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Autore: terryoscar    01/07/2018    7 recensioni
Autrici: Aizram e Terryoscar
“ Avventura sulle Alpi” nasce per caso.
Aizram ed io ci siamo conosciute grazie alla mia prima pubblicazione: ” Oscar storia di un grande amore.”
“Dopo averla portata a termine, Aizram mi ha contattata, chiedendomi di scrivere un’altra storia ma allegra e divertente riguardo ai nostri personaggi preferiti: Oscar e André.
Inizialmente le ho detto che non sapevo nemmeno cosa scrivere, e lei mi ha suggerito di fargli fare un bel viaggio verso le Alpi.
I primi tre capitoli li ho scritti da sola, prendendo spunto i suggerimenti di Aizram ma poi, grazie alla tecnologia di cui usufruiamo abbiamo scritto i capitoli successivi in tempo reale: tramite skipe.
Quindi questa storia è scritta a quattro mani da Terry e Aizram. Si sa due cervelli funzionano meglio di uno!
E così nasce “Avventura sulle Alpi!”
Qui avremo il generale che tenterà di convincere sua figlia a sposarsi, perché a suo dire ormai incontrollabile da quando frequenta i Soldati della Guardia e sopratutto pretenderà da lei un erede a cui tramandare il titolo nobiliare. Naturalmente Oscar di sposarsi non ne vorrà sapere, quindi si scontrerà con suo padre, e non solo con lui ….
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'IO SONO IL GENERALE JARJAYES'
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Sogno o realtà?



Ieri abbiamo lasciato il convento, dopo quanto accaduto Alain ha perso il suo spirito baldanzoso, parliamo appena, anche perché il viaggio si presenta sempre più faticoso a causa delle condizioni climatiche. Per fortuna che ha smesso di nevicare, ma il gelo si fa sentire, la neve che è caduta non facilita certo il nostro percorso, siamo costretti a portare i cavalli al passo, sostiamo appena per far riposare gli animali.
E’ sera ci accampiamo nuovamente, ormai i turni di guardia e la sistemazione per gli alloggi sono sempre gli stessi, Alain e Sabrina parlano poco, e mio padre non li perde mai di vista, non lascia un solo istante Alain se non per i suoi bisogni, per mio padre ormai è agli arresti.
Siamo intorno al fuoco, mangiamo qualcosa prima di andare a dormire, il primo turno di guardia lo faranno mio padre e Alain. Vedo Gerard ritirarsi e anche Sabrina.
Mio padre guarda Alain e gli dice: “Va in tenda, devo parlare con mia figlia e Andrè, appena finito, ti chiamo.”
“Sissignore!” e sbatte i tacchi sull’attenti.
Alain, si allontana ed entra in tenda, intorno al fuoco rimaniamo noi tre.

“Cosa avete da dirci Padre?”
“Domani in tarda mattinata saremo a forte Exilles, almeno potremmo riprenderci dalle fatiche di questi giorni.”
“Padre, tra circa due settimane Saremo di ritorno a Parigi, così finalmente la nostra vita riprenderà come sempre.”
“Non proprio come sempre Oscar, proprio in merito a questo, ho da dirti qualcosa. Avverranno dei cambiamenti soprattutto nella tua vita …. al tuo rientro, dovrai chiedere immediatamente il congedo, e dovrai occuparti esclusivamente dei preparativi del vostro matrimonio.”
“Padre, il fatto che io mi sposi, non significa necessariamente che debba lasciare il Comando dei Soldati della Guardia, anzi è meglio che lo sappiate: io non abbandonerò la divisa anche se mi sposo!”
“Cosa? Ma stai scherzando?”
“Assolutamente, io continuerò a svolgere il mio dovere come sempre che Vi piaccia o no!”
“Ma sei impazzita? Dove si è mai visto che una donna sposata continui a indossare la divisa!”
“Ah se è per questo, non si è mai sentito nemmeno, di una donna che è stata educata come un uomo e occupa un ruolo che non le compete.”
“Oscar ….. Andrè, tu non le dici niente?”
Andrè mi guarda.
“Se permettete Signore, al riguardo, vorrei parlare in privato con la mia fidanzata.”
“Andrè, se è per me, non è un problema, puoi anche parlare.”
“Padre Vi prego!!!”
E va bene, vado in tenda, ma sbrigatevi che io e Sassoin dobbiamo svolgere il nostro turno di guardia.”
Vedo mio padre alzarsi e chiudere in tenda, io e Andrè rimaniamo finalmente un poco da soli, siamo intorno al fuoco.

“Finalmente Oscar ci ha lasciati tranquilli! Ma tu dici davvero che non lascerai l’esercito?”
“Andrè te l’ho già detto, non voglio darla vinta a mio padre su tutto, lui mi ha già …. Debbo dire … pianificato, ehm ….. piacevolmente ……. la vita …”

Lo guardo e gli sorrido.
“Io rimarrò al comando giusto qualche mese, il tempo di fargli capire che non può decidere per me., e poi a me piace questa vita!”
“Ma così inevitabilmente discuterai con lui.”
“E anche se fosse? Basta Andrè, non può continuare a comportarsi come un despota nei miei confronti. Deve capire, deve imparare a rispettarci … magari adesso starà anche origliando …..”
Sorrido, le dico: “Ma no … si è chiuso in tenda, ed è piuttosto lontano per ascoltarci!”
“Sarà! ... Ma con lui tutto è possibile!”

La stringo la abbraccio, la accarezzo leggero, le rubo un bacio, lei si arrende a me, mi sussurra: “Ti amo Andrè.”
“Oscar Oscar … ti amo anch’io ..”
Ci scambiamo un lungo e appassionato bacio.
Sentiamo dei passi.

“Ehmmm … allora .. è tutto sistemato? Almeno è l’impressione che mi state dando!”
“Sissignore.”
“Benissimo Andrè, l’hai convinta?”
“No Signore, è lei che ha convinto me! Rimarrà nell’esercito finché lo vorrà!”
“Co .. cosa? Ti sei ammattito per caso Andrè?!! E’ possibile che tu non riesca a farti valere con mia figlia?”
“Valere Signore? Ma per caso non la conoscete? E’ lei che decide e comanda Signore, altrimenti non avrebbe scelto me come marito e Voi lo sapete benissimo.”
“Nooo Andrè … ma .. tu stai scherzando!!”
“Se ci riuscite Signore, portatela alla ragione … io ve ne sarei davvero grato!”
“Ma .. ma come Andrè, tu non vorresti che lasciasse il comando?”
“Certo che si Signore, ma come faccio?! Io la vorrei a casa, ad allevare i nostri figli, ma lei dice che anche con i figli deve rimanere con i suoi soldati, e non c’è verso di portarla alla ragione.”
“E tu, Andrè?”
“ E io cosa? L’amo, e sono disposto a sottomettermi al suo volere, 
“No no …”
“Signore volete che io e Oscar ci sposiamo e Vi diamo gli eredi?”
“Certo che si!”
“E allora debbo sottomettervi a Vostra figlia, non c’è altra soluzione.”
“Mio padre mi guarda accigliato e mi dice: ”Immagino che tu sia contenta di avere un marito simile, vero Oscar?”
“Certo che si Padre, se Andrè non facesse ciò che io desidero, allora preferirei non sposarlo.”
“Tutto questo è assurdo!”
“Per Voi forse, non certo per me, che sono abituata a comandare ed a essere obbedita!”
“Si certo, ma Andrè, non è più il tuo attendente o un tuo soldato, lui adesso è il tuo fidanzato e tra poco diventerà tuo marito, e devi … ascoltarlo!”
“Certo che si Padre, che l’ascolto, altrimenti non mi sposerebbe più ahah!”
“Non ti capisco.. giuro che non ti capisco!”

Vedo Alain affacciarsi dalla tenda e dice: “Signore, convincetela a congedarsi, sapete?! Al comando ci da filo da torcere, anch’io vorrei che rimanesse a casa a occuparsi della prole come qualsiasi donna, almeno ci lascerebbe in pace!”
“Ma come ti permetti Sassoin, mia figlia è un ottimo ufficiale devi mettervi tutti in riga!! E poi tu sei agli arresti, torna subito dentrooo!”
“Agli ordini Generale ih ih ih”
Mio padre mi guarda e mi dice: “E’ meglio rimandare la discussione al nostro rientro a Parigi e adesso voi due andate in tenda a dormire! .. Andrè tu nella tua, con La Salle si intende ……”
Andrè ed io andiamo nelle nostre tende, e sentiamo urlare mio padre: “Sassoin, vieni fuoriii dobbiamo rimanere di guardiaaa!!”
“Sissignore, ma non prendetevela con me, perché Vostra figlia non vuole diventare una donna di casa! Fate prima ad esigerlo da Andrè, magari lui rimane a casa ad allevare i figli e il Comandante, rimane al suo posto come sempre ahahahah!”
“Zitto Sassoin chiudi il beccooo!!!”
“Ahahahah come desiderate Signore! … Signore che donna!!!”
“Chi Sassoin?”
“Come chi? Ma parlo di Vostra figlia!! E’ davvero eccezionale, è l’unica persona che riesca a tenervi testa, si vede che l’avete allevata Voi personalmente: è tutto merito Vostro, anzi, direi, è tutta suo padre. Signore però siete sicuro?”
“Sicuro di cosa Sassoin?”
“Che sia veramente una donna? Sapete comincio ad avere qualche dubbio ahahahah!”
“SASSOIN BASTA!!”
“Si si sto zitto, non parlo più … però povero Andrè ahahahah!”

La notte è trascorsa tranquilla, siamo nuovamente in viaggio, mio padre come spesso accadde quando abbiamo una discussione, è taciturno, però poco mi importa deve capire che non può gestire la vita di tutti, in special modo la mia.
La neve sul suolo come c’è da aspettarsi rallenta il nostro viaggio, al forte arriveremo in tarda serata ma non prima.


Dopo un viaggio estenuante siamo arrivati al Forte Exilles.

“Ben tornati! Generale, Colonnello!”
“Grazie Comandante!”
“Bene siete di ritorno, avete conosciuto la nostra bella Italia? Che ve ne pare?”
Gli rispondo: “Abbiamo apprezzato oltre ai luoghi incantevoli anche la cucina!”
“Mi fa piacere … vedo che con voi c’è un altro soldato … credo?”
“Si si è un soldato che si è unito a noi!”
“Un po’ gracilino vedo ahahah!”
“Già comandante ahahah!”

Come si permette quell’imbecille di parlare così della mia Sabrina, vuole farsi bello non soltanto parlando con noi la nostra lingua, ma vuol divertirsi sulle spalle degli altri! …. Imbecille!!

“Prego da questa parte, ecco questi sono gli alloggi per i soldati e …”
“Un momento Comandante mi dispiace recarvi disturbo ma dobbiamo sistemarci in un certo modo, mi spiego: dunque il soldato qui presente, soldato Sassoin è agli arresti, quindi per lui una bella cella, la più comoda che avete.”
“Cosa??!”
“Sei agli arresti Sassoin, l’avevi forse scordato? E poi ti farò dare una bella branda, la più comoda che hanno!”
“Signore fate dell’umorismo?”
“No affatto, e non rispondere!!”
“Dunque Comandante, come dicevo questo soldato va agli arresti …”
Il Generale guarda Sabrina e continua: “Invece, per quanto riguarda questo soldato … come lo avete definito … gracilino, se non vi dispiace vorrei che dividesse la camera con il colonnello mio figlio, sapete? E’ un po’ indisciplinato ed è sotto la sorveglianza speciale di mio figlio, quindi …”
“Non voglio sapere altro, se lo desiderate alloggerà con il Colonnello, però permettetemi, avete davvero un mucchio di rogne: prima un soldato agli arresti per insubordinazione, immagino, e poi l’altro un sorvegliato speciale del Colonnello ahahah, … comunque se debbo sbattere in cella anche il gracilino, magari insieme a … Sassoin …”
“NOooo no Comandante, meglio disporli in modo che vi ho appena detto, e che proprio stando insieme a stretto contatto che accadono certe cose non so se mi spiego …...”
“Va bene Generale, non datemi altre spiegazioni, invece gli altri due possono tranquillamente alloggiare nelle camerate dei soldati, oppure anche loro sono agli arresti?”
“No Comandante, almeno loro sono soldati esemplari, godono della mia totale fiducia.”
“Meno male!”

Il Comandante del Forte chiama un soldato e dice: “Accompagna, questo soldato in cella.”
“Sissignore!”

Sono scortato da due soldati fino alle prigioni, il vecchio pazzo stavolta ha mantenuto la parola, mi ha davvero fatto sbattere in cella, per fortuna che ha assicurato a Sabrina la sistemazione con il diavolo biondo!


La Salle ed io veniamo accompagnati alle camerate dove alloggiano i soldati, qualcuno ci ha riconosciuto ed viene a salutarci.

“Ma voi siete già stati qui, siete i soldati francesi dell’altra volta!”
“Si siamo noi: Andrè e Gerard.”
“Ma non c’era con voi un terzo? Quello che voleva sapere come fossero le donne italiane ….. non è che è rimasto prigioniero tra le gonnelle di qualche bella italiana? Ahahah!”

Gerard ed io non rispondiamo alla sua domanda e ci uniamo fintamente alle loro risate.

Sabrina io e mio Padre veniamo accompagnati ai nostri alloggi, sento mio padre dire al Comandante: “Ci fermeremo solo per questa notte, domani mattina partiremo.”
“Così presto Generale? Non preferite rimanere almeno un altro giorno per riposarvi?”
“Vi ringrazio Comandante ma vogliamo far rientro in patria prima possibile.”
“Generale scusatemi se insisto, ma i vostri cavalli sono stanchi, a mio dire dovreste fermarvi almeno un giorno e un’altra notte, prima di mettervi in marcia.”
“Avete ragione Comandante farò come avete suggerito, partiremo dopo domani mattina. Grazie Comandante!”

Sabrina ed io entriamo nella nostra stanza, ci sono due brande, un tavolo e due sedie, alla mia destra vedo uno scrittoio con penna e calamaio, lo guardo, il mio pensiero va a mia madre, ma non saprei cosa scriverle, o meglio non saprei da dove cominciare. Troppe cose, e poi sono troppo confusa ….
Aspetterò al mio rientro per parlare con lei.

Sono su questo tavolaccio, per fortuna che c’è qualche coperta, almeno non soffrirò il freddo più di tanto, sono nervoso, penso a voce alta: “Almeno avessi qui il mio libro di piacere … accidenti a te vecchio pazzo, sono in totale solitudine!!”

I compagni di camerata ci hanno fatto un mucchio di domande: dove siamo stati e se ci sono piaciuti i posti che abbiamo conosciuto, finalmente ci hanno lasciati tranquilli, sono stanchissimo, tra un po’ crollo.


E’ la seconda notte che trascorriamo al forte, domani mattina riprenderà il nostro viaggio, sono stanco vorrei dormire ma non ci riesco, sono molto agitato non riesco a dormire, il desidero di avere Oscar tra le mie braccia e di farla mia è tale che mi sembra di impazzire, non ce la faccio più, scosto le coperte con irruenza, mi alzo vado a cercarla, ho deciso questa notte sarà mia. Non mi importa del Generale, non mi importa di nessuno, la voglio e basta.
Percorro il lunghissimo corridoio, mi dirigo negli alloggi degli ufficiali, la cerco, apro appena le porte delle stanze, mi sembrano tantissime, infinite, non riesco a trovarla, mi sento angosciato, disperato, ancora altre due stanze, in una di quelle deve per forza esserci lei, apro noo, li c’è Sabrina, ma come non dovevano dividere la stessa stanza? Forse il Comandante ha disposto diversamente all’ultimo momento in un altro modo, meglio così, vuol dire che avrò tutta la libertà che voglio con la mia Oscar! Chiudo silenziosamente la porta della stanza di Sabrina ed ecco che apro l’ultima … si .. è là … dorme. La stanza è calda, vedo il caminetto acceso e un tappeto rosso davanti al suo letto.
Chiudo la porta alle mie spalle, mi avvicinino leggero, vedo Oscar schiudere gli occhi, mi guarda felice, mi dice: “Andrè cosa ci fai tu qui?”
Mi avvicino ancora, mi siedo al bordo del letto, la guardo con desiderio, ardore le dico: “Non riesco a dormire, ti desidero Oscar, voglio che tu stanotte sia mia …. Mi sembra di impazzire dal desiderio!”
Vedo Oscar guardarmi smarrita ma poi mi dice timidamente: “Finalmente Andrè, desideravo già da tempo questo momento Andrè …”
Apre le braccia e mi avvento sulla sua bocca, sento il calore del suo corpo, sono sdraiato su di lei, la sento fremere dal desiderio, sento che anche lei mi desidera, l’accarezzo, le mie mani si insinuano dentro la sua camicia.
Le mie mani accarezzano i suoi seni, la mia bocca si impadronisce della sua, le mie labbra scendono sui suoi capezzoli, continuo a baciarla, la spoglio, mi spoglio e senza rendercene conto , i nostri sensi ormai in balia della nostra passione, finalmente ci apparteniamo …..
Ormai è l’alba, sono sveglio, non ho chiuso occhio per tutta la notte, ma come avrei potuto? Si è realizzato il sogno della mia vita: Oscar adesso mi appartiene completamente.
La vedo dormire beatamente tra le mie braccia, la guardo: oddio quanto sei bella Oscar! Anche se non puoi sentirmi perché stai dormendo, mi basta vederti per bearmi della tua bellezza!
Alzo lo sguardo, e in fondo alla stanza vedo due occhi di ghiaccio che mi fissano: è il Generale, ha un pugnale in mano, avanza verso di me, si è reso conto di quello che è accaduto con la mia Oscar, sono costernato, sento le gambe bloccate al letto, vorrei gridare per dire: no Signor Generale, cosa fate? Non potete uccidermi!
Ma la mia voce rimane prigioniera, non riesco a reagire, guardo Oscar ma lei continua a dormire tra le mie braccia.
Ormai il Generale è davanti a me, il suo sguardo è quello di un assassino, mi sorride con rabbia, alza il braccio e senza dire una parola, mi colpisce in pieno petto.
Oscar non si accorge di nulla, continua a dormire tranquilla tra le mie braccia, la vedo sorridere.
Vedo il Generale lasciare soddisfatto la camera e chiudere dietro di se la porta. Mentre io invece, sento un dolore lancinante in pieno petto.
Oscar si sveglia mi guarda e mi dice: “cosa c’è Andrè?”
Io l’assicuro e le dico: “Nulla non ho nulla!”
Sento dolore per tutto il corpo, mi sento devastato. All’improvviso sento le urla provenire da fuori ……. Un sussulto mi ritrovo con la camicia bagnata di sudore e il cuore battere all’impazzata. Mi guardo intorno e mi accorgo che non sono nella stanza con Oscar, ma nella camerata del Forte Exilles, sento la mano di Gerard scuotermi, mi chiama: “Andrè Andrè finalmente ti sei svegliato!”
Lo guardo come se fosse un fantasma, sono agitato e con affanno gli dico: “ Ge … Gerard … co … cosa succede?”
“E lo chiedi a me amico?
Non hai fatto altro che lamentarti e non riuscivi a svegliarti, credo che tu abbia avuto un incubo!”
“Un incubo?”
“Si certo, ma guardati, sei tutto bagnato di sudore, vai a cambiarti, e poi devi sbrigarti, dobbiamo far colazione e rimetterci in marcia, dobbiamo partire, o forse lo hai dimenticato?”
“Si si Gerard … volevo dire, no non l’ho dimenticato …”
“Ti vedo confuso Andrè, evidentemente hai fatto davvero un brutto incubo!”
“Già Gerard è stato davvero un terribile incubo!!”


Ci siamo rimessi in marcia, è da stamattina che Andrè è davvero strano: mi sembra stanco, triste, apatico.
Mi ha salutata appena, non capisco davvero cosa gli sia preso, prima di fermarci per mangiare manca ancora tempo, e anche se volessi parlargli non potrei, non siamo certo soli, devo aspettare fino a stasera, dopo che tutti saranno in tenda, magari riuscirò a scambiare qualche parola con lui.

“Sassoin andiamo in tenda, il primo turno tocca a La Salle e Andrè, noi andiamo a dormire!”
“Siii Signore, a dire il vero non vedo l’ora, sapete?! E più comodo dormire in tenda, che nella cella del Forte! ”
“Di cosa ti lamenti Sassoin? E’ soltanto colpa tua quello che ti è successo, e adesso sbrigati, entra e fa silenzio!”


Vedo mio padre e Alain entrare, sono davanti al fuoco con Andrè e La Salle, lo guardo e gli dico: “Ti dispiace lasciarmi qualche minuto con Andrè?”
“Ma certo che no Comandante, vado a farmi un giro.”
“Grazie Gerard!”

Rimango sola con Andrè, lo guardo.

“Cosa c’è Oscar, cos’hai? E perché mi guardi così?”
“Andrè, è da stamattina che sei strano, cosa ti succede?”

Guardo Oscar intensamente, ma come posso dirle che la desidero e che la mia bramosia mi sta uccidendo?!!!

“Allora Andrè … ti ho fatto forse qualcosa? Perché se è così voglio che tu me lo dica!”

Mi avvicino a lei, le accarezzo leggero una guancia, la guardo, rimango in silenzio.

Vedo nello sguardo di Andrè una strana luce che non avevo mai visto fino ad’ora, il suo sguardo mi confonde, non mi risponde ma credo di capire cosa voglia dirmi, non oso domandargli più nulla, mi intimorisce l’idea che mi dica ciò che realmente vorrebbe da me.
Anch’io rimango in silenzio … mi lascio accarezzare, ci guardiamo con intensità, prendo la sua mano che mi accarezza il viso, la bacio, gli sussurro: “Ti amo Andrè.”

Finisco appena di parlare che Andrè si avventa sulle mie labbra, mi sciolgo tra le sue braccia, sento il suo desiderio su di me, anch’io credo di desiderarlo, ma la ragione mi porta alla realtà, mi allontano appena da lui, prendo le sue mani, gliele bacio, le accompagno al mio viso, mi inebrio del suo profumo, non riesco più a sostenere il suo sguardo, mormoro appena: “Buona notte Andrè.”

Lui mi stringe a se ancora e sussurrandomi all’orecchio mi dice: “Ti amo Oscar … e ti desidero con tutto me stesso.”

Spalanco gli occhi e penso: Sapevo che era questo il motivo del tuo silenzio, anch’io ti desidero Andrè ….
Mi sciolgo dal suo abbraccio e mi allontano, torno in tenda e sento la sua voce che mi dice: “Buona notte Oscar.”
   
 
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