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Autore: terryoscar    27/06/2018    8 recensioni
Autrici: Aizram e Terryoscar
“ Avventura sulle Alpi” nasce per caso.
Aizram ed io ci siamo conosciute grazie alla mia prima pubblicazione: ” Oscar storia di un grande amore.”
“Dopo averla portata a termine, Aizram mi ha contattata, chiedendomi di scrivere un’altra storia ma allegra e divertente riguardo ai nostri personaggi preferiti: Oscar e André.
Inizialmente le ho detto che non sapevo nemmeno cosa scrivere, e lei mi ha suggerito di fargli fare un bel viaggio verso le Alpi.
I primi tre capitoli li ho scritti da sola, prendendo spunto i suggerimenti di Aizram ma poi, grazie alla tecnologia di cui usufruiamo abbiamo scritto i capitoli successivi in tempo reale: tramite skipe.
Quindi questa storia è scritta a quattro mani da Terry e Aizram. Si sa due cervelli funzionano meglio di uno!
E così nasce “Avventura sulle Alpi!”
Qui avremo il generale che tenterà di convincere sua figlia a sposarsi, perché a suo dire ormai incontrollabile da quando frequenta i Soldati della Guardia e sopratutto pretenderà da lei un erede a cui tramandare il titolo nobiliare. Naturalmente Oscar di sposarsi non ne vorrà sapere, quindi si scontrerà con suo padre, e non solo con lui ….
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'IO SONO IL GENERALE JARJAYES'
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LA CITTA' BAROCCA

PALAZZO JARJEYES

“Madame Marguerite, la prossima settimana arriveranno le vostre figlie, dobbiamo dare disposizioni al personale di servizio di preparare le stanze.”
“Si Nanny, impiegheremo l’ala nord del palazzo, faremo preparare cinque stanze per le mie figlie e altrettante per i miei nipoti, però loro li vorrei far sistemare nella parte centrale.”
“Nanny, mio marito mi ha scritto per dirmi che dobbiamo preparare il fidanzamento per i nostri ragazzi, io non so cosa ne pensa mia figlia, conosco Augustin e sono sicura che sia una sua iniziativa, e magari Oscar e Andrè non ne saranno nemmeno a conoscenza. Non faccio che chiedermi cosa ne pensa mia figlia.”
“Madame Marguerite, qualche giorno fa ho ricevuto una lettera da mio nipote, mi ha scritto, era felicissimo di farmi sapere che Oscar, la mia bambina gli ha confessato di amarlo …”
“Cosa? Dici davvero Nanny?!! Allora mia figlia finalmente ha fatto chiarezza con i suoi sentimenti, finalmente! Lo sapevo che amava Andrè e solo che era confusa e non se ne rendeva conto. Come sono felice Nanny, per lo meno Augustin per una volta tanto ha visto giusto, e poi sono felice che Andrè diventi il marito di mia figlia, non potrebbe sperare uomo migliore!”
“Grazie madame per le Vostre parole.”
“Ma no cosa dici! Andrè è come un figlio per noi. È cresciuto con la nostra Oscar e chi più di lui potrebbe starle accanto. Nanny, ora che so che Oscar ricambia i sentimenti di Andrè, preparo la festa di fidanzamento con un altro spirito … e poi ci sarà il matrimonio. Nanny dobbiamo scegliere degli abiti adatti per mia figlia, certo quando torneranno dal viaggio non ci sarà il tempo di farne confezionarne uno.”
“Allora come facciamo?”
“Semplice! Andiamo dalla sarta, ne facciamo confezionare una decina e poi vediamo quello che le dona, così non avremo problemi.”
“Va bene Madame.”
“Tu naturalmente mi accompagnerai dalla sarta.”
“Io Madame?”
“Certo tu e poi dovremmo scegliere degli abiti per Andrè. Oh Nanny che gioia che mi ha dato mia figlia, non mi ha scritto, è piuttosto restia nell’aprirsi ma non importa, fa parte del suo modo di essere perché suo padre l’ha allevata come un soldato, spero solo che con Andrè vada d’accordo.”
“Ma si certo Madame, si conoscono sin da bambini, e poi Andrè ne è perdutamente innamorato, per Oscar farebbe qualsiasi cosa!”
“Lo so, non ho alcun dubbio. Nanny, la festa di fidanzamento, avverrà nel giorno di Pasqua e voglio che per l’occasione la casa sia riempita di fiori … vediamo avremo le fresie, dovranno essere di tutti i colori, con il loro profumo inebrieranno tutto il salone, poi voglio le tovaglie del mio corredo, quelle bianche ricamate da mia nonna, sono le più belle che possiedo!”
“Madame, dopo le nozze, dove sistemeremo i ragazzi?”
“Ma nella camera di Oscar naturalmente! Non credo che mia figlia voglia un’altra stanza, a proposito anche li dobbiamo apportare dei cambiamenti, voglio cambiare le tende e anche le coperte. Desidero che mia figlia cominci la sua nuova vita nel migliore dei modi! E adesso Nanny su, andiamo a tirare fuori tutto il necessario per i preparativi, coperte e tovaglie vanno stirate e inamidate.”
“Va bene Madame andiamo!”



Ci siamo accampati in un bosco, siamo riuniti intorno al fuoco, mangiamo qualcosa prima di riposare, vedo Oscar, ha l’aria stanca, ma il suo sorriso è sempre luminoso e mi scalda il cuore, ormai questa è la terza sera che siamo accampati in tenda, per fortuna che abbiamo lasciato la zona paludosa, il percorso è decisamente migliore: stiamo attraversando i boschi seguendo il sentiero. I turni di guardia sono gli stessi di sempre: io con Gerard e il Generale con Alain.
Devo ammettere che da quando Alain è a stretto contatto con il Generale sembra essersi calmato un pochino, magari si è rassegnato un po’, non lo so!

Siamo seduti a terra, sulle coperte, davanti al fuoco, mangiamo qualcosa, il Generale ci dice: “Domani sera saremo a Torino, ho deciso che ci fermeremo due notti, abbiamo bisogno di riposo e poi anche i cavalli danno sintomi di cedimento.”
“Generale, dopo Torino quale sarà la prossima tappa?”
“La Salle , La prossima tappa sarà la cittadina di Susa, ma prima di arrivarci ci vorranno altri due giorni di cammino, li ci fermeremo due giorni, abbiamo bisogno di fare più fermate e più prolungate, il viaggio di ritorno comincia ad essere più stancante e non vorrei che arrivassimo al limite delle nostre forze quando attraverseremo nuovamente le Alpi, si sa lì la zona è particolarmente fredda, quindi le difficoltà saranno maggiori. Fino a Susa ci aspetta una leggera salita, ma da lì inizia il vero percorso di montagna. Raggiungeremo i 2.000 metri del colle del Monginevro, proprio come all’andata, sperando che non ci siano ulteriori problemi.”
“Comandante …”
“Dimmi Alain!”
“Domani che saremo nella città di Torino, ci sarà concessa qualche ora di libertà?”
“Alain, se non hai capito ciò che ha detto mio padre, a Torino ci fermeremo due notti, ma arriveremo domani sera, forse pomeriggio tardi, il giorno dopo sarà impiegato nettamente per il riposo, io non so cosa tu intenda per qualche ora di libertà, ma se vorrete un paio d’ore libere per aggirarvi per la città vi sarà concesso, ma alle mie condizione e guai a chi non rispetterà ordini e orari!”

Vedo Alain soddisfatto che mi dice: “Due ore di libera uscita? Mi sta benissimo Comandante!”
“Alain due ore e nulla di più!”
“Si si Comandante, agli ordini!”

Gerald e Andrè sono in tenda a riposare, come anche le donne sono in tenda, invece io e il Generale siamo di turno qui davanti al fuoco, per un po’ rimaniamo in silenzio finché non gli dico: “Signor Generale, finalmente il Comandante ha capito che anche noi soldati siamo essere umani!”
“Cosa intendi Sassoin?”
“Parlo della libera uscita che ha deciso di concederci, dopo tutto anche quando eravamo in caserma ci spettava qualche ora la sera!”
“Sassoin, se fosse stato per me non vi avrei concesso nemmeno dieci minuti, magari a La Salle si, ma a te no di certo. Comunque il tuo Comandante è stato chiaro, due ore di permesso dopodiché in appello e consegnati, su questo non si discute!”
“Si certo Signore, il Comandante è stato esplicito, se ha detto due ore, due ore saranno.”
“Sassoin, bada a come le impiegherai, niente casini, capito? …. Immagino che non le utilizzerai certo per visitare la città!”
“Ma quante ne Volete sapere Generale ahahah! Ma dite un po’ se qui con Voi ci fosse Vostra moglie, andreste in città?”
“Certamente, perché no!”
“Beh già, non ci avevo pensato, certo alla Vostra età non avete l’esigenza di stare con una donna!”
“Ne sei convinto Sassoin?!”
“Perché Volete dire che Voi …”
“Per chi mi hai preso eh?”
“Ahahahah … questa si che è bella ahahah!”
“Sassoin, ho l’impressione che ti ritenga l’unico uomo di questo mondo, certo che sei davvero presuntuoso!”
“Su su Generale non prendetevela! … Generale, non oso immaginare che razza di nonno sarete, beh sempre se permettere al povero Andrè di avvicinarsi a Vostra figlia, perché io sinceramente vi vedo un pochino invadente, non vorrei che quando le due colombelle si sposeranno Voi vi metterete a controllare il loro … operato … sapete? Credo che Andrè sia un timido, e se si sentisse osservato, non so poveraccio, non credo che riuscirebbe a combinare qualcosa ahah! Io invece non mi faccio di questi problemi, sarei capace di operare senza problemi ahahah!”
“Me ne sono accorto Sassoin, esattamente il giorno che ti colto sul fatto, si può dire che non hai fatto una piega, debbo dire che eri proprio sull’attenti ahahaha!”
“Detto da Voi è un complimento, grazie Signore Generale ahahah!”
“Ahahah”
“Generale … avete sentito?!”
“Cosa?”
“Ascoltate degli ululati …”
Silenzio- degli ululati.
“Si è vero Sassoin, anch’io ho sentito, presto va’ a svegliare gli altri, io intanto alimento il fuoco e accendo le fiaccole.” 
“Sissignore!”
Mi precipito prima nella tenda dei miei compagni.

“Presto Gerard, Andrè, svegliatevi, nei paraggi ci sono i lupi!”
“Che cosa?”
“Su presto! Intanto io vado a svegliare il Comandante.”

Gerard e io ci infiliamo gli stivali e prendiamo i fucili, usciamo dalla tenda e troviamo Oscar, che imbraccia il fucile.
“Già in piedi Oscar?”
“Andrè non riuscivo a dormire e li avevo sentiti!”

Vedo mio padre intento ad accendere le torce e disporle intorno al fuoco, li sentiamo avvicinarsi sempre di più, sentiamo gli ululati, qualcuno ringhia, sparo un colpo in aria, sento l’urlo di Gerard.

“ATTENTO ANDREE’!!!”

Uno sparo, il lamento dell’animale ferito, era alle spalle di Andrè. 
Siamo circondati, vedo mio padre lanciare contro i lupi il fuoco mentre noi altri spariamo un colpo dopo l’altro, li colpiamo, udiamo i lamenti delle bestie cadere una dopo l’altra, l’ultimo animale si avventa contro Andrè, carico il fucile, ma Gerard mi precede e colpisce la bestia, mentre gli ultimi fuggono via. 
Siamo in preda all’agitazione, ci accertiamo che tutti siano andati via.
Silenzio assoluto intorno a noi, Andrè mi si avvicina e dice: “Oscar tutto bene?”
“Si Andrè, abbiamo davvero scampato un brutto pericolo!”

Vedo Alain entrare nella mia tenda, va da sua moglie per rassicurarla.

“Sabrina …”

Sabrina è spaventata mi viene incontro, mi abbraccia.
“Oh Alain che spavento, tutto quegli spari, e i lamenti dei lupi …”
“E’ tutto passato Sabrina … tutto passato!”

Stringo a me mia moglie, sento che è spaventata, le accarezzo la testa l’assicuro: “Su dai Sabrina è tutto finito, adesso cerca di dormire, devo uscire dalla tenda il Comandante deve entrare.”
“Si Alain a domani.”
“A domani.”

Le do un bacio ed esco. Vedo Andrè accanto al Comandante, mi rendo conto che è davvero innamorato del temibile diavolo biondo. Le sfiora appena una guancia, in un gesto gentile. Certo, il Comandante non ha bisogno di essere rassicurata, però il gesto di Andrè è di una tenerezza infinita! Testimonianza del suo amore per quella donna. Il comandante arrossisce appena. Certo è davvero timida, con noi impartisce ordini senza problemi, e poi basta una carezza di Andrè per metterla in difficoltà! Che donna particolare.

“Oscar cerca di dormire, domani ci aspettano altre ore di viaggio.”
“Si Andrè, a domani.”
“A domani!”

Il generale mi guarda e mi dice: “Andrè ti rimangono ancora un paio d’ore, su, tu e La Salle andate a riposare che abbiamo bisogno di essere tutti lucidi per affrontare qualsiasi tipo di inconveniente …. Visto Sassoin come accadono gli imprevisti? Ecco perché voglio massima serietà da tutti voi!”
“Sissignor Generale!”

Mancano ancora due ore al cambio di guardia, il Generale e io rimaniamo nel silenzio più assoluto per timore che possiamo essere nuovamente attaccati, ma la nottata procede tranquilla, senza alcun problema.



Gerard ed io siamo di guardia, ci scaldiamo davanti al fuoco, la notte è come sempre gelida, dopo tutto siamo in pieno inverno.

“Andrè hai visto Alain, da quando il Generale lo marca stretto sta rigando dritto, niente più colpi di testa ahahah! E poi dice, dice , ma alla fine si è fatto anche lui incastrare come un’idiota proprio come noi ahahah!”
“Gerard, io sono davvero felice di essermi incastrato con Oscar … anzi, non vedo l’ora di sposarmi!”
“E ti credo amico, anch’io appena ritorno in patria, la prima cosa che farò sarà quella di chiedere alla mia Catherine di sposarmi, basta con questa vita da lupo solitario, e poi se lo ha fatto il nostro Alain! Ma ci pensi, proprio lui che spergiurava che non si sarebbe mai sposato ahah!”
“Già …”

E’ mattino, il nostro percorso continua, portiamo i cavalli al galoppo finché possiamo, ci fermiamo appena un paio di volte per riprendere fiato, ma il nostro obbiettivo è quello di arrivare a Torino prima di sera. Continuiamo a percorrere il sentiero, lungo la vita attraversiamo vegetazioni folte e rigogliose, a volte da essere impraticabili, è sera siamo stanchi, ma finalmente avvistiamo la città: ecco Torino!

Prendiamo ristoro in una locanda, come sempre stesso numero di stanze, stessa sistemazione. Ognuno di noi occupa il proprio alloggio, la prima cosa che faccio appena arrivo è un bel bagno caldo, mi piace rilassarmi nell’acqua calda, con il profumo dell’olio di rose, allontanare la tensione dei muscoli, sciacquare via la stanchezza, la polvere ed il sudore. Sto imparando ad accettarmi, ad accettare questo corpo che ho piegato al mio volere, a costo di enormi sacrifici. Andrè dice che sono bella, non so. Io almeno non riesco a vedermi bella: ho qualche cicatrice, sono magra e muscolosa! Sono agile, veloce, flessibile. Ma bella? Però mi piace come Andrè mi guarda, con un suo sguardo sembra volermi accarezzare tutta, sembra un abbraccio. 
Esco dalla tinozza, mi asciugo ed indosso vestiti puliti. Metto una camicia bianca, allacciata al collo con un foulard, un lungo gilet blu, abbottonato, ed una giacca azzurra, da cui fuoriescono le maniche della camicia, terminanti in un polsino largo, di pizzo. Calze di seta bianche, allacciate sopra al ginocchio ed i miei pantaloni azzurri. Scarpe comode. Mi asciugo i capelli davanti al fuoco, seduta su una poltrona, perduta nei miei pensieri, pensieri…no, ho un unico pensiero che mi perseguita da giorni: Andrè. Le mani di Andrè, i baci di Andrè, la voce di Andrè, un soffio…un ricordo….arrossisco al solo pensarci…..Andrè! 
Sento bussare alla porta, è Andrè, che come sempre mi riempie di attenzioni.

“Oscar ho portato della cioccolata calda per tutti.”
“Ma ci sono quattro tazze.”
“Si, ho detto ad Alain di raggiungerci, anche se lui avrebbe voluto un po’ di vino, ma pur di unirsi a noi, ha accettato la cioccolata ahah!”
“Posso entrare?”
“Entra pure Alain”
“Andrè mi ha detto della cioccolata, ma è un buon motivo per riunirci e parlare in tutta tranquillità”

Ci sediamo tutti e quattro intorno al tavolo, Sabrina porge a ciascuno la propria tazza dal vassoio, ci gustiamo un’ottima cioccolata calda.

“Però Andrè, è davvero da molto tempo che non bevevo cioccolato, è davvero buonissimo!”
“Di solito Alain, tu nelle osterie ti fai servire birra o vino, vero?”
“Si Andrè, per lo meno mi sento più felice, ma adesso dovrò cercare di cambiare le mie abitudini per la mia Sabrina.”

Vedo Alain guardare con dolcezza sua moglie, e io guardo la mia Oscar.

“Andrè immagino che domani, tu e il Comandante vi aggirerete per la città, vero?”
“Certo Alain, cogliamo l’occasione di conoscere questi posti meravigliosi, a te non oso nemmeno chiedere cosa farai.” 

E’ mattina, dopo aver fatto colazione, Gerard prende la sua cappa e va a farsi un giro per la città, anche Sabrina e Alain escono, mio Padre prima che escano gli dice: “Sassoin tra tre ore di ritorno, è chiaro? Ma in compenso, intero pomeriggio, sei consegnato!”
“Grazie Generale!”

Vedo Alain felice, mio padre gli ha concesso un’ora in più, esce con Sabrina, rimango con Andrè gli dico: “Padre, Andrè ed io faremo ritorno per l’ora di cena.”
“Cosa? Ma Oscar, vuoi rimanere l’intera giornata fuori?!!”
“Esattamente Padre, non vedo perché Voi abbiate da ridire, non sono un Vostro sodato e tanto meno Andrè non è Alain, è chiaro? E adesso noi andiamo, e non Vi venga in mente di seguirci, non siamo certo due ragazzini!”

Lascio mio padre senza parole, io e Andrè lasciamo la locanda, ed iniziamo ad aggirarci per il luogo incuriositi.

“Andrè ma guarda! Qui è tutto così diverso dalle costruzioni di Parigi, le case, i palazzi sono così … differenti!” 
“Oscar guarda quanti portici che ci sono … sono … innumerevoli e bellissimi!”
“Andrè su .. prendiamo quella via …”
“Quale?”
“Li alla nostra sinistra, è una via centrale, su Andrè andiamo!”

Vedo Oscar entusiasta, ci aggiriamo per le strade, osserviamo i palazzi e attraversiamo porticati, qui ce ne sono davvero tanti, è una caratteristica della città. Raggiungiamo piazza Castello, vediamo il palazzo Reale e l’attiguo palazzo Madama, già Castello degli Acaja. Il fronte di questo palazzo è stato realizzato da Filippo Juvarra. Torino è una città barocca, qui tutto è denso, voluminoso, ricco. È una città in fermento: il progetto dei Savoia di farne la capitale del loro Regno è in pieno svolgimento, cin sono parecchi cantieri in corso per tutta la città! Pendiamo la via che porta al Po.
Passiamo davanti a un caffè, dico ad Oscar: “Su entriamo prendiamo qualcosa da bere.”
“Va bene Andrè.”
Entriamo nel caffè, c’è davvero molta gente, Oscar ed io prendiamo posto a un tavolino, si avvicina l’oste ci dice: “Cosa posso portarvi signori?!”

Oscar ed io ci guardiamo e non sappiamo deciderci, poi lei dice: “Cosa ci consigliate? Vorremmo assaggiare una bevanda del posto.”
“Allora lasciate fare a me Signori, visto che siete stranieri vi farò assaggiare una nostra specialità!”
“Va bene, ci fidiamo di Voi!”

Vedo l’oste allontanarsi, poco dopo arriva con un vassoio e due bicchieri e ci dice: “ Ecco qua! Vedrete che vi piacerà!”
“Cos’è?”
“Si chiama Bicerin, ed è una specialità del posto! Cioccolata calda, caffè e panna, ed un poco di liquore! E adesso con permesso!”

L’oste si allontana, Andrè ed io ci guardiamo, cominciamo a sorseggiare la bevanda.

“Uhmm .. davvero buono Oscar!”
“Si Andrè, come l’ha chiamato, Bicerin?! Ha un sapore delizioso!”

Andrè e io usciamo dal caffè, siamo desiderosi di conoscere nuovi posti, continuiamo ad aggirarci per la città, è ora di pranzo, cerchiamo un posto dove mangiare.

“Guarda Oscar , qui è scritto: trattoria ai due Galli“

Entriamo prendiamo posto e ordiniamo da mangiare, ci facciamo servire dei piatti del luogo.

“Oscar qui si cucina davvero bene, queste pietanze sono davvero squisite.”
“Si Andrè, ricorderò l’Italia non solo per i luoghi che stiamo conoscendo, ma anche per le pietanze succulente che stiamo assaggiando!”

Lasciamo la trattoria e continuiamo il nostro giro turistico, qui è tutto così meraviglioso.

“Andrè guarda questo viale alberato è magnifico, e i giardini?! Davvero stupendi!!”
“Oscar, guarda sui quegli alberi, ci sono gli scoiattoli.”
“Che carini Andrè, sono bellissimi!”

Continuiamo ad aggirarci per il parco, saliamo su una collina non sappiamo nemmeno dove siamo, ma ci troviamo davanti ad un imponente Basilica: è stupenda io e Oscar rimaniamo costernati dall’imponenza dell’edificio. Una basilica, painata centrale, con un ampio porticato sorretto da un colonnato. Ed una cupola piuttosto grande.

“Andrè ma dove siamo?!!”
“Oscar credo che sia un edificio religioso, guarda ci sono dei prelati”
“Aspetta Oscar chiediamo a quel religioso.”

Ci avviciniamo al frate, un uomo di mezza età e chiedo: “Scusate, potete dirci dove siamo? Siamo arrivati qui senza saperlo!”
“Siete alla Basilica di Superga, qui c’ è un ordine di frati, se lo desiderate vi faccio conoscere una parte dell’edificio.”
“Che ne dici Oscar?” 
“Ma si Andrè siamo qui, e poi questa struttura mi incuriosisce non poco!”

Il frate ci fa da guida, ci accompagna lungo i corridoi ci porta ad ogni angolo accessibile ai visitatori e infine saliamo ben centotrentun scalini.

“Guarda Andrè! Da qui riusciamo a vedere tutta la città: è stupendo!”
“E’ un panorama incredibile Oscar, davvero stupendo!”
“Andrè è un luogo meraviglioso! Guarda il fiume ai nostri piedi, e laggiù il castello di Rivoli! E guarda quel viale che unisce idealmente questi due edifici”
“Oscar guarda oltre, la Valle di Susa! Siamo arrivati da lì e da lì ripasseremo per rientrare in Francia!”


Lasciamo la Basilica e ci aggiriamo nel parco.

“Andrè, temo proprio che ci siamo persi, non troviamo l’uscita, e intorno a noi non c’è anima viva, e sta diventando buio. Cosa facciamo?”
“Oscar ormai ci siamo persi e non c’è luce, è impossibile riuscire a trovare la via, dobbiamo aspettare domani mattina, non abbiamo scelta.”
“Andrè ma …”
“Oscar non possiamo fare altrimenti … guarda c’è una grotta, dobbiamo ripararci lì!”

Affrettiamo il passo, ancora qualche metro e siamo dentro, per fortuna abbiamo con noi i mantelli pesanti!

“Per fortuna Oscar che abbiamo da mangiare e una borraccia d’acqua.”

Vedo Andrè aprire la borsa e tira fuori il pane, ci sediamo su delle rocce che sono accanto a noi, mangiamo il pane che abbiamo dietro.

“Andrè non possiamo davvero passare la notte qui, dobbiamo cercare di trovare la strada del ritorno.”
“Ti impensierisce tuo padre?”
“Ma dai Andrè, adesso vedi se alla mia età devo aver paura di … mio padre?!! ma cosa dici? E poi anche se dovesse fare una scenata, beh peggio per lui, so io come dargli il ben servito, però è preferibile tornare.”
“Oscar e se non riuscissimo? E’ sera!!”
“Andrè qui fa freddo e non possiamo certo passare la notte senza una coperta, tanto vale che camminiamo e cerchiamo di tornare, tutto al più se dovessimo fallire troveremo un’ altra grotta, ne abbiamo viste altre.”
“E va bene testona, mettiamoci in marcia, su vieni dammi la mano.”
“Cos’hai! Credi che io possa inciampare e cadere soldato?”
“In quel caso Comandante Vi afferrerei al volo e Vi abbraccerei, ma intanto prima di metterci in marcia, dovete darmi un bacio!”

Non le permetto di dire altro, la tiro a me, la stringo e la bacio. Un bacio dolce, le sue labbra sanno di cioccolata, di zucchero. La stringo forte, accarezzo i suoi capelli. Lei si appoggia a me, si abbandona. Mi sorride, con il capo appoggiato alla mia spalla.

“Andrè adesso andiamo.”
“Andiamo Oscar!”

Ci aggiriamo per il bosco, anche se è buio, cerchiamo di fare attenzione, tentando di ricordare da dove siamo passati.

“Andrè, è di qui che siamo venuti, riconosco la particolarità di questa grotta e l’albero.”
“Se non sono tutti così Oscar dovremmo essere vicini all’uscita del parco, certo che il buio non ci è di aiuto, per fortuna che stasera c’è la luna piena che fa luce.”

Credo che siano passate quasi due ore da quando ci siamo avventurati per cercare di arrivare in città, per fortuna ci siamo riusciti.

“Andrè ce l’abbiamo fatta! Anche se è ormai notte abbiamo trovato l’uscita del bosco, adesso dobbiamo raggiungere la città. E finalmente saremo alla locanda!”
“Sei stanca vero Oscar?”
“Si Andrè a dire il vero, credo che domani mattina mi sveglierò tardissimo ahahah!”

Oscar e io ridiamo, ci abbracciamo e raggiungiamo la città.


“Maledizione, quei due dove si saranno cacciati non sono ancora tornati!”
“Generale, ma di cosa Vi preoccupate, Andrè e il Comandante non sono mica due ragazzini sprovveduti, sono adulti ormai!”
“E’ proprio perché sono adulti mi preoccupano Sassoin, ma già io con chi parlo?! Con un soldato dissoluto!”
“E no Generale, lo ammetto lo sono stato, adesso se mai sono dissoluto solo con mia moglie, anzi, debbo ringraziarvi per le tre ore che ci avete concesso, finalmente si può dire che siamo marito e moglie!”
“Sassoin Sassoin, ma che diavolo stai dicendo, per caso cosa hai fatto l’altra volta quando ti ho sorpreso?”
“Ma Signore, non c’è paragone, e poi per poco non mi avete fatto venire un colpo, siete entrato in quel modo e …. Debbo per caso ricordarvelo che mi avete passato in rassegna in tutto il mio splendore mascolino?”
“Finiscila di dire idiozie, cosa credi che in tanti anni nell’esercito, non mi sia mai capitato di vedere uomini nudi? Beh allora ti sbagli, di situazioni particolari ne ho trovato eccome, te l’ho già detto non mi impressiono più di nulla Sassoin!”
“Se fosse davvero così allora perché Vi agitate tanto se Andrè e il Comandante non sono qui? Tutto al più potrebbe succedere che mettano in cantiere un piccolo Grandièr .. pardon volevo dire un piccolo Jarjayes ahahahah!”
“Smettila imbecille, Andrè non è come te!”
“Allora Generale, se Andrè non è come me, io al posto Vostro comincerei a preoccuparmi ahahah!”
“SASSOIN SPARISCII ….!!”
“Ahahah Generale, calmatevi, non è il caso!”

Vedo entrare Andrè ed il Comandante.

“Ben arrivati! Sapete?! Il Generale cominciava a preoccuparsi, per fortuna siete tornati, bene io vi lascio, vado di sopra … ah Generale, non rimproverate i due fidanzatini, ricordatevi che anche Voi avete avuto la nostra età ahahahah!”

Appena Alain si chiude in camera, mio padre approfittando che nel retro della locanda non c’è nessuno comincia a protestare. 

“Si può sapere dove siete stati tutto il giorno?”
“E no Padre adesso basta, Voi non potete comportavi così con noi, Volete mettervi in testa che non siamo più dei ragazzini?”
“Appunto Oscar, proprio perché siete un uomo e una donna mi preoccupo, capito?”
“Io mi rifiuto di capirvi Padre!”
Andrè mi prende la mano mi dice: “Calmati Oscar, anziché arrabbiarci, spieghiamo a tuo padre il motivo del nostro ritardo.”
“Non ci penso proprio Andrè, mi rifiuto di dargli spiegazioni, ribadisco: non siamo più dei ragazzini e poi Padre, non volete degli eredi? E per farvi piacere, Andrè ed io ci stiamo pensando, buona notte Padre!”
“Co .. cosaa?!! Dove vai? Torna qui e spiegatii!!”
“C’è poco da spiegare Padre, non siete mica nato ieri, siete un uomo di mondo, sapete benissimo come vanno queste cose, non è vero?”
“Fermati, dove vai?!”
“A dormire Padre, sapete?! Dopo una giornata così intensa sono davvero stanca!”
“Ti proibisco di parlarmi in questo modo, torna indietro!!”

Vedo Oscar salire di sopra e chiudersi in camera lasciando con il dubbio suo padre che mi guarda e mi dice: “Confessa Andrè, cosa avete fatto tutto il giorno?”
“Niente di quello che pensate Signore!”
“Allora perché Oscar mi ha parlato così?”
“La conoscete benissimo, avete lo stesso temperamento di sfida e Vi ha provocato!”
“Bada Andrè se menti …”
“Buona notte Signore!”

Vedo Andrè salire le scale e andare nella sua stanza.


Percorro il corridoio, vedo aprire la porta della stanza del Generale, vedo Alain fare capolino.

“Andrè, il vecchio si è arrabbiato vero?”
“Alain per favore …”
“Andrè non preoccuparti del vecchio pazzo …”
“Alain sono stanco, buona notte!”
“Bravo amico, se sei stanco vuol dire che finalmente ti sei fatto onore … complimenti Andrè!”
“Grazie Alain!”

 
 

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