STORIA DELLA MAGIA.
 
3° ora.
5° anno.
Durante storia della magia.
Ecco sì, storia della magia, una materia alquanto noiosa ma soprattutto trascurata dalla maggior parte delle persone, materia, sfortunatamente, obbligatoria fino al sesto anno.
Ad Harry, battaglie di orchi, rivolte dei folletti o assemblee di creature magiche,  non gli interessavano per niente, tutto ciò lo facevano letteralmente addormentare, più volte la sua migliore amica Hermione dovette  rimproverarlo e più volte dovette svegliarlo per evitare di far perdere altri punti alla propria casata.
Storia della magia, in conclusione, di divertente non aveva assolutamente nulla, ma se ad Harry chiedessero la sua materia preferita, risponderebbe proprio quella.
Nessuno dei suoi amici ne capiva il motivo, quella era semplicemente la lezione più barbosa tra tutte, frequentata addirittura in contemporanea con i serpeverde.
Di male in peggio!
Sia chiaro però, non erano tanto i serpeverde quelli problematici, lo era soltanto lui: Draco Malfoy, il signorino viziato appartenente a quella casata, biondo platinato da sembrare tinto, con quei dannati e bellissimi occhi grigi-azzurri.
Draco Malfoy rendeva quella lezione più infernale di quanto già non fosse, o almeno, la rendeva infernale e poetica solamente ad Harry, sì, poetica, perché ogni volta, durante proprio storia della magia, Draco si metteva a disegnare o a scrivere frasi su carta che poi trasformava in aeroplanini per lanciarli addosso a Potter.
La cosa strana in tutto ciò? E’ che Harry conservava ogni singolo bigliettino aeroplanino.
Il primo aeroplanino, contenente un disegno, fu, ovviamente, di cattivo gusto.
Il nono conteneva parole poco carine.
Il tredicesimo, stranamente, parole di scuse.
Il diciannovesimo, vignette che lo fecero sorridere.
E infine il venticinquesimo, quello che lo fecero innamorare.
Tutti gli altri avvenire, furono per lui, poesia pura, capace di fargli provare emozioni contrastanti, farfalle nelle stomaco, batticuori improvvisi e sensazioni meravigliose.
Storia della magia, dopotutto, era una materia dannatamente incantevole.