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Autore: cin75    26/06/2018    5 recensioni
Fantasmi.
Una casa. Un messaggio misterioso.
Fantasmi.
Foto e nomi del passato. Una richiesta di aiuto.
Fantasmi.
L'ennesima caccia. L'ennesimo viaggio. I Winchester sono ancora on the road!!!
Genere: Malinconico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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CAP. 3

 

“Che vi serve?!”

“Loro...” inizia Sam, indicando le due foto. “...dovrebbero essere in pace. Invece qualcosa ha attirato qui i loro spiriti e hanno trovato il modo di contattare noi.”

“Ma chi sono?!” chiede istintivamente, Rose.

Ed è Dean che risponde, perché sa che è meglio che lo faccia lui.

“Lei si chiama ...si chiamava Charlie, ed è stata come una sorella per noi. Per quanto le è stato possibile si è sempre presa cura di noi, ci ha sempre aiutato, fregandosene del casino in cui ci fossimo trovati.” sono le parole sincere e sentite che proferisce per l’amica. “Lei….” e non riesce a non lanciare uno sguardo veloce al fratello. “..lei si chiama Jessica. E’...” e si corregge , in colpa. “Era…. la fidanzata di Sam!” finisce quasi sottovoce, per poi, ritrovarsi a guardare di nuovo gli occhi affranti dell’altro. “E’ morta in un incendio circa 12 anni fa. Charlie, invece, è morta quasi 3 anni fa. Vogliamo capire perché...sono qui!” le dice evitando di spiegare il perché di un simile legame con quella casa e soprattutto con loro.

Rose si sposta verso l’archivio dei vari registri di chi aveva soggiornato e a ritroso, cercando tra le varie schede e registrazioni arriva ai due nomi che le servono: Jessica Moore e stranamente, almeno per i due cacciatori, Charlie Bradbury.

“Ha usato il suo nome?!” si ritrova a chiedere Sam.

“Già!!!” mentre fa spallucce. “La ragazzina ne faceva di cose strane!! E poi non era esattamente il suo nome, no?” e Sam annuisce.

“Ok!” interrompe quel loro scambio, la ragazza. “Queste sono le due stanze assegnate all’epoca del loro soggiorno. Ma la cosa strana sono queste annotazioni…. qui a margine!” dice mostrando ai due l’appunto scritto di pugno da Sarah Winchester.

 

La stanza 101 e la stanza 1021, una volta bonificate dovranno essere chiuse con i sette chiodi di protezione e non dovranno più essere assegnate poiché già destinate ai nuovi ospiti futuri.”.

 

“Bonificate?!” fa stranito Sam. “Che significa?!”

“Era il modo di Sarah per far intendere che lo spirito aveva trovato pace e che la stanza era vuota e poteva essere ...riassegnata!” spiega lei.

“ Un attimo!! la stanza 1021?!” domanda stranito Sam, dato che è un numero decisamente alto come numero di stanza.

“Sì, in effetti è strano, perché l’edificio non ha di certo 10 piani. Io credo che il numero abbia un qualche significato...non so...data la situazione….abbia un significato mistico!!” da come spiegazione, Rose.

“E la cosa dei sette chiodi?!” chiede Dean.

“Sì!!, Il sette , ha una forte valenza mistica e una volta che la stanza veniva terminata seguendo le istruzioni di Sarah e che lei fosse sicura che lo spirito vi soggiornava, la porta veniva chiusa , puntellandola con sette chiodi di ferro. In questo modo lo spirito non poteva andarsene in giro, ma era costretto a restare lì dentro fin quando non raggiungeva definitivamente l’aldilà!”

 

I due fratelli sono decisamente straniti e colpiti dalla storia. Tutto era plausibile, perfino i sette chiodi ferro, ma cosa centravano Jessica e Charlie con quel soggiorno forzato?

Come poteva , Sarah Winchester, aver già designato a Charlie e Jess quelle stanze?

Che avesse avuto anche poteri di premonizione? Che già all’epoca, l’anziana trisavola sapesse di ciò che sarebbe accaduto e quindi aveva già “allestito” le camere?

Troppe domande. Troppe ipotesi. Troppe eventualità possibili o impossibili.

L’unica cosa certa è che loro sono lì e che c’erano state anche Jess e Charlie e dovevano capire perché.


“Dove si trovano queste due stanze?!” chiede Dean.

Ora è il tempo di passare ai fatti. Basta parole e teorie.

E Sam annuisce in accordo.

Rose va verso un cassetto e cerca tra le chiavi al suo interno quelle con assegnate una targhetta specifica: 101, 1021.

“La 101 è al piano terra, appena dietro il giardino d’inverno.”

“Un giardino di inverno in mezzo a delle camere?!” chiese stranito , il biondo.

“Vuoi davvero parlare di logica in questo posto, Dean?!” lo riprende Sam , accettando la chiave della stanza, da Rose.

“Già, lasciamo perdere!” conviene, mentre lui prende l’altra chiave! “E io, dove vado?!” chiede facendo tintinnare la chiave alla sua targhetta.

“Ala ovest, sali tre piani, ti ritroverai davanti ad una porta ad arco, oltrepassala e scendi di un piano; percorri il corridoio fino in fondo. A destra c’è una porta, aprila e scavalca il muretto. Infilati nella seconda finestra a sinistra, scendi le scale e attraversa la stanza dei camini. Appena fuori, gira a destra, e dopo aver superato la biblioteca, ti troverai di fronte ad una balconata, oltrepassala e infilati nel corridoio di sinistra. La 1021 è la prima stanza sulla destra.” finisce di spiegare con quella che sembra semplicità. “Dean?!” lo richiama la ragazza, quando nota lo sguardo perplesso del ragazzo.

“Ehi, amico?!, ci sei?!” si accoda Sam.

“No, in verità mi sono fermato a : apri la porta e scavalca il muro.” risponde decisamente confuso.

“Ok! Ti ci accompagno io!” si arrende Rose.

 

Quando Sam giunge davanti alla porta su cui c’è affissa la piccola targhetta con il numero 101, il suo cuore inaspettatamente perde un battito, perché non sa cosa troverà al di là di quella porta e soprattutto non sa chi ci troverà.

Infila la vecchia chiave nella toppa e gira. Fa appena un passo nella stanza e ciò che vede, lo lascia senza parole, quasi atterrito.

Ciò che vede è l’esatta ricostruzione dell’appartamento, o per lo meno la camera da letto, in cui lui e Jessica vivevano: il letto attaccato al muro, i due comodini pieni di libri suoi e bigiotteria di Jessica. Il settimino dei loro vestiti, lo sgabello e il cavalletto con su l’ultima tela che Jess stava dipingendo prima che lui partisse con Dean per cercare suo padre, la lampada nell’angolo accanto alla finestra, la libreria sotto alla seconda finestra, quella di lato al letto. Ogni minimo particolare di quella stanza era esattamente come lo ricordava essere di quell’ultima sera che c’era entrato; perfino….

Perfino il piatto di biscotti e il biglietto con su scritto “Mi sei mancato. Ti amo” Meccanicamente prende uno di quei biscotti e lo assaggia e per quanto quel ricordo così reale e concreto gli scaldi il cuore, la sua mente, in quello stesso istante mette a fuoco in quale esatto momento si ritrova.

Sam deglutisce mandando giù il dolce di quel biscotto divenuto stranamente amaro e con timore , alza lentamente gli occhi al soffitto e la vede: Jessica, il volto contorto dal dolore e dalla morte. Il ventre sporco di sangue e poi, subito dopo, esplode l’incendio.

Istintivamente il giovane grida un doloroso e disperato “No!!” e altrettanto istintivamente si porta le braccia a coprirsi il volto dalle fiamme e si accascia, accoccolandosi al suolo come per sfuggire al forte calore che sta per raggiungerlo.

Stringe gli occhi, non riesce a muoversi e quindi aspetta che le fiamme lo investano. Ma non succede.

No!

Resta lì immobile , in attesa, fin quando, tutto ciò che sente è una docile pressione su una spalla.

Sussulta appena, si muove ancora meno. Non si è mai sentito così terrorizzato in tutta la sua vita e non si spiega nemmeno perché. Ma poi, soffia via dai polmoni quella paura che lo sta immobilizzando e piano si costringe a parlare.

“Jessica?!” sussurra senza ancora alzare la testa da quella sua posizione di protezione.

Niente.

“Jess, sei tu?”

 

“Sì, amore mio!” è la semplice risposta che ottiene.

 

Riconosce quel tono dolce. Riconosce la voce gentile. Riconosce l’inflessione del suo accento. Riconosce perfino il suo odore, quello che respirava ogni notte , direttamente dalla sua pelle, prima di addormentarsi.

Riconosce Jessica. La sua Jess.

 

****************

 

Dean lascia che Rose gli faccia strada in quel labirinto di finestre finte, porte sul nulla e muri da scavalcare per entrare in stanze sempre più strane.

“Sicura di sapere dove stiamo andando?!” chiede comunque.

“Ehi! Ci sono cresciuta qui dentro. Anzi, a volte mi spavento per quanto conosco questo posto assurdo!!” è la risposta che riceve , il cacciatore.

E dopo un altro paio di corridoi, Rose, si ferma.

“Che succede?!”

“Infondo a questo corridoio. La porta sulla destra. Quella è la stanza 1021!” dice indicandola solo con l’indice.

“Ok! Resta qui, anzi, no. Ritorna al tuo ufficio. Qui me la sbrigo da solo!” le dice, rassicurandola, quando vede sul viso della ragazza una sorta di paure a stento trattenuta.

“E come farai a ritornare indietro!?” si preoccupa comunque, lei.

“Tranquilla!” fa lui. “Mai letto Pollicino?!” le domanda , spiazzandola, mentre le suggerisce di guardare il pavimento.

Rose segue quello strano suggerimento e nota che lungo tutto il corridoio ci sono delle caramelle , no!!, sono degli M&M’s. “Tu hai...” e indica le palline colorate sul pavimento.

“E già!! I vecchi trucchi funzionano sempre.” risponde innocente, mentre le fa l’occhiolino e si avvia alla porta e alla stanza che lo aspetta. “Va’ via, ora. Non lo so che cosa c’è lì dentro e ti voglio il più lontano possibile da qui.”

La ragazza obbedisce perché questa volta il tono di Dean era decisamente serio.

“ Rose?” la richiama.

“Sì?”

“Se io e Sam non dovessimo più farci più sentire o vedere, ma la nostra macchina dovesse rimanere lì dov’è, beh!!, vuol dire che qualcosa è andato storto e ...”

“E cosa dovrei fare io, allora!?!” chiede tanto spaurita quanto confusa.

“Esci da questa casa più in fretta che puoi, sali sulla mia macchina, lì sarai al sicuro. Chiama questo numero e fa’ qualsiasi cosa ti venga detta.” riferisce mentre le passa un bigliettino. La ragazza lo prende e legge.

“Jody Mills.”

“Fidati di ogni cosa lei ti dica. Ora va’!!” e anche lui si appresta ad aprire la porta della stanza, mentre Rose scompare tra i corridoi della Winchester House.

 

“D’accordo Casper!” sussurra Dean alla porta che apre lentamente. “Che tu sia Charlie o meno...come si dice….vengo in pace!” ironizza per esorcizzare la tensione che comunque sente. “Ma se vuoi fare il duro , beh!!, io sono uno di quelli che può farti facilmente il culo!” e ormai la porta è aperta e ciò che Dean si ritrova davanti , lo lascia senza parole.

La camera di un motel. No, il bagno di un’anonima stanza di motel.

Dean si ritrova di fronte ad un lavandino, la tazza del water. Alla sua sinistra una vasca bianca con la tendina a linee colorate tirata a metà. Una luce fioca proviene dalla piccola finestra alla sua sinistra.

Poi la sua mente mette a fuoco quel posto, i colori rosa cangianti delle mattonelle. Quella maledetta vasca in cui ritrovarono Charlie, dopo che quel maledetto psicopatico di Eldon Stein la uccise. I suoi ricordi , autonomamente , ridipingono sadicamente quella stanza con ogni macchia di sangue che che la imbrattava quella tragica sera. Perfino il coltello ritorna a giacere di nuovo accanto al marmo della vasca.

E per un attimo, uno solo , a Dean, pare perfino di rivedere il corpo senza vita dell’adorata sorellina acquisita.

“Charlie!!” sussurra e istintivamente si ritrova a provare il dolore di quei momenti tanto assurdi quanto tragici. Chiude gli occhi. Appoggia la mano al bordo della vasca, ignorando la presenza di quel sangue vero o finto che fosse. “Sei tu?”

 

“Certo che sono io, stronzetto!!” fa una voce alle sue spalle.

 

   
 
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