. Dovrebbe farglielo notare una volta per tutte.

“Ci affronteremo là, dove la luce e l’oscurità si incontrano...”

Una stretta allo stomaco improvvisa. Non è successo. L’ha sognato. Se fosse stata cosciente non avrebbe mai permesso al suo peggior nemico di baciarla. Eppure gli afferra entrambe le mani e lascia che lui la aiuti a scendere. Poi resta immobile a pochi centimetri da lui che non molla la presa sulle sue braccia. Ma non è  minaccioso. Per la prima volta da quando lo conosce, le trasmette solo un senso di profonda calma. Odora di neve sciolta e adrenalina e le fa girare la testa, ma è una sensazione che, nonostante tutto, riesce a placare la sua agitazione. Forse si tratta di un trucco mentale. Solleva il viso per poterlo fissare negli occhi e la sensazione che prova si fa simile alla fame.  La riconosce. È successo su Ahch-To. È successo sulla Supremacy. E sta succedendo ora.

Ti prego, resta zitto. Non dire niente  di sbagliato, stavolta. Ti prego. Non comportarti come il disastro che sei.

“Bentornato, Leader Supremo.”

Droidi. Droidi a cui essere grata. Un altro istante e  avrebbe commesso una sciocchezza irrimediabile. Ben allenta la presa e a lei sembra di perdere l’equilibrio. Vorrebbe avere il potere di tornare indietro solo di qualche istante e scendere da quel caccia da sola.

“Sono di nuovo tua ospite?” chiede. Vorrebbe suonare sarcastica, invece sente di essere solo ridicola. Ma ricordare chi è,  ricordare il loro primo, orribile incontro è necessario per restare ancorata alla realtà.

“Dipende da te. Vuoi continuare il nostro duello? Mi sembri stanca.”

La sta prendendo in giro? Certo che è stanca. E non ha nessuna intenzione di continuare a sfidarlo. Si difenderà, se necessario, ma quella farsa è finita.  

“Cosa sta succedendo, me lo sai dire?” Non ha mai assistito a niente di più spaventoso e non riesce a trovare una spiegazione plausibile.

“Uno sbilanciamento nella Forza. Non ne ricordo uno simile, ma non ho le prove che non sia successo  in epoche passate.”

Rey percepisce la sua agitazione mentre le parla. Forse non le sta dicendo tutto.  Pensa ai libri rimasti sul Falcon. Forse le risposte sono lì.

“E adesso?” Devono venirne a capo. Non può credere davvero che ciò che è accaduto abbia che fare con loro. Sono solo due esseri umani in grado di usare la Forza come ce ne sono sempre stati. Niente di più.

Ma lui si limita a scuotere la testa.   “Non lo so. Cercherò di capire dove è  avvenuto. Tu riposati, per il momento. Del resto parleremo più tardi.”

Troppa gentilezza. Vorrebbe protestare. Dirgli che devono agire subito, raggiungere Chewbacca, trovare un modo per placare le grida della Forza,  ma è stanca ed emotivamente scossa.

Un droide WA-7 viene richiamato e si avvicina con un movimento veloce e aggraziato. Su Jakku, un modello come quello, risalente alla Prima Repubblica ma perfettamente funzionante, le avrebbe fruttato almeno quaranta porzioni.

“Accompagnala ai miei alloggi. E resta a sua disposizione per qualunque cosa lei desideri.”

I suoi alloggi?

Quella nave è quattro volte l’avamposto di Niima. E non  ha una stanza qualunque da offrirle?

Rey gli rivolge un’occhiata  truce. Qualunque cosa si sia messo in testa sta sbagliando di grosso.

Lui le rivolge un mezzo sorriso annoiato. “Se la cosa ti turba, puoi avere una delle stanze degli ufficiali. Sono tutte vuote.”

“Non mi turba per niente” protesta lei. Cosa cambierebbe, del resto? Se volesse saltarle addosso potrebbe farlo ovunque lei si trovi. O almeno potrebbe provarci prima di finire a fette.

“Stai tranquilla. Non ho nessuna intenzione di insidiare la tua eroica virtù, ultima Jedi.”

La sta deridendo. Dovrebbe imparare a schermare i propri pensieri. “Piantala di leggermi nella mente.”

“Non l’ho fatto.”

Rey capisce che è meglio tacere. Darebbe qualunque cosa per far sparire quell’espressione divertita dalla sua faccia. Lo preferisce quasi quando le fa paura, almeno sa come gestirlo.

“E dopo mi aiuterai a raggiungere il Falcon?” gli chiede. Vorrebbe davvero risparmiarsi il fastidio di dover rubare quel meraviglioso caccia.

Un fastidio, certo.

“Dopo la finiremo con questa maledetta storia, Rey.” È l’unica risposta che ottiene.

Rey esita, poi annuisce. A quanto sembra dovrà pensarci da sola.

“Da questa parte, prego” la invita il droide con una delicata voce femminile e lei la segue guardandosi intorno con attenzione. Deve memorizzare il percorso e tornare lì al più presto dopo avere messo fuori uso la sua accompagnatrice meccanica. Ma quel posto è enorme. Le servirà una mappatura per poter ritrovare la strada. Pensare in modo concreto la fa sentire meglio. Non sa cosa sia successo da quando hanno lasciato la superficie di Ilum. Ma di sicuro si è comportata come se non fosse più la padrona di se stessa.

Così non hai nessuna intenzione di insidiare la mia eroica virtù, eh? Grazie mille. Principe Ben.  E comunque non mi lascerei toccare da te neppure se fossi l’ultimo uomo esistente.

-----

La cosa migliore di quell’assurda situazione è che Rey di Jakku non ha idea di cosa stia accadendo. Ha solo una gran voglia di combattere perché impugnare un’arma contro di lui la fa sentire tranquilla. E ignora tutto il resto.

Lasciarla su Ilum sarebbe stato un azzardo troppo grosso. Un potere come il suo avrebbe potuto avere effetti devastanti sui cristalli. Perché la Forza si sta muovendo senza regole. Si sta difendendo in modo insensato da ciò che incombe su tutti loro. Kylo Ren sa che la ragione è legata a loro due. A differenza di Rey, lo ha avvertito chiaramente. Questo potrebbe cambiare i suoi piani, ma deve trovare una spiegazione chiara a quanto sta accadendo. Non teme che Rey possa andarsene in giro per la Finalizer a combinare guai. Ci proverà, questo è certo. Cercherà di rubare una nave e fuggire. Ma lui non ha intenzione di impedirglielo. Anche se ci riuscisse, tornerebbe comunque. O la troverebbe inaspettatamente sul suo cammino in futuro. Per quanto la Forza stia seguendo una strada di follia, l’unica cosa di cui Kylo Ren è certo è che lui e la ragazza di Jakku saranno costretti a restare l’uno nell’orbita dell’altra. Ad affrontarsi per sempre. Snoke pensava che ucciderla fosse la chiave per dominarlo definitivamente, per annientare del tutto la Luce. Kylo Ren sa solo che ucciderla è il suo desiderio più viscerale e ne è terrorizzato. Non si tratta di una scelta. Lei è una sorta di parassita che si nutre di lui. E la sua esistenza lo getta in uno stato di debolezza mentale di cui vuole solo liberarsi. Tutto questo perché lei non è in grado di guardare nella sua stessa direzione. Se solo ci riuscisse, sarebbe tutto più semplice. Ma quella è una porta definitivamente chiusa e l’ha deciso lei.

“Fa male, vero? Fa male più di qualunque ferita. Quanto ti è costato parlarle in quel modo? Quanto ti è costata ogni parola? E lei ora finge di non aver ascoltato.”

Fantastico. Da quando suo nonno è diventato tanto sentimentale? È vero, ha parlato troppo e a sproposito, quel giorno, sulla Supremacy. A mente fredda non l’avrebbe mai fatto. Ma ragionare a mente fredda in presenza di Rey non è così semplice.

“Prima o poi coglierà l’occasione e mi taglierà la gola. Il suo interesse nei miei confronti si limita a quello. Perché non dovrei farlo io per primo?”

Lo spettro azzurro al suo fianco gli sorride divertito sistemandosi meglio addosso  la veste da maestro Jedi, come se non fosse solo una proiezione spirituale della Forza.

“Già. Perché?”

Un brivido gelido gli percorre il collo. Kylo Ren si chiede perché suo nonno non si presenti con qualche informazione utile, come i veri motivi del turbamento che ha avvertito nella Forza e che ha scatenato gli elementi ai due angoli opposti della galassia come una pietra lanciata da una fionda. Oppure con qualche idea concreta su come affrontare ciò che li attende al varco. Ma, a quanto sembra, è più interessato a vederlo andare d’accordo con Rey che a dargli una mano. Ignorarlo al momento è la cosa migliore. Detesta il fatto che gli appaia come un coetaneo che dispensa consigli a un amico. Non è così che l’aveva immaginato.

Non ha tempo da perdere con lui. Può restare o andarsene, non fa alcuna differenza. Connette il droide archivista al computer centrale e attende che sia pronto. L’immensa sala dati sembra  ancora più enorme ora che c’è solo lui. Deve studiare la situazione e non ha bisogno dell’aiuto di nessuno.

L’ologramma di dodici sistemi planetari appare di fronte a lui. Si tratta di una proiezione archiviata solo un anno prima ed è più che accurata. Evidenzia Ilum, che diventa piu grande e dettagliato. Da lì inserisce le coordinate approssimative per il punto in cui è avvenuta l’esplosione.

Il sistema Jomark, nel settore Jospro. Un solo pianeta abitato.

Restringe di nuovo il campo e torna ai dodici sistemi iniziali.

“Rileva anomalie climatiche a partire dai pianeti abitati, risalenti all’ultimo anno” ordina all’archivista.

“Sì, signore. Ci vorrà un istante signore. Sono molte, signore” lo informa il droide.

Esattamente come si era aspettato. Ma poi sulla mappa i pianeti evidenziati in rosso si fanno troppo numerosi.

“Estendi la ricerca  fino alle regioni ignote” ordina.

“Mi serve più tempo, signore.” Il droide entra in stand by e per dei minuti lunghissimi emette solo un ronzio sordo.

Kylo Ren riflette in silenzio mentre attende. Sta succedendo da mesi ma ora la situazione è degenerata. Adesso dubita di poterne assumere il controllo.

Eppure deve esserci una costante. Tutto questo va ben oltre il concetto di Lato Oscuro. Che cos'è che ci attende, in agguato nei territori inesplorati?

La mappa si amplia quando il droide finalmente torna attivo. “I pianeti coinvolti negli ultimi trenta giorni  in cambiamenti climatici improvvisi e fenomeni geofisici non previsti sono il trenta per cento di quelli conosciuti, signore.”

Kylo Ren esita. C’è  ancora una cosa che deve sapere. “Dimmi quale è  stato il primo pianeta a subire il fenomeno ” ordina al droide. E quando il piccolo globo giallo viene ingrandito davanti ai suoi occhi la risposta non lo sorprende.

 

------

Ascensori, corridoi, sottopassaggi, trasporti interni. Quando il droide le apre  finalmente la porta degli alloggi di Kylo Ren, Rey ha perso l’orientamento da un pezzo.

L’ambiente in cui si trova è più ampio di quanto avesse immaginato, ma ha un’aria fredda e asettica. È  un vero appartamento, come lei immaginava che fossero quelli di Coruscant da bambina, formato da più stanze. Un solo colpo d’occhio le dice che la sola camera da letto è grande come metà del loro ultimo rifugio. Si chiede cosa se ne faccia lui di tutto quello spazio se non ha nulla che porti in sé l’impronta del vero Ben Solo.

Due droidi di servizio stanno mettendo lenzuola grigie pulite nel grande letto, un altro sistema in un angolo una pila di vestiti accuratamente piegati.

“E adesso cosa succede? Cosa dovrei fare, a questo punto?” chiede alla sua accompagnatrice.

“Ciò che preferisce, signorina” cinguetta il droide in risposta. “Di qualunque  cosa lei abbia bisogno, si rivolga pure a me. Lei è ospite del Leader Supremo e ogni suo desiderio è un ordine. Per il momento mi sono permessa di farle portare la colazione. A proposito, io sono W7-Lo-La. Piacere di conoscerla.”

Grazie, Lo-La. Allora voglio andarmene.

Ma un altro droide entra nella stanza e le fa rimandare ogni proposito di fuga. Perché porta cibo. Cibo vero. Frutta. Carne. Una ciotola ricolma di focacce fumanti dal profumo dolce. Quella vista e quegli odori succulenti  le fanno gorgogliare lo stomaco. Il droide poggia tutto su un tavolo tondo e lucido e le versa perfino da bere.

Va bene. Rifiutare sarebbe scortese.

Non ha molta scelta. Si siede e decide di assaggiare solo un pezzetto di focaccia.

Niente altro.

Ma riempirsi la bocca e lo stomaco le viene troppo facile. Si sente vorace come un happabore di fronte a una balla di erba fresca.

“Quando ha finito di mangiare  desidera fare un bagno?” chiede Lo-La come se fosse normale infilarsi in una vasca dopo avere banchettato.

Tra un boccone e l’altro Rey si dà un’occhiata. Ha un aspetto devastato e il droide deve averlo notato. Perché non dovrebbe approfittare della situazione?

Un vero bagno in una vera vasca. Non mi capiterà mai più nella vita.

Ma per il momento, ha solo fame. Quando, alla fine, ne ha abbastanza, metà delle focacce sono ancora intatte. Impedirà al droide di portarle via e le conserverà per dopo. Quando resta sola con Lo-La, Rey comincia a guardarsi intorno con più attenzione. Se è abbastanza sveglia potrà carpire qualche segreto. Tutti quegli scomparti e quei cassetti devono pur nascondere qualcosa.

“Puoi rispondere a qualche domanda?” chiede al droide mentre si lecca le dita.

“Certamente. Il Leader Supremo non ha messo veti in tal senso.”

“Puoi mostrarmi il ponte su cui siamo sbarcati  e il posto in cui ci troviamo adesso?”

Rey si aspetta un rifiuto ma il droide accende un piccolo schermo alla parete su cui appare un modello in scala della Finalizer con due punti lampeggianti in evidenza.

Adesso ha le idee più chiare e sa come dovrà comportarsi quando deciderà di liberarsi del droide, rubare il Silencer e filarsela.

Ma c’è tempo. L’idea di un bagno la solletica troppo. Forse Kylo Ren sta tentando di viziarla e corromperla. In questo caso, lo asseconderà per un po’ di tempo. I pannelli di controllo nella stanza da bagno sono più complicati degli strumenti di guida di un cargo. Potrebbe perdere ore con tutti quei pulsanti. Gioca un po’ con la  tastiera provando varie opzioni, poi l’acqua inizia scorrere nella vasca circolare.

Mentre attende che il livello salga decide di fare un inutile tentativo con la porta d’ingresso, certa che sia chiusa. Invece si apre al suo comando  senza opporre la minima resistenza. Si sente addosso gli occhi del droide ma da parte sua non c’è alcuna reazione.

“Se tentassi di fuggire mi fermeresti?” chiede a Lo-La.

“Non capisco. Lei può andare dove vuole. Ordine del Leader Supremo.”

Va bene. È impazzito. E se decidessi di far saltare questo enorme giocattolo? Per farla finita una volta per tutte…

“Un’altra domanda. Perché se n’è andato dal Primo Ordine?” Non sa perché sia così importante sapere. Non riesce ad accettare l’idea che Kylo Ren fosse semplicemente stanco. Dalla morte di Snoke è trascorso troppo poco tempo.

“È un’informazione di cui non sono in possesso, signorina. Forse dovrebbe chiedere a lui.”

Certo.

Rey sospira. Lui tace, esattamente come quella stanza bellissima ma senza vita. Deve cercare meglio. L’essenza di Ben Solo è  lì, da qualche parte. Ma intanto si spoglia e entra nella vasca circolare, preferendo dimenticare ogni pensiero nebuloso. Il tepore dell’acqua le fa venire sonno mentre la tensione nei suoi muscoli si scioglie insieme ai suoi capelli quando scivola  sotto la superficie per godersi un momento di oblio.

Niente ha più senso, e perché dovrebbe averne? Ozia nell’acqua mentre la temperatura resta costante. Chissà quante volte lui ha fatto lo stesso. Sta indugiando troppo in pensieri stupidi. È colpa della folle  allucinazione che ha avuto su Ilum. Vivrà meglio quando riuscirà a dimenticarsene.

Deve smetterla di pensarci. Sa benissimo che i brividi che quel ricordo le provoca sono nocivi.

I vestiti che il droide le ha portato sono quelli di un’ufficiale, una ragazza arruolata dal Primo Ordine in cerca di gloria. Non ha nessuna voglia di metterli. Quando emerge dalla vasca, Lo-La la aiuta ad avvolgersi in un telo che almeno ha la decenza di non essere nero come il resto. Quasi le manca la luce del deserto di Jakku…

No. Non è  vero.

Si friziona i capelli e poi indossa unicamente la biancheria, pratica, comoda, destinata a una donna abituata a muoversi e ad andare di fretta.

E, ovviamente, nera. Nel Primo Ordine hanno davvero dei modi elementari per rendersi minacciosi.

“Puoi andare," dice al droide. Ma non è sicura che ubbidirà. Invece Lo-La esce dopo un rapido saluto e solo in quel momento Rey decide che è  arrivato il momento di gettarsi sui cassetti, gli scomparti, gli angoli più nascosti del mondo di Ben Solo. Si sente quasi in colpa mentre fruga tra i suoi lugubri vestiti ma la sensazione  passa in fretta quando scopre che quello che ha di fronte non è una cabina armadio ma un arsenale. Blaster. Granate. Armi di ogni tipo. Si chiede cosa se ne faccia. Lei l’ha sempre visto usare solo la spada.

Gran bella collezione. Complimenti.

Ma non è  quello che sta cercando. Apre ogni cassetto attendendo una rivelazione. Affonda le mani fra i suoi oggetti personali ricacciando indietro il rimorso. È  una tentazione a cui non sa resistere.

Riconosce il profumo appena percettibile che lui si trascina sempre dietro.  Sapone. Lozioni. Le gira la testa. Deve uscire di lì. In quella camera lui è solo. In quella camera lui affronta se stesso e ciò che lo tormenta. Cerca ancora. Deve pur esserci una chiave di lettura.

Forse dovrei guardare sotto al letto, se non temessi di veder saltare fuori un mostro con gli artigli.

Si ritrova tra le mani una piccola scatola bianca apparentemente priva di coperchio e meccanismo di apertura. La soppesa e la studia da ogni angolazione, poi la agita e sente  il suono di qualcosa di piccolo e leggero all’interno.

Trovato.

C’è un solo modo di aprirla e Rey lo capisce immediatamente. Si concentra intensamente e un attimo dopo la scatola si spalanca davanti ai suoi occhi. Sta diventando sempre più facile.

Reliquie…

È l’unica definizione che le viene in mente. Lo scrigno custodisce un tesoro formato da fogli vergati a mano in una calligrafia perfetta e in una lingua sconosciuta, una penna antica che deve valere una fortuna, una spilla con lo stemma della casa reale di Alderaan e  un piccolo proiettore olografico, un modello vecchio di almeno vent’anni di quelli che Unkar Plutt le avrebbe pagato una miseria.

Accenderlo vorrebbe dire violare  una parte di lui che nessun altro conosce. È un gesto scorretto, ma perché dovrebbe farsi scrupoli? Lui non le ha chiesto il permesso prima di frugare nella sua mente. Si concede un respiro profondo, poi solleva il piccolo oggetto circolare e lo accende. La donna che le appare davanti è indubbiamente Leia, giovane, felice, bellissima. Tiene sulle ginocchia un bambino di non più di due anni e sorride invitando il piccolo ad agitare la mano in segno di saluto.

“Saluta papà, Ben. Digli quanto è bella Naboo. Digli che si sarebbe divertito anche lui, se fosse venuto con noi. Ma papà è uno stupidone, vero, Ben?”

Una meraviglia perduta per sempre. Leia non lo sapeva. Non sapeva che Ben conservasse ancora quei ricordi.

Forse si sarebbe addormentata conservando un po’ di speranza, se…

Naboo. Deve ritrovare il Falcon. C’è qualcosa che deve fare e non può aspettare la fine della guerra come aveva deciso. Non ha mai avuto intenzione di parlarne a Kylo Ren. Ma ora si chiede come abbia potuto arrogarsi il diritto di tacere con Ben Solo. È  vero, lui ha scelto la sua strada. Ha scelto di perdere sua madre. Eppure continua a fissare quell’ologramma. La gola le si stringe e soffoca con una mano sulla bocca la voglia di piangere.

Forse non mi sono sbagliata, nonostante tutto. Ti prego, Ben, dimmi che non mi sono sbagliata.

Spegne il proiettore e lo richiude nella scatola. Solo dopo aver controllato che tutto sia esattamente come l’ha trovato, si butta esausta sul letto.  Lui riesce a dormire? Il suo sonno è tranquillo? O ricorda i volti di coloro che ha ucciso? I suoi sogni grondano sangue o sono un angolo in cui ritrova la pace?

Non posso farlo. Non ci riesco.

E anche se riuscisse a convincerlo, a riportarlo alla luce, cosa ne sarebbe di lui? Di loro? In quel momento Rey si rende conto di essere legata a lui a doppio filo. Che non rivedrà più i suoi compagni. È una sensazione molto forte. Si è lasciata tutto dietro. Forse lui ha seguito lo stesso istinto irrazionale quando ha lasciato il Primo Ordine.

Dobbiamo parlare. Di nuovo.

Lo obbligherà se necessario. E sarà come quando su Ahch -To cadeva la pioggia.

Il sonno la vince mentre la voce di una donna sconosciuta sussurra ancora quella parola arcana e il profumo dei fiori fra i suoi capelli le fa venire le vertigini.

“Lindòrea. Portalo a Lindòrea, prima che sia troppo tardi.”

 

----

Lindòrea.

I pensieri corrono e Rey ne ha semplicemente colto uno. Nascosto nella sua mente, dimenticato e riemerso. Vorrebbe ricordare meglio, ma era davvero molto piccolo.

Una stella lontana popolata di creature meravigliose, di eroi, di regine. Una terra di mille avventure. Non ricorda neppure come la immaginava da bambino. È solo un’altra illusione svanita.

Non esistono eroi. Perfino ciò che sostiene l’universo se ne sta rendendo conto.

Forse dovrebbe dirglielo. Forse dovrebbe spiegare a Rey perché ha lasciato tutto. Ma non finché lei resta legata alla Resistenza, ai suoi compagni, a quella ridicola guerra agli sgoccioli.

Stavi cercando il tuo posto nel mondo ed  eccoti servita. Io sono la miccia, tu il detonatore. Due burattini. Mentre tutto va in pezzi. Ma io non permetterò più a niente e nessuno di manovrarmi. Neppure alla Forza. O a te.

Accende lo schermo della telecamera di sicurezza che dà sulla sua stanza. Pensava che lei avrebbe provato a scappare. Invece dorme tranquilla. È uno strano spettacolo affascinante. I suoi occhi esitano  solo un attimo sulle gambe nude, sulle porzioni di pelle scoperte, sul seno che sfugge alla maglietta troppo grande. È ciò che guarderebbe in una donna qualunque. Di lei, invece, continua fissare le labbra socchiuse e l’espressione innocente. È una creatura incomprensibile. Un’orfana, una stracciona, una grezza pezzente senza prospettive ma con troppi sogni. Eppure è straordinaria. La Forza l’ha messa sul suo cammino come avversaria. O come compagna. Entrambe le ipotesi sono plausibili e spaventose. Per questo avrebbe preferito non vederla mai più.

Ma adesso è lì, nel microcosmo della Finalizer. E lui la sta lasciando dormire. Quando si sveglierà, vorrà di sicuro raggiungere il Falcon, e lui ha tutta l’intenzione di accontentarla. Poi le chiederà di nuovo di collaborare con lui o svanire per sempre.

Il pensiero del Falcon gli strappa un sorriso amaro.

Chewbacca… e Han, insieme, sul Millennium Falcon, in giro per la galassia. Il destino a volte sa essere davvero grottesco.

Prova di nuovo quella sensazione di stare percorrendo una strada che non ha mai scelto. Eppure ora non ha vincoli. Con la morte di Snoke avrebbe dovuto sentirsi libero. Invece sono arrivati i sogni. Le visioni. Quella tensione assurda verso un traguardo stabilito. E l’equilibrio che si sfalda, si logora, si consuma, ben oltre il concetto di Luce e Oscurità.

Capiresti se provassi a spiegartelo, Rey? Io so che stai provando le stesse cose...

“Una bellissima ragazza nel tuo letto. E tu sei qui a riflettere su cosa non vada nella Forza. Sei sempre stato strano, Ben.”

Luke Skywalker non si presenta  spesso e, quando lo fa, Kylo Ren tende ad ignorarlo. Non averlo potuto uccidere è uno dei suoi rimpianti più grandi. Zio Luke…

Osserva con la coda dell’occhio la figura che riverbera di azzurro. Gli sembra di essere diventato il passatempo preferito dei suoi parenti defunti.

“Dove è  finita la famigerata regola sulla castità dei Jedi?” gli chiede. Non che tra i padawan la seguissero alla lettera, e Luke, di fronte a certe faccende, tendeva a chiudere entrambi gli occhi. Ma il Lato Oscuro non ha certe limitazioni.

“Era solo un consiglio.” Luke non sembra avere intenzione di andare. Gli si siede accanto e osserva distrattamente i comandi di fronte a lui. “E quella regola è sempre stata inutile. Se mio padre l’avesse seguita non sarei mai nato.”

“Non sarebbe stata una grande perdita.” Ha bisogno di dormire. Dovrebbe seguire l’esempio di Rey. Ma non ha sonno e non ha neppure fame. Gli sembra di dover fare qualcosa di importante ma non ha idea di cosa.

“Se mio padre l’avesse seguita neppure tu saresti mai nato” insiste lo spettro.

“Non sarebbe stata una grande perdita nemmeno quella.” Rey si muove pigramente nel sonno. Il suo viso scompare contro il cuscino. Luke si sporge per fissare  lo schermo.

“Smettila. Potrebbe essere tua figlia.”

Lo spettro gli rivolge uno sguardo indignato. “Smettila tu. Per chi mi prendi? Non la sto guardando per quello, stupido ragazzo geloso.  Osservala bene. Non sei il solo a vivere un profondo conflitto interiore. Anche lei…”

Kylo Ren spegne lo schermo. Ne ha davvero abbastanza.

“Non c’è nessuno conflitto.” Ha scelto. E non tornerà mai indietro. Se Rey non ne fosse consapevole non sarebbe venuta da lui con intenzioni bellicose.

“Davvero? Non le hai detto perché te ne sei andato.” Luke non sembra avere intenzione di mollare l’osso. Ma lui non lo mette in soggezione come suo nonno. A lui può rispondere a tono.

“È una cosa che non la riguarda. Deve solo andarsene o morire.”

“O così credevi fino a ieri.” Luke si alza e dopo un attimo Kylo Ren avverte le sue mani impalpabili ma pulsanti di forza sulle sue spalle. Un gesto di affetto? Dopo tutti quegli anni? È l’ultima cosa di cui ha bisogno. Non potrà mai perdonarlo. Mai. Aveva riposto tutta la sua fiducia in quel magnifico maestro. Ed è stato tradito nel peggiore dei modi. Se non si fosse svegliato in tempo, quella notte...

“Cosa è successo su Ilum?” Non vuole il suo affetto. Non sa che farsene, ora. Vuole risposte.

“Lo sai.” La voce di Luke è calma e consapevole.

Kylo Ren tace. No, non lo sa. Lo sospetta, ed è la cosa peggiore. La Forza si esprime per enigmi. Ma quando distrugge sa essere dannatamente concreta e diretta.

“Io sono morto, tua madre è morta. Hai ucciso tuo padre e eliminato  Snoke. Perché continui a respirare, Ben?” Il modo in cui Luke gli ha posto quella domanda è pacifico e calmo;  si aspetta davvero una risposta sincera da lui.

“Perché non posso farne a meno. Ma sto cercando una cura.” Motivi. Gli ha chiesto quali siano i suoi motivi. Fino a ieri avrebbe risposto “Per uccidere l’ultima Jedi. Ma procrastinando il più  possibile.” Adesso è diverso.

“Esatto. Non puoi farne a meno.” Luke allunga una mano azzurra, la stessa mano che solo la morte gli ha restituito, e accende di nuovo lo schermo. Rey non si è mossa. “Lei aveva ragione e io torto, Ben.”

“Lei non aveva ragione. Credeva di potermi riportare alla Luce. Parlava per frasi fatte. Giocava a fare l’eroina.”

E io ho creduto in lei. Rey è stata l’ultimo colpo di pugnale.

“E tu pensavi di poterla condurre all’Oscurità. Riesci a immaginarlo, Ben? Ricordi come è stato?” Luke gli scompiglia i capelli come faceva quando era bambino. Quella farsa deve finire.

“Vattene” gli ordina. No, non vuole ricordare come è stato. Sarebbe solo un’ombra del dolore vissuto. Anche se quell’agonia non scompare mai una volta che ti ha afferrato.

Volevo davvero questo per lei?

“Guardala e chiediti di nuovo perché sei ancora vivo” sussurra Luke prima di scomparire.

Rey sta sognando. Le sue palpebre vibrano.

Sono vivo perché lei è viva.

I suoi occhi si aprono. Si stiracchia pigramente nell’ombra e si concede uno sbadiglio animalesco, poi allunga una mano alla sua destra in cerca di una ciotola piena di focacce abbandonata sul pavimento. Si riempie la bocca spargendo briciole ovunque.

Stavolta ti uccido sul serio.

È meravigliosa. Se lo ripete e non può farne a meno. L’idea di tenerla come cucciolo domestico non è affatto male. Si scopre a sorridere e per un istante la sua mente si fa leggera. Ma è solo un istante. Là fuori la Forza continua a collassare su se stessa.

“Rey” dice bruscamente nell’interfono.

Lei si guarda intorno cercando l’origine della sua voce. Dopo un istante individua la telecamera di sicurezza. “Buongiorno. Che fai? Mi spii?”

Si è resa conto di avere addosso pochi centimetri di stoffa? Probabilmente no. Non è ancora del tutto lucida.  Ma non sarà lui a farglielo notare. Non ha voglia di avere a che fare di nuovo con il suo imbarazzo da ragazzina.

“Raggiungimi. Dobbiamo fare due chiacchiere. E porta la tua spada.”

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Star Wars / Vai alla pagina dell'autore: JeanGenie