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Autore: Anown    01/07/2018    4 recensioni
C'è chi riceve visite dai fantasmi del Natale passato, presente e futuro… è c'è invece chi le riceve da disagiati con un conto in sospeso che invece di lasciarti in pace vengono a trovarti anche in galera.
La storia si svolge dopo All Stars… beh, più o meno...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Duncan, Sorpresa
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: A tutto reality - La vendetta dell'isola
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Tutta colpa del Demone della perversità.


-No, non ho la minima idea di dove sia Gwen. - disse preventivamente il ragazzo ancora prima che la rossa potesse dirgli ciao.
-Cosa? - forse Zoey avrebbe dovuto prevedere quell’accoglienza poco calorosa, ma la ragazza preferì non prendersela e continuare a sorridere amichevolmente a quel volto ostile.
-Eravate diventate amiche, no? Sei sicuramente venuta qui per avere sue notizie. - concluse freddo.
-Beh… ovviamente mi dispiace molto per Gwen… ma anche tu sei diventato mio amico ed ero venuta proprio per questo. - Conoscendo Zoey una risposta del genere sarebbe dovuta apparire come qualcosa di ovvio, ma Duncan rimase comunque interdetto. -Sono venuta anche perché qualcuno voleva farti le sue scuse da parte di una persona a lui molto vicina… - Duncan aggrottò la fronte e guardò oltre la ragazza.
-Tieni quello svitato il più lontano possibile da me! - esclamò tirandosi indietro, poi tentò di contenere la propria reazione per non fare la figura del codardo.
-Hey! Mike è a posto! O… ora lo è… - Duncan sembrava parecchio scettico a riguardo. -Va bene… verrò un’altra volta senza Mike… - disse preoccupata per Duncan, le sembrava spaventato.
-Non sono affatto… -
-Tranquillo… - sospirò la ragazza. -Forse rivedere Mike all’interno di un carcere rievoca brutti ricordi e ti spinge volente o nolente a sentirti a disagio e in situazione di pericolo imminente. - disse con lo stesso tono di chi risponde ad una domanda posta da un insegnate durante l’interrogazione.
-Da quando sei una specie di strizza cervelli? Non eri più un tipo da tarocchi? - domandò sospettoso. Lei rise.
-No, no... non c’entro io, è che Cameron quando gli ho detto che volevo venire a trovarti con Mike mi ha avvertito che sarebbe potuto succedere qualcosa del genere. - gli spiegò. -Ok, ci vediamo la prossima volta! - lo salutò con tono solare.
-Ah... Puoi anche non farti più rivedere… - commentò acido.
-Okay… visto che sembri piuttosto nervoso forse è meglio vederci quando sarai uscito di qua. - riflettè risoluta. -A meno che tu non abbia voglia di parlare. - la ragazza lo guardò apprensiva. Duncan sbuffò infastidito. -Beh, ci vediamo allora… - disse a malincuore. Duncan pensava di essersi liberato di una scocciatura almeno per quel giorno, ma neanche un minuto dopo la guardia lo richiamò.
“Ok, Trent mi ha per forza gettato il malocchio! E forse dopo quello che ho visto in quel programma da mentecatti cominciare a credere alla sfortuna non suonerebbe poi tanto assurdo.” riflettè. “Ma in teoria non serve dare delle motivazioni decenti per visitare un detenuto quando non si è parenti o fidanzati? Che motivazioni daranno mai ste teste di… Oh no, perché proprio tu?!”
Se, pur essendo fastidiose, le visite avute da Cody e Trent potevano essere state in un certo senso un modo divertente di spezzare la monotonia di quella che da qualche mese era diventata la sua routine, ma quella si prospettava una visita per niente piacevole…
Lei sembrava tutto meno che felice di vederlo. Una volta seduta si era irrigidita, era praticamente una statua. Le sue gambe stavano accavallate e le sue braccia conserte, le sopracciglia erano aggrottate e gli occhi nero pece sembravano squadrarlo minacciosi da testa a piedi.
-Duncan… - sospirò gelida. Ad un primo impatto rimase piuttosto sorpreso, pensava che volesse davvero continuare a ignorarlo e invece eccola là, la solita Courtney con la solita espressione stizzita… dato che ormai, volente o nolente, se la ritrovava davanti, Duncan decise di comportarsi come si sarebbe comportato con un qualunque altro visitatore molesto.
-Heylà principessa! - esclamò fingendosi amichevole. -Qual buon vento... - la ragazza sbuffò, la sua faccia sembrava quella di qualcuno che aveva appena provato a mordere un bel limone succoso…
-Nessuno è felice di vedermi, ma chissà perché, venite tutti qui da me… - disse con un ghigno sarcastico. -Allora, sei qui per sapere di Gwen anche tu? Sarai mica passata all’altra sfonda? Oppure semplicemente ti mancavo? -
-Non riesci proprio ad accettare che qualcuno non sia interessato a te, eh Duncan? - disse a denti stretti. “Non sai proprio resistere senza essere al centro dell’attenzione!” ma non fece in tempo a dirglielo...
-Credevo che non te ne fregasse più niente di me infatti, ma eccoti qui! -
-L’arancione ti dona proprio… - lo interruppe la ragazza sorridendo.
-Si, sono sicuro che Trent sia della stessa opinione… deve essere proprio il mio colore. Sei venuta a parlare di moda, quindi? - sorrise cercando di non darle alcuna soddisfazione, secondo lui funzionò.
-E’ proprio un peccato che tu abbia così poco tempo da passare qui. - disse tornando di cattivo umore. -Una bella punizione non può farti altro che bene… - riflettè ad alta voce.
-E per cosa? Per aver fatto esplodere la casucola di Chris? - disse inarcando un sopracciglio. -Se merito così tanto per una cosetta del genere lui merita come minimo di essere internato e non vedere più la luce del sole… né il suo figlio mezzo pianta… avuto non voglio sapere neanche come… - sì, lui aveva uno stomaco forte… ma il ricordare quella strana visione gli mise per un attimo lo stomaco sotto sopra… o magari era solo colpa della sbobba della prigione che era comunque meglio di quella fatta da Chef. Anche il ripensare alla sbobba di Chef gli mise in subbuglio lo stomaco…
-No, ma dopo tutte le stronzate che hai fatto senza che il karma te ne facesse pagare le conseguenze… -
“Karma? Hai decisamente passato troppo tempo con la mia fidanzata...”
-...Qualunque sventura ti capiti mi mette di buon umore. - ammise senza troppi problemi.
-E andiamo, ancora arrabbiata per la storia del tradimento? - disse nascondendo un leggero fastidio.
-E chi se ne frega più?! - esclamò fulminea. -Non eravamo proprio destinati a durare, si è trattato… di semplice ribellione adolescenziale! - si giustificò la ragazza. -Sì, deve essere stato questo, mi sono lasciata trasportare dal tuo carattere ribelle ed… -
-Ti ho fatto scoprire un lato di te più selvaggio e spontaneo, non serve ringraziarmi! - la ragazza lo incenerì con lo sguardo… -Ma dai… non ti devi vergognare del tuo lato divertente! Anzi, ti dirò… è quello migliore! - ammiccò il ragazzo, Courtney distolse lo sguardo. -E’ un peccato che alla fine sia stato il tuo lato isterico ad aver preso il sopravvento… - commentò con un tono meno scanzonato.
-Sei tu a rendermi isterica!- Si giustificò lei. -Inoltre gli errori e le figuracce fatte per colpa tua durante il reality rimangono! -
-Stesso discorso di Trent, se reagisci come un idiota la colpa non è di chi ti ha fatto arrabbiare, ma tua che sei idiota. Inoltre non hai alcun bisogno del mio aiuto per fare l’isterica... - rispose annoiato.
-Non so che c’entri Trent, ma non paragonarmi a quel perdente! -
-Siete piuttosto simili invece, mi sembra. - disse cercando volontariamente di infastidire la ragazza e riuscendoci. “Con Courtney è fin troppo facile.” -Se non siete capaci di tenervi la ragazza o il ragazzo io c’entro veramente poco, ti sfido a trovare un ragazzo che avrebbe reagito diversamente da me! - a giudicare dall’espressione più afflitta che furiosa sfuggita alla ragazza, probabilmente aveva esagerato. “Ma perché vengono da me se non vogliono sentirsi dire certe cose? Sono loro a volerlo alla fine!” Duncan sentì una morsa allo stomaco. “Non esiste! Lo stato del mio stomaco non può dipendere dalla situazione! Non sono mica una di quelle femminucce che si lascia prendere dall’ansia… causata da chi poi? Courtney? Perché? Dovrei averne paura? O dovrei provare pena per lei? No, non esiste!”
-Magari mi hai trovata insopportabile… - la frase pronunciata lentamente suonò quasi come un ringhio. -Ma sei stato solo un codardo! Invece di dirmelo in faccia e avere il coraggio di lasciarmi mi hai tradita! Ero troppo incontrollabile per te e la cosa aveva smesso di eccitarti così mi hai scelto qualcuno di più tranquillo, ma apparentemente simile a te, la mia migliore amica! Tu mi hai tradito con la mia migliore amica! - urlò la ragazza rossa in viso facendo voltare un po’ tutti.
-Ed io che ne sapevo che eravate amiche? - Courtney lo ignorò.
-Anzi, è una codarda anche lei! Siete entrambi patetici e incapaci di ammettere i vostri errori!- disse ferita. -Dopo un po’ l’ho perdonata, ma lei non ha mai voluto ammettere di aver effettivamente sbagliato… -
-Cosa volevi? - chiese perplesso Duncan. -Che mettesse gli errori che aveva fatto e le scuse che ti doveva nero su bianco? -
-Sì! - rispose Courtney. -E per quanto riguarda te… - lo indicò minacciosa. -Ti augurerei di riuscire ad utilizzare bene il tuo tempo qui per crescere un po’, ero venuta qui semplicemente ad augurarti questo! Ma so quanto tu sia un caso perso, Duncan! - la ragazza cercò di calmarsi e riprendere fiato.
-Crescere un po’? Ma...Da che pulpito?! Hai la maturità di una bambina delle elementari che gode quando i suoi compagni vengono beccati “Perchè così imparano!” - disse facendo una fastidiosa vocetta e sottovalutando il modo in cui la ragazza sembrava sempre di più fremere dalla rabbia.  Poi si sentì un po’ turbato… Courtney sembrava essere tornata calma… troppo calma…
-Non posso davvero sprecare energie ad arrabbiarmi  con uno sfigato come te… -  sorrise forzatamente la ragazza.
“Ma davvero?”
-Ah, sfigato io? -
-Sotto quell’aria da duro che non si lava e depila come si deve c’è solo un essere mortalmente noioso! Credevo che in un modo o nell’altro Gwen l’avrebbe pagata perchè prima o poi avresti tradito anche lei...-
-E’ stata colpa del tuo carattere, non sono un traditore seriale… - ribattè senza troppe speranze di essere ascoltato.
-Invece hai annoiato Gwen a tal punto che è venuta a farsi perdonare da me con la coda fra le  gambe! - rise istericamente.
“Questo si che è dare prova di grande maturità!” pensò quasi divertito il ragazzo.
-Forse hai azzeccato una mezza verità, sai? Non che mi interessino le donne ovviamente, anche se dopo aver frequentato un essere deludente come te si potrebbe comprensibilmente perdere la fiducia nel sesso maschile, oltre che nel genere umano, e diventare lesbica... ma ho talmente tanto fascino da far perdere la testa anche alle ragazze etero a quanto pare!- disse soddisfatta.
-Già… talmente tanto fascino da essere superata da Cam… - il ragazzo fu interrotto da un forte rumore di vetro che si spaccava e prima che potesse rendersi conto di cosa stesse accadendo, si ritrovò la mano di Courtney che lo afferrava per la tuta e cercava con forza di tirarlo verso di se, rischiando di farlo scontrare con ciò che rimaneva del vetro rotto che ironicamente avrebbe dovuto proteggerlo da Courtney... Fortunatamente intervennero due guardie che la strascinarono via…
-La tua fortuna è finita Houdini del karma! Guardati le spalle! - strillò a pieni polmoni mentre veniva portata via. Duncan sentì una fitta dolorosissima allo stomaco e prese un grosso respiro. “No… non può essere...” si ripetè. “Non posso… decisamente non posso… sentirmi male a causa di Courtney o di Mal...” continuò a negare. Si alzò e si allontanò con molta cautela. “Sì, il cibo deve davvero avermi fatto malissimo!”

Non poteva crederci… aveva nuovamente perso la testa… “Quell’insegnante di yoga non serve proprio a niente!” si disse nascondendosi con le mani il volto paonazzo. “E poi... Sfogare la rabbia fa bene? Ma quale! Ti senti solo più arrabbiata e incline alla violenza! E poi quando è tutto finito… non ti resta che vergognarti di te stessa per il tuo imbarazzante comportamento!” Fortunatamente aveva strappato un cellulare, che l’aveva filmata, dalle mani del suo possessore e l’aveva ridotto in mille pezzi… “Se una scena simile fosse finita su internet sarei stata davvero spacciata!” pensò sistemandosi i capelli.
“Ma chi me l’ha fatto fare di andare a visitare Duncan?! Perché non ho continuato a ignorarlo?” si chiese tristemente… la verità era nonostante il comportamento tenuto durante la sua permanenza su All Stars non fosse in alcun modo ammirevole aveva cercato di disperatamente di trovare un aspetto positivo su cui concentrarsi… l’unica cosa che aveva trovato era l’essere riuscita a ignorare con successo Duncan, cosa di cui lei stessa si era stupita… in quel modo era riuscita a mettere fine anche al dolore della separazione. Peccato che una parte di lei fosse di un altro avviso. “é fin troppo facile dire di aver chiuso con una persona quando la si ignora… Se vuoi essere sicura di aver chiuso la questione per sempre non dovresti piuttosto cercare di affrontarla? Ecco… affrontare le cose che ci fanno stare male… un altro pericolosissimo mito della psicologia!” Che fosse caduta vittima di quella che Edgar Allan Poe aveva chiamato “Demone della perversità”? Quell’irresistibile e perverso bisogno di fare qualcosa solo ed esclusivamente perché sappiamo che non dovremmo farlo e che non ci porterà a nulla buono?
“No… non avrei proprio dovuto ascoltare tutti quegli audiolibri di Edgar Allan Poe fra una lezione e l’altra… Dannato!” ripensò cercando di scaricare allo scrittore almeno un po’ di colpa.
“...Mi sono preoccupata tanto del tizio che mi stava riprendendo col cellulare poco fa… Però non è peggio di molte cose che ho fatto durante il reality!” realizzò sempre più stressata. “Se solo potessi distruggere tutti i filmati che mi riguardano...” cominciò a sognare ad occhi aperti, peccato che fra un sogno e l’altro fantasticasse anche sull’ammazzare Chris… no, non valeva la pena finire in galera per omicidio. “O forse… no, meglio di no.” sospirò rassegnata. “Non biasimo quella codarda di Gwen per aver fatto perdere le sue traccie, neanche lei era messa tanto bene.” sospirò. “Non mi manca per niente...” commentò mentalmente un po’ acida. “Sono stata ingenua a credere di potermi confrontare civilmente con Duncan.” ammise cercando di non fare caso al fatto che era partita decisamente col piede sbagliato.
Ripensò un’ultima amara volta a come la discussione era andata a finire… era piuttosto triste che l’affetto un tempo da lei provato per quel deficiente fosse andato completamente perso, distrutto, annientato, esploso e disintegrato manco fosse stato il bersaglio di una bomba nucleare… “Il mio affetto per quell’imbecille era reale, nonostante tutto...” ammise infastidita. “Ma una volta che si smette di amare qualcuno è praticamente impossibile ricordare lucidamente i sentimenti che si provavano all’inizio. È triste sì, ma in fondo… è meglio così! È inutile rimuginare su qualcosa che ormai non è più recuperabile, finisci solo per distrarti da ciò che hai nel tempo presente.” Quel pensiero la rasserenò, era un sollievo. Ora che si era confrontata con Duncan aveva potuto constatare che nonostante fossero stati bene insieme non c’era davvero nulla di recuperabile, l’unica cosa che il ragazzo le suscitava ormai era una sorta di istinto omicida. Poteva, finalmente, concentrarsi sull’unica cosa realmente positiva che le aveva procurato la quinta stagione, senza dubbi e timori del ritorno di fiamma con l’orco chiodato, come le era già capitato due volte. La cosa la fece sorridere serenamente, era il primo sorriso sincero di quella giornata. Improvvisamente non vedeva l’ora di tornare a casa dal fidanzato…
La ragazza si sentì osservata, guardando indietro scorse un caschetto biondo in avvicinamento che sembrava intenzionato a parlare proprio con lei… ma le bastò uno sguardo truce per allontanarla e farle cambiare marciapiede.
Non aveva la minima idea di chi fosse quella, ma per quella giornata, le rogne erano state abbastanza!


Angolo dell’autrice.

Mi sembrava giusto inserire Zoey dato che in All Stars lei era piuttosto amichevole con Duncan, ma non c’era molto da dire… forse perché effettivamente non c’era… forse perché mi è piuttosto indifferente come personaggio ...sorry!
  
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