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Autore: Lea96liija    01/07/2018    0 recensioni
E' passato un anno da quando Haley è scoparsa trascinata via dalla corrente del fiume, non hanno ritrovato il suo corpo ma tutti la danno per morti, tutti tranne il suo gemello Aidan. Per sei mesi continua a cercarla, convinto che sia ancora viva, è il suo cuore a dirglielo: e lui non sbaglia mai. Quando comincia ad arrendersi però, qualcuno lo motiverà a continuare la sua ricerca. Affronterebbe qualsiasi cosa pur di riaverla e andrebbe ovunque. Non esiste legame più forte di quello dei gemelli. Riuscirà a ritrovarla viva o dovrà arrendersi alla realtà?
Genere: Angst, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il diario


Lasciai cadere la bottiglia, Haley viva? Lo sapevo, me lo sentivo:
<< dov’è? >> domandai trattenendo le lacrime.
<< nel mondo di mezzo…>>
Stetti per domandargli cosa intendesse quando il nonno si mise accanto a me:
<< che succede? >> domandò
<< quest’uomo ha detto che Haley è viva…>>
<< Aidan va a casa…>>
<< ma…>>
<< ora! >>
Non lo vidi così arrabbiato da molto tempo, mi allontanai ma invece di tornare a casa  mi nascosi dietro il muro degli spogliatoi:
<< stai lontano da lui, ha già sofferto abbastanza. >>
<< ha diritto di sapere la verità Bryn. >>
<< la sa già la verità, sua sorella è morta per un incidente. >>
<< lo sappiamo entrambi cos’è successo…>>
<< tu non sai nulla. >>
Il nonno se ne andò, stette tornando a casa, se non mi avesse trovato si sarebbe infuriato, non mi importò tornai dall’uomo: cosa significava quel discorso?
<< di cosa parlavate? Quale verità? >>
<< leggi il diario. >>
<< Aidan! >>
Mi girai sentendo la voce del nonno, l’uomo non c’era più quando mi rigirai: si era volatilizzato.
Per la prima volta in un anno e mezzo mi sgridò mettendomi in punizione: provai a chiedergli dell’estraneo ma cambiò discorso.
Pensai a quello che mi disse “leggi il diario”, Haley scrisse un diario ma non sapevo dove si trovava: il nonno non mi disse dove mise le sue cose.
A cena mentre mangiammo l’osservai, mangiò senza parlare, ancora arrabbiato: provai comunque a sfidare la sorte.
<< nonno, sai dove si trova il diario di Haley. >>
<< in cantina, ho messo tutto lì. >>
Lo ringrazia, dopo mangiato sarei andato a prenderlo: ho sempre voluto leggerlo, ma lei lo nascondeva quando non era nella stanza.
Io e lei non avevamo segreti, ci raccontavamo tutto, ma quel diario mi ha sempre infastidito: ammetto di aver cercato di leggerlo più volte ma lei me lo impedì.
Scesi in cantina, mi venne in mente quando da bambino scendevo insieme a lei per prendere le bottiglie di vino del nonno.
Hailey era sempre dietro di me, spaventata dalla vecchia caldaia che emetteva un rumore molto forte che ricordava il verso di un mostro: ogni volta che sentiva quel suono si stringeva a me staccandosi solo tornati su.
Accesi la luce arrivato in fondo le scale, non fu mai piena individuai subito le sue cose.
Ci misi molto a trovarlo, perché ogni volta che prendevo in mano qualcosa mi perdevo in flashback.
Tornai in camera mia in fretta e l’aprii:
10 giugno
Caro diario,
Oggi io e Aidan siamo andati al laghetto, abbiamo fatto una gara con i sassi e ho vinto io: ma so bene che mi ha lasciato vincere, con me non è mai competitivo. Siamo saliti sulla barca a remi, e una volta raggiunto il largo si è tuffato, e ha trascinato anche me in acqua.
Abbiamo fatto una gara di nuoto, giocato a nascondino nell’acqua e pescato usando una canna costruita al momento utilizzando quello che c’era: siamo riusciti a prendere cinque pesciolini che poi abbiamo liberato.
Mentre tornavamo a casa ho visto un topolino.
 
25 giugno
Caro diario,
Oggi Aidan e Zack hanno fatto uno scherzo a Paul, hanno incollato la sua sedia e quando lui si è seduto gli si è incollata ai pantaloni. Tutta la classe è scoppiata a ridere dopo che si è alzato, non riusciva a capire per quale motivo non si staccava.
Ammetto che è stato divertente, immaturo ma simpatico.
 
12 settembre
Sono molto delusa, non posso credere a quello che è successo oggi. Ero sola in classe durante l’intervallo, stavo finendo un esercizio di matematica quando Sean è entrato insieme ai suoi due amici. È venuto da me e ha preso il quaderno dicendomi di voler copiare, non è la prima volta perciò non gli ho detto nulla. Aidan però è entrato per chiamarmi, quando l’ha visto col quaderno hanno iniziato a litigare. Ho cercato di fermare Aidan ma uno dei suoi amici, che uscì dall’aula per chiamare la maestra, è tornato accompagnato dalla signorina Smith. Dato che lui era sopra Sean l’hanno sospeso. Quest’ultimo si è proclamato innocente, affermando che lui non ha alzato le mani essendo pacifista: e tutti gli credono. Aidan invece non lo ascolta nessuno quando si tratta di Sean. Ho provato a dirgli che è stato Sean ad iniziare spingendolo, ma mi hanno risposto che è normale che stia dalla parte di Aidan. Anche il nonno l’ha messo in punizione, per una settimana non potrà uscire.
Tutti dicono che è una testa calda e che si comporta in questo modo solo per attirare l’attenzione, ma nessuno lo conosce come me: non è un santo ma è un bravo ragazzino.
È generoso, altruista, coraggioso, esuberante e avventuroso,  e si anche testa calda ma è Sean a fargli uscire i suoi difetti.
Quel ragazzino è molto furbo indossa sempre una maschera in presenza di adulti, ma sono sicura che un giorno pagherà per tutto.
Ora devo andare, è ora di preparare la cena: per oggi è tutto.
 
10 ottobre
Sean oggi ha proprio esagerato, ha scritto sulla lavagna con una bomboletta spray una parolaccia e il nome del preside, tutta la classe l’ha visto: ma è stato punito Aidan, nonostante i nostri compagni hanno indicato Sean.
La cosa che mi da fastidio è che l’hanno sospeso e non punito, quando il nonno l’ha scoperto si è infuriato. Neanche lui ci ha creduto.
Dopo la scuola, invece di andare a casa, è corso via arrabbiato. L’ho seguito sapendo dove sarebbe andato, era nel posto in cui lui e papà andavano sempre.
Quando sono arrivata stava prendendo a pugni una sacca che gli avevo fatto per aiutarlo a scaricare la rabbia e la tensione.
Quello che ci siamo detti però non te lo posso dire, so che lo capirai…
 
Girai pagina, il 5 marzo, la pagina era sgualcita, aveva pianto e leggendola mi venne in mente il motivo.
 
5 marzo
Oggi è stato un giorno orribile, ma difficilmente riuscirò a dimenticarlo. Dal momento che ho alcuni problemi d’asma sono costretta a portarmi dietro sempre un inalatore, soffro d’allergia alla polvere e ad alcuni tipi di peli: anche alcuni prodotti per la pulizia non riesco a reggere. All’intervallo, dato che Paul ha vomitato, la bidella ha lavato il pavimento dell’aula, sono dovuta uscire per evitare di stare male.
Stavo guardando un album di figurine insieme alla mia migliore amica Lily, quando Sean è venuto da noi. Ha iniziato a prenderci in giro e poi ha preso di mira me.
Lui sa bene qual è il mio punto debole, ha iniziato a dirmi che non sono coraggiosa e che non sono degna di essere la figlia di un pompiere: ero solo un peso per il nonno.
Mi sono sempre sentita inadeguata, papà era coraggioso e lo era anche Aidan, da bambino non aveva mai paura dei mostri come me, io invece si: correvo sempre da lui a piangere. Anche adesso, non riesco a essere coraggiosa come lui, ieri sono corsa da lui dopo aver visto un grosso ragno, odiavo gli aracnidi. Sono sempre riuscita ad avvertire le emozioni delle persone accanto a me, con Aidan invece avvertivo tutte quelle che gli passavano alla testa. Una volta, dopo essermi attaccata a lui per aver visto un ragno, avvertii in lui del fastidio. Da allora lo avvertivo sempre ma lui lo nasconde bene.
Ho iniziato ad ansimare, Aidan ha scelto quel momento per arrivare, Sean se n’è andato prima.
Quando mi sono ripresa, ha chiesto cosa avesse detto. Sono scoppiata a piangere, mi ha stretto a se e ha sussurrato che qualsiasi cosa ha detto non è vero: è solo geloso.
Non gli ho raccontato la verità, perché so che non lo ammetterebbe mai…
 
Non riuscivo a credere a quello che lessi. Come poteva pensare una cosa del genere?! Non fu vero, mai provato fastidio nei suoi confronti: avrei voluto fosse lì per poterglielo dire. Alcune lacrime mi caddero, me le asciugai e continuai a leggere.
 
12 marzo
Caro diario,
prima di raccontarti cos’è successo oggi, voglio dirti chi era mio padre.
 Mio padre era un pompiere, aveva aiutato molte persone tutti sull’isola lo conoscono. Il sindaco, il padre di Sean, gli aveva dato anche una medaglia per il coraggio: Aidan la tiene nel suo cassetto. Lui e mamma si conoscevano fin da bambini e si amavano fin dalla prima volta che si sono visti. Ci ha sempre detto che il giorno in cui siamo nati è stato il giorno più bello della sua vita, pari solo al giorno del matrimonio. Quando mamma morì avevamo quattro anni, si ammalò di una brutta malattia e se ne andò dopo solo pochi mesi. Ricordo che papà cambiò, divenne triste, non era più se stesso. Smise di lavorare, e iniziò a ignorarci: tanto che il nonno fu costretto a trasferirsi da noi per occuparsi di entrambi. Papà e Aidan erano molto legati, l’ha sempre considerato il suo eroe, passavano molto tempo insieme. Il cambiamento di papà lo colpii molto, soffrii molto per la sua assenza.
Poi un giorno papà tornò come prima, come se nulla fosse. Ci portò al parco e poi a prendere un gelato, sembrò che tutto fosse tornato come prima. Il mattino dopo però quando entrammo in camera sua lo trovammo a terra, ingoiò molte pillole. Il nonno ci disse che lo fece perché era molto triste per la morte di mamma. Aidan si rifiuta di accettare che si è ucciso, dice che è morto a causa di un incidente, tutti lo assecondiamo per rispetto in confronto a papà.
Ora che sai chi era, ti racconto cosa è successo oggi.
Sean, guarda caso, è andato in giro per il giardino della scuola, a cantare una filastrocca su papà. Non ho mai visto Aidan così arrabbiato come oggi, si sono azzuffati e gli ha pure rotto il naso. Quando siamo tornati a casa, per la prima volta nella mia vita, l’ho visto piangere: nemmeno il giorno del funerale di papà l’ha fatto.
Non ha voluto sfogarsi con me, come sempre.
 
Ricordai bene quel giorno, avrei voluto uccidere quel bastardo: per colpa sua oltre al dolore per il ricordo della morte di papà dovetti anche stare in punizione per un mese.
Rischiai anche di finire in collegio, per fortuna Haley riuscii a convincere il nonno di non iscrivermi.
Lessi la prossima data, 20 aprile, il giorno prima dell’incidente…presi un bel respiro e continuai la lettura.
 
20 aprile
Caro diario,
Oggi avrei voluto uccidere mio fratello, ha accettato una sfida lanciata da Sean: attraversare il fiume. Non ha fatto altro che piovere oggi, e sicuramente se domani  smette il letto del fiume sarà pieno: è troppo pericoloso! Ho provato a fargli cambiare idea ma mi ha risposto che se vince dirà a tutti la verità, dubito che lo faccia: non è così stupido. Aidan però è molto determinato, spero che vada tutto bene.
 
Fisso la pagina per un bel po’, è l’ultima cosa che ha scritto.
Non gli dissi che anche lei doveva attraversarlo, glielo dissi solo in quel momento.
Se avessi saputo cosa sarebbe successo non avrei accettato, fui davvero uno stupido.
A parte le sue riflessioni non trovai nulla che potesse spiegare cos’era questa “terra di mezzo”.
Scesi di nuovo in cantina, cercando un altro diario oppure in libro, mi addormentai appoggiato contro il muro.
   
 
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