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Autore: terryoscar    26/06/2018    7 recensioni
Autrici: Aizram e Terryoscar
“ Avventura sulle Alpi” nasce per caso.
Aizram ed io ci siamo conosciute grazie alla mia prima pubblicazione: ” Oscar storia di un grande amore.”
“Dopo averla portata a termine, Aizram mi ha contattata, chiedendomi di scrivere un’altra storia ma allegra e divertente riguardo ai nostri personaggi preferiti: Oscar e André.
Inizialmente le ho detto che non sapevo nemmeno cosa scrivere, e lei mi ha suggerito di fargli fare un bel viaggio verso le Alpi.
I primi tre capitoli li ho scritti da sola, prendendo spunto i suggerimenti di Aizram ma poi, grazie alla tecnologia di cui usufruiamo abbiamo scritto i capitoli successivi in tempo reale: tramite skipe.
Quindi questa storia è scritta a quattro mani da Terry e Aizram. Si sa due cervelli funzionano meglio di uno!
E così nasce “Avventura sulle Alpi!”
Qui avremo il generale che tenterà di convincere sua figlia a sposarsi, perché a suo dire ormai incontrollabile da quando frequenta i Soldati della Guardia e sopratutto pretenderà da lei un erede a cui tramandare il titolo nobiliare. Naturalmente Oscar di sposarsi non ne vorrà sapere, quindi si scontrerà con suo padre, e non solo con lui ….
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'IO SONO IL GENERALE JARJAYES'
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Confessioni tra uomini, adulti?!

“Signor Generale, si può sapere dov’è finito Andrè?”
“Andrè sta riposando, e ti assicuro che dorme beatamente Sassoin, a differenza di qualcun altro che tra un po’ si metterà in viaggio e non so come affronterà la giornata. Adesso torna in camera tua, tra un’ora ti voglio giù per la colazione …. Va’ sparisci Sassoin e almeno per il momento, non farti vedere!!”
“Sissignore …… signore ….”
“Cos’altro c’è?!!”
“Vi prometto che mi metterò in viaggio senza lamentarmi e farò il mio dovere come sempre!”
“Lo spero Sassoin, lo spero.”

Sono davvero arrabbiato con Sassoin, non si rende conto della gravità delle sue azioni, potrebbe pregiudicare la buona riuscita della missione, è proprio un ragazzo incosciente. 
Torno in camera mia, guardo l’orologio, ho ancora un po’ di tempo prima di scendere e fare colazione, mi siedo stancamente alla poltrona, mi porto la mano alla testa, penso ai ragazzi e a tutti i problemi che senza rendersene conto mi danno, vorrei tanto il supporto della mia Margherite, almeno lei mi capirebbe e perché no, mi consiglierebbe, anche se mi direbbe che sono esagerato.
Lo ammetto sento la sua mancanza ….. non ci penso nemmeno un attimo, decido si scriverle, ne sento il bisogno, almeno prima di partire voglio mandarle una mia missiva. 
Prendo foglio e calamaio e comincio a scrivere.


Mia amatissima Marguerite,
devo informarti circa gli avvenimenti occorsi in questi ultimi giorni, cosìcchè tu sappia quanto necessario prima del nostro rientro, e magari potrai informare anche la nostra Marie.
Dunque, non so davvero da dove cominciare, sai mia amata, l’argomento è invero spinoso. Si tratta ovviamente di Oscar, e di Andrè. Ormai sono indivisibili.
Ma andiamo con ordine.
Innanzi tutto, abbiamo un viaggiatore in più, meglio una viaggiatrice: il soldato Soisson ha preso moglie, a Venezia. Temo abbia scambiato questa missione per una gita di piacere, se non fosse che mi fido del giudizio di Oscar, lo avrei già rispedito in patria. Ma subirà le conseguenze del suo atteggiamento.
Ma torniamo a noi. Mentre eravamo accampati nelle paludi che compongono il delta del fiume Po, siamo stati vittima di un attacco di briganti, nulla di che, solo Oscar e Andrè hanno fatto un tuffo nel Po, di notte, in questa stagione. Oscar, stoica, è resistita tutto il giorno successivo, ma poi è crollata, appena abbiamo raggiunto una locanda. Fin qui, nulla di particolare. Andrè si è preso cura di lei.
Solo, li ho colti in atteggiamenti piuttosto libertini, passami il termine mia adorata, non ti spaventare, non è successo nulla, ma per ben due volte la situazione è apparsa equivoca. Mi spiego meglio: nella prima occasione li ho proprio interrotti, erano avvinghiati come due sanguisughe, scarmigliati, accaldati e scomposti. A parte la rabbia genitoriale, erano davvero teneri.
Poi questa mattina mi sono alzato presto, non trovando Andrè, mi sono recato con passo felpato in camera di Oscar, e loro erano lì, stretti nello stesso letto, in un abbraccio. Andrè a torso nudo, sotto le coperte, e Oscar adagiata al suo petto, con la camicia in parte sbottonata. I piedi scalzi e le gambe nude, che uscivano da sotto le coperte. Ma io, invece di urlare, ho alzato le coperte: indossavano entrambe i pantaloni. Che sollievo! Immagino che non sia successo nulla, insomma…il primo pensiero dopo non è rivestirsi….per cui sono abbastanza tranquillo. Ma per quanto tempo ancora non accadrà nulla? Dovrò aumentare la sorveglianza.
Certo, sono felice che i due siano così in sintonia, mi aspetto almeno 4 o 5 nipoti da loro, se fossero più giovani anche di più. Perché ho la netta sensazione che non si risparmieranno.
Certo, dopo 20 anni di attesa, povero ragazzo! Io ho resistito molto meno!
Ah, mi manchi Marguerite! Tutti questi discorsi non mi lasciano certo indifferente!
L’ultima nota: Oscar è una donna eccezionale. Sono un padre fiero. Orgoglioso. E poi è bellissima!
Tutto questo per dirti che al nostro rientro sarà bene non lasciare troppa libertà ai nostri fidanzatini, anzi se magari tu volessi parlare con la nostra amata piccola figlia, ne sarei molto felice. Io ci ho provato, ma con me non sente ragioni: solo discorsi Padre Figlio (maschio). Non si scioglie.
A presto, mia adorata.
Con affetto,
Augustin Reinyer François de Jarjayes


Ripiego la lettera, la lego con un nastro, scaldo la ceralacca, una colata e appongo il sigillo di famiglia, prima di partire gliela manderò.
E’ giunto il momento di prepararmi per rimettermi in viaggio, è meglio che mi sbrighi!”


Schiudo gli occhi, mi sento avvolta da forti braccia, volto la testa, il primo viso che vedo è quello del mio Andrè.
Sorrido, lo guardo … penso: quanto sei bello Andrè! Forse ti vedo con gli occhi di una donna innamorata, forse … ma … per me sei bellissimo … continuo a guardarti, sento il mio cuore battere forte, se fossi sveglio Andrè lo sentiresti ….. sapessi quanto ti amo Andrè … che bello sentirmi stretta a te, vorrei rimanere così per sempre.
Istintivamente accarezzo le tue braccia, vedo i tuoi meravigliosi occhi verdi guardarmi.
“Buongiorno …. Amore …. Anche se non ti chiamo mai così, tu sei il mio amore … unico e indissolubile …”

Sento il cuore battere ancora più forte, gli rispondo: “Buongiorno Andrè …”
“Oscar che bello svegliarmi abbracciato a te, vorrei che fosse così ogni mattina, ogni momento della giornata …”
“Lo sarà Andrè, tra poco ci sposeremo, e la nostra vita sarà meravigliosa …. Amore ….”
“Oscar ….”

Che emozione, mi ha chiamato per la prima volta amore … Non resisto mi avvento sulla sua bocca, la bacio, con passione, con ardore, con … amore …

“Andrè … mi dispiace dirtelo ma … devi andare via, tra un po’ verrà Sabrina e noi dobbiamo partire.”
“Si lo so Oscar, ma prima dammi un altro bacio.”

Ancora un altro e un altro ancora.

Mi alzo dal letto, la guardo e le dico: “E’ meglio che mi rivesta, e vada via in fretta, non vorrei che tuo padre mi vedesse uscire da qui.”

Lo guardo, gli sorrido. Lo vedo indossare la camicia, i pantaloni li aveva già, si infila le calze e infine le scarpe.

Mi guarda e mi dice: “Prima di andare via, dammi ancora un altro bacio.” Con quel suo sguardo furbetto …. mi sento sciogliere!

Sono ancora a letto, si china su di me, mi avvolge nuovamente tra le sue braccia, che bello sentire il suo calore, mi bacia, ma questa volta con tenerezza, con dolcezza, sento in quel bacio racchiuso tutto il suo amore.
Si allontana appena da me, siamo viso su viso, non riesco a controllarmi, sento che sta venendo fuori una parte di me che non conoscevo, gli sussurro: “ Oddio Andrè, quanto ti amo..”

Vedo i suoi occhi brillare ancora, mi accarezza il viso, mi dice:” Non sai quanto ti amo e quanto ti ho sempre amata …”

Si avventa nuovamente sulla mia bocca e la fa sua, mi sento nuovamente emozionata, avverto dei brividi per tutto il corpo, forse sono queste le emozioni di cui mi parlava Sabrina?!!
Andrè si allontana da me, è davanti alla porta, mi manda un bacio con la mano, mi dice: “A dopo … Amore!”, mi accarezza ancora con lo sguardo, quello sguardo intenso, scuro, carico di emozioni.

Ti vedo uscire dalla mia stanza, sei appena andato via e già sento dentro di me un vuoto incolmabile.



Entro in camera mia, madame Oscar è quasi pronta per andare, mi vede e mi sorride.

“Buongiorno Sabrina.”
“Buongiorno Madame.”
“Vedo che sei pronta Sabrina, dobbiamo scendere di sotto per la colazione e partire.
Sai?! Ci attendono due giorni in tenda prima di arrivare a Pavia …”
“Si lo so Madame, ce l’ha detto il Generale Vostro padre …….. Madame ….”
“Si?!”
“IO … ecco … non so come ringraziavi per .. ieri .. ecco … però mi dispiace per il mio Alain …”
“Alain? Cosa gli è successo?”
“Vedete, stamattina all’alba …. Ecco … non so come dirvelo … ma stamattina, il Generale Vostro padre ci ha … sorpresi mentre … si insomma avete capito benissimo, dopo tutto anche Voi siete una donna esattamente come me.” 

Ancora la stessa insinuazione di ieri: Sabina è davvero convinta che io e Andrè …

“Si insomma …. ci ha sorpresi mentre eravamo … insieme e …”
“Cosa?! Ma Sabrina, io mi ero raccomandata con Alain che prima dell’alba, doveva tornare in camera sua, ma perché fa sempre di testa sua?!! Non è possibile, è sempre costantemente a caccia di problemi.”
“Ecco … Vostro padre si è arrabbiato moltissimo e poi lo ha portato in camera sua, sicuramente per rimproverarlo.”
“Già me lo immagino cosa sia potuto accadere! …. Oh Alain! Ma perché?”
“Mi dispiace madame noi … noi … abbiamo sbagliato …”

Vedo Sabrina coprirsi le mani con il viso, è a disagio, piange.

“Ecco madame è solo che è stato più forte di noi … i nostri sentimenti hanno avuto la meglio sulla ragione …. Mi dispiace … mi dispiace madame ….”
“Dispiace anche a me Sabrina, ma Alain innanzitutto è un soldato, ed è un incosciente. Come pensa di affrontare una intera giornata al galoppo, e poi stasera ci saranno i turni di guardia, no non è possibile!”
“Oh madame Oscar mi dispiace!”
“Su Sabrina, è evidente che ormai non si può fare nient’altro, adesso andiamo di sotto a fare colazione.”


Siamo riuniti a tavola, la tavola stamattina è particolarmente imbandita, dobbiamo affrontare una giornata estenuante e abbiamo bisogno di rifocillarci nel modo migliore. 
Vedo mio padre guardare con severità tutti noi, non dice una sola parola, ma i suoi gesti sembrano macigni pronti a colpire.



“Bene … visto che abbiamo finito, passiamo metterci in viaggio, io vado a saldare il conto, voi soldati andate a prendere i cavalli!”
“Sissignore!”

Andrè e gli altri salutano l’oste e lasciano la locanda, Sabrina ed io siamo rimaste sole, le dico: “ Io vado, raggiungo gli altri.”

Sono con loro nelle scuderie, i cavalli sono quasi pronti, i soldati mi vedono entrare, La Salle dice: “Ho dimenticato lo zaino delle vivande nell’osteria vengo subito.”
La Salle lascia le scuderie, rimango con Andrè e Alain, lo guardo, lui abbassa la testa e mi dice: “Prima che mi rimproveriate, voglio dirvi che mi dispiace.”
“Alain ho voluto favorirti, ma tu come sempre dimostri di essere inaffidabile. Ho scelto te e La Salle per questa missione, perché vi ritengo i migliori soldati della compagnia, ma tu Alain ti comporti in maniera infantile.”
“No no Comandante, potete dire di me tutto quello che volete, ma all’infuori di essere infantile!”
“Alain come definisci la tua poca serietà?!”
“Comandate, Voi siete … una donna, e certe cose non le potete capire … o forse si … non lo so. 
E’ più probabile che mi capisca Andrè … almeno credo …”
“Alain che fai ricominci?”
“No Andrè non è mia intenzione offenderti, ma lo sai, sono schietto e dico ciò che penso e io vorrei che il Comandante capisse che ho le mie debolezze, sono un uomo fatto di carne ed ossa, io sinceramente non so come voi due facciate a …. Guardarvi solamente, soprattutto tu Andrè continuo a chiedermi come accidenti fai!!”
“Alain smettila, non ti rendi conto che stai parlando davanti alla mia fidanzata, nonchè tuo superiore!”
“Si si lo so e ti chiedo scusa, ma è la verità Andrè …. E Voi Comandante conoscendo Vostro padre, siete sicura che non somministri qualche diavoleria ad Andrè a sua insaputa per renderlo innocuo?”
“Alain finiscilaaa , ora basta! Sei davvero incorreggibile e irrispettoso!! Te l’ho già detto, ti comporti da ragazzino, e tu oltre ad essere un uomo sei un soldato, ti ho voluto favorire ma tu come sempre hai peccato di superficialità, e adesso devi accettare le dovute conseguenze dei tuoi atti! Chiarooo?!!”

Il Comandante è fuori di se, lascia le scuderie e si allontana, guardo Andrè e gli dico: “Riconosco che ha ragione, ma è tale e quale a suo padre: stesso temperamento, povero Andrè .. quando la sposerai se non righerai dritto, il Comandante è capacissima di sbatterti dentro in cella di rigore, sai che divertimento!! Io sinceramente, ci penserei bene prima di prendere in moglie una donna simile, ma tu a quanto pare non vedi nessun’altra all’infuori di lei .. contento tu Andrè!”
“Continua pure a scherzare Alain, ma tu sei consapevole che d’ora in avanti sarai un sorvegliato speciale?”
“Io non ho scherzato affatto a proposito del Comandante, e per quanto riguarda al sorvegliato speciale, certo che lo so …. e per fortuna che ho almeno assaporato le delizie di mia moglie, così potrò consolarmi nelle mie notti di solitudini, che per me saranno interminabili.”
“Su Alain hai finito di dire idiozie? Prendiamo i cavalli e andiamo.”
“In certi momenti Andrè, sapessi come ti invidio!!”
“Invidiare me?!! Perché?”
“Riesci sempre ad essere freddo e distaccato, io potrei pure capirti se non avessi la tua donna a portata di mano, ma nel tuo caso che è sempre accanto a te, e … ci hai dormito pure svariate volte nello stesso letto, mi chiedo come accidenti ci riesci. Io sarei già diventato matto.”
“E’ evidente Alain che abbiamo concetti differenti sull’amore.”
“Andrè, certo che il vecchio pazzo ti ha educato a modo, mi sembra quasi di ascoltare un prete, anzi quelli …. Ihihihi … chissà!”
“Spero che questa Alain sia l’ultima idiozia che io abbia ascoltato oggi da te, e adesso andiamo che ci stanno aspettando.”

Siamo riuniti fuori dalla locanda, c’è silenzio assoluto, l’ordine di mio padre irrompe come un fulmine che squarcia il cielo.
“Avanti in marcia, prossima tappa Pavia.!

Lasciamo il villaggio e ci addentriamo nuovamente nelle zone tortuose e paludose, il percorso continua ad essere difficile, estenuante, tiriamo i cavalli al galoppo finché ci è consentito. Il freddo è pungente, soffia vento, le nuvole sono grigie il tempo non è per niente rassicurante.

Mi accosto a mio padre e gli dico: “Padre, tra non molto scenderà la sera, e il tempo è poco rassicurante, dobbiamo cercare un posto per montare le tende.”
“Va bene Oscar, ci fermeremo poco più avanti , vedo uno spazio consono per fermarci.”

Percorriamo circa altri cento metri, mio padre da l’ordine: “Siamo arrivati, è qui che passeremo la notte, dobbiamo sbrigarci a montare le tende, il vento sta rinforzando prima che peggiori dobbiamo essere riparati, su presto a lavoro!”

Fa davvero molto freddo, sento le mani ghiacciarsi, montiamo le tende meticolosamente, mio padre come sempre si occupa di accendere il fuoco.
Sabrina si occupa di preparare le vivande, dopo tanta fatica le tende sono state montate, adesso finalmente siamo davanti al fuoco, tentiamo di scaldarci, fa davvero freddo, questa sarà una nottata davvero difficile da affrontare soprattutto per chi sarà di guardia.

Come sempre mio padre dispone i turni di guardia: “Il primo turno di guardia lo farà Andrè con La Salla, e dopo toccherà a me con Sassoin.
Sassoin il nostro sarà il secondo turno di guardia, voglio darti la possibilità di riposarti un po’, visto che te lo si legge in faccia che stai crollando per la stanchezza, e un soldato in queste condizioni non serve a un bel niente. E adesso sparisci Sassoin, va nella tenda che ti ho assegnato, tra un po’ ti raggiungo!”
“Sissignore.”

“Andrè a terra c’è legna a sufficienza, mi raccomando il fuoco deve essere costantemente monitorato e le fiamme devono essere alte. Non possiamo rischiare che si spenga, ma fai molta attenzione al vento.!”


Prima di entrare nella tenda, Oscar mi guarda, nei suoi occhi severi di Comandante percepisco tenerezza, per un istante anch’io mi soffermo a guardarla, lei entra in tenda, Gerard ed io rimaniamo davanti al fuoco.

“Andrè mi spieghi cosa è successo?”
“Cosa intendi Gerard?”
“Dai Andrè. Per tutto il giorno ho avvertito un’aria davvero insolita, il Generale, il Comandante, e poi Alain così strano, ha appena spiccicato qualche parola e niente più, ma si può sapere cosa succede?”
“E chi lo sa, cosa passa nella testa di Alain!”
“Andrè lo sappiamo benissimo cosa gli passa, lui in testa ha soltanto una cosa e lo sappiamo benissimo. 
D’accordo è un buon soldato non c’è dubbio, però …. Adesso poi che ha preso moglie, non pensa ad altro … Andrè ..”
“Si ..”
“Magari se il Generale gli desse l’opportunità di passare almeno una notte con la moglie, può darsi si calmi un po’.”
“Tu credi Gerard?!”
“Ne sono sicuro Andrè.”
“Ne dubito.”


Il nostro turno di guardia è terminato, adesso tocca al Generale e Alain.
Entro nella tenda e dico: “Generale, il nostro turno è terminato.”
Vedo il generale svegliarsi e dice: “Va bene Andrè, adesso ci diamo il cambio. “
Guardo il mio compagno di tenda e gli dico: “Su Sassoin sveglia, tocca a noi!”
“Uhmmm …”
“Cosa c’è, non ce la fai a svegliarti Sassoin?!”
“No no Signore cosa dite, certo che si, mi infilo gli stivali.”
“Sarà pure come dici, ma io ti vedo un tantino stanco ahah …. È ovvio dopo una notte movimentata!”
“Messaggio ricevuto Signore!”

Usciamo dalla tenda, avviene il cambio di guardia, Andrè e Gerard prendono posto nella tenda, ed io e il Generale siamo davanti al fuoco ardente, la notte è davvero umida e fredda.
Inizialmente rimaniamo in silenzio fino a che il Generale mi dice: “Sassoin, riconosco che sei un ottimo soldato, non c’è dubbio, se solo tu fossi un po’ più disciplinato saresti perfetto!”
“Signore si sa, la perfezione non esiste!”
“Come vedo, la voglia di scherzare continua a non mancarti.”
“Signore cosa posso farci, io riconosco di avere un vizietto, l’unico: le donne. Anzi adesso nella testa c’è solo mia moglie e basta.”
“Meno male Sassoin, altrimenti ti cacceresti continuamente nei guai.”
“Voi, vi siete fatto una brutta opinione di me Signore, non è vero?”
“Te l’ho già detto, ti considero un buon soldato e basta, per il resto …”
“Signore Voi forse riderete di me, ma io non riesco a vivere senza una donna, non ne sono capace e non ne faccio mistero.”
“Ascolta Sassoin, non te ne faccio mica una colpa, ti capisco, ti capisco benissimo, ma c’è un momento per tutto e questo te lo devi mettere in testa, adesso è il monto di portare a termine la missione e se tutto andrà per il meglio, i sovrani ne terranno conto, a me certo i riconoscimenti non mi interessano … ma a voi che siete giovani, e a te Sassoin che hai messo su famiglia non può che farti comodo. Mi auguro che tu metta davvero la testa a posto.”
“Signore io …. Vi ringrazio Signore.”

E’ giorno, siamo nuovamente in marcia, altro percorso, altri disagi, ci fermiamo appena per far riposare i cavalli e ristorarci e poi ancora in marcia. Scende nuovamente la sera, montiamo le tende, altre disposizioni di mio padre, altri turni di guardia, questa volta i primi a essere di ronda sono mio padre e Alain che ormai è sorvegliato costantemente.

E’ pomeriggio inoltrato finalmente, da lontano intravediamo il paese, sento mio padre che dice: “Ecco Pavia, ci fermeremo fino a domani.”


A Pavia ci sono due locande, naturalmente abbiamo preso alloggio più confortevole, mio padre ci ha disposto come sempre: io dividerò la stanza con Sabrina, Andrè con Gerard e mio padre con Alain.

Ho appena fatto il bagno, adesso è Sabrina nella toilette, mi asciugo i capelli davanti al fuoco, indosso una maglia pesante e un pantalone, sento bussare.

“Avanti …. Andrè!”
“Oscar io vorrei … che ne dici se più tardi usciamo, facciamo un giro per il paese?!”
“Si certo Andrè, appena finisco di asciugare i capelli, vengo da te.”
“Va bene Oscar, ti aspetto a dopo.”
“A dopo Andrè.”

Non riesco ad andare via, la guardo, ha un viso luminoso, i suoi ricci umidi e lunghi mi inebriano, continua a guardarmi, mi sorride mi dice: “Cosa c’è Andrè?!”
“Niente … niente Oscar è che …. Quanto sei bella Oscar ..”

Mi avvento su di lei, la bacio, la stringo forte a me, le mie mani accarezzano i suoi capelli, sento il suo profumo … mi fa impazzire, è meglio che mi allontani da lei.

“Oscar io … ti amo Oscar..”
“Andrè Andrè abbracciami ti prego … ti amo anch’io …”


Esco dalla toilette, vedo madame Oscar abbracciata ad Andrè, sorrido e in punta di piedi torno indietro e aspetto che esca.


“Oscar ti aspetto, ci vediamo dopo.”

Mi avvicino al fuoco e continuo ad asciugarmi i capelli, penso ad Andrè, che emozione!

“Madame Oscar …”
“Sabrina non ti ho sentita arrivare …”
“Madame, mi servono altre fasce.”
“Sono in quella borsa Sabrina, puoi prenderle.”
“Grazie Madame!”
“Per favore Sabrina, vorrei che tu mi chiamassi Oscar, non mi sembra il caso che tu continui a chiamarmi ancora così!”
“Va bene come volete … Oscar …..devo ammettere che è molto più comodo muoversi con gli abiti maschili, l’unico inconveniente è dover passeggiare con … nel mio caso con mio marito e voi con Andrè, il Vostro fidanzato, senza essere scambiati per dei sodomita ahahah!”
Le sorrido, e dico: “Già non lo nego, dobbiamo stare attenti anche nel modo in cui parliamo, altrimenti rischiamo di essere fraintesi ahahah! … Bene io ho finito Sabrina esco, mi dispiace lasciarti da sola ma esco con Andrè, a dopo!”
“A dopo!”

Prendo la cappa, la indosso, percorro il corridoio sono dietro la stanza di Andrè, busso, la porta si apre.
“Andrè sono pronta, possiamo andare.”
Andrè mi sorride e mi dice: “Andiamo a conoscere Pavia, questa nuova città!”

Prima di andare mi lascio andare dalla tenerezza che sento, l’abbraccio e le do un bacio.
Avvertiamo alle nostre spalle la presenza di qualcuno.

“Uhmmm … Ehmm … Uscite?”
“Oh Generale, siete qui, non Vi avevo sentito!”
“Me ne ero accorto .. e così andate in giro!”
“Si Signore, Oscar ed io vogliamo conoscere Pavia, torneremo per sera, mangeremo qualcosa fuori …” – Guardo Oscar e le chiedo: “Ti va Oscar?”
“Si certo Andrè, per me va benissimo!”
“Con permesso Generale, noi andiamo.”
“A dopo!”

Vedo Andrè indossare la cappa, usciamo dalla locanda e ci aggiriamo per il paese.
Passeggiamo per questa piccola cittadina, senza una meta recisa, ammirando i palazzi, le vie, le piazze…

“Andrè questa città, ha dei palazzi davvero incredibili, guarda come sono caratteristici! È tutto così diverso dalla nostra Parigi.”

“Andrè, è bello conoscere posti nuovi … è bello soprattutto farlo con te!”

“Andrè dobbiamo tornare alla locanda, comincia a piovere.”
“Si Oscar affrettiamoci, le nuvole non promettono nulla di buono!”
Ci affrettiamo, camminiamo a passo spiegato, la locanda non è lontana, cominciano a cadere i primi goccioloni, la pioggia cade copiosa.

“Oscar, non possiamo proseguire, la pioggia è violenta, cerchiamo un riparo!”

Afferro la mano di Oscar, dico a gran voce: “Oscar corri … andiamo … ripariamoci sotto quel porticato!”

Corriamo, abbiamo la sensazione di essere travolti dalla pioggia, i nostri mantelli e i capelli sono bagnati, ancora qualche metro e troviamo riparo.
Siamo sotto un porticato, noto appena che è fatto di pietra, respiriamo con affanno, ci guardiamo come se fossimo due bambini, vedo Oscar ridere, mi dice: “Che tempo Andrè … fin tanto che non smette o non si calma un po’ non possiamo mica tornare alla locanda.”
Ho ancora la mia mano stretta nella sua la tiro a me, la mia mano umida sfiora il suo viso bagnato, l’accarezzo, le mie labbra sfiorano le sue, la bacio, le dico: “Oscar ormai sento di non resistere più, il cuore, le mie labbra non fanno che cercarti …. Ti amo Oscar, ti amo …”
“Andrè anch’io ti amo … ti amo…”

Mi lascio trasportare dalle sue carezze, dalle sue labbra, dal suo amore, mentre la pioggia continua a scendere violentemente, udiamo i tuoni, vediamo le pareti del porticato illuminarsi dai lampi che squarciano il cielo. 
Il tempo è bruttissimo ma io, noi, siamo felici, siamo stretti l’uno nelle braccia dell’altro.
Andrè continua a baciarmi, stringermi a se, mi lascio prendere da questo amore che ormai si è impadronito del mio cuore, della mia mente, del mio corpo.

Il braccio di Andrè è intorno alle mie spalle, guardiamo la pioggia scendere irrefrenabilmente.

“Oscar se continua così credo che non smetterà per adesso, ma appena si calmerà un po’ dovremo comunque tornare alla locanda.”
“Andrè, non pensi mai di .. si insomma al nostro rientro a Parigi, e al nostro futuro?”
Mi viene di fronte, le sue mani sono intorno ai miei fianchi, mi dice: “Ci penso continuamente Oscar, penso a tutto quello che ci aspetta al nostro rientro, il fidanzamento che tuo padre ha già programmato … ma soprattutto … penso a te che tra non molto diventerai la mia sposa …. Oscar tu sei tutto ciò che io desidero .. Non resisto, è impossibile resisterti Oscar … ti amo ..”

Andrè mi bacia ancora, e ancora, mi abbandono tra le sue braccia, vorrei che non smettesse mai di piovere.


Guardo il cielo e dico: “Su Oscar approfittiamo adesso, dobbiamo andare … la pioggia è sottile, ma continuerà a cadere tutta la notte.”
“Andiamo Andrè!”
“La mia mano è stretta nella sua cominciamo a correre, la pioggia insistente, la sentiamo addosso, ancora qualche metro non manca molto, siamo arrivati.
Le nostre cappe sono fradice, siamo bagnati, entriamo nella locanda, a tavola vediamo seduti mio padre e Alain.

“Cominciavo a preoccuparmi, per fortuna che siete riusciti a tornare!”
Sorrido e gli rispondo: “Ma Padre, non Vi siete mai preoccupato per noi in questo modo!”

Sento mio padre tossicchiare, credo di averlo messo in imbarazzo.
Alain non perde l’occasione e incalza: “Comandante, credo che le cose siano cambiate da allora, prima eravate … amici? Vero? Adesso siete fidanzati e sapete che la cosa cambia di gran lunga vero Generale?”
“Sassoin Sassoin tu non riesci proprio a tenere la lingua a freno, non è vero?”
“Signore non credo di aver detto nulla di male, ho semplicemente puntualizzato al Comandante la differenza tra prima e dopo ahahah!”
“Sei irrecuperabile Sassoin!”

Guardo Oscar, le dico: “Oscar dobbiamo cambiarci, altrimenti rischiamo di prenderci un malanno!”
“Si Andrè andiamo.”
La mia mano è ancora stretta in quella di Andrè, percorriamo le scale, Andrè ed io prima di lasciarci ci guardiamo ancora, mi sorridere, gli sorrido, mi accompagna davanti alla porta della mia stanza, la mano è ancora stretta alla sua, mi bacia, mi sussurra: “A domani … amore mio!”
“Buona notte Andrè!”


“Generale, li avete visti?”
“Chi Sassoin?”
“Non fingete di non capire, parlo di Andrè e Vostra figlia. 
Sapete?! E’ la prima volta che li vedo mano nella mano come due fidanzatini, a vederla non sembra il Comandante severo e temibile che tutti noi conosciamo, con Andrè si trasforma, sembra un’altra persona.”
“Sassoin, questa si chiama: serietà! Ma tu cosa vuoi capire che prendi tutto alla leggera.”
“E no Signore, forse è vero che mi piace scherzare, ma su una cosa sono serissimo: mia moglie.
Se permettete Signore vorrei soltanto salutarla e se volete un rapporto dettagliato, vorrei darle il bacio della buona notte. Almeno quello me lo concedete Generale?”
“Uhmm … e sia Sassoin ma non di più …”
“Grazie Generale!”
“Sassoin …”
“Sissignore!”
“Mi raccomando, discrezione e sii rapido!”
“Come sempre Generale, agli ordini! …… Generale …”
“Cosa c’è ancora Sassoin!”
“Se mai un giorno avrò un figlio sappiate che avrà il Vostro nome ahahahahaah!!!”
“Sassoin, vedi di sparire, e tra cinque minuti, voglio vederti nella nostra stanza!”
“Agli ordini Signore!”
“Ahahahaha!”
   
 
   
 
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